Sigilli Trafugati

QdV di Oto

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    [Sigilli Trafugati] VII



    Oto. Mentre dei criminali stavano per far sparire una delle cose più preziose che il villaggio possedesse, gli otesi ben pensavano di perder tempo a litigare tra di loro. Kamine si limitò a guardare Hebiko con gli occhi leggermente spalancati e un linguaggio del corpo che inequivocabilmente chiedeva che bisogno ci fosse di quella sfuriata.

    Fortunatamente l'amministratore riportò tutti sul seminato in maniera più che decisa. Qualcuno avrebbe detto forse troppo. Oto rimane Oto, nel bene e nel male...

    Il perentorio ordine di Shinken fu quello di procurarsi tutto l'equipaggiamento necessario entro cinque minuti. Kamine non era solita muoversi senza la totalità del suo (pur relativamente scarso) equipaggiamento, quindi l'unica aggiunta rispetto alla norma fu la ricetrasmittente distribuita a tutti.

    Successivamente, Shinken raggiunse il gruppo di ninja (e Mozumi) ed spartì il gruppo in due. Kamine e Amano sarebbero stati agli ordini di Kato, per scortare il tatuatore fino ad una locazione sicura vicino alla serra e rimanere in attesa di ordini. Ma fu la richiesta di esporre chiaramente le proprie capacità che non piacque alla ragazza.

    I due gruppi si mossero e, ingoiando amaro, Kamine iniziò a spiegare le proprie capacità ai compagni. Combatto principalmente dalla corta distanza, al massimo media. Se le cose dovessero mettersi male, posso aumentare il mio chakra e le mie capacità fisiche... Un secondo di silenzio. Tuttavia in quel caso perderei praticamente il senno per un certo periodo. Se così dovesse essere, assicuratevi di stare fuori dalla mia portata, se non posso farlo io direttamente. Altri due secondi di silenzio. Rimuginava qualcosa.Al diavolo. E, se mentre non ho il controllo, doveste vedere...qualcosa di gigantesco venire fuori all'improvviso da me, scappate. Avvisate l'amministratore il prima possibile, ditegli che l'Hachibi è libero dentro Oto. Ormai era fatta.

    [...]
    Alla guardia di Mozumi, Kamine era silenziosa, tesa in attesa di sapere come stavano andando le cose all'interno della serra. Concentrata sulla ricetrasmittente, avrebbe risposto a monosillabi se Amano, Kato o il tatuatore avessero cercato di rivolgerle la parola.

    La prima porta si aprì, proprio come sconclusionatamente aveva detto Aoi. Controlli in salotto e correggi di sopra... Nel suo delirio, pensò, era coerente. Shinken descrisse la stanza successiva, un altro orologio, un modellino e due altri orari.

    La mente di Kamine tentava di ricostruire i pezzi. L'ora della stanza, serve una chiave...quanto diavolo ha parlato...l'ora del treno è quella della meridiana? Aspetta... Gli occhi della ragazza saettavano da una parte all'altra, senza però davvero guardare i suoi compagni o altro.Tic-toc...Che sia...

    ..può essere. Kamine portò la mano alla ricetrasmittente, comunicando con Shinken. Takatsui-sama, aspettate. Ho una teoria, credo di aver capito i vaneggiamenti di Aoi. Attese un paio di secondi, giusto per ricevere risposta dal Jonin, poi proseguì esponendo la sua teoria.

    Era chiaramente alterato, ma ci ha rivelato quasi tutto. Ogni volta che ha detto "tic-toc" nel suo discorso, si riferiva ad un orologio da modificare per entrare nella prossima area. Controlli in salotto e correggi di sopra è la porta che avete appena aperto. Cercò di tenere la voce il più calma e chiara possibile, ma l'eccitazione per l'eventuale soluzione era comunque palpabile. Aperta questa porta, dovrete fare "Corridoio due avanti" e vi troverete davanti ad un altro orologio, dopo il quale farete "pianerottolo e tre indietro". Quindi, un ultimo orologio dove "o ti chiamano o hai una stanza". Molto probabilmente è qui che andrà inserita l'ora della stanza di Aoi, per entrare e prendere la chiave. Era una teoria basata esclusivamente sulle parole di Aoi e su quello che le avevano descritto alla radio, ma al momento non avevano altro.

    La mia idea è che la chiave abbia a che fare direttamente con il treno. Tornando indietro e inserendola nel modellino, l'ora del tempio si modificherà, dando l'accesso al laboratorio di Mani d'Oro. Per l'ora da inserire adesso, credo che sia quella fissa sulla meridiana. L'alternativa è che bisogna inserire quella del tempio adesso e che la chiave vada inserita altrove, insieme all'ora della meridiana. Si accorse che, effettivamente, la teoria non aiutava molo nell'immediato, ma se si fosse rivelata corretta, avrebbe potuto evitare l'attivazione di trappole più avanti. Evitò di dire che credeva che la chiave fossero dei vagoni da aggiugere al treno, per evitare di fare un volo pindarico esagerato. Purtroppo ho basato tutto su quello che sappiamo al momento, non ho l'assoluta certezza che sia così.


    [OT]
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    La situazione degenerò in un attimo e il mio intervento servì ben a poco. Shinken aveva già deciso, aveva già sentenziato il destino futuro di Hebiko… e aveva ragione. La Vipera effettivamente aveva superato una linea invalicabile. Un confine che separava l’onore, il rispetto e la fiducia nel superiore. Concetti che evidentemente non conosceva ma per questo non la escludevano dell’essere colpevole. Chiusi gli occhi per un attimo. Era già successo. Ad Anko.

    Agì impulsivamente, si fidò di quel contadino… nonostante i miei consigli. E l’uomo morì, per colpa sua. Di una morte atroce ma fummo fortunati. Poteva far saltare la missione, poteva farci smascherare. Sempre colpa della sua superficialità. Sospirai. Speravo che quella esperienza le fosse servita da lezione ma così non fu. Mi ricordo ancora le mie parole di rimprovero:

    - Non ho commesso molte cose buone nella vita Hebiko e ho quasi assaporato più volte il gusto amaro della morte. E ho capito una cosa: non ci si può fidare. Mai, sempre. A parte per una sola eccezione: per i propri compagni di avventura. In quel caso darei la vita. Del resto io e te siamo shinobi… –



    Il comportamento dimostrato mi deluse quella volta come ora, ed in entrambe le occasioni rimasi sconfortato... moltissimo. Come avrei ancora potuto fidarmi? No, non potevo. E perdere la fiducia era un gesto gravissimo. Ascoltai Shinken e compresi il suo punto di vista. Al posto suo probabilmente avrei detto lo stesso. Forse l’avrei uccisa. Già. O quanto meno avrei posto fine alla sua carriera Ninja.

    Tuttavia Febh non rimase a guardare e le azioni che seguirono mi lasciarono stupefatto, da semplice spettatore. Con delle rapide azioni punì entrambi, per lo stesso reato. A stento mi trattenni nel sussultare. La punizione inferta dall’amministratore si rivelò tremenda e ricadde su tutti… in pratica avremmo dovuto affrontare Mani d’Oro con un due braccia in meno. Una difficoltà che non doveva aggiungersi. Imprecai tra me e me contro i Kami.

    Comunque finito quel momento di puro gelo Shinken prese subito a dare gli ordini. In breve sarei stato a capo di quella piccola combriccola di ninja, ovvero di Kamine, Amano e il tatuatore (con la piccola aggiunta della Lucertola di Febh) mentre il Jonin si sarebbe preso direttamente in carico Hebiko. Evidentemente aveva intenzione fin da subito a non fargliela passare liscia. Sotto consiglio del nostro superiore ci scambiammo le informazioni sulle nostre abilità e rimasi piuttosto sorpreso nel sentire le parole di Kamine: Hachibi? Febh? Misi da parte per il momento quelle notizie, non avrebbe avuto senso aggiungere ulteriori preoccupazioni. Invece nel mio caso mi limitai inizialmente a spiccicare solo qualche parola: - Rispetto alla nostra unica missione che abbiamo intrapreso insieme non ho particolari novità. Quindi se ti ricordi sono molto abile nel Taijustu, e ho giusto un paio di metodi per indebolire l’avversario; in ogni caso ti rispiego per bene… – quindi presi a descrivere alcune abilità, illustrando in maniera sommaria le principali utilità delle mie tecniche, al termine aggiunsi: - Comunque Kamine direi che possiamo lasciare Amano e il tatuatore qui in Amministrazione. Entrambi sono inesperti e sicuramente non adatti ai vicoli di Oto, soprattutto in quella zona verso la Serra. In ogni caso in mezz’ora possiamo sempre tornare indietro e direi che è un tempo accettabile – mi voltai verso il tatuatore: - Nel frattempo puoi preparare il necessario per agire nel caso di emergenza. – e con quelle parole lasciai il duo.

