Il Tempio dell'Unico Credo

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    Magistra Vitae

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    L'assalto dei demoni

    Free GdR - Post 3




    Shin sorrise quando la bambina che aveva, con un po' di immaginazione, salvato dai cespugli carnivori si presentò come la principessa Ayuuki. Portando elegantemente una mano aperta sul lato opposto del petto eseguì un perfetto inchino nobiliare in segno di rispetto. Mia signora, l'aiuteremo senza indugio nella sua cerca. Ci descriva ser Yuki, in modo che vedendolo possiamo riconoscerlo! Tuttavia di lì a poco la loro cortese conversazione venne bruscamente interrotta dal sopreggiungere di tre bambocci dall'aria aggressiva. Senza preavviso furono accusati di nascondere sui loro corpi il dio burlone che aveva loro donato una nuova infanzia, ma né la ragazzina, né tanto meno i due suoi accompagnatori, sembravano intenzionati ad ascoltare le loro vuote minacce.
    Immediatamente Shin si frappose tra il gruppo e la sua protetta, sperando che Kato facesse altrettanto. A quel punto, la fantasia prese di nuovo il sopravvento. Non deve fidarsi dei suoi sensi, mia signora. Quelli che abbiamo davanti sono senza dubbio djinn delle sabbie, demoni ingannatori che vagano per il deserto giocando brutti scherzi ai viandanti. Scommetto che sono in combutta con quel dio malvagio! A quel punto, non riconoscendo l'amico di Suna, estrasse la sua wakizashi, brandendola con serietà nonostante fosse stata tramutata in gomma piuma. Non lascerò che questa fanciulla cada nelle vostre grinfie, spiriti dannati! Io, Shin della Stirpe del Drago, Cavaliere della Sacra Fiamma, prescelto di Inari, lo prometto sul mio onore! Era stato evidentemente contaggiato dalla ragazzina e si era lasciato a sua volta lasciato prendere la mano con i titoli roboanti. Ondeggiò la sua arma giocattolo davanti a sé, aizzando i nemici che volevano fare del male alla principessa ed impedirgli di portare a termine la sua missione. Di certo offrivano un livello di sfida, e quindi di divertimento, superiore all'immobile siepe.




    Editato un errore nel codice!


    Edited by Historia - 25/8/2016, 10:26
     
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    Cose da bambini

    II - L'ira del Dio



    Una possente presa ai capelli gli impedì di trovare sollievo nel fresco stagno, venendo scaraventato indietro da Ayuuki stessa che, come sapeva fare solo lei, cercava di riportarlo alla ragione. Sconsolato, si gettò a terra di schiena, borbottando ingiustizia per tutta quell’acqua inutilizzabile.

    Perlomeno la tortura è finita. Siamo arrivati, no?

    Sì, ma ora c’era tutta la parte dello spettacolo. Parte che Youkai passò tentando di restare sveglio invano, addormentandosi spesso e volentieri a testa indietro o sulla spalla della propria compare. Si svegliò del tutto quando sentì uno schiaffo sul coppino, convinto che fosse stata prop Ayuuki a darglielo per via del suo pisolino, commentando stanco:

    Ci sono, ci sono!! ...Cosa mi sono perso?

    La ragazza era partita in quinta, con fare omicida, ma non per colpa dell’albino. Leggermente confuso, voleva comunque evitare che la sua capa prendesse a morsi qualche innocente per uno sfogo d’ira che non aveva compreso, ma allo stesso tempo non voleva che quell’ira gli si rivoltasse contro. La seguì, piuttosto rapidamente grazie al passaggio che si era creata, prima di finire investito come tutti da quella luce spirituale.
    Quando riaprì gli occhi, fu impossibile non rendersi conto della cosa. Fissò la ragazza per qualche istante:

    ...Ti sei tagliata i capelli? ...Che è successo alla mia voce??

    Il suo tono, già piuttosto squillante da adulto, lo era molto più da bambino. Il viso, rimasto molto somigliante, era corcondato da una chioma bionda, con due occhioni blu a fissare quella che era la sua compagna di viaggio ma… rimpicciolita. Probabilmente non lo aveva riconosciuto subito, perché la bimba si mise ad urlare, fuggendo a nascondersi, probabilmente scossa dalla situazione.
    Youkai l’aveva presa abbastanza bene. Purtroppo non aveva recuperato alcun ricordo, e al momento poco gli importava di domandarsi del perché il colore di occhi e capelli non corrispondesse a quelli da adulto. Persino la pelle era leggermente più scura e più comune per un konohaniano. La carica di zuccheri che aveva nel corpo lo rese iperattivo, si caricò come una batteria nel sentire il discorso di quella divinità dispettosa, accettando la sfida con entusiasmo.

    Mi piace nascondino!! Ero bravissimo nel cercare!

    Non è vero, non ricordava un accidente delle sue qualità da bambino. Ma certo era che avesse energia da vendere, poiché iniziò a correre in giro, sbirciando le orecchie di tutti quelli che gli capitavano sotto tiro, senza nemmeno fermarsi a salutare ma con estremo entusiasmo. Si bloccò invece quando tornò di fronte a quella che doveva essere Ayuuki, “difesa” probabilmente da due ragazzini a lui sconosciuti, minacciati da altri ragazzini sconosciuti. Alzò il tono di voce, in modo da farsi sentire bene da tutto il gruppo.

    HEY!!

    La sua vocetta da scoiattolo penetrò nelle orecchie di tutti i presenti. Lanciò una palla da pitturaPalla di vernice
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tigre, Serpente, Tigre, Serpente, Tigre (5)
    L'utilizzatore può emettere sfere di vernice di 10 centimetri con consistenza solida e colorito violastro. All'impatto contro una superficie solida questa si romperà, spruzzando vernice addosso all'oggetto colpito. Ogni lancio richiede uno slot azione/tecnica; la velocità è pari alla Forza dell'utilizzatore. Ogni sfera lanciata con lo stesso slot azione non incrementa il danno ma l'area d'effetto.
    Tipo: Ninjutsu - Katon
    (Livello: 5 / Consumo: Mediobasso ogni sfera )
    [Sfere Massime: 1 per Grado]

    [Da studente in su]
    viola verso Shin, puntando dritto alla faccia.

    Quello del difensore è il mio compito! Trovati un’altra guerriera, quella è la mia capa!

    Nella sua testa Ayuuki non somigliava ad una principessa. E se anche ci fosse somigliata, era sicuramente una principessa guerriera, la sua forza d’animo e la sua costanza erano ben diverse da delle riccone canterine che potevano aver tutto con uno schiocco di dita. Perciò non potè che finire col paragonarla ad una valchiria, nella sua mente.
    Un'altra palletta colorate finì in faccia ad uno dei due aggressori.

    E voi siete sospetti! Forza, in ginocchio e mostrate le orecchie! E non provare a scappare o vi catturerò in un baleno!

    Ci sperava tantissimo, adorava correre e inseguire dei “sospetti” lo avrebbe divertito da matti. Nel mentre si avvicinò ad Ayuuki, notando come le guancie fossero molto più rossicce e rotonde da piccina.

    Ey! Che ti hanno fatto questi tizi? Hai la faccia tutta rossa!
     
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  3. **Kat**
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    IV ~ Tale of Princess Ayuuki: L'arrivo di Yuki l'Albino dorato!


