Banditi di Oto

Missione D per Hebiko e Kato

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    .:Una Battaglia che Degenera:.

    Troppo lento nel mettere in atto la sua tecnica, Kinmaru vide un secondo troppo tardi la lama della ragazza, trovandosi a dover interrompere la sua tecnica per schivare il pericoloso affondo con un movimento laterale...troppo lento anch'esso, complice la leggera confusione, tanto che gli si aprì uno squarcio sul lato del collo che cominciò immediatamente a gettare sangue, tamponata alla meglio con la mano. UUAAAAAH!! LURIDA STRON... per tappare la ferita con la mano, che si fece ben presto viscida di sangue pur riuscendo ad evitargli di finire dissanguato, il massiccio genin dovette rinunciare al suo successivo attacco e si trovò ben presto a fare i conti con l'offensiva di Hebiko, perdipiù usando una sola mano!

    Non avendo conficcato la lama nel collo, riuscendo solo a tagliarlo, la giovane non potè certo aprire lo squarcio come nelle sue intenzioni, ma il suo brutale attacco al centro del petto andò a segno senza troppe difficoltà, trapassando il torace del ninja e spaccandogli il cuore...dopotutto il Sigillo Maledetto potenziava solo le prestazioni della testa e del collo al livello raggiunto da quell'uomo. AAAH! Colto alla sprovvista Kinmaru portò una mano al petto, guardando con occhi sgranati la Kunoichi che gli stava di fronte e che lo aveva appena ucciso. Con l'ultima forza morente cercò di buttarsi addosso a lei, forse in un cieco tentativo di aggressione da parte di un cervello che non stava più ricevendo nutrimento [Azione (S&M)]Statistiche: Forza e Velocità Verde +2 tacche..

    Appena a pochi metri, oltre la porta, il più giovane Ginmaru invece usava il pieno potere del suo sigillo per aggredire Kato, ormai tornato al suo vero aspetto, ma non riuscì a superare, coi suoi pur rapidi attacchi, la guardia serrata del suo avversario, finendo per consumare grandi quantità di chakra. SMETTILA DI PARARE! SMETTILA! Imprecava mentre anche l'ultimo colpo veniva bloccato senza grosse conseguenze, con sua crescente irritazione che rasentava l'isterìa. Fratello!!! Al grido del fratello, appena abbattuto oltre la porta, si fece persino più agitato, non riuscendo a spostarsi decentemente per contrastare il breve spostamento di Kato e finendo per incassare il pugno proprio come lo studente otese aveva preventivato: la botta fu tale da mandarlo a sbattere sul muro e il contraccolpo gli fece sfuggire il fiato dai polmoni tutto in una volta. OOOFF!

    Più per panico che per altro ricorse nuovamente alla sua tecnica di evocazione dei serpenti, sperando in quel modo di proteggere l'addome ed il collo in un atto disperato che tuttavia lo salvò, pur riducendo all'osso la sua già limitata riserva di chakra...perdipiù inutilmente, perchè aveva appena fatto in tempo a sogghignare nel vedere il Kunai che si abbatteva sulla creatura serpentina che era comparsa a sua difesa quando la ginocchiata alle parti basse gli fece sgranare gli occhi, togliendo ogni lucidità in quell'immenso mare di dolore...un dolore tanto insopportabile che quando la lama gli tranciò il collo lasciato libero dal serpente (era ferito ma non era stato ucciso e per il dolore si era spostato) fu quasi una benedizione. Ginmaru, come il fratello, era caduto in battaglia. Il serpente tuttavia, forse più per vendetta per il danno subito che per altro scattò contro il giovane Kato quasi in contemporanea, cercando di azzannargli il volto in controtempo prima di svanire nel nulla ora che il chakra che sosteneva la sua esistenza era stato così bruscamente esaurito [Azione (S&M)]Statistiche: Forza e Velocità Bianca +3 tacche - Potenza 20.

