[Gioco] Gli Ostacoli del FatoQuest C

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    Invito a Cena con Delitto

    Nessuno di questi? Chiese con evidente stupore, guardandoli a più riprese e riproponendo quelli che gli sembravano i più promettenti. Sicura? E' strano sai, di solito in situazioni del genere sono io a trovare quello che serve. Dopo qualche secondo di espressione corrucciata si rilassò, facendo spallucce. Oh beh, se non lo ho ancora trovato stai pure tranquilla che lo troverò, parola mia. Ho un certo talento per queste cose, da qualche tempo. Annunciò con chi ha la chiara e piena fiducia che le cose andranno nel migliore dei modi, del tutto inconsapevole di essere una possibile vittima sacrificale sull'altare dell'avidità.

    Oh, capisco. Sai, anche mia madre è morta da qualche tempo...fortuna che ho imparato a badare a me stesso, ma credo che se avessi una sua foto del genere ci terrei tanto. Aggiunse poi, avvicinandosi alla ragazza e facendo per toccarle un braccio...era sincero o si trattava solo di un tentativo di approccio galante? Non suonava affatto viscido, almeno questo andava a suo favore. E non preoccuparti del denaro...di solito la gente mi offre la cena, e offrirne due non sarà un problema, davvero. La rassicurò con un sorriso sicuro di sè. I tempi dei pasti pronti scaldati in un fornetto elettrico sono decisamente finiti. Non doveva essere stato uno che navigava nell'oro in passato, e questo combaciava con le indicazioni date dal mandante della missione...così come il suo debole per le donne, visto che al trovarsi gli occhi verdi della "povera orfana" addosso, che si offriva di andare a casa sua e di cucinare per lui, dopo un iniziale brevissimo momento di sorpresa increspò le labbra, decisamente su di morale. Oh beh, non penso di voler perdere quest'occasione! Certo che sei benvenuta a casa mia! Una sconosciuta si offriva di andare a casa sua e cucinare...e magari anche altro. Solo un idiota o un paranoico avrebbe rifiutato.

    [...]



    La casa di Fuun Koikuro non era il classico triste appartamento da scapolo ma anzi era ben tenuto, con mobili nuovi (certo acquistati con le vincite legate alla sua buona sorte) e tutto sommato un buon grado di pulizia. Nella dispensa e nel frigo c'era tutto quello che uno poteva desiderare per preparare un pasto dignitoso, anche se difficilmente ci sarebbero stati alimenti particolarmente ricercati, raffinati o costosi...nonostante l'improvvisa ricchezza il ragazzo aveva mantenuto i gusti della bassa classe sociale da cui proveniva. Il ragazzo si sarebbe seduto al tavolo, guardandola. Sicura che non vuoi una mano? Aveva un sorriso che ben lasciava intendere quanto fosse contento che ci fosse qualcuno di sesso femminile a casa che voleva cucinare per lui...alla fin fine era un tipo all'antica.

    Tutto stava a trovare un modo per organizzare l'omicidio e farlo sembrare un incidente. Si dice che la casa sia il luogo più pericoloso se si guardano le statistiche, e quella casa era assolutamente nella norma...sarebbe riuscita la Kunoichi a sfruttare la cosa? E come distrarre la sua preda? Oltre alla cucina-salotto c'erano un bagno, una camera da letto e un piccolo disimpegno/lavanderia. Erano al primo piano di un condominio e c'era un piccolo terrazzo dove stendere.
     
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    Fortunatamente per la giovane Hoshiyama fu abbastanza facile ottenere l'attenzione del giovane uomo. Forse per il suo aspetto o per il tono che aveva usato con lui. Ma l’importante era arrivare a lui, tenendo più o meno un profilo basso. Sembrava quasi sorpreso quando la ragazza aveva ammesso che non era uno di quei portafogli. A quanto pare la sua “fortuna”, in quell’occasione, non gli fu d’aiuto. E la ragazza sapeva bene il perchè ma continuava a guardarlo e a descrivere il “suo portafoglio”.
    E in quel momento l’uomo fortunato aveva detto qualcosa in più su di sé, anche se la kunoichi più o meno era già a conoscenza della sua storia.

    §Ora ricordo...§

    Aveva perso sia la madre che il padre in un incidente e solo da poco tempo la fortuna girava dalla sua parte. Asami prima di ucciderlo doveva verificare questa fortuna realmente da dove arrivava. Sul documento c’era scritto che non era in possesso di qualche oggetto magico. Ma era vero? Oppure non avevano approfondito la questione? Di sicuro Asami aveva intenzione di scoprirlo ma in caso contrario l’unica cosa che doveva fare era ucciderlo. Per questo si propose di cucinarlo per lui, evitando così di andare in qualche locale come aveva proposto lui.

    [...]

    §Bene... ha accettato.§

    Aveva colpito nel segno. La genin di Konoha si stava dirigendo a casa della vittima, utilizzando una banalissima scusa. Non sapeva cucinare e non aveva intenzione di fare qualcosa di elaborato. Solo un semplice piatto. Camminava restando poco più indietro di lui. Continuava a guardarlo, più che altro per controllare in quale punto doveva sferrare il colpo. Essendo un ninja medico aveva una buona conoscenza della posizione dei vari organi interni.

    §Mmm… Però deve sembrare un incidente.§

    Di sicuro nella sua dimora poteva escogitare qualcosa.
    Una volta arrivati all’interno dell’appartamento, gli occhi della ragazza si spostavano a destra e a sinistra. Ma non per la bellezza dell’abitazione. In realtà non era un granchè. Abituata al lusso dove aveva sempre vissuto, quella casa le sembrava un pò troppo stretta. Stranamente la casa era tenuta in ordine.

    §Forse è amante della pulizia...§

    Ma a tutto ciò non poteva sembrare indifferente. Non con il suo nuovo ruolo. Il ruolo di una ragazza talmente povera da non avere nemmeno un posto dove dormire. Vederla, con i mobili e le diverse stanze, doveva essere per lei un tale gioia da non essere vero. Fece una faccia stupita e iniziò a guardare l’appartamento con occhi differenti. In quel momento brillavano di felicità, e senza dire una parola si limitò solo ad “ammirare”. Ma la vera Asami dentro aveva solo una domanda: con tutta la fortuna che aveva, perchè non abitare in una casa più grande? Aveva paura di perdere, improvvisamente, la buona sorte, ritrovandosi a pagare somme elevate?
    Il ragazzo si sedette vicino al tavolo invece Asami continuò a guardarsi intorno. Improvvisamente la sua attenzione fu attratta dalla voce dell’uomo.

    -Sicura che non vuoi una mano?-

    Asami non sapeva cucinare. Aveva provato più e più volte ma il risultato non era stato eccellente. Era sempre stato suo zio Bumi a cucinare per lei. Ultimamente si dilettava in pietanze più o meno facili. Ma qualche volta nemmeno quelle riusciva alla perfezione. In un'occasione normale, forse, avrebbe accettato un simile aiuto. Ma in quel caso non voleva l’aiuto di nessuno. Al massimo lo avrebbe ucciso con uno dei suoi piatti.

