La casa degli orrori

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    Preparazioni

    Post Quinto - La casa degli orrori



    Apprezzo le persone con un gran senso dell'ironia. Pertanto non potei non considerare Asami una valida aggiunta al gruppo della casa degli orrori.

    Ehm… Hai perso un bel pó di denti. Afferrai i denti finti che Asami mi lanciò prima di lasciarli su un tavolo. Succederà anche a me?

    Solo se non te li lavi ogni sera e dopo i pasti le replicai, questa volta sorridendo con i miei denti originali.

    L'accompagnai quindi nella sala dei costumi, non ci fu bisogno di aiutarla a scegliere l'abito.

    Ottima scelta. La lunga gonna ci può aiutare a nascondere qualche congegno per sembrare che tu possa fluttuare in aria. Stesso motivo per cui io indosso questo le rivelai, indicando l'ampio mantello che indossavo.

    Ci dirigemmo quindi al trucco dove, anche grazie ai miei consigli, la giovane genin non ebbe problemi a truccarsi, almeno con un trucco basilare.

    Non avevo mai apprezzato le abitudini del clan di pittarsi la faccia per andare a combattere, anche se ovviamente parte della mia giovinezza l'avevo passata ad apprendere come realizzarle. Capacità che avevo poi raffinato con le marionette, specie quelle con trucchi femminili che avevo usato qualche volta che dovevo liberarmi di qualcuno con una vita sessuale troppo attiva.

    Presi quindi una matita rossa e cominciai a disegnare il volto di Asami. I nostri volti erano molto vicini ma ero totalmente concentrato sul mio lavoro e non mi sarei reso conto di un'eventuale imbarazzo della ragazza. Le avrei però chiesto di restare ferma. Avrei quindi ripassato il tutto con una mistura di mia ideazione che creava perfettamente l'illusione del sangue. Mi era servita qualche volta, quando avevo dovuto fingere di essere stato ferito.

    Una volta terminato il lavoro avrei invitato Asami a guardarsi allo specchio. La ragazza iniziò a fare qualche smorfia, ma sembrava abbastanza soddisfatta.

    Che strano vedermi senza lentiggini...

    Ti ci abituerai... dopotutto non si è mai visto un vampiro con le lentiggini.

    Spero di aver fatto un buon lavoro… Di solito io non mi trucco…

    Accettabile. ammisi onestamente Migliorerai con la pratica. Ma comunque un buon lavoro. mi affrettai a specificare, a volte ero troppo diretto Farai stragi di cuori Asami, vedrai. Spero solo che tu non abbia un fidanzato geloso... possono diventare problematici. Mi era capitato qualche volta in missione di trovare nel gruppo delle coppie e la cosa andava sempre male. Sono sempre stato un detrattore delle kunoichi che sanno solo sedurre il loro bersaglio e sono inutili in un vero scontro ma so benissimo che in certe occasioni queste armi vanno utilizzate. Dannati novellini.

    Dovresti comunque imparare a truccarti come si deve, certe missioni sono più semplici da risolvere con un approccio meno violento e spesso una henge non è adeguata per un'infiltrazione.

    Asami si preparò quindi per ricoprire di bianco la sua schiena ma, ammise, non era una cosa che poteva fare da sola.

    Potresti darmi una mano? Purtroppo non ci arrivo e non ci vedo…

    Ma certamente, madamigella replicai facendo un elaborato inchino occidentale. Adoravo prendere in giro le persone.

    Siediti e rilassati le dissi mentre mi sistemavo dietro di lei a dipingerle la schiena, almeno fino a quando non mi sorprese, citando un nome che non mi aspettavo di sentire dalla sua bocca.

    Tu conosci Miyako Kurogane, vero?

    Mi sarei bloccato un istante, mentre vagliavo nella mia testa come approcciarmi a quella situazione. Ecco perché Asami era entrata nella casa. Peccato che avesse appena commesso un errore.

    Conosco più il suo ragazzo, Shinichi. Però... dissi, mentre le portai il braccio sinistro attorno al collo ed iniziai a sussurrarle all'orecchio Come fai tu a conoscere Miyako? La rapidità, l'imprevedibilità e la forza di quell'assalto avrebbero lasciato la ragazza sorpresa, come minimo. [Velocità Energia Viola] Non stavo facendo forza, stavo solo tenendo la ragazza bloccata senza farle male.

    Credevo di essermi liberato di tutti gli assassini, ma evidentemente mi sbagliavo. Certo, Asami poteva essere solo una ragazza che aveva detto la cosa sbagliata alla persona sbagliata, ma avevo molte domande in testa in quel momento. Domande a cui ero curioso di sapere la risposta di Asami.

    Probabilmente stavo reagendo eccessivamente e la ragazza aveva una valida spiegazione a tutto. Ma, se non l'avesse avuta, non mi sarei fatto cogliere in contropiede.


    -------------------------------------------------------



    Più tardi sarei andato a controllare il Kiriano che stava procedendo adeguatamente.

    Ottimo lavoro. Quando hai finito torna pure dietro col resto del gruppo. Hai passato il test.

    Alla fine mi sarei ritrovato con tutto il reparto di Carpenteria, dopo che Kairi avesse terminato i suoi insegnamenti. Alla fine era riuscita ad insegnare le basi del chakra adesivo a quei tre.

    Ben fatto Kairi. Ora inizierete a costruire la parte della mummia. Seguitemi.

    Li avrei condotti nella parte anteriore della casa, dove avevo riservato una stanza come ufficio per Kairi.

    Questo sarà il tuo ufficio Kairi. Io lascerò qui i vari progetti e voi dovrete realizzarli. Per ora dovrete liberare queste otto stanze dissi, mostrandole una planimetria della casa Poi dovrete abbattere questi muri, creando una grande stanza da queste tre mentre per queste altre 5 dovrete murare questi muri qui, poi abbattere questo e creare delle porte qui, qui, e qui.

    Continuai ad istruirla ma sarebbe stato evidente che non sarebbe stato possibile completare il lavoro in un pomeriggio.

    Chi di voi desidera potrà alloggiare nella casa ovviamente, ci sono diverse stanze libere. Basta che lasciate libera la camera da letto principale al piano superiore, che quella è mia. Ovviamente essendo vicini all'accademia potrete comunque alloggiare li se non volete vivere qui all'interno. Sia chiaro che, comunque, è una situazione provvisoria finché le attrazioni non sono completate. Io ora vado a sistemare un'altra faccenda... voi iniziare pure i lavori. Se avete domande fatele a Kairi. Solo tu puoi venire a disturbarmi. Hai carta bianca per la gestione dei lavori.




    CITAZIONE
    OT
    Scusa Zakira, ma il pg è particolarmente stronzo e paranoico ç_ç comunque se gli spieghi la situazione si risolve tutto :P

    Kairi e Kitori: decidete voi come gestire la cosa e ruolare tra voi, io qualche spunto ve l'ho dato ;)

     
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    Distribuzione dei lavori

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    Poco dopo aver finito di insegnare a tutti i presenti il controllo del chakra adesivo, Shu ritorno assieme allo studente di Kiri, dando nuove istruzioni ed affidando all'Uchiha un ufficio tutto per lei. Kairi accettò di buon grado l'offerta, ascoltando poi in seguito le altre istruzioni: si trattava di un lavoro fondamentalmente semplice, ma lungo. Sarebbe stato difficile distruggere le varie stanze senza il controllo del chakra distruttivo, che la genin non era ahimè ancora riuscita a perfezionare Useremo dei banali martelli...più faticoso, ma ugualmente efficace

    Annuì quando il sunese le affido la gestione dei lavori, l'organizzazione era da sempre uno dei suoi punti di maggiore forza ed era sicura non avrebbe avuto troppi problemi a riguardo Grazie, gestirò la cosa al meglio. Anche se credo alloggerò in accademia, in memoria dei tempi passati non sarebbe stato per lei un problema rimanere qualche giorno nella casa, ma aveva voglia di tornare nei luoghi in cui aveva passato buona parte della sua vita studentesca, luoghi in cui conservava ottimi ricordi. Magari avrebbe ritrovato qualche vecchio compagno di classe!

    Si infilò poi nel suo nuovo ufficio temporaneo, dando una rapida occhiata ai progetti. Il lavoro avrebbe richiesto più tempo di quello che aveva preventivato, ma considerati i vari aiuti che Shu le aveva dato a Suna, bhè, glie lo doveva. Decise di iniziare sgomberando le 8 stanze che il chunin le aveva segnalato: uscita dalla stanza si diresse verso il gruppo.

    Ok, ascoltatemi tutti. Vi dividerò in 4 gruppi, ogni gruppo si occuperà di sgombrare 2 stanze, ogni stanza corrisponde ad un numero dell'alfabeto. Il gruppo 1 si occuperà delle stanze A e B, il 2 delle stanze C e D, il 3 delle stanze E ed F, il 4 delle stanze G ed H. I gruppi saranno formati in questo modo... avrebbe poi suddiviso i vari gruppi in egual numero, cercando di distribuire al meglio anche maschi e femmine in maniera tale che non vi fossero troppo squilibri. Quando ogni shinobi fu nel suo gruppo osservò soddisfatta la situazione Perfetto. Ci sono delle domande? No? Andate pure, e buon lavoro. Non appena avrete finito tornate da me, e cominceremo ad occuparci dei muri
    Decise di lasciare appositamente fuori lo studente kiriano, che avrebbe invece fatto venire con lei Kitori, giusto? Tu vieni con me, nel frattempo andremo a cercare i vari strumenti per abbattere i e ricostruire i vari muri disse, facendo un cenno al kiriano di seguirla; trovare il materiale per tutte quelle persone non sarebbe stato ne semplice ne immediato. Arrivati nel deposito attrezzi si sarebbe messa a cercare le cose necessarie dicendogli di fare lo stesso.
    Da quanto ho capito sei ancora uno studente, giusto? Come ti sembra l'accademia? domandò cercando di chiaccherare del più e del meno, anche se quelle situazioni non erano mai state il suo forte. Non si era mai esattamente definita un "animale sociale". Ti manca molto per poter sostenere l'esame da genin? Non lasciarti spaventare, è meno complicato di quello che sembri concluse, con un sorriso
     