    Quasi per caso, entrambi gli studenti otesi avevano sconfitto il loro avversario quasi nello stesso modo, subendo poi un attacco finale che tuttavia solo nel caso di Kato poteva essere realmente pericoloso. Risolto quello e riunitisi, tutto stava a vedere cosa fare dopo: restare coi cittadini o andarsene prima che ci fossero problemi? In ogni caso i segni sul viso di entrambi i ninja sconfitti avrebbero cominciato a diffondersi rapidamente su tutto il cadavere fino ad annerirlo completamente...nel giro di pochi secondi i loro resti si sarebbero dissolti in fine cenere nera, senza nemmeno più la parvenza di ciò che erano stati, lasciando solo i vestiti e il loro equipaggiamento. Chi poteva aver dato loro un simile potere maledetto?
     
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    Quando vidi nuovamente la comparsa, grazie al potere del chakra, del serpente attorno al collo di Ginmaru e il fallimento del mio affondo, il quale andò a ferire gravemente il serpente stesso un rivolo di sudore, molto freddo, scese lungo la mia fronte. Quel tipo, se da una parte stava consumando molto chakra, dall’altra stava annullando la mia offensiva. Tuttavia la mia previsione sulle sue scarse capacità combattive corpo a corpo si rivelò decisamente corretta. Lasciò completamente scoperta la sua parte inferiore e la mia ginocchiata andò completamente a segno, permettendo così la riuscita del mio colpo mortale successivo. Il kunai infatti sprofondò nel collo del nunkenin. A quel punto per lui non c’era più niente da fare, il sangue prese a zampillare ovunque, macchiando in maniera indelebile i miei vestiti e sporcando la mia pelle. Ma nemmeno il tempo di godere della vittoria che, come avevo previsto, quel maledetto traditore fino alla fine mi avrebbe dato filo da torcere. Con oggi sgomenti, ma fissi sul mio avversario, notai che il serpente che antecedentemente lo difese punto i suoi occhi viperini verso di me. Compresi al volo che avrebbe tentato di colpirmi, in una sorta di contrattacco contemporaneo. La mia reazione fu istintiva, dettata dal terrore di trovarmi agghindato al collo quel maledetto serpente. Lasciando la presa sul Kunai e concentrando una leggera quantità di chakra in entrambe le gambe eseguii un salto all’indietro [Slot Difesa n°1 ] e contemporeamente spostai il mio braccio sinistro, libero e in difesa, verso l’interno, aiutandomi con il chakra cercando di intercettare la testa del serpente [ Slot Difesa n°2 ]. L’azione difensiva fu provvidenziale. Il salto infatti mi diede quello spazio temporale necessario per spostare il braccio verso la direzione d’attacco del rettile e deviare così la sua traiettoria e diminuire l’intensità del colpo stesso. In questa maniera salvai la mia parte superiore del corpo da quelle pericolose fauci, le quali però andarono a stringersi sulla mia spalla destra. Il dolore fu notevole, e i denti affilati andarono a ledere lo strato di pelle e superficialmente i muscoli [Danno]. Strinsi i denti e i pugni però con la coda dell’occhio ero pronto a reagire ma, per mia fortuna, il serpente in seguito all’attacco svanì nel nulla, come era comparso. Sospirai, in segno di sollievo.

    Subito spostai lo sguardo verso la mia compagna otese e notai, con estrema felicità, che era riuscita anche lei ad uccidere il suo avversario… in pratica ce l’avevamo fatta! Ad un certo punto però Ginmaru, che si trovava privo di vita ai miei piedi, come Kinmaru più distante, presero a inscurirsi… a trasformarsi in un ammasso di cenere. Una visione a dir poco orribile. Guardai la mia compagna di Oto, disgustato ancora dalla scena: -Hebiko… ma cosa diavolo è appena successo? Dobbiamo assolutamente riferire tutto quello che abbiamo sentito e visto a Febh… questi poteri non sono normali!- Sputai sui resti di Ginmaru. Quel bastardo finalmente aveva smesso di resistere: -Fanculo, bastardo…-