    T

    utto sommato essere tornata bambina non era poi così tanto male. O almeno non era stato traumatico come in passato. Dopo essersi presentata come la principessa di Edenia ed erede al trono dell’Edenrealm aveva subito trovato due cavalieri erranti pronti a difenderla da qualsiasi ingiustizia e sopruso. Aveva trovato un gruppo di bambini disposti a portare avanti con la loro fervida immaginazione quella recita. Aveva fin da bambina sognato di essere una principessa e far combattere i propri pupilli per preservare il proprio onore, proprio come in una giostra o una sanguinosa guerra contro misteriose e sinistre creature. I suoi occhi s’illuminarono non appena Shin-kun recitò la sua parte alla perfezione. La piccola Fuyutsuki fece un saltello di gioia congiungendo le mani al petto, lieta di aver trovato due ragazzi disposti ad aiutarla. Forse per scovare il Dio Invidioso doveva raccogliere quante più informazioni ed alleati possibili. Si prospettava un’avventura davvero avvincente.
    - Sono certa che Re Ryuuhei vi ricompenserà profumatamente una volta risolta questa faccenda e mi avrete riaccompagnato nel mio regno. Edenrealm si trova proprio dietro all’Arcobaleno dai 8 colori della prima notte di plenilunio! - Ovviamente avere un arcobaleno di notte, senza la benché minima ombra di raggi solari era scientificamente impossibile. Ma le Favole non avevano una logica, nutrivano le giovani menti di fantasia e dolce irrazionalità. Dopo aver promesso un’adeguata ricompensa ai due ragazzi, la Principessa riprese parola con un lieto sorriso. Ogni ombra sul suo viso era svanita. La presenza di qualcuno che l’aiutasse in questa impresa riusciva a rassicurarla e celare le sue insicurezze. - Uhm.. allora.. - Come descrivere Youkai-kun in tre parole? - Albino, svogliato e tonto! - Concluse con un sorriso. Era proprio la descrizione perfetta del suo compagno di Team. Raramente s’impegnava in qualcosa, a meno che la Fuyutsuki non lo minacciava di morte. E apparentemente non aveva un’espressione intelligente, anche se dietro quel volto da sempliciotto si celava ottimo potenziale da Ninja.
    Ma le ricerche furono interrotte dall’intervento di un trio di bambini che sembravano intenzionati a scovare il Kami ad ogni costo, anche spogliare ogni singolo bambino e bambina presente nella piazza antecedente al Templio. Lo sguardo della Principessa di Edenia vacillò per alcuni secondi. Era spaventata, ma come ogni membro di una stirpe reale non poteva di certo far trasparire le proprie emozioni. Shi-kun intervenne per difenderla con la sua wakizashi-giocattolo. Tirò un sospiro di sollievo, contenta che l’albino continuava a farsi guidare dalla sua fervida immaginazione. La Kunoichi rimase indietro ai due ragazzi. - D..Djinn delle S..Sabbie? - Balbettò confusa e spaventata. Non aveva mai sentito nulla del genere, nemmeno nelle storie che Natsumi-san le leggeva prima di andare al letto. - Non fateli avvicinare! - Ordinò compiendo alcuni passi indietro per essere certa di non cadere nelle grinfie del Trio di Suna. Non sembravano molto amichevoli ed il loro atteggiamento sbrigativo non aiutava. Forse in uno di loro si celava davvero il Kami dispettoso?
    Ma improvvisamente la voce squillante e vispa di un bambino smorzò la tensione, attirando l’attenzione del gruppo di ragazzi su di sé. O almeno catturò sicuramente quello della principessa Fuyutsuki che riconobbe in quel tono di voce il suo compagno di Team. Ma i suoi occhi si sgranarono non appena videro un biondino, iperattivo e che sputava dalla bocca una sfera di vernice. Era davvero Youkai-kun? Lei aveva conosciuto un Youkai-kun molto diverso, partendo dalla tonalità dei suoi capelli. Strizzò gli occhietti. Ciglia che sfarfallarono incredule. Scosse leggermente la testa. - Y..Yuki-kun? Sei.. proprio tu? - Sembrava così diverso. Il colore albino della sua chioma aveva lasciato posto ad una capigliatura spettinata dorata. Il suo sguardo annoiato e violaceo, invece si era sostituito in uno vivace ed azzurro come l’oceano. Non sembrava quasi lui. Inoltre era troppo iperattivo per gli standard dell’albino. - Ma.. ma… Lui è un nostro alleato!?! - Sempre più confusa. Ebbe la conferma che era proprio il suo compagno di Team quando si avvicinò a lei per sincerarsi delle sue condizioni. Avvampò per l’imbarazzo. Non era mai stato così premuroso nei suoi confronti, o almeno non gli aveva mai dato modo di esserlo visto che passavano le intere giornate a litigare, essendo così diversi. Anzi spesso le loro discussioni finivano in zuffe, in cui ad avere la peggio il ragazzo.
    Mentre il bambino dalla chioma bionda impartiva ordini a destra e a manca, minacciando il trio di Suna di rincorrerli fino in capo al mondo, la Kunoichi continuava a scrutare incredula il volto fanciullesco del ragazzo. Era così diverso. Non sembrava affatto Youkai-kun. Cosa gli era capitato prima di raggiugere i ranghi Ninja della Foglia? Sospirò leggermente. - Non sapevo che ti tingessi i capelli. - L’unica opzione plausibile che la sua fanciullesca mente poteva elaborare in quel momento. - Sai.. solo le bambine come me colorano i capelli per sentirsi più belle. - Cercò di trattenere una risata, anche se il rossore sulle guance non accennava a svanire. Abbozzò un sorriso, contenta di essere stata raggiunta dall’ex-albino. Era l’unico alleato di cui potesse realmente fidarsi al Tempio dell’Unico Credo. - Quei tre demoni della Sabbia volevano spogliarmi davanti a tutti! - Indicò il trio di Suna.
    Riportò l’attenzione verso l’Albino di Konoha. - Ser. Shin-kun perdonate la sua interruzione. Potete procedere alla perquisizione dei prigionieri… qualora non si arrenderanno allo stendardo dell’Edenrealm potete giustiziarli con le vostre spade. Concedetemi udienza con Ser. Yuki, L’albino dorato e protettore di Edenia. - Abbozzò un lieve sorriso verso il ragazzino albino, sperando che l’attacco a tradimento di Yuki-kun non degenerasse in una ulteriore lotta. Intanto si appartò insieme all’iperattivo biondino per parlare con lui. Si avvicinò a lui per sussurrargli qualche parola e non prima di aver escluso eventuali orecchie indiscrete. - Dobbiamo trovare questo Dio dispettoso. Non so da dove potremmo iniziare, ma forse sarà meglio capire se uno di noi è impossessato da questo spiritello! Almeno potremo fidarci l’uno dell’altro. - Lanciò un’occhiata in giro per poter notare gruppetti di bambini che si davano da fare nelle ricerche dell’Iracondo Kami, che li aveva condannati a tornare bambini. Sospirò leggermente. - Detesto ricordarlo.. ma sei l’unico a conoscere i fatti del Ventaglio Segreto. Cosa è accaduto? Riflettici bene. Se risponderai correttamente a questa domanda significa che non sei impossessato da nessuna forza spiritica. - O almeno pensava che i ricordi della persone non venissero preservati quando si veniva impossessati da una forza esterna. Per sicurezza provò a controllare anche gli abiti, i capelli e le orecchie di Youkai-kun.


     
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    Un vecchio amico

    Post Terzo - Il tempio dell'unico credo



    Vedo che neppure in queste occasioni preoccupanti riesci a rimanere serio, Shinichi

    Una voce fredda avrebbe gelato l'animo del detective-demone della sabbia, interrompendo quello che era chiaramente un gioco che stava facendo con Miyako.
    Voltandosi verso la voce lui e Miyako avrebbero visto un ragazzino dagli occhi gelidi e dai capelli rossi. L'espressione del suo volto metteva bene in evidenza il suo disappunto.




    png
    S-sensei?

    Sensei? Vorresti dirmi che questo è lo Shu Akasuna di cui mi hai tanto parlato? E' un piacere, Shu-san, io sono...

    Miyako Kurogane. Una sciocca ragazzina. Anche se ti farò il favore di attribuire i tuoi comportamenti all'influenza del Dio delle Origini.

    Il Detective era chiaramente spaventato a morte dall'Akasuna ed il motivo è presto detto: Shinichi era il suo sé bambino, quello delle arene, ma conservava i ricordi del suo io adulto. Quando era piccolo la sua più grande paura era perdere. Perché perdere significava morire. E l'Akasuna era l'unico che fosse mai riuscito a batterlo, anche se ciò avvenne solo qualche anno più tardi dell'età che il detective dimostrava.

    Shinichi, questo qui mi fa paura... pestalo un po'!

    Non posso... vincerebbe lui...

    Che spreco di ossigeno. Dobbiamo allearci per scoprire questo Dio, e riportarci al nostro stato originario.

    Un momento... ma voi non eravate così anche prima? Cioé... ricordo che eravate tornato bambino a causa di un jutsu venuto male... o qualcosa del genere.

    Si. Il Dio infatti non ha avuto effetto sul mio aspetto fisico, ma solo sul mio... comportamento.

    A me pari cattivo proprio come un adulto

    Questo perché il Dio mi ha riportato in uno stato che non mi fa piacere rivivere. L'unico motivo per cui siete in vita, infatti, è che le arti ninja non funzionano.

    Per curiosità... in che stato siete? replicò il piccolo Shinichi, che stava cercando di mettere assieme i pezzi per cercare di mitigare il terrore in cui il sensei lo aveva messo.

    Il marionettista replicò, tombale.

    Poco dopo la morte di Satoru, se ti fa piacere saperlo.

    Shinichi era uno dei pochi che sapeva tutta la verità sulla faccenda. Fin da quando era piccolissimo Shu aveva dimostrato un enorme talento per la progettazione di marionette, un talento che suo padre stimolò e sfruttò in modo maniacale tenendolo inoltre chiuso al sicuro nella sua villa dato che si trattava del suo erede e voleva evitare che subisse un qualunque danno.

    Fu invece più permissivo col fratello minore, Satoru, anche istruendolo nell'arte del marionettismo e facendo spesso pratica con lui per testare i progetti di Shu.

    Purtroppo Agashi Akasuna era un pessimo insegnante, e suo figlio Satoru un allievo troppo impulsivo e durante uno di questi allenamenti attivò il congegno sbagliato e morì, trucidato da un congegno ideato da suo fratello. Shu, che assistette di nascosto all'allenamento, non se lo perdonò mai. Si diede la colpa di tutto ma il padre non gli concesse di elaborare il lutto, rimettendolo subito al lavoro. Iniziò quindi ad odiare il mondo e a progettare macchinari sempre più pericolosi e mortali.

    La morte di Satoru fu una fortuna inaspettata per Agashi, che poté sfruttare i progetti di suo figlio per rinsaldare la sua presa sul clan che ormai governava.

    Non stupiscono quindi le parole di Shu Akasuna: se ne avesse avuto i mezzi avrebbe senza alcun dubbio trucidato tutti i bambini presenti sull'isola, a parte forse i suoi conoscenti (dopotutto ora, a differenza di allora, aveva alcuni pochi selezionati amici).

    E quindi perché non provi ad ucciderci tutti a pugni allora? Invasato che non sei altro?

    Già, perché volete collaborare con noi per trovare il dio e tornare adulti?

    Perché per quanto desideri uccidere voi tutti, il dio ha commesso un affronto ancora più imperdonabile

    Che affronto? replicò quasi incuriosita Miyako.