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    La casa degli orrori

    V


    Qualche tempo dopo Shu disse al kiriano:
    Ottimo lavoro. Quando hai finito torna pure dietro col resto del gruppo. Hai passato il test.
    Grazie, si certo.
    E vai, è fatta!! aiutare lo zio è servito dopo tutto!
    Il danshi soddisfatto terminò il suo lavoro e ritornò nel retro.
    Dopo qualche tempo Shu
    Ben fatto Kairi. Ora inizierete a costruire la parte della mummia. Seguitemi.
    Tutti lo seguirono fino al davanti della casa...dove mostrò una stanza che sarebbe stata usata come ufficio da Kairi. Poi il rosso, mostrando una piantina della casa, spiegò i lavori che sarebbero dovuti essere svolti. Sarebbero stati dei lavori lunghi quindi diede la possibilità di usufruire delle stanze della casa per la notte.
    Credo che accatterò di restare a dormire qui!
    Occasione unica dormire in una casa degli orrori
    L'Uchiha entrò nell'ufficio per qualche tempo, intervallo del quale il Kenkichi cercò di approfittare per riposare. Egli si sedette a terra poggiando le spalle al muro rischiando di addormentarsi, dopo poco la ragazza uscì dalla stanza e rivolgendosi ai lavoratori
    Ok, ascoltatemi tutti. Vi dividerò in 4 gruppi, ogni gruppo si occuperà di sgombrare 2 stanze, ogni stanza corrisponde ad un numero dell'alfabeto. Il gruppo 1 si occuperà delle stanze A e B, il 2 delle stanze C e D, il 3 delle stanze E ed F, il 4 delle stanze G ed H. I gruppi saranno formati in questo modo...
    Suddividendo tutti nei gruppi, lasciando fuori il kuro, chiedendo poi se ci fossero domande ma nessuno ne pose.
    Rivolgendosi allo studente
    Kitori, giusto? Tu vieni con me, nel frattempo andremo a cercare i vari strumenti per abbattere e ricostruire i vari muri
    facendogli cenno di seguirla
    Si giusto, arrivo !
    alzandosi velocemente e seguendola avendo l'accortezza di non guardarle il sedere.
    Arrivati al magazzino la ragazza si mise a cercare attrezzi invitando Kitori a fare altrettanto. Invito accettato e subito messo in pratica. Durante tale ricerca Kairi fece qualche domanda cercando di conversare. Il Kenkichi rispose amichevole
    Si sono ancora uno studente, per alcuni problemi di famiglia ho dovuto cominciare tardi. L'accademia dal lato dello studio pratico mi piace molto sul lato teorico la detesto. E' bello incontrare ninja da tutti i villaggi anche se non sopporto la confusione. Mi manca ancora un po' all'esame, eh si un po' di paura c'è !
    Dopo qualche altro discorso leggero Kitori si avvicinò alla ragazza e guardandola negli occhi con serietà
    Forse non è il momento migliore ma puoi mostrarmi lo sharingan?
    aspettando una risposta. Negativa o positiva avrebbe comunque aggiunto
    Visto che dovresti intenderti di genjutsu...Può un genjutsu a distanza di almeno una settimana trasformare un ninja in uno spietato assassino e traditore ?
    Il giovane era stato di nuovo colpito dal ricordo del padre, che contrariamente alle sue intenzioni riaffiorava più volte riaprendo vecchie ferite mai chiuse del tutto nel profondo del suo animo.


    Status Kitori Kuro Kenkichi
    Studente - Energia Giala
    Chakra: 19 bassi;
    Vitalità: 10 leggere;


     
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    -Solo se non te li lavi ogni sera e dopo i pasti.-

    Fortunatamente Shu si rivelò totalmente diverso da come si presentò in precedenza. Apprezzava l’ironia della ragazza che in alcuni casi poteva essere inopportuna. Ma in quel contesto poteva essere un caratteristica a suo favore. In più aveva appena accettato il lavoro come ragazza immagine. Non poteva mica rivelarsi fredda con i futuri visitatori della casa. E anche Shu aveva senso dell’ironia. Forse per questo aveva scelto per se stesso il ruolo da vampiro. Oppure l’ aveva scelto perchè era il proprietario della casa. Aveva sorriso alla ragazza prima di accompagnarla alla sala dei costumi.

    [...]

    La ragazza uscì dal camerino con indosso i vestiti scelti personalmente da lei. Era la prima volta che sceglieva cosa indossare senza farsi aiutare da qualche componente della servitù. Fino a quel momento, durante le occasioni special, c’era sempre chi gli sceglieva i vestiti al suo posto. Questa volta lei stessa aveva scelto gli abiti che aveva intenzione di utilizzare per quel travestimento. Il corsetto non le dava fastidio poichè era un indumento che utilizzava anche all’interno della villa Hoshiyama. Era abituata a quella pressione innaturale che sentiva su tutto il torace. Fortunatamente il ragazzo vampiro apprezzava le scelte della giovane diciottenne. Soprattutto per l’utilizzo della gonna dichiarando di poter nascondere qualche congegno per gli effetti di scena. Infatti anche il ragazzo aveva scelto il mantello per lo stesso motivo.
    Così dopo aver scelto i vestiti i due si andarono in un’altra stanza. Questa era destinata al trucco data la presenza dello specchio. Sotto consigli del ragazzo dai capelli rossi iniziò a truccarsi. Anche se aveva utilizzato colori abbastanza scuri e brillanti,come il rosso, si truccò leggermente creando delle leggere sfumature all’altezza delle palpebre. Forse aveva usato un pò più di rossetto, mettendo in risalto le labbra. Ma ormai l’errore era stato commesso. Non aveva mai avuto bisogno del trucco. La sua pelle priva di ogni imperfezione (a parte le lentiggini) era così facile da gestire che la servitù non aveva problemi. C’erano giorni, sotto comando di Asami, che non la truccavano nemmeno, ingannando così il padre. Fu per lei un problema disegnarsi sul volto il rigolo di sangue
    Le sue doti artistiche non erano così eccezionali. Anche durante le lezioni private nella villa Hoshiyama non aveva mai dimostrato di avere un talento particolare. Soprattutto al disegno. Era così negata che un giorna aveva terrorizzato anche il suo maestro, disgustato da quello che aveva rappresentato. O aveva cercato di rappresentare. Al contrario il padre era un ottimo disegnatore. In più riusciva a cavarsela in tutte le arti, tranne il canto. L’unica cosa in comune che avevano i due era l‘amore per la lettura. Asami, come il padre, leggeva tutto il giorno. Essendo sola in casa, mentre tutta la servitù era occupata con la casa, l’unico sfogo era la lettura. Visto che, all’interno della sua dimora, c’era una stanza dedicata alla conservazione, ed eventuale lettura, dei libri, passando intere giornate senza essere disturbata.
    Cercò l’aiuto del ragazzo che prese una matita rossa e iniziò a disegnare sul volto della genin. I loro volti erano abbastanza vicini ma la ragazza aveva distolto lo sguardo. Di solito era abituata ad avere gente intorno per vestirla o truccarla. Anche se solitamente erano donne e non uomini. Restò ferma mentre il ragazzo continuò a truccarla. Poco dopo, guardandosi allo specchio, potè osservare l’ottimo lavoro che compì Shu.

    [...]

    Le lentiggini erano del tutto scomparse ma come aveva detto il ragazzo erano futili per un travestimento da vampiro. Anche se durante il trucco era quasi felice di vedere sul suo volto qualche lentiggine in meno. Ma non vederne creò in lei un senso di vuoto. Fortunatamente però il trucca andava abbastanza bene.

    -Accettabile.-

    La ragazza guardò il ragazzo negli occhi avendo un mezzo sorriso sulle labbra. L’unico trucco che utilizzava da quando si era trasferita a Konoha era la matita ma nelle occasioni ufficiali. Ma fino a quel momento non aveva utilizzato nè ombretto nè fondotinta o simili. Fino a quel giorno. Se il risultato era accettabile non era male come risultato, anche se doveva fare comunque pratica come aveva puntualizzato il rosso.

    -Migliorerai con la pratica. Ma comunque un buon lavoro.-

    Ma questo Asami lo sapeva già. Si voltò di nuovo verso lo specchio, osservando con attenzione il suo volto completamente trasformato. Ora sembrava un vero e proprio vampiro. Improvvisamente però il ragazzo dai capelli rossi attirò l’attenzione della ragazza che iniziò a guardarlo dallo specchio.

    -Farai stragi di cuori Asami, vedrai. Spero solo che tu non abbia un fidanzato geloso... possono diventare problematici.-

    Si bloccò di colpo non appena Shu finì la frase e il suo volto si fece serio in un istante. In passato in molti volevano sposarla per la sua posizione sociale, per ricchezza che possedeva e per la sua bellezza. Fortunatamente quei giorni erano finiti con il trasferimento a Konoha. Da allora non aveva mai avuto simili proposte. Forse perchè gli shinobi non aveva fretta di sposarsi. La frase del vampiro la fece sorridere. Forse era anche un pò imbarazzata dalla frase. Con voce calma rispose, guardandolo sempre dallo specchio.

    -No...non preoccuparti…-

    Si girò di nuovo verso il suo collega e, con le braccia conserte, avanzò di qualche passo verso di lui, questa volta con sguardo serio.

    -...puoi stare tranquillo.-

    Dopodichè il ragazzo invitò alla ragazza di fare pratica con il trucco anche perchè durante alcune missioni la tecnica della trasformazione poteva essere abbastanza pericoloso.

    [...]

    -Siediti e rilassati.-

    Asami fu aiutata dal ragazzo vampiro. Come per il volto, la parte frontale del torace e le braccia anche la parte posteriore del torace doveva essere colorata di bianco. Così si accomodò sulla sedia cercando di restare ferma. Lo osservava dallo specchio quando la sua mente iniziò a vagare. Succedeva spesse volte, soprattutto nei momenti morti della giornata. A volte pensava delle cose senza senso altre invece si soffermava su alcuni episodi di vita. E in quel momento stava pensando a Miyako e a tutta quella faccenda. Da allora non aveva ricevuto nessuna notizia di Miyako, che era stata accompagnata ad Oto proprio come aveva chiesto Tatehiko. Forse Shu sapeva qualcosa. Per questo aveva nominato il suo nome. Era ritornata di nuovo a Suna oppure si trovava ancora ad Oto? Magari lui lo sapeva visto che il suo nome era stato pronunciato dalla giovane donna. Forse aveva alcuni contatti con la famiglia dei Kurogane. Ma quando pronunciò quel nome il ragazzo si bloccò in un istante. La ragazza notò il suo strano comportamento ma non ne fece conto. Quando chiuse involontariamente gli occchi il ragazzo pronunciò un altro nome a lei familiare.

    -Conosco più il suo ragazzo, Shinichi…-

    Quando udì il nome di Shinichi aprì gli occhi lentamente verso il sunese. Ma quest’ultimo portò il braccio sinistro intorno al collo di lei. Asami non riusciva a capire cosa stava succedendo, alternando il suo guardo verso il braccio e il volto di lui. Si irrigidì quando il giovane ragazzo si avvicinò all’orecchio di lei.

    -Come fai tu a conoscere Miyako?-

    Sussurrò. In un attimo si ritrovò bloccata dal braccio di lui. La ragazza cercò di liberarsi ma fu tutto inutile. La sua forza era maggiore della sua. Fortunatamente la stretta non faceva male, anzi serviva solo per tenerla bloccata. Quindi cercò di rilassarsi e di mantenere la calma. Aveva lo sguardo basso guardando una parte imprecisata del pavimento. Parte dei capelli rossi gli coprirono la parte destra del volto, dandogli un’aria più tetra. In più il trucco non aiutava ad ammorbidire i suoi lineamenti.

    -Io…-

    Il tono di voce era basso e, forse, si poteva percepire una sfumatura di terrore. Anche osservando semplicemente l’occhio sinistro. Le mani tenevano stretta la gonna nera. Ricominciò a parlare ma non voleva guardarlo negli occhi.