    Conclusi i preparativi ci muovemmo verso l’obbiettivo designato. Per un attimo fui colto dal desiderio di avvicinarmi ad Hebiko, per scambiare giusto due parole di avvertimento, ma mi trattenni. Era già stato detto abbastanza e quello che avevo intenzione di pronunciare… e avrei avuto modo di dirglielo a missione conclusa. Se mai saremmo sopravvissuti.


    ~.~



    Giungemmo alla Serra senza grosse difficoltà riunendoci così con il Jonin e Hebiko, ma nemmeno il tempo di scambiarci una parola che la nostra infiltrazione ebbe inizio. Io, Kamine e la lucertola rimanemmo nascosti in prossimità della villa stessa, osservando tuttavia Shinken e la Vipera agire in lontananza, tuttavia mantenendoci in contatto grazie alle ricetrasmittenti.

    La prima parte di infiltrazione si rivelò un successo, grazie alle abilità deduttive del Fedaykin. Però, come avevamo immaginato, dalle parole di Aoi si presentò un nuovo ostacolo davanti a noi. In pratica, ad ascoltare la descrizione del duo, un secondo pendolo richiedeva l’inserimento di un orario corretto. Kamine fu la prima a parlare e ascoltai con molta attenzione i suoi ragionamenti. Aspettando qualche secondo aggiunsi, via radio, la mia opinione: - Jonin, condivido le parole di Kamine. Il suo punto di vista potrebbe essere corretto ma non posso fare a meno di pensare ad un paio di cose. Oggettivamente mi sembra inverosimile che si presentino ben tre orologi a pendolo, uno dietro all’altro, nei quali bisogna inserire l’orario giusto. Non solo, Aoi ha detto che ciascuno ha la sua ora, quindi quando andrà effettivamente usata? Forse adesso. Forse la meridiana è solo uno specchio per le allodole. Quindi l’alternativa è tra le sedici e quindici o le cinque e quarantacinque... – già, ma era una decisione che non mi aspettava. Shinken era il Jonin, Hebiko era con lui; fisicamente davanti all'orologio. A loro il futuro destino di quella missione.
     
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    Punizioni potenzialmente letali

    VIII



    Vedere come tutti restarono silenziosi ed in disparte dopo che aveva gridato al vento la sua opinione che riteneva l’orario dell’orologio una chiave per accedere alla Serra, per un momento si infiammò. Non voleva perdere tempo perché gli altri preferivano seguire un Jonin che aveva avuto l’intuizione sbagliata piuttosto di una genin che aveva fatto notare l’errore di base nel pensare di poter entrare solo due volte al giorno. Nemmeno Kamine, che aveva espresso quel dubbio, seppur con meno sicurezza, aveva dato segno di preferire l’idea di Hebiko. Forse aveva aspettato troppo poco, non aveva dato tempo agli altri di ragionare la sua idea, ma pensare che Goemon o chi per esso poteva arrivare alla Serra in qualunque momento per portare i sigilli chissà dove l’aveva fatta scattare. E la scintilla aveva causato un effetto a catena.
    Kato si mise subito tra lei e il Jonin, sgridandola in malo modo. La Vipera, non capendo il suo scatto, lo fissò arrabbiata e confusa, aprendo la bocca senza riuscire a proferir parola, tanto era stato inaspettato il suo gesto. Si voltò verso la kunoichi, inspirando ed alzando nuovamente la voce, ribadendo ciò che aveva pensato prima della sfuriata, rivolta però verso Kato:

    No, non mi fiderò della sua intuizione sbagliata! Chi mai costruirebbe un covo nel quale puoi entrare solamente due volte al giorno!?, E’ stupido, se me ne stavo zitta avremmo perso un sacco di tempo prezioso!

    Stavolta fu Shinken a prendere parola, ammutolendo la Vipera con la sua proposta di lasciarla indietro, pena la sua morte. Ed espresse ad alta voce anche la sua minaccia, quella di ucciderla non appena l’avesse trovata da sola. La ragazza rabbrividì, facendo un passo indietro. Certo, poteva aver alzato troppo la voce, il suo carattere poteva averla spinta a fronteggiare un Jonin a muso duro, ma quello stesso Jonin aveva appena fatto un errore ben più grave. E quell’errore peggiorò la punizione che avrebbe ricevuto la giovane genin per aver dato modo al team di credere di voler agire da sola.
    Le tranquille parole di Febh si rivelarono ben presto la calma prima della tempesta. Senza preavviso, Hebiko sentì una forte spinta che la schiacciò a terra, lasciandosi scappare un gridolino prima di impattare sul pavimento. Con espressione terrorizzata, consapevole di essere completamente bloccata, fissò l’Amministratore, mentre ribadiva la sua posizione superiore rispetto ad entrambi. La punizione del dover lavorare con il guardiano la lasciò quasi senza fiato, non avendo però il coraggio di ribattere. Ebbe tempo di riprendere fiato mentre Febh si occupava di far tornare in riga Shinken, lasciandosi sfuggire un secondo gridolino più trattenuto quando alzò la voce verso di lei, ordinandole di ubbidire al Jonin per tutta la durata della missione. Si limitò ad annuire silenziosamente, troppo spaventata per alzare qualsiasi obiezione.
    Solo quando venne liberata si rese conto di come era stato ridotto il suo braccio sinistro, cosa che non fece altro che peggiorare l’ansia che provava dopo quel trattamento. Trovò il coraggio di balbettare solo quando lo Yakushi interpellò chi era rimasto in silenzio:

    Fe-Febh, per favore… H-ho compreso il mio errore, non m-mi ribellerò a nessun ordine. M-ma dobbiamo entrare in un co-covo zeppo di criminali, no-non sono sicura sia saggio i-indebolire un jonin… t-tantomeno una genin. Se-sei davvero sicuro di volerci m-mandare in mezzo alle Asce in queste condizioni, ora c-che sono guidati da persone che sono state in grado di ru-rubare i sigilli? Ed i-in possesso di inchiostri d-dagli effetti sconosciuti? Ri-rispetterò la tua decisione, volevo so-solo ricordarti dove siamo diretti…




    Hebiko rimase silenziosa durante tutta la fase dei preparativi. Aveva ben poco da fare, dato che portava sempre con sé tutto il suo equipaggiamento, quindi si limitò ad attendere l’arrivo di tutti. Shinken divise il gruppo in coppie, ordinando alla Vipera di restare al suo fianco.

    Sì, capo.

    La ragazza si avvicinò a lui con sguardo spento, legandosi il braccio inutilizzabile con lo straccio che le era stato consegnato. Non era ben chiaro se le sue parole fossero ironiche o se si fosse convertita onde evitare altre possibili sfuriate, l’importante era assecondare gli ordini del Jonin, a meno di comandi suicidi. Non aveva bisogno di spiegare le sue abilità a Shinken, durante il loro primo incontro aveva subito intuito la natura della Vipera; quest’ultima però non avrebbe osato chiedere al jonin le sue abilità, era compito suo spiegargliele per far sì che la coppia funzionasse.
    Arrivati a destinazione, Hebiko utilizzò un tono sottomesso per ogni cosa, evitando provocazioni solite del suo modo di fare. Le brillarono gli occhi per un istante quando il meccanismo scattò, come prova inconfutabile della sua intuizione corretta. O quasi, ma era ormai chiaro che gli orari fossero chiavi per raggiungere i vari luoghi della Serra.
    Una volta all’interno della nuova stanza, Hebiko rimase in disparte, pensierosa, analizzando la stanza con lo sguardo. Ora erano di fronte a due diversi orologi, un pendolo ben decorato ed uno più piccino, facente parte di un plastico. Fissò incuriosita ogni dettaglio, non facendosi bastare la descrizione di Shinken, allontanandovisi una volta finito di curiosare. Da quello che poteva ricordare delle parole di Aoi, “l’ora del treno” come aveva detto lui era riservata a raggiungere i laboratori, e forse anche Mani d’oro stesso, ma nella sua stanza era nascosta una chiave per raggiungere i primi. Commentò il plastico prima di allontanarvisi:

    Sicuramente ci sarà utile, ma la nostra priorità è la stanza di quel pezzente.

