La Torre inversa

SCOCCIATURE

Sta imparando.

Pensò tra sé e sé il Jonin proprio mentre la kunoichi riusciva nel trattenersi su una delle pareti, grazie al chakra adesivo che aveva appena imparato a controllare. Era esattamente quello che Shinken aveva chiesto alla ragazza per tutto il pomeriggio, anche se ci aveva messo molto di più del previsto per comprenderlo: utilizzare il chakra sotto sforzo fisico e mentale non era una cosa da poco. Il Jonin ora era certo che dopo quella prova la ragazza non avrebbe mai più dimenticato come sfruttarlo al meglio. Certo, avrebbe comunque dovuto allenarsi ancora, ma il più era stato fatto. Ora mancava solo sopravvivere a quell'enorme serpente... una cosa da poco per una kunoichi di Oto!

Proprio mentre la creatura veniva distratta dai superflui colpi del Fedaikin, Kamine decise di non risparmiarsi da quello scontro, lanciandosi direttamente contro quella mostruosità serpentiforme. Oltre al controllo del chakra adesivo, che la aveva salvata da un’ennesima caduta, la ragazza sembrava aver capito come sfruttare la stessa energia interna per spiccare salti potenziati e raggiungere il suo obiettivo. Non male, se si considerava in quanto poco tempo stava migliorando. Shinken era soddisfatto: era riuscito finalmente a tirare fuori il carattere di quella ragazza, anche se aveva dovuto metterla di fronte ad un pericolo mortale.

Forse proprio perché colpito nella parte più "morbida" della corazza, la wakizashi di Kamine riuscì a perforare le scaglie dell'addome del mostro [ Ferita ]Medio-grave. Un fiotto di sangue scuro fuoriuscì dallo squarcio sporcando la ragazza, la creatura soffrì emettendo un suono stridulo di dolore. Ad udire quelle urla, Shinken ebbe un tremito di piacere ed il suo corpo vibrò dalla testa ai piedi, perdendo per un secondo la concentrazione dallo scontro. Gli bastò così poco da rischiare una catastrofe...

SsSsSSAAARRRHHHH !!

La creatura non perse tempo dopo l'attacco che aveva appena subito: divincolandosi per il dolore, colpì con la coda la parete interna della Torre con tutto l'intento di provocare una piccola frana in direzione della kunoichi di Oto. I massi ed i detriti avrebbero impiegato un po’ prima di staccarsi dalla parete sopra Kamine, ma sicuramente la ragazza doveva togliersi da lì sotto il prima possibile o sarebbe rimasta schiacciata! [ Frana ]Velocità Blu Pot 30 - 2m di rocce e detriti

Ora che i suoi occhi si stavano abituando a quella quasi oscurità, Kamine avrebbe potuto notare le molteplici ferite che quella mostruosità aveva sull'addome. Sul carapace superiore - invece - sembrava che le armi non potessero ferirla e così come era successo per gli spiedi di Shinken, i colpi potevano solo pensare di scalfire lievemente quella durissima corazza naturale. Nemmeno il tempo di scansarsi dalla frana che il mostro, con le fauci spalancate, avrebbe tentato nuovamente di ingerire la ragazza di Oto, con la stessa foga che aveva avuto in precedenza [Velocità Blu - Forza Rossa ], prima di strisciare via e raccogliersi alla base della Torre inversa.

