Al Tempio della Nebbia - La Settima Riunione di KiriAmministrativo

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Roronoa™
        +1   Like  
     
    .

    User deleted


    Narrato
    Pensato
    Parlato
    Parlato Kazan



    Invasione

    Villaggio della Nebbia pt. I






    I rifornimenti arriveranno fra due settimane. Kodai si occuperà dei controlli e dello smistamento. Seduto sullo scranno riservato al capoclan Terumi, circondato dai consiglieri e dai membri più autorevoli del clan, suo fratello era intento a fare il punto della situazione sulle scorte di armi e viveri, quest'ultime decimate dall'arrivo dell'epidemia.
    Per sfuggire al contagio, il Chunin dai capelli dorati aveva sancito un patto con la sua famiglia, la stessa che lo aveva cacciato di casa costringendolo a ritornare dopo anni di servizio interno al clan (e di ozio assoluto) tra i ranghi dei ninja di Kirigakure.
    Aveva fatto ritorno a casa con il ruolo di "magazziniere" del palazzo centrale.
    Nel contratto non erano previste pause, la sua reperibilità copriva tutte le ore del giorno e tutti i giorni della settimana.
    Proprio per questo motivo, invece di recarsi al cospetto del Daymyo, egli era lì, in fondo alla sala, seduto su una sedia di legno senza cuscino ad annuire agli ordini del capoclan e a rimpiangere i bei tempi delle feste e delle scopate.

    L'esplosione all'ospedale fu così violenta da far tremare le fondamenta del palazzo centrale dei Terumi.
    Tutti si alzarono in piedi, visibilmente sorpresi dall'entità del boato.
    Sebbene suo fratello richiamasse all'ordine i presenti, come se nulla fosse accaduto, i suoi occhi tradivano il suo tono di voce freddo e distaccato.
    Kodai era impazzito.
    È caduto un meteorite! non può esse oppur cartabomba! Un attentato! È saltato in aria il mio bar? oddio mio e cosa farò eh? chi mi può portar oddio Kongu speriamo di no ...dovevo essere lì! Urlava come un disperato, mangiandosi le parole e strattonando un settantenne seduto al suo fianco.

    KODAI SMETTILA! MA COSA SEI? UN BAMBINO DI CINQUE ANNI? Era abituato ai suoi richiami e alle sue minacce. Ad essere sinceri, tutti i presenti si divertivano con i loro battibecchi, meno che suo padre, ex capoclan, seduto affianco dell'unico figlio serio e capace.
    Forse si tratta di un esercitazione. Padre puoi gentilmente controllare...
    Non fu necessario alcun controllo.
    Si udirono altre sei o sette esplosioni ravvicinate, così potenti da crepare le pareti e il soffitto della sala centrale del palazzo.

    Completamente spaesato dalla situazione, Kodai puntò il suo sguardo verso lo scranno.
    Suo padre era immobile, pallido come non lo aveva mai visto, mentre suo fratello era in piedi, con il braccio destro in direzione dell'ingresso.
    Lo stava fissando.
    L'allarme generale era stato attivato.
    Kodai raggiungi immediatamente il tempio e unisciti agli altri ninja. SUBITO! Annuì senza fiatare.
    Aveva così tanta paura di essere contagiato che indossava le protezioni persino nel palazzo, dove tutto veniva disinfettato e controllato da un equipe di medici stipendiati dal capoclan.
    Ho già tutto, prendo l'equipaggiamento e vado.


    [...]



    Raggiunto il tetto del palazzo centrale, Kodai vide numerose colonne di fumo innalzarsi dai punti nevralgici del villaggio.
    In lontananza, sparse a macchia di leopardo sull'intero centro abitato, s'intravedevano vivaci fiamme e palazzi distrutti.
    Solo il quartiere Terumi non era stato colpito.

    Nelle strade regnava il caos. La popolazione civile era scesa in strada e come una mandria impazzita aveva iniziato a darsi alla fuga. Si dirigevano verso Ovest, nella direzione opposta a dove qualcuno urlava vi fossero gli invasori.
    Pochi di loro avevano addosso mascherine, tute o guanti. Come biasimarli.
    Nella confusione generale Kodai riuscì a estrarre qualche preziosa informazione su cosa fosse accaduto: da Est qualcosa o qualcuno aveva bombardato il villaggio con dei grossi massi incendiari, ma nessuno era stato in grado di fornire ulteriori dettagli.
    A quella notizia, le sue mani avevano iniziato a tremare come foglie.
    Aveva bisogno di bere, giusto qualche bicchiere di vino per sciogliere la tensione.

    Si son sbagliati, chi può averci attaccato? Si domandò, punzecchiandosi il fianco sperando di ritrovarsi sul letto con una pollastrella.

    Con il cuore in gola, decise di percorrere il resto del tragitto saltando tra i tetti delle abitazioni rimaste in piedi, così da avere una miglior visuale e magari individuare con più facilità i ninja che avevano partecipato alla riunione.
    Nel posizionare lo sguardo verso il tempio da una posizione sopraelevata, la sua attenzione si spostò verso Nord Est.
    ...era vero... sussurrò. In lontananza erano visibili delle vele rosse, con un simbolo in mezzo di cui non riusciva a intravedere i contorni.
    Si nascose dietro un muretto, con le mani strette attorno all'elsa della sua katana.
    La sua mente brulicava di domande.
    Come erano riusciti a sfondare la torre di guardia in pochi minuti?

    Dal Chunin non ho fatto altro che scortare mio padre, non sono pronto per tutto questo. Era stato lontano dal mondo ninja per anni, e ora si ritrovava da solo nel bel mezzo di un invasione, tra macerie e detriti.
    Una parte di sè lo invitava a restare nascosto dietro a quel gracile muretto, mentre la sua parte più combattiva lo spingeva a raggiungere la strada e continuare la sua corsa verso il Tempio.
    Rimase lì ben due minuti, un eternità per una situazione come quella.
    Come un incubo ricorrente, le grida di suo padre echeggiarono dentro di sé, potenti e severe come quelle di un tempo, mentre la sua espressione schifata apparve davanti ai suoi occhi, come a volerlo schernire per la sua codardia.
    In bilico tra lucidità e follia, Kodai trovò il coraggio di lanciare un occhiata verso la strada.
    Tutto pulito. Se si escludevano le macerie e i corpi straziati. No aspetta, c'è qualcuno. In prossimità di una voragine causata dalla caduta di un masso, vi erano alcuni individui.
    Decise di raggiungerli.

    Scese dal tetto dalla parte opposta rispetto alla posizione dei nemici.
    Approfittò dei vicoli e dei vari detriti sparsi in giro per avvicinarsi a loro in maniera furtiva, giusto il necessario per identificarli e assicurarsi che fossero suoi alleati.
    Con sorpresa e felicità egli riconobbe Ryuu, in compagnia di altri due ninja.
    Inutile dire che il Chunin li raggiunse di corsa, con i sensi in allerta e cercando di non generare alcun rumore.
    Il suo coprifronte era allacciato appena sotto alla spalla destra, sopra il suo lungo abito rosso.


    Ryyyyyuuuu ci hanno invaso... ci hanno invaso... hanno oltrepassato la torre di guardia a Nord. Non so chi siano. Hanno delle bandiere rosse . Disse tutto di un fiato, cercando di moderare il tono della sua voce.
    A giudicare dagli indumenti del ragazzo dai capelli bluastri, i tre avevano già incontrato gli invasori.
    Sono Kodai Terumi, Chunin Si presentò ai due shinobi.

    ...ne avete affettato già uno Sorrise, posando i suoi occhi su Akira.





     
    .
  2.     +3   Like  
     
    .
    Avatar

    It's just YOU against YOU

    Group
    Y Danone
    Posts
    3,786
    Reputation
    +278
    Location
    Roma

    Status
    Anonymous

    La Settima Riunione di Kiri

    VII


    Gli squali mancarono il bersaglio, così come il clone.
    Attesi fino all'ultimo istante e, proprio mentre Seinji rimetteva entrambi i piedi a terra, balzai verso di lui.
    Gli vidi comporre dei sigilli, il muro d'acqua innalzarsi, la mia lama infrangersi su esso, spazzandolo via, facendomi proseguire il mio movimento per giungere, infine, dietro di lui.
    Un altro errore commesso dal jonin, l'ennesimo. Forse non aveva capito che non stavo scherzando, non avevo mai scherzato, fin dall'inizio.
    Gli avevo intimato di lasciarmi passare, gli avevo detto che non mi sarei piegato, gli avevo detto che di lui non me ne fregava niente. Ma non aveva voluto capire. E questo era il risultato.
    Le lame, precise, tagliarono l'aria, quasi facendo fischiettare il vento al loro passaggio. Fino alla carne.
    Fino al sangue.
    L'acqua del jutsu stava ancora perdendo forma, disperdendosi sul suolo, quando la testa di Seinji Akuma volò alle mie spalle, e il suo sangue caldo mi accarezzò il viso. Le gambe del suo corpo cedettero, creando un'immagine grottesca per i presenti, quella di un corpo decapitato in ginocchio.
    C'ero riuscito. La follia di Seinji Akuma non avrebbe più danneggiato nessuno.
    Riposi velocemente le mie spade nei loro foderi, tirando al contempo un piccolo calcio frontale al corpo, ormai esanime, del fu - per pochi minuti - kage, facendolo stramazzare definitivamente al suolo. Ecco, sono io la tua... Provvidenza. Esclamai, gelido, mentre osservavo Keiji avvicinarsi, salvo poi ritirarsi velocemente all'indietro.
    z6ooNnk
    Uhm? Mi girai di scatto, vedendo solo in quel momento il motivo di tanta preoccupazione.
    Un'immensa palla di fuoco stava scendendo dal cielo, avvicinandoci minacciosamente verso di noi. Con un solo, rapido, balzo, superai il cadavere, mettendomi al sicuro dal muro di fuoco che si innalzò dopo lo schianto dell'immenso proiettile, creando un vero e proprio baratro di nulla che inghiottì anche ciò che avevo mozzato dal corpo dell'Akuma. [Slot Difesa I]
    Cosa diavolo era stato? Cosa stava succedendo ancora?
    Cosa avevo appena fatto?
    Cosa sta succedendo qui?! Gridai, nella speranza che qualcuno mi rispose, ma ovunque attorno a me c'era solo fuoco e disperazione.
    Lei... Dov'era Lei... Un unico, indelebile, pensiero... Lei.
    La mia mente fu portata nuovamente ad un livello di lucidità tale da permettermi di riprendere il controllo del mio corpo solo quando sentii l'allarme della torre di guardia, ed io che ero stato guardiano per molto tempo capii subito cosa significava. Poteva significare, d'altronde, soltanto una cosa: Kiri era sotto attacco! La torre... Le mura... Girai di scatto il capo verso le mura, dove, indistinto, arrivava alle orecchie di tutti un unico rumore: quello della guerra. Siamo sotto attacco. Digrignai i denti, mentre erano ben visibili navi dai vessilli rossi, ormai già dentro al porto.
    Quella storia non aveva senso.
    L'epidemia, la sparizione di Itai, la mia accusa di tradimento, la nomina a kage di un ex nukenin... Il crollo dell'ospedale... Ed ora questo.
    Potevano essere veramente soltanto, tutte, tristi coincidenze? Non poteva essere così.
    Non ci potevo credere.
    Qualcosa tramava contro Kiri da tempo, e oggi sarebbe stato il giorno della verità.

    Tutto il mio mondo stava andando in fiamme.

    Ma non sarebbe caduto.
    Non l'avrei permesso. Glielo avevo promesso. Avrei protetto tutti coloro che ne avevano bisogno.
    E se non ci fossi riuscito con le mie forze, le avrei ritrovate in Lei. Per Lei.
    Finché non avessi posto fine a quella battaglia, Lei non poteva essere al sicuro.

    Keiji... Ryu... Esclamai. Ci sarà il tempo per parlare di quel che è accaduto, ma non è questo. Non è finita. Era, in verità, appena iniziata.

    E, con l'inizio di una nuova guerra, anche un nuovo alleato fece la sua comparsa. Un membro del clan Terumi, un chunin. Più o meno... Feci quasi finta di nulla. Sono Akira Hozuki. Preparati, anche te. Non abbiamo molto tempo. Incominciai a camminare verso la scalinata d'ingresso alla piazza del Tempio, o di quel che ne rimaneva. Tra l'attacco folle di Seinji e i proiettili incendiari, ormai, il Tempio della Nebbia sembrava solo un vano ricordo.
    Quando mi sarei affacciato sulla piazza, tutti avrebbero capito l'esito dello scontro.
    Li guardai, per qualche istante, tutti gli uomini e le donne lì raccolti, in preda a tutte le paure che potevano stringere il cuore di un uomo. Il panico, il fuoco, la malattia, la disperazione, il dubbio su ciò che era appena successo. Io, però, non lo avrei permesso.
    Seinji Akuma è morto. Si, lo so bene a cosa state pensando, tutti voi, ma vi chiedo una cosa: la sentite? La state sentendo?! Incominciai il discorso con tono forte, deciso, in modo che tutti potessero sentirmi. Non potevo avere dubbi o incertezze, loro non avrebbero retto. L'Akira che parlava in quel momento era quello di Suna durante l'invasione dei Kijin, di Tsuya, di Genosha... Io potevo farmi carico dei dubbi e delle paure di tutti. E' LA GUERRA! Urlai. Sapete tutti chi sono io, cosa ho fatto per il Villaggio, cosa farò... Ma adesso è arrivata fino alle nostre porte. Ha distrutto i nostri cancelli! Ha dato fuoco alle nostre case! Sta uccidendo i nostri fratelli, i nostri amati! E io non posso più fermarla da solo! Indicai le fiamme dietro di me, ovunque attorno a me. Mentre noi eravamo qui a discutere con un uomo folle su cosa fosse giusto fare! Se fosse giusto attendere o meno! Con un uomo che ha cercato di ucciderci tutti, ma che alla fine è rimasto ucciso dai suoi stessi errori! Il Daimyo l'aveva nominato kage, dite... Lo stesso uomo, solo ieri, mi ha accusato di essere un traditore di Kiri! Lo stesso uomo conosceva la vera identità di Asmodai Akuma! Ed oggi, davanti al primo pericolo, è fuggito, lasciandoci soli a noi stessi. Abbandonandoci. Consegnando un titolo non si crea un simbolo! Seinji Akuma non era un simbolo, non era un kage... Era un folle! Slacciai la tasca del mio giubbotto con violenza, facendo cadere il vistoso rotolo che mi era stato consegnato dal Signore dell'Acqua nella mia mano destra, pronto a raccoglierlo al volo. Sapete cosa vi dico io?! Che nessun altro innocente dovrà morire oggi! Slacciai il rotolo, facendo distendere la sua pergamena con lunghi e complessi simboli di richiamo impressi sopra. E noi il nostro simbolo lo abbiamo... Perché... Poggiai il palmo destro sul kanji centrale, imprimendo nella pergamena una minima quantità di chakra, e subito apparve nella mia mano: la Samehada faceva ritorno pubblico a Kiri. Sollevai l'enorme spada leggendaria verso il sole. SIAMO NOI IL SIMBOLO DI KIRI! Le squame blu rifletterono il sole, illuminando la spada di una luce tutta nuova. COMBATTETE PER CHI NON PUO' FARLO! COMBATTETE PER CHI AMATE! COMBATTETE PER KIRI! ALLA GUERRA!
    Cercai di scacciare indietro tutte le paure dei loro cuori, per un nemico ignoto, per una malattia mortale, per un futuro che più nero di così non era mai stato per Kiri.

    z6ooNnk
    Keiji... Ryu... E anche te, Kodai. Venite qui. Parlai con voce rilassata, anche per riprendere fiato dopo il lungo discorso. Abbiamo poco tempo, le porte saranno già state prese. Non possiamo lasciarle in mano loro, e non possiamo lasciare che entrino in città. Qualsiasi cosa sia entrata a Kiri, dovrà uscirci di nuovo. O quantomeno non dovrà superarvi. Voi resterete qui con il grosso delle forse che abbiamo a disposizione. Dalle mura questa è l'unica strada che porta verso il centro della città, eccezion fatta per il quartiere Akuma... Lei... Gli Akuma si sanno difendere, il loro quartiere non cadrà facilmente, quindi voi dovrete sbarrargli la strada proprio qui, tra il Tempio e la zona commerciale. Non so quanto tempo avrete, ma cercate di preparare il terreno. Non possiamo farli entrare, diventerebbe un genocidio... Non possiamo permettercelo. Sentenziai. Ciò che mi preoccupa è ben altro... L'ospedale. Sarà opera degli stessi uomini che hanno preso le mura, questo significa che ci sono già delle forze ostili nel Villaggio. Mentre voi rimarrete qui, io andrò velocemente in Amministrazione; lì cercherò di recuperare quanti più uomini possibili, mandando dispacci anche ai vari clan, e organizzerò un'evacuazione per i civili. Li farò spostare verso la palude, al momento è il posto più lontano dalla battaglia. Presi un attimo fiato. A quel punto invierò rinforzi a voi e al quartiere Akuma, oltre ad organizzare una squadra interna che comanderò io in cerca di chi è già dentro le mura. Keiji. Guardai lo spadaccino negli occhi. Avrai te il comando qui. Non devono avanzare. Cercai uno sguardo di complicità con il ninja dell'Anguilla, prima dare indicazione a parte delle truppe di seguirmi., per poi continuare, rivolto ai miei compagni.
    Gettiamoli di nuovo in mare.