    Fu Kamine la prima a dire la sua idea, seguita con interesse dalla Vipera che fece qualche passo verso la ragazza, annuendo un paio di volte con aria sempre più convinta. Ma quando propose di inserire l’ora della meridiana assunse un’espressione diversa, il ragionamento non le tornava più. Fu Kato ad aggiungere il finale in accordo col suo pensiero. E dato l’invito di Shinken, toccava alla rossa riordinare le idee di tutti e prendere una decisione. Lo fulminò con la coda dell’occhio, il jonin sembrava voler insistere con quel fastidioso nomignolo, ma si sforzò per non farsi distrarre. Prese parola, ricapitolando tutto ad alta voce:

    D’accordo, siamo entrati in quello che presumo sia… la sala d’attesa, o comunque una stanza neutra ma accessibile solo da chi dovrebbe avere le informazioni per raggirare gli orologi, così come abbiamo appena fatto. Ci troviamo davanti a due diversi orologi, ma come ha detto Kamine tutto ciò che riguarda il plastico fa molto probabilmente parte del meccanismo per raggiungere i laboratori… e Mani d’oro, da quel che ricordo dai vaneggiamenti di quel drogato. Ma sono d’accordo con Kato quando dice di ignorare la meridiana, dato che ciò che ora ci interessa è la stanza di Aoi, non il treno e di conseguenza tutto ciò che fa parte del plastico. Quindi, la cosa più logica è inserire l’orario della stanza di Aoi. Se è corretto, dovremmo entrare in un corridoio e trovare un terzo pendolo fermo sulla mezzanotte, e dagli indizi che abbiamo probabilmente togliere due ore dall’orario della stanza. In caso contrario…

    Aggrottò la fronte, preoccupata. Tutti avevano ascoltato i vaneggiamenti di quell’uomo, e tutti ricordavano bene le conseguenze di chi sbagliava orario. Non a caso Shinken aveva invitato proprio Hebiko ad inserire l’orario che riteneva corretto. Si avvicinò al grosso pendolo, allungando la mano verso le lancette spostandole in modo da segnare le cinque e quarantacinque. Trattenne il respiro, tesa come una corda di violino.
     
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    Pur provando, l'orario immesso non produsse alcun cambiamento. Non trappole, non allarmi. Non aggressioni da parte di avversari occultati. Ma nemmeno l'apertura della porta. E lo stesso sarebbe accaduto se avessero inserito l'orario della Meridiana o della chiesetta del plastico (che certo non poteva essere corretto, dato che cambiava continuamente, essendo un orologio funzionante)
     
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    L’orario inserito da Hebiko non fu corretto. Fortunatamente, o meglio all'apparenza, non avvenne nulla. Non scattò nessuna trappola o meccanismo e quando la Vipera riferì l’intera situazione alla ricetrasmittente tirai un sospiro di sollievo. Tuttavia fu un solo un attimo di tranquillità. Eravamo in pieno territorio ostile, nel bel mezzo di una infiltrazione e con il nostro errore avremmo potuto mandare l'intera azione furtiva a monte.

    Ma ci era stata concessa un’altra possibilità, nel bene o nel male, prima di passare alle maniere forti.

    Pensai, ragionando sulla descrizione dell’ambiente e di quel strano plastico fornite dalla Genin. Pensai di nuovo alle parole di Aoi. Chiusi gli occhi e mi focalizzai sulle sue parole, sul treno, sull'orario. Finché non giunsi ad una conclusione.

    - Jonin, Hebiko… vorrei proporre una mia idea. Me ne assumo chiaramente la responsabilità. Aoi nel suo discorso, per lo più delirante, ha parlato dell’orario del treno no? Ma non solo… ha emulato il suono del treno e non credo che sia stato un caso. Pensando a queste due cose mi è semplicemente venuto in mente un collegamento elementare che ora vi illustrerò. Mi sembra di capire che in qualche modo quel treno, disposto sulle rotaie, è funzionante, giusto? Ho la sensazione che spostando con la mano il treno in avanti o indietro può ad un certo punto fare quel Ciuff descritto da Aoi e magari sbloccare qualcosa: per esempio segnare l’orario giusto da inserire sul pendolo, in quanto l’orario della stazione si modifica. Anzi direi di più. Io sposterei i vagoni in questo modo. Prendendo come riferimento il cerchio formato dall’unione delle rotaie come una sorta di circonferenza oraria porrei la testa del treno alle ore 16, spostandola quindi in avanti in senso orario. Allo stesso tempo e allo stesso modo sposterei gli altri vagoni, quelli che ora sono posizionati verso le 16-17 circa, ai 15 minuti dell’ora. In maniera tale da segnare appunto le 16.15 sulla circonferenza e non a caso, da come mi è stata descritta la situazione, i vagoni in questa configurazione dovrebbero probabilmente riunirsi e chissà… magari funzionare! -

    Era un’idea alquanto fantasiosa, ma forse in quella situazione era proprio l’elemento chiave da utilizzare.
     
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    Ragionamenti Complessi


    Sigilli Trafugati - parte X



    Click! L'orario venne inserito dalle delicate dita della ragazza ma... niente. I due ninja rimasero impalati per qualche istante, entrambi pronti a scattare ad un eventuale trappola nascosta, ma non successe veramente nulla. Senza nemmeno dare spiegazioni alla ragazza, il Jonin si portò nuovamente di fianco al plastico, guardandolo da una prospettiva diversa. Era un esercizio che aveva fatto spesso guardando le cartine dei tunnel di Oto: cambiare posizione di osservazione, ogni tanto, portava a considerare soluzioni non immediatamente evidenti. Non quella volta, però. Mentre l'idea di sfondare la porta e proseguire stava per prendere il sopravvento, il ragazzo del clan Yotsuki prese parola.

    Shinken lo ascoltò con attenzione, senza scostare per un secondo gli occhi da Hebiko. Rimase qualche secondo a pensare alle sue parole, ripercorrendo la teoria del Genin. Mi sembra evidente che questa volta l'orario da inserire non è così scontato, quindi potresti avere ragione. Memorizzò la posizione dei pezzi del treno e con un dito fece per spostarli, allungando l'unico braccio rimastogli, ma poi si interruppe. Eppure ora sappiamo che ad inserire orari sbagliati nel pendolo non si attivano trappole... ma non possiamo essere certi dello stesso se dovessimo spostare il trenino. Magari con il nostro precedente tentativo abbiamo già allertato Mani d'Oro, anche se credo che lui sappia già che siamo qui. Tornò a girare intorno al tavolo. Questi vagoni potrebbero già segnare un orario. Taka-Onna, veloce, inserisci le otto e venti, se non va prova con le nove, sempre e venti. Avete altri suggerimenti? Abbiamo pochi minuti e poi faremo ugualmente irruzione.

    Eppure c'era qualcosa che lo stava infastidendo. Erano bloccati all'interno di una sala d'attesa, probabilmente il posto più sensato dove inserire una telecamera nascosta. La voglia di sfondare quella porta stava aumentando, ma si trattenne. Tornò a concentrarsi sul plastico mentre gli altri avrebbero - forse - preso parola. Un orologio ticchettava e sembrava segnare un orario, anche se sbagliato. Una meridiana disegnata a terra e quel dannato trenino, quello di cui Aoi aveva parlato durante l'interrogatorio. Il pendolo a Tori e la Chiesa. Guardava ogni singolo elemento del plastico eppure non riusciva a non pensare a come sfondare quella dannata porta.


     
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    Il risultato dei miei ragionamenti si rivelò inefficace. Purtroppo cambiare la disposizione dei vagoni seguendo l’ipotesi che avevo fornito non portò a nessun risultato.

    Dovevo di nuovo pensare. Dove era l’inghippo? Attesi qualche minuto in silenzio, per poi riprendere a parlare alla ricetrasmittente: - Allora… se nessuno degli orari a nostra disposizione funziona significa una cosa sola: che l’orario giusto non è tra quelli che conosciamo. Dobbiamo estrapolarlo da qualcosa. La prima possibilità che mi sovviene è che sia l’orologio di Aoi che la meridiana sono fermi ad un’ora precisa. Magari sottraendo l’ora banalmente si ottiene la soluzione… quindi si può provare ad impostare le 13.30 sul pendolo. E così spiegherebbe come la stanza di Aoi si sblocca. Ad ogni ora una precisa stanza. Non trovate? -
     
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    § VII §
    Porte


    Amministrazione di Oto

    La prima a reagire alla punizione fu Hebiko, grosso modo come lo Yakushi si aspettava, mentre gli altri si ritraevano in una sorta di religioso timore. So benissimo dove siete diretti. Ma senza una punizione esemplare, le parole cadono nel vuoto. Dovrete affrontare così questa sfida...uniti nella sfortuna forse evitere di ricominciare a battibeccare come vecchie comari. Questa la sua replica del tutto svuotata di emozioni, salvo forse un briciolo di intento omicida. Shinken diede poi gli ordini, attardandosi giusto il tempo per scambiare ancora qualche parola con l'Amministratore. Sei fortunato che mi serva riavere quei sigilli, Shinken. Non amo essere messo alla prova. Tutti quelli che lo hanno fatto sono scomparsi prematuramente, e se qualcuno mai mi "prendesse per la coda", scoprirebbe che ha appena stretto tra le mani un serpente che non può sperare di controllare. E ora fuori di qui! Ruggì indicando la porta. Quel briefing era terminato, ora dovevano proseguire nella missione.


    La Serra Rossa

    Muovere i vagoni non ebbe alcun effetto sulla stanza nè su ciò che conteneva, mentre alla fine, l'orario delle 21.20 inserito dietro suggerimento di Shinken fece scattare la porta. La posizione dei vagoni su quella strana rotaia perfettamente circolare riprendeva la posizione delle lancette...ma il fatto che gli orari sbagliati non avessero fatto scattare delle trappole lasciava da pensare: potevano aver innescato un allarme silenzioso? Impossibile capirlo.