Se la ragazza fosse finita nella bocca della serpre, un'enorme forza l'avrebbe attirata sin dentro la creatura, intrappolandola nel suo lungo ed acido stomaco [ Forza Blu - Una ferita Leggera a round ]. Comunque fosse finita, una volta che quella creatura simil serpe trovò la posizione alla base del silos, i suoi occhi bianchi si sarebbero illuminati di una luce opaca. Senza nemmeno rendersene conto, la furia omicida di quel mostro si abbatté su tutti i presenti, i quali - più o meno consciamente - avrebbero percepito che qualcosa stava impedendo i loro movimenti [ Sguardo della serpe ]Sguardo della Serpe
Posizioni Magiche: Nessuna ( 0)
L'illusione si attiva entro un raggio di 9 metri se percepito dalla vittima. La vittima vedrà la furia omicida dell'utilizzatore riversarsi sulla propria mente, paralizzandolo. Le vittime saranno Semiparalizzate e avranno un malus di 2 tacche a Velocità e Riflessi per azioni contro l'utilizzatore o alleati. L'efficacia è pari a 40; colpisce chiunque presente entro il raggio d'azione.
Tipo: Genjutsu - Bakkin/Tameshi
(Livello: 3 / Consumo: Alto)
[Da chunin in su]. Era evidente che quel mostro si fosse fatto spaventare dal colpo della ragazza, ma che cosa stava aspettando?

SCOCCIATURE

Mentre la ragazza combatteva per sopravvivere, il Jonin era ancora attaccato alla parete interna dell'enorme silos sotterraneo, deciso ad osservare fino all'ultimo momento l'evolversi di quello scontro. Non era stato delicato con la ragazza, ne era cosciente, eppure non era intenzionato a muovere un solo muscolo per aiutarla contro quella creatura serpentiforme. Combattere e migliorare, oppure arrendersi al richiamo delle tenebre e morire.

Anche se in molti avrebbero criticato il suo modo di allenare i giovani ninja (in primis l'Accademia), Shinken non avrebbe privato Kamine del tradizionale allenamento che solo i ninja del Suono potevano avere. Dopo tutto il tempo che aveva passato nella vecchia Oto, gli era stato inculcato che allenarsi con le protezioni non era un metodo efficente se si voleva migliorare in maniera esponenziale. Lanciarla nel pozzo a lottare contro la morte era sicuramente una pratica impopolare, ma era anche l'unica di cui il Jonin riconosceva il potenziale. Lottare contro la morte, dava all'allenamento stesso un sapore più deciso, e si era costretti ad apprendere più velocemente. Oppure si moriva. Una cosa da nulla.


La ragazza se la stava anche cavando bene. Aveva confermato quando pensato dal Fedaikin fino a quel giorno: mentre durante l'allenamento in superficie non si era impegnata a sufficienza, distratta da chissà quali pensieri, ora, costretta a reagire, aveva dimostrato di essere capace. Aveva schivato con agilità la frana, riuscendo a mantenersi comunque in equilibrio lungo la parete verticale ed aveva anche compreso quanto fosse flessibile l'utilizzo del suo stesso chakra. Ma Shinken, anche se si credeva spesso e volentieri superiore, rimase sorpreso da l'unica variabile che non aveva considerato. La furia di un demone.

Maledizione!!

Fino a quando la ragazza reagì al crollo delle mura, tutto era sotto controllo. Ma quando decise di lanciarsi faccia a faccia contro le fauci spalancate del mostro, il Fedaikin non ebbe modo di reagire per proteggerla da quell'assalto sconsiderato. La ragazza venne colpita dal morso della creatura, subendo un danno considerevole, a favore di un colpo altrettanto potente a sfavore del serpente [ Ferita ]Medio-leggera. Il Jonin non ebbe modo di frapporsi e salvarla da quella carica, ed ora si trovava in una situazione pericolosa! Kamine finì per essere inghiottita dalla creatura, il cui apparato digerente avrebbe in poco tempo ucciso la kunoichi, ed il Jonin fu costretto ad abbandonare la sua posizione per salvarla. Si era appena lanciata in bocca a quella creatura e, seppur colpendola da dentro, non l'avrebbe di certo uccisa. Shinken dovette intervenire.

Un unico suono metallico si propagò per tutta la Torre inversa, fino ad i corridoi sovrastanti la struttura. Quel suono era un suono inequivocabile, la katana dei Takatsui ululava, richiamando la morte. Quello che seguì furono una serie di rumori ed urla che dell'umano avevano ben poco. Tra i due rimanenti non si poteva dire chi fosse più bestiale. Poi - nuovamente - calò il silenzio.