    Quindi sarei partito insieme al mio piccolo team, in direzione del palazzo dell'Amministrazione, per cercare eventuali ninja che, colti dal panico, si erano semplicemente raccolti verso il luogo comune più centrale e conosciuto. Una volta raggiunto quel luogo, passando dal quartiere Terumi, da cui avrei cercato subito di ottenere aiuto, se fosse stato possibile, avrei deciso come comportarmi.
    Per salvare non solo Lei, ma tutta Kiri.

    OT/ [Img]jpg

    Team Akira
    Akira
    10 Chunin (5 Esperti di Taijutsu / 5 Esperti di Ninjutsu)
    5 Genin (3 Esperti di Ninjutsu / 2 Esperti di Taijutsu)

    Ho indicato con una linea azzurra il percorso che faccio per dirigermi verso la piazza centrale/palazzo dell'Amministrazione.

    Se non si capisce del post, tutti quelli che trovo arruolabili li faccio convergere verso l'Amministrazione. Magari nel prossimo post, una volta lì, decido come dare disposizioni più precise in base a ciò che trovo. /OT
     
    .
  3.     +2   Like  
     
    .
    Avatar

    ~ The Red Capes are coming!

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,612
    Reputation
    +243
    Location
    Firenze

    Status
    Anonymous

    La Settima Riunione di Kiri
    Capitolo Unico


    Atto VII
    Un nuovo inizio con vecchie Leggende
    Giunsi sul posto un istante troppo tardi. Un fiotto di sangue era schizzato, atterrandomi sul piede sinistro. Guardai la testa rotolare indietro, con un po' di tristezza in cuore: non ero stato io a vibrare l'ultimo colpo. Certo, Akira era decisamente più forte di me, o per lo meno più preparato, ma perdere l'occasione di prendere la vita di qualcuno, da buon Kenkichi, mi tediava l'animo.
    Seinji ci aveva sottovalutato ancora una volta, compiendo il suo ultimo, fatale, errore: perché? Aveva saggiato la potenza delle lame di Akira, sapeva quanto potevano essere forti i suoi colpi. Eppure aveva sbagliato qualcosa, anzi, aveva sbagliato tutto. Il suo atteggiamento era stato sbagliato fin dall'inizio, inadatto ad un Kage, inadatto ad un leader. Non aveva saputo cogliere i poteri che gli erano stati affidati e si era fatto inghiottire dalla brama di supremazia; era interessato a comandare più che fare la cosa giusta, lui che possedeva per nascita degli occhi così potenti e formidabili si rivelò, più di ogni altro, cieco.
    Non ebbi molto tempo, terminata la corsa, che subito dovetti balzare all'indietro. Il colpo di cannone che avevo visto viaggiare nel cielo era pericolosamente vicino, anzi, prossimo ormai ad impattare al suolo. Si schiantò esattamente dove la testa del nukenin aveva appena finito di rotolare, disintegrandola. Una coincidenza degna delle migliori storie. Atterrai un attimo prima di Akira il quale, però, parve come svegliarsi da un sonno profondo, nel momento in cui entrami i suoi piedi poggiarono a terra. Cosa sta succedendo qui?! Gridò come un pazzo. Il suo sguardo perso nel vuoto mi fece tenerezza. Io in quel posto mi sentivo a casa, più concentrato e determinato che mai, in mezzo ad urla, fiamme, cadaveri e nuovi orizzonti. Il capo delle Squadre Speciali farfugliò velocemente qualcosa, prima di girarsi di scatto verso le mura. Siamo sotto attacco. Vedo che non ti si può nascondere niente, Akira. replicai immediatamente, riponendo Unagi nel fodero cerimoniale di Saruhyondo. Non mi erano sfuggite le enormi navi al porto con i loro simboli cremisi, non mi era sfuggito il clamore che riuscivo a percepire fin da lontano di morte e distruzione: me ne stavo solo nutrendo per aumentare la mia concentrazione, la mia tenacia, la mia efficacia. Lo Spadaccino, poi, chiamò me e Ryuu. Keiji... Ryu... Ci sarà il tempo per parlare di quel che è accaduto, ma non è questo. Non è finita. disse, molto crucciato. Arriverà il tempo. Andiamo. Avevo capito le intenzioni del mio compagno, eravamo pronti a tornare sui nostri passi, dagli altri shinobi nella piazza per fronteggiare l'invasore. Ma qualcuno, per fortuna, ci interruppe, venendoci incontro. Era esattamente il tipo di persona che, a pelle, avrei voluto prendere a schiaffi. Alto, poco meno del sottoscritto, una folta chioma bionda, degli occhi glaciali, un fisico lungilineo, per niente robusto. Eravamo l'uno l'opposto dell'altro. Tacqui, nonostante lui stesse sbracciando nella nostra direzione e lasciai parlare Akira e Ryuu al posto mio. Mi limitai, semplicemente a presentarmi. Non era certo il momento di fare i preziosi, ma sulle prime, un po' per il mio atteggiamento perennemente distaccato e orgoglioso, un po' per abitudine, parsi fuori luogo. Piacere Kodai, sono Keiji Kagome.
    il ragazzo era un Temuri, il che poteva soltanto tornarci comodo. Probabilmente lui era il più cattivo di tutti. dissi, mostrando un leggero sorriso.

    Corremmo tutti e quattro verso le scalinate del tempio, pronti a fronteggiare di nuovo i ninja che avevamo lasciato poco prima. Akira non perse un istante e subito si dilungò in un galvanizzante discorso. Del tempio, delle fontane, non vi era più niente. Stetti alla destra dell'Hozuki, con le braccia conserte, squadrando da testa ai piedi tutti i ninja presenti in quel che prima era la piazza. Eravamo pochi, dannatamente pochi. Ryosei e Kitori si erano avviati all'ospedale come gli avevo detto di fare prima che le cose degenerassero: Speriamo non si facciano ammazzare. pensai. Kitori mi aveva anche detto qualcosa sul "clan" ma sul momento non capii a cosa si stesse riferendo.
    Ascoltai lo Spadaccino con interesse, mostrandomi presente e mai distratto. Era un momento cruciale per tutti: si stava anche delineando l'élite di ninja di Kiri, coloro che, con le loro azioni, stavano prendendo in mano la situazione. Molte cose stava svelando con quel discorso: dal problema di Seinji ai giochi di potere del Daimyo. Forse era per quest'ultimo che Akira pareva così devastato mentre il nobile parlava, durante la riunione. Poi, scenograficamente, aprì il suo giubbotto e srotolò il rotolo da richiamo che il Nobile dell'Acqua stesso gli aveva consegnato per estrarre una delle originali Sette, puntandola verso il cielo: Samehada. SIAMO NOI IL SIMBOLO DI KIRI! COMBATTETE PER CHI NON PUO' FARLO! COMBATTETE PER CHI AMATE! COMBATTETE PER KIRI! ALLA GUERRA! PER KIRI! Mi aggiunsi al grido, estraendo insieme a lui Unagi e portandola al cielo. Purtroppo non potevo portare al cielo anche Saruhyondo.

    Quando al situazione si fece leggermente più calma, Akira mi chiamò a sé, assieme a Ryuu e Kodai, il Terumi che avevamo da poco incontrato. Abbiamo poco tempo, le porte saranno già state prese. Non possiamo lasciarle in mano loro, e non possiamo lasciare che entrino in città. Qualsiasi cosa sia entrata a Kiri, dovrà uscirci di nuovo. O quantomeno non dovrà superarvi. Voi resterete qui con il grosso delle forse che abbiamo a disposizione. Dalle mura questa è l'unica strada che porta verso il centro della città, eccezion fatta per il quartiere Akuma... Ormai il ragazzo dai capelli blu era partito e stargli dietro era l'unica cosa possibile. Seguii il suo discorso concordando su quello che stava asserendo. Poi rallentò quando si trovò a parlare degli Akuma. Un senso di colpa per aver ucciso Seinji? Gli Akuma si sanno difendere, il loro quartiere non cadrà facilmente Lo interruppi un istante. Bhè, non proprio tutti tutti ... dissi, con voce flebile, mentre la mano destra indicava, da sopra la spalla, dietro di noi. quindi voi dovrete sbarrargli la strada proprio qui, tra il Tempio e la zona commerciale. Non so quanto tempo avrete, ma cercate di preparare il terreno. Non possiamo farli entrare, diventerebbe un genocidio... Non possiamo permettercelo. Non succederà, giuro sulla mia vita che non succederà. Ciò che mi preoccupa è ben altro... L'ospedale. Sarà opera degli stessi uomini che hanno preso le mura, questo significa che ci sono già delle forze ostili nel Villaggio. Mentre voi rimarrete qui, io andrò velocemente in Amministrazione; lì cercherò di recuperare quanti più uomini possibili, mandando dispacci anche ai vari clan, e organizzerò un'evacuazione per i civili. Li farò spostare verso la palude, al momento è il posto più lontano dalla battaglia. Approfittai della piccola pausa di Akira per aumentare le informazioni. Noi difenderemo questa zona finché non saremo certi che ogni singolo straniero che ha messo piede a Kiri non sia trapassato. Assicurati che Ryosei e Kitori non siano morti mentre andavano all'ospedale. Credevo fosse un attacco interno, non mi sarei mai aspettato una invasione. Non che questo mi dispiacesse. A quel punto invierò rinforzi a voi e al quartiere Akuma, oltre ad organizzare una squadra interna che comanderò io in cerca di chi è già dentro le mura. Keiji ... Al termine del suo discorso, Akira cercò il mio sguardo. Avrai te il comando qui. Non devono avanzare. In quel preciso istante, tutti, nella piazza avrebbero potuto vedere quello che mi stava succedendo. Non avevo neanche le bende a coprire più della metà del mio viso, quindi ogni espressione era incredibilmente amplificata. Dopo tanti anni di servizio militare privato, di vita da bandito e poi da ninja, finalmente ero passato dal rispettare un ordine gerarchico prestabilito all'esserne al vertice. Tutto ciò che per me importava era il potere: da sempre. L'essere un simbolo da seguire, un modello ideale a cui ogni ninja avrebbe voluto ascendere, indicare la via maestra da percorrere: questo era ciò che più desideravo al mondo e in quell'occasione, in quella cruciale occasione, tutto verteva sulle mie spalle. Gettiamoli di nuovo in mare. Sono già morti. Kiri è la loro tomba.

    Mentre Akira assemblava il suo piccolo gruppo, io mi riavvicinavo alla moltitudine di ninja che era rimasta al tempio, sondando le capacità di ognuno e cercando di capire quale potesse essere il modo migliore di disporsi sul campo. Avevo fatto cenno anche al Terumi ed al Mizukyio di seguirmi. Non sappiamo quanto possa essere grande l'esercito del nostro nemico. Non sappiamo neanche chi sono ma di una cosa sono certo: li decimeremo ad uno ad uno. Saremo in inferiorità numerica, lo so il numero di ninja era davvero esiguo, la maggior parte, infatti, era chiusa nei clan e quindi abbiamo bisogno di un sotterfugio per filtrare la maggior parte dei ninja possibili. Feci una breve pausa. Potevamo preparare una imboscata? Probabilmente sì. Ryuu, tu farai capo al gruppo che rimarrà qui e sfrutterà la difesa naturale del tempio per nascondersi. Usate gli alberi, le rocce, tutte quello che avete a disposizione. Dissi, indicando la parete rocciosa rimasta quasi intatta dall'attacco di Seinji. Ti porterai dietro tutti i Genin presenti. Purtroppo il ragazzo non era un Chunin e non avrei potuto rischiare che gli alri shinobi vedeessro la sua scelta come un affronto personale. Mi voltai poi verso il Terumi. So che il tuo clan è capace di manipolare la lava. rallentai brevemente. E pensare che io sono solo uno spadaccino ... ho bisogno che tu mi crei una barricata che ostruisca la via qui sotto, quella dove ci siamo incontrati e che conduce al porto. dissi, allungando il braccio nella direzione del cadavere dell'Akuma. Non solo: se ti sarà possibile ho bisogno che poco dietro alla barricata, tu costruisca una sorta di imbuto dove dovranno fluire i ninja nemici. Più stretto lo fai, meno velocità avranno nel muoversi; Meno velocemente si espanderanno, più rapidamente cadranno sotto i nostri colpi. Conclusi il discorso agitando con forza il pugno davanti al mio petto. Non appena avrai completato quest'opera architettonica, spostati nella Zona Commerciale. Lì troverai tutti i ninja che non saranno con me, qui, davanti alla barricata che tu stesso costruirai, a difendere col proprio corpo Kirigakure no Sato. Girandomi, avrei indicato tutti i chunin taijutsari rimasti e cinque ninjutsari. A Kodai, di conseguenza, rimanevano dieci chunin ninjutsari e dieci genjutsari.
    Il nostro compito è semplice! dissi, parlando a tutti quanti. La squadra Bekkō, di Ryuu e la squadra Kazan di Kodai staranno in agguato, pronte a tendere un'imboscata agli stranieri che oseranno fronteggiarci. Riversate su di loro tutto il ferrò ed il chakra che potete, dopo di che, raggiungeteci qua. Io sarò davanti alla barricata dissi, estraendo nuovamente Unagi e roteandola alla mia destra, prima di mettermi in posizione difensiva E mi assicurerò che da qui non passi nessuno o passino solo cadaveri. Respirai a fondo.

    Team Gōsuto ... PER KIRI!





    StatisticheStatus
    Forza: 700
    Velocità: 600
    Riflessi: 625
    Resistenza: 550

    Agilità: 600
    Precisione: 600
    Concentrazione: 600
    Intuito: 600

    Vitalità


    Chakra
    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti


    [Slot Difesa I]
    [Slot Difesa II]
    [Slot Difesa III]


    [Slot Azione I]
    [Slot Azione II]
    [Slot Azione III]


    [Slot Tecnica]

    [Slot Tecnica]



    [Slot Gratuito]





    Legenda:
    Pallino Nero: Keiji
    Cerchi vuoti: Zone per Imboscata, #TeamBekkō e #TeamKazan
    Linee Blu spesse: Posizione ideale delle barricate
    Linea Rossa: Chunin e Genin esperti di Taijutsu del #TeamGōsuto
    Linea Verde: Chunin e Genin esperti di Ninjutsu del #TeamGōsuto


    Legenda


    Narrato
    « Citato! »
    « Parlato! »
    « Pensato! »
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Keiji.




    Edited by Ade Geist - 8/1/2017, 10:45
     
    .
  4. kane-hell1
        Like  
     
    .

