Splatter Games

La follia di ciò che mi stava succedendo attorno aveva raggiunto apici così alti che ormai non aveva senso chiedersi come o perché. Semplicemente tutto attorno a me il mondo era impazzito e si era trasformato in una assurda guerra su ciò che era più strano e senza senso. Kuso si muoveva tra le cacche umane eseguendo abili mosse di danza che io stesso riuscivo a mala pena seguire. Sembrava che per uscire di li fosse necessario abbattere il totem anale di Fabio e per farlo avevamo una sola possibilità. Kuso aveva preso dal suo retto spazio temporale due orologi di colore diverso che voleva farmi indossare -Aspetta un secondo.. perché mai dovrei indossare qualcosa che ti sei cavato dal culo?!- ero così stordito da quel pensiero che nemmeno mi accorsi di avere pochi istanti dopo l’orologio blu legato al polso mentre alto nel cielo sfavillava e la mia voce gridava con ardente passione -GO GO POWER RANGER!!!- un fascio di luce eterea mi colpì mandando in tilt i miei sensi per qualche istante mentre scoprivo di aver cambiato i vestiti in qualcosa di così assurdo che non sarei nemmeno riuscito a descrivere a parole. Sentivo scorrere dentro di me il potere, una forza che mai e poi mai avrei saputo controllare -Ahah.. AHAHAHAHAH.. DUNQUE E’ QUESTO IL VERO POTERE DELLO SFINTERE INTERDIMENSIONALE!!!- manco io stavo capendo ciò che stavo dicendo eppure la mia risata era colma di soddisfazione e stupore. Quelle cazzo di tutine stavano pompando energia nel mio corpo come delle fottutissime cisterne per lo spurgo dei pozzi neri, non me la sarei tolta mai più per nessuna ragione al mondo. Una strana arma era attaccata alla cintura di quella tuta e senza esitare mi ero messo a sparare a tutto ciò che si muoveva nei dintorni puntando solo ed esclusivamente alle palle, ero ebbro di tanto splendore.

-BECCATEVI QUESTO STRONZI!!!.. TRICERATOCOP EVIL POWER BLAST!!!-

Dalla terra dei giganteschi non so cosa erano poi emersi mentre senza riuscire a fermarmi eseguivo io stesso gesti e danze così assurde che di sicuro me ne sarei vergognato a vita. I due giganteschi esseri si muovevano secondo la volontà mia e di Kuso e una loro mossa sembrava essere più che sufficiente a spazzare via quel totem insieme a Fabio ed il resto del continente. Per un istante mi era completamente passata la voglia di continuare a cercare il segreto per l’immortalità. Sarebbe bastato controllare quei giganti per radere al suolo tutto e mettere in ginocchio chiunque in tutto il continente ninja -WAHAHAHAHAHAH!!! TUTTI!!!.. TUTTI SI INGINOCCHIERANNO AL MIO COSPETTO!!!- ero colmo di euforia mentre guardavo dall’alto la pozza di sangue lasciata da quello che poco prima doveva essere stato Fabio. Era tutto così reale e bello che quando i sensi mi tornarono scattai di colpo credendo di essere ancora ai comandi di quell’assurda creatura.


-INGINOCCHATEVI TUTTI!!!.. urgh.. al mio.. cosp.. etto!..- mi ero appena risvegliato su di un tavolo mentre Kuso sopra di me mi stava prendendo a schiaffi -Argh.. porca merda Kuso.. che cazzo ci fai sopra di me?!..- fortunatamente il folle mascherato era vestito. La testa mi stava letteralmente scoppiando e ci misi un po’ per capire che tutto ciò che avevo visto e vissuto altro non era che una potentissima allucinazione provocata dalla roba che ancora mi sporcava il naso -Sniff.. snif.. cazzo.. quanto sono rimasto svenuto?!..- guardando l’orologio alla parete di una delle stanza dell’AnalGore ci volle poco per capire che ne erano passate almeno un paio di ore. Era stato tutto un fottutissimo sogno, un’esperienza nata dalla grossa dose di droghe che mi ero sparato qualche ora prima e che nemmeno ricordavo perché avevo voluto provare -Urgh.. mi viene da vomitare.. e ho male ovunque.. grazie per avermi riportato nel mondo dei vivi Kuso!- anche se mi aveva preso a pugni in faccia il deviato aveva vegliato su di me, o almeno così credevo e ringraziarlo era il minimo. Funzionava così tra amici, e Kuso nonostante tutto lo era. Avevo visto e fatto cose che mai e poi mai avrei raccontato in giro. Nella vita di un uomo ci sono sempre cose e fatti che vanno tenuti segreti, e quell’esperienza era senza alcun dubbio una di quelle. Alzatomi dal tavolo e ripulitomi il naso e la faccia da quella schifezza avevo semplicemente lasciato la stanza facendo cenno a Kuso di seguirmi al bancone del locale -Su forza.. ho bisogno di bere qualcosa di forte!- forse quell’esperienza non mi era bastata -..inoltre.. voglio il nome del tizio che ti ha procurato questa roba.. potremmo farci qualcosa di interessante e smerciarla nei bassi fondi di Oto o qualche altro stupido villaggio di checche ninja..- quella roba era potente, forse anche troppo e di sicuro venderla non avrebbe guastato agli affari del locale del mio amico. Ero sopravvissuto alla mia stessa mente contorta, anche se non potevo certo dire di aver raggiunto il mio obbiettivo, potevo esser soddisfatto di essermi avvicinato un po’ di più a ciò che i comuni mortali chiamano immortalità.