    Nel frattempo ripresi il mio kunai da terra e i coprifronte rigati dei due traditori e, negli attimi successivi ingoiai il tonico di coagulante, almeno per richiudermi le ferite e cercare di ritornare il più operativo possibile. Mi avvicinai alla mia compagna e analizzando la situazione ripensai all’esplosione di poco prima… Nouka! Presi a parlare: - Hebiko, sicuramente da qui a poco la locanda si riempirà di spettatori per capire che cosa è successo e cosa sono stati tutti questi rumori… Ma direi di fuggire dalla finestra, prima di farci trovare qui. Loro del resto non possono immaginare che siamo ninja di Oto che hanno appena sconfitto i loro aguzzini… anche perché non è rimasto nulla di loro! Potrebbero sorgere non pochi problemi, potrebbero scambiarci come altri usurpatori! Invece direi di andare al municipio, vedere chi ha fatto scattare la trappola e salvare tutti i prigionieri. Così sono sicuro che non avremmo problemi a farci credere!-

    Se Hebiko avesse accettato la proposta entrambi saremmo usciti, discretamente e cercando di non farci notare dalla finestra della stanza. Chiaramente trovandoci al primo piano la discesa non sarebbe stata così rapida, ma vista l’ora, mattina appena inoltrata, e il fatto che la finestra dava sul retro, non avrei avuto dubbi sulla riuscita dell’azione. Al termine evitando direttamente la piazza e sgusciando furtivamente tra le viette che collegavano le case ci saremmo indirizzati verso il municipio, e una volta di fronte alla sua facciata est guardando Hebiko avrei proferito:- Non ci resta che salire! Mi raccomando, per quanto suoni banale, attenzione alle trappole! - Così entrambi, percorrendo la corda che collegava l’esterno con l’interno del palazzo, se così si poteva chiamare, saremmo entrati cercando l’autore dell’esplosione e eventuali prigionieri, tra cui la sorella di Nouka!

    Se invece durante il percorso verso il municipio avessimo incontrato qualche abitante avrei preso a parlare, esponendo niente altro che la verità: -Io e la mia collega qui di fronte siamo entrambi ninja di Oto, incaricati dall’Amministratore stesso, e abbiamo appena sconfitto quei bastardi Nunkenin che stavano distruggendo le vostre vite…- mostrai le varie ferite sul mio corpo a riprova delle mie parole -… e ci stiamo proprio dirigendo ora al municipio, per recuperare i vostri cari imprigionati. Potete non crederci ma da qui a poco ve lo dimostreremo con i fatti.- e con quelle parole avrei continuato il mio percorso verso il municipio.


    Ferite:
    Avambraccio Dx: Lieve; Avambraccio Sn: Lieve + MezzaLeggera; Spalla Dx: Leggera Vitalità Rimasta: 59/80
    Chakra: 4,5 Bassi su 10.

    Slot Difesa n°1: Indietreggiamento.
    Slot Difesa n°2: Deviazione colpo.

    Slot Gratuiti: Assunzione Tonico Coagulante Inferiore

    Nota: nuovamente Febh deviando il colpo ho reputato che l'intensità dello stesso viene a meno, dimezzando così il danno.
     
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    Doppia vittoria

    VI - Ultimi compiti



    Nel vedere il suo colpo andare a segno, le pupille della kunoichi si allargarono appena, soddisfatta. Uno dei tiranni era stato sconfitto. Quasi.
    Con un ultimo sforzo, l’uomo le si buttò letteralmente addosso, prendendola alla sprovvista: portò le braccia davanti a sé, riparandosi almeno il viso, finendo però a terra dato il suo peso. Probabilmente se non avesse abbassato la guardia si sarebbe difesa in un modo migliore, ma finì comunque per l’essere soddisfatta del suo risultato. Rimase a terra qualche secondo per riprendere fiato, leggermente dolorante. Mentre fece girare il corpo dell’ormai defunto genin, potè sentire chiaramente come anche Kato avesse appena vinto il suo scontro. Estrasse la sua lama, riponendola ancora sanguinante nell’elsa, prima di vedere come il corpo dei due si dissolvesse nel nulla, subito dopo che lo strano tatuaggio, rivelatosi un potere a loro misterioso, avvolse entrambi i corpi.

    ...Questo non me lo aspettavo.

    Annuì con Kato, d’accordo sul dover fare rapporto, meno d’accordo sul fuggire come ladri.