    Non avete notato che le nostre arti ninja sono diventate dei meri giocattoli? Provate ad usare il chakra, stolti.

    Miyako concentrò il chakra, come per manipolare l'oro, e diversi gioielli le apparvero sul corpo

    Uao! Figata! Posso creare gioielli! Non sembra molto diverso da quello che facevo prima... aspetta... ma questa è tutta bigiotteria da quattro soldi! Ahhhhh Non posso farmi vedere con questa robaccia, levatemela di dosso, levatemela di dosso!!

    Shinichi si affrettò ad aiutarla a rimuovere gli oggetti di ottone, plastica e vetro dai vestiti di Miyako.

    Prova tu ora gli ordinò il sensei.

    Va bene. Ma non ti lamentare se ti faccio male! Nanto Seiken! disse il ninja di Suna, cercando di tagliare in due il marionettista con una lama di vento ma senza riuscirci.

    Sei forse una marionetta? Sulle marionette la mia tecnica non funziona.

    Per tutta risposta Shu indicò al suolo, ai piedi di Shinichi. Tutto quello che il detective aveva fatto era stato evocare un ventilatore tascabile ai suoi piedi che al massimo avrebbe potuto scompigliare i capelli del suo avversario.

    Quindi se questo è successo alle mie tecniche... a te che è successo?

    Una cosa orribile... quel dio... mi ha fatto QUESTO! disse urlando e tirando fuori dalla giacca degli strani oggetti

    Oh... mio... dio...

    Ma... ma... è vero che le armi sono state rese inoffensive ma... pensare che le sue marionette...

    Sono carinissime! replicò Miyako con un sorriso sulla faccia

    Non devono essere carine! Devono distruggere! Tagliare! Tranciare! Avvelenare!

    Posso prenderne una? Ti prego, ti prego, ti prego, ti prego

    No! Sono le mie marionette! Le mie!

    Mai visto un maschio fare così tanto casino per un gruppo di bambole. Dovresti darmele tutte, sono giochi per ragazze

    Non sono Bambole! Sono Marionette! Sono armi di distruzione di massa, non giocattoli, stupida idiota!

    Ehi! Non parlare così a Miyako!

    Cos'è, vuoi combattere per amore della tua bella? Fatti sotto!

    No, no... però potremmo chiedere a loro cosa pensano delle tue marionette. Così la finiamo una volta per tutte.

    Va bene. Andiamo da loro. sfortunatamente per il marionettista Shinichi aveva indicato proprio Febh ed Hebiko (anche se aveva riconosciuto solo l'amministratore di Oto). Perché Shinichi era si tornato bambino, era si terrorizzato dal suo sensei ma non era mai stato uno stupido.

    Ciao, come va Febh? disse, con tono chiaramente macchiavellico.

    Un piacere reincontrarla, Febh-san. Non ci presenta alla sua amichetta?

    Amichetta? Non sarà mica la tua ragazza eh, Febh?

    Se Febh avesse negato che Hebiko fosse la sua ragazza, allora Shinichi sarebbe partito alla carica.

    Allora potresti essere la mia ragazza!

    Ehi! Non sono di nuovo io la tua ragazza?!

    Che c'entra? Può esserlo anche lei... (l'avrebbe inoltre chiamata "la dolce Hebiko" se Febh o lei si fossero presentati ai bambini di Suna)

    Dopo una eventuale reazione ed un po' di parapiglia, una volta ripresosi Shinichi avrebbe esortato il suo sensei (che si sarebbe tenuto in disparte da quel ridicolo teatrino) a mostrare a Febh ed Hebiko le proprie marionette.

    Piacere. Il mio nome è Shu Akasuna, del clan dei marionettisti di Suna. nonostante fosse un paranoico pazzo Shu era sempre stato molto educato.

    Ehm... allora, queste sono o non sono le più terribili macchine di morte che abbiate mai visto? disse, mostrando loro le varie marionette che il Dio delle Origini aveva tramutato in innocui pupazzi.


    A-gaggle-of-Muppets

     
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  5. Asgharel
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    神道 – 三

    Shinto, la via degli Dei

    ~Coppia Fissa!~





    Come qualunque adulto si sarebbe aspettato, Kairi indietreggiò di alcuni passi mentre il malefico Atasuke bambino si avvicinava a lei. In fondo lo aveva visto assaltare uno dopo l'altro tutti i presenti, dunque era facile immaginare che avrebbe cercato di ribaltare anche a lei la gonna, cosa che non fece, anche se il motivo era forse prevedibile. Ella subito tentennò, probabilmente non riconoscendolo e lui di rimando sembrò quasi imbronciarsi per l'offesa ricevuta nel non essere riconosciuto, finendo poi per sorridere gioioso nel vedere che lei alla fine aveva collegato il suo volto di bambino con quello da adulto. «Stai bene? Stai diventando tutta rossa...» disse, indicandola palesemente con braccio ed indice teso e trattenendo a stento una irrispettosa risatina che gli stava sgorgando così naturale quanto imprevista.
    Di rimando, nel pieno dell'imbarazzo ella si voltò, guardandolo appena di sottecchi nei rari momenti in cui prendeva il coraggio di guardarlo in faccia.
    “Certo che ti aiuto. Quel cattivone ha fatto arrabbiare anche me. Prima mi ha toccata proprio qui” Prese coraggio, voltandosi nuovamente verso di lui con il volto arrossato, ma comunque più contenuto. Atasuke smise di sogghignare, osservandola direttamente negli occhi, come se fosse rimasto imbambolato. «Davvero?» Chiese, come a voler avere la conferma. Tuttavia, il suo essere bambino lo aveva reso irrequieto e senza attendere una risposta le afferrò saldamente la mano, tirandola a se e sollevando le due manine, chiuse in una stretta al cielo, quasi come a voler sigillare un eterno patto. «NOI DUE ORA STIAMO INSIEME! CAPITO TUTTI!? NOI FAREMO COPPIA PER TROVARE IL VECCHIACCIO! QUINDI NON CHIEDETECI DI DIVIDERCI PERCHE' NON LO FACCIAMO!» Urlò tutto d'un tratto, attirando l'attenzione di molti, anzi, probabilmente di tutti quelli che erano nelle immediate vicinanze e probabilmente anche quelli che erano un po più in là. «Andiamo Kairi! Non abbiamo tempo da perdere!» La incitò, abbassando il braccio e preparandosi a correre, ma senza lasciare la mano di lei, bloccandosi un'istante dopo nel ricordare che in effetti lei gli aveva chiesto una cosa, una cosa molto importante. «Tu... Non hai mai giocato a nascondino!?» Ruotò il capo indietro, osservando Kairi e sgranando gli occhi, come ad essersi solo reso conto in quel momento di quanto ella aveva detto. «Beh, è facile! Uno si nasconde e gli altri lo devono trovare. Se lo trovano vincono gli altri, se rimane nascosto vince lui! Anche se di solito è il contrario. Uno cerca e gli altri si nascondono... ma forse è perché è tanto piccolo che si è nascosto solo lui...»
    Si portò la manina al mento, come a pensare attentamente alla prossima mossa, per poi alzarla al cielo, come ad indicare un qualche punto non precisato, forte della sua intuizione. «Ho capito! Sicuramente deve essersi nascosto su qualcuno di noi! Quindi secondo le regole del gioco deve essersi andato a nascondere e l'unico a nascondersi qui intorno e...» Ruotò su se stesso, puntando il braccio davanti a se fino a fermarsi in direzione di Ayuuki. «HA! Ti ho beccato!» Esclamò tutto convinto, puntando verso la ragazza, attorniata da altri due ragazzini ed altri ancora che sostenevano la sua stessa tesi, trascinando con se la povera Kairi a cui ancora non aveva mollato la mano.
    «Direi che ti abbiamo smascherato. Ormai è chiaro come il sole. Sei tu il vecchio dio delle origini! Sei l'unica ad esserti nascosta! Ed ora ti nascondi davanti a questi due e ti vanti di essere una principessa! Proprio come il vecchiaccio che si vantava di essere un dio! Ed ora rifiuti di dimostrare il contrario!»
    L'accusa era seria e la teoria altrettanto seria, o almeno voleva esserlo, seppur si basava su qualche strancio delle discussioni che aveva più o meno udito dal gruppetto. Ma la domanda rimaneva la stessa: Ci aveva preso o era solo una delle sue fantasie da bambino?
    Solo il tempo e molte domande, forse, avrebbero risposto a quel quesito, rivelando forse il primo nascondiglio del vecchio, oppure, come solo i bambini sapevano fare, torturando una povera innocente, magari con del solletico sotto ai piedi ad oltranza... chissà. Tutto dipendeva da come ella avrebbe reagito e dall'eventuale risultato di una eventuale rissa con le sue due guardie.


    Mi scuso per il ritardo nel post, ma come alcuni sapevaano ero in ferie ed ho avuto parecchio da fare... inoltre aspettavo di vedere un post QM e dal cellulare non avevo notato l'OT di febh XD

     
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    Coppia Fissa?!?!