    Che si riunissero aspettando gli altri o proseguissero da soli, oltre la porta li aspettava una nuova pendola, sulla sinistra, sempre settata sulla mezzanotte e del tutto ferma. Il corridoio proseguiva dritto davanti a loro, decisamente poco curato, con una moquette lurida e svariate ragnatele...ma era una moquette sulla quale qualcuno aveva sicuramente camminato, a giudicare dalle impronte. Al termine del corridoio stava una seconda pendola, apparentemente ferma sulla mezzanotte (sarebbe stato utile avvicinarsi per confermare) e un arco che dava a un pianerottolo, o anticamera, dotato di pochi mobili impolverati e di una terza pendola, identica alle precedenti accanto all'unica porta disponibile. L'unica differenza stava nel fatto che la porta aveva una serratura elaborata, a differenza delle precedenti. I sensi di Shinken avrebbero finalmente mostrato una certa utilità: sicuramente quel corridoio era zeppo di trappole, dato che percepiva la presenza di "qualcosa" nell'intercapedine dei muri e nel pavimento...più difficile valutare il soffitto, per qualche motivo, ma in ogni caso non c'erano persone immediatamente visibili.

    Inserendo nella terza pendola l'orario personale di Aoi avrebbero rivelato un passaggio segreto in una delle pareti: una semplice lastra di legno scorrevole (i poteri di Shinken ne avrebbero individuate almeno 4 su tutte le pareti, come fosse arrivato al pianerottolo) che dava a una stanza piena di armi, polveri da inalare, boccette e piante che sicuramente non servivano a procurarsi del the. Una branda sporca di liquidi sulla cui origine era meglio non indagare, un cassettone con qualche straccio e una scrivania piena delle suddette sostanze erano gli unici componenti del mobilio. Una chiave era appesa accanto al letto, con fregi simili a quelli della porta nell'anticamera...oltre la quale tuttavia le percezioni del Guardiano non percepivano nulla a parte una scalinata discendente, non più larga di un metro e mezzo e sicuramente più lunga di una decina di metri...scendeva certamente fino al sottosuolo.

    Come si sarebbero mossi gli shinobi?
     
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    Porta a porta, Cuore a cuore


    Sigilli Trafugati - parte X



    Amministrazione di Oto

    Oramai gli era evidente. La risposta che Shinken ricevette dallo Yakushi dopo le sue ennesime provocazioni, fu di quelle che segnano un punto. Gli occhi del Fedaikin non si schiodarono da quelli dell'amministratore e le sue iridi fecero più sottili, proprio quando quest'ultimo gli rispose diretto e senza fronzoli. Un sorriso si accennò sul suo volto serio. "Sei fortunato che mi serva riavere quei sigilli...". Quella frase gli rimbalzò per la testa e quasi lo forzo alle risa, anche se si stava trattenendo. Fortunato? Chi? Di certo non poteva riferirsi a lui, che di fortuna non ne aveva mai avuta abbastanza, eppure a chi altro? L'unica alternativa è che quella frase voleva suonare come una minaccia, ma questo voleva dire che lo Yakushi lo stava trattando al pari - se non addirittura peggio - della ragazza dai capelli rossi. Inconcepibile.

    almost2



    Quell'ordine poi, strillato più che impartito, spezzò totalmente la magia che Shinken si era immaginato durante la chiara dimostrazione di forza di Febh. Continuava a sorridere (chissà che Febh non lo avrebbe ucciso per quello), ma capiva che la situazione si faceva spigolosa. Va bene, va bene... vado, non è necessario aggiungere altro. Girò i tacchi e fece un gesto con l'unico braccio rimanente, a mò di scacciare via quel clima che si era creato. Chiaramente non godeva della simpatia di quell'uomo o semplicemente quello non era stato il modo giusto per guadagnarsela. Uscì e non chiuse la porta diretto a concludere quella missione, ma non a rinunciare alla quella crociata.


    La Serra Rossa

    Quando la porta si aprì, il Jonin rilassò per un secondo i suoi muscoli. Non avrebbe dovuto spaccare la porta a calci per andare a prendere quel Mani d'Oro alla maniera di Febh. Con fare lento si avvicinò al nuovo ingresso e sbirciò dentro: ecco il corridoio che stavano cercando e, con ogni probabilità, più avanti ci sarebbe stato il modo per accedere alla stanza del criminale, prendere la chiave ed andare a concludere quella storia. Non senza uno scontro degno di quel nome, ovviamente.

    Le sue capacità speciali gli permisero di capire che ora si trovavano davanti ad un campo minato di trappole, ma non disse nulla ad Hebiko. Problemi suoi. Con un gesto del braccio la invitò a superare l'uscio e si diresse lui stesso verso il primo orologio. Poggiò il dito indice sulla lancetta e la spostò in avanti di due ore, poi si girò verso la ragazza. Avete seguito tutti quanti come accedere fino a questo punto. Kato, lascia la lucertola ed Amano con la "risorsa", tu e Kamine raggiungeteci nella stanza con il treno. Tutto chiaro? Disse attraverso la ricetrasmittente. Poi, ancora muto nei confronti della ragazza serpente, le fece cenno di procedere verso la seconda pendola, era sicuro che anche lei avesse capito cosa dover fare con il secondo orario. Lui avrebbe aspettato gli altri all'ingresso del corridoio, ad Hebiko ora toccava avanzare e modificare l'altro orologio.

     
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    Il Fiore Lupo

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    Entrata in scena.



    E così fu dato l’ordine di muoversi da parte di Shinken. Alla fine la risoluzione di quell’enigma si rivelò più banale di quanto potevamo aspettarci, tuttavia non potei fare a meno di non pensare che i vari tentativi che avevamo provato non potevano non aver attivato qualche allarme o avviso. E aimé… di conseguenza le possibilità che quei bastardi delle Asce sarebbero stati pronti a riceverci sarebbero state piuttosto alte.

    Scrollandomi la testa mi riportai alla realtà e appena ricevuti gli ordini dal Jonin mi mossi. Con un rapido gesto indicai ad Amano e al tatuatore di rimanere furtivi e non di spostarsi da quella copertura. Senza dubbio l’inesperienza dello studente, all’interno di quella villa, avrebbe giocato a nostro sfavore.

    Così mi mossi, furtivamente e insieme a Kamine, verso la stanza indicata da Shinken ripercorrendo esternamente il suo stesso tragitto e poi infilandomi nella finestra del secondo piano. Per un attimo rimasi colpito, onestamente non mi ero fatto un’idea precisa del luogo; alla fine avevo solo immaginato la disposizione degli oggetti principali in seguito all’ascolto alla ricetrasmittente. E quello che realizzai fu quella villa, una volta conclusa questa operazione, doveva essere distrutta, incendiata, demolita. Perché semplicemente doveva essere fatto. Si trattava alla fine di una sorta di monumento dedicato a chi osò sfidare l’autorità ninja e per quello la dannazione della memoria non era che l’unica strada percorribile.

    Così, senza problemi, ci ricongiungemmo con il duo nella cosiddetta “sala del the”. Successivamente avrei atteso i movimenti di Shinken ed Hebiko e solo quando la strada sarebbe risultata sicura in seguito all’indicazioni del Jonin (ovvero dopo aver posto correttamente l'orario nei due pendoli successivi) stesso mi sarei diretto verso la stanza di Aoi, trovandomi così di fronte a quello che avrebbe dovuto essere l’accesso diretto alla Serra. Il passaggio per l’inferno. Non nostro, chiaramente.

    Prima però di muoversi, con un tono di voce a malapena percettibile avrei proposto la mia strategia per spostarsi in quel stretto corridoio: - Jonin secondo il mio punto di vista è probabile che al termine di quella scala o poco più avanti ci attendono sorprese ben poco gradite e per evitare di farci colpire tutti insieme da una cartabomba agirei diversamente dal solito. Ovvero la scala verrà percorsa da una sola persona alla volta. Quando il primo ha concluso di scendere parte il secondo e così via. Successivamente procederei in linea retta mantenendo una distanza di sicurezza di circa due metri uno dall’altro. Che ne pensa? -
     
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    Puzzle!

    IX



    Hebiko spostò quelle lancette timorosa del risultato. Invece sembrò non succedere nulla. Nessuna trappola, ma nemmeno passaggi segreti. Confusa, squadrò la pendola per intero, senza darsi risposta.

    ...Beh!? Ti serve un bottone per l’”OK”? Ti sei guastata? Avanti, stupido orologio legnoso!

