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La Balia
Post IX
Dopo esseri richiusi la porta alle spalle, i due ripresero ad avanzare lungo il corridoio cercando di non far rumore. In linea di massima lasciare indietro Shinzo non era esattamente da manuale. Tuttavia, pur essendo un medico, era prima un ninja addestrato. Shin era certo che, in caso di pericolo, se la sarebbe cavata. Ad un certo punto l'oscurità iniziò a farsi meno opprimente, evidentemente si stavano approssimando a qualche fonte di luce. Il percorso che stavano seguendo compì alcune svolte secche per poi aprirsi improvvisamente in un'enorme spazio circolare. Qui la luminosità era tanto intensa da permettere ai due shinobi di vederci tranquillamente anche senza le torce. Ci misero solo alcuni istanti a scoprirne l'origine: sopra le loro teste un'enorme cupola di cemento e acciaio, la volta di quel salone, era attraversata da una crepa lunga diversi metri sulla sua sommità, oltre la quale si intravedeva la luna piena. Erano proprio il satellite, con i suoi raggi solari riflessi, la fonte della luce. Shin si guardò intorno, ma non vide minacce prossime. Dividiamoci e ispezioniamo il posto. Attese un'eventuale replica, poi si diresse verso l'estremità opposta dell'ambiente. Sia lui che Ayuuki avrebbero potuto verificare l'assenza di altri passaggi. Gli altri tre tunnel che dovevano originariamente afferire alla sala circolare erano stati fatti crollare abbastanza tempo fa da permettere la crescita di una ricogliosa vegetazione sotterranea. La frattura sul soffitto appariva invece più recente. Sul pavimento al centro della sala il Kinryu notò infatti la presenza di un cumulo di macerie, più o meno sottostanti al buco, dall'aria fresca. Meditanbondo, tornò dalla ragazza. Quella, se avesse osservato attentamente le colonne portanti disposte lungo il suo lato, avrebbe notato dei segni sullo strato di polvere di cui erano ricoperte, simili allo strisciare di qualcosa lungo l'intera lunghezza del sostegno fino alla sommità della sala. Se avesse condiviso tale informazione con il compagno quello, dopo essersi preso un momento per ragionare, avrebbe infine esposto le sue conclusioni. Ho il sospetto che, qualsiasi cos fosse, non sia entrata nell'avamposto, ma ne sia uscita. Probabilmente le pioggie hanno indebolito l'integrità della struttura, permettendole di aprirsi un varco. Si voltò verso l'apertura. A giudicare dalla distanza che avevano coperto sotto terra dovevano trovarsi nella foresta circostante l'accampamento, ma aveva perso il senso della direzione ad un certo punto. In ogni caso è una falla nella sicurezza e va segnalata. Con discrezione. Di certo non potevano raccontare al capitano come si erano imbattuti nel varco. Avrebbero esplorato il bosco per alcuni chilometri finché non si fossero imbattuti nel crepaccio e, a quel punto, avrebbero fatto rapporto. Mentre parlavano un tubo metallico, corroso dal tempo e dall'umidità portata dalla piena, cedette definitivamente producendo un suono similie a quello udito dai due in precedenza. Shin, voltatosi all'istante puntando la torcia nella direzione del rumore, sorrise. Beh, almeno un mistero lo abbiamo risolto. Dal pezzo metallico ormai fuori uso iniziò a sgocciolare un liquido denso dall'aria poco raccomandabile. Intanto pensiamo ad andarcene senza farci scoprire, poi continueremo la nostra caccia alle prime luci dell'alba, d'accordo? Fece l'occhiolino alla kunoichi che era con lui. Sebbene fosse stato all'inizio titubante, quella storia ora lo stava prendendo. Sotterranei e creature misteriose, l'avventura chiamava.. -
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