    -No… non preoccuparti.-

    Sorrise, anche se era uno dei più falsi che aveva fatto fino a quel momento. Prima di iniziare a cucinare, osservò per altri istanti la casa prima di proferire parola.

    -Hai una bella casa… Prima mi hai raccontato di tua madre… Tuo padre invece?-

    Sapeva di aver toccato un argomento sensibile poichè entrambi i suoi genitori sono morti. Ma in quegli istanti lei doveva far finta di sapere tutte quelle informazioni.
    Indipendentemente dalla sua risposta dopo pochi istanti, per smorzare l’eventuale silenzio all’interno della stanza, avrebbe iniziato a guardare diversi mobili per poi indicarne uno con la mano.

    -Gli ingredienti sono qui, giusto?-

    Dopo aver preso gli eventuali ingredienti, la ragazza dai capelli rossi si sarebbe fermata di scattò. Avrebbe dovuto perlustrare l’interno appartamento, in modo da scoprire cosa utilizzare contro di lui. Avrebbe osservato l’intera area. Ma c’erano altre stanze da vedere. Così si sarebbe girata verso di lui, facendo un piccolo sorriso.

    -Dovrei andare un attimo in bagno.-

    Una volta raggiunto lo avrebbe osservato con molta attenzione ogni singolo oggetto. Cosa avrebbe potuto utilizzare contro di lui?
     
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    Gli attrezzi del Mestiere

    Mio padre? Morto nello stesso incidente in cui è morta mia madre. Una brutta faccenda...una fuga di gas, sai? Sospirò, mentre lei cominciava a darsi da fare. La cucina offriva ovviamente un gran numero di possibili oggetti da omicidio, e dopotutto era la stanza della casa più affine a una camera delle torture, se si pensava con la giusta elasticità mentale.

    Sotto il lavandino stavano dei guanti in gomma, dello sgrassatore spray per le superfici, alcune buste di plastica, un detersivo per i piatti e una spugna dall'aria un pò vissuta.
    Nei cassetti avrebbe trovato posate, coltelli e mestoli di varia foggia e dimensione (tutti della stessa marca, sicuramente qualcosa che Koikuro aveva vinto in qualche concorso a premi)
    Negli altri mobili c'erano padelle, casseruole, ciotole e altri contenitori, alcuni in vetro pyrex, altri in plastica, uno o due in metallo.
    Un mobile fungeva da dispensa e conteneva fondamentalmente biscotti, barattoli di The, Caffè, crackers, snack di vario tipo, tonno in scatola (immancabile nella casa del single), preparati per zuppa di miso e per ramen, alcuni spaghetti da brodo, riso e dell'olio di semi marca "Konoha's best oil".
    Accanto ai fornelli (a gas, la bombola stava sotto nel mobile) c'erano, su una mensolina, sale, zucchero, pepe e altre spezie, inclusa la noce moscata già macinata e l'aglio intero.
    Come elettrodomestici svettavano, freschi di fabbrica (e certo vinti a qualche concorso) un cuociriso, un frullatore, un tostapane, un microonde e uno spremiagrumi elettrico.
    Nel frigo stavano soprattutto pesce (di fiume, visto che la regione non aveva sbocchi sul mare), alcuni pezzi di carne nel frigo, verdure di vario genere e, nello sportello, una bottiglia d'acqua frizzante "Takaidesu (Altissima)", del succo di frutta al mango marca "Yama no Otoko (Uomo del monte)" e una bottiglia di vino già iniziata, quasi a metà, chiusa con della banale pellicola da cucina, che aveva come marchio "Kamigami no Chi", il "Sangue degli Dei", dell'azienda vinicola "Akazora no Yoru (Notte del cielo Rosso)". Accanto, una seconda bottiglia di vino, chiusa, aveva il ben più comune marchio "Izakaya-TanE' un gioco di parole. Izakaya vuol dire Taverna. Il suffisso -tan si usa per indicare qualcosa di molto colloquiale, col registro linguistico per bambini. In sostanza è un modo per trasporre "Tavernello" XD", una nota azienda di vino da pasto a basso costo.

    La cucina aveva relativamente poco altro da offrire alla ricerca, e ovviamente Fuun Koikuro non ebbe alcun problema a indicare il bagno alla ragazza, con un sorriso cordiale, anche se gli si leggeva chiaramente in volto il pensiero che lei stesse andando a "rinfrescarsi" per qualcosa che non aveva proprio niente a che fare col cucinare. Il bagno era semplice e ordinato come il resto. Aveva una vasca da bagno con doccia in una stanzetta separata, un WC in una stanzetta separata, un lavandino, un mobiletto con dentro asciugamani e detersivi per la lavatrice, per l'appunto, una lavatrice-asciugatrice ultimo modello (certo vinta come gli altri elettrodomestici) da 5 litri.

    A parte questo nella casa c'erano lampade, qualche soprammobile di varia foggia, alcuni anche metallici, e ovviamente prese elettriche, cavi e cose del genere. Nulla di diverso da una normale abitazione.
     
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    Con molta fretta Asami Hoshiyama si diresse al bagno dell’appartamento dell’obiettivo. Non si guardò in giro, andando dritta verso la stanza per cercare ulteriori indizi. Anzi ulteriori “armi” per provare a farlo fuori. Una volta entrata all’interno del bagno iniziò a ispezionarla. I suoi occhi verde smeraldo osservarono ogni minimo particolare, prima di ritornare in cucina in compagnia del giovane uomo. Era un normalissimo bagno. Forse un pò troppo stretto rispetto ai suoi standard. Aprì un piccolo mobile presente vicino al lavandino, notando la presenza di numerosi asciugamani e alcuni detersivi. La ragazza dai capelli rossi prese uno di quelli presenti, osservando l’etichetta.

    §Mmm...§

    Il detersivo poteva essere usato come un comune veleno. Ma come somministrarglielo a sua insaputa? Forse la sua era un’idea un pò folle, ma sicuramente non da scartare. Controllò la presenza di altri oggetti all’interno del mobile. Ma purtroppo non ne trovò, lasciando la genin di Konoha con una smorfia di delusione dipinta sul volto. Lasciò il detersivo nuovamente nel mobile, lasciando poi la stanza. Credeva di trovare dell’altro, ma a quanto pare doveva provarci con oggetti diversi. Al suo ritorno, trovò Fuun Koikuro seduto ancora al tavolo, aspettando di sicuro il suo ritorno. La giovane donna, nel frattempo, gli aveva rivolto un piccolo (e falso) sorriso. Dopodichè, come fece nella stanza precedente, iniziò ad osservare ogni mobile. In alcuni c’erano alcuni biscotti o alcune zuppe già pronte. La ragazza sfiorò con le dita uno di quelli, facendo successivamente uno sguardo stranito.

    §Come fa a mangiare questa roba!? Ci credo che mi ha voluta qui per fargli da cuoca…§

    Fino a quel momento, la kunoichi della foglia non aveva mai cucinato per qualcuno. Aveva provato qualche volta per suo zio, sperimentandosi in piatti piuttosto semplici. Ma la maggior parte delle volte falliva aggiungendo troppo sale o servendo degli spaghetti più crudi che cotti.