    Si stava innervosendo, più tempo perdeva per quella missione, più tempo doveva aspettare per tornarsene a casa dove si sentiva al sicuro. Ed innervosendosi rischiava di perdere la concentrazione, e non era l’ideale in quella situazione. Avvertì gli altri dell’errore e delle non-conseguenze, prima di riavvicinarsi al centro della stanza borbottando, incapace di pensare ad un’altra soluzione. Kato suggerì di spostare i vari vagoni, ma anche ciò non portò a nessun risultato., tranne quello di mandare in crisi Hebiko, che portò le mani sulla testa, facendo qualche passo nella stanza borbottando fra sé. Shinken diede un altro suggerimento, e la ragazza, dopo un cenno di assenso con la testa, si voltò di spalle, sbeffeggiandolo di nascosto a bassa voce.

    “Gnagna gnogna, gnetti le gnotto e gnenti...”

    Dopo aver impostato le otto e venti, ancora nessun risultato. A mò di ragazza immagine, si voltò verso il jonin, indicandogli con un ampio movimento delle braccia l’orario inserito. E poi venne il turno delle nove e venti. La ragazza ripetè la solfa precedente, ma una volta inserito l’orario scattò il meccanismo di apertura della porta. Non aspettandoselo, la Vipera fissò la porta con la linguetta mezza di fuori, ricomponendosi quando Shinken le passò davanti.
    Proseguendo, finirono in un corridoio lurido e all’apparenza poco stabile. Sulla destra una pendola, che l'uomo regolò secondo i suggerimenti di Aoi, invitando successivamente la Vipera a recarsi nell’orologio in fondo al corridoio, che però esitò al di fuori della stanza, entrandovi solo se tutto fosse stato tranquillo.

    Pensavo avessimo dovuto mettere due ore indietro rispetto al precedente orario. Ma il Jonin sei tu. Comunque ho un dubbio... Fino ad ora abbiamo sbagliato un sacco di volte l’orario… Eppure nessuna trappola è scattata. Allora perché Aoi aveva detto che un suo amico c’era morto? Perchè non troviamo nulla noi?

    La moquette aveva evidenti segni di impronte tutto attorno. Hebiko allungò le braccia, pestando solamente dove c’erano altri segni e cercando di modificare l’orario della pendola il più distante possibile, evitando che qualche botola o trappola posizionata esattamente davanti alla pendola potesse colpirla. Se l’orario di Shinken non avesse fatto scattare alcuna trappola, allora anche lei avrebbe mosso le lancette indietro di tre ore, pur dubbiosa, preparandosi a scattare ad ogni rumore sospetto.
    Se tutto fosse andato per il meglio, sarebbero arrivati alla pendola finale, dove inserendo l’orario di Aoi si sarebbe aperta la tanto agognata porta per la sua stanza. Toccando meno cose possibili, la prima cosa che attirò il suo interesse furono le armi, che osservò una per una indecisa se prenderne qualcuna. La seconda erano le chiavi più o meno in bella vista. Per il resto sarebbe rimasta silenziosa, di fronte all’armadio delle armi, aspettando ulteriori direttive.


    Edited by Waket - 15/6/2017, 20:40
     
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    [Sigilli Trafugati] VIII



    Era tutto troppo tranquillo.Abbiamo sbagliato le combinazioni molte volte...e non è scattato nulla? Kamine rimuginava sulla situazione mentre con Kato si muoveva verso l'interno della Serra, verso Shinken ed Hebiko.

    Durante il tragitto, la ragazza tentò di osservare quanti più dettagli le fosse possibile. Forse usare direttamente i propri occhi invece delle descrizioni che le erano state fornite via radio, le avrebbe fatto scattare qualche ragionamento o almeno notare dei dettagli in più.

    Arrivati dai due, Kato espose la sua idea per proseguire nel cammino in maniera sicura. Kamine aggiunse Concordo, ma per stare ancora più sicuri suggerirei di lanciare qualcosa dentro, per evitare di perdere anche solo il primo della fila. Non è più così improbabile aver perso l'effetto sorpresa. Se siamo stati fortunati a non attivare delle trappole, non possiamo essere altrettanto certi di non aver fatto scattare degli allarmi silenziosi.

    Ragionamento forse troppo catastrofico, ma meglio sembrare pavidi che morire da impavidi. Quali sono gli ordini? Disse, rivolta a Shinken.


    [OT]
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    Gli ultimi passi nel corridoio


    Sigilli Trafugati - parte XI



    Corridoio Due avanti. Tic-toc il pianerottolo e tre indietro. Tic-toc, poi o ti chiamano o hai una stanza! Non è così difficile Hebiko...



    Disse il Jonin non appena percepì la ragazza titubante. A quanto pare, escluse le problematiche con la kunoichi dai capelli rossi, il gruppo sembrava aver trovato il giusto equilibrio per poter proseguire in quella delicata missione, decisi e compatti a concludere quella brutta storia nel minor tempo possibile, senza commettere altri errori grossolani. Anche se lo stesso Shinken era consapevole di non avere la stoffa per essere un vero caposquadra, lo Yotsuki e Kamine si stavano comportando come più si addice a dei veri soldati, ligi agli ordini ma pronti ad esprimere (sempre con il dovuto rispetto) differenti piani di azione. Il Jonin comprese che la buona riuscita del recupero, se mai fosse avvenuto, sarebbe stata da imputare principalmente ai due, piuttosto che a lui o alla ragazza capricciosa. Almeno c’era qualcuno che stava remando nella giusta direzione.

    Inoltre, per quanto Hebiko stesse continuando a testare la pazienza della persona sbagliato, Shinken decise che la sentenza di morte che le aveva riservato fosse sufficiente, considerando soprattutto che stava facendo una pessima figura con i suoi compagni di villaggio. Si mise a farfugliare qualcosa, a cui il Jonin non diede nemmeno peso, borbottando infastidita dopo gli ordini che il superiore le impartì. Evidentemente si dimenticò, forse ancora convinta che si trattasse solo di un gioco, che le sue parole sarebbero rimbombate nelle orecchie di tutta la squadra, Shinken compreso, che continuavano a mantenere il contatto radio dopo il contrordine del Fedaikin sul silenzio generale. Avrebbe pagato il conto, probabilmente molto più salato di quello che si sarebbe potuta aspettare, ma non in quel momento.

    Una volta che il gruppo si fosse riunito davanti l'uscio che portava al corridoio, Shinken avrebbe esposto i piani successivi, comunicandoli a voce: Mi trovate d'accordo con entrambi. Ma muoverci separati, persino di due metri, potrebbe metterci nella condizione di essere egualmente esposti agli attacchi dei nostri avversari. Il Jonin sapeva che gli avversari pericolosi dovevano essere ancora due, escluso Mani d'Oro, ma dovevano comunque aspettarsi qualche sorpresa in più, qualche inaspettato ospite o gruppo di nemici.

    Per quanto io non abbia mai rifiutato un combattimento a duello, non vorrei che, distanziandoci troppo, loro possano catturarci singolarmente, uno per uno. Stiamo per incontrare combattenti assai più forti di quelli che abbiamo avuto modo di incontrare fino ad ora. Eliminato Aoi, mancano all'appello ancora due guardie del corpo e Mani d'Oro stesso. Si prese qualche secondo per riflettere. Sono quasi certo che loro siano già informati della nostra presenza. Quindi condivido l'idea di Kamine: non appena Hebiko avrà impostato i giusti orari nei pendoli, recuperemo insieme la chiave nella stanza di Aoi e poi faremo irruzione.

    Se qualcuno di voi conosce un modo per creare un diversivo, che si faccia avanti ora.

    Guardò tutti e tre negli occhi, con uno sguardo assai meno minaccioso di quello che aveva subito Hebiko. Le sue successive azioni dovevano essere pesate con precisione, ne valeva la riuscita della missione e la vita dei tre ninja al suo seguito.

    Bene. Quindi scenderemo a coppie: Io e Kato, Hebiko e Kamine. I primi a scendere saremo io ed il vostro compagno. Poi voi due scenderete insieme, rimanendo distanziati tra noi per evitare trappole ad area. Ora andiamo ad uccidere quei bastardi.

    Una volta superate in sicurezza le ultime trappole, Shinken avrebbe affiancato Hebiko nel recupero della chiave, insieme a tutto il gruppo. Avrebbe fermato la ragazza dall'entrare nella stanza, riservandosi il diritto di essere il primo a controllare le armi, le sostanze ed eventuali altre trappole nascoste. Avrebbe preso la chiave, capendo immediatamente a quale porta appartenesse e dirigendo il gruppo verso l'accesso. Una volta aperto l'ingresso avrebbe dato l'ordine di eseguire il piano prestabilito.
     
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    È colpa tua. Ratty

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    § VIII §
    Discesa


    Era la resa dei conti, con il gruppo di shinobi riunito che si accingeva a percorrere quell'ultimo corridoio. Non erano riusciti a superare in perfetto silenzio la strana magione, pur senza far scattare trappole, ma se non altro erano riusciti a superare ogni ostacolo e avanzare infine come un sol uomo verso la loro meta.

