Il Ventaglio Segreto:L'inaugurazione

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    CAZZO FAI AL MIO TAVOLO ?


    Ma quanto cazzo era grande quella Locanda ? La gente continuava ad arrivare,bere,ruttare,pisciare,parlare. Praticamente sembrava un campo profughi tanta la gente che c'era, il cibo e l'alcool pareva non terminare mai e si stava riempendo anche di donne. Che c'era di meglio ? Se in quella calca fossero volate mani sul culo non ci sarebbe stato nulla di male. "Oh scusi non l'ho fatto apposta" era la scusa migliore.
    Mentre fantasticava Kefka riprese il controllo di se stesso, si trovava con la faccia su un tavolo ricoperto di liquore ormai appiccicoso che gli incollò praticamente il viso al legno. Puzzava peggio di un paio di mutande sporche dopo l'ora di ginnastica ed era ricoperto da altri ubriaconi come lui. Forse era meglio darsi una controllata dato che i fegati non crescono sugli alberi e il suo non era messo tanto bene, almeno in quel momento. Aveva talmente tanto alcool in corpo che poteva fondare una distilleria.
    Si alzò dal posto e con sguardo spento iniziò a guardarsi attorno, i clienti erano nettamente divisi in due parti. Da una parte c'erano quelli più fini che conoscevano le buone maniere e sfruttavano l'inaugurazione per chiacchierare e rilassarsi, dall'altra parte c'erano dei buzzurri brutti,sporchi e cattivi. Rifiuti umani nel vero senso del termine tanto puzzavano di alcool e giustamente Kefka faceva parte del 2° gruppo. Forse aveva sbagliato qualcosa nella vita ed era una cosa che si chiedeva spesso. Ma alla fine frega niente e vai di alcool fino a spaccarsi gli organi interni.
    Afferrò una brocca di sakè e iniziò a trascinarsi per la sala barcollando a destra e sinistra e ogni tanto via con qualche mano sul culo di una ragazza anche se con molta probabilità avrà toccato anche qualche pacco maschile. Ma poco importava dato che non ci stava capendo letteralmente una mazza.
    Per prima cosa doveva riprendersi e la cosa migliore da fare era usare il classico rimedio contro la sbronza, ovvero del late caldo.
    Arrivato al bancone fece segno alla cameriera indicando del latte e tirando fuori l'accendino, era linguaggio dei segni livello ritardato, quindi capibile da chiunque avesse più di due neuroni in testa.
    Nel mentre continuava a scrutare le persone vicino al bancone. Ma era la festa della gnocca ? Dovunque ti giravi era pieno di ragazze formose e giovani, nessuna traccia di vecchie bacucche fortunatamente. Kefka era un autentico conquistatore o almeno gli piaceva crederlo, avrebbe fatto strage di cuori in mezzo a quei gruppetti ma decise per bontà divina di permettere anche agli altri di poter adescare qualche Ninja femmina. Non voleva fare l'ingordo e lasciare qualcosa anche agli altri. D'altronde chi poteva resistere a un Clown che puzzava come una discarica a cielo aperto e che aveva attualmente le facoltà intellettiva di una scimmia in coma ?
    Il ragazzo che tutte vorrebbero.

    Bevuto il suo latte decise di prendersi una pausa e di andarsene al suo tavolo, doveva prendersi una pausa di qualche ora prima di ricominciare a bere e a fare stronzate. Cosi come era arrivato spari di nuovo nella folla continuando a palpeggiare tutto quello che gli capitava a tiro fino ad arrivare al suo tavolo. Già il suo tavolo, quindi chi cazzo era quello li seduto ? Chi era quel pezzente che gli aveva fregato il posto ? Perchè cazzo Kefka crede che il tavolo sia suo nonostante non abbia lasciato nulla sopra per provare che sia di sua proprietà ? Perchè farsi domande tanto idiote quanto basterebbe chiederlo direttamente al diretto interessato ?
    Si diresse quindi al tavolo e si sedette su una sedia di fianco al giovane ma si accorse che il latte bevuto poco prima non aveva ancora fatto effetto e anzi gli sali la sbornia selvaggia che gli fece fare una delle sue ormai classiche entrate ad effetto comunemente chiamate figure di merda.

    Hei tu lo sai che questo tavolo è occupato ? disse con un tono di voce rauco e profondo.

    Non andartene ti prego. Io non ho più amici ! usando questa volta un tono triste

    bhuuuuhuuu. Perchè chiudi gli occhi quando facciamo l'amore ?!?!? e abbracciò il ragazzo scambiandolo per chissà quale ragazza.

    Ok, ormai il guaio era fatto, non era il modo migliore di socializzare ma si accontentava. Aspetta, socializzare ? Ma non era andato li per cacciarlo dal tavolo ? Oppure voleva fare l'amore con lui ? Il Clown in quel frangente era l'anello di congiunzione tra uomo e scimmia tanto i suoi modi erano senza senso e scopo. Almeno le scimmie lanciano la cacca, lui manco quello.

    Resosi in parte conto della tremenda situazione mentre continuava ad abbracciarlo riusci almeno a dire il suo nome.

    Io sono Kefka...sniff....sniff....molto piacere......ma perchè cazzo ti sto abbracciando ?

    Ok, la sbornia era sparita di nuovo.
     
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    Dracarys

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    Allenamento assieme? Perché no!



    Pensato
    Parlato


    Dopo averle raccontato altri dettagli sulla sua famiglia, che la giovane Uchiha ascoltò con attenzione ed interesse, Shin dimostrò fortunatamente di apprezzare quelli che erano i suoi obiettivi personali, il suo nindo. Vedendo con quanta decisione le disse quanto credesse che i suoi obiettivi fossero nobili non poté fare a meno di sorridere , questa volta più apertamente di prima, ignorando la mano che il ragazzo le poggiò delicatamente sulla spalla in segno di incoraggiamento: non era solita amare troppo i contatti fisici con persone appena conosciute, ma l'entusiasmo del ragazzo le piaceva molto dunque accettò il gesto senza tirarsi indietro. Certo che si! D'altronde siamo la nuova leva del villaggio, non possiamo deludere le aspettative che hanno su di noi i nostri cari, no? nonostante in realtà suo padre non l'avesse mai forzata in quella strada, era sicura che in cuor suo fosse orgoglioso di avere una figlia che aveva deciso di seguire le stesse orme dei genitori, anche se era spesso troppo introverso per dimostrarlo a parole o a gesti.

    Il ragazzo proseguì poi con le domande Studio in accademia e mi alleno a casa. Penso a breve sarò pronta per l'esame genin, la preparazione teorica non mi manca, anche se per quanto riguarda la preparazione fisica ho ancora molto da imparareEd in realtà non credo smetterò mai di imparare a riguardo pensò fra sé e sé senza esporre quel suo pensiero al ragazzo. Era convinta che nella vita, in particolare in quella di uno Shinobi, si potesse migliorare costantemente e non si arrivasse mai realmente ad una fine. La seguente proposta del ragazzo la colse leggermente di sorpresa, tanto da farla rimanere qualche istante in silenzio, pensando sul da farsi Uscire la sera assieme noi due da soli? non riuscì a capire se le intenzioni del ragazzo fossero innocenti o se in qualche modo le stesse chiedendo un appuntamento, e non sapendo esattamente come rispondere nemmeno lei decise di rimanere momentaneamente sul vago, trovandosi leggermente in imbarazzo non essendo abituata a quel genere di situazioni, nonostante non fosse esattamente una bambina Bhè, si, possiamo incontrarci qui al ventaglio finiti gli addestramenti, il locale mi piace e pensò verrò qui abbastanza spesso

    Fortunatamente la seguente proposta del ragazzo evitò che la situazione sprofondasse in un possibile silenzio imbarazzante. L'idea dell'allenamento assieme non le dispiaceva per nulla, per ora si era quasi sempre principalmente allenata con manichini ed oltre le varie lezioni pratiche in accademia non aveva mai partecipato ad un verso "scontro" con un'avversario più o meno dello suo stesso livello. Quando Shin le disse che ci sarebbe andato piano con lei però rispose con uno sguardo per metà scherzoso e per metà di sfida Andarci leggero? Non devi andarci leggero. Là fuori... disse indicando con un leggero cenno della testa una delle finestre del locale ...fuori dal villaggio nessuno ci andrà leggero con noi. E spero che tu non ti faccia remore solo perché sono una ragazza. Ho intenzione di migliorarmi sempre di più, e non riuscirò a farlo con qualcuno che non da il massimo, inoltre la troverei come una mancanza di rispetto nei miei confronti. Preferisco perdere sapendo che il mio avversario ha dato il massimo, piuttosto che vincere perché quest'ultimo ci è invece andato leggero. Hai pur sempre davanti una Uchiha orgogliosa concluse accennando infine un leggero sorriso per fare capire al ragazzo quanto non fosse arrabbiata per l'affermazione, ma allo stesso tempo quanto non transigesse sull'argomento Dunque non dovrai andarci leggero, ma al contrario dare il massimo perché io non mi farò remore nel farlo. Domattina dici? Non ho lezioni ed avevo in programma solo addestramenti individuali, sostituirli con un bel allenamento assieme non può che farmi piacere
    E chissà, forse riuscirò ad imparare anche qualcosa in più sul suo clan. Non avendo origini a Konoha non mi stupirebbe se il suo stile di combattimento fosse diverso da quello degli studenti di queste parti disse, soffermandosi ad osservare qualche istante in più il ragazzo con aria sempre più curiosa. La storia della fuga del suo clan l'aveva colpita, ed era piuttosto certa che dietro quell'aspetto pacato e riservato, Shin nascondesse al contrario capacità che nemmeno sapeva di avere.

    Si voltò poi ad osservare nuovamente il locale, che sembrava essersi riempito ulteriormente: a pochi sgabelli da loro si era seduta una donna estremamente bella e femminile, che aveva velocemente attirato su di te sé gli sguardo di molti maschi del locale e non solo. La battaglia alcolica fra le ragazze che circondavano Atasuke era andata avanti mentre il ragazzo vestito da clown stava abbracciando un ragazzo in lacrime non sapeva bene per quale motivo. La ragazza aveva il forte presentimento che da lì a pochi minuti si sarebbe scatenato un putiferio nell'affollato locale. Rivolse a Shin un'occhiata fra il preoccupato ed il divertito Non so quale sia la tua impressione, ma penso che a breve ci sarà da divertirsi qui concluse, indicandogli con lo sguardo le varie situazioni che si stavano via via andando a formare.