    User deleted


    Legenda:


    Narrato
    Parlato


    INVASI



    Purtroppo non c'era più niente da fare, ormai i tre shinobi della nebbia scagliatisi contro il neo-kage avevano preso la loro decisione e non avevano più intenzione di ritornare sui propri passi. Le idee del Kakita erano completamente diverse, in una situazione come quella avrebbe preferito poter contare su una figura importante come quella del Mizukage per affrontare una minaccia di così grandi proporzioni. E invece non solo quei tre shinobi avevano rinunciato al suo aiuto, ma avevano preferito metterselo contro e mettere ulteriormente in pericolo tutto il villaggio. Ryosei questo non riusciva a giustificarlo e senza dare troppo peso alle parole di Keiji Kagome si incamminò in direzione dell'ospedale senza neanche aspettare di sapere chi lo avrebbe accompagnato. Il Kakita non prestò più attenzione allo scontro tra l'ex kage e i suoi aguzzini ma si concentrò solo su ciò che lo circondava. Improvvisamente l'allarme del villaggio prese a suonare, il Kakita si voltò subito verso la torre di guardia nord trovandosi di fronte allo scenario peggiore che avrebbe mai potuto immaginare; il villaggio della nebbia stava per essere invaso. Ryosei rimase imbambolato per alcuni secondi a guardare le navi da guerra che avevano invaso la costa. Gli occhi del Kakita erano sgranati e fissi su quelle gigantesche vele rosse adornate da uno spaventoso stemma che però non conosceva; se il giorno prima gli avessero chiesto di immaginare lo scenario peggiore per la disfatta di Kiri, non sarebbe mai riuscito a pensare a tanto. Chiunque avesse immaginato tutto questo doveva essere un folle, e il Kakita non voleva credere che tutto ciò potesse essere opera del Daymio e di Seinji Akuma. Gli occhi del giovane kiriano osservarono anche i proiettili di fuoco che dalle navi vennero scagliati in cielo in direzione del villaggio. Seguì con gli occhi la traiettoria della prima sfera infuocata mentre questa andava a schiantarsi nella stessa piazza del tempio dalla quale il Kakita stesso si era da poco spostato
    NO!
    Ryosei allungò istintivamente una mano in direzione della palla di fuoco, come a volerla fermare con il pensiero, ma questa colpì in pieno il bersaglio distruggendo tutto ciò che aveva sulla sua strada. Il Kakita cadde in ginocchio e i suoi occhi si spostarono in direzione dei quattro shinobi impegnati in combattimento, appena in tempo per vedere Akira tagliare di netto la testa all'Akuma; una seconda palla di fuoco cadde esattamente in quel punto, deflagrando come aveva fatto la prima...

    Quando la polvere e il fumo provocato dalle esplosioni si diradò, Ryosei notò che, almeno nella zona del tempio, nessuno era rimasto ferito dai proiettili infuocati e ne fu sollevato. Purtroppo però altri colpi vennero scagliati in varie zone del villaggio e probabilmente non tutti erano stati altrettanto fortunati, forse qualcuno aveva bisogno di aiuto e il Kakita aveva intenzione di fare tutto il possibile per salvare i suoi compaesani in difficoltà. Si rimise in piedi e decise di proseguire, sapeva che i ninja al tempio sarebbero riusciti a fermare l'avanzata del nemico al porto...

    Qualche minuto dopo il Kakita venne raggiunto da Kitori, l'altro shinobi a cui era stato chiesto di dirigersi all'ospedale

    Il mio nome è Ryosei Kakita, se ho sentito bene il tuo nome dovrebbe essere Kitori giusto?
    Disse lo studente in risposta alla domanda del genin
    Quelle maledette sfere infuocate hanno colpito punti a caso del villaggio, qualcuno potrebbe essere in difficoltà, facciamo attenzione ad eventuali richieste di aiuto
    Ryosei avrebbe seguito Kitori in direzione dell'ospedale, intorno a loro era tutto distrutto e i loro compaesani, infetti e non, correvano avanti e indietro in preda al panico. Lo spettacolo a cui i due shinobi dovettero assistere una volta giunti in prossimità di ciò che restava dell'ospedale era qualcosa di raccapricciante. La struttura era crollata e al suo posto era sorto un grande spiazzo composto dalle macerie dell'ospedale e dai corpi delle persone che si trovavano al suo interno. Su questo spiazzo continuavano a riversarsi da ogni dove gli invasori, che ora stavano radunando tutti i civili che erano stati fatti prigionieri. Il Kakita dovette fare affidamento su tutto il suo autocontrollo per non partire all'impazzata contro gli invasori; voleva gridare, voleva correre dai suoi concittadini e salvarli tutti, ma non poteva, sarebbe morto subito e non poteva permetterselo. Il numero degli invasori era esorbitante, da soli non potevano nulla contro tutti quei nemici ed entrambi decisero di ripiegare verso il tempio, facendo attenzione a non farsi individuare dal nemico, e di informare il resto dei ninja del villaggio di quanto stesse accadendo.



     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    4,118
    Reputation
    +350
    Location
    ehm...da qualche parte

    Status
    Offline

    La settima riunione di Kiri

    La forza motrice del villaggio


    Pochi attimi separarono l'adrenalina pura del combattimento dal tragico ritorno alla realtà. Pochi attimi ed il kage impazzito perse lo scontro.
    L'affluenza dell'oscuro chakra nel suo corpo venne improvvisamente a mancare, non per sua volontà, ma perchè per la prima volta aveva osato abusare di quel chakra che tanto aveva detestato. Una cosa certa, è che non gli piaceva per niente agire in quel modo, ma l'unico modo per commettere una tale infrazione del suo codice morale, era affidarsi alla rabbia scaturita da quel chakra.
    Una volta esauritasi quell'emozione indotta, il brusco risveglio non potè non sconvolgerlo. L'azione combinata dei due chunin era riuscita a spezzare le difese dell'Akuma, lasciando abbattere la potente spada di Akira sul suo collo.
    Era fatta, avevano vinto. Al prezzo della vita del neo Mizukage.
    Ryuu non riusciva a convincersi di aver commesso un tale crimine, tuttavia, la rivelazione di Akira che in realtà fosse un nukenin e l'atteggiamento che aveva avuto nei loro confronti, non gli lasciarono scelta, anche perchè non l'aveva fatto per se stesso, ma per difendere ed aiutare il suo amico, quindi non doveva avere rimpianti.

    Tuttavia, al momento non era quello il problema più grave di cui occuparsi, in quanto delle enormi palle di fuoco avevano iniziato a piovere sul villaggio, alcune delle quali vicino al tempio e proprio nel luogo dove si era concluso quello scontro. Dopo aver fatto un balzo indietro per la paura presa, il Mizukiyo si voltò immediatamente nella direzione da cui provenivano i proiettili infuocati per realizzare la situazione: qualcuno stava attaccando il suo amato villaggio.
    Non poteva credere alla realtà dei fatti, non essendosi mai ritrovato in una situazione del genere, ma a quanto pareva, Kiri era davvero sotto attacco, e la cosa lo sconvolse non poco. Dopo tutte quello che era successo in quei tempi, compresi gli ultimi 10 minuti, quell'ultimo avvenimento sembrava accadere come l'ennesima tragedia di una lunga serie, un'altra catastrofe mirata a disintegrare l'integrità del villaggio e la pace che si era venuta a creare. Era il caos.
    La sua attenzione fu subito richiamata da una voce che all'inizio non riconobbe, ma che dopo essersi voltato verso la fonte da cui proveniva, associò immediatamente al suo ex compagno di missione.
    Kodai!
    Purtroppo, le notizie che portava non erano molto buone.

    Il Mizukiyo rimase alquanto shockato da quell'annuncio, e non badò più di tanto al suo amico appena giunto sul posto, dato che la sua mente era sempre più affollata da domande e brutti pensieri. Chi stava attaccando Kiri? Una Nazione? Che cosa volevano? E se non ce l'avessero fatta a respingerli?
    La situazione era drastica come poche e tutto stava nelle mani dei ninja rimasti, o, per quanto ne sapeva, di quelli presenti. In quel momento, le vite di tutti i cittadini della Nebbia erano in pericolo, il tempio era distrutto ed il villaggio minacciava di fare la stessa fine, ma non sapeva proprio da dove cominciare, cosa poter mai fare per difendere il suo paese.
    Akira iniziò a dirigersi verso quel che restava del tempio, per poi mettersi a parlare affinché tutti potessero sentirlo. Ascoltò poco le parole del chunin, rivolte a loro e a tutti i ninja fuori dal tempio. Sapeva che quel discorso era solo un anticipo di quello che sarebbe stato il vero caos, la calma prima della tempesta, a cui il suo amico stava cercando di prepararli, quindi aveva davvero poca voglia di ascoltarlo, sospirando sull'incitamento finale a cui risposero gli altri presenti. Erano tutte cose di cui lui era già a conoscenza, ma stava succedendo tutto talmente in fretta, una cosa dopo l'altra, che il giovane genin aveva ben poco da essere attivo e scattanto, non sopportando più tutti quei cambi di programma iprovvisi e la situazione che peggiorava di volta in volta.
    Gli altri erano tutti un "ehi, il mizukage è cattivo, uccidiamolo", "ehi, la città è stata attaccata, andiamo in guerra", ma lui proprio non riusciva a concepire come potessero tanto in fretta cambiare pensiero ed agire di conseguenza. Sembrava ovvio che avesse ancora molta esperienza da fare, e l'aria preoccupata e la poca convinzione disegnate sul suo volto, mentre Akira dettava il piano di azione, sarebbero state evidenti.
    Dopo la partenza di quest'ultimo, ci pensò Keiji, rimasto al comando, a dare ulteriori disposizioni, studiando una strategia per contrattaccare alle truppe che probabilmente sarebbero arrivate lì a breve ed assegnando a Ryuu il compito di gestire un piccolo numero di ninja.

    Anche se, come da disposizioni, avrebbero dovuto soltanto nascondersi, per il momento, e tendere un agguato, il genin fu comunque impressionato da quell'ordine, non avendo mai gestito altri ninja per una battaglia. Non sapeva come avrebbe dovuto comportarsi, ed il timore di ciò che stava per accadere, lo attanagliava.
    Ci volle poco a concludere il breefing, a cui infine Ryuu rispose annuendo semplicemente, come fatto precedentemente con Akira, e rimasto solo con il resto dei genin, non seppe più come comportarsi difronte a quella che per lui era un'enorme responsabilità, giudare una squadra di genin all'assalto contro un esercito nemico.
    Il suo respiro iniziò lentamente ad aumentare, continuando a farsi domande su domande e facendosi pian piano prendere dalla paura e dal panico.
    Perchè stava accadendo tutto quello? E perchè proprio a lui? Non sapeva gestire dei ninja, quindi perchè assegnargli un tale compito? E se non fosse riuscito a coordinarli bene e fossero morti? Inoltre non riusciva a smettere di pensare alla sua nonna infetta dal virus, stava ancora al sicuro? Perché proprio a lui?
    Fu in quel momento, però, che il suo cervello decise improvvisamente di fermarsi e dare un taglio a quel delirio. Una sola frase venne involontariamente focalizzata nella sua mente, pronunciata da una voce molto familiare.

    Solo i bambini chiedono "perché proprio a me". Un vero uomo non si lascerebbe intimorire rimanendo a frignare sul suo destino


    Quella voce bastò a fargli trovare finalmente la tranquillità di cui aveva bisogno, e quelle poche parole misero finalmente un fermo al grande caos creatosi nel so cervello, facendo ordine tra i suoi pensieri.
    Il suo Mizukage aveva ragione. Il suo Mizukage aveva sempre ragione. Era proprio un bambino frignone.

    La consapevolezza di essere caduto di nuovo nel baratro di chi non voleva affrontare la realtà, lo fece tornare finalmente in sè, decidendosi a serrare le mascelle e prepararsi a ricevere quella nuova gigantesca onda che stava per abbattersi su di lui. Fece un lungo respiro per prendere coraggio e si voltò verso quelli che sarebbero dovuti essere i suoi sottoposti, che probabilmente erano lì a fissarlo.
    Aveva ancora un po' di timore nel prendere il comando di quella decina di persone e di essere responsabile della loro vita, e non sapeva se l'avessero voluto o no come capo, ma non c'era più tempo per porsi inutili domande, oramai era tempo di agire e basta.
    Bè? L'avete sentito, no? Dobbiamo nasconderci e tendere l'imboscata alle truppe nemiche.
    Non vi dirò di non aver paura, perchè anche io ho paura, è normale. Il nemico è vicino e dovremo presto scendere in campo.

    Il Mizukiyo squadrò bene ogni singolo ninja presente, per stamparsi in mente i loro volti. Quella situazione gli ricordò Tsuya, in qualche modo, ma lì era ben diverso, si combattè per il destino del mondo.
    Fu così che prese definitivamente coraggio e consapevolezza di dover fare ciò che andava fatto: a Tsuya ci fu un tremendo scontro contro uno scheletro succhiavita gigante, e lo si fece per la salvezza dell'intero mondo. Cosa mai poteva essere, quindi, combattere un piccolo esercito per la salvezza di un solo singolo villaggio?
    A quel pensiero, quasi gli venne da ridere, accennando solo ad un leggero sorriso al pensiero di quanto fosse stato stupido ed infantile.
    Il punto è dominare la paura. Solo gli stupidi non hanno paura, perchè bisogna essere consapevoli che chi ci sta difronte può ucciderci proprio come potremmo noi uccidere lui. Ma noi non moriremo. Noi siamo genin di Kiri. E non credete di avere una scusa valida, solo perchè siamo al gradino più basso della gerarchia ninja.
    Il vantaggio di essere all'ultimo gradino...è che da qui non possiamo far altro che salire. Tutti i grandi ninja sono stati studenti e genin, ed anche tutti i Mizukage. Quindi, chissà, fra di noi potrebbe esserci il futuro capo del villaggio. O il jonin che salverà Kiri da una catastrofe più grande di questa.
    Ecco perchè dobbiamo avere fiducia in noi stessi e non ripararci dietro alla scusa di essere studenti e genin.
    Siamo noi la forza motrice del villaggio. Facciamo vedere a questi sfrontati di che pasta sono fatti i genin della Nebbia. Tutti ai propri posti, avanti! Sparpagliatevi e nascondetevi bene, non devono sapere che siamo qui; chi sa usare il velo di nebbia, si metta in prima linea. Avanti, via, via, via, via, via!

    Non sapeva nemmeno lui da dove gli fossero uscite quelle parole, ma ormai l'adrenalina era in circolo come non mai nel suo corpo e non si sarebbe fermato. Dopo che i genin si furono disposti, nascondendosi dietro le macerie ed i muri non crollati, anche lui fece lo stesso, mettendosi in prima linea e nascondendosi dietro un grosso masso piatto che un tempo era parte della parete del tempio.
    Una volta che tutti ebbero preso le loro posizioni, non restava che attendere.

    Dal tempio all'imbuto che dovrebbe creare Kodai, tutti i ninjutsari sono disposti in linea retta, ognuno occultato per conto proprio, compreso Ryuu, che si trova all'estrema destra, al confine con l'imbuto.
    Subito dietro di loro ci sono i taijutsari e i genjutsari.
    Riassumendo, mi sono rimasti:
    - 7 Ninjutsari
    - 5 Taijutsari
    - 3 Genjutsari
     
    .
  6. Sesshomaru25
        Like  
     
    .

    User deleted



    La Settima Riunione di Kiri

    Disagio



    Faceva freddo. Molto freddo. Il vento soffiava forte su Kiri, c'era aria di tempesta.
    Non era passato molto tempo da quando Takeshi aveva appresso la verità sulla sua famiglia ed aveva deciso di seguire il Mizukage Itai Nara segnando definitivamente il suo passaggio da futuro traditore a fedelissimo del villaggio della nebbia.
    Non era trascorso neanche un anno. Poi il male varco i confini kiriani.
    Una strana epidemia stava mietendo vittime come una meretrice trincia i sottili steli di grano, la situazione era magra.
    Una lettera aveva convocato tutti i ninja Kiriani al tempio per un meeting sull'attuale situazione delle Nebbia.
    Takeshi era ben disposto ad ascoltare cosa i saggi del villaggio avevano da dire in merito all'attuale situazione.
    Il giovane ninja si svegliò di prima mattina, raccolse tutto il suo equipaggiamento e non dimenticò di indossare la tuta fullbody d'obbligo in quel periodo per scongiurare eventuali infezioni.
    Passò i controlli di sicurezza senza alcun problema. Fu il primo ad arrivare. In assoluto.
    La stanza dove si sarebbe tenuto la riunione era ancora deserta. Uno strano silenzio riempiva la stanza.