    L'orario di Aoi, come prevedibile, se inserito nella pendola finale apriva la sua stanza e da là fu semplice recuperare le chiavi per la porta. L'idea di avanzare singolarmente fu bocciata in parte, prediligendo coppie di shinobi del medesimo sesso, consentendo un certo grado di sicurezza casomai qualche trabocchetto avesse bloccato la loro avanzata o li avesse costretti a prendere direzioni differenti. Il corridoio, a differenza delle stanze visitate fino a quel momento, non portava su di sè la medesima sensazione di decadenza e abbandono da criminali di mezza tacca che hanno occupato un rudere, ma al contrario pareva ben tenuto, con supporti alle pareti che certo erano di nuova installazione, segno evidente di una mente organizzatrice e, quantomeno, fornita di sufficiente denaro per le ristrutturazioni. Lord Goemon, senza dubbio.

    Gli scalini reggevano il loro peso senza scricchiolare, a differenza di altri punti della casa, ed erano ricoperti da moquette inaspettatamente pulita, per quanto l'odore di chiuso fosse pungente alle narici. Non un ragno adornava gli angoli e poche luci strategicamente piazzate concedevano abbastanza visuale da non rischiare cadute accidentali. La discesa, pur ininterrotta, era carica di aspettative ma anche di un certo senso di incombenza: li attendeva la risoluzione di tutto o si stavano cacciando in una trappola? Al momento l'unica risposta era una doppia porta chiusa senza alcuna serratura in vista, ma con una maniglia che pareva invitare gli shinobi ad aprirla. Girare la maniglia o sfondarla non avrebbe cambiato granchè la situazione, perchè dall'altro capo c'erano diverse persone ad aspettarli.

    Benvenuti ai nostri intrusi! Una voce squillante venne dalla sinistra, in mezzo ad un vociare sommesso che indicava non meno di dodici persone presenti, per quanto se ne vedessero solo tre. La stanza era cupa e in penombra, quadrata con un lato di forse una dozzina di metri, alta a malapena tre metri, come a voler accentuare il senso di oppressione. Il pavimento un tatami mentre le pareti erano in carta di riso, molto fragili e, a giudicare dal vociare, nascondevano delle nicchie o comunque dei passaggi in cui si trovavano diversi uomini accalcati. Li stavano aspettando.

    Davanti a loro tre persone. Quello che aveva parlato era un uomo dai capelli di un colore scuro, quasi verde, che vestiva elegantemente e aveva un'aria perennemente sarcastica. L'altro, con abiti simili ma bianchi, come pure i capelli, aveva un braccio stranamente rigonfio con diverse bende a celarne l'aspetto mostruoso. Dall'aria più riservata, sembrava l'incarnazione della serietà, anche se c'era qualcosa di distante nel suo porsi, come se non fosse pienamente là. Coincidevano con le descrizioni di Midoriya e Ginta fornite da Aguni, e sulla guancia entrambi portavano impresso un simbolo delle carte da gioco: i Fiori.

    Tra loro, appoggiato al muro, stava un tizio che, per semplice esclusione, non poteva che essere Mani d'Oro. Lunghi capelli biondi, un fisico pompato da steroidi e chissà quali altre schifezze, occhi scuri e penetranti, a malapena visibili in mezzo alle folte ciocche dorate. Midoriya. Disse con una voce un pò stentata, come se stesse masticando qualcosa, e con un tono quasi lagnoso, fastidioso all'udito. Non sono qui per parlare. Anche lui aveva il simbolo dei Fiori sulla guancia. Aoi non è tornato. E subito dopo qualcuno fa scattare l'allarme silenzioso. Difficile credere che sia lui. Masticava ancora, mostrando per un secondo una strana pasticca tra le labbra...sicuramente non si trattava di una gomma da masticare. Dunque erano shinobi...tu sei uno Yotsuki, vero? Credo di averti incrociato qualche volta. La ragazza è addirittura la segretaria dell'Amministratore. Gli altri due non li conosco. Masticava, e masticava. Ma non è molto importante in fondo. Schioccò le dita, mentre la carta di riso si squarciava in diversi punti facendo entrare non meno di dodici teppisti agguerriti...tutti con un tatuaggio dei Fiori sulla guancia e uno che ritraeva un serpente sul braccio sinistro. Due nello specifico parevano più forzuti degli altri, forse dei membri di maggior rango, e restarono tra Ginta e Mani d'Oro. Alle spalle dei ninja la porta in cima alle scale si chiuse...il tempo di apertura garantito dalla chiave era finito e non avevano idea di come aprirla dall'interno (non c'era serratura).

    Tutti i presenti avevano in mano o al fianco l'immancabile Accetta, in varie foggie e dimensioni. I due membri d'élite avevano nello specifico delle grosse asce a due mani, mentre i tre capi avevano delle piccole accette a malapena definibili come decorative. Grazie al preavviso abbiamo preso provvedimenti e a reclutato un pò di braccia, oltre ad aver accelerato i tempi della spedizione dei Sigilli. Ridicoli rispetto al Jigoku, ma se Lord Goemon li vuole tanto non sarò io a negarglieli. Un cenno della mano. Uccideteli. Ginta, tu sai cosa devi fare.

    L'alleato dai capelli bianchi annuì. Non aveva ancora parlato, e in effetti quando aprì la bocca nonostante la distanza i ninja avrebbero potuto notare che gli mancava la lingua, ma in ogni caso lo avrebbero visto tenersi un pò in disparte, senza caricarli o attaccarli come in effetti fecero tutti gli altri. Se Shinken avesse trovato il modo o il tempo di sfruttare le sue percezioni avrebbe sicuramente notato che un condotto portava lontano da quella stanza, ma non c'era nessuno oltre la carta da riso.

    Le Asce prese singolarmente erano deboli e patetici teppisti, ma tutti quelli riuniti nella stanza dovevano aver assunto qualche sostanza che li rendeva euforici e decisamente sprezzanti del pericolo, senza considerare forse un certo grado di resistenza al dolore...giusto con l'inconveniente della schiuma alla bocca, nemmeno fossero rabbiosi. Caricarono senza particolare ordine o efficacia, non erano un esercito addestrato, ma restavano comunque qualcosa di pericoloso!
    Non avevano segni particolari più o meno evidenti, ma grosso modo indossavano indumenti abbastanza simili tra loro, almeno nello schema dei colori, come a far pensare a squadre create appositamente, anche se probabilmente si trattava solo di una coincidenzaOltre che di un modo per poter scrivere "Il Gruppo Blu" IN-Game senza sporcarlo con descrizioni palesemente Off per richiamare la mappetta XD. Il gruppo blu era composto da quattro avanzi di galera che forse superavano la trentina, ricchi in cicatrici da lotte di strada. Il gruppo rosa erano donne che sicuramente avevano battuto più di una strada nella loro vita, e che sembravano ancor più assatanate delle Asce maschio, con la schiuma alla bocca e gli occhi quasi rovesciati nella loro estasi da droghe. Il gruppo Rosso era appena più ordinato, composto da membri più giovani e armati con numerose accette da lancio, oltre a quella alla cinture, e infine gli energumeni apparentemente più in controllo di sè avevano come colore dominante l'Arancione, e dovevano far parte di una élite.

    Le donne in Rosa attaccarono per prime arrivando dal fianco. Schiumanti, ognuna di loro cercò di piantare l'accetta leggera nel torace degli accademici: nello specifico Kato, che ricevette due attacchi, e Kamine che erano i più vicini. Il colpo era impreciso, goffo, ma era anche il primo di una vera e propria ressa. Ogni donna cercò poi un secondo attacco contro i medesimi bersagli, stavolta bersagliando due volte la donna e una volta l'uomo. [Attacchi Rosa]Statistiche: Velocità Verde +3 tacche, Forza Verde - Potenza 20

    Tutte le diciture "Attacco Rosa" hanno queste statistiche.


    Contemporaneamente gli uomini in Rosso scattarono avanti e lanciarono le loro accette contro Shinken. Due accette per ogni teppista, in due lanci distinti, cercando grosso modo il centro del petto del Fedaikin [Attacco Rosso Distanza]Statistiche: Forza Rossa +2 tacche - Potenza 15 per ascia.