    §Forse sarà proprio la mia cucina ad ucciderlo… Ahahahahah!§

    Rise tra sè a quel pensiero osservando sulla mensola, subito accanto ai fornelli, diverse spezie. La maggior parte di esse venivano usate anche da suo zio che in cucina era molto più abile rispetto all’aspirante medico. C’erano anche diversi elettrodomestici che la Hoshiyama non aveva mai visto, sia nella villa di suo zio che nella dimora di famiglia. Nell’ultimo caso, molto probabilmente, gli attrezzi venivano utilizzati dalla servitù addetta alla cucina. Ma non ne era tanto sicura. E per ultimo aveva controllato anche il frigorifero che conteneva alcune bottiglie di vino e altri ingredienti, come pesce e carne. Infatti prese proprio la carne, appoggiandola poi sulla mensola, e alcune verdure, chiudendo successivamente il frigorifero. Aveva intenzione di fare uno spezzatino. Una ricetta che dal suo punto di vista poteva risultare abbastanza complicata. Ma voleva “deliziarlo” con un piatto completamente diverso rispetto alla solita solita zuppa o spaghetti. Prese alcuni condimenti prima di aprire uno dei cassetti, scegliendo un coltello adatto per tagliare il pezzo di carne che precedentemente prese dal frigorifero. Divise la carne in tanti piccoli pezzi dalla forma più o meno rettangolare.

    §Ucciderlo con un coltello è piuttosto scontato. Utilizzerò questa opzione solo in caso di emergenza.§

    Ormai era convinta nell’ucciderlo, anche se lo trovava crudele. Perchè mai gli shinobi dell’Accademia dovevano affrontare una missione simile? Una persona dalla grande fortuna meritava davvero la morte? Era davvero questo il compito di uno shinobi? Togliere la vita ad una persona completamente indifesa?
    Ma arrivata a quel punto non poteva tirarsi indietro. L’obiettivo era stato agganciato e quella poteva essere un'opportunità da non sprecare.

    [...]

    La carne rosolava già da alcuni minuti, così la ragazza aggiunse alla pietanza alcune verdure t che aveva trovato all’interno del frigorifero. Cercava di dare al piatto, oltre al sapore, anche un tocco di colore. Ma in realtà non sapeva nemmeno cosa aveva messo all’interno della pentola in acciaio. Aveva aggiunto anche alcune spezie. Soprattutto molto sale e pepe. Ma non l’aveva fatto apposta.
    Nel frattempo apparecchiò la tavola per entrambi. Anche se aveva lasciato il suo piatto e la sua posata sulla mensola, poichè di tanto in tanto assaggiava la pietanza. Infatti, provò alcune verdure che aggiunse. Fino a quel giorno non aveva mai mangiato qualcosa di così salato. Aveva esagerato con il sale.
    Spegnendo il fuoco, mise un pò di spezzatino (se così poteva esser definito) all’interno del piatto del malcapitato, servendolo. Fortunatamente in tavola c’era quella bottiglia di vino ancora chiusa. Non aveva mai sentito la marca di quel vino rosso ma di sicuro non si trattava del vino pregiato che solitamente beveva all’interno della villa villa di famiglia.

    -Allora? Com’è?-

    Nel frattempo iniziò a riempire anche il suo piatto anche se, dopo averlo assaggiato, il suo appetito era completamente svanito. Si girò verso di lui con in mano una forchetta e, senza accomodarsi al tavolo, iniziò a masticare un pezzo di carne. Dietro di lei c’era, oltre al piano di cucina, il mobile dove si trovava la bombola del gas. Poteva usare anche quello per ucciderlo. E forse era anche il modo più semplice. Doveva solo allontanarlo da quella stanza.
     
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    Pasti Tossici

    La vittima designata non si limitò a guardare senza interagire mentre la ragazza gli preparava un pasto caldo. Oh, uno spezzatino? Non ne mangio da un sacco di tempo, sai? Non sono esattamente bravo ai fornelli, questa roba e i viveri li ho vinti tutti. Compresa una fornitura a vita di merendine glassate. Osservò mentre lei versava le spezie e il sale senza però commentare, non aveva idea di come si facesse uno spezzatino, dopotutto. Sembri a tuo agio in cucina, devi essere bravissima, non vedo l'ora! Aggiunse con la beata ignoranza di chi cerca di flirtare con una che lo vuole morto...non un evento così comune in effetti. Non mi ricordo da dove vieni...non ti ho mai visto da queste parti. Com'è la tua casa? Sai che è strano che non abbia trovato il tuo portafogli? Ma se so qualcosa della mia fortuna è che il non averlo trovato porterà a qualcosa di molto migliore, basta avere pazienza e un pò di fiducia!

    Quando la sbobba gli venne piazzata davanti lui aveva già fatto in modo di apparecchiare per due, anche se per un lungo secondo, mentre lei prendeva il vino dal frigo, sembrò preoccupato, anche se nell'istante in cui Harumi afferrò la bottiglia chiusa si rilassò immediatamente, accomodandosi e cominciando a mangiare la carne. Rimase un secondo paralizzato dopo il primo, salatissimo morso, con un principio di lacrime che uscivano dagli occhi, ma dopo la domanda di lei dovette sforzarsi in un tiratissimo. Ah...buonissimo...si... E mise in bocca un secondo boccone, con ulteriore sofferenza...stava per mettere sotto il terzo ma evidentemnte il suo apparato digerente voleva ribellarsi. Scusa...scusa un attimo... Aggiunse senza nemmeno finire di masticare. Ho...ho dimenticato di lavare le mani, sono un maleducato...torno subito! E scappò verso il bagno, con intenti decisamente più vicini al rimettere che non al lavarsi le mani.

    In ogni caso lei era riuscita a restare sola nella cucina...
     
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    Parlato Asami
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    L’obiettivo della genin di Konoha era stato raggiunto. Aveva allontanato la povera vittima dalla cucina. Grazie alla sua pietanza, se così poteva chiamarsi, cucinata da lei. Il troppo sale l’aveva fatto quasi scappare, dritto in bagno. Proprio ciò che aveva puntato la ragazza mentre preparava lo spezzatino.

    -Va bene.-

    Si era scusato per la sua improvvisa assenza, lasciandola sola all’interno della stanza. Ignaro di cosa aveva in mente la ragazza dai capelli rossi. Ignaro della sua vera identità. Una volta che il giovane uomo chiuse la porta del bagno, Asami, di tutta fretta, si alzò dalla tavola. Camminava in modo da non provocare eccessivo rumore per non attirare l’attenzione del malcapitato. Controllò, con i suoi occhi vigili, eventuali dettagli che precedentemente non notò. [Percezione: 6+3 (Percezione Base)= 9]
    Avrebbe aperto nuovamente tutti i cassetti dandogli una veloce occhiata. Fino a quando i suoi occhi si posarono sul piano da cucina. I suoi genitori erano morti per un incidente, lasciando accidentalmente del gas acceso. Lui non avrebbe potuto terminare la sua vita nello stesso identico modo? Sarebbe potuta essere un’idea, sperando di non esser scoperta dal ragazzo fortunato. Avrebbe manovrato le varie manovelle per regolare la fuoriuscita di gas. Ovviamente senza accederle, così da creare le varie fiammelle. Avrebbe aperto la finestra così da disperdere la puzza di gas al di fuori della casa. Se avesse sentito la puzza di gas all’interno della cucina, avrebbe sicuramente destato qualche sospetto. Forse più di uno. Ma la sua intenzione non era di ucciderlo soffocato dal gas. O almeno non era un’ipotesi da scartare. Ma avrebbe voluto farlo saltare in aria, in modo da non lasciare più traccia di lui. Ma, nel frattempo, un ulteriore idea si sarebbe insinuata nella sua testa.

