Visita ad un'amico

[Add. Chakra - Kairi Uchiha, Shu]

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    Post Ottavo - Visita ad un amico



    Non mi accorsi per nulla del cambio di atteggiamento di Kairi ma, dopotutto, si trattava del mio normale carattere il che mi rendeva complesso capire quanto certe scene, per me all'ordine del giorno, potessero risultate impattanti sulle altre persone.

    Kairi non parlò del suo turbamento ma, se l'avesse fatto, sicuramente le avrei detto di comportarsi da Shinobi. Noi siamo assassini e la morte è la nostra compagna.

    Indubbiamente hanno recepito il messaggio, anche se forse sei stato un po' troppo teatrale

    La teatralità è fondamentale per un marionettista. Ci piace comunicare così, siamo artisti. Come molti ninja, qui a Suna. E' un modo per essere unici e meno... volgari, se vuoi.

    E si, puoi spiegarmi come hai fatto. Pensavo fossi un marionettista...però vorrei lo facessimo sulla strada del ritorno, questa ferita comincia a fare male ed è il caso di sistemare anche il tuo ventre

    Ah, certo. La foga della battaglia mi ha fatto scordare delle ferite. Meglio passare da me però, sono molto più fornito rispetto a Shinichi.

    Durante il tragitto, che non sarebbe durato tanto, avrei chiesto a Kairi di adottare una trasformazione cercando di assomigliare ad una ragazza sunese. Se non le veniva nulla in mente un semplice turbante bianco ed un mantello bianco senza simboli sarebbe stato sufficiente. Io, dal canto mio, avrei cambiato nuovamente il mio aspetto, assumendo quello di un giovane mercante che incrociavo ogni tanto.

    Avrei quindi spiegato a Kairi come, sfruttando la tecnica della creazione della forma, avevo forgiato delle armi di chakra: due katane per attaccare ed un Fuuma Shuriken per difenderla che avevo poi modificato con la tecnica della percezione falsata, che le avevo mostrato prima quando avevo messo il simbolo uchiha sul mantello bianco. In questo modo, dando loro sembianze di sabbia, sarebbe stato difficile per Girai Gumo identificarle mentre le portavo in posizione.

    E poi ho semplicemente usato le mie arti di marionettista per manipolarle, come si fa con una marionetta. Semplice, pulito, efficace.

    Era in effetti una strategia semplice, quasi elementare, ma che richiedeva una buona conoscenza del controllo del chakra... abbastanza per condensarlo in armi. Una capacità che sicuramente Kairi non aveva ancora appreso.

    Arrivammo quindi a Villa Akasuna, una gigantesca dimora a due piani che però non sembrava molto lussuosa, da fuori.

    Aspetta qui, devo disattivare le trappole.

    Avrei superato il cancello, apparentemente camminando tranquillamente ma in realtà evitando le trappole posizionate da me stesso un paio di giorni prima (ne cambiavo la disposizione ogni settimana, ovviamente ricordando a memoria dove si trovassero).

    Sarei quindi giunto alla porta ma invece di aprirla, cosa che avrebbe fatto scattare un'altra trappola, avrei aperto un pannello segreto (coprendo l'azione col mio corpo) ed avrei ruotato un interruttore, che avrebbe disattivato momentaneamente le difese della casa.

    Avrei quindi invitato Kairi a raggiungermi e sarei quindi entrato in casa.

    La villa, all'interno, rendeva molto evidente il lusso in cui viveva la famiglia Akasuna (perlomeno i suoi due membri più stretti) anche se avrebbe notato come seppur tutto fosse mantenuto in ordine e pulito molti oggetti fossero... vecchi, come se Shu non si fosse preoccupato di comprarne di nuovi o di rimpiazzarli.

    In effetti non avevo mai apprezzato l'ostentazione del lusso ed apprezzavo il denaro più per ciò che mi poteva garantire che per il suo valore intrinseco. Avrei quindi condotto Kairi nei sotterranei, dove avevo spostato il Dojo per gli allenamenti durante l'ultima ristrutturazione e dove si trovava anche una piccola infermeria.

    L'avrei quindi invitata a mostrarmi la ferita mentre prelevavo un classico kit di pronto soccorso. Un tempo ero un medico abbastanza capace, ma avevo ormai perso le memorie e le capacità legate alla scienza medica. ma potevo ancora medicare una ferita di modesta entità come quella. Avrei disinfettato la ferita e poi l'avrei ricoperta con delle bende. Le avrei quindi dato un tonico, per facilitare il processo di guarigione.

    Se non ti agiti troppo la ferita dovrebbe richiudersi senza lasciare cicatrici. Così se ti capita di vestirti sexy per un ragazzo non si noterà neppure. le dissi, prendendola in giro. Le battute erano un ottimo modo per ridurre la tensione del momento.

    Avrei quindi, infine, chiesto a Kairi di fare altrettanto medicandomi la ferita al fianco sinistro. Era più profonda di quel che pensavo all'inizio, più profonda di quella di Kairi, e solo la creazione di un corpetto di chakra (sempre tramite la tecnica della creazione della forma) mi aveva impedito di perdere molto sangue. Disattivai anche il corpetto, ovviamente ed attesi che Kairi si occupasse di quella ferita. Avrebbe potuto notare, se si fosse soffermata ad osservare, che avevo si un fisico molto asciutto ma che nonostante tutto ero pur sempre un ninja: i muscoli erano presenti e ben definiti anche se non evidenti come nel caso di altri ninja. Avrebbe potuto notare inoltre una cicatrice sul fianco destro e diverse sulla schiena che sembravano dei segni di frustate.