    No. Non ce ne andremo come due criminali. Stai tranquillo, ci penso io a parlare a chiunque ci sia quaggiù. Ma dubito che troveremo molta gente, sapendo come li hanno trattati fino ad ora, saremo fortunati se riusciremo a trovare l’oste.

    La ragazza scese le scale, incitando Kato a seguirla. Avrebbe cercato l’oste per tuttala locanda, sapendo che l’avrebbe riconosciuta nonostante indossasse un vestito diverso, colmo di sangue non suo. Lo avrebbe fermato in un angolo se necessario, dicendo a lui ed eventualmente a chiunque ci fosse stato nei dintorni:

    Io e il mio collega siamo ninja di Oto, incaricati di liberarvi dai due tiranni dall’Amministratore stesso di Oto. Posso dire con certezza che la missione è riuscita con successo, potete riprendere il controllo della città. Ringraziate Febh Yakushi per la vostra liberazione.

    Se Kato le avesse chiesto qualsiasi cosa a riguardo, gli avrebbe risposto a bassa voce:

    Avrai notato anche tu che come Amministratore al momento fa pena. Credo che sia meglio che il popolo torni a fidarsi di lui, un paesino alla volta.

    Ricordava bene il loro primo incontro, quando Febh le aveva più o meno confessato di essersi ritrovato costretto a dover fare quel lavoro, probabilmente ritenendolo troppo impegnativo. Credeva, innocentemente, che se avesse sentito l’appoggio del popolo, prima o poi si sarebbe spontaneamente proposto come Kage, e magari sarebbe diventato più responsabile. Non aveva idea di quale fosse la realtà.
    Sarebbero andati entrambi al municipio, con cautela, lasciando che Kato facesse il suo discorso a qualsiasi passante, facendo anche a loro il nome di Febh Yakushi come capo della loro missione; Vipera cercò in giro un ferito qualsiasi, probabilmente colui o colei che aveva fatto scattare le trappole, prima di infilarsi nel municipio.
    Si sarebbe presa la responsabilità di forzare o distruggere la porta se necessario, pronta a ripararsi davanti ad eventuali trappole, cercando di entrare insieme a Kato per liberare chiunque fosse ancora prigioniero.

    Chakra: 22/30
    Ferite: 4 leggere (2 un braccio, 1 l'altro, 1 schiena)
     
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    .:Conclusioni Infelici:.

    Quando gli unici a scendere al piano di sotto furono i due studenti otesi poco ci mancò che il locandiere svenisse sul colpo. Sono...cosa è successo? Dove sono i due fratelli e chi siete voi? La risposta lo lasciò assolutamente senza parole per il terrore. Ve-venuti per uccidere i due fratelli? Ma-ma... Era sbiancato e pareva quasi stesse per perdere i sensi. E dove sono i due fratelli adesso? Un...successo? Sgranò gli occhi, assolutamente incredulo, precipitandosi al piano di sopra per vedere con i suoi occhi cosa restava dei due. Trovò i vestiti, il sangue dello scontro che aveva insozzato corridoio e stanza e ovviament le sagome di cenere. Più che abbastanza perchè cominciasse ad esultare mentre i due ninja di Oto lasciavano la locanda per dirigersi al Municipio, dove tuttavia non li aspettavano buone notizie.

    La pila di cadaveri davanti alla porta principale era invariata, segno che chiunque avesse fatto scattare le trappole era ancora all'interno, a meno di essere stato vaporizzato. L'unico ingresso agibile, come in precedenza, era la corda sospesa da una delle finestre, e non ci volle molto per scalarla e portarsi all'ingresso. Quella finestra era in origine al termine di un corridoio, e a giudicare dal pessimo stato del linoleum e dell'immondezza gettata qua e là i due banditi non erano affatto interessati a tenere ordinato e pulito il loro quartier generale. Due porte, una a destra e una a sinistra erano state barricate alla meglio, segno che l'unica via possibile era in avanti, verso quella che, da indicazioni (per quando semicoperte da disegni osceni fatti dai traditori di Oto) era la "sala consiliare". Sulla parete di sinistra videro chiaramente un gran numero di spiedi conficcati a fondo nella parete, mentre tre o quattro erano a terra sporchi di sangue: quella era stata la prima trappola fatta scattare dal misterioso invasore.