    -... io la conosco perchè... suo padre ,Tatehiko Kurogane, ha chiesto di me per una missione…-

    Deglutì e le mani, improvvisamente, lasciarono la gonna. Quando ricominciò a parlare, questa volta il suo tono di voce fu leggermente più alto. Nella sua voce non si percepiva nessuna paura. Anzi il suo tono fu deciso.

    -...Durante la missione siamo diventate amiche. Ha nominato il tuo nome ma non ricordo per quale motivo… Tutto qui.-

    Rimase in quella posizione, con la testa bassa e il cuore che secondo per secondo accelerò, nella speranza di essere liberata.

    [Se Shu avesse liberato Asami dalla stretta..]

    Non appena Shu avrebbe allentato la presa, la ragazza dai capelli rossi si sarebbe alzata dalla sedia allontanandosi da essa e voltandosi verso il ragazzo. Avrebbe appoggiato le mani al tavolo, dove c’erano diversi trucchi sparsi, e avrebbe alzato leggermente la testa. I lunghi capelli avrebbero coperto entrambi i suoi occhi dal colore verde smeraldo. Il ragazzo, così, avrebbe potuto osservare solo il naso e le labbra. Quel silenzio assordante sarebbe stato poi spezzato dalla voce della ragazza.

    -Se quel nome è così fastidioso per te… potevi anche dirmelo con più gentilezza!-
     
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    Il malinteso continua...

    Post Sesto - La casa degli orrori



    Riuscivo a sentirla. La paura di Asami. Mi riportò alla mente molte sensazioni del passato. Interrogatori finiti bene, altri finiti male.

    Riuscivo a leggere la tensione dai movimenti della ragazza ma sembrava più sul punto di crollare a causa della pressione psicologica che a reagire.

    Io...

    Notai che si calmò, prima di rispondere.

    Che fosse dovuto solo all'addestramento ninja, o che stesse cercando di non farsi scoprire?

    ... io la conosco perchè... suo padre, Tatehiko Kurogane, ha chiesto di me per una missione…

    Proprio una genin? Mhh in effetti è una ragazza carina. Potrebbe averla ingaggiata per distrarre Shinichi. E scommetto che quell'idiota c'è cascato con tutte le scarpe.

    Forse stava ideando una storia, o forse era sincera. Tuttavia mentre parlava sembrava guadagnare sicurezza. Forse perché stava trovando il coraggio di raccontare la sua storia, oppure era semplicemente una finta.

    Durante la missione siamo diventate amiche. Ha nominato il tuo nome ma non ricordo per quale motivo… Tutto qui.

    Miyako mi avrebbe "nominato"? E non ricordi perché? Sospetto, non trovi. Diciamo che non mi vuoi dire quello che lei ti ha detto, eh?

    Non ci voleva molto per capire cosa ci potesse essere dietro. Ovviamente il fatto di aver dato per scontato che le dessi ragione faceva parte del mio piano per scoprire la verità.

    Tuttavia notai che Asami sembrava come... rassegnata. Forse poteva essere la verità.

    Sei fortunata che ti ho già ingaggiato come ragazza immagine. le dissi, lasciando la presa.

    Asami per tutta risposta si allontanò da me, voltandosi verso di me ma nascondendo gli occhi coi capelli rossi.

    Se quel nome è così fastidioso per te… potevi anche dirmelo con più gentilezza!

    Sappi che non sono ancora sicuro che tu non sia qui per uccidermi ma... ne riparleremo stasera. C'è una stanza libera nella casa e vorrei che tu alloggiassi qui questa notte.

    Mi sarei voltato, non guardandola in faccia. Volevo farle credere che mi dispiacesse, mentre in realtà volevo solo costruire l'ennesima rete per intrappolare una possibile preda.

    Piuttosto, dimmi. Hai conosciuto Shinichi? E cosa ha fatto? mi sarei voltato verso di lei, sorridendo Scommetto che ti ha fatto dannare, vero?

    Conoscevo bene, ed odiavo, le pessime abitudini del mio allievo e, per quanto non fossi certo che Asami avesse conosciuto veramente i due Kurogane (dopotutto era strano per una genin di Konoha conoscere due persone così riservate del villaggio di Suna), sapevo come si comportava Shinichi con le donne.

    Generalmente Shinichi mi parla sempre delle ragazze con cui ha a che fare, se non mi ha detto nulla di Asami dev'esserci qualcosa sotto...

    Se infatti Asami non avesse risposto sinceramente, spiegando il motivo per cui Shinichi e Miyako volevano tenere la faccenda nascosta, il marionettista avrebbe rincarato la dose.

    Sappiamo entrambi che c'è qualcosa che non mi stai dicendo. Conosco le abitudini di Shinichi e Miyako, e se ti avessero incontrato lo saprei. si sarebbe voltato di scatto, tentando di afferrare i polsi della ragazza, ma senza farle male. Voleva solo impedirle di scappare o di attaccarlo alle spalle. [Velocità Blu]

    Dimmi la verità, oppure dovrò usare metodi meno ortodossi per capire chi sei veramente, Asami.

    La ragazza avrebbe visto un'incredibile determinazione nei suoi occhi, la determinazione che avevano i pazzi. Shu era convinto della versione della realtà presente nella sua testa, e soltanto la verità (o una storia molto plausibile) lo avrebbero convinto del contrario.

    Nessuno si sarebbe voluto trovare nei panni di Asami, se non avesse assecondato in un modo o nell'altro le paranoie del Sunese.

    CITAZIONE

    OT
    Visto che stiamo tutti interagendo tra noi direi che possiamo passare questo giro a continuare i discorsi ^^

     
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    Domande inaspettate

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    Mentre cercavano i vari materiali per sistemare le stanze, Kitori le domandò una cosa decisamente inaspettata, perlomeno per il particolare momento in cui si trovavano. Da quando era riuscito a risvegliarlo non era la prima persona che aveva mostrato interesse per il suo sharingan, eppure in quella sede l'uscita dello studente fu perlomeno una sorpresa, nonostante non le desse fastidio: era orgogliosa della sua discendenza e del suo clan.

    Oh, certo esclamò alzandosi, ed osservando il ragazzo le sue iridi passarono dal nero carbone al rosso cremisi, all'interno di essere per il momento una solitaria tomoe Anche se ancora non sono riuscita a sviluppare la versione completa, mi servirà del tempo per essa
    Più difficile fu la seguente domanda, che lasciò la ragazza decisamente spiazzata... Ecco...in realtà non lo so...alcuni genjutsu possono influenzare qualche atteggiamento della persona, ma non ho mai sentito di nessuno che fosse in grado di modificarne completamente la personalità, né so di genjutsu che si attivano dopo una settimana. Solitamente serve il contatto visivo perché la tecnica vada a segno, ed avviene tutto nell'immediato. Ma ancora non sono un'esperta nonostante la mia abilità oculare, non posso dirti di più se non queste supposizioni, mi dispiace...

    Lo osservò con aria poco felice: era strano per lei non riuscire a rispondere alle domande di qualcuno riguardante le arti shinobi, ed un poco la irritava il non essere riuscita a soddisfare la sua curiosità. Decise che appena possibile si sarebbe informata anche lei stessa della situazione, anche sera era abbastanza convinta che si trattasse di una cosa impossibile.
    Continuando a cercare fece passare quasi un minuto senza dire niente presa dai suoi pensieri, per poi alzare di nuovo lo sguardo verso lo studente Qualche tempo fa ho visitato il tuo villaggio, so di un clan, il clan Akuma, che è specializzato proprio in genjutsu. Appena tornato a casa potresti provare a domandare a loro, è possibile che sappiamo dirti qualcosa in più. Però, se posso azzardare la domanda, come mai ti interessa una simile cosa? domandò.
    Non era solita farsi gli affari degli altri, ma quella particolare richiesta aveva non poco stuzzicato la sua curiosità, forse anche per la sua incapacità a trovarne un'effettiva risposta. Tu fai parte di qualche clan di Kiri? Ho conosciuto solo l'Akuma, che per certi versi è simile all'Uchiha essendo un'abilità innata con buone affinità con i genjutsu continuò, sfruttando il buon appiglio alla conversazione che le aveva dato il ragazzo per cercare come sempre di ampliare le sue conoscenze.
     
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    La casa degli orrori

    VI



    La ragazza decise di mostrare lo sharingan al kiriano, le sue iridi divennero rosso cremisi con un singolo tomoe. Quel colore rosso ricordò al kenkichi il colore del sangue, cosa che stimolò la sua sete di sangue. Attraendolo non poco, spingendolo ad avvicinarsi a quegli occhi, fino a pochi centimetri dal volto di lei e dalle sue labbra, la brama di sangue del suo lato kenkichi a volte faceva strani scherzi. Il danshi non immaginava certo che lo sharingan gli facesse un effetto così strano, durante quei brevi istanti fu dominato dal kenkichi e l'espressione sul suo volto mutò sembrava quasi un altro


    sguardo glaciale, strano ghigno sul volto quasi pauroso per una persona normale, inquietante probabilmente per un ninja poco esperto.
    Non pensavo che una ragazza con lo sharingan fosse tanto bella ...
    fu anche tentato di baciarla
    Ma che sto facendo? dannata sete di sangue...
    Ritornato in se, si allontanò di scatto. Con la solita normale espressione ma un po' imbarazzato e mentre compiva un piccolo inchino
    Scusa non avevo mai visto uno sharingan, figuranti su una ragazza
    poi ascoltò attentamente lo risposta non conclusiva alla sua domanda, purtroppo leggermente deluso
    Grazie comunque !
    Calato un silenzio un poco imbarazzante entrambi ripresero la ricerca.
    Passato circa un minuto l'Uchiha si rivolse al Kuro
    Qualche tempo fa ho visitato il tuo villaggio, so di un clan, il clan Akuma, che è specializzato proprio in genjutsu. Appena tornato a casa potresti provare a domandare a loro, è possibile che sappiamo dirti qualcosa in più. Però, se posso azzardare la domanda, come mai ti interessa una simile cosa?
    Kitori assunse un espressione sofferente


    occhi chiusi e bocca sbarrata, fece un respiro stringendo i pugni
    Non frequento molto altri clan, vedi non sono visto di buon occhio in giro per Kiri. Mi interessa perché cerco una risposta da molto oramai quasi 12 anni. Ricordo bene quel giorno, quando si scoprì che mio padre aveva trucidato molte persone innocenti per poi tradire il villaggio diventando nukenin. Cerco ancora un perché anche se ormai è stato giustiziato, perché? da bravo padre e amorevole marito si è trasformato in pochi giorni, in un assassino traditore. Continuo a cercare per mia madre anche se è morta di dolore... so che aspetta !
    Con una lacrima a rigargli il viso. Forse la ragazza avrebbe cercato di consolarlo con gesti o parole.
    Dopo un po' Kairi domandò
    Tu fai parte di qualche clan di Kiri? Ho conosciuto solo l'Akuma, che per certi versi è simile all'Uchiha essendo un'abilità innata con buone affinità con i genjutsu
    Kitori riluttante: lo disturbava un po' parlare del clan
    Faccio parte della famiglia Kuro Kenkichi del clan Kenkich.i Formato da spadaccini terribili, a tratti crudeli, che nutrono le loro armi del sangue avversario. Ma non preoccuparti so controllarmi ahah e ho non quella lama ancora! Siamo amici vero ?
    Non aspettando risposta
    Come te la cavi con le spade?
    Cercando di cambiare argomento per poi dopo l'eventuale risposta di Kairi
    Ti va di parlarmi un po' di te?
    Successivamente raccolse un grosso martello, ruotandolo per aria come una spada
    Questo va bene ?
    Attese risposta
    Come mai hai deciso di essere una kunoichi ? cosa ti spinge?