    §Forse così riesco a immobilizzarlo...§

    Considerandola quasi folle, avrebbe aspettato il ritorno del giovane uomo subito fuori dalla porta del bagno. Solo una volta uscito avrebbe avvicinato, velocemente, il palmo della sua mano sulla sua guancia. Sul suo volto si sarebbe disegnata un’espressione preoccupata.

    -Stai bene?-

    Le sue dita sfiorarono parte della fronte fino ad arrivare alla punta del mento. Qualunque cosa avrebbe detto il giovane non l’avrebbe lasciato raggiungere la cucina, ma lo avrebbe spinto con la forza verso la sua camera da letto. Questo suo gesto sarebbe potuto sembrare ambiguo, ma lei l’avrebbe fatto solo per un secondo scopo. Avrebbe aumentato leggermente la sua forza [Forza: 300 + 2 Tacche= 325] per trascinarlo verso la stanza, ignorando ogni sua probabile frase o tentativo di tornare al tavolo.

    -Devi riposarti un pò… non hai una bella cera.-

    Lo avrebbe accompagnato fino ad aiutarlo a sedersi sul letto. Si sarebbe ritrovata dietro di lui, ritrovandosi anche lei seduta sul letto. Le sue mani sarebbero arrivate alle sue sue spalle mentre sulle sue labbra un mezzo sorriso si sarebbe disegnato.

    -Rilassati.-

    Delicatamente avrebbe iniziato a massaggiare il collo del giovane ragazzo, cercando di distrarlo. La sua voce però sarebbe risultata calma, proprio per tenerlo ad agio in quella situazione. O per tenere calma lei in quella situazione visto che non si era mai trovata in una situazione simile. Avrebbe dovuto dare una spiegazione per quello che stava facendo. Fortunatamente aveva pensato anche a quello. In quei momenti avrebbe sperato solo di essere credibile e di aver attirato le orecchie del giovane fortunato.

    -Mia mamma, quando non stavo al pieno delle forze, faceva sempre dei massaggi… Muoveva le mani in questo modo… Anche sulle spalle.-

    E dopo quella frase avrebbe spostato le sue mani in corrispondenza delle sue spalle, massaggiando delicatamente.

    -Poi faceva così… Questo serviva per sciogliere la tensione…-

    Contemporaneamente a quella frase avrebbe dato dei piccoli colpetti sulla schiena.
    Se ci fosse riuscita avrebbe dato il via al suo piano. Tra i numerosi colpi estremamente leggeri, la genin di Konoha ne avrebbe effettuato uno diverso dagli altri. più o meno vicino al collo. Sarebbe stato impregnato di chakra potenziando notevolmente l’effetto del colpo [Slot Tecnica Avanzata: Arte della Contusione] [Slot Azione II], cercando di paralizzare il suo collo.
    Subito dopo avrebbe appoggiato la sua schiena sul materasso. E quella volta avrebbe spostato le sue mani sui suoi arti inferiori, partendo dalle caviglie fino ad arrivare alle ginocchia. Anche se il massaggio sarebbe avvenuto sui vestiti, forse l’uomo era già abbastanza rilassato. O almeno lo avrebbe sperato.

    -Anche sulle gambe…-

    La sua frase non sarebbe apparsa molto convincente ma con quella mossa avrebbe potuto paralizzare anche le gambe. Sempre grazie a quella tecnica. E avrebbe colpito quella volta, leggermente di lato e contemporaneamente, entrambe le ginocchia [Slot Azione III: Attacco doppio + Tecnica Avanzata].

    -Allora? Come va? Ti preparo un pò di tè per rilassarti ancora di più…-

    Non avrebbe lasciato la stanza, aspettando impazientemente una sua risposta, mentre le sue mani raggiunsero nuovamente il suo volto.




    CITAZIONE
    Dati Asami
    Chakra: 28.5/30 (1/2 Basso Potenziamento Forza [+2 Tacche], Tecnica Avanzata: Arte della contusione [Slot Azione II], Tecnica Avanzata: Arte della contusione [Slot Azione III]
    Vitalità: 12/12
    Ferite:///

    Slot Azione I: Presa per il braccio [Forza 350]
    Slot Azione II: Colpo all'altezza collo
    Slot Azione III: Attacco doppio alle ginocchia

    Slot Difesa I:///
    Slot Difesa II:////
    Slot Difesa III:///

    Slot Tecnica Base:///
    Slot Tecnica Avanzata: Arte della Contusione

    Tecnica Utilizzata:

    CITAZIONE
    Arte della Contusione
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può effettuare attacchi a contusione più efficaci. Una volta a round, un danno a contusione può causare una riduzioni delle prestazioni: la zona colpita, se è un arto, può essere Semiparalizzata per 1 round. Mantenere la tecnica richiede uno slot tecnica.
    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 5 / Consumo: ½ Basso a colpo )
    [Da studente in su]

    Abilità usate:
    Percezione (Base)
     
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    Massaggio Tantrico

    Aprire la finestra avrebbe disperso il gas riducendo l'esplosione ma c'era sempre il tempo di risolvere la questione in seguito, grazie alla brillante intuizione della Kunoichi che aggredì con fare quasi sensuale la sua vittima. Questi venne preso completamente alla sprovvista, in balìa della donna, finendo sul letto. Oh..ehm...ehi, sei...sicura che vuoi andare così di frett..? Ma lei lo interruppe con le sue domande palesemente indirizzate a un diverso tipo di benessere fisico, e lui, quasi arrossendo, si tappò la bocca prima di dire qualcosa che avrebbe potuto procurargli un sonoro schiaffo. Ehm...forse era solo un malore...sicuramente il tuo spezzatino delizioso mi ha trovato in una fase di stomaco delicato e..OW! Certo che li fai vigorosi i massaggi e...AUGH! Gli aveva fatto un pò male, ma non si era accorto di nulla, e ora il suo corpo stava disteso come se non avesse forze. Wow...mai provato niente del genere...non riesco quasi a muovermi...mi hai davvero rilassato tutti i muscoli. Le disse, quando lei si avvicinò a verificare la sua opera. In tutta risposta lui tentò una fugace avance Uhmm...e se ti rilassassi un pò anche tu? Qui con me dico...giusto un breve riposo, poi torniamo a cercare le tue foto nel portafogli...che ne pensi? Era più casto di quanto non si potesse pensare...e ingenuo.

    Ma il piano stava andando bene fino a quel momento, quindi poteva continuare. Quale sarebbe stato il passo successivo?
     