    Edited by Kairi Uchiha - 27/5/2016, 00:36
     
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    Shin fu felice che la sua proposta fosse stata accolta. A quanto pareva Kairi aveva grinta da vendere e il ragazzo si sentì in bisogno di scusarsi per la sua battutina sull'andarci leggero. Hai ragione, allora ti prometto che combatterò al massimo delle mie forze! il tono della frase era leggero, amichevole, ma si capiva che faceva sul serio. Ormai se lo dicono da soli di essere orgogliosi gli Uchiha... A quanto pare aveva appena trovato il modo di occupare la mattinata successiva. Tornato in Accademia avrebbe avuto ben poco tempo libero, ma una volta superati gli esami aveva intenzione di sfidare Shunsui in una vera arena. I due erano amici quindi non si sarebbero massacrati, ma entrambi erano piuttosto competitivi e ce l'avrebbero messa tutta per non sfigurare. Era abbastanza certo che il sunese non si sarebbe tirato indietro. Nel frattempo poteva migliorarsi ulteriormente con l'aiuto di Kairi e sorprenderlo con qualche novità. Lascia fare a me per i preparativi. Ci troviamo alle 8 davanti al palazzo dell'Amministrazione, d'accordo? Aveva scelto il luogo non perché fosse particolarmente vicino ai campi d'allenamento, ma piuttosto perché era un punto di ritrovo noto a chiunque, e sarebbe comunque dovuto passare da lì per ottenere i permessi, quindi coglieva due piccioni con una fava. Contento dell'accordo raggiunto, si alzò per andare a prendere qualcos'altro al buffet, ma prima chiese cortesemente alla ragazza se volesse che le portasse qualcosa. In ogni caso sarebbe stato di ritorno nel giro di pochi minuti con un piccolo vassoio di cibo. Certo che i dipendenti hanno il loro bel da fare per tener dietro ai clienti, quando sentono la parola gratis alcuni si trasformano in divoratori instancabili. Come se si fossero persi nel deserto di Suna per anni. scosse lievemente la testa in segno di disapprovazione mentre appoggiava il vassoio nel bancone dietro di loro in modo che anche Kairi potesse servirsi. I suoi genitori gli avevano fornito una buona educazione, tra cui rientrava il senso della misura. Esagerare, in ogni senso, non era da lui. Con pazienza attese che una cameriera si liberasse dei clienti che stava servendo e le chiese gentilmente se poteva portarle un cocktail analcolico. Vedendo quello che la giovane Uchiha stringeva tra le mani infatti era venuta voglia anche lui di assaggiarne uno. Ancora una volta si rivolse alla ragazza chiedendo se lei fosse a posto così. Semplice cortesia ovviamente, anche se qualche malizioso avrebbe potuto scambiarla per attenzioni meno disinteressate. Eppure Shin era fatto così. Mentre mangiava qualcosa in silenzio osservò i mutamenti intervenuti nella stanza. Durante la conversazione con Kairi si era momentaneamente isolato dall'ambiente circostante prestandole la massima attenzione, e nel frattempo il clima nel locale si era fatto più vivace. Non potè dunque che annuire convinto alla ragazza. In effetti... Speriamo che la situazione non degeneri. In ogni caso, beh, sono certo che i grandi Uchiha saranno in grado di tenerla sotto controllo. A quella sua battuta rise, sperando di cuore che lei non se la prendesse troppo.

     
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  4. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    Un Vecchio Nuovo Locale a Konoha! 五

    ~Piccanti Incomprensioni~


    La giovane allieva reagì esattamente come Atasuke si aspettava e quando ella riaprì gli occhi, visibilmente spaventata, la sua risata fu incontenibile, anche se giustamente composta.
    Ma fu ciò che seguì dopo l'elemento centrale di quell'incontro, la sfida alcolica tra l'ingenua Ayuuki, che di certo non si aspettava una simile sfida e che certamente non era in grado di vincere a causa della sua giovane età e la mancanza di esperienza nell'ingurgitare alcolici.

    “Nulla che già non sappia? Quindi significa che ti sei già dichiarata da tempo? Che vi frequentate assiduamente tra le mura del Karyuuken all’insaputa di tutti?”


    A quella stoccata Kazumi non rispose, limitandosi ad osservare stupita l'irruenza della ragazza, arrossendo velatamente, anche se il motivo di tale rossore non era dato saperlo.

    “Non hai capito... Non c'è nulla tra me ed il maestro”


    Negò alla fine con freddezza, chiudendo quella specie di discorso o almeno cercando di dissuadere la ragazza dal continuare su quella pista, che molto difficilmente avrebbe portato a qualcosa.

    “Atasuke-sama ti porta con sé ad ogni ricevimento formale o informale come sua accompagnatrice.. nonostante ci sia un’allieva molto più carina di te al Dojo… Perché portare quella più vecchia e meno carina.. allora? Ci deve essere per forza un coinvolgimento emotivo tra voi due!”

    “Ma quanto ardore! E con quale titolo credi di poterti auto appellare come 'la più carina'?”


    Perchè, per quanto Ayuuki non lo avesse specificato, al dojo di Atasuke vi erano in quel momento solo due allieve. Una era Kazumi e l'altra, per esclusione, era Ayuuki.

    […]


    Venne quindi il tempo del contrattacco ed alle sue domande, altrettanto dirette, Ayuuki rispose cercando di deviare rapidamente il discorso, cercando di incentrare nuovamente l'attenzione sulla rossa.

    “E poi perché dovrei dichiararmi? Shin-kun e Sano-kun dovrebbero accorgersi di me.. prima che qualcun’altro rapisca il mio cuore. [...]”


    E nuovamente Ayuuki partì per la tangente con i suoi soliti filmati mentali sui due amici, finendo per frantumare a terra il proprio bicchiere mentre Kazumi si apprestava a scolarsi il suo quinto shot.

    “Stupida”


    Commentò gelida lei, anche se dalla sua voce, forse provocata dall'alcool, vi era una nota gentile, quasi comprensiva nel suo tono.

    “Quei due pensano ad una sola cosa e non si accorgerebbero di avere una vera donna davanti al naso nemmeno se ci finissero a letto!”


    Nonostante la freddezza di quelle parole, il tono di Kazumi era stranamente calmo e quieto, oltre che gentile.
    Scolato il suo bicchiere, lo sguardo di kazumi si posò sullo stesso, con il quale giocherellò alcuni istanti con le dita, lasciandole scorrere lungo il bordo perfettamente liscio e delicato dello stesso, prima di afferrare nuovamente la bottiglia e riempirlo di nuovo, per poi porgerlo ad Ayuuki a cui si appellò in tono gentile.

    “Sembra che tu sia rimasta indietro di uno... tieni, chiudiamola in parità...”


    Sia che Ayuuki avesse accettato, sia che avesse rifiutato il bicchiere, Kazumi lo avrebbe lasciato a lei, anche a costo di lasciarlo sul bancone, per poi piantare il suo sguardo direttamente in quello della Fuyutsuki.
    In quel momento, forse, si sarebbe resa conto di quanto dolce e gentile lo sguardo di Kazumi potesse essere. Senza odio, senza astio, senza alcun senso di sfida. Gentile e profondo. Ecco come era lo sguardo di Kazumi in quel momento.

    “Ayuuki-chan... So che non siamo mai state propriamente amiche... e forse è l'alcool a farmi parlare, però...”


    Le guance si fecero stranamente rosse, anche se molto probabilmente il tutto era dovuto all'ingente quantitativo di alcool ingerito, ma di certo, vedere Kazumi che si mordeva le labbra non era cosa comune.

    “Però trovo che tu sia una donna splendida... Davvero... E Sano e Shinpachi sono due idioti a non accorgersene...”


    Con quelle parole, Kazumi si fece più vicina, come se in qualche modo volesse cercare di dare un consiglio alla giovane Ayuuki, sulla spalla della quale posò delicatamente la sua mano sinistra con fare quasi confidenziale.

    “Ayuuki... io... forse sono sempre stata gelosa di te... del modo con cui affronti gli altri, con la libertà con cui puoi approcciarti al mondo”


    Le sussurrò appena, avvicinandosi all'orecchio di lei. Poteva chiaramente sentire il suo respiro, lo trovava dolce, piacevole. Chissà se anche Ayuuki aveva una sensazione simile nel percepire quella vicinanza inattesa.
    La mano di Kazumi scivolò dolcemente lungo la spalla di Ayuuki, fino a raggiungere il collo della stessa, che carezzò delicatamente con i polpastrelli, arrivando poi alla nuca che spinse a se con delicato vigore mentre i suoi occhi, appena socchiusi si avvicinavano e le sue rosse labbra carnose cercavano quelle della giovane Fuyutsuki in un tenero ed appassionato bacio...
    [Nota]

    [...]


    Intanto, ignari di tutto, Atasuke e Miyo continuavano con i loro tranquilli discorsi, decisamente più pacifici e tranquilli di quanto non ci si aspettasse.

    “Oh si.. ben volentieri! Anzi direi di farci portare anche qualcosa dal buffet! Inizio ad avere un po’ di fame e non si beve mai a stomaco vuoto.”

    «Ah, anche se devo ammettere che di tanto in tanto ho violato questa norma, non posso che darti ragione... Bere, specialmente alcolici potenti può essere devastante a stomaco vuoto, specialmente per chi non è abituato a bere... Tu sei una frequentatrice di locali, Miyo? Te lo chiedo perché Ayuuki da quel che so è praticamente astemia o poco meno... Mi chiedo se sappia in effetti in che cosa si sta infilando avendo accettato la sfida di bevute di Kazumi...»


    Chiese, giusto prima di intercettare uno dei dipendenti di Sasori per “rubargli” gentilmente ciò che trasportava sul vassoio ed approfittandone per ordinare qualcosa per la ragazza, evidentemente azzeccandone i gusti, visto il volto sorridente.

    “Siete molto gentile. Scommetto che le donne del villaggio faranno la fila per godere delle vostre attenzioni. Allora? Non siate timido o troppo modesto.”


    A quella affermazione, Atasuke sorrise con gusto. Non era la prima volta che qualche donna gli ponesse quella domanda o si ponesse su argomenti non molti distanti con lui e come in gran parte di quelle occasioni, lui non poté trattenersi dall'elargire uno dei suoi gentili sorrisi.

    «Si, lo dicono spesso in giro...»


    Ammise, sorseggiando pacatamente dal suo bicchiere, che si avvicinava, sfortunatamente alla fine.

    «Tuttavia, nessuna sembra ancora essere stata in grado di fare breccia nel mio cuore... Ma in fondo nessuna si è ancora mai nemmeno seduta al tavolo di un bar a bere cocktail con me chiacchierando del futuro...»


    Atasuke sorrise nuovamente, ammiccando con garbo alla ragazza con un breve cenno del bicchiere assieme ad un leggero movimento del capo. Come si soleva dire, chi aveva orecchie per intendere, avrebbe inteso. Ma che cosa l'uchiha realmente intendesse, forse, non era dato saperlo.
    Successivamente il discorso volse su Okada, un ulteriore punto su cui sembrava che le opinioni della ragazza andassero di pari passo con quelle del maestro Uchiha, o quantomeno ella non ebbe nulla da ridire sulla sua opinione in merito all'equilibrio tra la teoria e la pratica.

    “Non ci ho ancora pensato in verità. Per ora cerco di affinare le mie capacità e guadagnarmi il giubbotto da Chuunin. Poi sarà l’esperienza e le mie passioni a guidarmi verso la giusta strada. E voi? Che progetti avete per il futuro?”


    A quella domanda, Atasuke si prese alcuni istanti prima di rispondere. Per quanto la ragazza avesse le idee ben chiare, Atasuke, invece, aveva qualche riserva per il futuro, ma soprattutto sapeva che non poteva parlare con la stessa spensierata leggerezza che poteva avere una giovane ragazza, appena genin.

    «Fino a poco fa la risposta sarebbe stata estremamente semplice... Ma ora ho il mio Dojo, sono il capo dei guardiani delle mura, potrei farmi vanto di essere amato e rispettato in tutto il villaggio... dunque mi chiedo: Che cosa mi rimanga da cercare ancora. Quali progetti potrei cercare di portare avanti... Ma alla fine mi rendo conto del fatto che mi manca solo più una cosa: Qualcuno con cui trascorrere momenti felici e costruire una famiglia... Magari con 3 o 4 bambini, chissà...»


    Atasuke aveva volutamente omesso alcune delle sue mire espansionistiche, come la presenza della sua personale squadra speciale per una lunga serie di fattori, primo tra tutti la segretezza di quelle informazioni.
    Tuttavia, nel suo sguardo vi era la più completa sincerità. Seppure avesse omesso qualche dettaglio, era stato sincero. Non cercava ormai nulla di più dalla sua vita. Il suo percorso come maestro poteva definirsi compiuto, raggiungendo l'apice nel fondare la propria scuola, anche se sapeva che non vi era fine o limite nel perfezionarsi sotto tutti i fronti.