    Status Kitori Kuro Kenkichi
    Studente - Energia Giala
    Chakra: 19 bassi;
    Vitalità: 10 leggere;


     
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    Asami non aveva mai avuto bisogno di mentire. Fin quando non decise di intraprendere la carriera da kunoichi. Da allora la sua vita era stata solo un’intera menzogna. La sua camera diventò una barriera. Solo all’interno di essa si sentiva se stessa. I suoi sogni erano nascosti tutti all’interno di essa. Precisamente sotto al letto. Era in quel posto che nascondeva i vari libri. Solo la servitù della famiglia Hoshiyama era autorizzata a entrare nella sua camera per ripulirla. Fortunatamente loro sapevano del suo desiderio e, sotto ordine di Asami, non dovevano parlare del suo segreto ai padroni di casa. Ma quella situazione cominciava a stancarla poichè non era nella sua indole mentire. Soprattutto se si trattava di mentire ai suoi genitori. Loro avevano fatto tutto per lei e venivano ripagati con un enorme bugia. Una bugia che finì una volta che fu scoperta da suo padre. Per un lato era sollevata. Almeno non doveva più mentire. Però la conseguenza fu l’allontanamento dalla sua dimora. Aveva già intenzione di farlo ma non era ancora pronta quando l’avevano scoperta sul fatto. Ricordava bene quel giorno. Aveva preso solo le cose essenziali per il trasferimento definitivo a Konoha, che si trovava a pochi chilometri dalla villa Hoshiyama. Ricordava ancora il volto della madre. In quel caso sapeva di essere stata egoista ma ormai era troppo tardi per farle cambiare idea. Fortunatamente trovò l’appoggio dello zio Bumi che ospitò la ragazza nella sua dimora, nell’area est di Konoha. E’ stato in quel periodo che smise di mentire. Ormai tutti della sua famiglia sapevano di questa sua decisione. Non c’era più bisogno di mentire con tutti. Forse doveva usare questa capacità solo durante le missioni. Solo per non far scoprire la sua vera identità. Ma nei giorni di riposo non ne aveva bisogno. Anzi era libera da ogni pensiero. A volte pensava alla madre. Altre volte, nonostante il pessimo rapporto, il padre. Pensava allo studio. Pensava alla carriera ninja. Pensava alla carriera da medico-ninja. Alle ferite che poteva curare e che avrebbe curato. Pensava ai cittadini di Konoha. Ai ninja di Konoha. Pensava alla sua vita che era perfetta nonostante la sua decisione di lasciare la sua casa natia. Credeva di aver deluso la madre. Forse l’aveva fatto ma nonostante ciò lei era sempre presente per la figlia. Nei momenti liberi poteva studiare tranquillamente e lasciare i suoi appunti in bella vista. Altre volte passeggiava tra le strade di Konoha. Anzi si perdeva tra le strade di Konoha. Ma nonostante ciò conduceva una vita normalissima. Senza menzogne. Senza dover dare spiegazioni su quello che faceva con una banalissima bugia. Come quel giorno. Voleva solo esplorare la zona. Ma si ritrovò da tutt’altra parte. All’Accademia. Aveva visto la “Casa degli orrori” e aveva preso quel biglietto. Solo per curiosità. Era un giorno normale.
    E allora perchè ancora una volta stava raccontando delle menzogne? Chi l’aveva costretta a ciò? E per che cosa stava mentendo?
    Una semplice preparazione da “ragazza kunoichi” a “ragazza vampiro” si trasformò in un interrogatorio. Shu Akasuna era colui che poneva le domande. L’argomento? Miyako Kurogane.
    Per pura innocenza la genin nominò quel nome. Ma in un attimo si ritrovò bloccata dal sunese. La ragazza rispose alla domanda di Shu, inizialmente un pò tremante. Cercava di non rivelare quella verità che aveva scoperto quella sera. Doveva mantenere segreta la finta malattia di Miyako e i figli che aveva in grembo. Ricordò le parole di Shinichi. Quella sera non era successo niente. E così doveva essere anche all’interno della sua mente. Cercò di essere più convincete alla fine del suo discorso. Nella sua voce c’era solo determinazione. Anche perchè la sua era una mezza bugia visto che era vero che la missione era stata assegnata dal padre di lei e che le due giovani donne avevano stretto un legame di amicizia. Era vero che Miyako aveva nominato il nome del ragazzo dai capelli rossi ma Asami sapeva perfettamente il perchè. Ma come aveva raccomandato Shinichi era meglio nascondere la storia alle altre persone.

    -Miyako mi avrebbe "nominato"? E non ricordi perché? Sospetto, non trovi. Diciamo che non mi vuoi dire quello che lei ti ha detto, eh?-

    Ma Asami, nominando il nome della Kurogane, aveva appena lasciato intendere qualcosa di vago. E questo fu solo a causa sua, abituata a dire sempre la sua opinione. Sapeva che doveva tenere la bocca chiusa ma la sua voglia di parlare era troppo grande da controllare. E la sua capacità d’inventare bugie al momento era poco sviluppata da convincere il ragazzo dalla chioma rossa. Per anni aveva sempre raccontato la stessa menzogna, che diventò normale per lei. Crearne una nuova sotto tutta quella pressione era quasi impossibile. E questi furono i risultati. Lei ancora bloccata dal giovane ragazzo e una bugia che non la aiutò per niente. Anzi peggiorò solo la situazione visto che creò ulteriori sospetti su se stessa. Ma non perse la calma. Quella rabbia di aver fallito gli donò una determinazione in più per continuare a mentire. Non voleva perdere la fiducia di Miyako. Ormai aveva deciso di proteggere lei e i suoi futuri bambini a qualunque costo. Ancora bloccata cercò di voltarsi verso la sua sinistra. Voleva guardarlo negli occhi ma era impossibile. Lui si trovava esattamente dietro di lei. La ragazza riusciva solo a vedere la pelle bianca della sua spalla sinistra. Aveva dimenticato che davanti a se aveva uno specchio. Da esso poteva guardarlo direttamente negli occhi ma evidentemente voleva vedere gli occhi di lui senza filtri.

    -Ti ho detto tutto quello che so. E poi non è colpa mia se non ricordo le cose.-

    §Non ricordo nemmeno le strade di Konoha...§

    Con molta calma pronunciò quelle parole, proprio per sottolineare la sua innocenza. In più utilizzò la scusa di non avere un’ottima memoria. Anche se quella caratteristica era piuttosto veritiera. Infatti Asami tendeva a dimenticare i nomi facilmente, almeno che non erano associati a episodi più o meno importanti. Passarono alcune settimane da quella missione ma ciò che successe quel giorno fu impresso nella su mente. Ma utilizzò comunque quella scusa. Ma per quanto riguarda le strade di Konoha il problema era ben maggiore poichè la ragazza Hoshiyama perdeva il senso dell’orientamento, confondendo spesso e volentieri il sud per il nord.
    Non sapeva se quella scusa l’avrebbe convinto ma sperava solo di ritornare a casa sana e salva.

    -Sei fortunata che ti ho già ingaggiato come ragazza immagine.-

    Con sua sorpresa e gioia il ragazzo lasciò la presa della ragazza. Finalmente era libera. E senza nessun graffio. Ma se quella era una tecnica intimidatoria, il ragazzo aveva fatto centro. Ma solo nei primi attimi poichè la ragazza era stata presa alla sprovvista dalla reazione del giovane. In quegli attimi il suo volto si rilassò anche se non comprese la frase detta dal rosso. Perchè era stata fortunata? Aveva intezione di ucciderla? E perchè non poteva ucciderla? Solo per il suo nuovo ruolo di ragazza vampiro? Oppure l’aveva lasciata per dargli il colpo di grazia?

    §Non capisco...§

    Era tutto un bleffe? Le aveva fatto credere che l’aveva risparmiata da una morte certa? Per sicurezza aveva lasciato il suo posto, allontanandosi il più veloce possibile dalla sedia. Era possibile che si era accanito su di lei solo per aver nominato quel nome? Poteva usare anche dei modi più gentili. Si trattava pur sempre di una ragazza. E glielo fece notare. Aspettò la risposta di Shu alzando leggermente la testa e puntando i suoi occhi verdi, nascosti dai suoi capelli, verso si lui.

    -Sappi che non sono ancora sicuro che tu non sia qui per uccidermi ma... ne riparleremo stasera. C'è una stanza libera nella casa e vorrei che tu alloggiassi qui questa notte.-

    Perchè parlarne stanotte quando potevano risolvere la questione in quell’istante? Forse, essendo il proprietario della casa, aveva già altri impegni? E poi perchè Asami doveva dormire in quella casa? Non c’erano altre strutture nei paraggi dove poter dormire? E perchè ogni ninja aveva paura di essere ucciso da qualcun’altro? Era certa solo di una cosa. Asami doveva prendere in considerazione la proposta di Shu. Il suo rifiuto poteva creare ancora più sospetti su di lei. E non voleva continuare quell’interrogatorio. Ne aveva già abbastanza. Anche se era piuttosto irritata. Trovarsi in casa con un soggetto simile non era per nulla rassicurante. Con la mano destra spostò i sui lunghi capelli,rilevando il occhio destro, prima di fare una smorfia di disapprovazione. Dopodichè guardò il ragazzo, con le braccia conserte.

    -Tsk... Se è questo che vuoi...-

    Fece un profondo respiro per poi chiudere gli occhi e continuare a parlare.

    -...E per tua informazione io sono un ninja medico... le persone cerco di aiutarle... non di ucciderle!-

    La ragazza aprì di nuovo gli occhi lentamente. Nel frattempo il ragazzo aveva di nuovo proferito parola, attirando l’attenzione della genin.

    -Piuttosto, dimmi. Hai conosciuto Shinichi? E cosa ha fatto? Scommetto che ti ha fatto dannare, vero?-

    Ricordava bene quel nome. L’aveva considerato una specie di nemico dato che Miyako non doveva incontrarlo. Quella notte aveva portato Asami poco lontano dalla sua villa. Aveva fatto una falsa dichiarazione a quest’ultima. Per cosa? Per distrarla e incontrare Miyako di nascosto, con una copia. Alla fine l’aveva incontrata lo stesso, perchè la stessa Asami aveva portato il ragazzo da lei. Così si scoprì che uno Shinchi era già in compagnia di Miyako e che in realtà erano entrambe due copie. Fece un piccolo sorriso quando pensò a quell’inganno. Nuovamente con la mano destra spostò i capelli, portandoli dietro all’orecchio e guardò il rosso con aria serena. In fondo era la verità.