    Poco dopo trovarono invece i segni di una grossa bruciatura sulla parete opposta, probabilmente indice di qualche trappola incendiaria. Voltato l'angolo un'ascia e un dito grassoccio li attendevano a terra vicini ad una pila di bottiglie di sakè vuote e mezze spaccate...la terza trappola aveva esatto un pezzo del malcapitato invasore, che aveva lasciato evidenti gocce di sangue sul pavimento appiccicoso e sporco. Pochi passi ancora e poterono vedere un trabocchetto talmente ovvio che non avrebbero avuto problemi ad evitarlo (era un cavo teso ad altezza ginocchio), per poi svoltare un nuovo angolo fino ad arrivare a destinazione: la porta della sala consiliare, aperta e vistosamente macchiata da grandi quantità di sangue fresco.

    All'interno li aspettava una triste visione: la stanza era un ampio semicerchio con delle sedie disposte a raggiera e una scrivania centrale. Tre ragazze erano incatenate ad alcune sedie, nude ed in posizioni tutt'altro che comode, che suggerivano appena le terribili violenze che dovevano aver subito, mentre una quarta ragazza, la più avvenente e tuttavia anche quella in peggiori condizioni a causa dei numerosi lividi e tagli, era incatenata a pancia in su sulla scrivania. Accanto a lei, accasciato e privo di vita, Nouka il contadino aveva una wakizashi insanguinata in mano...probabilmente l'ultima trappola era nella porta e gli aveva conficcato la lama nei visceri, ma aveva comunque trovato la forza di raggiungere la sorella e provare a spezzare le catene con quell'arma (le dentellature sulla lama lo confermavano) prima di esaurire le energie e spirare...e probabilmente anche Ouka, la prigioniera, non ne avrebbe avuto per molto a meno di cure immediate.

    Convinto che i due studenti avrebbero fallito, e sapendo che volevano usare il suo aspetto, Nouka aveva probabilmente pensato di essere comunque morto, e aveva sfidato le trappole in un ultimo disperato tentativo di salvare la sorella. Una triste storia, che tuttavia si era conclusa bene, anche se non ne più felice dei modi.

    La cittadina era libera grazie a Oto e ai due Studenti, e non se ne sarebbero dimenticati tanto presto.

    Ma chi era il misterioso Lord Goemon? Non c'era alcun documento tra i pochi averi dei banditi, nè note o comunicazioni, ma entrambi avevano un anello con disegnata una nota musicale rigata, come nei loro coprifronti, ma rigata da un sottile serpente, come se il rettile abbracciasse il simbolo piuttosto che negarlo. Questo l'unico indizio, e a loro la conclusione della vicenda.


    CITAZIONE
    Complimenti per la prima giocata da studenti :zxc:
    Non avete ottenuto il "best ending" ma comunque tornate vincitori :riot:
    A voi l'epilogo, poi una volta che inserirete la giocata in Timeline (suggerisco 0036-07-01 per chi ha firefox, al contrario per altri browser) vi assegnerò gli stemmi :zxc:
     
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    Una fine, infelice.





    -E’ finito il vostro incubo…- furono le mie uniche, secche, parole in risposta al locandiere. Così io ed Hebiko, mettendo da parte la mia indole di fuggiasco e seguendo il suo piano, uscimmo a testa alta dal locale. Del resto avevamo liberato il villaggio dal giogo dei nunkenin. Guardai Hebiko, mentre camminavamo verso il municipio e notavamo, con immensa tristezza l’ammasso di cadaveri:- Non è la prima volta che uccido qualcuno… ma mai ho provato così tanto sollievo nel aver tolto la vita a quei bastardi. Ma non spiego molte cose. Dovremmo discuterne con Febh… al nostro ritorno.-