    «Ad ogni modo, vedo che tu invece hai dei progetti abbastanza chiari in mente... Non posso che augurarti buona fortuna a questo punto...»


    Ma mentre parlava, al bancone, non molto distante da loro, stava accadendo il fattaccio ed Atasuke, pur notando la cosa con la coda dell'occhio decise di non porvi troppa attenzione. In fondo, sapeva già più che bene delle tendenze della sua allieva...


    OT - E per tutti i pervertoni della legend... godetevi questa importante rivelazione! :guru: - /OT
     
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    Giornata nera

    L'ammiratrice


    La giornata non era iniziata nel migliore dei modi, anzi per niente, ma sotto consiglio della sua domestica sperò almeno che avesse ragione e che l'alcool potesse alleviare le sue sofferenze. Quando finalmente la ragazza al bancone le servì un bicchiere di balkan vodka liscia, lo prese, avvicinandolo al naso con diffidenza, le bastò inalare un po' di quell'odore per essere pervasa dall'aroma fin troppo intenso per i suoi sensi delicati, che le andò dritto in testa. Senza pensarci due volte, lo rimise immediatamente sul bancone con un'espressione disgustata.
    Forse sarebbe meglio iniziare con qualcosa di meno forte.
    La barista avrebbe dovuto capire ormai che la donna non se ne intendesse per niente di alcolici, quindi un rum leggero sarebbe stata la scelta migliore per cercare di non farle avere un collasso al secondo giro.

    Mentre attendeva che le venisse servito il secondo tentativo di alcolico, non diede neanche uno sguardo in giro per vedere che tipo di gente avesse intorno, dato che il fracasso che sentiva bastava ed avanzava a descriverle la marmaglia indecente che infestava quel locale. Fortunatamente non ci volle molto per avere davanti a sé il nuovo bicchiere, avvicinandolo di nuovo sotto il naso lentamente, ma stavolta l'odore decisamente meno forte e più dolce, la convinse a provarlo.
    Lo avvicinò anche alle labbra, ma prima di schiuderle per assaggiare quell'intruglio, cominciò a ripensarci e riflettendo se ne valesse proprio la pena inquinare il proprio corpo con dell'alcool.
    Era intenta ad osservare in silenzio quel liquido colorato davanti ai suoi occhi, quando avvertì una presenza molto vicina che ebbe la pessima idea di sedersi accanto a lei. Non mosse un muscolo per cercare di capire cosa volesse quella guastafeste, senza spostare lo sguardo dal bicchiere, ma dai movimenti che percepì con la coda dell'occhio, dopo che questa ordinò da bere, fu fin troppo evidente che stesse fissando lei.
    Ci mancava un'ubriacona rompiscatole a peggiorare la giornata già cominciata con quei fastidiosi avvertimenti che annunciavano l'arrivo della fase finale del suo ciclo mestruale.
    Senza pensarci ulteriormente, mandò giù il rum tutto in una volta, preparandosi a qualunque cosa le volesse riservare la pazzoide.
    Un altro. Ordinando subito un altro giro, visto che il primo non ebbe molto effetto.

    Continuò a mantenere lo sguardo dritto ed il busto eretto, senza scambiare nemmeno un'occhiata con quella ragazza che continuava a fissarla ossessivamente.
    Ciao. Ti hanno mai detto che sei bellissima?
    Continuamente. Rispose in tono secco, continuando a non guardarla ed iniziando a sorseggiare il secondo bicchiere di rum. Purtroppo il modo freddo con cui le parlò non servì a farle capire che tirasse proprio una brutta aria, ma in ogni caso, anche se fosse stata una buona giornata, non avrebbe avuto nè voglia nè motivo di intrattenersi con qualcuno arrivato così all'improvviso.
    Hai un vestito spettacolare! Si intona perfettamente con i tuoi occhi! Però forse… OH! Ci sono! Perchè non mettere una rosa tra i capelli?
    Ed ecco che aveva preso a parlare anche in modo logorroico, che per quanto la stesse lodando, trovò alquanto irritante. Per di più, osò darle un consiglio sul suo modo di vestirsi, ma sorprendentemente, forse per la consapevolezza che una sua reazione avrebbe potuto mandare all'aria l'intero locale e farla finire nei guai, cercò di ignorare, mandando giù il secondo bicchiere ed ordinandone un altro.

    Dalla sua espressione parecchio acida ed iraconda si poteva ben intendere che fosse già sull'orlo di una crisi di nervi, ma la ragazza continuò il suo irritante interrogatorio. In quegli istanti si domandò cosa avesse mai potuto fare di tanto male per meritarsi una simile punizione. L'alcool ormai stava cominciando ad entrare in circolo, arrossendole leggermente le guance e rendendole ormai difficile elaborare pensieri troppo complessi, avvertendo anche un lievissimo calo dei suoi freni inibitori, sciogliendosi intanto dalla sua postura rigida ed appoggiando un gomito sul bancone. E la barista riempì nuovamente il bicchiere.
    Non ti ho mai vista da queste parti, altrimenti me lo sarei sicuramente ricordata. Da dove vieni?
    A quell'ultima domanda, non resistette più, voltandosi verso di lei con una lentezza tale da far accapponare la pelle e guardandola finalmente negli occhi con uno sguardo agghiacciante, cercando vagamente di controllarsi.
    ...
    ...
    ...
    Ma che cosa vuoi?

    Sperava davvero di poter dare un taglio a quell'irritante situazione, continuando a fissarla ed iniziando a prendere in mano il terzo bicchiere di rum, già pronta a berlo... o usarlo come arma, a seconda della situazione.
     
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    Haruko continuava a fissare la donna come se fosse l’unica persona presente in sala. Nonostante i suoi spruzzi di gioia quasi palpabili, Kiyomi non pareva esserne contagiata, al contrario: più riceveva attenzioni, più sembrava irritarsi. Irritazione che la genin non colse nemmeno di striscio, continuando con la sua parlantina a dedicarle complimenti e chiederle informazioni. Non si lasciò scappare il commento sugli alcolici, ignorando che quella foga fosse data a causa sua:

    Ti piace proprio bere! Ey! Signor cameriere! Dia quello che vuole a questa donna, offro io! ...Il mio drink! Grazie, ben gentile.

    Sorseggiando il suo coloratissimo cocktail, rimase per un po’ a fissare la donna, fino a che questa non si voltò, con fare… confuso dall’alcool, per fissare la ragazzina. Furono secondi interminabili, quei momenti dove tutto si ferma, ciò che ti è attorno svanisce diventando una nube informe e tutte le attenzioni vanno a chi ti sta di fronte. E lei la vide, bellissima, approcciarsi con sguardo sensuale, con il bicchiere ancora in mano. Haruko arrossì, smettendo di sorseggiare il suo drink e ascoltando le sue parole, che vennero prese come una chiarissima proposta.
    Dall’esterno era invece palpabile l’aura omicida che quella donna provava per Haruko, sembrava pronta a sbranarla da un momento all’altro. Anche Haruko, da canto suo, pareva pronta a scattare, seppur con una fame del tutto differente. Con decisione, le prese il volto, avvicinandolo al suo e fissandola intensamente per qualche interminabile istante.
    E poi, si distaccò, rossa come un peperone, lasciandola andare e voltando la testa di un lato.

    No! No no no, così non va bene, ci conosciamo appena, e sei ubriaca. Non posso! Sei così bella, io… io voglio fare le cose con calma! Ecco! ...Signor cameriere!!

    Si fece passare un tovagliolino ed una penna, sul quale scrisse “incontriamoci domani” con tanto di ora ed indirizzo del più bel giardino di konoha, dove era decisa darle appuntamento, aggiungendo come firma “Haruko, Xo Xo”, senza mancare di aggiungerci cuoricini e persino un piccolo pony. Era un tovagliolo molto grande.
    Le lasciò il foglietto davanti, fuggendo imbarazzatissima dall’altro lato del locale. Aveva corso troppo? Aveva rischiato di perdere un occasione importante? Voleva corteggiarla, ma farlo con lei in quelle condizioni non sarebbe stato carino, ed avrebbe sicuramente fatto brutta impressione. Si sedette sempre al bancone, ma ad una distanza a dir poco di sicurezza da Kiyomi; solo dopo aver preso un paio di sorsi si accorse che al suo fianco vi erano due ragazzi. Haruko sussultò, facendo un piccono cenno con la testa accenando ad un inchino seduto:

    Oh! Salve, io… Ero un po’ distratta! M-mi chiamo Haruko, piacere! Ehm… Vi piace il locale? Sono arrivata da poco ma lo trovo adorabile.

    Fece un sorrisetto imbarazzato, sperando in una risposta positiva. Qual’ora fosse arrivata, se ne sarebbe rimasta buona buona a sorseggiare il suo cocktail per qualche minuto, per poi acquattarsi verso il ragazzo, indicandogli Kiyomi da lontano.

    Ho chiesto a quella ragazza carinissima di uscire. Però è ubriaca, le ho lasciato un foglietto sperando che domani si ricordi di controllarlo. ...Dici che ho qualche speranza?

    Haruko si aspettava un qualche consiglio sugli appuntamenti, ma molto più probabilmente chiunque conoscesse anche solo di vista Kiyomi l’avrebbe incitata a lasciarla perdere e fuggire prima che la sua negatività infestasse la sua mente solare. Eppure la kunoichi, con innocenza, pareva aver preso una brutta cotta.
     
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    Quando la ragazza si accorse finalmente dello sguardo di Shin erano ormai passati diversi minuti. Le parole che a quel punto le uscirono di bocca furono piuttosto impacciate, e lo studente sollevò lievemente un sopracciglio nell'ascoltarle. Non che ne fosse infastidito, anzi, il suo strano comportamento lo incuriosiva. Decise quindi di rispondere con cortesia alla nuova venuta. Piacere mio, io sono Shin. sorrise amabilmente all'interlocutrice chinando lievemente il capo in segno di saluto Noi siamo qui da un po' ormai, ma concordo, è veramente un locale accogliente, credo che ci tornerò spesso. A quel punto lasciò spazio all'Uchiha, introdotta da quel noi, perché potesse a sua volta intervenire nella conversazione se avesse voluto.
    Haruko continuò a bere dal suo bicchiere in silenzio, ma al ragazzo non sfuggirono le occhiate insistenti dirette verso l'estremo opposto del locale. Prima che la giovane gli si avvicinasse di soppiatto aveva già indovinato chi avrebbe indicato. Lo sguardo di Shin vagò tra la persona al suo fianco e l'elegante donna che aveva fatto il suo ingresso poco prima. In effetti, anche da quella distanza, soffermandosi ad osservarla con attenzione si poteva notare come fosse già ubriaca. D'altro canto neppure l'altra sembrava completamente in pieno possesso delle sue facoltà mentali, ma anche all'occhio inesperto di Shin non sarebbe sfuggito che la causa era decisamente diversa. Per quanto si sforzasse di mantenere un sorriso sereno in volto, dentro di sé iniziò ad agitarsi. Cosa dovrei rispondere ad una domanda del genere? Io non ne so niente di relazioni! Di certo non era nei programmi dell'ormai imminente esame genin, altrimenti se lo sarebbe ricordato. Anche se, in effetti, forse nozioni del genere erano più utili nella vita quotidiana. Sì, decisamente avrebbero dovuto tenere dei corsi obbligatori sull'argomento a scuola. Il giovane della Foglia si cercò una risposta diplomatica con il quale togliersi d'impiccio. Lui non aveva niente contro i liberi sentimenti, indipendentemente dal genere, si considerava di mente piuttosto aperta. Però, e il suo sguardo corse nuovamente all'oggetto del desiderio di Haruko, quella donna trasmetteva una sensazione di altezzosità -forse generata dall'alcol- caratteristica di menti più conservatrici. Tuttavia il giovane brancolava nel buoi più totale ritrovandosi a dover giudicare due persone mai viste in precedenza. Alla fine prese coraggio e, pacatamente, espose il suo pensiero alla ragazza.
    Sono certo che si ricorderà di te dopo averti vista oggi, non ti preoccupare. Hai fatto bene a lasciarle un promemoria in ogni caso. E devo ammirare la tua decisione di non volerti approfittare di una persona ubriaca, sicuramente anche questo gesto sarà apprezzato da quella donna. In fin dei conti Shin pensava veramente che fosse una brava ragazza, solo un po' travolta da quello che provava. Sospirando appena, continuò. Purtroppo l'amore è un sentimento così complicato, che non possiamo aspettarci dagli altri ciò che ci aspettiamo da noi stessi. Con questo voglio dire magari il vostro sentimento non è corrisposto, magari il suo cuore è già occupato da qualcun altro... inconsciamente si stava accarezzando il mento, come ogni volta quando era impegnato in discorsi seri. Temendo di rovinare i sogni di quella ragazza con i suoi ragionamenti, il giovane corresse il tiro ...ma in quel caso basterà che vi impegnate di più per farvi notare. Comunque vada vi auguro buona fortuna! il sorriso di incoraggiamento con cui concluse la frase avrebbe di sicuro giovato all'insicura Haruko. Lo studente tuttavia cercò con lo sguardo gli occhi di Kairi, pregandola silenziosamente di salvarlo da quella imbarazzante conversazione.
     