    -Durante la missione mi ha invitata ad uscire e io ho rifiutato... e comunque non avevo e, tutt'ora, non ho intenzione di uscire con lui.-

    Lo disse con estrema tranquillità. Dopodichè distolse lo sguardo e iniziò ad osservare la stanza. Per la precisione voleva cercare un orologio. Quanto tempo era passato? Per quanto tempo ancora doveva tenersi addosso quei vestiti? Il ragazzo aveva ancora voglia d’intrattenerla oppure si era stufato anche lui?

    §...§

    Su questo ebbe subito la risposta poichè il ragazzo ricominciò a parlare su quell’argomento, che occupò i due ragazzi in una discussione molto accesa. Discussione che non terminò. La ragazza aveva un sguardo interrogativo. Pensava di dover aspettare ancora un bel pò prima di ritornare di nuovo su quell’argomento. Era già sera? O voleva prendere in giro la giovane diciottenne? Oppure Shu aveva qualche problema sulla concezione del tempo?

    -Sappiamo entrambi che c'è qualcosa che non mi stai dicendo. Conosco le abitudini di Shinichi e Miyako, e se ti avessero incontrato lo saprei.-

    Il suo collega aveva superato il limite. Non credeva alle parole della Hoshiyama. In più l’aveva presa anche in giro facendo credere alla ragazza di aver chiuso, per il momento, quell’argomento. Non solo. Improvvisamente afferrò i polsi della ragazza, bloccandola per una seconda volta.

    §Che...!?§

    La ragazza cercò di liberarsi. [Forza En. Gialla]. Ma forse era troppo debole per liberarsi dalla sua presa. Iniziò a guardare Shu con aria di sfida, puntando i suoi brillanti occhi verdi in quelli del ragazzo. In essi si poteva percepire il vero stato d’animo della ragazza: rabbia.

    -LASCIAMI!-

    Ma il ragazzo continuò ad insistere. Lui voleva sapere la verità. La vera verità di Asami.

    -Dimmi la verità, oppure dovrò usare metodi meno ortodossi per capire chi sei veramente, Asami.-

    Doveva raccontargli la verità? Tutto quello che sapeva? Doveva tradire Miyako? Cosa aveva in mente il sunese? Voleva torturarla? O era solo un modo per spaventarla? Ma Asami non avrebbe mai detto la verità. Non avrebbe a mai traditola fiducia di Miyako e quella di Shinichi.

    §No. Non lo farò!§

    Continuò a guardarlo negli occhi. Il ragazzo non fu l’unico ad essere dominato dalla determinazione. Anche la ragazza ne era in possesso. Ma a non mollare la presa fu soprattutto la sua testardaggine. Era quella che faceva affrontare alla giovane donna qualunque obbiettivo.

    -Ti ho detto tutto ciò che so! Io ho solo accompagnato Miyako ad Oto, sotto richiesta di Tatehiko! Ho fatto solo il mio lavoro!-

    La sua voce dominò all’interno della stanza. I suoi occhi, anch’essi come quelli del ragazzo, pieni di determinazione. Ma quella non era solo la determinazione di una giovane ragazza. Quella era la determinazione di una kunoichi del villaggio della foglia. Ma soprattutto, quella era la testardaggine della giovane Hoshiyama.
     
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    Malinteso Risolto

    Post Settimo - La casa degli orrori



    E per tua informazione io sono un ninja medico... le persone cerco di aiutarle... non di ucciderle!

    Anch'io lo ero... un tempo. Questo non significa nulla.

    [...]

    Durante la missione mi ha invitata ad uscire e io ho rifiutato... e comunque non avevo e, tutt'ora, non ho intenzione di uscire con lui

    Ottimo. Specie visto gli ultimi sviluppi è meglio così.

    Se Asami gli avesse chiesto qualcosa a riguardo questi "ultimi sviluppi" Shu sarebbe stato sincero: Oh, ma come? Non l'hai saputo? Shinichi e Miyako si sposeranno. in effetti quello era uno "sviluppo" incredibilmente recente, risalente al giorno prima, ma glielo disse solo per vedere la sua reazione. In base a quella avrebbe potuto capire molto su Asami e sulla veridicità delle sue parole.

    [...]

    Ti ho detto tutto ciò che so! Io ho solo accompagnato Miyako ad Oto, sotto richiesta di Tatehiko! Ho fatto solo il mio lavoro!

    D'accordo. Ti credo. avrei lasciato Asami. Ora vieni con me, iniziamo l'addestramento.

    Avrei quindi cominciato a camminare, illustrando ad Asami alcune delle cose che le avrei insegnato.

    I vampiri sono noti per poter scalare e muoversi su mura e soffitti con incredibile agilità. Fortunatamente col chakra noi possiamo replicare questa capacità facilmente. lo avrei dimostrato iniziando a camminare sui muri e sul soffitto mentre conducevo Asami al piano superiore.

    Più tardi lavoreremo sul metodo in cui devi muoverti. Dovrà essere simile ad un ragno, o ad una specie di insetto. Ma prima impara a camminare sui muri.

    Sarei quindi sceso dal muro portandomi fronte ad Asami. Mhh... più tardi dovrò sistemarti il trucco. Allora per prima cosa devi iniziare a concentrare il chakra sulla mano e a farlo uscire, senza concentrarlo nei muscoli. Una volta ricoperta la mano devi mantenere costante la concentrazione di chakra, su una sorta di mezzo. Se concentri troppo in un punto non avrai un effetto adesivo ma repulsivo mentre se concentri troppo poco non servirà a nulla. Per questa prima prova dovrai riuscire a superare questa semplice prova... le dissi, afferrandole un braccio. Asami avrebbe potuto notare che, seppur senza applicare forza, i due arti erano rimasti attaccati.

    Avrei quindi rimosso il braccio facendole notare che non una briciola di trucco mi era rimasta attaccata alla mano.

    Se lo tocchi direttamente con la mano toglierai il trucco. Se invece riesci a mantenere correttamente la concentrazione di chakra sia quando tocchi il braccio che quando lo stacchi, esercizio fondamentale per poter camminare sui muri o per attaccarti addosso oggetti, lascerai tutto il trucco addosso al corpo. Ora tocca a te. Fammi vedere cosa sai fare...

    Sarei rimasto disponibile per domande o per parlare ancora se Asami avesse voluto, anche se nell'ultimo caso le avrei risposto in modo brusco dicendole di rimettersi al lavoro, dato il tempo sprecato.
     
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    A quanto pare Shu , oltre Miyako, conosceva anche Shinichi. Ma Asami non poteva sapere per davvero il carattere dello shinobi. In quella missione aveva conosciuto la ragazza sunese, non Shinichi. Però ricordava che gli aveva raccontato il suo rapporto con Miyako e che successivamente voleva conoscere la ragazza dai capelli rossi. O per meglio dire. Voleva distrarla anche se il ragazzo era riuscito lo stesso a raggiungere il suo obiettivo. Aveva risposto con tutta sincerità e tranquillità al ragazzo vampiro che a quanto pare sapeva altre informazioni su loro due.

    -Ultimi… sviluppi?-

    Lo guardò stranita mentre pronunciò quelle parole, puntando i suoi occhi dritti sul volto di lui. Cosa sapeva? E come faceva a saperlo? Aveva parlato con Shinichi? O tutta Suna era al corrente di questa notizia? Era passate alcune settimane dalla fine della missione ma Miyako non si era fatta sentire. Cos’era successo? Fortunatamente la risposta arrivò subito e non appena ascoltò le parole del collega rimase a bocca aperta, con sguardo stupito. A breve i due sunesi dovevano sposarsi. L’ultima volta che si erano lasciati Shinichi, anzi la copia, era svanito dietro una nuvola di fumo senza ascoltare tutto ciò che aveva da dire la ragazza. Infatti quest’ultima stava affrontando una gravidanza. Non solo, il padre dei gemelli che aveva in grembo la sunese era proprio lo shinobi della Sabbia. Come mai questo cambiamento improvviso? I due riuscirono ad incontrarsi e a parlare tranquillamente? Miyako aveva detto tutta la verità a Shinichi Kurogane?

    [...]

    Guardava con determinazione negli occhi di lui. Forse per affermare con fermezza la sua verità. Ma non era solo la sua determinazione a farla parlare. Lei aveva dentro si sè una testardaggine che la distingueva da chiunque. Ma non era l’unica poichè all’interno della sua famiglia tutti ne erano dotati.
    Gli esponenti della famiglia Hoshiyama erano conosciuti anche per la testardaggine che utilizzavano soprattutto durante gli affari. L’essere testardi aveva permesso loro di trionfare sempre durante le loro contrattazioni. In un modo o nell’altro dovevano raggiungere l’obiettivo prefissato. Per gli altri poteva essere un difetto. Una seccatura da affrontare. Ma tutti i membri della famiglia Hoshiyama erano in possesso di questa caratteristica. E quando due esponenti della stessa erano in disaccordo su un argomento, si finiva sempre per litigare. Come succedeva in ogni riunione di famiglia. Oppure quando Asami e suo padre litigarono riguardo la sua scelta di diventare una kunoichi. Ma alla fine la ragazza grazie alla sua testardaggine affrontò suo padre, riuscendo lo stesso a realizzare il suo sogno. Iniziò l’Accademia e riuscì anche a diventare genin. Non si arrese alla prima difficoltà. E non aveva intenzione di farlo. La sua testardaggine era un dono per liberarsi dalle stupide regole della famiglia e scegliere il proprio destino.
    E quella volta la stessa testardaggine la stava utilizzando per contrastare le accuse del ninja di Suna, che nel frattempo manteneva la ragazza per i polsi. I suoi occhi erano fissi in quelli di lui. Non aveva distolto lo sguardo nemmeno per un secondo. Aveva intenzione di lasciarla andare? O aveva altri dubbi da chiarire? Improvvisamente il ragazzo dai capelli rossi lasciò la presa dichiarando di aver creduto alle sue parole. Appena il suo polso fu liberato, la genin lo portò vicino al corpo, aprendo e chiudendo un paio di volte la mano per poi rilassare nuovamente le braccia. Ma il suo sguardo era dritto sul sunese per controllare ogni sua mossa. Fortunatamente l’interrogatorio, per ora, era finito. Ma la ragazza dai capelli rossi sapeva perfettamente che Shu voleva sapere sapere altro dalla genin della Foglia.
    Chiese alla diciottenne di seguirlo per l’inizio dell’addestramento. Asami lo guardò perplessa mentre il ragazzo continuò a camminare. Di che addestramento parlava? Forse voleva spiegargli solo il lavoro della “ragazza vampiro”? L’unico modo per scoprirlo era seguire il suo collega. Così avanzò il passo velocemente fino ad arrivare al suo fianco, alla sua destra. Teneva il passo mentre lo ascoltava. Il ragazzo dalla chioma rossa aveva spiegato all’aspirante medico che il chakra poteva essere utile per riprodurre i poteri posseduti da un vampiro. A quella frase il giovane uomo iniziò a camminare sul muro per poi spostarsi sul soffitto. Proprio come aveva fatto per schivare la roccia creata dalla genin durante il loro primo colloquio. La ragazza rimase ad osservarlo per pochi secondi per poi seguirlo fino al piano superiore della casa. Quando scese dalla parete si portò di nuovo di fronte alla ragazza spiegando con esattezza il metodo di apprendimento per eseguirla senza fallire, suggerendo alla ragazza di accumulare poco ma nemmeno troppo chakra. Afferrò il braccio della kunoichi ma non applicò nessuna forza. Anzi il suo braccio rimase in contatto con la mano per alcuni istanti, per poi lasciare la presa. La ragazza iniziò a guardare l’arto, notando che il trucco era ancora presente sulla sua pelle.