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    Pensato Asami


    Credeva di fallire. Credeva di aver azzardato con con quell’atteggiamento così imprevedibile. Ma per qualche strana ragione riuscì a convincerlo, allontanandolo dalla cucina. Per tenerlo a bada, la giovane donna lo intrattenne con un massaggio, colpendolo ripetutamente dietro alla schiena e agli arti inferiori. Ma alcuni colpi dati con il palmo della mano servivano più per paralizzarlo che per rilassarlo. Infatti poco dopo lui stesso affermò di non riuscire più a muovere un muscolo. Un piccolo sorriso si disegnò sul volto della kunoichi della foglia. Il suo sguardo si spostò verso gli occhi del ragazzo, mentre i suoi pensieri si spostarono sulla prossima mossa da fare.

    -Hai visto… Ora non pensare a niente e rilassa anche la mente.-

    I suoi occhi versi non si staccavano dai suoi. Era arrivato il momento. L’uomo era completamente steso sul letto, quasi paralizzato grazie al “massaggio” della diciannovenne. Per lei era stato davvero un colpo di fortuna. Immobile in quella condizione poteva ucciderlo come voleva. Poteva colpirlo al petto. Tagliargli la gola. Ma la missione specificava che l’uccisione doveva essere un incidente. In più Asami non aveva intenzione di ucciderlo con le sue stesse mani. Era una kunoichi. Ma lo era diventato per fare del bene, non di certo per togliere la vita a qualcuno. Era già strano per lei attuare un piano simile solo per uccidere un ragazzo dall’enorme fortuna. Ma ormai aveva accettato quel compito e non poteva tirarsi indietro. Sperava solo di non vedere il sangue della povera vittima sui suoi vestiti o sulla sua pelle. Stava per alzarsi dal letto quando la voce del ragazzo rimbombò all’interno della stanza. E anche nella sua mente. Il volto della Hoshiyama si paralizzò, forse anche per l’imbarazzo. Spostò leggermente lo sguardo mentre il suo volto era completamente arrossato.

    -Ehm… facciamo così. Io preparo del tè caldo. Tu nel frattempo continua a rilassarti, ok?-

    A quelle parole aveva compiuto un semplice movimento. Si alzò dal letto e iniziò ad allontanarsi, avendo lo sguardo rivolto sempre sulla sua figura. Facendo alcuni passi all’indietro raggiunse l’uscita della stanza, rimanendo sulla soglia. Lanciò un’ultima occhiata per poi dargli le spalle e allontanandosi a passo svelto dalla stanza appena lasciata.

    §...§

    Ritrovandosi nuovamente in cucina, osservò con lo sguardo l’intera stanza. Quasi d’istinto si avvicinò al piano di cucina. Fortunatamente il gas continuò a fuoriuscire, ma con la finestra spalancata il suo naso non percepì subito l’odore della sostanza gassosa.

    §Devo far esplodere questa casa il prima possibile!§

    Non poteva perdere più tempo visto che l’uomo era immobile nel suo letto. Non era un’esperta di chimica ma forse la tecnica che aveva intenzione di utilizzare poteva far saltare in aria l’intero palazzo, uccidendo l’uomo dalle stesse macerie dell’edificio.
    Così si sarebbe avvicinata alla finestra, guardando successivamente al di fuori di essa. Dopodichè avrebbe accumulato una discreta quantità di chakra alle mani e sotto alla pianta, rendendolo successivamente adesivo [Chakra Adesivo]. Avrebbe provato con il palmo della mano destra la parete esterna del palazzo, prima di uscire completamente restandoci attaccata. Avrebbe lasciato lentamente le mani, rimanendo solamente con i piedi attaccati al muro in modo orizzontale, con lo sguardo fisso verso l’interno della casa. Doveva colpire quel piano da cucina e per farlo avrebbe utilizzato una delle sue tecniche più forti, cercando di creare un’enorme esplosione in grado di danneggiare gran parte del palazzo. Quando avrebbe spezzato il sigillo del Drago, della Pecora, del Topo e della Scimmia le sue braccia sarebbero state ricoperte da alcune scariche elettriche [Slot Tecnica: Saette Inarrestabili]. Da entrambe le mani avrebbe lanciato una saetta in direzione del piano di cucina. Forse l’elettricità al contatto con il gas nocivo avrebbe potuto causare una tremenda esplosione. E in quella circostanza la donna si sarebbe lanciata facendo un salto, solo per allontanarsi dal palazzo. Il suo piano avrebbe avuto successo?


    Dati Asami
    Chakra: 27,75/30 (-2 Saette Inarrestabili, -1/4 Chakra Adesivo)
    Vitalità: 12/12

    Tecnica usata:

    CITAZIONE
    Saette Inarrestabili
    Villaggio: Konoha
    Posizioni Magiche: Drago, Pecora, Topo, Scimmia (4)
    L'utilizzatore può scagliare diversi fulmini lunghi mezzo metro dagli arti superiori; la gittata massima è 15 metri. La Velocità dei fulmini è pari alla Velocità dell'utilizzatore e ha potenza pari a 20. Oltre il primo, ogni lancio richiede 1 slot azione.
    Tipo: Ninjutsu - Raiton
    (Consumo: Mediobasso ogni fulmine)
    [Fulmini Massimi: 1 per Grado]
    [Da genin in su]

    Competenza Usata:
    Chakra Adesivo
     
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    Gli Ostacoli del Fato Avverso

    Tutto era andato fin troppo liscio. Fin troppo perfetto. La ragazza non aveva trovato nessuno degli ostacoli che il Fato metteva sul cammino di chiunque volesse attentare alla vita di Fuun Koikuro e aveva imbastito la sua trappola. Lo aveva adescato, steso sul letto in stato quasi catatonico, e poi aveva aperto il gas. Poco tempo e avrebbe concluso il suo diabolico piano come la più efficiente assassina che Konoha potesse produrre. Curò i dettagli, gestì il gas e la casa nel migliore dei modi. Uscì dalla finestra. Preparò i suoi sigilli, anche se forse assicurarsi che intorno a lei non ci fosse nessuno sarebbe stata una buona idea, dato che poteva esserci qualcuno a guardarla, ma comunque era una buona cosa.

    Certo, anche assicurarsi che la bombola fosse piena quando la aveva aperta avrebbe aiutato, dato che la quantità di gas emessa nella cucina fu straordinariamente poca, ancor più rarefatta dalla finestra aperta, ma non abbastanza da non lasicare il fastidioso odore che la trasse in inganno. Ma la bombola era sempre stata quasi vuota e non se ne era accorta, o si era svuotata "magicamente" per qualche perdita dell'ultimo minuto, senza però riempire la casa?
    Impossibile saperlo, ma di certo ci fu una discreta fiammata con tanto di principio di incendio nella casa, ma nessuna esplosione massiva. Il fumo si sollevò e ben presto sarebbero arrivati i pompieri. Con la sua fortuna sicuramente Koikuro avrebbe potuto salvarsi...cosa poteva fare Asami ora che tutti i vicini si erano affacciati e qualcuno già cominciava ad avvicinarsi? Nascondersi? Fingere un soccorso? Era sola accanto a una casa che cominciava a riempirsi di fiamme, e la avrebbero vista da un momento all'altro!