    4° post



    Pensato
    Parlato
    Parlato PNG



    Quando Atasuke sottolineò il suo rossore, indicandola persino con un dito con aria divertito come risultato la ora bambina arrossì sempre di più, imbronciandosi leggermente per quella che riteneva un’ingiustizia e negando l’evidenza con il tipico modo di fare di una piccola della sua età Non è vero! Non sono rossa! esclamò sbattendo un piede al terreno, per poi girarsi nuovamente con l’intento di dare nuovamente le spalle al bambino e sussurrando nuovamente un timido ed indispettito Non sono rossa…
    La seguente reazione del bambino la colse talmente di sorpresa da lasciarla senza parole ed immobilizzata, mentre Atasuke prendeva la sua mano fra le sue urlando a tutti i presenti la sua intenzione di fare coppia con lei. Rimase in silenzio osservandolo incantata e senza dire una parola per diversi istanti, ma senza togliere la mano dalla sua anzi trovando particolarmente piacevole la calda sensazione che gli dava, nonché la sicurezza che il bambino sembrava trasmetterle: era riuscita in qualche modo ad accantonare la brutta sensazione legata alla perdita di sua madre collegata a quell’età per lei sfortunata, impresa che fino ad allora nessuno era riuscito a compiere.


    Si lasciò poi trascinare per qualche metro ancora troppo sorpresa per parlare, per poi cominciare a correre al suo fianco stringendo a sua volta la mano e sorridendo, un sorriso che era rimasto praticamente invariato nonostante il cambio di età. Annuì in ritardo alle affermazioni del bambino Ok, anche io voglio fare coppia con te! esclamò per la prima volta davvero felice da quando era diventata una bambina di 6 anni.Ascoltò poi le spiegazioni riguardanti il nascondino, capendole al volo: non era poi così difficile Sembra facile e divertente, solo che quel vecchiaccio è così piccolo che ci servirebbe una lente di ingrandimento per riuscire a trovarlo replicò pensando alle migliori soluzioni che la sua mente di bambina le faceva venire in mente in quel momento.

    Troppo felice dalla situazione e dal potere stare mano nella mano proprio con Atasuke, troppo divertita dal giocare a nascondino cosa che non aveva mai fatto da bambina, si dimenticò completamente di accertarsi che anche Atasuke non fosse effettivamente impossessato dal dio delle origini, cosa che avrebbe probabilmente fatto nel caso in cui fosse stata ancora adulta. Ma una bambina di 6 anni è facile alle distrazioni, in particolare quando trova qualcosa che ritiene più importante. Ed in quel momento il tornare grande era stranamente passato in secondo piano per la piccola Uchiha.

    I due arrivarono davanti a quello che era ormai un piccolo gruppo di bambini, Kairi era riuscita a sentire qualche dialogo mentre si avvicinavano ed anche poco prima, quando la sua attenzione era su tutti i presenti: la bambina, che le sembrava in qualche modo familiare anche se non riusciva a ricordare dove l’avesse vista, era protetta apparentemente da altri bambini, ed il suo sguardo ricadde in particolare su un piccolo dai capelli bianchi: era sicura di aver già visto anche lui da qualche parte. Le servì qualche istante per capire che si trattava dell’amico di Konoha Shin, sei tu? Ciao! Anche tu stai giocando a nascondino per trovare il dio cattivo? esclamò innocentemente, passando poi lo sguardo fra gli altri presenti, non riconoscendo nessun’altro.
    L’atmosfera sembrava essere tesa e 3 dei bambini sembravano pronti a difendere a spada tratta la bimba dai capelli castani, mentre altri 3 che Kairi riconobbe come provenienti da Suna volevano invece vedere la piccola che sembrava sempre più intimorita dalla situazione, nascosta dietro a quelli che erano i suoi difensori. Atasuke decise che era una sospettata, ma per quanto la sua teoria potesse essere giusta invece la piccola Uchiha aveva anche un’altra teoria: si girò verso uno dei 3 ninja della sabbia e lo guardò aggrottando leggermente le sopracciglia Secondo me potresti essere anche tu! Ti ho visto prima in giro, chiedevi a tutti di spogliarsi anche alle femmine, e quel dio sporcaccione ama queste cose! Fammi vedere dentro le orecchie! esclamò avvicinandosi di un passo al bambino senza però mollare la presa dalla mano di Atasuke: nella sua testa da bambina il dio si era nascosto dentro l’orecchio di qualcuno sussurrandogli cosa fare dall’interno e condizionandolo, quindi facendo spogliare qualcuno avrebbe ottenuto ben poco.

    Si girò poi verso Atasuke che ancora puntava alla bambina Non farla spogliare però, non è giusto…guardale dentro le orecchie! Secondo me se c'è è lì! disse mentre il suo sguardo si spostava a sua volta sulla piccola: sapeva bene quanto potesse essere imbarazzante essere costretta a svestirsi davanti a tutti, e non pensava proprio che fosse giusto. Però guardare dentro le orecchie era una cosa diversa Forza, se sei così innocente non avrai problemi a farci guardare dentro le tue orecchie anche tu! esclamò, dando manforte alla teoria di Atasuke oltre che alla sua. Due sospetti erano meglio di uno


    CITAZIONE
    OT non ho specificato nel post perché non ne conosco il nome, ma il bambino di Suna che accuso è Shinsui^^

     
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    La situazione stava decisamente degenerando. Ayuuki, o meglio la principessa Ayuuki, stava attirando tutti i bambini della zona come il miele le mosche. Shin rimase sopreso della carica magnetica della ragazzina. Mentre fronteggiava il trio di Suna un nuovo protagonista fece la sua comparsa, inveendo al suo indirizzo. Evitò per un soffio la palla di vernice diretta verso la sua testa. Per un secondo valutò se attaccar briga con l'aggressore, ma la sua preoccupazione per la bambina alle sua spalle sembrava sincero. Prima che potesse prendere una decisione quello se la prese anche con i due rompiscatole della sabbia, altrettanto pericolosi ai suoi occhi. Il Kinryu bambino iniziò a sentirsi confuso dalla conversazione che seguì tra la fanciulla e l'auto proclamato difensore. Albino? Se i suoi sensi non lo ingannavano il colore dei capelli e della pelle del ragazzo non corrispondevano a quella parola. Tuttavia fece spallucce e, obbedente al comando della nobildonna, si rivolse nuovamente verso quelli che la sua immaginazione aveva designato quali demoni. Aye! Dove eravamo rimasti? Ah sì, arrendetevi e sarò clemente! Se vi rivelerete puri vi lascerò andare, parola di cavaliere! Avrebbe atteso una risposta per reagire di conseguenza. Se anche fosse giunta, tuttavia, non avrebbe fatto tempo a mettere in pratica nessuno dei suoi propositi perché, per l'ennesima volta, una coppia di bambini si unì al loro già nutrito gruppo. Shin iniziava ad essere seccato per i continui contrattempi nella sua avventura come solo un bimbo può esserlo. Iniziò a sbuffare, voltandosi verso i nuovi arrivati. La sua prima reazione fu quella di difendere la principessa, disinteressandosi per un paio di secondi dei sunesi e ribattendo colpo su colpo. Non fare un altro passo o te la vedrai con me. Sapendo che l'albino meno albino che conosceva avrebbe avuto da ridire, si corresse subito. Cioè con noi! Questa fanciulla è sotto la nostra protezione, marrano! Guardandolo di traverso Shin fece una smorfia esagerata col suo viso bambinesco e insistette. Anzi, sei proprio sospetto ad aggirarti puntando il dito tra degli indifesi. Meglio se prima controlliamo te. Per fortuna il nuovo venuto, nella testa del piccolo Kinryu, era solo un fastidio: i veri indagati rimanevano i tre mini ninja della Sabbia. A quel punto, tuttavia, la ragazzina al suo fianco attirò la sua attenzione schiarendosi la voce per prendere la parola. Aveva pronunciato il suo nome, seppur incerta, e in pochi secondi il foglioso realizzò chi aveva davanti. Kairi, sei sicuramente tu! O qualsiasi altra Uchiha, siete un po' tutte uguali da piccole. La sincerità, dote connaturata in Shin, era filtrata dall'esperienza nel ragazzo diciassettenne, ma era senza nessun freno nel bambino che era tornato. Ho sempre pensato che fossi intelligente! Sì, sicuramente quel demone... si rivolse guardandolo di sottecchi verso Shunsui ...ha molto di sospetto. A quel punto si girò invece verso Ayuuki, parlandole piano per tranquillizzarla. Mia signora, questa bambina è mia amica e mi fido di lei. Vorrei che anche lei lo facesse, per favore. Essendo le uniche due femmine sono sicuro che vi troverete molto più agio controllandovi a vicenda, in modo che tutti i dubbi siano fugati. La mossa del fanciullo era scaltra: coinvolgendo la principessa nei controlli la rendeva parte del gioco e non la faceva sentire l'unica presa di mira. Sono certo che tale compito sarà una passeggiata per l'ultima discendente delle coraggiose donne guerriere di Edenia. Shin si era ritrovato suo malgrado al centro di quella complessa situazione e fu costretto a voltarsi nuovamente per inquadrare il suo ennesimo interlocutore. Io mi occuperò di sistemare questo farabutto delle Sabbie, con la collaborazione di...coso! Indicò vagamente nella direzione del ragazzino giunto con l'Uchiha. Si sarebbe adeguato alle sue direttive, seguendo il consiglio di Kairi, o avrebbe opposto resistenza? In ogni caso Shin era euforico, quella era senza dubbio la miglior partita di nascondino della sua vita.