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    Haruko venne accolta con gentilezza dal ragazzo,e salutò con un cenno della mano anche la giovane mora che gli sedeva accanto. Bevendo di tanto in tanto il suo drink, annuì ai commenti positivi riguardanti il locale, concordando col suo pensiero.
    Ascoltò con attenzione anche i suoi consigli amorosi, fissandolo con sguardo speranzoso, emozionandosi quando la ammirò per la sua sincerità nel voler evitare di sfruttare una condizione da ubriaca di Kiyomi (che probabilmente l’avrebbe portata a farsi un giro in ospedale più che ad ottenere ciò che voleva, ma questi sono inutili dettagli). Il barlume della speranza brillò con violenza nei suoi occhi, sentiva di averla già in pugno. Anche se Shin non si risparmiò di spezzarle leggermente il cuore, accennando alla possibilità che fosse già interessata a qualcun’altro, ma salvandosi in estremis. Haruko, portando le mani al viso e sussultando a gran voce.

    Sì! Sì hai ragione! Devo farle capire che sono la scelta migliore! ...Ma come?

    Haruko poggiò i gomiti sul tavolo, fissando Kiyomi intensamente, pensando a cosa poteva fare per attirare l’attenzione di una tanto spendida (e acida) creatura. Facendo un broncio, strinse gli occhi, schioccando le dita dopo una lunga pausa:

    Un vestito! ...Nooh, indossa un abito troppo pregiato, non ho tutti quei soldi. Uhm. Prima le ho proposto di regalarle una spilla. Dici che sarebbe una buona idea? O forse potrei comprarle dei cioccolatini, a tutti piacciono i cioccolatini. ...Ti piacciono i cioccolatini?

    Fissò il ragazzo per qualche secondo, per poi distrarsi nuovamente sui suoi pensieri. Dopo averlo travolto con uno tsunami di parole, sbattè i pungi al bancone con un po’ troppa foga, facendo tintinnare il bicchiere ormai vuoto.

    HO DECISO! Uscirò da qui e le comprerò il regalo migliore che si possa trovare! Grazie per il tuo aiuto, Shin, sei stato davvero gentile!

    Avrebbe salutato con la stessa cortesia ed entusiasmo anche la sua amica qual’ora si fosse presentata, per poi fiondarsi fuori dal locale, alla ricerca del regalo perfetto per la donna della quale ancora non conosceva nemmeno il nome.

    perdona la fuga ma AVRò LA MIA NUOVA PG YEH
     
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  9. **Kat**
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    V ~ Imbarazzanti equivoci: La fuga


    L

    a situazione stava sfuggendo di mano un po’ a tutti i presenti. Soprattutto alla Fuyutsuki che aveva accettato una gara di bevute con la bevitrice più esperta ed incallita di tutto il Dojo. Non sospettava minimamente che dietro quel volto grazioso e serio si celasse una grande bevitrice. L’indifferenza e l’estrema freddezza di Kazumi-san con cui affrontava gli allenamenti giornalieri al Karyuuken lasciavano trasparire un animo assolutamente estraneo ed immacolato ai piaceri ed ai vizi della vita. Ed invece le apparenze ingannavano. Una nuova lezione che la Fuyutsuki stava imparando a proprie spese. La rossa era uno scrigno di sorprese. Bastava un bel po’ di alcool per aprire quel forziere.
    Intanto la Genin sentiva la propria mente sempre più annebbiata. Le guance rosse non erano date solo dal generale imbarazzo che suscitavano gli argomenti che stavano affrontando. Si parlava di Gossip, amori mai confessati e pene del cuore. Argomenti abbastanza comuni tra due ragazze della loro età, anche se non erano semplici “ragazze” del Villaggio. Avevano entrambe scelto la Via del Ninja ed Atasuke-sama come Maestro.
    - Sicura… Sicura.. Sicura? - Le parole di Kazumi-san non convinsero affatto la Fuyutsuki. L’aveva vista arrossire più di una volta al cospetto del Maestro, ed anche allo Shi-e-En. Il suo fiuto per il Gossip era infallibile. C’era profumo d’amore nell’aria. Peccato che avesse completamente frainteso la situazione, anzi i soggetti coinvolti nella tresca amorosa che stava costruendo nella sua mente erano altri. La realtà era ben diversa, molto diversa. - Basta essere un po’ oggettivi! - Rispose senza esitare alle parole della Rossa. Si sentiva decisamente più carina della compagna del Dojo. Erano le uniche donne presenti al Karyuuken, ed era inevitabile fare ad un certo punto un bilancio della strage di cuori che avevano mietuto durante l’anno. Anche se la Fuyutsuki non riusciva a conquistare i cuori di Sano-kun e Shin-kun, quelli che realmente le interessavano. Erano due Don Giovanni ed i loro cuori erano troppo libertini per legarsi a qualcuno.
    Lo sguardo della Genin divenne leggermente duro quando la rossa le diede della stupida. Era sul punto di saltarle addosso e strapparle via ogni ciocca di capelli. Era irritata, visibilmente irritata. Un’arteria pulsante sulla tempia comparve per manifestare la sua ira repressa, mentre gli occhi si assottigliavano in modo inquietante. Stava per esplodere? Digrignò i denti e strinse i pugni. Stava per arrivare al capolinea e l’alcool che viaggiava in circolo non facilitava il suo selfcontrol. Diventava sempre più disinibita e spontanea, nel bene e nel male. - Cosa hai detto? Ripetilo se hai il coraggio. - Ogni occasione era buona per proporre una sfida, anche d’insulti.
    Ma contro ogni aspettativa qualcosa cambiò nel gelido tono di voce di Kazumi-san. Era sempre diretta e lapidaria nelle risposte, ma la sua voce custodiva una nota calma e dolce. A quanto pare l’Alcool l’aveva addolcita, resa più mansueta. E questa era la sua occasione d’oro per strapparle una confessione. Finalmente Kazumi-san avrebbe ammesso pubblicamente che amava follemente Atasuke Uchiha. Sentiva già il sapore della vittoria sulle sue labbra. Doveva solo conservare un barlume di lucidità, anche se si sentiva piuttosto brilla. - Un giorno si accorgeranno di quanto io sia speciale ed a quel punto sarà troppo tardi!- Commentò con sincerità. Il suo cuore era ancora libero, ma per quanto tempo poteva preservarlo da altri uomini in attesa del bel Shinpachi? Se lo chiedeva giorno dopo giorno. Queste riflessioni le fecero abbassare leggermente lo sguardo. Perché quei due testoni non la prendevano sul serio? Ormai era una donna, una splendida donna.
    Afferrò il bicchiere della “parità” e lo bevve tutto di un sorso. Stavolta avvertì quasi un capogiro, la testa le si annebbiò per alcuni secondi e sentiva la gola in fiamme. Aveva raggiunto il suo limite. Sentiva lo stomaco in subbuglio. Aveva esagerato. - Siamo pari ora! - Ma nonostante la sensazione di malessere generale che iniziava ad avvertire preferì proclamare la fine della contesa in parità. Si era salvata miracolosamente, un altro bicchiere non l’avrebbe sicuramente retto. Sospirò leggermente, mentre il suo alito ormai profumava d’alcool. Adagiò la testa sui palmi delle mani, gomiti sul bancone e sguardo fisso verso il vuoto. Si stava guardando un po’ intorno. Quando ritornò sulla rossa, notò che le rivolgeva uno sguardo sincero e sereno. Ogni forma di ostilità sembrava cessato, represso. -Uhm.. Non vorrai mica diventare mia amica? Atasuke-sama stenterebbe a crederci. Ed anche io.. quando domani mattina mi sveglierò all’alba del nuovo giorno. - Confessò cercando di trattenere una risata. La situazione iniziava a divertirla. Stava diventando tutto così surreale. Lei ed Kazumi-san amiche. In quale universo parallelo? Ma l’Alcool le permetteva di essere meno lucida e più libertina. Per una serata poteva tranquillamente fingersi amica della sua acerrima nemica.
    Ma la situazione, inconsapevolmente, le era sfuggita già dalle mani da un bel po’. Non sospettava minimamente un simile slancio d’affetto da parte della rigida e perfettina Kazumi-san. L’Alcool aveva appena creato un mostro. Infatti la rossa iniziò ad elogiarla, dando degli stupidi a suo fratello ed al suo migliore amico che non si accorgevano della splendida persona che rischiavano di perdere. -Ok.. non esagerare! Sicura di stare bene? - Era la prima volta che riceveva un così ben complimento. In amore quante volte aveva fallito? La sua cotta adolescenziale per l’Hokage era solo un ricordo, invece Shin-kun e Sano-kun nemmeno la consideravano una donna matura, ma semplicemente una ragazzina che si allenava regolarmente con loro. - Forse sei più ubriaca di me! AHAHAH! - Scoppiò in una cristallina risata. -Non eri tu quella che reggeva bene l’alcool e… - S’interruppe non appena la rossa si avvicinò alla Fuyutsuki in modo molto confidenziale. Non aveva mai notato un simile atteggiamento di Kazumi-san, nemmeno con lo stesso Maestro del Karyuuken. Iniziava non capire. O semplicemente non voleva capire. La rossa restava una sua nemica e sentirsi apprezzata proprio da lei la destabilizzava. Frantumava ogni sua certezza. -G..Gelosa? - Balbettò qualcosa, prima di ritrovarsi la ragazza ad un palmo dal volto. Venne arpionata con delicatezza dietro al collo e spinta verso le sue labbra.
    Solo in una secondo momento si rese conto di star baciando una donna, e non una donna qualunque. Fino a pochi minuti prima desiderava solo annientare e sconfiggere definitivamente la sua nemica. Ed invece ora le loro labbra si univano in un alcolico e confuso bacio. - … - La Fuyutsuki non capiva. In quel momento desiderava solo sprofondare nell’imbarazzo. Perché non conosceva un Jutsu di smaterializzazione? In quel momento lo avrebbe utilizzato senza esitare. Sensazioni strane, ma non abbastanza forti da generare un reale interesse in quell’unione di respiri, ed anime. Erano come due sorelle che si concedevano un attimo di follia, un tenero bacio fraterno. Almeno questo era il punto di vista della Genin.
    La Fuyutsuki, data la forza e la velocità di quel gesto, non si sottrasse. Ma ad un certo punto dovette staccarsi per evitare di essere fraintesa, o illuderla. Aveva vissuto per troppo tempo dall’altro “lato”. Conosceva quella sensazione d’ingombro o senso d’inappropriatezza. Era stata respinta più e più volte, anche se non esplicitamente, da Shin-kun e Sano-kun. Non voleva far sentire fuori luogo la rossa, anche se si erano odiate abbastanza. Anzi non capiva quell’improvviso gesto. - Credo.. che sei confusa. - Non sapeva proprio come uscirne. Era così imbarazzante. Un equivoco imbarazzante. Non riuscì a nascondere l’imbarazzo sul suo volto. Tra alcool e lo stupore si sentiva più rossa di un peperone. - L’Alcool ti ha annebbiato il cervello. - O almeno sperava che Kazumi-san non facesse sul serio. Provava davvero dei sentimenti nei suoi confronti? - Inizio ad aver mal di testa. Mi sento male! - Ed ora pagava il prezzo di aver bevuto troppo. - Vado in bagno. - Come svanire con una banalissima scusa e friendzonare una povera Kazumi-san. Si alzò ed iniziò a cercare un bagno per poter chiudersi dentro per l’imbarazzo ed attendere che le acque si calmassero.