    Sembra che sia arrivato un pò troppo in anticipo... E vabbè! Vorrà dire che darò un occhiata ai dintorni non si sa mai...


    Agile come una lince, il ragazzo balzò sulla sommità del tempio ed estasiato si sedette ad osservare dal belvedere la vastità di Kiri.
    La città sembrava deserta. Gli unici suoni provenivano dall'ospedale dove medici e infermieri cercavano una cura al morbo che stava lentamente trasformando gli abitanti in statue verdastre.
    Nonostante tutto, la vista era stupenda!
    Il ragazzo avrebbe dovuto sentirsi agitato, preoccupato o quanto meno ansioso. Ma non era così.
    Aveva una fede cieca nel suo Kage, Itai; era sicuro che lui sarebbe riuscito a mettere tutto apposto! Nara sarebbe riuscito a debellare quel virus ed a riportare la serenità a Kiri.
    Il ragazzo alzò le braccia e si stiracchiò come solo una felino meglio di lui avrebbe fatto! Si lasciò dolcemente cadere all'indietro appoggiando schiena e spalle sulle tegole del tempio, tenendo lo sguardo fisso al cielo.


    Sono sicuro che troverai una soluzione anche a questa rogna non è vero Itai? Ne sono sicuro!

    Un lieve sorriso trapelò dalle labbra di Takeshi, che sbadigliò sommessamente.
    Non era riuscito a dormire molto la scorsa notte, suo zio aveva passato la notte a parlare con i suoi amici della situazione di Kiri accompagnati da diverse di bottiglie di sakè, che alla fine avevano trasformato il flebile bisbiglio della loro conversazione nel peggiore dei comizi politici urlati alle folle!


    Riposerò solo un attimo gli occhi... Solo qualche minuto....

    Boooom!!!

    Ma che cazz....!!! Oh merda!!!


    Il ragazzo si svegliò di scatto. Non era pronto a vedere quello che stava succedendo.
    Palle infuocata cadevano dal cielo come stelle dal firmamento! Riuscì per tempo a saltare giù dal tetto del tempio pochi istanti prima che una di quei giganteschi globi infuocati lo prendesse in pieno!
    Si ritrovò a terra in meno di un secondo, e con un agile capriola riuscì a rimettersi in piedi giusto per guardare il tempio a lui tanto caro cadere sotto rocce fiammeggianti!
    Non ne rimase che un cumulo di macerie. La gente intorno a lui scappava e urlava, mentre quelli che sicuramente era ninja come lui fissavano il cielo increduli!
    Takeshi fermò con un braccio uno degli uomini del tempio terrorizzato.


    Ehi! Che diavolo sta succedendo?!

    E' la fine!!! Ci stanno attaccando!!! E Itai Nara... Nara... lui non è qui!!!! I saggi hanno nominato un Kage provvisorio ma... ma... ma....ci volevo abbandonare... ci avrebbe lasciato morire tutti!!!! Tre giovani ninja... loro... loro...l'hanno ucciso.... stanno formando una linea di difesa....!! Io... io.... DEVO SCAPPARE!!!! DEVO ANDARMENE DA QUIIII!!!!!!!!!!!!

    L'uomo, con una forza incredibilmente esplosiva, si liberò dalla presa di Takeshi e riprese a correre in prede al panico.
    Il ragazzo rimase immobile per alcuni istanti.
    Possibile che il suo adorato Mizukage avesse abbandonato così il suo villaggio? No, Takeshi si rifiutava di crederci! Era certo che se il Mizukage non era lì una spiegazione sicuramente doveva esserci!
    Con molta probabilità era alla ricerca nei paesi confinanti di una cura per il morbo che stava appestando Kir; ma questa inspiegabile lotta intestina e questo attacco improvviso erano la cosiddetta ciliegina sulla torta!
    Non solo Kiri era piegata dal morbo, ma ora era anche sotto attacco! Senza contare che a quanto pare un ninja infimo era salito al potere, per fortuna subito detronizzato.
    Se si voleva credere alle parole di quel uomo completamente shockato dal caos e dalla paura che ormai stava appestando il villaggio della nebbia.
    Il ragazzo si girò di scatto e guardò un giovane ninja ergersi su tutti e iniziare a parlare.


    Seinji Akuma è morto. Si, lo so bene a cosa state pensando, tutti voi, ma vi chiedo una cosa: la sentite? La state sentendo?!
    E' LA GUERRA!
    Sapete tutti chi sono io, cosa ho fatto per il Villaggio, cosa farò... Ma adesso è arrivata fino alle nostre porte. Ha distrutto i nostri cancelli! Ha dato fuoco alle nostre case! Sta uccidendo i nostri fratelli, i nostri amati! E io non posso più fermarla da solo!
    Mentre noi eravamo qui a discutere con un uomo folle su cosa fosse giusto fare! Se fosse giusto attendere o meno! Con un uomo che ha cercato di ucciderci tutti, ma che alla fine è rimasto ucciso dai suoi stessi errori! Il Daimyo l'aveva nominato kage, dite... Lo stesso uomo, solo ieri, mi ha accusato di essere un traditore di Kiri! Lo stesso uomo conosceva la vera identità di Asmodai Akuma! Ed oggi, davanti al primo pericolo, è fuggito, lasciandoci soli a noi stessi. Abbandonandoci. Consegnando un titolo non si crea un simbolo! Seinji Akuma non era un simbolo, non era un kage... Era un folle!
    Sapete cosa vi dico io?! Che nessun altro innocente dovrà morire oggi!
    E noi il nostro simbolo lo abbiamo... Perché...
    SIAMO NOI IL SIMBOLO DI KIRI!
    COMBATTETE PER CHI NON PUO' FARLO! COMBATTETE PER CHI AMATE! COMBATTETE PER KIRI! ALLA GUERRA!


    Il giovane Kiriano sentii un fuoco ardere dentro di se! Le parole di quel ragazzo avevano raggiunto il suo cuore ed era pronto a dar battaglia a chiunque stesse attaccando il suo villaggio natio. Una voce attirò l'attenzione di Takeshi, un altro ninja stava dando le prime direttive su come posizionare le difese e respingere gli aggressori che stavano dando a ferro e fuoco Kiri.
    L'idea del ragazzo era buona, bisognava posizionare chi era in grado di utilizzare il velo di nebbia in prima linea così da impedire ai nemici di localizzare i Kiriani nascosti tra le macerie, mentre gli utilizzatori di ninjutsu sarebbero rimasti leggermente più arretrati per attaccare non appena il nemico fosse stato a portata di tiro.
    Senza perder tempo Takeshi si mosse immediatamente seguendo il ragazzo che aveva spronato come meglio poteva le truppe Genin che erano a sua disposizione per poter fronteggiare al meglio il nemico.

    E' il momento di far capire a questa feccia che Kiri non è posto da attaccare così impunemente sperando di farla franca!!! Il ninja sul trespolo ha ragione!!!!
    Li getteremo tutti a mare!!!!


    Scattando Takeshi fiancheggiò il ragazzo che si andò a sistemare sull'estrema destra ove sorgeva il tempio. Il giovane Yamamoto proferì parola a quello che sembrava essere il capo gruppo di quello stanziamento.

    Il mio nome è Takeshi Yamamoto. Sono qui per difendere il mio paese e respingere chiunque stia cercando di farci crollare!!! Cercherò di affiancarti come tutti i miei concittadini cercando di arginare questa invasione! Insieme ce la faremo! Insieme resisteremo!!!

    Takeshi immediatamente giunse le mani e richiamò a se il chakra che dormiva sopito dentro di se, lentamente il giovane kiriani scomparve coperto dalla quello che rimaneva del tempio, aveva utilizzato la [Tecnica dell'Occultamento]; non era in grado di usare il velo di nebbia ma quello che sapeva fare sarebbe bastato per celare la sua presenza e prendere di sorpresa il nemico ormai vicino.
    Ora, l'unico cosa che il giovane Takeshi Yamamoto, insieme a tutti i ninja di Kiri, era aspettare.





    Tecnica dell'Occultamento - Kakureni no Jutsu

    Villaggio: Generico

    Posizioni Magiche: Nessuna

    L'utilizzatore può occultare sé stesso, una persona o un oggetto riproducendo quasi perfettamente l'ambiente occupato, diventando invisibile. Se l’obiettivo compie una manovra offensiva o difensiva, la tecnica termina il proprio effetto. Se disattivata la tecnica entro 6 metri da una fonte di chakra, l'utilizzatore non può compiere altre azioni offensive: il round termina dopo l'eventuale fase difensiva.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 5 / Consumo:Basso - Mantenimento: Basso)



    Narrato
    Parlato
    Pensieri
    Parlato Altri




    Status: Takeshi Yamamoto

    Genin - Energia Gialla

    Chakra: 19/20 Bassi

    Vitalità: 9.5/9.5 Leggere

    Energia Vitale: 30/30 Leggere



    Edited by Sesshomaru25 - 10/1/2017, 17:15
     
    .
  7. Roronoa™
        +2   Like  
     
    .

    User deleted


    Narrato
    Pensato
    Parlato



    Conflitto

    Villaggio della Nebbia pt. II






    Senza dilungarsi in inutili discorsi, i quattro proseguirono verso il Tempio.

    In compagnia dei tre ninja, il Chunin si sentì pronto per dare sfoggio della sua abilità da sensitivo.
    Ora che siamo quasi arrivati e ci siete anche voi, provo a percepire il numero e la forza degli invasori più vicini. Esclamò, socchiudendo gli occhi.
    Cercò di sgombrare la mente da ogni pensiero man mano che si avvicinavano alla struttura, ispirando ed espirando profondamente.
    Immerso in quell'inferno di fiamme e detriti, con i nemici a qualche centinaio di metri, forse meno, non era affatto facile. [Consumo 1 Basso][Sesto Senso & Percezione del Chakra]
    Percezione del Chakra [0]
    Speciale: L'utilizzatore può vedere il colore del chakra di una persona osservata. L'utilizzatore può scoprire alcuni aspetti del chakra: impronte possedute; alterazioni da tonici, droghe, tecniche speciali, possessioni e simili; quantità approssimata della riserva.
    Sesto Senso [2]
    Arte: L'utilizzatore può percepire la presenza di manifestazioni di chakra entro 900 metri (3 passi); può essere applicata Percezione del Chakra. Sono necessari 2 round di concentrazione.
    (Consumo: Basso)



    Devi farcela.

    Raccolti nella piazza vi erano circa sessanta ninja.
    Per qualche strano motivo a lui ignoto, gli sguardi dei presenti erano concentrati su di loro.
    Se l'atmosfera fosse stata gioiosa Kodai avrebbe sfruttato quell'occasione per dare sfoggio delle sue abilità canore, ma con una guerra alle porte il Chunin spostò lo sguardo altrove, sopratutto nel caso in cui la sua analisi non fosse ancora terminata.
    A giudicare dalle espressioni, metà di loro avevano già issato bandiera bianca.
    Riempire i loro cuori di ardore e determinazione era un compito che spettava al Mizukage in persona.
    Approposito di Itai. Punzecchiò la spalla di Ryuu.
    Dov'è Itai-sama? Bisbigliò al suo orecchio destro.

    CITAZIONE
    Seinji Akuma è morto. Si, lo so bene a cosa state pensando, tutti voi, ma vi chiedo una cosa: la sentite? La state sentendo?!

    E chi è questo Seinji Akuma? Da qualche parte l'ho sentito nominare... Si domandò tra sé e sé.
    Interrompere Akira per chiedere delucidazioni al riguardo non era una buona idea perciò si limitò ad ascoltare il resto del suo discorso.

    CITAZIONE
    Il Daimyo l'aveva nominato kage, dite... Lo stesso uomo, solo ieri, mi ha accusato di essere un traditore di Kiri!

    Se il suo amico fosse stato così gentile da aggiornarlo sulla situazione, Kodai se ne sarebbe rimasto buono e tranquillo, ma nel malaugurato caso in cui Ryuu non lo avesse informato della sostituzione di Itai...bhè...il Chunin si sarebbe voltato verso di lui con l'espressione di chi apprende di essere diventato padre di quattro gemelli con un rapporto protetto da tre preservativi, pillola e coito interrotto.


    Quando vide la Samehada fuoriuscire dal rotolo, Kodai rimase sbigottito, paralizzato dall'emozione.
    I suoi occhi si illuminarono di gioia.
    Aveva davanti a sé LA spada leggendaria di Kirigakure, in tutto il suo splendore.
    PER KIRIIII! Urlò insieme agli altri, sguainando la sua katana.
    Con quel colpo di scena, Akira era riuscito a trasformare il Terumi in un' altra persona.
    Era pronto a sciogliere ogni nemico sotto la sua incandescente lava e a corrodere la loro pelle con il suo soffio acido.

    L'Hozuki chiamò a sè Kodai, Ryuu e Keiji.
    Il ragazzo dai capelli blu aveva la stoffa da vero leader.
    Dopo aver tenuto un discorso in grado di motivare persino un ninja scansafatiche e arrugginito come il Terumi, egli descrisse il piano d'azione.
    In quel piccolo brainstorming, il Chunin avrebbe rivelato i risultati della sua analisi. [Note]A discrezione del QM.

    CITAZIONE
    Mentre voi rimarrete qui, io andrò velocemente in Amministrazione; lì cercherò di recuperare quanti più uomini possibili, mandando dispacci anche ai vari clan, e organizzerò un'evacuazione per i civili. Li farò spostare verso la palude, al momento è il posto più lontano dalla battaglia.

    Se vuoi supporto, posso farti seguire da una mia copia. Suggerì, sperando che il ragazzo dai capelli blu non si offendesse.
    Se qualcuno possiede qualche evocazione in grado di arrivare rapidamente a Konoha, il villaggio a noi più vicino, non sarebbe una brutta cosa. Credo sia inutile ma chissà... forse qualcuno di loro potrebbe arrivare entro qualche ora. Se fossero riusciti a contrastare efficacemente la marcia degli invasori provenienti da Nord, la battaglia si sarebbe protatta a lungo.

    La riunione si concluse con la nomina di Keiji a caposquadra e una promessa solenne: quel giorno i nemici avrebbero pagato a caro prezzo il loro tentativo di invasione.
    Buona fortuna Akira.

    Spostò il suo sguardo su Keiji, attendendo ordini.

    CITAZIONE
    So che il tuo clan è capace di manipolare la lava.

    Produciamo anche gas acido. Aggiunse, con un ghigno malefico.

    CITAZIONE
    Ho bisogno che tu mi crei una barricata che ostruisca la via qui sotto, quella dove ci siamo incontrati e che conduce al porto. Non solo: se ti sarà possibile ho bisogno che poco dietro alla barricata, tu costruisca una sorta di imbuto dove dovranno fluire i ninja nemici. Più stretto lo fai, meno velocità avranno nel muoversi; Meno velocemente si espanderanno, più rapidamente cadranno sotto i nostri colpi.