     
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    Nascondino

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    Shunsui non si stava rivelando un grande compagno di giochi; chiedeva, anzi, imponeva, a chiunque incontrasse (Fumihiko compreso) di togliersi i vestiti per verificare se il demone si trovasse al suo interno; il Fumihiko bambino non aveva avuto vergogna né timore di farlo, ma si accorse ben presto che non tutti i presenti alla cerimonia accettavano di buon grado la cosa.
    Il trio di Suna si fermò infatti di fronte ad un terzetto di bambini, per la precisione due maschi ed una femmina, quest'ultima era in lacrime, ma Shunsui non ebbe riguardi ed intimò anche a quest'ultima di denudarsi di fronte a tutti i bambini lì presenti.
    Naturalmente la bambina, che adesso si dichiarava principessa, non la prese molto bene, scambiò infatti i tre ninja di Suna per manigoldi, e così anche le sue fedeli guardie, che si rivolsero minacciosamente al gruppo di Fumihiko, intimandogli di farsi perquisire o di andarsene.

    Prima che il piccolo Fumihiko avesse il tempo di elaborare una risposta si unirono al piccolo gruppo che si era formato altri due bambini, un maschio piuttosto esuberante ed una femmina che sembrava invece più gentile e diplomatica, e mentre il primo accusava la "principessa" di ospitare il vecchio dio, la bambina fece lo stesso con Shunsui, anche se priva dell'impeto del bambino che la accompagnava.

    Fumihiko colse il loro arrivo (che distrasse tutti i presenti) per prendere la parola, e rinnegare tutte quelle accuse nei suoi confronti, dimenticandosi completamente dei due sunesi che lo accompagnavano.
    Agitando le mani ed alzando la voce, voleva attirare l'attenzione di tutti i presenti, come solo un bambino riesce a fare.

    Hey, hey, hey, fermi tutti! Io non sono affatto un manigoldo e tantomeno un mostro delle sabbie!
    Sono un nobile mercante di Suna e non ho alcuna intenzione di fare del male alla vostra principessa...

    La mente di Fumihiko era stata riportata dal dio a prima che sua madre morisse, aveva quindi una visione completamente positiva del mondo, ma anche molto limitata, e la prima cosa che gli venne in mente da dire per partecipare anche lui a quel gioco nel quale tutti si impersonavano in qualcun altro fu il lavoro dei suoi genitori: il mercante, appunto. Era una scelta misera rispetto a quelle degli altri bambini, ma Fumihiko non aveva mai avuto una grande immaginazione e decise di immedesimarsi in quel ruolo che conosceva bene.

    ... voglio solamente che lei dimostri di non ospitare il dio, mostrando all'interno dell'orecchio, magari; per poterle offrire il mio dono in omaggio alla sua bellezza.
    Fumihiko aveva imparato a parlare in quel modo dai suoi genitori, e ricordava che in una storia che aveva sentito le persone si rivolgevano così alle principesse, ed anche se il dono di Fumihiko sarebbe stato solamente un antico bracciale offertogli in regalo da qualcuno, che non sapeva nemmeno perché si era portato dietro; era pur sempre un dono che adesso gli appariva preziosissimo, offerto da un nobile mercante ad una principessa; e non aveva intenzione di sprecare quel dono dandolo al dio pelato; avrebbe quindi proseguito alla consegna del regalo solamente dopo che la principessa avesse dimostrato di non essere posseduta.
     
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    La situazione si era fatta decisamente affollata. Alla coppia Shin Ayuuki, si era aggiunto un altro bambino dai capelli dorati. Con un'entrata in scena difficile da ignorare, il ragazzino aveva immediatamente lanciato una palla di inchiostro verso Shin, il quale la schivò senza eccessivi problemi. Nonostante l'attacco, il nuovo venuto era un amico della bambina che fingeva di essere una principessa, e si unì al gruppo dei difensori. Non contento, accusò Shunsui ed i suoi compagni di poter essere i portatori del piccolo dio malefico! Che affronto! Non solo si stavano dando così tanto da fare per ritornare adulti, ma si dovevano anche sentire sotto accusa. Mentre Fumihiko iniziava a difendersi dall'infamante calunnia, e si faceva prendere dalla fantasia del gruppo, Shunsui cercava di trattenersi dal non esplodere. Da piccolo non aveva mai avuto molta pazienza, ed ora che era stato riportato alla sua infanzia la cosa non era cambiata. Le sue piccole manine andarono ad accarezzare i manici di gomma piuma dei kunai che aveva nel porta oggetti, mentre il suo volto iniziava a farsi rosso per reprimere una furia cieca, pronta ad esplodere.

    E così sarebbero andate le cose se, improvvisamente, un altra coppia di bambini non fosse sopraggiunta proprio in quel momento! Sentendo la rabbia lasciare il posto alla curiosità, Shunsui osservò i nuovi venuti: un bambino dai capelli corvini ed una ragazza Uchiha. Il ragazzo sosteneva la sua stessa tesi, la ragazza sosteneva quella dei difensori della falsa principessa: un bel casino insomma. Ma, tra le parole che i gruppi si scambiarono, una sola colpì davvero il genin di Suna: Kairi, l'Uchiha, chiamò uno dei difensori Shin, proprio lo stesso nome del suo amico della Foglia. Osservando con più attenzione il bambino che fingeva di essere un cavaliere, Shunsui si rese immediatamente conto che, effettivamente, il bambino di fronte a lui era Shin! Dimenticandosi della situazione, esclamò:Shin ma sei proprio tu! Sono io, Shunsui! A chi hai dato del demone della Sabbia...o quell'altra cosa che hai detto, maledetto!? Shunsui aveva l'aria solo un po' offesa, ma ora che aveva capito chi avesse di fronte, si era decisamente dato una calmata.Ok ho capito, devo fare io la persona grande. Ecco potete controllarmi le orecchie... avrebbe quindi permesso a tutti i presenti di dargli una controllata.Non siete soddisfatti? E senza aspettare che gli altri dicessero qualcosa, si sfilò la maglietta per mostrare il torso glabro e privo di forme, quasi pelle ed ossa, della sua nuova condizione fisica. Che si trovasse mezzo nudo in mezzo a degli estranei non gli interessava. Il concetto di pudore non gli era mai appartenuto da piccolo.

    Una volta che tutti furono soddisfatti, senza ricomporsi, disse.Io la mia parte l'ho fatta. Ora fatevi controllare tutti, o sarà peggio per voi! Così dicendo mostrò due kunai di gommapiuma a cui erano connesse due bombecarta. Al posto dei soliti foglietti tempestati di sigilli, tuttavia, si trovavano due piccole sacchette grosse come un pugno. Le sacchette erano in carta velina e sopra vi erano disegnate, in maniera stilizzata, due dita che chiudevano le narici di un naso. Erano delle megabombe puzzolenti! Con Shunsui non si poteva scherzare!
     
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    III - Non si tocca la principessa!



    Youkai sembrava piuttosto contento di aver trovato Ayuuki. In realtà sembrava piuttosto contento in generale, scorrazzava qua e là senza allontanarsi troppo, visti gli avversari che si ritrovava davanti. Rimase leggermente spiazzato all’affermazione della kunoichi, fissandosi una delle ciocche di capelli per come riusciva.

    Uh?? No, macchè, non mi tingo i capelli!! Si saranno scoloriti invecchiando!

    Certo, non che un ventenne fosse vecchio, ma per l’età che aveva attualmente, un ventenne poteva già essere padre di famiglia o cose simili, e ciò avrebbe giustificato i capelli bianchi.
    Quando poi lei le confessò i crimini dei tre nemici della sabbia, il biondino reagì, gonfiando le guance pronto a gridare contro ai malfattori e lanciargli i suoi peggiori attacchi. Ma la bimba lo distrasse, richiamandolo a sé, cosa che gli permise solamente di regire puntando due dita prima verso i suoi occhi e poi verso il trio nemico:

    Vi tengo d’occhio.

    Ascoltò con interesse Ayuuki, concentrandosi sulle sue parole e ricordandosi della vera missione di quel momento: trovare questo Dio dispettoso per poter tornare normali. E voleva sapere se lui fosse “pulito”, chiedendogli qualcosa che riteneva segretissimo per loro due, ma che per sua sfortuna mezzo villaggio era al corrente.

    Ti sei spogliata davanti ad un mucchio di gente. E non mi hai nemmeno invitato. Non so perché volessi venirci, non mi piace giocare con le ragazzine. Ma tu sei diversa, sei la mia capa!

    Youkai adulto non avrebbe mai osato dire ciò, ammettere di aver voluto assistere allo spettacolo e ammettere che la rispettasse come capo; il suo io bambino invece aveva meno freni sulla lingua di quanti non ne avesse l’originale.
    Entrambi vennero distratti da una coppia di nuovi arrivati, con il maschio un po’ troppo esuberante per i suoi gusti. Già irritato dal triodi sunesi contro i quali non aveva potuto scusarsi, Atasuke appiccò la miccia che lo avrebbe fatto esplodere. L’albino scattò contro di lui, cercando di saltargli addosso e gettarlo a terra, e se fosse riuscito a mettergli le mani addosso, gli avrebbe preso gli abiti con forza, tirandoli a sé e fissandolo con due occhi azzurri furiosissimi.

    Chi ti credi di essere!? MH?! Ayuuki è innocente!! Scommetto che sei tu quello con la pulce all’orecchio, vero? Avanti, fa vedere se hai coraggio!

    Non se lo sarebbe lasciato scappare, irritato dal momento lo avrebbe costretto a mostrargli l’orecchio e controllare che fosse pulito.

    Se non avesse trovato nulla, lo avrebbe aggredito ulteriormente, con un pugno sulla guancia, irritato da quella che lui aveva visto come offesa verso la sua migliore amica, dato che aveva cercato di metterle contro tutti quanti lì attorno, e Youkai, consapevole delle sue capacità, non sarebbe riuscito a controllarli tutti.