    AIUTOOO!!! IL FUMO! CHE SUCCEDE? AIUTOOOO! AL FUOCO! AL FUOCO! Il ragazzo cominciò a gridare, attirando ulteriormente l'attenzione...e avrebbe anche lanciato un grido che forse avrebbe smosso un pò la coscienza della kunoichi. C'E' UNA RAGAZZA IN CUCINA! SALVATE PRIMA LEI! PRESTO!!!
     
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    Gli Ostacoli del Fato


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    Tutto chiarissimo. - Fu la mia unica risposta alle parole del proprietario del Casinò. Il nostro scopo era molto semplice: recuperare quanto ciò non erano riusciti a fare gli Shinobi accademici inviati per completare la missione. Ero stato chiamato come alternativa, insieme solo ad un altro Ninja Otese. Tasaki ed io ci trovavamo davanti al mandante ed era evidente che faticavamo a nascondere l'imbarazzo che aleggiava nella stanza. D'altro canto la persona di fronte era alquanto scocciata della situazione che si era venuta a creare e di conseguenza non mi dilungai molto. Leggendo infatti i rapporti mi ero già fatto un'idea sull'intera faccenda. Non solo, non avevo sinceramente domande da porre all'uomo in quanto quelle riportare nel rapporto degli altri Ninja e che erano già state fatte al mandante coprivano le mie curiosità. Ignorai completamente i reclami di Tasaki, ci avrei parlato personale più tardi. Non potevo non condividere in parte il suo pensiero, per l'Accademia macchiarsi di un omicidio poteva non essere così conviente tuttavia avevo in mente una strategia utile, che probabilmente avrebbe giovato ad entrambe le parti, Accademia e Mandante.

    Naturalmente al mio fianco sarebbe stato presente il mio corvo. Il Maestro, trasformato in una bellissima donna, mentre da parte mia mi limitai a togliere i simboli del Villaggio; invitai i miei compagni a fare lo stesso: - E' evidente che l'Accademia non può essere implicata in tutto ciò. - Tuttavia per quanto mi riguarda non avrebbe avuto alcun senso mimetizzarsi in maniera totale, se la fortuna era così tanto dalla sua parte o aveva qualche abilità che garantiva un successo costante ogni azione diretta non avrebbe portato ad alcun risultato. Avrei sicuramente agito di sordina, usando il Maestro come esca o come appoggio.

    E fu quando arrivai alla città, Fusoya, verso sera che vidi una colonna di fumo provenire dal centro di essa. Poteva essere veramente opera di Koikuro? Prendendo l'iniziativa- Tasaki comprendo la tua volontà di non uccidere innocenti, e sono a dir poco convinto che se ci provassi tu ti metteresti in mezzo e manderesti all'aria la missione. Dunque ti propongo questo accordo. Prenderemo in ostaggio il nostro obiettivo. Lo nasconderemo per tutto il tempo che sarà necessario e finché non finirà questo gioco malato d'azzardo. L'idea è quello di metterlo K.O. Farlo svenire in qualche modo, rapirlo e portarlo molto distante... e magari fargli dimenticare di questa faccenda. Tutta, intendo. La mia evocazione, il Maestro, può fare tutto ciò. Credo che questo sia un'accordo più che onesto e accettabile, Tasaki.- e rivolgendo poi alla mia evocazione, ma anche indirettamente al mio compagno - Seguimi, sarai la mia fidanzata. Io e te, e gli altri, siamo in vacanza e siamo qui perché vogliamo alloggiare in questa città per partecipare al galà evento del casinò. Abbiamo scelto questa città perché ci è sembrata più economica degli hotel principali. Sii sensuale, o provaci. - a quell'ultima frase il Maestro stesso reagì in modo abbastanza animalesco ovvero sputando per terra. Da fuori non sarebbe stato di certo una bella immagine, vedere una venere comportarsi in quel modo.

    Una volta raggiunto il luogo la prima cosa che notai, oltre al fuoco uscire da un appartamento, fu l'obiettivo gridare in cerca di aiuto. Avrei colto al balzo l'occasione! Corsi per primo verso l'uomo, affacciato dalla finestra, lambita dal fumo: - Arriviamo subito! - E così avrei fatto, salendo dall'entrata principale avrei valutato un percorso sicuro per recuperare l'uomo e controllare la presenza della ragazza. Una volta usciti e al sicuro - Non c'è nessuno altro all'interno. Magari si è sbagliato o magari la ragazza si è allontanata... tuttavia sono preoccupato perché dalla mia esperienza di poliziotto è evidente... che l'incendio sia stato causato da qualcuno. - vero o falso non mi sarebbe importato nulla – A meno che non si tratti di un suo errore è evidente che vi è un intento doloso. Noi tre, a parte la mia bellissima fidanzata, siamo esperti nel settore e il fatto che qualcuno attenti alla sua vita ci pone in dovere di indagare. Mi permetta di farle qualche domanda in più e tenerla al sicuro per almeno questa sera... tuttavia non sappiamo dove andare. Fin prima di salvarla eravamo semplici turisti in vacanza. Conosce qualche posto dove alloggiare? - il primo passo infatti sarebbe il più logico: entrare in confidenza con il bersaglio. Solo allora sarebbe stato possibile colpirlo.





    Edited by ~Cube - 23/1/2020, 14:51
     
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    × Legenda
    Narrazione
    "Pensieri"
    «Dialoghi»