    Sarà fatto. Annuì, per poi aggiungere. Tramite fili di chakra posso stabilire un canale di trasmissione a distanza.
    Posso aggiornarti sui loro movimenti nel caso tu abbia la visuale coperta.
    Che ne dici? Altrimenti mi metto in contatto con Ryuu.
    La decisione spettava a lui. [Arte della Comunicazione]<elemento>

    Arte della Comunicazione [1]
    Arte: L'utilizzatore può trasmettere la voce attraverso il chakra. Viene stabilita un contatto tra due ninja in contatto visivo attraverso un filo fatto interamente di chakra che parte dalla bocca di entrambi gli shinobi e gli permette di comunicare entro un chilometro. A causa della sua inconsistenza è impossibile tagliarlo senza il chakra, inoltre risulta invisibile. Sono parlare sia l'utilizzatore che il destinatario. Per trasmettere la voce è necessario emettere suoni.
    (Mantenimento: ¼ Basso per ogni 250 metri)


    Prima di avanzare per preparare il terreno alla battaglia, non avendo idea di chi sarebbero stati i suoi compagni di team, Kodai approfittò di quel momento per rivolgersi a tutti i presenti.
    Non sono bravo nei discorsi, non in queste situazioni ecco...però una cosa voglio dirla: la sopravvivenza dei ninja medici sarà fondamentale per la liberazione di Kiri...quindi...bhè..non morite. Come vocalist era un portento, o almeno così credeva, ma come capogruppo faceva abbastanza ridere.
    Per chi sarà con me, studiate la zona e disponetevi in maniera oculata. Dovremmo essere in grado di bersagliarli con i nostri ninjutsu. I taijutsari dovranno leggere la situazione che si verrà a creare, non gettatevi contro di loro a cazzo di cane. Si scrocchiò il collo.
    Qualcuno è così gentile da coprirmi le spalle mentre mi adopero nella creazione della barricata? Domandò, sperando in una qualche risposta positiva.

    Indipendentemente dalla presenza o meno di volontari, Kodai si lanciò verso la strada in cui riversava il corpo mozzato di Seinji.
    Approfittò del fumo generato dalle fiamme e dei detriti per raggiungere in maniera furtiva il punto esatto in cui creare la prima barricata.
    I suoi sensi erano in allerta. [Percezione (Intermedia)]

    Percezione (Intermedia) [2]
    Maestria: L'utilizzatore ottiene +6 alla Percezione anziché +3.
    [Richiede Percezione (Base)]


    La paura di subire un attacco in campo aperto era tanta, qualunque fosse stato il risultato del suo "sesto senso".
    Fece scorrere la lingua sul labbro inferiore.
    Il magma a rapida solidificazione viene prodotto con un impasto di chakra... Non aveva dimenticato gli insegnamenti di suo padre.
    Senza perdere tempo, Kodai diede iniziò al suo lavoro: dalla bocca emise un enorme getto di lava incandescente.
    Modellò la sua creazione con la cura di un vero artista.
    Spesso circa due metri e alto cinque, il muro sbarrava l'intera strada, ad eccezione dei lati in cui il Chunin aveva provveduto a lasciare circa mezzo metro di spazio per permettere ai loro nemici di incamminarsi verso Keiji e la sua squadra. [12 Unità][Potenza 40][Durezza 3][Consumo 6 Bassi]
    Qualche metro più indietro al primo sbarramento, il Chunin chiuse il percorso con altri due muri, delle stesse dimensioni e caratteristiche, formando così l'imbuto commissionato dal Kagome, il quale probabilmente avrebbe supervisionato l'opera durante la sua fase di creazione. [IMG]png
    Nella parte interna dello "schema" c'era spazio per accogliere una dozzina di soldati, i quali avrebbero dovuto fare i conti con i "saluti di benvenuto" dei team Kazan e Bekkō.
    Chiunque avesse tentato di fuggire entrando nell'imbuto sarebbe stato falciato senza pietà dal team di Keiji. [Consumo 12 Bassi]
    Va bene? Avrebbe domandato a fine lavoro.

    Avuta la conferma, Kodai si spostò nella Zona Commerciale, piazzandosi dietro un muro in cemento sulla sommità di una casa semidistrutta, a cinque metri da terra. Fece un cenno d'intesa ai suoi sottoposti. Erano tutti concentrati nella parte Ovest del quartiere, dietro macerie di case diverse, così da colpire gli invasori nel loro fianco sinistro da diverse angolazioni.
    Il Terumi aveva una buona visuale della strada, una comoda via di fuga in caso di sorprese e soprattutto lo spazio necessario per colpire dall'alto con bordate di lava e gas acido.



    Kodai Terumi
    Chakra: 410/600
    Vitalità: 15.5/15.5
    Energia Vitale: 30/30

    jpg

    10 Ninjutsari e 5 Genjutsari: sono posizionati alla stessa altezza di Kodai.
    5 Genjutsari: leggermente più lontani dal "fronte caldo".

     
    .
  8.     +2   Like  
     
    .
    Avatar

    Jotty2Hotty

    Group
    Fan
    Posts
    1,341
    Reputation
    +703

    Status
    Anonymous

    La Battaglia di Kiri



    [Preludio alla Lotta - Kitori e Ryosei]
    I due ninja approfittarono della lotta tra i loro confratelli e il Kage reggente per recarsi in direzione dell'ospedale per comprendere cosa effettivamente aveva colpito Kiri. Quando raggiunsero il limitare della strada che dava sulla ex struttura medica, poterono scorgere gli invasori in tutto il loro numero, i prigionieri, e le poche decine di caposquadra che comandavano i loro nemici. Erano stati scaltri nel muoversi, ed essendo solamente in due, non avevano dato nell'occhio, riuscendo a giungere sul posto senza farsi notare. Stessa cosa avvenne quando decisero di riferire ai loro compagni presenti al tempio ciò che avevano visto. Nel giro di pochissimi minuti sarebbero tornati dai compagni, riportando tutto ciò di cui erano stati testimoni, forti del fatto di non essere stati scoperti. Qualcuno invece li aveva notati. Uno soltanto, ma non aveva dato loro importanza.
    Per Kitori e Ryosei, gli ultimi minuti erano stati i più fortunati della loro intera vita fino a quel momento.

    Eppure, non solo di quello che avevano visto all'ospedale, sarebbero stati testimoni. I due ninja avrebbero potuto notare come la zona che circondava l'ex palazzo medico, fosse ridotta davvero male, in maniera diversa dal resto di Kiri. I palazzi immediatamente attorno all'area che ospitava il policlinico era stata come rasa al suolo da qualcosa. Le poche facciate rimaste in piedi avevano segni di demolizione, intervallate da solchi lunghi metri e molto profondi, anche nel cemento, come se qualcosa li avesse affettati come fossero di burro. Qualunque cosa fosse avvenuto in quella parte del villaggio, durante le prime fasi dello scontro con Seinji, era molto di più di un semplice bombardamento, o un terremoto, e sebbene i due non avessero alcun modo per provare questa sensazione, senza dubbio avrebbero potuto percepirla.


    [Meika]
    In mezzo al tumulto dei bombardamenti, inizialmente nessuno stava dando peso ad una delle tante persone accasciate a terra, non tanto per cattiveria, ma perchè i feriti erano davvero un numero esponenziale, senza contare i numerosi corpi sparpagliati in giro a causa della precedente epidemia. Quando finalmente un altro membro del clan posò gli occhi su di lei, si gettò sulla ragazza per aiutarla, incurante del fatto che chiunque, almeno all'interno del clan, fosse fortemente convinto che proprio Meika fosse stata l'inizio della piaga che aveva messo Kiri in ginocchio. Koi, un genin di circa 20 anni, questo il ninja in questione, lasciò cadere il secchio d'acqua che portava di fretta con sè e afferrò la ragazza per le spalle, per impedirle di cadere, e avrebbe cercato di rimetterla in piedi.

    - Signorina, signorina si alzi, non possiamo restare qui !! -

    Gli Akuma avevano già compreso la gravità dell'invasione, forse prima di ogni altro membro del villaggio, e avevano predisposto le difese del loro quartiere. Per qualche motivo, nemmeno gli alti gradi della famiglia avevano visto con il Magan l'insorgenza dei nemici; gli invasori erano apparsi letteralmente dal nulla nel golfo di Kiri, e avevano iniziato a bombardare. Gli Akuma avevano fatto appena in tempo ad organizzarsi per non essere sopraffatti. Koi avrebbe cercato di condurre la ragazza verso la zona che riteneva più sicura, che al momento, non era il loro quartiere, e le avrebbe spiegato perchè.

    - Meika-san, devo portarvi dal Mizukage, a breve la nostra casa sarà invasa, e non potete combattere in questo momento. Itai-sama vi proteggerà, dobbiamo sbrigarci. A quest'ora la riunione al tempio si sarà certamente conclusa. -

    Se non avesse ottenuto rimostranze, si sarebbe avviato verso l'amministrazione, portando Meika con sè, sorreggendola per facilitarle gli spostamenti, altrimenti avrebbe ascoltato le idee della ragazza su un luogo più sicuro, ma non senza cercare di convincerla.

    [I Ninja al Tempio]

    Giusto il tempo di perdere un altro po' di tempo in comizi per accendere il loro ardore, come se aver appena assassinato un Kage non ne fosse già simbolo di per sè, che il gruppo di ninja più attivi del villaggio, aveva organizzato delle squadre per la difesa del villaggio. Se non che, non proprio tutto andò come preventivato. Alcuni dei ninja (png) erano arrivati praticamente a cose fatte, e non avevano potuto dire la propria o far nulla riguardo l'omicidio di Seinji, senza contare che la vera identità del nukenin era nota unicamente ad Akira, dati gli sforzi di Itai affinchè a Kiri non si sapesse. Quando l'Hozuki arringò la folla, i ninja di basso rango furono estasiati, i chunin invece tutt'altro, alcuni di loro sputarono a terra, girarono le spalle e se ne andarono senza pensarci due volte, ognuno in direzioni diverse per aiutare Kiri a modo proprio. Un paio di loro risposero persino ad Akira, prima di andarsene.

    - Per quanto ci riguarda, essere il capo delle squadre speciali ti dà la nostra obbedienza ragazzo, ma non il nostro rispetto, quindi porteremo con noi cosa è successo qui oggi. -

    E semplicemente gli voltarono le spalle. Egli era probabilmente uno dei ninja preferiti di Itai, ma sebbene molto forte, era anche altrettanto giovane, e unico testimone riguardo l'identità di un ninja che dalla sua proclamazione alla sua morte, almeno secondo loro, non aveva compiuto alcun crimine. I ninja di Kiri che lo abbandonarono quel giorno, non avrebbero rivelato quello di cui erano stati testimoni, ma nemmeno avrebbero seguito un giovane ribelle che si approfittava, secondo loro, di un momento di crisi per passare al potere.
    Era pensiero di molti quel giorno, che Akira stesse approfittando della sua posizione e dell'assenza di Itai, per fare il passo più lungo della gamba, ma dal momento che egli aveva davvero agito per Kiri, in passato, invece di chiedergli conto delle proprie azioni, semplicemente lo ignorarono. Avrebbero rivolto il loro aiuto ai capiclan del villaggio, prima che ad un giovane che uccideva Kage urlando di cospirazioni.
    Quando quindi egli si fosse recato verso l'amministrazione, avrebbe avuto con sè solo 2 chunin [Taijutsu] e i 5 genin.


    [Le Termopili di Kiri]
    Prima di partire per l'amministrazione, Kodai del clan Terumi aveva utilizzato le sue capacità sensoriali per cercare di percepire i nemici che entro pochi minuti li avrebbero attaccati. Per qualche strana ragione, dalla sua analisi avrebbe scorto in realtà una concentrazione di chakra ridottissima, ben più ridotta di quella che loro, da soli, stavano emanando a riposo. Poteva percepire qualcos'altro, un grande numero di "qualcosa" che ricordava molto lontanamente il chakra, ma sia in forma, che in volumi molto diversi. O i loro nemici non erano ninja, o eravamo abili a disturbare le sue capacità. Avrebbe potuto riferire queste informazioni ad Akira, prima che questi partisse per il centro del villaggio.
    Il ninja poi avrebbe eretto delle vere e proprie difese di magma, e assieme a Keiji, Ryuu, Takeshi, e ai due ninja spioni, oltre che assieme alle guardie, avrebbero atteso l'arrivo degli invasori.
    I minuti stavano passando, e i Kiriani appostati presso il tempio, avrebbero potuto scorgere le bandiere rosse e oro con il simbolo dell'Oni arrivare dalla porta nord. Il loro passo in formazione era così perfettamente sincronizzato, da generare un leggero eco sul terreno. Erano duecento passi, sembravano tamburi. Quando finalmente l'esercito nemico fosse a portata d'occhio nella sua interezza, i ninja avrebbero potuto scorgerne l'organizzazione. I nemici erano circa 200.
    Una cinquantina circa, posti dietro, erano armati di arco corto, mentre i restanti posti davanti, avevano in mano una naginata dello stesso colore dell'armatura, rossa; con dettagli in oro. Tutto l'esercito era in sintonia, come un unica creatura, compresi i caposquadra; che un occhio acuto avrebbe potuto notare dentro i ranghi, armati come gli altri soldati, ma con un'armatura leggermente più decorata. Quando furono a circa 50 metri dalla muraglia, i loro passi si fermarono.
    Dalla guarnigione un urlo possente dalle prime file ruppe il silenzio marziale dei soldati, e si ripetè in tutte le file fino a raggiungere gli ultimi uomini.
    I 50 arcieri caricarono i colpi e si prepararono a vibrare le frecce verso il muro di lava eretto dai Kiriani. Quando le frecce partirono, i ninja avrebbero potuto notare, solo in ritardo, che nel momento di curvare verso il basso, 5 proiettili avevano invece proseguito verso l'alto, più rapidi degli altri, illuminandosi di un rosso scarlatto molto intenso, come una luce, prima di estinguersi. La salva era partita per distrarre eventuali ninja, e obbligarli a ripararsi, ma soprattutto per proteggere quei 5 particolari proiettili, il cui scopo era ancora ignoto.


    [Le frecce restanti cadono infrangendosi sulla barricata senza arrecare danno.]

    Pochi istanti, e dalle nuvole sarebbe arrivata la risposta a quelle particolari frecce. Cinque palle infuocate, come le precedenti che avevano infiammato Kiri, vibravano nell'aria, intente a bombardare la zona della barricata. Due proiettili avrebbero colpito in pieno il muro più esterno creato dal Terumi esattamente nel centro [Vel 200][Potenza 150][Dur 5][Zona di impatto] e [Potenza 60 con raggio 20 metri] altre due avrebbero colpito la zona commerciale con la stessa potenza, facendola brillare, e con essa i ninja (png) in lei contenuti, se non fossero scappati in tempo, mentre una avrebbe superato le barricate, forse per un errore di calcolo, e sarebbe finita dentro al tempio, innescando un incendio, dopo il gran botto iniziale.

    Il Muro più esterno della barricata sarebbe stato ridotto in cenere, lasciando solo l'imbuto a separare i ninja dai loro invasori, che in quel momento, in mezzo alla polvere, le fiamme nere per la pece, e le urla di sottofondo, avrebbero caricato.


    150 lancieri dell'armata del demone, si stavano per riversare sulla manciata di Kiriani, 40 di loro dritti nell'imbuto, mentre i restanti, si sarebbe fatto strada a sinistra delle Termopili kiriane, passando in ciò che fino a pochi istanti prima, era stata la zona commerciale del villaggio. [Tutte energie Verdi]

    [Akira]
    Partito per l'amministrazione prima dell'inizio dell'attacco, in pochi istanti il ninja kagecida era arrivato al palazzo che ospitava l'ufficio di Itai, nella speranza di portare con sè alcuni alleati dal clan Terumi. Sebbene non avesse potuto trovare il capoclan, intervenuto a est per cercare di fermare le navi incendiarie, avrebbe potuto incrociare la propria strada con gli esponenti del clan, i quali avrebbero risposto positivamente alla sua richiesta; lo avrebbero aiutato a respingere gli invasori, ma non immediatamente. Loro quartiere era uno dei pochissimi risparmiati dalle bombe e dalle fiamme, e stavano conducendo presso le loro dimore e le loro strade quanti più sopravvissuti possibili. Avrebbero aiutato Akira, ma non subito, e il ninja avrebbe potuto comprendere il disappunto negli occhi dei suoi compaesani Terumi, per lo stato in cui versava il villaggio a causa della malattia, se avessero scelto di seguirlo senza dare la priorità a salvare quanti più Kiriani possibile, magari avrebbero potuto farcela, avrebbero potuto vincere più facilmente, ma non avrebbero avuto più nessuno con cui festeggiare. L'Hozuki avrebbe dovuto andare, e resistere fino al loro arrivo.