    [ … ]

    Intanto l’incontro tra Miyo-chan e Atasuke-sama stava andando avanti piuttosto bene. Parlavano un po’ di tutto e la ragazza sembrava davvero contenta di poter conoscere il rinomato Maestro del Karyuuken. Lo sguardo color miele della miglior amica della Fuyutsuki venne rivolto ogni tanto al bancone per controllare che le due rivali non scatenassero un’accesa rissa al Ventaglio Segreto. Per ora non sembravano esserci segni di nervosismo, o almeno tutto era nella norma. -Non amo bere alcolici. E nemmeno Ayuu-chan.. ma sappiamo entrambi che quando si mette in testa una cosa.. è difficile farle cambiare idea! Non le piace perdere! - Confessò con un sorriso. Conosceva molto bene la Fuyutsuki e non desiderava arrendersi davanti ad una sfida, soprattutto con Kazumi-san. Era risaputo che tra loro non scorresse buon sangue, o almeno fino a pochi minuti fa.
    La ragazza afferrò un dolce dal vassoio che Atasuke-sama aveva recuperato ed iniziò ad assaggiarlo. Il sorriso che comparve sul suo volto testimoniò l’estremo apprezzamento per quella delizia. Miyo-chan assaggiò un po’ di tutto, soprattutto i cibi più speziati ed esotici. Anche se non disdegnava la tradizionale cucina del Paese del Fuoco. Aveva un palato piuttosto sopraffino, ma stava ben attenta a non finiva mai l’intero piatto. Non era particolarmente golosa. Abbozzò un sorriso. - Troverete sicuramente la donna che riuscirà a deviare il vostro animo verso strade più peccaminose. Rinuncerete alla cura dello spirito per abbandonarvi ai piaceri della carne? - Con sguardo vispo ed intelligente osservò l’Uchiha con un beffardo e divertito sorriso. Amava l’arte della retorica. Desiderava mettere in difficoltà le persone con cui s’intratteneva, forse per analizzare le loro reazioni o metterli semplicemente in imbarazzo. - Non siete mai stato invitato da una donna in un Bar e parlare di argomenti riguardanti al Futuro? - Inarcò un sopracciglio divertita. Stava scherzando. -Siete stato alquanto sfortunato allora. Il Villaggio è pieno di donne pronte a donarvi il loro cuore. - Ammiccò furbamente, divertita dalla piega che stava prendendo il discorso. Stuzzicare un uomo di spirito e dedito alla meditazione stava diventando più divertente del previsto.
    La discussione si spostò verso argomenti molto più seri. Ed il volto di Miyo-chan mutò di conseguenza. Si parlava di progetti futuri, non solo lavorativi ma anche privati. E la ragazza dalla chioma corvina era sempre stata piuttosto decisa e sicura sul suo Futuro. Era una ragazza forte e con sani principi. - Oh.. una famiglia! Progetto ambizioso.. molto più del Dojo e del vostro ruolo alle Mura del Villaggio, non me ne vogliate. - Lanciò qualche occhiata ancora verso il bancone. Stavolta la Fuyutsuki e Kazumi-san sembravano tanto vicine. Erano diventate improvvisamente amiche?
    - La ringrazio! Altrettanto per i vostri progetti. - Rispose con estrema gentilezza. Intanto si voltò verso il bancone per controllare meglio la situazione. Quell’improvvisa vicinanza la inquietava. C’era qualcosa di strano. - Ayuu-chan ed Kazumi-san non tornano più? Erano andate al bancone solo per… - Si stavano davvero baciando? Gli occhi increduli di Miyo-chan si alternavano tra le due figure femminili. Gli effetti dell’alcool in alcuni casi erano davvero imprevedibili. - … - Era letteralmente sotto-shock.


     
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  10. Garadash
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    Parlato Kazuki
    Pensato Kazuki
    Parlato altri

    Riapertura del locale

    Discorsi tra amici





    L'ingresso in quel locale da parte di Kazuki era appena avvenuto, eppure il giovane genin già si sentiva a proprio agio. Si era incamminato al bancone e scrutando in giro aveva già ordinato anche una birretta per iniziare la seratina, fatto stà che non aveva intenzione di ubriacarsi, ma una cosetta di alcolico per adesso ci voleva proprio sennò a che scopo avere un bel bancone del genere?
    Il locale era abbastanza movimentato, la gente entrava ed usciva in continuazione, altri andavano a prendere una boccata d'aria fuori visto che stavano da prima dell'arrivo di Kazuki; al banco in quel momento c'era solo lui, neanche il barista si vedeva più ormai già da qualche minuto e l'attesa si iniziava a far sentire. Il ragazzo allora nel mentre aspettava si voltò e concentrò il suo sguardo verso il centro della sala dove c'era la maggior parte del "casino" per vedere un pò di movimento; gruppi di persone stavano riunite in parti della sala, altre sparse qua e la.

    Ecco la birra giovanotto!

    Ecco che arrivò alle sue spalle il barista, che dopo aver visto il suo cliente girato dall'altra parte, lo chiamò con un tono abbastanza deciso per farsi sentire, dato il casino che c'era lì in quel momento con tutta quella gente che discuteva ad alta voce.
    A quel punto Kazuki girò di nuovo la testa verso il bancone, osservando l'uomo che gli poneva il boccale sul bancone con un leggero sorriso, forse più falso di qualunque cosa si potesse comprare ai mercatini delle pulci, date le ore di lavoro consecutive e di sopportazione; non si sarebbe mai aspettato di trovarsi davanti un boccale di quelle dimensioni: la birra colava dai lati a goccioline, merito della tanta schiuma che si era formata e lui già assaporava con il pensiero di bersela tutta ma senza fretta, sorseggiandola come si fa per gustarla al meglio.

    Ohhh grazie mille buon uomo, e...complimenti per il boccale, veramente una bel boccale!!!

    Il barista fece cenno di ringraziamento con il capo per poi allontanarsi e andare a sparecchiare poco più in là altre birre vuote.

    [...]



    Mentre sorseggiava quella gustosa birra, Kazuki si guardava intorno e rimaneva sempre più stupito di quanta gente fosse venuta in quel locale per l'inaugurazione; persone di tutte le classi tra abbigliamento e modi di fare, fino a focalizzare l'attenzione su di uno che era di spalle a lui....

    Ma...ma....quello....si è senz'altro il maestro Atasuke!!!

    Il genin notò tra la gente il suo maestro della Karyuuken, senza contarne la famosa appartenenza al clan, pfinì in fretta e furia la birra e, terminata, si avvicinò con fare innocente e docile verso il chuunin. Arrivato alle sue spalle notò che egli era in compagnia, ma con tono deciso si fece subito sentire.

    Salve Atasuke-sama, come và? Come vede sono anche io qui in mezzo a voi ninja di una certa classe.

    Si mostrò con un'espressione serena, contento di avere finalmente trovato qualcuno di sua conoscenza, un'amicizia profonda e piena di rispetto per essere precisi...




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    Parlato Kefka


    Nuovo giorno a Konoha

    Un ubriaco in difficoltà


    Ryuu rimase alquanto perplesso quando vide il clown che aveva cantato trascinando dietro di se parte del locale, avvicinarsi al suo tavolo e sbaitare verso di lui in modo brusco per chiedergli perchè si fosse seduto al suo tavolo. Il genin si guardò un attimo intorno per capire se stesse effettivamente parlando con lui e poi per vedere se ci fosse qualche segno che il tavolo fosse stato precedenteme te occupato, ma riuscì solo a dedurre che quel tipo volesse solo litigare. Ci rimase anche leggermente male, perchè gli era sembrato una persona simpatica e coinvolgente, ma a quel punto capì che fosse solo un ubriaco attaccabrighe. Senza aspettare molto, gli rispese a tono, piuttosto irritato.
    Il tavolo non è tuo, tu non c'eri, che vuoi.
    Continuò a fissare quell'uomo truccato da pagliaccio, mangiando un altro paio di gamberetti quasi in segno di sfida, ma la reazione del tutto incoerente del tizio lo prese di sorpresa.
    Non andartene ti prego. Io non ho più amici !
    Eh?!
    Ancora più perplesso rimase quando questo gli si buttò addosso, abbracciandolo e cominciando a piangere.
    bhuuuuhuuu. Perchè chiudi gli occhi quando facciamo l'amore ?!?!?
    A quel punto il kiriano si rese conto che molto probabilmente quel comportamento fosse soltanto corrotto dall'alcool. Quasi si commosse, perchè anche se le sue parole non avevano senso, sembrava soltanto un povero uomo solo e in cerca di affetto.
    Quel poveretto era forse solo in cerca di in amico, quindi Ryuu non si sarebbe tirato certo indietro dall'aiutare qualcuno in difficoltà.

    Senza pensarci oltre, allungò una mano sulla sua spalla, per consolarlo.
    Su su, ti capisco. Smetti di piangere.
    Il clown sembrava fin troppo emotivo, ma ormai Ryuu si era convinto che fosse un fipo simpatico, bisonava solo farci amicizia, quindi dopo che questi si presentò, pensò di farlo anche lui, anche se purtroppo non gliene diede il tempo.
    Non ci volle molto a fargli cambiare nuovamente idea tra un singhiozzo e un altro, lasciando il genin ancora una volta un po'perplesso, ma ormai ci stava facendo l'abitudine, avendo capito in che condizioni si trovava il poveretto Kefka.
    ma perchè cazzo ti sto abbracciando ?
    Ehm... e che ne so. Togliendo anche lui la mano dalla sua spalla. Io comuque sono Ryuu, vengo da Kiri. Ne vuoi un po? Il genin sorrise e gli allungò il piatto con varie delizie di pesce, in segno di amicizia.
    Sei stato fortissimo, prima. L'hai scritta tu la canzone? Gli domandò sinceramente, felice di fare la conoscenza di quello strano personaggio.
     
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  12. Sasori Uchiha
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    ...La festa inzia a scaldarsi !



    Era davvero una bella inaugurazione riuscita, tutti si stavano divertendo, bevendo e consumando. Finalmente sembrava che tutti fossero arrivati ed il giorno stava inziando a lasciare il posto alla notte. Quindi si sgranchì un po' la schiena e le spalle per essere stato in piedi durante tutto il giorno.


