Al Tempio della Nebbia - La Settima Riunione di Kiri

Amministrativo

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  1. Roronoa™
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    Parlato Kazan



    Invasione

    Villaggio della Nebbia pt. I






    I rifornimenti arriveranno fra due settimane. Kodai si occuperà dei controlli e dello smistamento. Seduto sullo scranno riservato al capoclan Terumi, circondato dai consiglieri e dai membri più autorevoli del clan, suo fratello era intento a fare il punto della situazione sulle scorte di armi e viveri, quest'ultime decimate dall'arrivo dell'epidemia.
    Per sfuggire al contagio, il Chunin dai capelli dorati aveva sancito un patto con la sua famiglia, la stessa che lo aveva cacciato di casa costringendolo a ritornare dopo anni di servizio interno al clan (e di ozio assoluto) tra i ranghi dei ninja di Kirigakure.
    Aveva fatto ritorno a casa con il ruolo di "magazziniere" del palazzo centrale.
    Nel contratto non erano previste pause, la sua reperibilità copriva tutte le ore del giorno e tutti i giorni della settimana.
    Proprio per questo motivo, invece di recarsi al cospetto del Daymyo, egli era lì, in fondo alla sala, seduto su una sedia di legno senza cuscino ad annuire agli ordini del capoclan e a rimpiangere i bei tempi delle feste e delle scopate.

    L'esplosione all'ospedale fu così violenta da far tremare le fondamenta del palazzo centrale dei Terumi.
    Tutti si alzarono in piedi, visibilmente sorpresi dall'entità del boato.
    Sebbene suo fratello richiamasse all'ordine i presenti, come se nulla fosse accaduto, i suoi occhi tradivano il suo tono di voce freddo e distaccato.
    Kodai era impazzito.
    È caduto un meteorite! non può esse oppur cartabomba! Un attentato! È saltato in aria il mio bar? oddio mio e cosa farò eh? chi mi può portar oddio Kongu speriamo di no ...dovevo essere lì! Urlava come un disperato, mangiandosi le parole e strattonando un settantenne seduto al suo fianco.

    KODAI SMETTILA! MA COSA SEI? UN BAMBINO DI CINQUE ANNI? Era abituato ai suoi richiami e alle sue minacce. Ad essere sinceri, tutti i presenti si divertivano con i loro battibecchi, meno che suo padre, ex capoclan, seduto affianco dell'unico figlio serio e capace.
    Forse si tratta di un esercitazione. Padre puoi gentilmente controllare...
    Non fu necessario alcun controllo.
    Si udirono altre sei o sette esplosioni ravvicinate, così potenti da crepare le pareti e il soffitto della sala centrale del palazzo.

    Completamente spaesato dalla situazione, Kodai puntò il suo sguardo verso lo scranno.
    Suo padre era immobile, pallido come non lo aveva mai visto, mentre suo fratello era in piedi, con il braccio destro in direzione dell'ingresso.
    Lo stava fissando.
    L'allarme generale era stato attivato.
    Kodai raggiungi immediatamente il tempio e unisciti agli altri ninja. SUBITO! Annuì senza fiatare.
    Aveva così tanta paura di essere contagiato che indossava le protezioni persino nel palazzo, dove tutto veniva disinfettato e controllato da un equipe di medici stipendiati dal capoclan.
    Ho già tutto, prendo l'equipaggiamento e vado.


    [...]



    Raggiunto il tetto del palazzo centrale, Kodai vide numerose colonne di fumo innalzarsi dai punti nevralgici del villaggio.
    In lontananza, sparse a macchia di leopardo sull'intero centro abitato, s'intravedevano vivaci fiamme e palazzi distrutti.
    Solo il quartiere Terumi non era stato colpito.

    Nelle strade regnava il caos. La popolazione civile era scesa in strada e come una mandria impazzita aveva iniziato a darsi alla fuga. Si dirigevano verso Ovest, nella direzione opposta a dove qualcuno urlava vi fossero gli invasori.
    Pochi di loro avevano addosso mascherine, tute o guanti. Come biasimarli.
    Nella confusione generale Kodai riuscì a estrarre qualche preziosa informazione su cosa fosse accaduto: da Est qualcosa o qualcuno aveva bombardato il villaggio con dei grossi massi incendiari, ma nessuno era stato in grado di fornire ulteriori dettagli.
    A quella notizia, le sue mani avevano iniziato a tremare come foglie.
    Aveva bisogno di bere, giusto qualche bicchiere di vino per sciogliere la tensione.

    Si son sbagliati, chi può averci attaccato? Si domandò, punzecchiandosi il fianco sperando di ritrovarsi sul letto con una pollastrella.

    Con il cuore in gola, decise di percorrere il resto del tragitto saltando tra i tetti delle abitazioni rimaste in piedi, così da avere una miglior visuale e magari individuare con più facilità i ninja che avevano partecipato alla riunione.
    Nel posizionare lo sguardo verso il tempio da una posizione sopraelevata, la sua attenzione si spostò verso Nord Est.
    ...era vero... sussurrò. In lontananza erano visibili delle vele rosse, con un simbolo in mezzo di cui non riusciva a intravedere i contorni.
    Si nascose dietro un muretto, con le mani strette attorno all'elsa della sua katana.
    La sua mente brulicava di domande.
    Come erano riusciti a sfondare la torre di guardia in pochi minuti?

    Dal Chunin non ho fatto altro che scortare mio padre, non sono pronto per tutto questo. Era stato lontano dal mondo ninja per anni, e ora si ritrovava da solo nel bel mezzo di un invasione, tra macerie e detriti.
    Una parte di sè lo invitava a restare nascosto dietro a quel gracile muretto, mentre la sua parte più combattiva lo spingeva a raggiungere la strada e continuare la sua corsa verso il Tempio.
    Rimase lì ben due minuti, un eternità per una situazione come quella.
    Come un incubo ricorrente, le grida di suo padre echeggiarono dentro di sé, potenti e severe come quelle di un tempo, mentre la sua espressione schifata apparve davanti ai suoi occhi, come a volerlo schernire per la sua codardia.
    In bilico tra lucidità e follia, Kodai trovò il coraggio di lanciare un occhiata verso la strada.
    Tutto pulito. Se si escludevano le macerie e i corpi straziati. No aspetta, c'è qualcuno. In prossimità di una voragine causata dalla caduta di un masso, vi erano alcuni individui.
    Decise di raggiungerli.

    Scese dal tetto dalla parte opposta rispetto alla posizione dei nemici.
    Approfittò dei vicoli e dei vari detriti sparsi in giro per avvicinarsi a loro in maniera furtiva, giusto il necessario per identificarli e assicurarsi che fossero suoi alleati.
    Con sorpresa e felicità egli riconobbe Ryuu, in compagnia di altri due ninja.
    Inutile dire che il Chunin li raggiunse di corsa, con i sensi in allerta e cercando di non generare alcun rumore.
    Il suo coprifronte era allacciato appena sotto alla spalla destra, sopra il suo lungo abito rosso.


    Ryyyyyuuuu ci hanno invaso... ci hanno invaso... hanno oltrepassato la torre di guardia a Nord. Non so chi siano. Hanno delle bandiere rosse . Disse tutto di un fiato, cercando di moderare il tono della sua voce.
    A giudicare dagli indumenti del ragazzo dai capelli bluastri, i tre avevano già incontrato gli invasori.
    Sono Kodai Terumi, Chunin Si presentò ai due shinobi.

    ...ne avete affettato già uno Sorrise, posando i suoi occhi su Akira.





     
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