    Quando salimmo ed entrammo nel municipio ci trovammo davanti a delle scene a dir poco raccapriccianti. Nella mia carriera nei bassifondi delle città avevo visto situazioni al limite dell’umano, ma quello che mi si parò di fronte… bhè era frutto di un potere malvagio. Solo un essere sporco fino al midollo poteva in quei gesti così disumani. Appoggiai la mano sul volto, coprendo la bocca e il naso. Non scambiai una parola con Hebiko, concentrato come ero ad evitare eventuali trappole, le quali tuttavia notammo che erano già scattate scorrendo tra i vari locali del municipio. Aimè le mie speranze di ritrovare vivo Nouka si stavano terribilmente affievolendo. E quando giunti in quella che doveva rappresentare la sala conciliare le mie braccia si affievolirono… la malvagità, che conoscevo così tanto, aveva toccato quel posto. Numerose donne erano state incatenate e tremendamente violentate. Mi avvicinai di corsa notando la presenza di Nouka vicino ad una di esse, quella più in condizioni drammatiche. Il povero contadino era privo di vita, il suo volto era disperato. Una morte orribile. Mi voltai verso Hebiko, a stento trattenni l’ira:- Questo è il risultato della tua bontà… Nella disperazione non c’è altro che disperazione!- liberai spezzando le catene, con la wakizashi, quella che probabilmente era sua sorella e la consegnai in braccio ad Hebiko:- Nel Paese delle Sorgenti Calde c’è un detto: chi affida la fiducia a qualcuno deve prendersi la responsabilità delle sue azioni. Avevamo promesso a Nouka sua sorella e ora è tuo dovere salvarla, in quanto tua responsabilità di averlo lasciato libero. Corri verso il tempio! Sei più veloce di me! Forse la povera ragazza riuscirà a cavarsela. Io mi occuperò di queste donne! -

    Così io ed Hebiko ci dividemmo e il tempo successivo l’utilizzai per liberare e portare in salvo le donne prese prigioniere e affidarle alle cure degli abitanti del villaggio. Poi per ultimo presi il corpo di Nouka e lo trasportai fuori. Con molta cura lo trascinai verso la sua casa e vicino all’iniziare della foresta scavai, meglio che potevo, una fossa. Dopo molta fatica coprii la salma con la terra e piantai la wakizashi sopra alla tomba improvvisata. Un ricordo del suo coraggio. Probabilmente Hebiko si sarebbe accorto della mia azione e mi avrebbe raggiunto e se così fosse stato sarei rimasto in silenzio, per diverso tempo, poi ad un certo punto avrei proferito: - Non ho commesso molte cose buone nella vita Hebiko e ho quasi assaporato più volte il gusto amaro della morte. E ho capito una cosa: non ci si può fidare. Mai, sempre. A parte per una sola eccezione: per i propri compagni di avventura. In quel caso darei la vita. Del resto io e te siamo shinobi… – attesi qualche secondo, voltandomi così verso Hebiko, un soffio di vento placidamente sposto i miei capelli...

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    -… ma Nouka lo era?-



    Non dissi altro, presi la sacca e mi incamminai verso Oto. Ero sicuro che la mia compagna di avventura mi avrebbe seguito a ruota. Non mi voltai a salutare il villaggio di Anko.

    Una volta giunti a Oto…

    Ci trovavamo entrambi davanti all’Amministratore il quale aveva ricevuto direttamente dalle nostre voci il rapporto: la devastazione creata da quel duo, la disperazione degli abitanti, i lori vaneggiamenti,quei strani sigilli e la scomparsa stessa dei ninja. Appoggiai sulla scrivania del Jonin i coprifronte rigati e quei stranissimi anelli, guardandolo con riverenza profereii:-Jonin ci sono molti punti oscuri: chi è questo Lord Goemon? Che cosa sono quei sigilli? Inoltre non credo che quella razzia sia frutto del caso… forse è stato proprio fantomatico personaggio a ordinarla…- esposi così in pratica i miei ragionamenti esposti ad alta voce. Non mi aspettavo di certo una risposta, ma forse l’Amministratore ne sapeva qualcosa. Di certo ero sicuro di una cosa: avrei trovato vendetta.
     