    Terminata la medicazione avrei anch'io preso un tonico.

    Uff... sono sfinito. Ho un paio di bagni in casa, vuoi farti una doccia? Un cambio di vestiti? Non farti problemi, siamo amici ormai, Kairi.

    Diciamo più "conoscenti" o "alleati". Io non avevo amici. Ma non c'era nulla di male nel farglielo credere. Forse la consideravo davvero un'amica? Chi poteva dirlo... ero molto cambiato negli ultimi tempi, e per capire i motivi di tale cambiamento dovevo andare ad indagare nella mia memoria perduta...
     
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    Fu lieta di sentire Shu concordare con la sua idea di tornare a casa, la ferita cominciava a farle sempre più male. Annuì quando le disse di trasformarsi nuovamente, non facendo troppe domande ma supponendo che il suo essere un'Uchiha di Konoha contasse ben poco visto ciè che era appena successo. Si trasformò in una ragazza bionda con gli occhi castani, all'incirca della sua stessa età ed altezza, e per i vestiti si basò su quelli che aveva visto a Suna nel corso della sua visita.

    Durante il viaggio il suo stato d'animo torno lentamente alla normalità, ed ascoltò incuriosita la spiegazione sulle tecniche utilizzate per l'apparente manipolazione della sabbia: indubbiamente lo shinobi aveva avuto un'ottimo ingegno, degno di una persona esperta nel combattimento Ingegnoso, non c'è che dire
    Arrivati davanti alla casa non si stupì troppo nel vedere quanto il chunin avesse tappezzato l'entrata di ogni tipo di trappola, ormai abituata alla particolare paranoia del ragazzo, che aveva scoperto non essere poi così mal giustificata. Ciò che invece la stupì piacevolmente fu il lusso della casa, quasi fuori luogo per una persona come Shu che aveva più volte dimostrato poca tolleranza nei confronti delle frivolezze o delle cose troppo materiali. Non fece però commenti a riguardo, non erano affari suoi dopotutto.

    Mostrata la ferita all'uomo si fece medicare senza fare troppe storie, stringendo i denti alle fitte causate dal disinfettante. Alla battuta del chunin riguardo ai vestiti sexy arrossì poi violentemente, balbettando qualcosa evidentemente imbarazzata Io...ecco, si, certo, quando capiterà... disse, rossa come un pomodoro in viso ed evidentemente non abituata a quel tipo di discorsi.

    Si mise poi a sua volta a medicare la ferita del ragazzo, cercando di fare del suo meglio nonostante l'inesperienza: aveva qualche nozione di pronto soccorso, ad ogni shinobi in accademia erano state spiegate, ma quella ferita era ben oltre le sue capacità Credo dovrai andare in ospedale, non sono un medico e posso solo sistemare qualcosa a livello superficiale
    Pur vedendo il fisico del ragazzo praticamente nudo davanti a lei e nonostante un lieve imbarazzo iniziale sistemò il tutto al meglio delle sue possibilità senza lasciarsi guidare da stupidi sensi di pudore: le sarebbe capitato altre volte di doversi occupare di simili ferite, e non poteva lasciarsi fermare dalla vergogna.

    Quando il ragazzo poi le domandò se fosse interessata ad un bagno annuì, sorridendo gentile Volentieri, potrebbe essere davvero rigenerante dopo la giornata impegnativa che abbiamo avuto. Grazie si sarebbe poi diretta verso uno dei bagni indicato dall'uomo, e dopo aver da lui ricevuto gli asciugamani e qualche abito pulito, concedendosi infine una lunga e rilassante doccia calda, dopotutto contenta di aver appreso due nuovi utilizzi del chakra Che giornata...
     
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    Post Nono - Visita ad un amico



    Dopo aver preparato un bagno a Kairi mi sarei anch'io rifocillato nello stesso modo (ma in un altro bagno, ovviamente) ed avrei preso un'altro tonico per migliorare l'azione richiudente del farmaco. Non avrei avuto bisogno di andare in ospedale, al massimo mi sarei fatto ricucire da mia sorella.

    Terminato il bagno, che avrei sfruttato molto brevemente a causa dei miei doveri di anfitrione, mi sarei assicurato che Kairi fosse rimasta soddisfatta del suo soggiorno a Suna, nonostante gli inconvenienti. Le avrei offerto una piccola merenda, utile per ripristinare le energie perdute ed avrei ribadito la mia offerta di ospitarla per la notte se così avesse desiderato. Era meglio incamminarsi la mattina, per sicurezza, e ormai si stava quasi facendo sera.

    In ogni caso non me la sarei presa se avesse rifiutato la mia ospitalità, avrei avuto più tempo per ideare nuovi congegni. Quell'avventura era finita, ma sicuramente mi aspettavano altre tremende prove in futuro.

    E la mia memoria ritornata mi aveva dato una bella idea per una marionetta originale, che non vedevo ora di costruire.

    Presto sarei stato pronto per riprendere il posto che di diritto avevo all'interno del consiglio del clan.
     
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