    Direi che posso unirmi anche io alla festa !



    Quindi girò tra la folla del piano terra, dove si trovava al bancone e vide che tutti avevano familiarizzato c'era davvero un bel clima. Guardò in direzione del bancone e vide che Atasuke si stava intrattenendo con una ragazza. Sorrise in segno di approvazione.


    Grande Atasuke !



    Poi sentì improvvisamente come se qualcuno gli avesse tastato il fondoschiena. Rimase abbastanza perplesso, si girò e vide che era lo stesso ragazzo che poco fa aveva dedicato a tutti la canzone da ubriaco perso. Sorrise ma gli disse con uno sguardo abbastanza affilato:


    Non toccare me, tocca qualche ragazza ! Ce ne sono così tante!



    Ma probabilmente non l'aveva neanche sentito tanto che si dileguò nella folla, per andare mettersi accanto ad un altro tavolo.


    Certo che ce n'è di gente strana in giro



    Sentì quindi un bicchiere andare in frantumi, non se ne curò più di tanto di bicchieri ne era pieno il locale e potevano essere facilmente reperiti. Quindi non se ne curò minimamente. Anzi rise divertito al pensiero che ancora nessuno avesse iniziato a lanciarli verso il tirasegno che si trovava sulla parete vicino alle scale che portavano al piano superiore. Si vede che tutti erano impegnati a conoscere le diverse ragazze che erano giunte al locale.


    Almeno sono educati



    Per sua fortuna o sfortuna che dir si voglia, non era riuscito ad intrattenersi con nessuna fanciulla, visto che era stato tutto il tempo ad accogliere i nuovi arrivati. Ma da quanto si era reso conto la maggior parte dei nuovi arrivati, l'avevano scambiato per un semplice dipendente. C'era solo un modo per porre fine all'equivoco. Iniziò a sbattere le mani con un doppio "clap". I camerieri e le cameriere che stavano servendogli avventori avrebbero prestato una attenzione maniacale:


    Doppio giro a tutti ! Con il massimo della qualità !



    Akane, per piacere, raccogli il bicchiere rotto prima che qualcuno si faccia male, voglio una festa non un ospedale !



    Certo Sasori-sama ! Serve altro ?



    No, lasciatemi unire alla festa. Se arriva qualche altro cliente, mi raccomando presenta loro il locale, solo come tu sai fare!



    In modo sexy e seducente ?



    Sì, va bene ma evita di flirtare che poi al solito devo venire a salvarti, sono stato chiaro ?



    Va bene così?



    Poi Akane si avvicinò a Sasori iniziandolo ad accarezzare i capelli ed abbracciarlo mentre presentava il locale, avvicinandosi corpo contro corpo in maniera particolare nei momenti di maggiore confusione. Quello era il classico modo della ragazza per accogliere i clienti nel locale.


    Sì, direi che ci siamo...ma non cacciarti nei guai !



    Grazie Sasori-sama !



    La ragazza se ne andò facendo un occhiolino a Sasori e andò vicino al locale per sostituirlo. Non a caso aveva messo nella locandina del locale l'immagine di un ragazzo ed una ragazza con lo sfondo rosso ad un ventaglio nero. Quella ragazza era proprio Akane ed era davvero una graziosa ragazza. Anche il ragazzo della copertina era bello ed avvenente. Ma se ne stava sulle sue a fare servizio ai tavoli. Quindi lo chiamò:


    Dayu va insieme ad Akane all'ingresso ad accogliere le nostre clienti ! Mi raccomando falle impazzire come solo sai fare tu ! Conto su di te ed Akane. Non a caso vi ho scelto per il volantino ! E dai una occhiata ad Akane che non si caccia nei guai, in caso vienimi a chiamare subito !



    Certo Sasori-san sarà fatto !



    Stava per andare verso il bancone per raggiungere Atasuke, guardando tra la folla si rese conto che due ragazze si stavano baciando. Rimase incredulo a vedere quella scena non gli era mai capitato di assistere ad uno spettacolo così sensazionale. Sì perchè in fondo non gli era mai capitato di assistere ad un evento del genere.


    ...Wow...quelle due si che si sanno divertire...



    La festa si era cominciata a scaldare non c'è che dire. Quindi era arrivato il momento di coinvolgere i clienti e le clienti in qualche simpatico gioco alcolico. Perchè voleva fare in modo che fosse una serata memorabile, quindi esordì:


    Un momento di attenzione, ragazzi e ragazze ! Vi ringrazio per essere venuti all'inaugurazione del mio locale ! Il Ventaglio Segreto ! Akane e Dayu rispettivamente la ragazza ed il ragazzo all'ingresso sono i volti che hanno reclamizzato il locale in tutta Konoha e non solo e vedo che c'è stata una ottima risposta ! Quindi ancora un giro di bevute ed ovviamente il rifornimento del buffet, dopo di che possiamo passare a qualche gioco alcolico da fare insieme.



    Schioccò le dita e un gruppo di uomini dal fisico prestante rigorosamente senza maglietta, con gli addominali, petto, spalle e braccia scolpiti portarono il più classico dei giochi alcolici, il beerShoji. Dall'altro lato un gruppo di avvenenti ragazze con il bikini iniziarono invece a ballare una nota canzone dance, che la banda che era nel locale stava inziando a suonare. I ragazzi avrebbero raggiunto le ragazze facendole danzare a ritmo di musica. Poi andando in là con la serata avrebbe inziato a distribuire qualche gadget, tra cui una t-shirt con scritto il ventaglio segreto sulla schiena ad arco con il logo del locale, mentre un bel ventaglio rosso con in ventaglio nero al centro sotto con scritto in piccolo Il Ventaglio Segreto. Sperava che tutti avessero gradito i gadget ed il gioco alcolico del beerShoji.


    C'è una fantastica promozione, chiunque riuscirà a superare la nostra sfida alcolica dei cinque kage, sono dei cocktail davvero pesanti da digerire ve lo posso garantire, avrà uno sconto per due settimane. Questo vale per i maschietti, per le signorine invece potrete godere di un ballo appassionato con Dayu, il nostro uomo immagine del locale ! Coraggio non siate timidi !! Mayumi sarà eccezionale nel servirvi al bancone ed al tavolo insieme a tutto lo staff !



    [...]



    Finalmente riuscì ad arrivare al bancone, dove si trovava Atasuke, facendo largo tra la folla.


    Ehilà Atasuke prendiamoci qualcosa insieme, ovviamente anche per te le tue allieve ed allievi ! Siete sempre i benvenuti ! Ora posso finalmente unirvi a voi, dopo che Akane e Dayu, mi hanno rimpiazzato all'ingresso a dareil benvenuto ! La festa è inziata anche per me finalmente ! Insomma vi piace il locale ? Vi state trovando bene alla festa ?



    Nel frattempo, avrebbe ordinato una prima consumazione un classico long island, prima però di servirlo Mayumi, l'imbranata, rimase un po' sulle sue quando alla richiesta di vino rosso, non riusciva a trovarne uno che facesse al caso suo. Quindi Sasori, fu costretto ad intervenire:


    Mayumi, per cortesia, il vino rosso si trova di là nel mio studio, non vorrai mica rifilare roba di scarsa qualità durante l'inaugurazione ? Dobbiamo fare del nostro meglio. Quindi corri e servi questa cliente.



    Mi scusi Sasori-sama...ma non ricordavo è la prima volta che mi chiedono del vino non sapevo dove prenderlo...



    Mpf, muoviti, con te farò i conti dopo.



    Mi scusi per l'attesa, questo è il miglior vino che è stato prodotto qui nella terra del fuoco, la migliore delle annate. Proveniente da una nota filiera agricola, rinomata in tutto il paese.



    Brava lo vedi che sai fare il tuo lavoro quando ci metti la passione in quello che fai ?



    Con aria affranta, poi prese il proprio cocktail e si rivolse ad Atasuke:


    Non ti puoi distrarre un attimo...soprattutto con Mayumi...mi farà disperare un giorno di questi. Ad ogni modo, novità ?



    Rimase quindi in attesa di una risposta mentre la festa si stava animando più che mai.
     
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    Ballerini semi-nudi? Oh cavolo!



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    Annuì alle parole del ragazzo accanto a lui E' quello che spero, che tu faccia del tuo meglio. Perfetto, va benissimo per le 8 allora concluse con un sorriso, ridacchiando in maniera composta alla battuta di Shin sul deserto di Suna. Le piacque però meno la seguente battuta sugli Uchiha, e nel sentirla il suo sguardo si fece più serio mentre osservava il ragazzo: fino ad ora aveva fatto battute che le erano sembrate in tutto e per tutto solo tali, ma quest'ultima invece le sembrava in qualche modo più un'acidità che una battuta di spirito. Rimase in silenzio qualche secondo osservandolo, finendo per rispondere in maniera forse un po' più fredda di quello che avrebbe voluto Non ci sono dubbi a riguardo, è difficile che un Uchiha non riesca a gestire qualcosa in generale

    Scese nuovamente il silenzio, questa volta un po' più teso dei precedenti, perlomeno per le sensazioni che provava la ragazza. Era stata troppo dura? Forse...ma finiva con il diventare iper-protettiva quando si trattava del suo clan. Fortunatamente ancora una volta il silenzio fu interrotto dagli eventi stessi, una ragazza con aria abbattuta si rivolse a loro chiedendo consigli di cuore riguardanti una donna entrata da poco. Kairi si girò ad osservare la fonte delle sue preoccupazioni; una donna effettivamente splendida e vestita in modo impeccabile, ma dall'aura decisamente troppo pericolosa ed arrabbiata per i suoi gusti, situazione che non l'avrebbe mai incentivata ad avvicinarsi a lei per una chiaccherata. Piacere Haruko, io sono Kairi rispose alla ragazza con un sorriso alla sua presentazione. Non fece in tempo a dire molto altro però, sentito il consiglio di Shin la nuova arrivata scattò fuori veloce come una molla, a quanto pare avendo trovato la soluzione per lei migliore a quella strana situazione. Ehm...buona ricerca allora! esclamò mentre la ragazza dopo averli salutati si allontanava con entusiasmo dal locale Doveva avere parecchia voglia di sistemare la situazione disse a Shin, cercando di smorzare un poco la tensione che si era andata a creare qualche istante prima.

    Dopo pochi istanti il gestore del locale decise che era il momento di scaldare la situazione, e diversi ballerine e ballerini dal fisico decisamente prestante cominciarono a ballare all'interno del locale. Osservando i ragazzi dal fisico marmoreo si accorse che pian piano ognuno di loro si stava avvicinando alle donne presenti nel locale, con la chiara intenzione di farle ballare. Oh, cavolo.... si sentì arrossire all'improvviso, non voleva assolutamente che uno di loro si avvicinasse anche a lei, quelle situazioni la mettevano in un imbarazzo terribile! Doveva trovare velocemente una via di fuga! Guardandosi attorno il suo sguardo cadde nuovamente verso il gruppetto attorno ad Atasuke, che sembrava essersi fatto ancora più numeroso: il gestore si era avvicinato a lui, e sembrava anche che un nuovo arrivato si fosse aggiunto, ragazzo che la giovane Uchiha era piuttosto convinta di aver visto in giro per il loro quartiere Bingo! Un piccolo gruppetto del clan, mi unirò a loro, lì i ballerini non verranno a cercarmi...spero! dopo aver finito il suo drink scese dalla sedia rivolgendo a Shin un sorriso ed un leggero inchino, sperando che non notasse il suo imbarazzo per la situazione che si stava creando poco lontano da loro Bhè, ti ringrazio per la chiaccherata, ed aspetterò con ansia domani per il nostro allenamento, ma ora vorrei unirmi agli altri membri del mio clan, se non ti dispiace. Ci vediamo domani alle 8! E' stato un piacere parlare con te e solo dopo aver ricevuto una risposta dal ragazzo si sarebbe avviata verso il tavolo poco lontano da lei.