    §Com’è possibile...§

    Guardò sbalordita anche il ragazzo vampiro che fece notare alla giovane donna come nella sua mano non ci fu un la presenza del trucco. Dopodichè iniziò a spiegare lo scopo della prova alla genin della foglio che lo ascoltò con molta attenzione.

    -Se lo tocchi direttamente con la mano toglierai il trucco. Se invece riesci a mantenere correttamente la concentrazione di chakra sia quando tocchi il braccio che quando lo stacchi, esercizio fondamentale per poter camminare sui muri o per attaccarti addosso oggetti, lascerai tutto il trucco addosso al corpo. Ora tocca a te. Fammi vedere cosa sai fare…-

    La ragazza annuì guardandolo per un attimo. Dopodichè spostò la sua attenzione verso le mani. Nessuna gli aveva fatto vedere questo tipo di tecnica. Era la prima volta che la osservava e tra pochi minuti anche lei aveva l’opportunità di utilizzarla e inserirla nel suo bagaglio di conoscenze. Oltre alla discussione su i due ragazzi di Suna, Shu le stava offrendo una lezione sui vari utilizzi del chakra. Solo perchè aveva accettato il lavoro come “ragazza vampiro”. Ma il suo collega non aveva tutti i torti. Non si era mai visto un vampiro senza “superpoteri” ed il chakra era ottimo per simulare questa caratteristica. Per questo motivo alcuni furono rimandati a casa, dichiarando di voler assumere solo shinobi. Ora però non poteva perdere più tempo. Aveva una tecnica da imparare e forse non era l’unica in quella giornata. Chiuse gli occhi per escludere tutto ciò che la circondava lontano dalla sua mente. Fortunatamente estraniarsi dai rumori era stato abbastanza facile visto che all’interno del piano superiore c’erano solo loro due. Per prima rilassò le spalle dove la maggior parte della tensione, dopo la discussione avvenuta precedentemente, si accumulò in quel punto del corpo. Ci riuscì in un attimo ma la parte più difficoltosa fu l’accumulo delle energie fisiche e mentali per la creazione dell’energia, utile per l’utilizzo della tecnica. Le raccolse nel suo baricentro in un vortice di energia che solo la genin poteva avvertire. Le due forze si mescolavano fino a diventare un accumulo di energia, che prendeva il nome di chakra. Non era compatto poichè la quantità prodotta non era molta. Ma bastava per ricoprire l’intera mano e per l’esecuzione della tecnica. Con delicatezza, mantenendo sempre la concentrazione, iniziò a trasferire il chakra all’interno del sistema circolatorio riservato interamente ad esso. Così l’energia poteva raggiungere la mano destra in pochi secondi. Prima però doveva essere raccolta tutta in un unico punto. Aprì gli occhi e concentrò il suo sguardo sul palmo della mano. Nel frattempo, restando sempre concentrata, tutto il chakra raccolto precedentemente si accumulò in un unico punto della mano. Lentamente il chakra iniziò ad uscire e a coprire la mano destra in un'aura azzurrina. Dopdichè, prima di appoggiarla sul suo braccio sinistro, diede un ultimo sguardo allo shinobi davanti a sè.
    Era curiosa di sapere il motivo di questa messa in scena. Lo faceva perchè amava divertirsi? Oppure voleva offrire uno spettacolo adatto a tutti? Spostò il suo sguardo verso il braccio sinistro ma la sua curiosità fu più forte e non riuscì a tenere la bocca chiusa, nemmeno in quella situazione tanto delicata.

    -Per quale motivo hai aperto la “Casa degli orrori”?-

    La sua voce fu pacata e piena di curiosità. Forse in una situazione così doveva rimanere più concentrata ma quella domanda gli frullava nella mente già da troppo tempo e quello, per lei, era il momento giusto per eliminare ogni suo dubbio. Ma pensando ad altro la sua concentrazione diminuì notevolmente. Infatti, mentre ascoltava l’eventuale risposta del rosso, cercò di tirare a sè la mano. Ma a quanto pare la tecnica non aveva funzionato poichè la mano non era attaccata al suo corpo e in più il trucco non era presente in quella zona del corpo. La ragazza fece una smorfia quando osservò il suo braccio. Ma sapeva perfettamente che non era riuscita a mantenere la concentrazione per colpa di questa sua ultima distrazione.
    Primo tentativo fallito.
    Fortunatamente però la quantità di chakra era perfetta. Doveva solo migliorare la sua concentrazione. Il chakra prodotto in precedenza era ormai andato in fumo. Ma la ragazza non si arrese e ricreò la stessa quantità di chakra come sempre nel baricentro. Questa volta, prima di mandarlo all’interno del sistema circolatorio, iniziò a mescolare le due energie diventando una massa di energia molto più densa rispetto al suo primo tentativo.

    §Bene!§

    Una volta all’interno del sistema circolatorio la ragazza, mantenendo la concentrazione, accumulò nuovamente il chakra in corrispondenza del palmo della mano destra. Il chakra iniziò ad uscire al centro della mano ricoprendola successivamente. Sentiva una strana sensazione intorno ad essa, prodotta proprio dal chakra. L’energia continuava a muoversi compiendo un movimento rotatorio in senso orario che la ragazza era riuscita a fermare poco dopo. Dopodichè appoggiò nuovamente la mano sull'avambraccio sinistro, ancora truccato. La tecnica avrebbe funzionato?
     
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    Non appena mostro il suo sharingan al kiriano, questi cambiò completamente espressione, avvicinandosi alla ragazza fin troppo per i suoi gusti: permetteva a ben poche persone di arrivare a quella distanza da lei, e lo studente non faceva parte di quelle, lo aveva appena conosciuto. Si allontanò con un balzo e la sua espressione mutò, passando dall'amichevole al concentrato, pronta a qualsiasi reazione da parte del ragazzo. Da quando aveva sbloccato la sua innata fin troppe persone si erano mostrate interessate ai suoi occhi, chi per pura curiosità chi per scopi ben meno nobili, e non sapeva cosa aspettarsi da Kitori.
    Dopo qualche istante di esitazione il ragazzo però parve tornare normale, scusandosi per il suo particolare atteggiamento. Kairi si rilassò, ma continuò a guardare poco convinta per diversi istanti il ragazzo, non riuscendo proprio a capire quel repentino cambio di atteggiamento Non dovresti avvicinarti alle persone in quel modo e con quello sguardo, in particolare agli Uchiha, mi vien da dire. Siamo piuttosto...sensibili quando si parla dei nostri occhi rispose in tono un po' severo riavvicinandosi allo studente.

    Rimase in silenzio quando poi questi rispose alla sua domanda, sentendosi quasi in colpa per averla posta vedendo l'espressione triste che assunse: non era sua intenzione riportargli alla memoria simili eventi Mi dispiace... disse, sentendosi ancora più in colpa quando vide una lacrima rigare il volto del kiriano A volte dobbiamo accettare le cose semplicemente per quello che sono, senza cercare troppe risposte. Potrai pensare che è facile parlare quando si è esterni alla situazione, ma anche io ho avuto i miei dolori in passato e so quanto sia difficile superare certe cose... continuò, con un sorriso amaro Tuo padre ora è morto, è possibile tu riesca a trovare le motivazioni che lo hanno spinto a tale gesto come è possibile tu non vi riesca, ma se posso darti un consiglio cerca di non crucciarti troppo a riguardo, potrebbe non valerne la pena, ed a volte è meglio che certe domande rimangano senza risposta...Potresti rischiare di scoprire qualcosa che ti scombussoli ancora di più
    Non aveva idea delle motivazioni che avevano spinto il padre del ragazzo ad un simile gesto, ma il suo consiglio era sincero: per quanto capisse la sua ricerca di verità, per quanto probabilmente al suo posto avrebbe fatto la stessa identica cosa, temeva che saperlo avrebbe potuto essere ancora peggio per lui: se suo padre lo avesse fatto anche solo semplicemente per soldi, Kitori avrebbe potuto sentirsi ancora peggio.

    Fortunatamente però il discorso deviò su altri argomenti, e lo studente le disse di far parte del clan dei Kenkichi, clan che Kairi non aveva mai sentito nominare prima di allora. Lo guardò con aria interrogativa Spade che si nutrono del sangue degli avversari? E' una metafora per indicare lo stile di combattimento del tuo clan, o si tratta di qualcosa che fanno realmente? si sentì un po' stupida nel porre una simile domanda, ma non poteva escludere a priori che esistesse davvero una simile abilità: il mondo degli shinobi era terribilmente vario, e non sarebbe stata impossibile una cosa simile!
    Si limitò a sorridere quando il ragazzo le domandò se fossero amici, non sapendo esattamente cosa rispondere: si trovava bene a chiaccherare con lui, ma lo conosceva da poche ore, per poter parlare di amicizia vera e propria sarebbe dovuto passare ben più tempo.
    Fece poi spallucce quando le chiese come se la cavasse con le spade Non sono la mia specialità, ma non mi ci sono nemmeno mai particolarmente applicata: prediligo i combattimenti a distanza rispetto a quelli corpo a corpo per il momento, ma se in futuro vorrò specializzarmi anche nell'uso di armi ravvicinate e credo che sceglierei proprio la spada in quel caso spiegò con semplicità.

    Annuì quando il ragazzo prese un grosso martello Si, va benone. Aiutami a portare anche questi agli altri ragazzi di là disse indicandogli gli altri attrezzi che aveva recuperato durante la chiaccherata, e non appena il ragazzo li prese gli fece cenno di seguirlo, rispondendo nel frattempo alla sua ultima domanda Le mie motivazioni in realtà possono sembrare anche banali agli occhi dei più: per poter servire e proteggere il mio villaggio ed il mio clan, a cui credo di dovere molto, ed anche per seguire un po' una tradizione di famiglia, i miei genitori sono entrambi shinobi di Konoha. Nulla di eccezionale o particolarmente originale, dunque sorrise Per quanto riguarda te, invece? Cosa ti ha spinto ad iscriverti all'accademia e perché in futuro vorresti diventarlo?