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    VII - L'errore che rovinò la perfezione



    Hebiko dovette trattenere conati di vomito alla vista ravvicinata dei cadaveri sotto al municipio, una visione raccapricciante anche per chiunque. Lei e il suo compare si arrampicarono entrambi, mentre un orribile sensazione si faceva strada nella sua mente.
    Le trappole di cui tanto si parlava sembrava fossero state attivate una per una, con varie tracce di sangue ad indicare il percorso, che era comunque a senso unico date le numerose porte sbarrate. L’orrore di quel cunicolo venne sorpassato da un forte senso si ansia, che andava a confermare un passo alla volta i suoi presentimenti. Hebiko accelerò il passo, finendo col correre ed evitando per un pelo l’ultima trappola attiva, un filo che evitò per un pelo, saltandolo via e precipitandosi verso l’ultima stanza, trovando ciò che temeva. Aspettando Kato, appena più lento, si mise le mani nei capelli, accucciandosi poi su sé stessa, furiosa.

    Perchè! Perchè non mi ascolti! Stupido! Stupido!! Ti avevo detto di restartene a casa!!

    Gli aveva dato fiducia. Vedendolo così disperato e in preda al panico, non se l’era sentita di aggravare la sua situazione, costringendolo con la forza a starsene al suo posto. Sperava che le sue parole bastassero per tenerlo buono, gli aveva garantito che tutto si sarebbe sistemato. Aveva sopravvalutato se stessa e la sua già scarsa fiducia verso il prossimo. E ciò costò caro ad un innocente.
    In un momento differente, le parole di Kato si sarebbero concluse con un gancio ed un naso sanguinante, ma la perfetta tempistica lo salvò da una brutta lite. La ragazza si rialzò, con gli occhi lucidi, consapevole che fosse colpa di una sua leggerezza. Liberò le altre ragazze, usando le proprie armi per spezzare le catene, poco prima che il suo collega le consegnasse la sorella dell’ormai defunto Nouka. Hebiko la fece posare per un momento, forzandola a bere il suo tonico.

    Questo dovrebbe bastare per farla resistere.

    E finì con l’obbedire, precipitandosi verso il tempio, lasciandovi la ragazza a chiunque vi avesse trovato e correndo verso l’emporio per recuperare il necessario. Tornò più rapidamente possibile, facendosi aiutare nel medicare le ferite più gravi; probabilmente il tonico le avrebbe dato le forze per resistere, permettendole di non fare la fine del fratello.
    Terminato il suo ultimo compito, cercò Kato per il villaggio, trovandolo nei pressi dell’abitazione di Nouka. Davanti a lui una piccola montagnetta di terra, una pala, e la wakizashi di prima piantata con fierezza nel terreno. Ascoltò il discorso del ninja senza proferir parola, in religioso silenzio, senza avere il coraggio di rispondere. Era colpa sua, inutile girarci attorno, ma si ripromise di non compiere più un errore del genere. Non avrebbe mai più concesso il beneficio della fiducia a chi non avesse ritenuto degno di rispettarlo.

    Durante il rapporto all’Amministratore, la ragazza sembrava distratta, talvolta perdeva dettagli, o ne confondeva alcuni. Kato la correggeva prontamente, ed incredibilmente lei gli permetteva di interromperla, senza alcun accenno di rabbia. Tutto ciò per via della consapevolezza di aver fallito, nonostante la vittoria. A poco sarebbe servito consolarla del fatto che i due tiranni facessero ormai parte della storia.

    Ho intenzione di seguire personalmente questa faccenda. Sicuramente quei due pivellini erano degli “esperimenti” di questo Lord Goemon, e visto a quando risale la data della prima richiesta di aiuto da parte di quel villaggio, temo che nel frattempo possa aver fatto numerosi progressi.

    C’era da sperare che lo Yakushi nascondesse qualche indizio tra le innumerevoli missioni datate da recuperare. Certamente Hebiko avrebbe fatto le sue ricerche, puntellando i piedi per farsi assegnare qualsiasi missione che pareva celasse indizi riguardo questa misteriosa organizzazione.

    L'ho tenuto un po' autoconclusivo dato che è l'ultimo. Fatemi salvare almeno la sorella ç_ç
     
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20 replies since 19/6/2016, 19:29   392 views
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