    Una volta giunta davanti al gruppo aspetto pazientemente che tutti finissero di parlare, per poi avvicinarsi all'uomo che sapeva essere Atasuke con un leggero inchino in segno di rispetto e saluto Atasuke-Sama, le chiedo scusa per il disturbo ma era da un po' che avevo intenzione di presentarmi, ed ho ritenuto che questo fosse il momento più adatto vista la presenza di altri membri del clan disse, facendo a sua volta un inchino al ragazzo appena arrivato in cenno di saluto senza però dimenticare di farlo anche alle altre ragazze presenti: la loro presenza non le interessava più di tanto al momento, ma non voleva risultare scortese. Tornò infine a rivolgersi all'uomo Sono Kairi Uchiha, al clan si parla molto di voi ma non ho mai avuto occasione di parlarle prima d'ora. E' un onore e un piacere poterlo fare adesso. Spero solo di non aver scelto il momento sbagliato e di non aver interrotto nulla di importante concluse, rimanendo in attesa di una risposta e sperando di non aver fatto una terribile brutta figura
     
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    Ora di congedarsi
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    Shin guardò di sottecchi la ragazza, facendo oscillare con attenzione il liquido all'interno del suo bicchiere. A quanto pare era proprio suscettibile quando veniva tirato in ballo l'onore del suo clan. Lo avrebbe tenuto a mente in futuro. Appoggiato il cocktail sul bancone alle sue spalle unì le mani in cerca di perdono. Scusa scusa, non era mia intenzione mancare di rispetto al venerabile clan Uchiha. L'atmosfera tra loro si era fatta più fredda dopo la sua infelice battuta, scoraggiando il giovane studente. Mi sembra di essere tornato al punto d'inizio In fin dei conti aveva rivolto la parola a Kairi proprio in seguito ad un commento a voce alta sugli Uchiha.
    Per sua fortuna l'intervento di Haruko contribuì ad alleggerire il clima. Faticando a seguire i suoi ragionamenti, Shin non faceva tempo a formulare la risposta per una domanda che quella era già stata sostituita. Ehm sì una spilla potrebbe... Sì a me piace la cioccolata, a chi non piace? Ma forse... dopo averlo fissato intensamente la ragazza si alzò di scatto senza lasciarlo terminare, ringraziandolo per il suo aiuto e correndo lesta fuori dal locale, tanto che fu costretto a gridarle dietro per salutarla. In bocca al lupo! A quel punto si sarebbe voltato verso Kairi, sperando che quell'improvvisa quanto passeggera tormenta umana l'avesse distratta dal suo senso di attaccamento al clan, con una risatina imbarazzata. Che tipa eh? Forse si era preoccupato per niente, la ragazza sembrava disposta a lasciar correre la sua impudenza, per quella volta almeno. Donne... chi le capisce è bravo!
    La pace tuttavia durò solo pochi minuti, dopo di che l'atmosfera all'interno del locale iniziò decisamente a scaldarsi. In tutti i sensi. Il proprietario aveva calato il suo asso nella manica, facendo esibire i suoi uomini più muscolosi e le sue donne più seducenti con un abbigliamento che lasciava decisamente poco all'attenzione. Notò di sfuggita l'imbarazzo sul volto di Kairi, non sapeva se dovuta allo spettacolo in sé o al fatto che ci fosse un ragazzo di fianco a lei mentre i ballerini mettevano in mostra le loro doti poco nascoste. Forse aveva paura che Shin la giudicasse male per un suo possibile interessamento, o forse era semplicemente a disagio. In ogni caso il giovane della Foglia non era in una situazione molto migliore. Come ogni ragazzo della sua età non era certo indifferente alle grazie delle danzatrici, ma stava facendo del suo meglio per non soffermarsi troppo a lungo sulle generosi porzioni di pelle offerte alla vista del pubblico. Un po' per la sua educazione certo, un po' anche per non dare l'impressione sbagliata alla ragazza al suo fianco. La quale, con poca dignità, all'avvicinarsi di un uomo a petto nudo pronto a trascinarla in un turbine di balli sensuali, se la diede a gambe. Sentendo le sue parole gli venne in mente un'altra battuta Il clan prima di tutto eh? ma se la tenne per sé. Aveva imparato quella lezione. La salutò sorridendo, divertito dal constatare quanto fosse riluttante a farsi abbordare da quello che, tutto sommato, era un bel fusto. Il piacere è stato mio, fa sempre piacere trovare qualcuno di simile a sé con cui condividere i propri pensieri. Allora a domani Kairi, passa una piacevole serata! La osservò allontanarsi rapidamente e scrutò brevemente il gruppo a cui si era unita. Indubbiamente erano per la maggioranza Uchiha, ma non solo. Speriamo che la trattino con riguardo, è pur sempre membro del loro clan, quindi dovrebbe andar bene... Si sorprese quasi a preoccuparsi per quella ragazza che aveva conosciuto solo poche ore prima. Finì il suo bicchiere in pochi sorsi, appoggiandolo lentamente sul bancone. Intorno a lui il volume ed il tasso alcolico della festa cresceva, in molti stavano partecipando al gioco proposto da Sasori e ancora di più erano concentrati sulle ballerine in bikini. Shin si consesse un'osservazione più rilassata ora che Kairi si era allontanate. In effetti era una vista incantevole, le coreografie erano davvero ben eseguite e si adattavano alla perfezione alla musica. Scuotendo la testa, si alzò dal suo posto dirigendosi con calma verso l'uscita. E' ora che i bravi ragazzi vadino a casa Se Kairi si fosse girata nella sua direzione l'avrebbe salutata, con il suo solito sorriso sulle labbra, con un gesto della mano.
    Mentre si allontanava dal Ventaglio Segreto diretto verso casa la musica e il chiasso degli avventori scemavano gradualmente e a poche vie di distanza erano ormai indistinguibili tra i suoni serali del Villaggio. Con le mani incrociate dietro la testa, Shin ripensò alla giornata appena trascorsa. Per quanto fosse stato titubante all'inizio, doveva ammettere di essersi divertito. Peccato solo che alla fine l'Akimichi non si fosse fatto vivo. Chi sa in che guaio è andato a cacciarsi questa volta?
     
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  15. Asgharel
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    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    Un Vecchio Nuovo Locale a Konoha! 六

    ~Figaro!~


    Inutile dire che la cosa sarebbe degenerata in ogni caso. Nel caso più fortunato, almeno per le due, si poteva creare una nuova coppia, con la conseguente reazione certamente esaltata di una grossa fetta maschile presente, specialmente della parte più “arrapata” dal particolare equivoco.
    Sfortunatamente per Kazumi, invece, si trattava del secondo caso. Quello in cui Ayuuki aveva deciso di fuggire, probabilmente spaventata dalla serie di eventi.
    Staccatasi da lei, Ayuuki prese la parola, tentennando leggermente, forse per l'emozione, forse per l'imbarazzo o forse per altro.

    “Credo.. che sei confusa. ”

    “N-no, Ayuuki, io...”

    “L’Alcool ti ha annebbiato il cervello. Inizio ad aver mal di testa. Mi sento male!”

    “Ayuuki, aspetta!”

    “Vado in bagno.”


    “Ayuuki...”


    Fu appena un respiro, un flebile suono che nel marasma dell'ormai confuso e ricolmo locale svanì nel nulla senza lasciare traccia al di fuori degli occhi si Kazumi che tristemente vedeva Ayuuki che fuggiva verso il bagno, per poi portare il proprio sguardo al suolo, guardando nel nulla.
    Ormai ci era abituata, erano oramai svariate le volte in cui sperava in qualche modo di trovare la ragazza giusta, eppure, ogni volta finiva in quel modo.
    Fin da piccola la sua famiglia le aveva “imposto” chi amare, chi frequentare e che cosa fare, non accettando la sua natura ed imponendole delle scelte non sue, finché un giorno, a seguito di un incidente lei rimase sola con suo fratello, il quale nella sua dabbenaggine non si era mai nemmeno accorto di come Kazumi avesse sofferto in passato, comprendendo solo dopo molto tempo la natura “diversa” della sorella, notando come anche lei guardasse, con i suoi stessi occhi le ragazze che lui per primo puntava.
    E fu così, che alcuni anni prima, vagando per il villaggio i due conobbero per caso Atasuke Uchiha, il loro maestro, all'epoca ancora un semplice genin quando loro nemmeno si erano incamminati nella via dello shinobi. Egli fu il primo ad accettarli, a non giudicare le loro scelte ed i loro pensieri. Le tendenze a volte esageratamente espansive di Sanosuke e le tendenze controcorrente di Kazumi.
    Atasuke era stato il primo ed unico a viaggiare al suo fianco trattandola completamente come una donna quale era, senza nessuna forma di paura o di trattamento particolare.
    Certo, anche Sano non la trattava diversamente, eppure, nei suoi occhi, da quando aveva scoperto quella sua tendenza era cambiato. Qualcosa nel profondo lo turbava e per quanto si sforzasse di non darlo a vedere, dove gli altri potevano non notare quel dettaglio, lei lo vedeva e lo riconosceva. Ma non era così per Atasuke. Ed era per quello che lei lo seguiva in ogni dove. Era per quello che lei “recitava” la parte dell'allieva fedele e dell'amica fidata. Era per quello che in un certo senso lei gli aveva donato parte del suo cuore, esattamente come il maestro aveva fatto con ogniuno dei suoi allievi, donando una parte del proprio.

    […]


    E mentre Kazumi rimaneva ferma al bancone, ordinando nuovamente da bere, questa volta per dimenticare, ignorando completamente eventuali sguardi indiscreti che continuavano a puntarla, Atasuke si stava dedicando con calma a parlare con l'amica, seguendo un discorso che poco alla volta stava sviscerando alcuni dei “segreti” dell'Uchiha.

    “Non amo bere alcolici. E nemmeno Ayuu-chan.. ma sappiamo entrambi che quando si mette in testa una cosa.. è difficile farle cambiare idea! Non le piace perdere!”


    A quell'affermazione, Atasuke sorrise con dolcezza, leggendo la verità in ciò che l'amica della sua allieva stava dicendo e ricordando le svariate volte in cui Ayuuki si era persa al dojo in qualche sfida, lasciandosi trascinare in ogni forma di scontro, cercando sempre di venirne a capo vittoriosa, rendendosi a volte anche ridicola, come rischiava di fare in quel caso in cui aveva deciso di dedicarsi all'alcool.
    Il discorso poi deviò sul potenziale amoroso dell'Uchiha e Miyo decise di provare a lanciare un attacco mirato, forse per scuotere l'imperturbabile maestro o forse solo per puro piacere nel cercare il gossip o una dichiarazione compromettente.
    Peccato solo che anche Atasuke, seppur in maniera meno sfacciata di Ayuuki, adorasse vincere ogni sfida.

    “Troverete sicuramente la donna che riuscirà a deviare il vostro animo verso strade più peccaminose. Rinuncerete alla cura dello spirito per abbandonarvi ai piaceri della carne?”

    «Una domanda inconsueta, Miyo-chan...»


    Ammise, lanciandole uno sguardo affilato e suadente, quasi come a voler sottolineare di aver accettato quella specie di sfida o provocazione.