[...]

Quando Kamine si risvegliò non ebbe modo di capire immediatamente quanto tempo era rimasta priva di sensi. Il suo udito venne solleticato dallo scoppiettare incessante di un focolare e percepì chiaramente il tepore che la pesante coperta posta sul suo letto le stava domando. I suoi vestiti erano stati sicuramente cambiati e lei stessa sembrava esser stata lavata dal sangue della creatura. Se avesse cercato il suo equipaggiamento lo avrebbe trovato poco di fianco al letto su cui era stesa, ben visibile ed ad una distanza di due braccia dal suo cuscino, appoggiato su di una poltrona imbottita. In stile e con la stoffa rigorosamente rossa.

Dalla parte opposta del letto, appoggiato su di un muro e leggermente nascosto da una leggera penombra, c'era Shinken. Non lo avrebbe mai ammesso, ma si era sentito in colpa per l'accaduto, tanto da non abbandonare la stanza fino a che Eiatsu lo fu abbastanza certo da rassicurarlo sulle condizioni della ragazza. Lasciò qualche momento alla ragazza per capire dove si trovasse, o quantomeno per tranquillizzarsi, e poi le parlò.

Ben svegliata Kamine. Il suo tono di voce era pacato, ma non si sarebbe avvicinato per evitare di innervosirla. Ancora appoggiato al muro avrebbe tentato un approccio più cauto, consapevole che poteva non aver preso bene quella "spintarella" per farla crescere.


Bhe, sei già pronta a tornare ad allenarti?

SCOCCIATURE

Ho visto solo un'altra volta un jinchuuriki in vita mia. E tu in confronto sei la persona più svogliata che abbia mai conosciuto. Sei venuta da me, a chiedermi di allenarti, e per ben due volte ho dovuto rispiegarti nuovamente l'esercizio.

Quando il Jonin si mosse, le ombre si spostarono con lui, sospinte dal fluttuare della fiamma incerta. Guadagnando terreno insieme a Shinken. E si spinsero solo di poco verso la ragazza, lasciando che il volto del Fedaikin emergesse - poi - finalmente nella luce.

Tu sei una forza portante. E non sono i miei capricci, non sono i miei metodi di allenamento antiquati, il problema. Il problema è che tu hai delle responsabilità qui - dentro Oto - e saresti morta cadendo giù da un muro, perchè distratta, liberando tu stessa l'Hachibi per il villaggio. Od in missione, od anche peggio... Se per farti diventare più forte, più responsabile, devo farti sopravvivere, io lo farò. E tu sarai costretta a farlo ugualmente, con o senza di me al tuo fianco, come oggi.

Poi rilasso la muscolatura, abbandonandosi più in là su una seduta più distante. Spezzò forse la tensione, forse no, dipendeva dal caratterre della ragazza. Oppure posso ucciderti, per evitare il problema, per poi uccidere con le mie stesse mani l'Hachibi. Bluffava? Probabile, ma la ragazza non poteva saperlo. Se vuoi conquistare qualcosa nella vita, devi essere più forte di così.

Lo sai questo?

Era lì a parlare con la Kamine, ed erano non casualmente a Villa Mikawa. Oltre la Torre, o quello che rimaneva di essa, Shinken non aveva altro luogo in cui andare, in cui offire ristoro e cure mediche (seppure provvidenziali); non aveva altra persona a cui confidare una notizia, da cui rapporto. Nessun'altro, escluso il Mikawa. Non che c'entrasse una questione così marginale come la scoperta di una forza portante nel villaggio, una cosa da poco, ma piuttosto perchè il padrone di casa doveva sapere di avere ospiti, ospiti particolari, il maggiordomo era stato avvisato. Diogenes avrebbe potuto rispondere alla chiamata da un momento all'altro.