Al Tempio della Nebbia - La Settima Riunione di Kiri

Amministrativo

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  1. Ade Geist
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    La Settima Riunione di Kiri
    Capitolo Unico


    Atto IV
    L'Ago della Bilancia
    Concisa fu la risposta. Andiamo. mi disse l'Hozuki, prima di impartire ordini al Guardiano, lanciandomi un primo sguardo. Poco dopo, un secondo sguardo sopraggiunse, confermando quanto appena detto. All'ospedale. Qualcuno, tuttavia, non pareva essere della nostra stessa opinione. Se andate verso l'ospedale rischiate di mettere a rischio la salute di tutti gli altri. disse Asmodai, con voce perentoria. Il neo-Kage, infatti, aveva raccolto la frecciatina di Akira, prendendola forse troppo sul personale. Anche un cieco avrebbe potuto accorgersi che nell'Hozuki c'era qualcosa che non andava, un sentimento che lo turbava contorcendogli i lineamenti, togliendogli quell'aria da idiota che aveva sempre avuto sul viso e per la quale mai mi era andato a genio fino a quel momento. Ma il Mizukage pareva non vederlo. Che non lo conoscesse? Ne dubito, chiunque conosceva il canuto ninja di Kiri essendo stato quest'ultimo guardiano delle mura per lungo tempo. Quello che davvero mi turbò, però, fu il senso della sua frase e ciò a cui andava a parare il discorso. Vi ordino ed a sentir queste parole voltai la testa di tre quarti, alzando solo metà parte della bocca, aggrottando le sopracciglia, con fare esterrefatto a entrambi, di restare sul posto e di salvare le persone rimaste sotto alle macerie. Davvero si stava mettendo a impartirci stupidi ordini davanti a quello che volevamo fare perché era necessario farlo? Ma le mie motivazioni le spiegherò più avanti, è bene cogliere esattamente quello che è successo sul momento. La farneticazione continuò, infatti, con una aperta minaccia - non un ordine o una direttiva da Kage ma con una vera e propria minaccia - a tutti i ninja presenti: Se solo qualcuno di qui presenti, - compresi voi due, - intraprenderà un'azione senza un mio ordine diretto, oppure ignorandolo, oppure facendo di testa sua, finirà in prigione. Lo stupore e lo sbigottimento iniziale divennero pura rabbia. Asmodai non poteva non capire la situazione e credere che quello che eravamo pronti a fare fosse soltanto un ipotetico pericolo in più per i cittadini di Kiri era un errore grossolano che mostrava carenze nella lungimiranza. Ma poi, perché non si interessò, semplicemente, del motivo per cui volevamo andare all'ospedale - che comunque doveva parere piuttosto palese a tutti? Mi ricomposi, cercando di riprendere la mia solita posa formale, il mio solito fare fermo e deciso. Akira però, non parve voler intraprendere la strada della discussione, come invece stavo per fare io. Forse non ci siamo capiti... Seinji Akuma, nukenin, o kage, fa lo stesso per me adesso. Guardai Akira, poi guardai Asmodai. Lo aveva appena chiamato Seinji? Gli aveva appena dato del Nukenin? Aveva per caso appena sostenuto che la persona che sedeva sul trono dell'Acqua non fosse altro che un impostore? Non avevo abbastanza prove per crederlo, ma le parole dell'Hozuki furono infraintendibili. Seguì una sequela di affermazioni forti, taglienti più della filo della lama che il ragazzo dal ciuffo azzurro portava alla vita. Si rivolse a me, prima di fare qualcosa di piuttosto avventato e prima di scoprire le sue carte: Questo è il tuo momento: puoi farti da parte, se vuoi. Non ti obbligherò a seguirmi in quello che sta per accadere. E' una tua scelta. sussurrò quasi queste parole, piegando leggermente il collo nella mia direzione. Difficilmente da quella distanza Asmodai o Seinji che fosse avrebbe potuto non sentire quanto detto. Ma Akira aveva un solo obiettivo davanti e niente lo avrebbe fermato. Lentamente portò le mani sui foderi di Sameha e della sua altra arma e le estrasse entrambe, rivolgendole verso il terreno ma, palesemente, minacciando l'uomo che si era interposto tra noi. Dovevo intervenire: le mie parole o le mie azioni erano l'ago della bilancia in quella situazione. Forse non è chiara la situazione. esordii rivolto ad entrambi, con un tono misto tra il nervoso e il rimproverante.
    Come ha detto Asmodai o Seinji o chiunque sia questo tizio qui davanti, l'ospedale può rivelarsi un fulcro di agenti patogeni non trascurabile. Passai poi lo sguardo su Akira È nostro compito, infatti, assicurarci che il virus non si trasmetta oltre. Dobbiamo sigillare l'area e vedere cosa è successo e dobbiamo farlo adesso. poi tornai sul Nukenin o forse Kage. Adesso. Lo fissai fisso negli occhi. Come può vedere dal mio vestiario e dal mio equipaggiamento, ho già sottoposto tutto a sterilizzazione ed io sono pronto seduta stante a perlustrare le zone dell'ospedale. Aspettare ulteriormente significherebbe condannare a morte Kiri, non proteggerla perché non sappiamo se l'infezione adesso si è estesa ancor di più o meno. E chi se non due tra i ninja di grado più elevato del villaggio possono prendersi una responsabilità tanto grande? Lei non può di certo dissi, facendo comparire un sorriso beffardo sul mio volto Kiri ha bisogno di una guida, si ricorda? Lo ha detto il Daymio, la stessa persona che la ha nominata "come vuole la Provvidenza". Avrei sottolineato le ultime quattro parole di quel discorso. Ci lasci fare dunque ciò che ci riesce meglio, Mizukage. aggiunsi, portando una mano all'interno del cappotto che sventolava sopra la tuta sterile. Ci lasci proteggere Kiri come abbiamo sempre fatto perché questa è l'unica cosa che conta.
    Avrei atteso una risposta dell'uomo ma in realtà tutto ciò che volevo sentire era una conferma delle mie parole. Non avrei accettato altro. Se il mio primo pensiero era stato stare da solo con l'Hozuki per capire cosa gli passasse per la testa e come organizzarci per ricontattare Itai e riportarlo a Kiri, il secondo era indubbiamente quello di mettere al sicuro la zona dell'esplosione. Solo un pazzo poteva starsene con le braccia conserte e non fare niente. Un intervento immediato era indispensabile per scagionare definitivamente l'ipotesi di una epidemia. Questo Asmodai lo doveva capire. Se non lo avesse fatto, la mano che avevo portato all'interno della giacca avrebbe estratto il rotolo che il Daymio mi aveva consegnato e con la veloce dei sigilli necessari avrei evocato Unagi nella mia mano destra. Mi sarei messo poi in posizione offensiva, pronto ad ogni evenienza ed a qualsiasi segnale dell'ex-Guardiano. Se non ci permette di difendere Kiri, l'unico pericolo per il villaggio qui è Lei.




    StatisticheStatus
    Forza: 700
    Velocità: 600
    Riflessi: 625
    Resistenza: 550

    Agilità: 600
    Precisione: 600
    Concentrazione: 600
    Intuito: 600

    Vitalità


    Chakra
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