     
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    Un'allieva promettente

    Post Ottavo - La casa degli orrori



    Osservai attentamente Asami mentre eseguiva quell'esercizio, che le sarebbe tornato utile anche per il futuro come ninja. Il controllo del chakra era una capacità "base" nell'uso del chakra ma che veniva sempre più trascurata dai corsi accademici, preferendo che fossero i ninja stessi a ricercarla una volta raggiunta una sufficiente maturità.

    Questo approccio aveva lati positivi e negativi. Il positivo era che mi permetteva di controllare personalmente l'addestramento di chi poteva essermi utile, come nel caso di Asami. Per sua fortuna non sarebbe stato Shinichi a seguirla, chissà cosa le avrebbe potuto fare specie vestita da vampira (dovevo ammettere che faceva una bella figura, pur non essendo un morto di figa ero sempre stato in grado di riconoscere la bellezza come ogni artista che si rispetti).

    Mhh, non male.


    Mi riferivo, ovviamente, ai suoi sforzi per apprendere il chakra adesivo Dovrai impratichirti un po', ma lo farai col tempo. Dopotutto avremo qualche giorno ancora. Ora passiamo alla seconda parte, camminare sui muri.

    Per quale motivo hai aperto la “Casa degli orrori”?

    Feci spallucce Mai sentito parlare degli "Akasuna"?

    Se avesse risposto di no, avrei continuato con la spiegazione La mia è una famiglia del più famoso clan dei marionettisti. In sostanza la casa degli orrori mi serve per testare in sicurezza qualche progetto, per restare un po' da tempo in santa pace e perché no... guadagnare qualche soldino.

    Le avrei sorriso mentre la osservavo negli occhi Perché, che risposta ti aspettavi? Tu invece, ancora decisa a continuare a lavorare qui o la mia... scenata di prima ti ha fatto cambiare idea?

    In effetti, se era davvero innocente, il mio interrogatorio di prima poteva averla spaventata ed ero curioso di sapere cosa mi avrebbe risposto. Dopotutto più informazioni avevo più potevo saperne su di lei, se fosse veramente chi diceva di essere e sulle sue vere intenzioni.

    Una volta ricevuta una risposta mi sarei avvicinato al muro e le avrei detto di concentrare il chakra sulla pianta dei piedi e poi di appoggiare i piedi al muro.

    Tranquilla, ci sono qui io. Non è un luogo appropriato per un vero addestramento ma non posso certo rischiare che mi muori adesso, no?

    In effetti, pur se lei non lo poteva sapere, mi ero guadagnato una certa fama anni prima come un terribile sensei. Ma, dopotutto, ero e sono fermamente convinto che se non ci si trova in una situazione potenzialmente mortale è difficile riuscire ad esprimere il proprio massimo potenziale.

    Forza, che aspetti? A Kairi ho insegnato su uno strapiombo di centinaia di metri, non avrai mica paura di un muretto vero? Tranquilla che ti afferro io se cadi.

    Dopo quell'esercizio ci saremmo dovuti fermati per la notte. Non sembrava, ma il tempo passava inesorabile. Speravo solo che Kairi, Kitori e gli altri non fossero degli scansafatiche.
     
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    La casa degli orrori

    VII



    Kairi, come si poteva immaginare, non reagì troppo bene al comportamento del danshi: allontanandosi e preparandosi a una reazione violenta se necessario. Dopo le scuse del ragazzo Kairi si rilassò, ma continuò a guardare poco convinta, poi seria
    Non dovresti avvicinarti alle persone in quel modo e con quello sguardo, in particolare agli Uchiha, mi vien da dire. Siamo piuttosto...sensibili quando si parla dei nostri occhi
    Kitori rispose
    Si scusa, lo so ma geneticamente i Kenkichi non reagiscono bene a un certo tipo di rosso. Non credevo che tuoi occhi mi ricordassero tanto quel rosso.
    Quando poi il kuro spiegò i motivi per la sua curiosità verso i genjutsu l'Uchiha ne sembrò colpita e forse rattristata disse:
    Mi dispiace..
    Rispose il kiriano
    Grazie
    Poi la ragazza cercò di consolarlo e gli consigliò di non farsi rovinare la vita correndo dietro a un vago perché a volte meglio non sapere ...
    Sentendo parlare dei Kenkichi la ragazza disse
    Spade che si nutrono del sangue degli avversari? E' una metafora per indicare lo stile di combattimento del tuo clan, o si tratta di qualcosa che fanno realmente?
    Lui fece una risata
    Non conosci i Kenkichi? Meglio che non si sa...Nessuna metafora...la spada si rafforza con il sangue aumentando i suoi poteri. Discendono direttamente dalla taglia teste di Zabuza Momochi
    La ragazza disse poi
    Non sono la mia specialità, ma non mi ci sono nemmeno mai particolarmente applicata: prediligo i combattimenti a distanza rispetto a quelli corpo a corpo per il momento, ma se in futuro vorrò specializzarmi anche nell'uso di armi ravvicinate e credo che sceglierei proprio la spada in quel caso
    Fai bene !
    Quando Kitori prese un martello annuì e lo invitò a recuperare e a portare i vari attrezzi agli altri lavoratori, esso fece un sorriso
    Certo mademoiselle con piacere.
    In quel momento lei gli fece cenno di seguirla di la e durante il cammino disse
    Le mie motivazioni in realtà possono sembrare anche banali agli occhi dei più: per poter servire e proteggere il mio villaggio ed il mio clan, a cui credo di dovere molto, ed anche per seguire un po' una tradizione di famiglia, i miei genitori sono entrambi shinobi di Konoha. Nulla di eccezionale o particolarmente originale, dunque per quanto riguarda te, invece? Cosa ti ha spinto ad iscriverti all'accademia e perché in futuro vorresti diventarlo?
    Il ragazzo rispose subito
    Io per ... ridare l'onore e il rispetto perduto alla mia famiglia e soprattutto per diventare uno spadaccino...il migliore !!
    In prossimità del retro
    Spacchiamo i muri ora?
    In caso di risposta affermativa il giovane avrebbe, arrivato nel retro, distribuito gli attrezzi tranne 2: il martello più grosso che aveva trovato lui e un altro.
    Forza ragazzi mo ci si diverte ! Si spacca !
    Rivolto all'Uchiha
    Kairi prendi, un vero non si tira indietro !
    Passandole il martello che aveva trattenuto ma tenendo il più grosso per se.


    Status Kitori Kuro Kenkichi
    Studente - Energia Giala
    Chakra: 19 bassi;
    Vitalità: 10 leggere;


     
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    Il chakra era utilizzato anche per tecniche a lei sconosciute. Non ne aveva mai sentito parlare e a quanto pare, per il ruolo di vampiro, servivano proprio quelle per far colpo sui futuri clienti. Non ne conosceva l’esistenza ma quel giorno il destino aveva deciso che era il momento di imparare qualcosa. Anche se quello non era un contesto accademico, che per la precisione si trovava a pochi passi dalla “casa degli orrori”. Il chakra continuava il suo corso all’interno del suo braccio fino ad arrivare alla sua mano, coprendola successivamente. Era il secondo tentativo per la Hoshiyama. Avvicinò lentamente la mano alla sua pelle ricoperta dal trucco bianco. Contemporaneamente calibrava secondo dopo secondo la quantità di chakra necessaria per renderlo adesivo. E quando la mano destra venne appoggiata sul suo arto sinistro, la giovane genin cercò di rimuoverlo subito dopo. Ma a sua sorpresa e felicità la mano non si staccò.

    §Non si stacca!§

    La tecnica era riuscita con successo, trasformando il suo sguardo concentrato in un piccolo sorriso soddisfatto. La patina di chakra, che continuava a coprire la sua mano, riusciva a ad unire le due parti senza smuovere il trucco bianco. Poco dopo, il chakra accumulato cominciò ad affievolirsi e la ragazza spostò la sua mano. Anche se la sua tecnica aveva avuto successo, il ragazzo vampiro aveva affermato che Asami aveva bisogno ancora un pò di pratica per perfezionarla. La ragazza annuì con la testa ma per lei era già un buon risultato imparare una nuova tecnica in così poco tempo. Forse perchè in questi mesi aveva perfezionato l’unica jutsu curativa in suo possesso che richiedeva massimo controllo del chakra. Ma il primo passo per impararla era stato effettuato e non vedeva l’ora di usarla nello spettacolo ideato da Shu. Anche se in realtà non aveva ancora capito per quale motivo era stata costruita quella struttura.

    -Mai sentito parlare degli "Akasuna"?-

    -No.-

    In fondo non era strano per lei non conoscere alcuni clan che abitavano quel continente. La sua famiglia non era interessata a queste informazioni. In realtà non era interessata nemmeno al mondo ninja. Alcuni esponenti della famiglia Hoshiyama, generalmente quelli più anziani o tradizionali, vedevano il chakra come una stregoneria. Fortunatamente non tutti gli esponenti la pensavano in questo modo, compreso suo padre. Il suo odio verso i ninja e quel mondo brutale derivava da altre motivazioni a lei sconosciute. La ragazza in questi mesi aveva sentito parlare di alcuni clan ma non riusciva a riconoscerli oppure dimenticava direttamente il nome del clan. Il clan Akasuna non l’aveva mai sentito nominare, forse perchè a Konoha non era molto famoso. Ma a quanto pare quel clan era molto conosciuto all’interno di Suna, poichè era il più famoso clan di marionettisti. Aveva imparato che nel mondo c’erano molte stranezze. quella ne era una. Perchè far combattere delle marionette? Non amavano lo scontro corpo a corpo?

    §...§

    La casa serviva soprattutto per testare alcune marionette. Sperava solo di non assistere ad un brutto incidente. In più aveva aggiunto che la casa serviva anche per restare da solo e anche di guadagnare qualche ryo in più. Ma forse non ne aveva bisogno. Il ragazzo gli rivolse un sorriso e iniziò a guardarla negli occhi. Cosa voleva e perchè la fissava in quel modo? La genin lo guardò per alcuni istanti ma rivolse lo sguardo verso il nulla. Iniziò ad osservare l’ambiente che la circondava, anche se in realtà era una semplice stanza vuota.

    -Perché, che risposta ti aspettavi? Tu invece, ancora decisa a continuare a lavorare qui o la mia... scenata di prima ti ha fatto cambiare idea?-

    -Eh?-

    Asami non ci stava nemmeno pensando a quello che era successo un attimo prima. Aveva chiuso il discorso ma a quanto pare il sunese non aveva cambiato pagina. La ragazza dagli occhi verdi poteva anche rinunciare a quel ruolo da vampira. Si era ritrovata davanti a quella casa solo per pura curiosità.

    -Potrei anche andarmene…-

    Non aveva bisogno di soldi anche se guadagnarli non era una cattiva idea. Così poteva anche non chiederli di volta in volta a suo zio. Questo però significava convivere con un individuo che l’aveva spaventata solo per aver pronunciato il nome di Miyako.