    «Tuttavia mi chiedo se dedicarsi al “piacere della carne” richieda di rinunciare in effetti a curare lo spirito... Personalmente credo che dedicarsi al puro piacere carnale potrebbe essere divertente, forse, per qualche minuto... Ma credo che semmai una donna avesse l'ardire di tentarmi, certo non mi limiterei al piacere della sola carne...»


    Il suo sguardo si fece tagliente, oltre che fortemente profondo. Ella forse aveva toccato un nervo scoperto, oppure semplicemente aveva scatenato l'indole dell'Uchiha che proprio per la sua continua ricerca della perfezione in ogni ambito sembrava attirare lo sguardo di molte donne, coetanee e non.

    «Miyo-chan... Non di sola carne è l'uomo... ed un piacere solo limitato ad essa è effimero e per la sua stessa natura svanisce... Ma se anche lo spirito risuona ardendo nella passione, ecco che le due anime per un istante si uniscono e risuonano tra loro, raggiungendo la perfezione in un attimo che rimarrà per sempre in entrambi, diventando quindi unico ed infinito»


    Con quelle parole, Atasuke fece scivolare la sua mano lungo il tavolo, accarezzando delicatamente quella di lei, poggiata con garbo, sfiorandola, nel tentativo di istigarne un leggero fremito, lasciando a lei ed ai suoi pensieri l'effettiva causa e natura dello stesso.
    La sua voce era calma, pacata e involontariamente suadente, come d'altronde risultava essere ogni volta che parlava con il cuore, lasciando uscire una piccola parte del suo essere e dei suoi sentimenti.
    Per Atasuke, l'arte della guerra era come l'arte della seduzione. Solo lavoravano su due piani diversi, che a volte collidevano in uno stesso momento ed in una stessa azione, divenendo infine solo arte.
    Ma di questa sua filosofia, forse, se ne sarebbe parlato altrove e decisamente in un altro momento e contesto.

    “Non siete mai stato invitato da una donna in un Bar e parlare di argomenti riguardanti al Futuro? Siete stato alquanto sfortunato allora. Il Villaggio è pieno di donne pronte a donarvi il loro cuore.”


    A quello che gli parve come una sorta di scherzo, Atasuke sorrise nuovamente, accettando la supposizione della ragazza, per poi concedersi di svuotare il proprio bicchiere e dedicarsi quindi alla debita risposta in quella specie di sfida retorica tra i due.

    «Forse è proprio la fortuna a mancare o forse semplicemente il coraggio delle stesse nel provare a chiedere... Se come tu stessa dici molte sarebbero disposte a darmi il loro cuore... mi chiedo dunque per quale motivo non si facciano avanti anche solo per una tazza di the... Come puoi vedere non mordo...»


    Rispose lui scherzoso, lasciandosi andare ad una leggera risata prima che il resto del discorso portasse ad argomenti decisamente più seri e formali.

    […]


    Come c'era da aspettarsi da una donna, ella trovò decisamente importante l'intenzione dell'Uchiha di mettere su famiglia. In effetti non si poteva dire che ella avesse torto, tuttavia, davanti ai suoi occhi, creare una famiglia era una parte naturale della vita e dunque non ne vedeva alcuna particolare forma di grandiosità o alcuna difficoltà particolare, ma forse era solo per una diversa interpretazione e visione della questione.
    Nel frattempo, Sasori lanciò qualche avviso, tra cui l'inizio dei giochi alcolici, tra i quali annoverò il classico gioco degli scacchi alcolici secondo le regole e la scacchiera dello Shoji e una sfida al locale, denominata sfida dei cinque kage, probabilmente basata sul tracannare 5 mix estremamente alcolici uno dopo l'altro.
    Atasuke dal canto suo non si fece prendere dall'entusiasmo, continuando tranquillamente a conversare con Miyo, senza badare troppo al caos che poco a poco andava aumentando mentre il locale si affollava sempre di più.
    Ma fu poco dopo, quando Miyo provò ad intavolare un discorso sull'amica ed il suo potenziale ritorno, che tutto sembrò crollare d'un tratto. Atasuke vide il pallore della ragazza mentre i suoi occhi erano rimasti piantati in direzione del bancone dove si trovavano le due allieve e senza nemmeno voltarsi intuì che cosa potesse aver scatenato quello shock, per poi voltarsi, più per esserne certo che altro ad osservare, vedendo a questo punto Kazumi che cercava di trattenere Ayuuki che correva via.
    Chiuse gli occhi scuotendo la testa, rattristato da ciò che aveva visto. Sapeva che prima o poi sarebbe accaduto, ma sperava che quello non fosse il momento. Momento che invece era stato.

    «Temevo che prima o poi sarebbe accaduto... Solo speravo non con Ayuuki... o almeno non così brutalmente... Temo che le due bevendo abbiano finito per osare troppo lasciandosi andare senza più freni inibitori... Ma non ti preoccupare, sono entrambe ragazze adulte e forti e sapranno uscirne... Inoltre correre dietro ad Ayuuki ora finirebbe solo per peggiorare la situazione... ti consiglio di non pensarci troppo ed aspettare qualche minuto prima di raggiungerla... sempre che tu voglia raggiungerla...»


    Disse in tono calmo e pacato, cercando di far riprendere Miyo dal suo stato catatonico, poco prima che dalle sue spalle giungesse una nuova voce nota che ancora una volta spiccava per i modi non del tutto appropriati.

    “Salve Atasuke-sama, come và? Come vede sono anche io qui in mezzo a voi ninja di una certa classe.”

    «Non c'è che dire... almeno hai avuto la decenza di non auto-includerti tra noi “gente di una certa classe”»


    Commento in tono freddo, gelido, quasi ostile senza nemmeno voltarsi verso l'allievo che si trovava alle sue spalle, dandogli modo, magari, di notare che si trovava in compagnia.
    Ma ecco che dopo alcuni secondi di inquietante tensione e silenzio, se e quando l'allievo si fosse portato davanti a lui o Atasuke si fosse voltato (dopo alcuni secondi ancora) verso di lui, avrebbe notato il suo volto sorridente, che terminò con una amichevole risata verso l'allievo.

    «Bene arrivato Kazuki... sembra che quest'oggi ci sia parecchia gente che vuole farmi compagnia... Ti inviterei a sederti ma sarebbe scortese senza chiedere l'opinione della signorina... Miyo-chan... che ne dite? Vi spiace se questo mio sconsiderato allievo si unisce a noi? O volevate ancora parlarmi di qualcosa in privato?»


    Domandò con gentilezza, attendendo quindi una risposta dalla ragazza prima di concedere o meno all'allievo di unirsi al loro tavolo.

    […]


    Ed alla fine venne anche il turno di Sasori che, finalmente liberatosi, aveva deciso di dedicarsi alla festa, raggiungendo i due (o il trio) al tavolino passando in mezzo alla folla per poi rivolgersi loro con tranquillità.

    “Ehilà Atasuke prendiamoci qualcosa insieme, ovviamente anche per te le tue allieve ed allievi ! Siete sempre i benvenuti ! Ora posso finalmente unirvi a voi, dopo che Akane e Dayu, mi hanno rimpiazzato all'ingresso a dareil benvenuto ! La festa è inziata anche per me finalmente ! Insomma vi piace il locale ? Vi state trovando bene alla festa ?”

    «Buon per te, Sasori. Sono contento che alla riapertura il tuo locale vada bene... Ma in fondo è da parecchio che a Konoha non ci sono bar di un certo livello... Per quanto riguarda le mie due allieve, credo che per oggi abbiano già dato abbastanza e Kazumi si sta già rifornendo per conto suo... Per quanto mi riguarda in effetti non mi dispiacerebbe un altro giro... ma sono curioso di questa sfida dei 5 kage... Dimmi qualcosa di più in merito, intanto possiamo dedicarci ad un sano bicchiere di sakè caldo... Lo scotch di prima non era affatto male, ma ho voglia di sciacquarmi la bocca con qualcosa di più delicato e non ho voglia di esagerare... metti mai che qualcuno decida di sfidarmi a shoji...»


    Commentò ironico sulla questione poco prima che l'attenzione di Sasori venne nuovamente attirata dalla dipendente del bancone che sembrava essere decisamente spaesata in quel luogo ed in quel momento ricco di caos, combinando ripetuti errori, seppur non gravi.
    Quando Sasori ebbe terminato di rimproverarla, Atasuke ne approfittò per un istante, cercando di calmare le acque.

    «Mayumi, gentilmente, un sakè caldo per me appena hai tempo, grazie»


    Disse alla ragazza in tono gentile e con un sorriso cordiale, prima di dedicarsi a Sasori che era tornato con l'attenzione verso di lui.

    “Non ti puoi distrarre un attimo...soprattutto con Mayumi...mi farà disperare un giorno di questi. Ad ogni modo, novità ?”

    «Non essere troppo duro con lei... Non ha esperienza e si vede, ma non si può dire che non ce la metta tutta... In fondo gestire un bancone con tutta questa gente all'apertura non è cosa semplice, anzi, è estremamente complicato... Ma credo che se le darai abbastanza fiducia con il tempo imparerà e sarà più che auto sufficiente»


    Commentò, lanciando nuovamente un sorriso verso la poveretta che, notandolo, non poté evitare di stallare per un istante prima di sorridere di rimando rimettendosi al lavoro.

    «Ad ogni modo, nulla di nuovo o almeno nulla di particolare degno di nota. Al gate tutto fila liscio senza grossi intoppi a parte i soliti problemi di routine, il dojo procede bene ed i miei allievi continuano a rendermi fiero di loro, quindi, tutto sommato, tutto nella norma... Tu invece vedo che ci stai dando parecchio dentro con il locale... Pensi di riuscire a reggere un simile ritmo ed a gestire anche i tuoi impegni per il villaggio? Perché se anche dovessi avere ogni giorno la metà dei clienti che hai questa sera, credo proprio che non avrai il tempo per missioni e quant'altro...»


    Commentò con serietà prima di prendere la bottiglietta in ceramica che la ragazza gli aveva appena portato versandosi una piccola dose nel bicchierino predisposto ed iniziando ad assaporarne l'aroma prima di bere il primo bicchiere della sua seconda ordinazione.
    Ebbe appena il tempo di bere il bicchierino che ecco una nuova voce, questa volta sconosciuta, che giungeva alle sue orecchie, una voce femminile e gentile, decisamente più apprezzabile di quella dell'allievo e di Sasori, per quanto fosse profondo il loro legame

    "Atasuke-Sama, le chiedo scusa per il disturbo ma era da un po' che avevo intenzione di presentarmi, ed ho ritenuto che questo fosse il momento più adatto vista la presenza di altri membri del clan"

    «Certamente, prego dimmi pure... tu saresti?»


    Atasuke posò quindi il bicchierino sul tavolo, portando il suo sguardo e la sua più completa attenzione sulla ragazza che si era presentataa lui ed a tutto il gruppo radunato attorno al tavolo.

    “Sono Kairi Uchiha, al clan si parla molto di voi ma non ho mai avuto occasione di parlarle prima d'ora. E' un onore e un piacere poterlo fare adesso. Spero solo di non aver scelto il momento sbagliato e di non aver interrotto nulla di importante”

    «Lieto di fare la tua conoscenza, Kairi... Farei la mia presentazione, ma mi pare chiaro che tu sappia già molto su di me... Spero solo che tu abbia sentito solo cose belle sul mio conto... Qual buon verto ti porta qui? Vuoi forse farci compagnia per una bevuta?»


    Chiese con cortesia, continuando ad osservare la ragazza, quindi stette bene attento a non essere scortese o a cercare di tagliarla fuori dal discorso... Certo iniziava ad avere attorno a se parecchia gente, ma in fondo tra il dojo ed il lavoro alle mura, era abituato ad essere circondato da persone.
     
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