    2 asce al primo Lancio
    2 asce al secondo Lancio

    Tutte le diciture "Attacco Rosso Distanza" hanno queste statistiche.
    . Aggirando questo lancio il Gruppo Blu attaccò dalla direzione opposta alle donne, con le asce alla cintura e cercando invece un approccio più fisico: nello specifico due uomini caricarono Hebiko cercando di afferrarla con le mani per immobilizzarle le braccia, due tentativi ciascuno [Attacco Blu Presa]Statistiche: Velocità e Forza Rossa +3 tacche - Potenza 10

    2 tentativi consecutivi di presa al braccio dx
    2 tentativi consecutivi di presa al braccio sx
    Se il primo tentativo riesce, il secondo causa danni da mantenimento di Presa

    Tutte le diciture "Attacco Blu Presa" hanno queste statistiche
    , mentre un terzo, che la cattura avvenisse o meno, avrebbe cercato di piantarle un violento pugno al centro del viso, subito seguito, comunque andasse, da un montante al plesso solare [Attacco Blu x2]Statistiche: Velocità e Forza Rossa+3 tacche - Potenza 20 (Base 10, tirapugni +10)

    Tutte le diciture "Attacco Blu" hanno queste statistiche.
    . L'altra Ascia del gruppo Blu avrebbe invece aggredito Shinken subito dopo il secondo lancio di accette, cercando di buttarglisi addosso con tutto il peso del corpo, per poi provare a stringergli il collo con le sue mani [Attacco Blu Presa x2].
    Il Gruppo Arancio si fece avanti senza attaccare, come a voler fare da scudo ai capi, con le Asce a due mani bene in pugno: sarebbe stato difficile evitarle...così come liberarsi dalla folla che li aveva accerchiati!

    Mani d'Oro e Ginta non fece nulla, ma Midoriya non aveva ricevuto ordini di star fermo, quindi con un salto si appese al soffitto a testa in giù, andando tra le due Asce Arancio e componendo rapidamente una manciata di sigilli, puntando poi la mano con sopra impresso un Fuuinjutsu: era un Ninja, o comunque ne aveva le basi! La tecnica era qualcosa di pericoloso anche per la ressa che stava intorno ai ninja di Oto, ma non sembrava importargli, e in fondo quella era una tecnica donatagli da altri, utilizzabile grazie al simbolo magico che aveva tatuato. Biransei no Jutsu! Dal palmo della mano venne soffiata una vasta nube velenosa contro il gruppo: coinvolse anche le Asce, ma prese com'erano dalla droga non sembrarono accorgersene [Tecnica 1 e 2 - Midoriya] Nube di 9 Metri - Concentrazione Blu+1 tacca - Veleno Veleno Debilitante C1 (Malus di 2 tacche ai Riflessi per 2 round. Se somministrate ulterori 2 dosi entro 2 round causa Spossato (DnT Leggero) .

    Nebbia Velenosa - Biransei no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (8)
    L'utilizzatore può emettere una nuvola di gas tossico di raggio pari a 6 metri frontalmente rispetto a sé. Il veleno ha le proprietà di un veleno di lista almeno parigrado l'utilizzatore, di un veleno personale posseduto o di un veleno presente nel proprio organismo. Chiunque entri in contatto con la nube gli verranno somministrate di 4 dosi di veleno scelto.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 3 / Consumo: Medio )
    [Da chunin in su]
    Manipolazione della Forma
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna
    L'utilizzatore può aumentare (x1.5) le dimensioni della prossima ninjutsu o genjutsu eseguita, oppure può aumentare (x1.5) la gittata oppure può aumentare (x1.5) il raggio d'effetto. L'utilizzatore può cambiare le dimensioni con modifiche eque, ad esempio diminuendo la lunghezza a favore di una maggiore larghezza. Le modifiche non dovranno essere sleali o antisportive.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 3 / Consumo:Basso )


    . Avanti, continuate a pestarli! A quell'incitamento le Rosa attaccarono una terza volta, due contro Kato e una su Kamine, mentre i Blu non impegnati in una presa cercarono di colpire con un nuovo pugno al volto i loro bersagli. Quelli avvinghiati in una stretta si sarebbero limitati a rafforzare gli sforzi per bloccare il nemico [Attacco Rosa x2 (Kato) x1 (Kamine)] [Attacco Blu o Attacco Blu Presa, a seconda dei casi, su Shinken e Hebiko].




    CITAZIONE

    Ecco l'immagine indicando i movimenti dei tizi, almeno indicativi
    wDalTtO

     
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    Solo guai


    Sigilli Trafugati - parte XI



    Compatti arrivarono senza problemi alla fine del cunicolo, facendo conoscenza con una certa velocità della porta blindata. Gli occhi di Shinken la osservarono meglio, per qualche istante, lasciando tutto il tempo ad Hebiko e Kamine di raggiungere lui e Kato. I suoi sensi non avevano percepito nessuna trappola disposta lungo la discesa ma questo voleva solo dire che avevano avuto l'accortezza di non minare l'entrata principale, cosa che non escludeva ancora l'attivazione di un allarme silenzioso. L'assenza di Aoi li aveva sicuramente fatti insospettire e di certo, ora, si aspettavano visite.

    Non appena il gruppo si riunì, entrarono tutti insieme nell'ultima stanza. Bastò semplicemente abbassare la maniglia alla vecchia maniera ed i cardini ressero il peso di entrambe le ante, spalancandosi verso l'interno (non era di certo una porta a norma di sicurezza!). Davanti a loro tre figuri, che Shinken notò subito, ed un vociare sommesso che non sembrava essere particolarmente rassicurante. Esattamente come non doveva andare: li stavano aspettando. Ora non avevano molta scelta, l'unica opzione fattibile era menar le mani, ma dovevano farlo con criterio, tanto da risolvere la questione più velocemente possibile e recuperare i sigilli.

    Inviti e convenevoli vennero rapidamente stoppati dalle parole di Mani d'Oro. Shinken decise di tenere le comunicazioni aperte con il giovane Amano proprio per fargli sentire le conversazioni che avrebbero sostenuto, se mai fossero proseguite, e le parole del più alto in grado non tardarono a rivelare una tremenda verità: avevano accelerato il processo per spedire i sigilli. Se fossero usciti di Oto, Shinken non se lo sarebbe mai perdonato. Esattamente come aveva previsto Aoi. Credo si noti l'assenza dell'Amministratore Febh... no? Altrimenti sareste già tutti morti. Poco importa, tra poco ci lascerete comunque... Lasciò intendere che c'era stato un motivo diverso dal semplice "non mi va" dello Yakushi. Cercò di insinuare in loro il dubbio che fossero stati anticipati dalle loro mosse, anche se non era affatto così [Recitazione]. Se Amano fosse stato attento, e Shinken sperava proprio in questo, avrebbe subito messo al corrente la lucertola dello Yakushi e di conseguenza l'Amministratore stesso. Non riuscì però a guadagnare tempo extra, nè poteva essere più diretto di così, che subito gli scagnozzi si palesarono in tutta la loro magnificenza: tatuaggi, occhi rossi e bava alla bocca. Ma c'era una cosa in più...

    Hebiko, sei autorizzata ad usare il rilascio.


    Sapeva che ne avrebbe pagato lo scotto, ma recuperare i Sigilli Maledetti aveva sicuramente la priorità sul resto. Non gli servì incrociare le dita nel sigillo necessario al rilascio, al Jonin bastò concentrarsi sul problema per risolverloRilascio - Genjutsu Kai
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tigre
    L'utilizzatore può deflettere genjutsu usando 2 slot tecnica. L'utilizzatore deve essere consapevole di essere sotto l'influsso di un'illusione. È possibile sfruttare i danni subiti volontariamente per aumentare l'efficacia del rilascio, senza costo in chakra. Ogni leggera subita incrementa di 10 l'Efficacia; status Leggeri aumentano di 10 l'Efficacia, a status Medio di 30, status Gravi di 60. Si possono rilasciare solo illusioni con efficacia inferiore quella del rilascio. Può eliminare più genjutsu solo se la somma delle efficacia di ogni genjutsu è inferiore all'efficacia del rilascio. È possibile usarla su un'altra persona. È possibile sommare l'Efficacia con un'altra persona se utilizzata insieme. È possibile utilizzarla senza sigilli, riducendo di 10 l'Efficacia.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo: 1/2 Basso ogni 5 d'efficacia )
    [Efficacia Massima Rilasciata: 15 per Grado]


    Nessuna emozione, nessuna distrazione.
    Talento: L'utilizzatore è impassibile e concentrato, apparendo freddo e razionale. L'efficacia del rilascio contro Genjutsu che distraggono i sensi o che influenzano le emozioni è aumentata di 10. Utilizzabile una volta ogni due round. Non è possibile utilizzare altre abilità 'Talento' in combinazione.
    [Da Genin in su]

    A mente fredda
    Talento: il bonus garantito da Nessuna emozione, nessuna distrazione è raddoppiato ed è possibile applicarlo a tutti i Genjutsu. Utilizzabile una volta ogni due round. Non è possibile utilizzare altre abilità 'Talento' in combinazione.
    [Da Jonin in su]


    Rilascio (3/2Basso) 15 + Nessuna emozione, nessuna distrazione 20 - Rilascio senza sigilli 10 = 25
    . Proprio mentre sentiva tornare l'energia nel braccio sinistro, sbloccò il gancio sul suo Bo facendolo scivolare direttamente nella sua mano destra, afferrandolo saldamente nel centro, pronto allo scontro. Lì, in quello scantinato, era deciso a passare sopra a tutti i suoi nemici. Non provava rancore, non provava rabbia per il furto, sapeva solo che quello che stava per fare era giusto che andasse risolto a partire dalla radice del problema. Totalmente. Se ora io andassi diretto su uno dei tre, gli altri due lo proteggerebbero, capendo subito chi di noi è il più forte qui in mezzo e perdendo l'effetto sorpresa. Dobbiamo punzecchiarli al punto giusto da distrarli, da fargli commettere un errore...