    Quando il cielo si illuminò di nuovo, Akira sarebbe stato praticamente davanti al palazzo amministrativo. Se in quel momento Kodai avesse avuto ancora attive le sue capacità percettive, avrebbe improvvisamente potuto percepire qualcosa. Qualcosa che non aveva mai avuto la sfortuna, o la fortuna, di "vedere" fino a qual momento. Una fonte energetica, così smodatamente oscura e profondamente malvagia, da ridurlo quasi sulle ginocchia. Ed era lì, davanti ad Akira.


    L'amministrazione versava in un inquietante silenzio. Davanti all'entrata erano presenti almeno una decina di ninja, seduti o distesi a terra, tutti morti. Erano stati colpiti da qualcosa di tagliente, e la cosa più assurda, era che non si erano mossi dalla loro posizione di guardia. Akira avrebbe potuto chiaramente distinguere, dalla loro postura e dalla posizione, che non avevano nemmeno combattuto. Al momento del decesso, erano semplicemente in attesa. L'intera facciata era coperta di tagli, come quelli che Ryosei e Kitori avevano notato attorno all'ospedale. Il palazzo era stato risparmiato dalle bombe, le luci al suo interno erano accese, come in una normale mattina kiriana, eppure, non un suono proveniva dal palazzo a molteplici piani che fino a quel momento, aveva ospitato ogni resoconto che lui e Meika avevano portato a Itai. Tutto tranquillo.

    [Se anche solo posseduta, anche se non usata, una capacità sensoriale]
    Persino lui, stando in piedi davanti all'amministrazione, si sarebbe reso conto che lì dentro c'era qualcosa che non andava. Qualunque cosa avesse colpito il palazzo, era ancora all'interno.

    Niente soldati, niente bombe, l'amministrazione era stata risparmiata dall'attacco principale degli invasori, e mentre il grosso dell'esercito aveva diviso le restanti forze kiriane, già provate dall'epidemia, qualcosa aveva colpito con precisione chirurgica l'amministrazione, solo quella, eliminando silenziosamente le guardie, ma senza danneggiare la struttura fino a renderla inaccessibile.
    Se davvero credeva in tutte le belle parole che aveva rivolto alla folla, ora avrebbe avuto una scelta da fare, indagare su cosa stesse succedendo in quel luogo, e probabilmente condannare a morte non solo se stesso, ma anche i ninja che si era portato appresso, i quali stavano mostrando non pochi segni di fottuto terrore, ma forse impedire il motivo dell'invasione stessa, oppure ritirarsi, cercare altri alleati, e probabilmente tornare 10 minuti più tardi, e scoprire lo stesso qualcosa.

    Come aveva ampiamente ripetuto lui stesso a chi lo stava ascoltando al tempio, era solo una questione di scegliere se agire per Kiri, o per se stessi.



    Offgame
    [Per coloro che hanno i nemici a distanza di lotta, avete tutti a disposizione 1 round di combattimento per sfoltire il più possibile le forze nemiche riversando su di loro quello che potete. Utilizzare i png rimasti a vostro piacimento con tecniche adatte al loro grado dalle liste generiche e di Kiri. Fate del vostro meglio in un turno, un solo post a testa. I nemici che al termine del turno saranno rimasti in piedi vi attaccheranno nel mio prossimo]
     
    .
  9.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    820
    Reputation
    +21

    Status
    Offline
    Parlato Kitori
    Pensato Kitori
    Narrato
    Parlato altri


    La Settima Epidemica Riunione di Kiri

    V



    Kitori osservava con scrupolo la zona vicino l'ospedale così duramente colpita e devastata. La rabbia bruciava ardente nel suo cuore: avrebbe voluto lanciarsi con furia verso quei nemici e trucidarli brutalmente, spargendo il loro sangue e membra per ogni terra e mare ma gettarsi all'attacco a testa bassa avrebbe portato a morte certa e soprattutto inutile. Raccogliere informazioni era molto più utile; poi il Kenkichi si rese velocemente conto che quella zona tanto danneggiata presentava una distribuzione apparentemente diversa dal resto del villaggio: qualcosa aveva distrutto i palazzi vicini lasciando, nei pochi resti non crollati completamente, profondi solchi che ricordavano segni di artigli come quelli lasciati dagli orsi sugli alberi o come i segni che una lama di spada affilata lascia su un corpo umano, non sembrava opera di esplosioni o terremoto o quella era la sensazione che provava Kitori
    Ma cosa è successo qui? Che segni particolari! che arma avranno usato o peggio chi è stato e con quale jutsu?

    [...]


    Una volta raggiunti i ninja rimasti al tempio e averli informati di quanto scoperto il genin Kenkichi si schierò tra i suoi compagni: dietro quelle paratie laviche costruite con abilità dal Terumi. Si era sistemato sulla barriera davanti la zona del tempio di fronte la zona commerciale, a circa 10 metri "dall'umbuto" rimanendo in totale silenzio in attesa degli invasori mentre con la mano sinistra giocherellava nervosamente col proprio orecchino sentendosi quasi schiacciato da quella tranquillità fittizia, erano i tipici momenti di calma prima della tempesta. Una tempesta che avrebbe mietuto ancora svariate vittime ed era chiaro nei pensieri del Kuro il rischio mortale che presto avrebbe corso e l'incertezza non del futuro ma addirittura del presente
    Queste potrebbero essere le mie ultime ore anzi minuti che fregatura! Forse non realizzerò mai il mio sogno perirò qui e raggiungerò mamma e papà? Almeno Misaki è al sicuro. Ho solo una certezza combatterò fino alla morte per Kiri e non per un kage, un clan o un daymio qualunque!!!
    L'animo guerriero Kenkichi si era fatto vivo: combattere alla morte per Kiri l'unico scopo, avere vendetta il sostegno che lo faceva restare in piedi, insieme alla propria sete di sangue.
    Passarono minuti lenti come ore e pesanti come macigni mentre le bandiere rosse avanzavano, dalla direzione della porta est, generando con il loro passo marziale un suono come di tamburi.
    Un tremore insolito colpiva il Kuro attraversando il suo intero corpo ma non si trattava di paura ma la manifestazione della tensione e del nervosismo, era la sua prima battaglia di quel tipo; piuttosto insolita per dei ninja e ancora di più per uno spadaccino. Quando i soldati furono abbastanza vicini fu possibile scorgerli chiaramente anche per il Kenkichi: si trattava di un gruppo di circa 200 unità di soldati in armatura rossa, la cui parte più corposa: l'avanguardia imbracciava naginata dello stesso colore della corazza con particolari color oro; il resto delle truppe poste in retroguardia: erano composte da una cinquantina di elementi armati di arco corto; Si trattava di un esercito ben compatto e fortemente organizzato tanto da muoversi come un corpo unico
    Cazzo che ordine e disciplinare sarà molto dura la lotta.
    Gli invasori giunti a una cinquantina di metri si fermarono nel silenzio rotto poi da un urlo fragoroso fu quello l'ordine per l'attacco
    Ci siamo ecco che comincia...
    Una potente scarica di adrenalina percorse il corpo del ragazzo, il suo cuore batteva con ritmo furioso e il sangue ribolliva letteralmente nelle sue vene. I suoi occhi divennero freddi e inespressivo illuminati da

    200_s


    una sorta di luce oscura mentre sul volto dipinto un sorriso malvagio e inquietante.
    Subito dopo gli arcieri nemici cominciarono a scagliare una selva di frecce che si diressero verso i kiriani, Kitori subito si spostò abbassandosi per proteggersi, ad un tratto alcuni dardi saettarono nell'etere veloci e illuminandosi di un rosso acceso mentre il resto dei proiettili terminò la propria corsa schiantandosi in maniera inoffensiva sulle barriere, evidentemente una qualche strategia
    Che significa?
    pensò il ragazzo rialzandosi e vedendo su nel cielo la risposta: un numero di palle infuocate pari alle frecce rosse di prima solcavano l'aria dirigendosi verso la linea difensiva dei kiriani
    Il giovane genin urlò a pieni polmoni cercando di farsi sentire da chi fosse stato nelle sue vicinanze
    Attenzione ci bombardano!!!
    Due proiettili colpirono la barriera esterna facendola a pezzi e scagliando intorno polvere e detriti ardenti, un altra sfera colpì i resti del tempio dando tutto alle fiamme, poi toccò alla zona commerciale venire centrata da due bombe. Era ormai il caus della battaglia urla, esplosioni, sangue e morte. Quando l'avanguardia nemica si lanciò all'assalto il ragazzo digrignò i denti, strinse i pugni e poi gridò
    Per Kiri fino alla morte!!!
    dal suo portakunai prese un kunaiKunai [Distanza]
    Piccoli pugnali a lama quadrangolare, affilati sui due angoli stretti; alla fine dell'impugnatura (grande appena per una mano) si trova un buco, per permettere di utilizzarli con fili o in combinazione con altre armi. I kunai hanno gittata pari a 15 metri. Possono essere utilizzati anche come AdCC.
    Tipo: Da Lancio/Lama-Taglio/Perforazione
    Dimensione: Piccola
    Quantità: 3
    (Potenza: 8 | Durezza: 3 | Crediti: 10)
    speciale con fissata una carta bombaCartabomba I [Bomba]
    La cartabomba è un piccolo foglio sul quale è inciso un fuuinjutsu: causa una potente esplosione di diametro pari a 1,5 metri quando attivata; entro un raggio di 3 metri causa danni dimezzati. L'attivazione è percepibile tramite udito, vista e tatto; è possibile scegliere il tempo dell'esplosione, da tre secondi fino a 30 ore.
    Tipo: Speciale-Ustione
    Dimensione: Minuscola
    Quantità: 1
    (Potenza: 30 | Durezza: 1 | Crediti: 45)
    attivò l'ordigno ponendo il timer a 3 secondi e scagliò il kunai con forza con un movimento rapido e simicircolare del braccio destro, senza mirare specificamente un avversario: in direzione dell'imbuto a circa 10 metri davanti a se, verso l'ingorgo di nemici che data la situazione avrebbero difficilmente potuto evitare l'esplosione, visto che la loro mobilità era molto complessa e ridotta dallo spazio minimo. [Slot Azione I] [Slot Azione II]
    Senza attendere la deflagrazione il genin compose con le mani, alla massima velocità di cui era capace i sigilli: Tigre, Bue, Drago, Coniglio, Gallo, Drago, Pecora
    Soffio dello Squalo - Suiton: Suikodan no Jutsu
    e fece materializzare un grosso squalo d'acqua sopra la propria spalla destra, per poi tramite un gesto della mano scagliare il costrutto nuovamente verso il gruppo di nemici di prima mirando a coloro che fossero rimasti ancora in piedi dopo lo scoppio avvenuto nel frattempo. [Abilità] Tecnica Svincolata [2]
    Talento: L'utilizzatore può eseguire una tecnica avanzata senza i componenti elementali richiesti; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Se richiede oltre 10 slot dimensionali di un elemento, può essere utilizzata 1 volta al giorno. Non è possibile sfruttare altre abilità 'Talento' in combinazione.
    [Tecnica 1][Velocità 300, Potenza 40]Soffio dello Squalo - Suiton: Suikodan no Jutsu
    Villaggio: Kiri
    Posizioni Magiche: Tigre, Bue, Drago, Coniglio, Gallo, Drago, Pecora (7)
    L'utilizzatore può creare vicino a sé un costrutto con le fattezze di uno squalo, lungo 6 metri e con diametro pari a 1,5 metri. Potrà percorrere fino a 15 metri prima di sfaldarsi. La potenza è pari a 40 e può causare Dolore (DnT Medio); ha Velocità pari alla Concentrazione dell'utilizzatore. Sono necessari 5 unità d'acqua entro 9 metri per attivare la tecnica.
    Tipo: Ninjutsu - Suiton
    (Livello: 4 / Consumo: Medio )
    [Da genin in su]



    Status Kitori Kuro Kenkichi
    Genin - Energia Verde
    Chakra: 120 Bassissimi-12 Bassissimi = 108 Bassissimi;
    Vitalità: 44/48 Lievi;
    Energia Vitale: 116/120 Lievi;



    png
    pngpngpng
    pngpng


    Slot Difesa 1: -
    Slot Difesa 2: -
    Slot Difesa 3: -
    Slot Azione 1: - Attivazione carta bomba 3 secondi;
    Slot Azione 2: - Lancio kunai bomba - Forza 300;
    Slot Azione 3: -
    Slot tecnica 1: - Soffio dello Squalo - Suiton: Suikodan no Jutsu;
    Slot tecnica 2: -

    mi posiziono teamGosuto, alla sinistra lato tempio, tra i taijuzzari



    Edited by -RexDraco- - 20/1/2017, 15:25
     
    .
  10. -Meika
        Like  
     
    .

    User deleted


    La Settima Riunione
    II



    Una voce inaspettata mi riscosse più dai tremiti che dai miei pensieri. Stavo già cercando di alzarmi quando Koi, afferratami per le spalle, mi aiutò a rimettermi sulle mie gambe. Sentivo la testa girare ed il petto dolere, qualcosa mi era accaduto. A Shulva, forse. Dopo quel morso ricevuto nella palude ho solo vaghi e confusi ricordi riguardo ciò che è accaduto successivamente.
    Cosa... invasa... da chi? Domandai, confusa. Quelle parole mi riscossero, mi rimisi ben decisa sui miei piedi ed ascoltai Koi che voleva condurmi dal Mizukage. Lo fermai, guardandomi attorno.
    Non ho idea di cosa stia succedendo, ma non vado via senza le mie armi ora.
    Mi diressi in casa correndo, fermandomi un secondo per un colpo di tosse,ma recuperai il mio equipaggiamento che era stato messo nel mio armadio come al solito. Tornai per strada, da Koi, il quale voleva ancora condurmi dall'Amministrazione.
    Sei più utile qui che con me. Me la caverò. Piuttosto, radunate tutti i feriti in un luogo centrale, lontano dagli edifici in fiamme. Tornerò presto per visitarli, promesso.
    Così scattai, dirigendomi verso l'Amministrazione. Tutto intorno era un caos incredibile di fuoco, cadaveri e distruzione. Non solo, molti di quei morti per strada non sembravano essere feriti. Erano smunti. Rimandai le domande ad un secondo momento, accelerando il passo, saltando sugli edifici fino ai limiti del quartiere. Lì ebbi la visione raccapricciante di un uomo impalato.
    Non era giovane, ma il suo aspetto, per quello che si poteva ancora riconoscere, non mi era famigliare. Voltai il capo, disgustata dalla scena, andando verso l'Amministrazione sperando davvero che Itai fosse lì. Anche se non nutrivo molte speranze a riguardo: se c'era un'invasione in atto era più probabile che il Mizukage stesse combattendo. Così come Akira.

    Al pensiero di lui il cuore mi si strinse così dolorosamente che dovetti rallentare il passo. Quella giornata era iniziata in maniera davvero strana e mi rendevo conto solo ora che lui poteva essere in pericolo. Di certo era in prima linea.
    Corsi verso l'Amministrazione a perdifiato e mentre mi avvicinavo al palazzo udii altre esplosioni. Non avevo alzato gli occhi al cielo, impegnata com'ero a correre per cui non avevo notato le palle di fuoco abbattersi verso sud sul quartiere Terumi. Mi fermai ancora una volta, guardando nuove colonne di fumo alzarsi dal Villaggio.
    La situazione era confusa, io ero confusa in quella situazione. Se solo avessi immaginato cos'era accaduto! La pestilenza, Akira che uccide il neo-Mizukage, la scomparsa di Itai... probabilmente avrei finito per rotolare in un angolo in preda a qualche sacro terrore. Ma ne ero (per il momento) ancora ignara, potevo rimandare i conti con la mia coscienza, con il terrore che Akira venisse arrestato per alto tradimento e con tutto il resto.
    Giunta nella Piazza puntai verso l'Amministrazione, fermandomici davanti, ansimando... e notando che non ero sola lì. C'erano diverse persone, diversi Shinobi che non conoscevo vivi, altri che conoscevo di vista, altri con cui avevo scambiato più di una qualche parola... morti.
    E poi c'era Akira.
    Il mio sollievo nel vederlo sano e salvo fu così palpabile che sentii delle stupide lacrime salirmi agli occhi. Lacrime emozionali che ricacciai indietro. Non mi rendevo conto del fatto che la mia presenza lì probabilmente era molto più straordinaria di quella dell'Hozuki. Akira mi aveva lasciata il giorno precedente più morta che viva nel letto di casa ed ora ero lì, in piedi, pallida, con due profonde occhiaie a segnare l'enorme stanchezza, ma viva. Cosciente.
    Akira... Dissi, quando ancora non ero vicina a lui. Per qualche ragione fui colta da uno slancio di affetto, come se per qualche ragione intimamente sapessi che il rivederlo era un evento straordinario, perché quella volta (stranamente) ero stata molto davvero molto vicina a lasciare questo mondo.
    Mi fiondai letteralmente su di lui, abbracciandolo saldamente, affondando il viso sulla sua maglia senza rendermi conto che fosse sporca di sangue.
    Cosa... cosa sta succedendo... mi sono svegliata qualche istante fa... Dissi sciogliendo dopo breve tempo quell'abbraccio. Dov'è il Mizukage...?