    Allora sei tu che sei stupido, non è il Dio che ti controlla!! Accusala di nuovo e saranno guai seri per te!!
     
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    II - Un Dio infuriato



    Hebiko se ne stava seduta in malo modo ad ormai metà cerimonia, con Febh al suo fianco che la implorava con uno sguardo… probabilmente un tentativo di sguardo tenero uscito male. La rossa reagì con un sospiro, rispondendo cantilenando come se fosse l’ennesima volta che ripeteva lo stesso discorso:

    Sì, dobbiamo restare fino alla fine, perché siamo i pezzi grossi e dobbiamo dare l’esempio. ...Beh, tu lo sei, quindi ringrazia che me ne sto anche io al tuo fianco quando potrei svignarmela.

    Sorrise, mostrandosi pensierosa riguardo la sua offerta del poker:

    Hmm, ce la giochiamo a soldi vero?

    Non che lei fosse un asso a sua volta, se la cavava diciamo, ma sapere di poterci guadagnare qualcosa la mandava in tentazione. Osservò l’uomo indicatogli, facendo una smorfia nell’udire “Suna” e “riccone” nella stessa frase; le venne poi indicato un Uchiha, piuttosto rigoroso a suo parere, finendo col doversi tappare la bocca per trattenere una risata, tirando poi un pugno sul braccio al suo capo.

    Vedi, hai ammesso che non ti rompo poi così tanto le scatole se c’è chi è peggio di me! Lo prenderò come un complimento.

    Ad un certo punto però, qualcosa si mosse, ed una manata schiaffeggiò il sedere di Vipera, che di scatto si alzò in piedi, tirando un gancio a chiunque si fosse trovato dietro di lei, e dati gli scalini e la sua altezza, probabilmente a livello dei genitali. Furiosa, era sul punto di attivare la sua pioggia acida, quando una luce abbagliò tutti i presenti, stordendola per un istante. Ripresa la vista, notò un bambino, dalla voce molto simile a Febh ma più acuta, che correva verso una bancarella. Si alzò in piedi, confusa, notando come le sue mani fossero più tozze del normale.

    ...C-che cosa?!

    La treccia le si era sciolta, lasciandole in mano il codino, i capelli erano troppo corti per poter essere legati come in origine. Anche i suoi abiti erano cambiati, ora aveva i suoi vecchi straccetti da contadinella; guardandosi attorno notò come il resto delle persone presenti fossero mutati in bambini. Si mise le mani nei capelli, consapevole di dover ritrovare Febh il prima possibile.

    ...Uh? E tu… Sei forse Ssalar?

    Una lucertolina, di colore diverso da quella da lei nominata, e molto più piccola, stava a terra, zompettando in direzione del suo evocatore. Hebiko la raccolse, portandola con sé.

    Tranquillo, ora troviamo Febh.

    Piuttosto indipendente fin da giovane, non ebbe troppi problemi nel cercare in giro fino a trovare uno spaventatissimo Yakushi, che alla sua vista si sarebbe ritratto. La rossa avrebbe insistito, fino a prendergli la mano, cercando di tranquillizzarlo con la sua voce.

    Febh! Sono io, Hebiko! Sei… Sei tornato piccolo anche tu.

    Il bimbo sembrava ormai sul punto di piangere. Hebiko, a quell’età, si sentiva ancora molto altruista, le piaceva aiutare chi in difficoltà, a patto di conoscerlo. Data la vicinanza con le bancarelle, vi frugò un po’ trovandovi delle caramelle; porse il sacchettino al suo mini-capo, incitandolo ad assaggiarne qualcuna.

    Se non piangi puoi mangiarne quante ne vuoi. Ora cerchiamo questo Shinichi, va bene?

    Fortunatamente la ricerca non durò molto, che il timido Febh avesse avuto il coraggio di indicarglielo o meno, sarebbe stato un altro bambino, più grandicello rispetto alla media, che indicò proprio loro due, assieme ad un’altra coppia.

    È quello lì?

    Vipera sussurrò appena, in presenza di sconosciuti si mostrò più fredda e distaccata, pur restandosene di almeno un passo davanti a Febh. Sentiva di dover proteggere l’unica persona che conosceva lì in mezzo, e di cui di conseguenza si fidava. Alla richiesta della ragazza e di colui che doveva essere Shinichi, la rossa replicò mostrando i denti, rispondendo poi fissando il trio con diffidenza:

    Hebiko.

    Venne poi distratta da colui che si presentò come Shu, che mostrò ai due delle coloratissime marionette, una delle quali, verde e dalla forma longilinea, attirò l’attenzione della Vipera. Facendosi coraggio andò a prenderla, studiandosela tra le mani, replicando poi con il fare di chi la sapeva lunga sull’argomento:

    Questo serpente è un po’ strano. Ha delle piccole braccine lunghissime. Mi piace.

    Se Shu o altri avrebbero tentato di toglierglielo dalle mani, lei si sarebbe ritirata soffiando, ma ulteriore insistenza l’avrebbe fatta cedere, seppur con un broncio.
     
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  12. **Kat**
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    V ~ Tale of Princess Ayuuki: L'inizio della guerra