    -...Abbiamo cominciato con il piede sbagliato... -

    A partire dalla presentazione del rosso anche se era giustificato dalla marea di colloqui che aveva fatto per l’intera mattinata. Utilizzò un tono quasi brusco nei confronti della ragazza, che cercò di alleviare la tensione rispondendo con una frase piuttosto sarcastica. Anche lei aveva sbagliato utilizzando l’Eruzione Rocciosa, distruggendo il pavimento della casa. La palla dello sbaglio passò nuovamente al ragazzo vampiro che ebbe una reazione del tutto ingiustificata. Poteva usare modi meno bruschi ma aveva preferito usare la “violenza”. Il contrario della kunoichi della foglia che, quando era possibile, cercava il dialogo per chiarire qualsiasi malinteso.

    -... Ma... avremo tempo per rimediare.-

    Lo sperava. Perchè non dargli una seconda possibilità? Aveva perdonato Miyako che aveva mentito alla diciottenne per un intero giorno. Perchè non eliminare anche questo conflitto che si era creato fra i due? Cosa ci guadagnavano nell’essere nemici? Come collaboravano durante lo spettacolo se c’era questa rivalità? Forse il ragazzo non era pronto per mettere una pietra sopra questa faccenda. Ma Asami lo aveva già fatto. Anche se non si fidava ciecamente del giovane ninja del paese del Vento.
    Dopo la sua risposta il ragazzo si avvicinò al muro e disse alla ragazza di concentrare il chakra sulla pianta dei piedi e di appoggiarla al muro.

    -Al muro?-

    La ragazza, con sguardo perplesso, iniziò a guardare il muro fino al soffitto. Non era un esercizio troppo pericoloso? La ragazza doveva ancora perfezionare quella tecnica appena imparata. Il ragazzo continuò a parlare anche se la genin aveva lo sguardo sulla parete.

    -Tranquilla, ci sono qui io. Non è un luogo appropriato per un vero addestramento ma non posso certo rischiare che mi muori adesso, no?-

    Gli occhi verdi della Hoshiyama si spostarono improvvisamente in quelli del sunese. Con le braccia conserte, alzando il sopracciglio sinistro, iniziò a guardarlo facendo una smorfia. Forse era proprio quello che voleva. Come poteva fidarsi di lui? Lo aveva perdonato ma di certo non aveva dimenticato. Si guardò in giro prima di rivolgergli di nuovo la parola.

    -In effetti... non è nemmeno un bel luogo per morire...-

    Non riusciva a fidarsi di lui. E forse anche il ragazzo non si fidava della Hoshiyama. Eppure la stava aiutando nell’apprendimento di una nuova tecnica. Non aveva paura di affrontare la prova ma non era sicura di saper gestire il controllo del chakra, con il rischio di cadere.

    -Forza, che aspetti? A Kairi ho insegnato su uno strapiombo di centinaia di metri, non avrai mica paura di un muretto vero? Tranquilla che ti afferro io se cadi.-

    Cos’era una provocazione? La vedeva debole? Lo fulminò semplicemente con lo sguardo. Non era tra le kunoichi più forti del villaggio della foglia. Questo lo sapeva bene. Ma non per questo doveva essere sottovalutata. In più dopo i modi bruschi che aveva usato nei suoi confronti chiunque poteva essere timoroso da affidargli la propria vita.

    -Non so chi sia questa Kairi… Ma di sicuro sei stato molto più gentile!-

    Nella sua voce non c’era un briciolo di sarcasmo, anzi era serissima. Spostò lo sguardo di nuovo sul legno. Si avvicinò alla parete toccandolo con la mano. Era freddo e liscio. In alcuni punti era un pò rovinato ma non tanto da risultare marcio. Ma ora era il momento di riprovare quella tecnica ma prima doveva riaccumulare il chakra, poichè quello che aveva generato precedentemente l’aveva consumato tutto. Ora però sapeva la quantità da concentrare. Ma gli arti erano due e quindi non sapeva la quantità da produrre. Ma quella era la parte meno faticosa. Creò la quantità necessaria in un batter d’occhio, mescolando solo le energie fisiche e psiche. Lo mandò all’interno del sistema circolatorio riservato al chakra per poi accumularlo sulla pianta del piede destro. Ne accumulò parecchio poichè aveva paura di precipitare ma non appena il piede toccò il legno, questo iniziò a piegarsi in un punto preciso pronto a spezzarsi. Fortunatamente ciò non avvenne visto che la ragazza spostò subito il piede e rimandò il chakra all’interno del suo flusso. Si avvicinò di più al legno per osservare il danno, notando delle piccole e innocue schegge. Fece una smorfia di disapprovazione quando le vide dopodichè ritornò di nuovo a fissare il legno per riprovare l’esercizio. Questa volta ne accumulò di meno e, fortunatamente, il chakra funzionò. Il piede non si staccava dalla parete.

    §Perfetto!§

    Ora però bisognava fare lo stesso con l’altro piede. Calibrando così la quantità di chakra usata l’attimo prima la ragazza si ritrovò con entrambi i piedi attaccati al muro, con il corpo parallelo al pavimento. Cercò di muoversi ma i piedi non si staccarono dal legno. L’unica cosa da fare era diminuire la quantità di chakra. Ma così rischiava di cadere.

    §Mmm...§

    Era quella l’unica soluzione ma contemporaneamente la ragazza doveva anche calcolare il momento giusto per concentrare nuovamente il chakra sulla pianta dei piedi. Un’operazione che richiedeva un ottimo controllo del chakra e massima concentrazione. Così iniziò con il piede destro. Per staccarlo spostò parte del chakra, accumulandolo nella caviglia. Così il piede lentamente si staccò dal muro e, dopo averlo spostato di qualche centimetro, spostò nuovamente la quantità di chakra dalla caviglia alla pianta del piede così da tenerlo fermo al legno. Così fece anche con il piede sinistro. Inizialmente proseguiva lungo la parete molto lentamente ma con il passare del tempo questo esercizio diventò meccanico, passeggiando liberamente. Solo una volta concentrò meno chakra del dovuto, perdendo quasi l’equilibrio. Ma, tempestivamente, riuscì a portare la quantità di chakra necessaria così da non perdere l’equilibrio. Si fermò a metà altezza con le mani appoggiati ai fianchi, lo sguardo fisso sul sunese e un piccolo sorriso sulle labbra. Anche quella prova fu superata con successo.
     
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    Guardò con aria perplessa lo studente, ascoltando le sue spiegazioni sulla sua strana reazione di poco prima Uhm, non reagite bene nemmeno al rosso dello sharingan a quanto pare...quindi starò attenta ad attivarlo il meno possibile davanti a te o a qualsiasi altro membro del tuo clan, se ogni volta devo aspettarmi una reazione simile rise, continuando ad ascoltare la spiegazione riguardante quel clan per lei così particolare.
    Zabuza...ne ho sentito parlare una volta in accademia proprio da uno studente di Kiri, si dice fosse uno dei più grandi spadaccini dei tempi passati, giusto? Mi pare fu proprio un utilizzatore dello sharingan, Kakashi uno dei precedenti Hokage a sconfiggerlo, curioso il caso. Dunque le vostre spade si rafforzano davvero con il sangue? Abilità pericolosa la vostra... quell'informazione le sarebbe stata utile in futuro se mai fosse stata costretta a scontrarsi con un appartenente di quel clan, avrebbe evitato in tutti i modi possibili di farsi ferire da una di quelle spade.
    Grazie ai suoi viaggi nei vari villaggi ed alle amicizie che stava stringendo era riuscita a racimolare nel corso dei mesi diverse informazioni su molti clan, i Kenkichi, gli Akuma o i marionettisti, di cui fino a poco tempo prima non conosceva neppure l'esistenza: per quanto l'avesse fatto per vera e propria curiosità e per ampliare le sue conoscenze accademiche sul mondo degli shinobi, quelle informazioni sarebbero state utili per lei in futuro anche nel caso in cui si fosse trovata a doversi confrontare con qualcuno di loro, e questo le diede un nuovo piccolo obiettivo: riuscire ad ottenere maggiori informazioni possibili sulle varie innate o abilità al di fuori di Konoha, in maniera tale da essere il meno impreparata possibile in caso di missioni o battaglie.
    Non appena avesse finito di aiutare Shu nella costruzione di quella casa, avrebbe dedicato parte del suo tempo per ampliare proprio quel tipo di conoscenze.

    Sorrise poi sentendo gli obiettivi del kiriano Bhè, obiettivo nobile ma temo dovrai allenarti parecchio se desideri davvero diventare il migliore spadaccino, in giro ve ne sono parecchi. Ne conosco uno anche a Konoha, se un giorno verrai a trovarmi al villaggio posso indirizzarti a lui, possiede un dojo e magari può darti qualche utile consiglio rispose, ripensando ad Atasuke ed alla sua palestra.

    Arrivarono infine dal gruppetto di ragazzi che nel frattempo aveva completamente sgomberato entrambe le stanze, e la ragazza afferrò al volo il martello che le lanciò Kitori Dammi solo un secondo per organizzare i lavori
    Dopo aver distribuito i vari attrezzi, dando un martello ad ogni genin presente nella stanza, coordinò nuovamente le squadre per ottimizzare i lavori I gruppi 1 e 2 si occuperanno della distruzione del muro della prima stanza, i gruppi 3 e 4 della seconda, mentre io e te Kitori ci occuperemo da soli della terza. In questo modo avremo modo di farci un po' i muscoli e sfruttare la cosa come buon allenamento, che ne dici? esclamò cortese verso il ragazzo.
    Non appena tutti raggiunsero le proprie posizioni e controllato che tutto stesse procedendo nel migliore dei modi fece cenno allo studente di seguirla, dirigendosi nella stanza ed osservando il grosso muro pensierosa Sai, esiste un'altro tipo di chakra, quello distruttivo, che ci sarebbe stato di grande aiuto in questo caso, sarebbero bastati un paio di pugni per riuscire a buttare giù questa parete senza troppa fatica. Purtroppo non l'ho ancora appreso, altrimenti te l'avrei insegnato molto volentieri. Ma come dicevo, ci faremo un po' di muscoli in questo caso afferrò il martello, dando un forte e preciso colpo sul muro, che si crepò appena nonostante la forza impressa e la pesantezza del martello [For 300], per poi allontanarsi di un paio di passi ed osservare la parete con aria sconsolata Servirà molto più tempo di quel che pensassi...
    Diede un secondo colpo con la stessa potenza nello stesso punto del precedente, diversi pezzi di intonaco caddero a terra ai suoi piedi mostrando i mattoni che componevano il muro e confermando quello che era il suo timore Uff, speravo fosse un muro di cartongesso. Eh vabbè, vediamo il lato positivo, maggiori possibilità di allenamento! continuò, sollevando il martello una terza volta finendo con il colpire nuovamente lo stesso punto, creando finalmente un'apertura dal quale riuscì ad osservare la stanza dall'altra parte Shu, mi hai rifilato proprio un bel lavorino eh? Spero che questo ripaghi il debito che ho nei tuoi confronti per avermi insegnato il chakra adesivo e repulsivo pensò fra sé e sé, preparando di nuovo il martello. Difficilmente avrebbero finito quel lavoro prima di cena, e sperava che il chunin potesse perlomeno offrire a tutti loro qualcosa di succulento da mangiare.


     
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