    C'era qualcosa che non andava lì. In Amministrazione. Potevo avvertirlo chiaramente, tutti potevano avvertire che all'improvviso quel posto sembrava essersi trasformato in un orrendo teatrino dell'orrore.
    C'è qualcosa che non va Quelle parole interruppero qualsiasi spiegazione sulla situazione, così che con ogni probabilità sarei stata all'oscuro di Kagecidi vari. Meglio così.
    Aspettate tutti quanti Dissi ad Akira, Kodai e chiunque altro avesse intenzione di muovere un passo verso l'Amministrazione. Credo sia meglio che io dia un'occhiata prima.



    Così concentrai il chakra negli occhi e dopo qualche istante fui in grado di vedere attraverso i muri dell'Amministrazione [Vista Vitale]Vista Vitale: L'utilizzatore può attivare la vista telescopica frontale, zoomando gli elementi interessati entro 90° ed attraversando corpi fisici o oscurità; richiede un intero round di concentrazione, rimane attiva per 1 round ogni livello dispari. Può riconoscere le persone. Richiede un consumo Mediobasso. Spendendo 4 round è possibile osservare ad una distanza decuplicata (x10).

    La Vista Vitale raggiunge 300 metri di distanza.
    , attraverso l'oscurità dei luoghi celati, alla ricerca di qualcosa. Qualsiasi cosa di profondamente errato o meno in quel posto, un nemico nascosto, segni di lotta... qualsiasi cosa fuori dall'ordinario.


    CITAZIONE
    Credo serva un interpost XD

     
    .
  11.     +3   Like  
     
    .
    Avatar

    Jotty2Hotty

    Group
    Fan
    Posts
    1,341
    Reputation
    +703

    Status
    Anonymous

    L'Oni



    L'altro Akuma seguì le direttive di Meika, attendendo che la ragazza fosse pronta, nonostante la fretta del momento. Quando la kunoichi avesse recuperato il proprio equipaggiamento, sarebbe partito assieme a lei alla volta del palazzo amministrativo. Il giovanotto aveva sempre guardato a Meika come un esempio all'interno del clan; anche lui sognava di diventare un medico, e probabilmente, sempre restando in disparte, aveva negli anni provato un certo calore verso la ragazza; motivo per il quale, appena l'aveva vista a terra, si fosse precipitato da lei senza preoccuparsi delle fiamme che avrebbe dovuto spegnere. Quando Meika chiese informazioni su quello che stava accadendo, Koi rispose con sicurezza, proprio perchè voleva mostrarsi tutto d'un pezzo agli occhi di lei, ma riportando di fatto il nulla più totale.

    - Non lo sappiamo Meika-san, i nemici sono giunti dal nulla, prima l'esplosione all'ospedale, poi le fiamme, non abbiamo ancora idea di chi o cosa ci abbia attaccato, e nemmeno dove siano molti dei ninja del villaggio. Forse sono ancora al tempio. -

    Quindi a tagliare corto, l'ordine della stessa Meika, poco sindacabile, di restare nel quartiere e aiutare chi avesse bisogno. Spostare i feriti e metterli al sicuro. Koi fu deluso dalla scelta di Meika di lasciarlo indietro. Voleva mettersi in mostra, dimostrarle di poter essere d'aiuto, e nella sua inesperienza non capì immediatamente che era proprio quello consigliato da Meika, il metodo per farlo. Rispose alla ragazza, credendo poco anche lui alle sue stesse parole.

    - Ma io volevo...Si, come comandate. - Si allontanò per recuperare i secchi d'acqua e tornare a riempirli, voltandosi un paio di volte verso Meika, sparendo poco dopo tra le vie del quartiere Akuma.

    [In Amministrazione]

    Quando Meika rivolse il suo "sguardo" al palazzo dell'amministrazione, di primo acchito non notò niente di così impressionante da abbagliarle la vista, quindi, analizzando, avrebbe potuto notare come su ogni piano del palazzo, non ci fossero forme di vita. Gli impiegati non combattenti erano fuggiti altrove e non si trovavano nell'edificio. Erano presenti vittime, almeno una ventina, disseminate per i vari piani. Alcune di loro erano accasciate come le guardie poste fuori, come se fossero semplicemente morte durante il turno di guardia, altre invece erano riverse un po' ovunque. Sui tavoli, sulle sedie, o semplicemente per terra. Il teatro degli orrori non era nemmeno troppo insanguinato, i corpi erano sì feriti, ma nessuno di essi aveva subito eclatanti menomazioni; semplicemente tagli profondi, e una volta feriti erano caduti a terra quasi immediatamente, senza nemmeno coprire tanti metri perdendo sangue. Il palazzo sembrava piuttosto pulito, nonostante ci fosse stata una battaglia. Non sembravano esserci superstiti; nessun nucleo vitale spiccava in nessuna parte dell'edificio, di Itai nessuna traccia. Pareva non ci fosse rimasto nessuno, vivo.
    Poi qualcosa. Non ci avrebbe fatto caso prima, poichè la figura, immobile e ferma, di spalle, non aveva mosso un muscolo durante tutta l'analisi; non solo, ma anche una volta notato, il corpo in questione non avrebbe emesso alcun segno di vita, era più simile ad una bambola o ad un manichino, che a un essere umano.


    Era una figura umanoide, situata al secondo piano, ferma in piedi, di spalle. Dalla corporatura si trattava certamente di un uomo, alto un paio di metri, forse leggermente di più, dal fisico slanciato, con un corpo estremamente atletico e una foltissima chioma di capelli scuri, lisci; lunghi fino alle natiche. Aveva un'armatura completamente rossa finemente decorata di cui faceva parte integrante sia un lungo mantello, anch'esso rotto e con ricamato il simbolo dell'oni, lo stesso presente sulle vele delle navi nemiche, sia un drappo che cadeva verticalmente in mezzo alle gambe, dello stesso colore dell'uniforme.
    Sulla schiena, all'altezza delle scapole, erano presenti sei daghe, divise equamente in gruppi di 3 per lato, e ai fianchi portava due lunghi foderi laccati rosso. Per finire, sullo spallaccio sinistro, era presente una testa di drago d'oro le cui corna prendevano forma verticalmente, arrivando all'altezza dello zigomo, mentre il muso di tale drago adornava tutta la spalla fino quasi al gomito, una sorta di paraspalla in rilievo. Nella mano sinistra teneva una sorta di scatola con l'impugnatura di una valigetta. Gli occhi di Meika non avrebbero potuto penetrare il contenuto di quella scatola, nemmeno con una grande concentrazione.
    Quando Meika avesse fissato più attentamente gli occhi su di lui, per un istante, sarebbe stata investita da un'onda oscura di energia che sarebbe durata una frazione di secondo, e tutta la sua visuale sarebbe stata coperta da un gigantesco oni dalle fattezze terrificanti.


    5883752a9d1ad



    La visione sarebbe durata davvero poco, come un lampo, un pensiero, ma abbastanza improvviso e terrificante da lasciare il segno nella sua mente. Non solo, ma passata la visione, l'uomo si sarebbe voltato. Non completamente, ma solo con la testa, verso Meika, osservando dietro di lui oltre la sua spalla adornata dalla composizione di legno che raffigurava il drago. Stava guardando verso di loro, verso di lei. Stava fissando Meika.
    Forse era una brutta sensazione, non c'era motivo di pensare che l'individuo potesse essersi accorto di venire osservato dall'esterno, forse qualcosa lo aveva distratto, o aveva sentito un rumore e quindi si era appena mosso per controllare cosa avesse attirato la sua attenzione. Nient'altro sembrò cambiare nella visuale, solo la postura di quell'uomo misterioso che fissava nella loro direzione attirato forse da qualcosa.


    588376356718f



    No. Stava proprio fissando Meika.



    In quel momento, da dietro l'angolo spuntò Koi. Il ragazzo non era riuscito a trattenersi e dopo qualche istante aveva seguito Meika, correndo a perdifiato per raggiungerla, aveva attivato anche lui il Magan per poter capire dove la ragazza fosse andata, e quando giunse nella piazza, vedendo che tutti, lei compresa, erano rivolti verso il palazzo, fece lo stesso, mentre correva verso di loro. Se Meika avesse spostato la sua visuale sul ragazzo che stava arrivando e sull'uomo, avrebbe notato chiaramente che il tizio misterioso stava spostando la sua attenzione su Koi. Aveva visto anche lui.
    Passò giusto un istante, in una rapida successione di eventi, Koi notò prima i corpi ammassati fuori dall'amministrazione, quindi, voltato verso il palazzo, vide quello che Meika aveva visto pochi istanti prima, l'oni aveva invaso la sua mente, e il suo volto era contorto dal terrore. In quel momento, un oggetto venne sparato da dentro il palazzo verso il giovane, così veloce e preciso da renderne difficile persino l'identificazione, poi subito dopo un altro.
    Due fischi metallici bucarono l'aria e le pareti dell'amministrazione come fossero fatte di burro. La prima daga colpì Koi all'articolazione del ginocchio destro, disinegrandola come un proiettile di cannone ridurrebbe un manichino di plastica, conficcandosi nel terreno, mentre la parte inferiore della gamba volava da tutt'altra parte, e il ragazzo volava in avanti a causa dell'energia cinetica data dalla corsa. La seconda lo colpì dritto nel volto, ancora deformato dal terrore.
    [Velocità 1000]
    Il ragazzo non aveva probabilmente nemmeno sentito dolore, e quello che restava di lui era a terra nella piazza, in una pozza del suo stesso sangue, mentre le due daghe erano a terra, conficcate quasi totalmente nel terreno, fumanti, da quanto il metallo che le formava si era surriscaldato.
     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    It's just YOU against YOU

    Group
    Y Danone
    Posts
    3,786
    Reputation
    +278
    Location
    Roma

    Status
    Anonymous

    La Settima Riunione di Kiri

    VIII


    E fu così che incominciava la battaglia per Kiri.
    Tra le grida di chi aveva capito la gravità della situazione e chi non lo aveva ancora compreso.
    Molti dei ninja furono colpiti nell'animo dalle mie parole, i loro cuori si infiammarono nel solo vedere la leggendaria Samehada, ma molti altri non avevano compreso nessuna delle mie azioni.
    Io non volevo uccidere Seinji. A me non interessava il fatto che lui fosse kage. Non ora, non in quella situazione. Io volevo solo proteggere Lei, salvarla.
    Adesso, però, la situazione era cambiata. Degenerata.
    Lei non sarebbe stata al sicuro finché tutti i nemici di Kiri non fossero stati fermati. Ovunque Lei si fosse trovata... Nella sua casa, all'ospedale...
    No, Lei era ancora viva.
    Io lo stavo facendo per Lei. Doveva essere così, o nulla avrebbe avuto senso.
    Guardai molti dei chunin del mio team darmi le spalle ed allontanarsi. Non provai neanche a fermarli, neanche a convincerli.
    Non preoccuparti. Nessuna copia. Non dividere le tue energie. Risposi al Terumi, mentre due dei studenti che avevano partecipato alla riunione tornavano di corsa verso di noi. Nella furia del combattimento non avevo neanche notato che si fossero allontanati. Ascoltai le loro parole in silenzio. Come avevo immaginato, già un gran numero di nemici erano dentro le mura. La descrizione del luogo di battaglia era però molto strano. Qualcosa di strano stava agendo dentro Kiri, non lasciando nessun testimone del suo passaggio.
    Sospirai, guardando il cielo, chiudendo un attimo gli occhi.
    Cosa mi aspettava dinanzi la mia strada?
    Lo scontro era stato logorante. Avevo utilizzato una quantità elevatissima di energie, fisiche e mentali, per mettere a tacere l'ex nukenin prima che potesse sopraffarci con le sue illusioni. Ma quello che mi aspettava sembrava ben peggio. Avete fatto n buon lavoro. Adesso occupatevi dei feriti e dei civili. Dissi ai due giovani njnja, che poco avrebbero potuto fare in quel inferno che si stava per scatenare. Allora io vado. Buona fortuna a tutti. Esclamai, facendo cenno al mio piccolo gruppo di seguirmi.

    La prima tappa fu il quartiere Terumi. I ninja del clan più bollente della Nebbia si erano già adoperati per iniziare l'evacuazione. Il loro quartiere non era stato colpito dall'attacco diretto delle navi d'assedio, ed è per questo che per primi si erano rigettati tra le strade della città in aiuto della popolazione. Il capoclan era già intervenuto verso est, e molti del ninja del clan avrebbero risposto all'appello solo con la popolazione civile in salvo. Ovviamente. Loro sono la priorità. Annuii, in risposta alle parole degli esponenti del clan. Radunate qui la popolazione, poi fatela muovere verso il sud della palude. Al momento è il luogo più lontano dalla guerra. Quando avete terminato, correte alle mura. Cercherò l'aiuto degli altri clan per ripulire la città, ma le mura sono fondamentali. Dobbiamo riprenderle. Augurai buona fortuna a tutti i presenti, quindi continuai la mia corsa verso l'Amministrazione.