    CLICCAMI!

    Ninja di Oto! Con me!!


    Gridò alla sua squadra il Jonin, rispondendo alle ultime direttive di Mani d'Oro ai suoi scagnozzi. Fece un passo in avanti in direzione dell'uscita, più per stabilizzarsi che altro, con l'arma pronta a difendere i compagni. Aveva notato il condotto protetto dall'individuo dai capelli bianchi, Ginta, ma gli altri non potevano di certo aver capito quale fosse l'uscita da quel luogo. Doveva trovare il modo - e lo doveva trovare subito - di guadagnare una posizione più vantaggiosa, per poi far partire l'inseguimento ai sigilli trafugati. Doveva eliminare le Asce e fare in modo di riavere i sigilli. Non una delle due, entrambe le cose assieme!

    Cieco com'era, poteva ancora contare sui suoi sensi sviluppati, comprendendo subito quale fosse la prima delle minacce che stava per investire il gruppo. Stava cominciando a sentire l'intorpidimento del braccio scemare, ma ancora non lo sentiva pronto per essere utilizzato. Lo avrebbe tenuto pronto per il momento giusto. Non appena sentì l'avvicinarsi delle donne in rosa, il bastone roteò davanti a lui, deflettendo due delle asce che lo bersagliavano personalmente [Slot Difesa 1]Rilfessi Blu +4 Tacche (se vale piano B) altrimenti Blu +2 Tacche
    Deviando 1 attacco doppio Rosso
    . Controllare il Bo con una sola mano non fù una cosa complicata, forse anche grazie all'utilizzo pensato di una irrisoria quantità di chakra, che lo fece rimanere incollato quanto bastò sul palmo della mano destra, mentre ruotava velocemente.

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    La seconda salva di asce non tardò ad arrivare, proprio mentre Shinken faceva perno sul piede destro e dava al suo bastone una rotazione inversa, deflettendo senza problemi anche quel secondo tentativo [Slot Difesa 2]Rilfessi Blu +4 Tacche (se vale piano B) altrimenti Blu +2 Tacche
    Deviando 1 attacco doppio Rosso
    . Non stava perdendo di vista nessuno dei suoi avversari, proprio grazie al suo ecolocalizzatore, ed i suoi sensi da combattente lo avvertirono in tempo per notare la manovra ad aggirare della squadra in blu. Erano quasi tutti diretti verso Hebiko, ma lo stavano facendo a mani nude, senza il supporto di armi. Attaccare qualcuno che brandiva un’arma tanto lunga come un bastone a mani nude era un suicidio e farlo contro un possessore dei geni di Orochimaru forse lo era anche peggio. Quando fu il momento di Shinken di difendersi dal lancio dell'omone, gli bastò poco per scansarlo arretrando, frapponendo il bastone nella traiettoria del placcaggio, per cercare di farlo inciampare e rovinare al suolo da solo [Slot Difesa 3]Rilfessi Blu +4 Tacche (se vale piano B) altrimenti Blu +2 Tacche
    Schivata 1 Attacco Blu
    .

    Aveva dovuto rinunciare a coprire anche la ragazza-serpente per poter schermare tutti dal lancio delle asce (schivarli avrebbe rischiato di ferire qualcuno alle sue spalle) e evitare di essere bloccato dal tipo in blu, inoltre il Fedaikin sapeva che se Hebiko avesse dato retta alle sue precedenti parole, non avrebbe avuto problemi a difendersi dagli altri tre. Al Jonin del suono non sfuggì il movimento del ninja dai capelli verdi, che si spostò, attaccandosi al soffitto con il chakra adesivo. Se poteva lui, era verosimile che anche Ginta e Mani d'Oro potessero fare affidamento sulle capacità dei ninja.

    Kato Disse, poco prima che l'avversario si mettesse a comporre una quantità di sigilli sufficiente da poter essere facilmente interrotto. Richiamandolo con la voce, confidava nella prontezza dei riflessi dello shinobi al suo fianco, sapendo che avrebbe capito come doveva comportarsi per interrompere le azioni dell'avversario mentre lui lo copriva. Con una agilità maestosa, passò basso davanti allo Yotsuki, schermando il ragazzo dall'ultimo attacco delle arpie rosa. Il suo bastone stava compiendo un ottimo lavoro; certo non era sufficiente ad uccidere un avversario, ma in difesa era impareggiabile. Un altra rotazione, tale e quale a quelle precedenti, e i due attacchi rivolti verso Kato finirono per incontrare la resistenza dell'arma del Jonin, tenendo a distanza le donne, Il bastone si impalò a terra, incastrandosi nel pavimento a conclusione della difesa del Fedaikin [Slot Difesa 4]Converto 1 Slot Azione in 1Slot Difesa

    Rilfessi Blu +4 Tacche (se vale piano B) altrimenti Blu +2 Tacche
    Parata 2 Attacchi Rosa
    .

    Non avrebbero fatto in tempo a reagire alla difesa, che il Jonin avvicinò velocemente la sua mano al braccio ancora fasciato, incrociando le dita in quattro rapidissimi sigilli. In un batter di ciglia una piccola tempesta di elettricità si scatenò davanti al Jonin, in direzione del gruppo più corposo di avversari, lasciando quindi solo le rosa fuori dal cono elettrizzatoOmicidio Elettromagnetico - Jibashi
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Cinghiale, Serpente, Drago, Gallo (4)
    L'utilizzatore può elettrificare il terreno, facendo propagare frontalmente un cono d'elettricità entro 9 metri. Toccare il terreno elettrificato causa un danno di potenza 25 e può causare Semiparalisi degli arti inferiori e un Intralcio Leggero entrambi per 2 round.
    Tipo: Ninjutsu - Raiton
    (Livello: 4 / Consumo: Medioalto )
    [Ampiezza Massima del Cono: 1,5 metri per Grado]

    [Da genin in su]


    Intraprendente [2]
    Maestria: L'utilizzatore guadagna 1 slot azione o 1 slot tecnica se è in inferiorità numerica. Può essere utilizzato 1 volta ogni 2 round.


    Azione Rapida [1]
    Abile: L'utilizzatore può annullare l'attivazione di un AdO avversario una volta a round; l'utilizzo dell'abilità deve essere specificato prima dell'attivazione dell'AdO.

    .

    L'elettricità avrebbe coinvolto quasi tutti gli avversari, ma soprattutto, avrebbe dato il tempo a Kato di partire con l'attacco. Avrebbe velocemente raccolto dalla sacca dentro al mantello il suo equipaggiamento, scagliandolo con tutta la forza che aveva. L'arma - un kunai - sarebbe scivolato per terra, dandogli la giusta forza per arrivare al centro della formazione e svelare il motivo del suo lancio. Un oggetto dalle dimensioni ridotte era legato all'anello in ferro dell'arma, rivelandosi per quello che era: una bomba sonoraBomba Sonora [Bomba]
    Si tratta di ordigno sonoro dalle ridotte dimensioni. La carica sonora sviluppata all' esplosione può causare Confusione (DnT Medio) se impatta entro 3 metri. Entro 6 metri Assorda e causa Intralcio Leggero per 1 round.
    Tipo: Speciale-Supporto
    Dimensione: Minuscola
    Quantità: 1
    (Potenza: 1 | Durezza: 1 | Crediti: 30)
    . Sarebbe esplosa poco dopo, coinvolgendo più persone possibili. [Slot Azione 2 e 3]Lancio kunai e bomba + Attivazione

    Forza Blu
    . Avrebbe mantenuto la posizione vicino al suo bastone, pronto a recuperarlo subito dopo aver concluso la sua offensiva. Ora stava al resto del gruppo seguirlo in quella lenta, ma inesorabile avanzata, perchè il Jonin - concentrato su tutti i presenti in quell'arena, aveva ancora un occhio di riguardo per due pezzi grossi, gli unici che non si erano ancora mossi.

    Shinken Takatsui - Jonin Blu

    Vitalità: 14 leggere
    Chakra: 54,5 / 60 bassi

    Equip:
    Kunai -1
    Bombasonora -1

    Slot Azione:
    I convertito in slot difesa
    II Kunai
    III Attvazione Bombasonora

    Slot Difesa:
    I Rotazione bastone
    II Rotazione bastone
    III Schivata carica
    IV Difesa bastone

    Slot Tecnica:
    I Rilascio
    II Rilascio
    III Jibashi

    CD:
    Intraprendente -2 turni


    Mappetta :riot:
    Shinky1




    Edited by Shinken Takatsui - 29/6/2017, 19:04
     
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