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Jotaro Jaku.
Settima Riunione [3]
[Il giorno precedente]
Quando Akira tornò in sè, trovò vicino a lui le guardie del Daimyo, ma nonostante il loro grado e la loro presenza, il ninja non si contenne e preferì esprimere i suoi dubbi nel merito della promozione del futuro Kage, sputando in faccia proprio alla più alta autorità del paese dell'acqua l'inadeguatezza del nome scelto a decimo Mizukage. Il Daimyo, fino a quel momento piuttosto disteso e dal tono severo ma rilassato, si fece più scuro in volto. E rispose al ninja per le rime, contemporaneamente, Akira avrebbe potuto notare come le guardie avevano portato contemporaneamente le mani verso le loro rispettive armi.
- E ci dica Hozuki, chi dovrebbe essere il successore di Itai, lei? Il capo delle squadre speciali che di propria iniziativa prende con sè il primario dell'ospedale e niente di meno che il Jinchuuriki del villaggio e parte alla volta di chissà quale città sperduta senza autorizzazione di nessuno se non la propria? C'è un motivo se le sono state tolte le armi dalla cinta ed è stato condotto qui. Come vede non siamo soli, io e lei. Queste guardie non sono qui per portarmi la borsa, ma per assicurarsi che lei non...fugga. In quanto alla signorina Akuma, si trova ancora nel proprio domicilio, sorvegliata a vista dalle mie guardie e dai miei medici. -
Il tono della discussione stava prendendo una strana piega. Una piega che persino il più idiota degli individui avrebbe cominciato ad intuire. Il Daimyo stava andando a parare verso qualcosa di ben diverso dal discorso Kage, qui si stava parlando proprio delle azioni di Akira, e di come...reagire ad esse.
- E' in corso una indagine ufficiale a seguito delle sue azioni. E' stato rinvenuto un documento falsificato circa la missione a Shulva. Ne' il Mizukage nè altri membri dell'amministrazione hanno mai autorizzato la partenza verso un continente dimenticato dagli dèi. Tantomeno in presenza di uno dei più preziosi e pericolosi tesori di Kiri. La mia idea, e quella dei presenti, è che lei, in combutta con la sua...collega, Meika Akuma... - Il tono sulla parola collega significava ben altro, era in qualche modo noto al Daimyo che rapporto ci fosse tra i due ninja -... abbiate cospirato contro Kiri per condurre fuori dal villaggio il portatore del demone 3 code, e nella migliore delle ipotesi, venderlo. - Il Daimyo avrebbe quindi incrociato le mani, e sul suo volto si sarebbe dipinta un'espressione perplessa. - Ma qualcosa è andato storto, l'Akuma è stata in qualche modo infettata, e siete tornati indietro, con il portatore; questo potrebbe significare che non era vostra intenzione quanto detto poc'anzi, oppure che il piano non è andato a buon fine. Quello che resta, ad oggi, è che da una vostra arbitraria decisione, è nata una epidemia che sta mietendo circa il 20% della popolazione del villaggio della nebbia. E' così Hozuki, avete portato voi questo flagello a Kiri, ed ecco perchè siete ancora vivo. - In quel momento, due guardie sarebbero scattate in direzione del ninja, afferrando i suoi arti superiori e puntando le loro armi al suo collo, mentre una terza estraeva un sigillo dal mantello, e lo posizionava sulla nuca del ninja, facendo si che il Kanji si imprimesse nella pelle. Quindi sarebbe stato lasciato a se stesso.
- Non andrai da nessuna parte, e non farai null'altro che ciò che ti sarà ordinato di fare. Quello è un sigillo di localizzazione, così da permetterci di sapere sempre dove si trova. Al momento è uno degli elementi migliori del villaggio, e non intendo condannarla a morte prima di avere la certezza della sua colpevolezza. I suoi ordini sono di restare dove si trova, lasciando gestire a noi la situazione che lei e i suoi complici avete creato. Di non intralciare in alcun modo i miei collaboratori mentre questi cercano un rimedio all'epidemia, e di non lasciare il territorio di Kiri, per NESSUN, motivo. La violazione di UNA QUALSIASI di queste ordinanze, decreteranno la sua colpevolezza nei fatti espressi in precedenza, e lei sarà processato come traditore di Kiri. Mi aspetto la sua presenza nel tempio, domani, in qualità del ruolo che riveste, e senza causare problemi. Può andare. - Il Daimyo si sarebbe quindi voltato verso la finestra, mentre una delle guardie apriva la porta dell'ufficio. Era stato congedato.