    L

    a sua Fiaba non poteva procedere meglio di così. Aveva una guardia del corpo pronta ad imbrattare chiunque si avvicinasse a lei con le sue sfere di vernice colorate, ed un Eroe errante insieme al suo fido amico disposto a proteggerla da ogni pericolo. Poteva desiderare di più? Forse poteva asservire i bambini presenti ai propri capricci come una vera principessa, ma di certo non possedeva nessun potere simile. Sfarfallare gli occhietti e mostrare uno sguardo innocente non l’avrebbe aiutata con alcuni bambini, poco interessati al gentil sesso data l’età. Sospirò leggermente. Purtroppo non poteva ricreare al Tempio dell’Unico Credo il suo Regno immaginario dell’Edenia. O almeno doveva trovarsi forti e fedeli alleati pronti a combattere per il proprio onore.
    Ma per un paio di minuti dovette interrompere la propria Fiaba per parlare con l’albino, o meglio il biondino. Il colorito dei suoi capelli era completamente differente da quello che era abituata ad ammirare di solito. E nemmeno la spiegazione del ragazzino la convinse. A quanto pare Youkai-kun si tingeva i capelli, a meno che il suo codice genetico non lo facesse invecchiare più in fretta del dovuto. Un mistero. I due Ninja della Foglia si confrontarono su argomenti “segreti” e le parole del biondino convinsero la ragazzina che poteva fidarsi di lui come sempre. - Ok ok.. ho capito! Sei il vero Yuki-kun! Ora stà zitto! - Iniziò a tossire rischiando di soffocare nel suo stesso imbarazzo quando l’ex-Albino rievocò quella folle notte al Ventaglio Segreto. Non sapeva se ritenere più imbarazzante quei ricordi o il fatto che il ragazzo desiderava essere in quel locale mentre lei si destreggiava in intimo tra gli avventori, inebriata dai vapori dell’Alcool. Sicuramente il Youkai-bambino era più ragionevole e ammetteva la sua supremazia sul Team. Quindi tutto sommato alla fine di questa esperienza non doveva dimenticare proprio tutto.
    Purtroppo dai bambini che la circondavano non ottenne l’approvazione che desiderava, ma solo accuse su accuse. Due cuccioli di Uchiha dall’aria vagamente o terribilmente familiare, dipende dai punti di vista, si avvicinarla per muovere ulteriori accuse che ferirono il suo gentile e fragile animo. - I..Io?!? - Le iridi del piccolo Atasuke-sama non sembravano vacillare nemmeno per un secondo. Sembrava sicurissimo delle sue supposizioni fondate sulle sabbie del Deserto. - IO SONO LA PRINCIPESSA! - Iniziò ad urlare in preda ad una crisi di pianto. Perché tutto l’accusavano? Perché non giocavano con lei? Le sembrava di essere ai terribili anni dell’Accademia quando la prendevano in giro per le sue guanciotte troppo simili ad un Akimichi. Scosse la testa visibilmente imbronciata e contrariata dalle parole dei due Uchiha. - Smettetela non è divertente! - Non voleva giocare ad acchiapparello con lei costretta a sfuggire dalle grinfie di un gruppo di bambini ossessionati dal Kami dispettoso. - Non è divertente. - Cercò di ricomporsi anche se le lacrime rigavano il suo volto. Forse rinunciare al diritto di replicare avrebbe testimoniato la sua colpevolezza, quindi si affrettò a rispondere alle accuse del suo mini-Maestro. - Non sono l’unica ad essermi nascosta e non c’è nulla di male dimostrare la propria nobiltà. Se sono nata con sangue reale non vedo dove sia il problema. - Fece spallucce. - Sei invidioso! Sei invidioso di me, della mia felicità e del mio glorioso futuro. STAMMI LONTANO! - Era pronta a spazzare i timpani a chiunque si fosse vicinato con le sue urla.
    Fortuna che c’erano Youkai-kun e Shin-kun, i due bambini che si erano offerti di difenderla in quel frangente contro le accuse che piovevano a ciel sereno contro la principessa di Edenia. Non ne capiva le motivazioni. Ma il valoroso Cavalier Shin-kun non aveva nessuna intenzione di farla cadere vittima dei suoi nemici. In quel momento si sentì di nuovo al centro di una meravigliosa Fiaba con lei come indiscussa protagonista. Ritrovando fiducia in sé, spalleggiata soprattutto dagli eroi dal cuor cortese che si erano precipitati a soccorrerla, decise di affrontare direttamente il malevolo Uchiha. - E Comunque potresti essere anche tu il Dio.. come lo potrebbe essere chiunque di questi tre.. - Indicò il Trio di Suna, come aveva appena indicato la ragazzina al suo fianco. Sembrava molto più ragionevole e coscienziosa dell’altro Uchiha. - Dice un detto dell’Edenrealm che ci muove per primo un’accusa in realtà tende solo ad insabbiare la propria verità. Io non ho nulla da nascondere.. non posso dire lo stesso di te! - Nessuno rovinava la sua Fiaba accusandola di essere uno sporco vecchietto pervertito. Intanto seguì con lo sguardo lo scambio verbale tra la ragazza ed il suo eroe errante. Sembravano conoscersi, forse. Anche uno dei Demoni della Sabbia si avvicinò al ragazzino per parlare con lui. Tutti sembravano conoscere il cavaliere senza macchia e senza paura Shin-kun. Sospirò leggermente. - Ser. Shin-kun.. non coalizzarti con il nemico! - Lo rimproverò gonfiando le guanciotte, temendo un suo tradimento. Di certo sarebbe stata costretta a condannare a morte il ragazzino dalla chioma argentea se aveva intenzione di tradirla. Sicuramente i suoi tentativi di rassicurarla erano apprezzabili, segni di un ragazzino dal cuore d’oro. Ma ormai era troppo tardi per tornare indietro. Non si fidava né dell’Uchiha e né del Trio di Suna.
    Intanto l’unico barlume di ragionevolezza invece sembrava insito nella piccola Uchiha, disposta a controllarle le orecchie invece di spogliarla davanti a tutti. - Mi dispiace.. ma non posso permettere a nessuno che si avvicini a me. Sono una Principessa e nessuno può toccarmi o starmi troppo vicino. - E su questo punto non aveva nessuna intenzione di sorvolare. Ogni principessa era protetta dalla sacralità della sua persona, o almeno in ogni fiaba era così. Anche se lei era un Principessa-guerriero. - O forse c’è un modo.. potresti diventare la mia Ancella personale e quindi saresti autorizzata a starmi accanto, aiutarmi nel bagno mattutino, servirmi ad ogni ora del giorno, spettegolare insieme e ti regalerei periodicamente i miei migliori vestiti dismessi. - In effetti una Ancella le mancava nella sua storia. - Ma dovrai lasciare la mano di quel tipo, che sarà scaraventato presto nelle segrete del mio castello! - Le principesse erano anche vendicative. O almeno quelle che venivano provocate. Quel gruppo di bambini voleva farla piangere e spodestarla. - Scegli! - Cuore o Dovere? Non c’erano altre vie. Altrimenti era pronta a muovere guerra ai Sunesi, gli Uchiha e la loro stirpe maledetta.
    Un altro membro del Trio di Suna si ravvedete improvvisamente dell’irruenza con cui aveva “chiesto” a tutti di denudarsi e provare la propria autenticità. Sicuramente un gesto che non aveva fatto piacere alla Principessa di Edenia e che l’aveva messa in allarme, anche perché il Vecchio spirito aveva avuto un particolare interesse per le ragazze nude fin dalla sua apparizione. - Nobile Mercante? - Inarcò un sopracciglio. I suoi occhi si spostarono verso il dono che le fu offerto dal ragazzino di Suna. Anche se non si fidava minimamente di lui, per un attimo pensò di accettare quel dono. - Però… - Fece alcuni passi indietro. - I Nobili non si comportano come hai fatto te. Sono gentili, educati e non importunano gli altri bambini. - Scosse la testa con vigore. - Dimostrami che non sei indemoniato… e valuterò l’offerta del tuo dono. - Non aveva fatto una buona impressione, quindi non poteva dettare condizioni, soprattutto al cospetto di una così graziosa bambina dal sangue blu.
    Il messaggio venne recepito da un altro ragazzo del Trio che si offrì di far controllare le sue orecchie con disinvoltura. La Fuyutsuki si avvicinò cautamente e con diffidenza verso il ragazzo per essere certa che in lui non albergasse il Kami maniaco. Ed il ragazzino decise quasi di denudarsi davanti a tutti per mostrare la sua buona fede. Un gesto ammirevole, ma che una principessa non poteva assolutamente tollerare. Il garbo e l’educazione doveva essere i principi capisaldi di una ragazzina dall’Edenia, e non ammetteva atti osceni in luoghi pubblici. - KYAAAAAHHHHH! - Iniziò ad urlare oltraggiata per quella inconsapevole mancanza di rispetto nei suoi confronti. - Rivestiti! Rivestiti! - Essendo una bimba timidissima il rossore sulle sue guance occupò ben presto tutto il suo volto. Ma la sua espressione mutò non appena venne minacciata con delle cacca-bombe. Questo era un vero attentato alla sua persona. Quel barlume di fiducia che i Sunesi avevano ottenuto con il loro atteggiamento cristallino svanì nel nulla. -V..Vogliono uccidermi con quelle cacca-bombe!?! - Stavolta terrorizzata mentre indietreggiava sorpresa per la pessima situazione in cui si era cacciata. Mai fidarsi dei Sunesi.
    Ma la situazione continuò a degenerare quando Youkai-kun aggredì fisicamente l’Uchiha. O almeno provò a costringerlo a mostrare le sue orecchie per scovare il piccolo Kami dispettoso che si era insediato in lui. Notando l’estremo atto di coraggio che il bambino biondino aveva compiuto per lei, strinse i pugni contagiata da quell’impeto. - Tienilo fermo! Ho del nastro adesivo. - Dal suo equipaggiamento estrasse quello che fu un Filo Nylon, che si era tramutato in un nastro adesivo rosa utile per bloccare i bambini cattivi e molesti. - Ser. Shin-kun dammi una mano! - E mentre i due bambini eventualmente si picchiavano, la Fuyutsuki insieme ai suoi sudditi provò a bloccare il dispotico ed antipatico cucciolo di Uchiha per farlo prigioniero. Ed eventualmente controllargli le orecchie. Tecnicamente erano in netto vantaggio numerico, quindi non doveva essere un problema. E lei era una principessa guerriero.


     
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    Dracarys

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    E guerra sia

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    Uno dei bambini di Suna, quello di cui Kairi stessa sospettava, si fece controllare senza troppi problemi finendo addirittura con lo spogliarsi e creando evidente imbarazzo nella bambina che si definiva una principessa. La piccola Uchiha lo escluse per questo dai sospettati, non credendo che gli altri due suoi compagni potessero esserlo in nessun modo anzi non comprendendo per quale motivo il trio di bambini del suo villaggio si stesse accanendo così tanto contro di loro.
    Si rivolse a Shin contrariata quando le disse che da piccoli gli Uchiha sono tutti simili Non è vero che siamo tutte uguali!

    Poi la situazione degenerò rapidamente.

    La "principessa" rifiutò di farsi controllare, rendendosi ai suoi occhi ancora più sospetta in questo modo e facendosi scudo con i suoi suoi amici, Shin compreso: ma se il suo bel viso ed i suoi occhi da cerbiatta potevano indubbiamente fare effetto suoi maschietti, il discorso per Kairi era diverso Guarda che se non ti fai controllare sei ancora più sospetta! Sei carina, ma io non ci casco! esclamò con aria contrariata e quasi imbronciata Se tu fossi innocente non avresti paura, secondo me il dio è proprio nascosto dentro le tue di orecchie. Se vuoi controllare le mie puoi farlo, tanto io sono davvero innocente non faccio finta! esclamò con il tipico tono cantinelante dei bambini della sua età, girandosi di lato e mostrando l'orecchio, che avrebbe fatto controllare a chiunque senza problemi. Se qualcuno le avesse chiesto di spogliarsi però si sarebbe ribellata, era pur sempre una femmina ed i maschi non potevano di certo guardarla senza vestiti!

    Si incupì ancora di più quando Ayuuki le chiese di essere la sua ancella quasi fosse un grande onore No, non voglio essere ancella di una principessa così cattiva... continuo con aria sempre più imbronciata, risentita del fatto che la sua gentilezza di poco prima stesse venendo ricambiata in quel modo Io rimango dalla parte di Atasuke! affermò con tono deciso e senza quindi lasciare la sua mano, girandosi poi verso l'Uchiha Tanto tu non nascondi il dio cattivo, vero? Me lo diresti, visto che siamo una coppia ed alleati. Io mi fido di te... se il bambino le avesse nascosto una cosa simile ci sarebbe rimasta tanto male, ed avrebbe immediatamente sciolto la coppia.

    Il bambino dai capelli biondi ben poco entusiasta del modo di fare dell'Uchiha e deciso a difendere la sua principessa saltò quindi addosso ad Atasuke, nel tentativo di bloccarlo a terra e picchiarlo, cominciando ad accusarlo di essere il dio dispettoso, mentre Ayuuki tirò fuori del nastro adesivo per cercare di legarlo.
    Kairi si attaccò al retro della maglietta di Youkai e cominciò a tirare forte, cercando di staccarlo dall'amico Fermo, fermo!! Non è così che si risolvono le cose, sei cattivo anche tu!!! Basta chiederglielo e ti fa vedere dentro il suo orecchio, non serve picchiarlo! esclamò, rivolgendo poi lo sguardo verso l'amico di Konoha Shin, non ci cascare anche tu! Non vedi che lei non si vuole fare controllare, io l'ho fatto senza problemi!
    Infine si rivolse al trio di Suna, in particolare a Shunsui che dal suo punto di vista aveva dimostrato pienamente la sua innocenza Io penso che voi non nascondiate il dio, datemi una mano! Lei è una falsa principessa, le principesse vere sono gentili ed amabili!! concluse rivolta ai bambini del villaggio della sabbia, sperando che le potessero dare una mano: se davvero stava iniziando una battaglia doveva trovare alleati, per potere scovare finalmente il dio malvagio!

