[Gioco] Gli Ostacoli del Fato

Quest C

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  1. Zakira
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    Con molta fretta Asami Hoshiyama si diresse al bagno dell’appartamento dell’obiettivo. Non si guardò in giro, andando dritta verso la stanza per cercare ulteriori indizi. Anzi ulteriori “armi” per provare a farlo fuori. Una volta entrata all’interno del bagno iniziò a ispezionarla. I suoi occhi verde smeraldo osservarono ogni minimo particolare, prima di ritornare in cucina in compagnia del giovane uomo. Era un normalissimo bagno. Forse un pò troppo stretto rispetto ai suoi standard. Aprì un piccolo mobile presente vicino al lavandino, notando la presenza di numerosi asciugamani e alcuni detersivi. La ragazza dai capelli rossi prese uno di quelli presenti, osservando l’etichetta.

    §Mmm...§

    Il detersivo poteva essere usato come un comune veleno. Ma come somministrarglielo a sua insaputa? Forse la sua era un’idea un pò folle, ma sicuramente non da scartare. Controllò la presenza di altri oggetti all’interno del mobile. Ma purtroppo non ne trovò, lasciando la genin di Konoha con una smorfia di delusione dipinta sul volto. Lasciò il detersivo nuovamente nel mobile, lasciando poi la stanza. Credeva di trovare dell’altro, ma a quanto pare doveva provarci con oggetti diversi. Al suo ritorno, trovò Fuun Koikuro seduto ancora al tavolo, aspettando di sicuro il suo ritorno. La giovane donna, nel frattempo, gli aveva rivolto un piccolo (e falso) sorriso. Dopodichè, come fece nella stanza precedente, iniziò ad osservare ogni mobile. In alcuni c’erano alcuni biscotti o alcune zuppe già pronte. La ragazza sfiorò con le dita uno di quelli, facendo successivamente uno sguardo stranito.

    §Come fa a mangiare questa roba!? Ci credo che mi ha voluta qui per fargli da cuoca…§

    Fino a quel momento, la kunoichi della foglia non aveva mai cucinato per qualcuno. Aveva provato qualche volta per suo zio, sperimentandosi in piatti piuttosto semplici. Ma la maggior parte delle volte falliva aggiungendo troppo sale o servendo degli spaghetti più crudi che cotti.

    §Forse sarà proprio la mia cucina ad ucciderlo… Ahahahahah!§

    Rise tra sè a quel pensiero osservando sulla mensola, subito accanto ai fornelli, diverse spezie. La maggior parte di esse venivano usate anche da suo zio che in cucina era molto più abile rispetto all’aspirante medico. C’erano anche diversi elettrodomestici che la Hoshiyama non aveva mai visto, sia nella villa di suo zio che nella dimora di famiglia. Nell’ultimo caso, molto probabilmente, gli attrezzi venivano utilizzati dalla servitù addetta alla cucina. Ma non ne era tanto sicura. E per ultimo aveva controllato anche il frigorifero che conteneva alcune bottiglie di vino e altri ingredienti, come pesce e carne. Infatti prese proprio la carne, appoggiandola poi sulla mensola, e alcune verdure, chiudendo successivamente il frigorifero. Aveva intenzione di fare uno spezzatino. Una ricetta che dal suo punto di vista poteva risultare abbastanza complicata. Ma voleva “deliziarlo” con un piatto completamente diverso rispetto alla solita solita zuppa o spaghetti. Prese alcuni condimenti prima di aprire uno dei cassetti, scegliendo un coltello adatto per tagliare il pezzo di carne che precedentemente prese dal frigorifero. Divise la carne in tanti piccoli pezzi dalla forma più o meno rettangolare.

    §Ucciderlo con un coltello è piuttosto scontato. Utilizzerò questa opzione solo in caso di emergenza.§

    Ormai era convinta nell’ucciderlo, anche se lo trovava crudele. Perchè mai gli shinobi dell’Accademia dovevano affrontare una missione simile? Una persona dalla grande fortuna meritava davvero la morte? Era davvero questo il compito di uno shinobi? Togliere la vita ad una persona completamente indifesa?
    Ma arrivata a quel punto non poteva tirarsi indietro. L’obiettivo era stato agganciato e quella poteva essere un'opportunità da non sprecare.

    [...]

    La carne rosolava già da alcuni minuti, così la ragazza aggiunse alla pietanza alcune verdure t che aveva trovato all’interno del frigorifero. Cercava di dare al piatto, oltre al sapore, anche un tocco di colore. Ma in realtà non sapeva nemmeno cosa aveva messo all’interno della pentola in acciaio. Aveva aggiunto anche alcune spezie. Soprattutto molto sale e pepe. Ma non l’aveva fatto apposta.
    Nel frattempo apparecchiò la tavola per entrambi. Anche se aveva lasciato il suo piatto e la sua posata sulla mensola, poichè di tanto in tanto assaggiava la pietanza. Infatti, provò alcune verdure che aggiunse. Fino a quel giorno non aveva mai mangiato qualcosa di così salato. Aveva esagerato con il sale.
    Spegnendo il fuoco, mise un pò di spezzatino (se così poteva esser definito) all’interno del piatto del malcapitato, servendolo. Fortunatamente in tavola c’era quella bottiglia di vino ancora chiusa. Non aveva mai sentito la marca di quel vino rosso ma di sicuro non si trattava del vino pregiato che solitamente beveva all’interno della villa villa di famiglia.

    -Allora? Com’è?-

    Nel frattempo iniziò a riempire anche il suo piatto anche se, dopo averlo assaggiato, il suo appetito era completamente svanito. Si girò verso di lui con in mano una forchetta e, senza accomodarsi al tavolo, iniziò a masticare un pezzo di carne. Dietro di lei c’era, oltre al piano di cucina, il mobile dove si trovava la bombola del gas. Poteva usare anche quello per ucciderlo. E forse era anche il modo più semplice. Doveva solo allontanarlo da quella stanza.
     
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