    «Uccidere?!» – chiesi con un espressione di disappunto mentre ascoltavo quel dannato monologo del proprietario del Casinò: un'altra questione di soldi. - «Una persona innocente?!» – le mie sopracciglia non facevano presagire nulla di buono considerando che non potevo proprio permettermi di uccidere una persona innocente, l'unica colpa della quale era quella di vincere costantemente ai giochi d'azzardo. Certo, un po' potevo essere invidioso di tutta quella fortuna, ma addirittura uccidere... Beh, quello no. Il mio disappunto verso questa decisione dell'Accademia era manifestato anche dal fatto che l'Accademia stessa in questo modo non si mostrava per niente migliore rispetto a tutto ciò che riguardava i Cremisi: entrambe, difatti, sembravano non farsi scrupoli nell'ammazzare degli innocenti. Entrambi sembravano fondarsi troppo sul denaro: bastava pagargli per togliere una vita? Era solo una questione di prezzo? Di soldi? D'altro canto, gli ordini erano pur sempre ordini e andavano rispettati anche se non avevo la benché minima voglia di uccidere persone che, invece, avrei voluto far vivere. Il mio disappunto era tale che se qualcuno fosse stato in grado di percepirlo, probabilmente si sarebbe spaventato. Questo perché non potevo proprio fare qualcosa del genere. In ogni caso, a parte quelle due espressioni non dissi nulla durante il monologo comprendendo che sarei stato quello che sarebbe andato controcorrente... magari provando a salvare il tizio invece di ucciderlo. Anche perché, diamine, non credevo proprio che ucciderlo potesse essere difficile... La fortuna, difatti, semplicemente non esisteva: era una scusa inventata da quelli incapaci per giustificare le proprie sconfitte.
    Come richiesto da Kato, mi tolsi i simboli Oto pronto ad agire (o meglio: a non agire) in modo completamente anonimo. Questo, però, non avrebbe salvato i miei due compagni di missione, Kato e Shin, dalla predica sull'immoralità che avrei iniziato a mandare avanti non appena usciti dalla porta. Sarebbe stata una di quelle tiritere abbastanza lunghe e forse noiose, svolte dalla voce di chi non riusciva proprio ad accettare che un innocente venisse ucciso per soldi dalle mani di colui che, invece, non poteva dichiararsi come innocente: era il trionfo dell'ingiustizia totale, un qualcosa che non potevo proprio accettare e permettere. - «Io oggi non uccido nessuno,» – dissi ai due compagni. - «Tanto meno per soldi. E' incredibile che accettiate di fare una cosa del genere solo per guadagnare due ryo o perché ve lo dice un riccone sfigato, dai...» – In effetti non riuscivo a capire cosa, perché e come: tutta quella situazione sembrava aver un non so che di assurdo che non potevo spiegarmi, anche se ciò che mi colpiva era che l'Accademia aveva infine accettato un'ingiustizia del genere: sicuramente un'altra cosa su cui discutere con qualcuno di elevato rango nell'Accademia, tipo Febh Yakushi. Nel mentre continuavo il mio monologo sul fatto che stavamo diventano degli strumenti dell'Ingiustizia, Kato richiamò un corvo dandogli l'aspetto di una bella donna. - «Uhu,» – dissi scettico, - «Quindi è così che vuoi fregare la fortuna,» – la rabbia ribolliva in me soprattutto perché non riuscivo il motivo per cui proprio Io ero stato chiamato dall'Accademia a fare un atto di quel genere. La buona notizia era che potevo semplicemente starmene in disparte e lasciare che fossero Kato e Shin a macchiarsi le mani con il sangue degli innocenti... ma se così fosse successo, se avessi davvero assunto una posizione caratterizzata dalla passività, avrei potuto mai ammettere di essere una persona fondamentalmente "buona"? Coloro che assistevano alle ingiustizie perpetrate dai forti ai danni dei deboli innocenti potevano davvero definirsi "buoni"? Che domanda retorica. - «Vi chiedo di non ucciderlo,» – continuai a parlare mentre andavamo verso la città in cui abitava il signore fortunato. - «Possiamo in qualche modo fregare il proprietario del casinò e salvare una vita innocente! Non volete mica macchiare le vostre mani con il sangue degli innocenti per un pugno di ryo, vero?» – In ogni caso, quando Kato propose di andare verso la casa del signore. L'edificio in cui quel tizio viveva non sembrava passarsela affatto bene. Difatti stava bruciando e l'obiettivo della nostra, - o meglio, della "loro", - missione era a cercare aiuto gridando fuori dalla sua finestra.
    «Ti aspetto qui,» - dissi a Kato ragionando sulla questione relativa al giusto e al sbagliato di quello che stavamo facendo, ancora per niente convinto della cosa. Rimasi fuori dalla sua abitazione, con le mani in mano, ad attendere degli ulteriori sviluppi.





    Edited by leopolis - 13/11/2019, 13:50
     
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    Gli Ostacoli del Fato Avverso
    L'arrivo di Kato e della sua "ragazza" dall'animo corvino fu provvidenziale per il giovane Koikuro, anche se a giudicare dalle sirene anche i pompieri locali erano in arrivo. Il condominio era al primo piano di un condominio, e per quanto Asami fosse ormai lontana, nessuno sapeva che era uscita in tutta sicurezza. Con passo spigliato Kato si lanciò al salvataggio, guadagnando l'entrata principale (che era aperta...colpo di fortuna?) e precipitandosi di sopra nelle strette scalette del condominio. Riuscì ad aprire la porta dell'abitazione (facilmente riconoscibile per via del fumo) ed entrò. Nessuna traccia della ragazza ma per raggiungere l'uomo sul balcone avrebbe dovuto attraversare il fumo e la cosa poteva creare danni. In quel momento, per puro caso, il calore portò una delle tubazioni a deformarsi, fino a causare una discreta fuoriuscita d'acqua che nel giro di poco domò la maggior parte delle fiamme. Ah, meno male! Cominciavo a temere il peggio!

    Fuun Koikuro raggiunse il salotto con angolo cottura, trovandosi davanti a Kato. La cucina era danneggiata per svariate centinaia di ryo, ma si trattava, esclusi i fornelli, di soli danni superficiali e un pò di fumo. Meno male, siamo al sicuro...si, la seguo! Una volta fuori lui si guardava intorno, genuinamente preoccupato la ragazza "scomparsa". Spero sia riuscita a scappare...ma voi chi siete? I pompieri sarebbero arrivati nel giro di pochissimi minuti. In...incendio doloso? E perchè mai qualcuno dovrebbe volermi danneggiare? Reagì sbigottito a quella rivelazione. E...ehm...e voi chi siete? Nel senso, è una fortuna che mi siate venuti a salvare...probabilmente aprendo la porta la temperatura è cambiata il tanto che bastava per far uscire l'acqua, ma...uhm...potremmo andare nel posto dove mangio di solito. Il capo dei pompieri mi conosce, terrà bene la casa, credo...forse però dovremmo aspettarlo!
     
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    Gli Ostacoli del Fato


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    Il salvataggio avvenne e senza alcun genere di ripercussione sul nostro obiettivo. Per un attimo temetti di dover sfruttare qualche abilità nell’evitare una pericolosa ondata di fumo rovente. Ma fu grazie ad un fortuito caso che né io né la persona che andai a salvare venimmo investiti dall’ondata di calore. Tra me e me sorrisi, si trattò veramente di un caso? Comunque una volta all’aperto, riunitomi con il corvo trasformato in una elegante signora, e Tasaki lì vicino, ascoltai quando detto da Koikuro e annuendo in segno di comprensione non feci altro che accettare la sua proposta. Se davvero stavamo affrontando un ostacolo come il fato o la fortuna nulla doveva essere lasciato al caso. Poteva trattarsi di un potere, di una abilità innata o di maledizione imposta da qualcuno. Comunque agire senza cognizione di causa avrebbe portato ad un risultato incompleto, se non disastroso.

    Di conseguenza risposi, nella maniera più gentile possibile, cercando di esternare sicurezza: - Certo, ho il timore che sia doloso, perché gli impianti di gas sono costruiti generalmente a norma e lei non mi dà l’impressione che sia un tipo privo di denaro da non permettersi una casa normale o così superficiale da lasciare un fornello aperto. No, c’è qualcosa che non torna e la mia etica da poliziotto mi impone di indagare. Possiamo dire… che sento puzza di bruciato! – sorrisi, cercando di spezzare la situazione triste. Diavolo, quanto era faticoso! – Perdoni i modi, cerco di sdrammatizzare. Comunque come vuole, davvero. Per me possiamo dirigerci al posto dove va di solito, anche dopo aver parlato con il suo conoscente. Se vuole può chiedere conferma al pompiere. Credo che converrà con me sulla dinamica dell’incendio! – attesi qualche secondo – Io, la mia fidanzata e il mio collega siamo piuttosto affamati! Ci indichi la strada! –

    Una volta al ristorante e una volta seduti avrei continuato il discorso: - Allora visto che ormai l’ho presa come una questione personale… Posso lavorare per lei? Magari posso esserle d’aiuto. Mi dica chi è, con chi ho il piacere di parlare. Quale è la sua professione? E secondo lei c’è qualcuno che potrebbe mirare a danneggiarla? – Nel frattempo il Corvo, scusandosi con tutti i presenti, sarebbe andato in bagno. In realtà avrebbe ispezionato le aree accessibili del locale, per farsi un’idea dei presenti o comunque per notare qualche attività sospetta. Avrei lasciato parlare Tasaki, se avesse mai voluto intervenire. Il nostro patto era chiaro, farlo scomparire senza ucciderlo. Non avrebbe scuse nel non impegnarsi in quella missione!