     
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    È colpa tua. Ratty

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    Investigazioni Infantili

    Ci volle qualche caramella prima che Febh prendesse la mano di Hebiko e si facesse trascinare in cerca di Shinichi, col capo chino e lo sguardo sfuggente, tanto che quando il trio di sunesi si avvicinò finì per ritirarsi ancora di più. Uh...no, lei è... Ma Hebiko si era presentata da sola, mentre Ssalar, già di base piuttosto giovane, era regredito a una fase infantile per cui si era acciambellato sulla testa dello Yakushi a fare un pisolino senza che questi osasse scacciarlo. Ingenuo e puro, quando il sunese propose di fare della segretaria la sua fidanzata Febh si limitò a fare spallucce, sempre senza guardare nessuno negli occhi. Avere a che fare con la gente lo inibiva non poco. Pia-piacere...io mi chiamo Kaji Ha...cioè, Febh. Febh Yakushi. Aggiunse alla sua presentazione al marionettista, quasi si fosse ricordato il suo nome solo all'ultimo. E mentre Hebiko afferrava (o almeno ci provava) una delle marionette con passione, lui sgranava gli occhi: non aveva mai avuto un giocattolo in vita sua e quello Shu ne aveva tantissimi! Oooh! Posso...toccarne uno? Tese la mano, esitante, in attesa del permesso.

    Questa....questa cosa del Dio non mi piace. Voglio tornare grande...oppure voglio la mamma. Avrebbe ammesso, con un broncio tremulo, una volta concluse le presentazioni. Non pensava che Shinichi o Miyako fossero posseduti dal dio...l'uno si sarebbe sicuramente accorto delle stranezze dell'altro, ma non poteva dir niente di quello Shu. Hebiko, dal canto suo, non avrebbe proprio saputo come valutarla ma gli aveva dato delle caramelle e aveva raccolto Chibi-Ssalar quindi per lui era a posto. Il vero problema era il gruppo di bambini che litigava poco distante, cercando di guardarsi nelle orecchie a vicenda. Ci metteremo un saaaacco di tempo in questo modo...dovremmo fermarli e...e ragionare. Da bambino era straordinariamente più moderato e giudizioso rispetto al suo io adulto, tralasciando che comunque in sua presenza tendevano a capitare disastri...ma era una faccenda di sangue, sfortunatamente. Lo...lo facciamo? Chiese agli altri, in cerca di approvazione per quell'idea.

    Oh...ehm...ehi... La vocina flebile non riusciva a superare il mezzo litigio che stava avendo luogo. Se fossero rimasti ad indicarsi a vicenda senza scovare il minuscolo dio non avrebbero ottenuto nulla, serviva un modo per stanarlo. Beh...quel prete ha detto che non rifiuta mai una sfida...e ha palpato tutte le ragazze, giusto? Cercava di ragionare tra sè...era abituato a parlare da solo visto che non aveva mai nessuno attorno, anche in mezzo ad una folla. Ho un'idea! Schioccò le dita, ma nessuno lo stava calcolando più di tanto e non era proprio il tipo da alzare la voce e farsi notare, a differenza del suo io adulto. Ehm...non litigate. Riuscite a farli smettere di litigare? Aggiunse verso Hebiko, Shinichi e gli altri presenti. Io ho un'idea ma mi ci vorrà un pò....teneteli a bada! E sgattaiolò lontano, da solo, cercando un posto preciso.

    Dopo qualche minuto sarebbe tornato con la tracolla (non dissimile da una borsa scolastica, pur non essendo lui mai andato a scuola) gonfia di qualcosa di colorato che rimbalzava ad ogni passo. ECCOMI! ECCOMI! Stava dicendo a voce alta, salvo poi realizzare che probabilmente avrebbe avuto gli occhi di tutti addosso, arrossendo ed annichilendosi. Oh...uhm... La falcata si ridusse drasticamente, mentre guardava verso il basso, stringendo la mano sul laccio della borsa. Io...secondo me stare a frugarsi le orecchie non serve a nulla... No, aveva pensato che serviva una TRAPPOLA per lo stupido antipatico vecchio dio. E le terribili lezioni del suo primo Sensei erano talmente vivide nella sua mente infantile che non aveva bisogno di pensarci più di tanto, anche se trovare abbastanza confidenza da metterle in pratica era tutta un'altra faccenda. Ecco...quindi proviamo...COSI! E con un gesto ampio aprì la borsa lanciandone in aria il contenuto. Era andato nella lavanderia del tempio (ci aveva messo un pò a trovarla), dove aveva raccolto quanti più reggiseni e mutandine femminili possibile (da adulto sarebbe morto di imbarazzo prima di riuscire a fare una cosa del genere), rivelando che alcune sacerdotesse avevano gusti quantomeno ricercati per ciò che tenevano sotto la tonaca, ma questo non cambiava il fatto che quel ragazzino timido e impacciato aveva appena rovesciato una pioggia di biancheria intima sul gruppo di bambini che si stava accusando a vicenda.



    Il dio, se davvero era un pervertito, non avrebbe mai resistito a un simile tesoro ed afferrando una di quelle "bellezze" si sarebbe rivelato. Era la trappola perfetta...anche se probabilmente non avrebbe funzionato una seconda volta.
     
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    Magistra Vitae

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    Zuffa tra marmocchi

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    Shin aveva appena fatto un passo verso il terzetto di Suna quando quello che sembrava il loro capo ebbe un'epifania. Tra tutte le persone che si aspettava di trovare in quel posto Shunsui era di certo una sopresa. Il Kinryu bambino lo squadrò perplesso per un po' prima di ammettere che quel marmocchio poteva essere effettivamente l'amico della Sabbia. Accidenti se eri brutto da piccolo! Non ti avevo riconosciuto! L'offesa scherzosa rientrava nel loro rapporto, serio e divertente al contempo. Felice per la scoperta si dimenticò di colpo di ogni motivo di contesa con lui come è normale tra i bimbi. Scemo, ed io che stavo per farti le feste! Metti via quelle bombe puzzolenti e rivestiti! Si voltò verso la principessa per fare le presentazioni di rito, ma quando vide il suo volto rigato di lacrime trattenute a stento e irato al contempo il sorriso gli morì sul viso e fece un passo indietro, preso alla sprovvista. Nei suoi occhi leggeva chiaramente la paura di essere tradita, come poi esternò a parole. Prima di poter reagire in qualsiasi modo tuttavia altri attori si mossero sul palcoscenico. Concentrato sui piccoli sunesi non aveva seguito la conversazione tra l'Uchiha e la Principessa, ma non doveva essere andata molto bene a giudicare dalle occhiatacce che le due bambine si scambiavano. Pochi istanti dopo il moccioso che aveva attaccato Shin con una palla di vernice, rivelandosi poi l'albino-non albino ricercato da Ayuuki, saltò addosso all'accompagnatore di Kairi. Il genin della Foglia in miniatura si mise le mani tra i capelli, non sapeva più da che parte girarsi. Da un lato era vero che anche l'Uchiha aveva assunto degli atteggiamenti sospetti e quindi andava sottoposto ad un controllo, dall'altro aveva solo la parola della ragazzina che si atteggiava a nobile, complice la storia creata dalle stesse parole di Shin, ma neppure lei aveva dato prove in tal proposito. Guardò Shunsui, cercando nei suoi occhi aiuto. Doveva riflettere alla svelta. Escluse l'autoproclamato mercante e l'altro ragazzino che li accompagnava dalla lista dei sospetti, come Kato. Allo stesso tempo pure il biondino aggressore non gli sembrava ospitare il kami nella sua semplicità e spontaneità. Kairi si era già esposta dimostrando la sua innocenza. Rimanevano quindi fuori di due poli di rivalità, l'ultima discendente del regno di Edenia e il moccioso di nome Atasuke. Sospirò mentre la lotta si faceva più serrata tra i due schieramenti. Anche le due femmine, a dispetto del loro sesso, si erano unite alla zuffa infantile. Mancava solo che iniziassero a tirarsi i capelli. Si voltò di nuovo verso Shunsui, deciso a tentare un'ultima mediazione prima di intervenire. Visto che hai passato il nostro ultimo scontro a nasconderti dovresti essere un asso in questo gioco? Qualche idea? Era contento che la sorte avesse permesso loro di ricostruire, almeno momentaneamente, il dream team dei tempi dell'Accademia, ma allo stesso tempo molto contrariato per la piega che aveva preso la storia che stava narrando. Incrociò le braccia al petto, aspettando una risposta dal sunese prima di muoversi. Il suo spirito da cavaliere si ritrovava diviso tra due fanciulle in pericolo, ognuna servita da un brutto ceffo poco raccomandabile. Aveva promesso il suo aiuto ad Ayuuki la Principessa, ma Kairi era sua amica ed era affezionato a lei. Il suo cervello ringiovanito non connetteva alla stessa velocità della sua versione normale e una soluzione tardava a comparire nella sua mente. Che fare? Magari la situazione si sarebbe risolta da sola con un intervento dal cielo.


     
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