[Nel tempio]
Asmodai raggiunse il Daimyo, e afferrò il copricapo strappandolo quasi dalle mani del nobile, prima ancora che questo potesse nominarlo Kage, ma il nobile non si scompose, sorrise a mezza bocca, lasciando finire al nuovo Mizukage il proprio discorso, prima di prendere nuovamente la parola.
- Come appunto, anticipato, da Asmodai, qui e ora viene nominato il decimo Mizukage del villaggio della Nebbia. Che l'ardore del suo animo possa schiacciare i nemici di Kiri, tutti. - Quindi il Daimyo avrebbe invitato con un gesto il nuovo Kage a sedersi vicino a sè, invitando Akira a cedere il suo posto ad Asmodai. Volontariamente o meno, quel gesto aveva un significato. Obbedienza.
Se Akira avesse voluto continuare a tenere la testa sul collo, avrebbe dovuto obbedire. Per il momento. Quindi il nobile completò il suo discorso, con delle comunicazioni, prima di terminare la riunione.
- All'attenzione di Kiri non ci sono unicamente notizie ostili, ma anche di cui gioire. Sebbene l'epidemia abbia al momento "pietrificato" gran parte della popolazione; è stato allestito un centro di ricerca presso l'ospedale, dove si stanno concentrando gli sforzi scientifici delle migliori menti del paese dell'acqua, per trovare una cura, che speriamo arrivi nel minor tempo possibile. Oltretutto, sono lieto di annunciare che i membri perduti del clan Kenkichi, alleato di Kiri, hanno fatto ritorno non troppo tempo addietro, riportando gloria e forza al nostro amato villaggio, il tutto per merito del poc'anzi celebrato Keiji Kagome, membro del clan, che a onore di questa fatica, viene riconosciuto come nuovo Chunin. [ Il tratto è stato approvato oggi, questo evento serve a far quadrare la sua molto-incasinata timeline] Inoltre, sono felice di annunciare che....-
In quel momento, le parole del nobile sarebbero state completamente coperte da un boato di dimensioni apocalittiche. Nello stesso momento, la terra avrebbe tremato, sconquassando le fondamenta stesse del tempio, che avrebbe iniziato a perdere pezzi di pietra, i quali avrebbero iniziato a cadere sui presenti totalmente a casaccio in tutto il tempio. [ Potenza 60 Stat 200]
Le guardie del Daimyo avrebbero immediatamente saltato in direzione del proprio signore, per proteggerlo, e in un istante, tutte e dieci, più il nobile, sarebbero scomparse in una esplosione d'acqua, lasciando ai ninja del villaggio, il compito di portare la propria pelle in salvo fuori dal tempio. Le vetrate si sarebbero infrante come a seguito di un enorme spostamento d'aria, e un forte fischio avrebbe causato una temporanea sordità a tutti i presenti. Qualcosa era accaduto in città, qualcosa di catastrofico.
Quando qualcuno avesse messo la testa fuori dalla struttura e avesse puntato lo sguardo in direzione del centro città, avrebbe notato una nuvola di polvere e fiamme, in direzione di quello che una volta era l'ospedale, nuvola che in pochi attimi avrebbe investito tutta la città, ricordando più un vulcano in eruzione che un'esplosione. Tutto sarebbe stato coperto dalle polveri, mentre l'odore di bruciato si sarebbe mischiato alle grida della gente, di chi correva verso il centro del cataclisma, e di chi scappava verso le mura. L'onda d'urto aveva sbalzato i corpi ammassati per l'epidemia in ogni direzione. Era il caos..