     
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    Ascoltai tutta la tiritera di Kato su tutto ciò che riguardava l'essere sensuale con un viso particolarmente freddo e del tutto inemozionale. Non capivo, in effetti, se quel tipo che conoscevo come Kato Yotsuki stava facendo sul seriore oppure stava scherzando. In realtà sapevo che quel tipo tutto faceva fuorché scherzare, dato che storicamente era del tutto privo del senso dell'umorismo (come, forse, tutta la gente che faceva parte del suo clan). E quando finì di parlarmi spiegando quello che doveva essere il piano (mettere quel tizio KO e portarlo lontano), non riuscii proprio a chinare il capo. - Beh, se KO possiamo anche metterlo in qualche modo, come fargli dimenticare le cose non ne ho la minima idea. In ogni caso concordo, mi pare che sia un buon compromesso. - Alla fine dei conti quando stabilimmo cos'era il piano, sebbene non fummo in grado di capire direttamente cos'è che dovevamo fare per metterlo KO, ci siamo mossi al salvataggio (o quasi), del Signore che aveva una sola colpa: essere troppo fortunato. Certo, non avevo la minima voglia di uccidere innocenti a quel punto della giornata. D'altro canto, però, un accordo era pur sempre un accordo, no? Per questo mi sarei limitato a fare quanto detto dal signori Kato Yotsuki sigillando quel patto con una stretta di male. - Lo sai che mia mamma mi diceva sempre che mentire non è una buona cosa? Se dici menzogne, poi ti rovini l'anima e finisci all'inferno. Non lo sapevi? - chiesi a Kato. In ogni caso, qualsiasi risposta mi avesse dato quel tizio, mi sarei limitato a recitare la mia parte, per quanto fosse possibile (e la mia maestria recitativa di sicuro non era tra le migliori nel mondo, su questo non c'era alcun dubbio).

    Quando arrivammo nella casa che bruciava (certo, originale come idea, no? incendio doloso e morte dolorosa, ma i ninja avevano un minimo di coscienza e responsabilità?), lasciai fare a Kato la sua opera di salvataggio (se così la si poteva chiamare). Infine, Kato portò fuori il vecchio che NON dovevamo uccidere facendo sembrare il tutto come se fosse un semplice incidente e mi avrebbe visto nel mio abbigliamento vacanziero: pantaloni e camicia bianca leggermente sbottonata. I due mi avrebbero trovato fuori dalla casa in fiamme mentre ero intento a leggere un giornale che avevo trovato per la strada.


    Tipico look da assassino mancato, insomma. In ogni caso, alla vista del duo (anzi, trio), composto da Katino, la donna e l'Obiettivo della Missione che dovevamo nascondere lontano da quel posto, alzai leggermente la testa. - Ah, bene! Stavo temendo il peggio! - E quando Kato propose di andare a mangiare, feci un cenno affermativo con il capo. - Sì, guarda, una fame incredibile... Andiamo a mangiare qualcosa. - Supportai quell'idea avendo di già anche un piccolo piano in mente. E quando andammo al ristorante, capii che Kato con tutte quelle domande si stava dimostrando piuttosto... sospetto? Un altro poco gli avrebbe chiesto il conto in banca. Per alleggerire un po' il discorso fui io a prendere la parola. - Scusatemi, ma non è che vi va di spostarsi lì, - con la mano avrei indicato un tavolo situato all'angolo oscuro, lontano da tutto e tutti, in un angolino del posto. - Qui mi sento abbastanza osservato e la cosa mi dà fastidio. - Indipendentemente se quel tizio avesse accettato o meno di spostarsi, avrei ordinato del ramen da mangiare e poi avrei chiesto scusa: - Devo allontanarmi un attimo. Mi perdonate gentili signori? Ho appena visto dalla finestra un amico di vecchia data e devo andare a salutarlo. Giuro che torno il prima possibile per godermi questo magnifico pasto. - Mi sarei girato quindi verso Kato: - Ordinami pure un buon bicchiere di vino rosso secco preferibilmente e un po' di formaggio. Grazie! - Una volta che sarei stato fuori, avrei subito chiesto alla prima persona che avrei visto dove fosse una farmacia. - Buonasera gentile signora/e, volevo chiederLe se potesse dirmi dove si trova una farmacia da queste parti. - E non appena me l'avrebbero detto, mi sarei diretto verso la farmacia. Una volta lì avrei usato quei pochi spiccioli che avevo con me per comprare del sonnifero: - Buonasera. Mi scusi il disturbo. Vorrei comprare del sonnifero molto potente per il mio fratello che ha dei grandi problemi di sonno: non riesce proprio ad addormentarsi. Potrebbe darmi qualcosa? - Infine, se avessi ottenuto quello che volevo, sarei tornato di corsa al ristorante. Se, invece, non avrei ottenuto quello che cercavo, avrei proseguito in altri modi.




    Chakra: 60/60
    Vitalità: 14/14
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  550
    Resistenza: 400
    Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 575
    Intuito: 525
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Shuriken Gigante × 1
    • Veleno Debilitante B1 (5 dosi) × 1
    • Tonico di Ripristino Medio × 2
    • Katana × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 2

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    Oh cielo...è vero! Io non lascio mai il gas aperto! Replicò il giovane, con un'ombra di paura nel viso al pensiero che qualcuno potesse volergli fare del male, tanto da non sospettare nemmeno per un secondo che la ragazza che voleva sedurre potesse essere colpevole. Accettò l'invito di buon grado, ritirandosi con i nuovi amici nel piccolo ristorante di sua conoscenza. Oh, assumervi? Siete forse guardie del corpo? Pensate che sia una cosa così seria? Per il cielo!

    Il Corvo trasformato si era recato al bagno studiando l'ambiente, niente più che un normalissimo locale del paese, con una via d'uscita dalla cucina sul retro, la porta del bagno vicino a quella della cucina e una manciata di tavoli. Nessun avventore sospetto, e c'erano forse quattro persone a parte loro, più due camieriere e un cuoco. Io non so...non lavoro ma ultimamente ho scoperto di avere un certo talento nel gioco d'azzardo, quindi sono diventato un giocatore professionista...e se fossero i casinò a volersi rifare delle perdite? Sbiancò! Era scemo ma non così tanto e parlare in maniera tanto ravvicinata di possibili nemici e del suo mestiere gli aveva fatto fare due più due. Dovevano decidere se restare sull'argomento o correggersi rapidamente. Tasaki intanto, allontanatosi con una scusa, riuscì a procurarsi della polvere di valeriana e qualche altro farmaco con cui indurre il sonno, era fortunato che in quelle regioni non servisse una prescrizione medica per certe sostanze.
     
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