    Il cielo si illuminò di nuovo.
    Vidi, in lontananza, altri colpi incendiari abbattersi verso il nord del villaggio. Quali erano veramente le nostre speranze di vittoria? Cosa potevamo fare di fronte ad un attacco così ben escogitato?
    Non ebbi il tempo di darmi una risposta di fronte a quello spettacolo.
    L'Amministrazione sembrava immersa in un clima di totale morte. Uno strano silenzio aleggiava in quel luogo. Tutto sembrava fermo, immobile. Come se il mondo attorno avesse smesso di muoversi, ed il tempo si fosse fermato.
    Le guardie del palazzo, trucidate. Nessun segno di lotta, solo di lame. Qualunque cosa era passata di lì, sembrava avesse tagliato tutto ciò che respirava senza dargli la possibilità di reagire.
    Alzai un pugno per fermare il team, proprio nel centro della piazza, di fronte al palazzo del Mizukage. Fermi... Sento dei passi... Sentenziai, portando le braccia ad impugnare le mie lame. Non volevo voltarmi.
    Sapevo che avrei visto i volti terrorizzati, ma non potevo permettere che anche loro cogliessero un cenno di esitazione dalla mia parte.
    Li avrei protetti, come tutti gli altri.
    Come Lei...
    M...Me... Le mani abbandonarono la presa. Gli occhi, incominciarono ad inumidirsi. N-non può essere... Feci un paio di passi in avanti, mentre Lei incominciava ad avvicinarsi a me più velocemente, finché non mi abbraccio. Le mie braccia strinsero il suo snello corpo, quasi con eccessiva forza, quasi a rendermi conto se fosse solo un sogno o un'allucinazione. Meika... Delle lacrime uscirono dai miei occhi, mentre la alzavo da terra e cercavo le sue labbra con le mie, così da avere una prova definitiva che quella fosse realtà.
    La baciai a lungo, intensamente, cancellando dalla mia mente Seinji Akuma, la guerra, la pestilenza, i morti.
    Perché sei qui? Vattene immediatamente! Kiri è stata attaccata. Stanno combattendo alle mura, ma anche il Villaggio non è sicuro. Devi andartene! Cercai di insistere, mentre la riportavo a terra dalle mie braccia. Parleremo più tardi... Ma ora, ti prego, devi andartene. Non posso combattere se non ti so al sicuro. Accarezzai la sua guancia, spostandogli i capelli dietro l'orecchio. Sei debole adesso... Cercai di convincerla, sebbene sapessi già per certo che non avrebbe abbandonato il mio capezzale.
    Difatti, gli occhi del clan Akuma incominciarono a squadrare l'ambiente attorno. Anche nel palazzo il silenzio e la morte regnavano sovrani.
    Tranne che per una figura.
    Sentii a malapena Meika iniziare la sua descrizione prima che si interrompesse, gelandosi sul posto. Meika, stai bene?! Chi c'è dentro il palazzo?! Ma il terrore prese conformazione fisica.
    Dalla stessa direzione da cui era arrivata Meika, un ragazzo con i suoi stessi occhi fece la sua comparsa.
    Poi durò tutto un istante.
    Il terrore sul suo viso, un sibilo nell'aria, la sua gamba che parve essere stata staccata di netto da un lampo, ed infine il suo volto.
    Il suo corpo, o quel poco che ne restava, ora giaceva a terra, in un lago di sangue. Vicino a lui, due lucenti daghe erano ora conficcate al suolo.
    Era durato tutto poco più che una frazione di secondo. Non le avevo neanche viste passare.
    Chi poteva esistere di così potente? Conoscevo bene Itai, ma quello non era nulla di paragonabile. Sembrava provenire da un altro mondo.
    Andate subito via. Tutti. Cercai di avere una voce ferma, anche se non seppi dire se ci fossi riuscito realmente. DUe di voi andranno al quartiere Kaguya e a quello Shinretsu. I restanti di voi passate da sud, lontani dall'ospedale, e andate al quartiere Hozuki. Dopo ancora a quello Kenkichi, quindi dai Kakita. Riferite a tutti la stessa cosa: I civili devono essere spostati verso la palude; terminate le operazioni di salvataggio, i Kaguya e gli Shinretsu devono muoversi verso le mura per dare manforte ai difensori. Dite agli Shinretsu di provare ad attaccare le navi d'assedio. Abbattetele o conquistatele. I restanti tre clan falli radunare davanti al quartiere Hozuki. Non devono permettere ai soldati all'ospedale di entrare nel Villaggio. Sono stato chiaro? Cercai lo sguardo, terrorizzato, di tutto il mio team. Andate. Diedi l'ordine, attendendo la loro veloce ritirata.

    Camminai lentamente verso la grande fontana al centro della piazza, a circa 20 metri dall'ingresso del palazzo dell'Amministrazione. Meika... Vai via, per favore... Io... Starò bene... Entrai nella fontana, immergendo gran parte del mio corpo, mentre estraevo le mie due spade, conficcandole nella pietra dinanzi a me. Qualsiasi demone ci sia lì dentro... Io non mi sposterò... Le mani, poggiate sulle ginocchia, tremavano. Ma tu devi andartene... Mettiti in salvo... Sei un medico, hanno bisogno di te. Io... Va bene così... Nella mia mente tornò come una fiamma vivo il ricordo di noi due, sotto una montagna di ghiaccio, a Genosha. Eravamo anche in quell'occasione quasi morti, ma felici. E Lei, adesso, stava bene. Gli sorrisi. Sto bene.
     
    .
  13.     Like  
     
    .
    Avatar

    ~ The Red Capes are coming!

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,612
    Reputation
    +243
    Location
    Firenze

    Status
    Anonymous

    La Settima Riunione di Kiri
    Capitolo Unico


    Atto VIII
    Prima Linea †
    Il Terumi, oltre a parere un ragazzo apposto, di primo acchito per lo meno, disponeva anche di capacità sensitive. Durante il discorso d'Akira, prima che si scatenasse tutto l'inferno di Kiri, Kodai infatti si era concentrato per cercare di capire chi avessimo davanti; le possibilità, secondo il ragazzo, erano due: o che stessimo per lottare contro dei soldati incapaci nelle arti ninja, oppure che qualcuno stesse disturbando le sue capacità. Tuttavia, riusciva a percepire un gran numero di persone. Il numero non sarà un problema, se le cose stanno davvero come dici. Speravo con tutto me stesso, infatti, che il chakra non fosse cosa propria dei nostri avversari. Il ragazzo poi diede un suggerimento piuttosto importante: comunicare con qualche alleato la nostra situazione. Nominò Konoha. Se qualcuno possiede qualche evocazione in grado di arrivare rapidamente a Konoha, il villaggio a noi più vicino, non sarebbe una brutta cosa. Credo sia inutile ma chissà... forse qualcuno di loro potrebbe arrivare entro qualche ora. Non è il mio caso. dissi secco, senza poter aggiungere molto. Ed andarci a piedi, per quanto un ninja possa essere veloce, significa attendere per giorni, forse, l'arrivo di alleati. Non possiamo permettercelo. A questo punto Akira si staccò dal gruppo, iniziando la sua missione in solitaria. Dei Chunin della Nebbia ebbero anche delle rimostranze nei suoi confronti, lasciandoci piuttosto di stucco. Fosse stata un'altra occasione, per me, avrebbero fatto la fine di Seinji Akuma: chi non era capace di vedere il pericolo davanti ai suoi occhi, non doveva avere libertà di prendere delle decisioni. In quel momento, però, qualsiasi cosa avessero potuto fare, non ci avrebbe messo in una situazione peggiore di quella in cui ci trovavamo, quindi, feci finta che niente fosse successo.
    Dopo aver dato le mie disposizioni a Ryuu e Kodai, quest'ultimo ebbe delle domande da farmi, avanzando anche idee sensate. Accolse positivamente la mia idea della barricata e mi informò che oltre a manipolare la lava, i Terumi fossero in grado di emettere gas acido. Queste abilità legate al chakra come Kekkei Genkai un po' mi disgustavano ed un po' erano da me invidiate. Sorvolai, rispondendo poi alla sua domanda: Tramite fili di chakra posso stabilire un canale di trasmissione a distanza. Posso aggiornarti sui loro movimenti nel caso tu abbia la visuale coperta. Che ne dici? Altrimenti mi metto in contatto con Ryuu. Ottima idea, avrò sicuramente la visuale coperta a corto raggio. Mi posizionerò ad una quindicina di metri dalla barricata, una volta costruita, almeno riuscirò a vedere l'avanzare iniziale delle truppe. Attesi quindi che il Terumi costruisse col chakra quei fili che ci avrebbero permesso di comunicare a distanza; poi aspettai che finisse il discorso che aveva iniziato rivolto a tutti gli altri. Il ragazzo si espresse in modo piuttosto confusionario, o meglio, banale, ma non era certo il momento di notare queste cose. Avrei accolto la sua domanda successiva al discorso, muovendomi assieme alla mia squadra. Qualcuno è così gentile da coprirmi le spalle mentre mi adopero nella creazione della barricata? I taijutsari con me davanti a Kodai, i Ninjutsari rimangano dietro. Occhi aperti a destra ed a sinistra.

    [...]


    Fortuna volle che nessuno sopraggiunse in quel momento. Il Terumi concluse la sua opera architettonica con estrema capacità e precisione. Va bene? Perfetta. Risposi. Adesso però è arrivato il momento di prendere posizione. Forza, ragazzi!
    La strada si sgombrerò di tutti i ninja esclusi quelli del mio team. Mi posizionai dove avevo detto a Kodai qualche minuto prima, una manciata di metri dietro di me i Chunin esperti di taijutsu e ancora dietro degli stessi metri i ninjutsari. Unagi era al petto. La accompagnavano respiri lenti, cadenzati, profondi. Il mio corpo e la mia spada erano un tutt'uno morbido ed armonioso, stabile nella sua estrema pericolosità. Concentrato, avevo gli occhi fissi sulla paratia davanti a me. Silenzio. Il vento e urla sporadiche rompevano l'atmosfera di incredibile tensione creatasi. Poi un sibilo sulle mie labbra e delle vestigia che spuntavano da sopra la mia visuale ostacolata dalla barricata. KIRIANI, PRONTI. Mossi nervosamente la spada ancora una volta alla mia destra ed alla mia sinistra, roteandola. Le insegne rosse ed oro che intravedevo erano accompagnate da innumerevoli fila di elmi. Quanti sono, Kodai? Da qui vedo davvero male. La risposta del Chunin era la peggiore possibile, tuttavia Nessun numero può schiacciarci. Dammi una descrizione rapida del gruppo, da qui riesco a vedere a stento le loro insegne e gli elmi. Ma mentre il Terumi parlava, vidi distintamente uno sciame nero levarsi verso il cielo, illuminato da cinque rosse luci all'interno di esso le quali, a differenza dello sciame, proseguirono la loro corsa molto più in alto e molto più veloci: era stata scoccata una incredibile salva di frecce. La traiettoria di queste, se si esclude quella manciata più luminosa, pareva piuttosto corta. Allo stesso modo però, le cinque frecce più peculiari avevano traiettorie molto diverse: una proseguì più in alto delle altre, superando la mia posizione di molto e dirigendosi alla mia sinistra, l'altra invece era diretta palesemente verso la zona commerciale. Ma all'improvviso le persi di vista. Kodai, che fine hanno fatto? dissi. Che fossero frecce traccianti utilizzate per comunicare ad altri soldati la loro posizione? Purtroppo no. CAZZO! VIA DI LÌ! I dardi erano saettati verso l'alto e poi si erano mutati nelle palle da cannone che precedentemente avevano colpito tutta Kiri, sapevamo, quindi, quale fosse il pericolo. Due di quei meteoriti si dirigevano verso la prima barricata. Con un rapido salto raggiunsi la prima linea di Chunin alle mie spalle, portandomi al sicuro dall'eventuale raggio d'azione - che avevo già saggiato durante il combattimento con Seinji -. [Slot Difesa I] Non fate passare nessuno, adesso li vedete benissimo. Utilizzate tutti i jutsu di cui disponete, io ... impugnai Unagi con entrambe le mani, irrorandola del mio chakra di fulmine ... cercherò di affettarne quanti più potrò! Portando la mia spada alta sopra la testa, saltai nuovamente nella posizione iniziale, vibrando due fendenti obliqui che, attraverso il mio chakra, si sarebbero propagati d'elettricità ed avrebbero colpito ogni cosa davanti a loro nella piccola apertura disponibile esposta dall'imbuto della barricata. [Slot Movimento gratuito]Balzo di sei metri. [Slot Tecnica][Slot Tecnica]
    Taglio dell'Anguilla
    Villaggio: Kiri
    Posizioni Magiche: Nessuna (4)
    L'utilizzatore può prolungare un fendente dalla spada, che si riveste di chakra di fulmine, che raggiungerà la distanza massima pari di 12 metri. Le dimensioni del fendente sono pari a quelle della spada. La velocità è pari i Riflessi dell'Utilizzatore dell'utilizzatore e la Potenza è pari a 30. Può essere utilizzata spendendo slot tecnica anziché slot tecnica avanzato.
    Tipo: Ninjutsu - Raiton
    (Livello: 4 / Costo: Medio)
    [Da genin in su]

    Impronta di Chakra Elettricità [ 2 ]
    Talento: L'utilizzatore ottiene l'impronta Elettricità. È possibile avere massimo 3 impronte di Chakra. L'impronta aumenta di +10 la potenza delle tecniche avanzate di tipo Raiton, il potenziamento è doppio se fronteggiate Doton. Non è possibile sfruttare le altre abilità "Talento" in combinazione.
    [Da chunin in su]

    Stile di Combattimento [ 2 ]
    Maestria: L'utilizzatore sceglie una Competenza Combattiva: le relative conoscenze avranno un +3 ad una statistica scelta dall'utilizzatore quando utilizzate. Non cumulabile con altri potenziamenti alle competenze.
    [Da chunin in su]

    Alle mie spalle, immediatamente, tutti e cinque i ninjutsari presenti composero gli stessi sigilli. Non dovendo impartire ordini diretti, non conoscendo approfonditamente le loro abilita, credo che o fossero tutti membri di uno stesso battaglione già in precedenza, o si fossero accordati durante i preparativi, una volta saputo in quale squadra fossero stati separati. La serie di sigilli fu interminabile ma ebbero tutto il tempo del mondo a disposizione, data la distanza degli avversari ed il caos creatosi. Alle mie spalle, cinque giganteschi dragoni d'acquaSoffio del Drago Marino - Suiton: Suiryuudan no Jutsu
    Villaggio: Kiri
    Posizioni Magiche: Bue, Scimmia, Coniglio, Topo, Cinghiale, Gallo, Bue, Cavallo, Gallo, Topo, Tigre, Cane, Tigre, Serpente, Bue, Ariete, Serpente, Cinghiale, Ariete, Topo, Scimmia, Gallo, Drago, Gallo, Bue, Cavallo, Ariete, Tigre, Serpente, Topo, Scimmia, Hare, Cinghiale, Drago, Ariete, Topo, Bue, Scimmia, Gallo, Topo, Ariete, Gallo ( 10+)
    L'utilizzatore può evocare alle proprie spalle un dragone d'acqua; richiede almeno 9 unità d'acqua entro 15 metri l'utilizzatore. Il drago è lungo 15 metri ed ha un raggio di 3 metri; può percorrere 30 metri prima di svanire. La potenza del drago è pari a 60. Il costrutto si può muovere liberamente, ma con manovre piuttosto ampie. La velocità è pari alla Concentrazione dell'utilizzatore.
    Tipo: Ninjutsu - Suiton
    (Livello: 3 / Consumo: Medioalto)
    [Da chunin in su]


    Azione Rapida [ 1 ]
    Abile: L'utilizzatore può annullare l'attivazione di un AdO avversario una volta a round; l'utilizzo dell'abilità deve essere specificato prima dell'attivazione dell'AdO.
    [Da genin in su]

    Tecnica Svincolata [ 2 ]
    Talento: L'utilizzatore può eseguire una tecnica avanzata senza i componenti elementali richiesti; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Se richiede oltre 10 slot dimensionali di un elemento, può essere utilizzata 1 volta al giorno. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.
    [Da genin in su]
    si andarono a formare, oscurando il campo di battaglia. Allo stesso modo, i Taijutsari raccolsero le loro energie e tutti insieme infilarono entrambe le mani sul terreno che avevamo davanti; io mi avvicinai ancora all'imbuto costruito dal Terumi, così da liberare loro il raggio d'azione. Con una forza immensa estrassero un gigantesco disco rocciosoDisco Roccioso - Doryo Dango
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna ( 0)
    L'utilizzatore, immergendo le mani nella terra, sarà in grado di emergere sostenendo un grandissimo disco di roccia dello spessore di 1 metro, dal raggio pari a 9 metri. Questo disco può essere lanciato o usato per schiacciare un elevato numero di avversari: la potenza è pari a 50. Essere schiacciati completamente dal masso può causare danni ancora più gravi. L'utilizzatore avrà entrambi gli arti superiori semiparalizzati per 1 round al termine dell'esecuzione.
    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 3 / Consumo: Alto)
    [Da chunin in su]
    che subito scagliarono alla rinfusa sul campo di battaglia, cercando di colpire più nemici possibile. Nello stesso momento in cui partirono i massi, i dragoni d'acqua giganteschi li seguirono, muovendosi poi come serpenti in mezzo ai soldati nemici, falciandone quanti più possibile. Se qualcuno fosse riuscito a sopravvivere a quell'assalto e si fosse diretto verso di noi, cercando di colpirci - dovendo passare in mezzo alla barricata ingegnata apposta di modo che fosse difficilmente scavalcabile - io sarei stato lì, e con me tutta la mia squadra, pronti a vibrare i colpi finali. Bhè, dai, speravo che mi sarei macchiato un po' più le mani. [18 Slot Azione Disponibili]
    Kodai, tutto bene? Cosa sta succedendo dalle tue parti? Se fossimo riusciti a disfarci dei nostri assalitori, subito ci saremmo spostati nella zona commerciale, andando in supporto del Terumi, qualora me lo avesse chiesto, cercando di circondare i nemici passando dalla posizione dalla quale erano arrivati. Ryuu, rimani tu qua. NON far passare nessun altro! avrei gridato verso il tempio alla squadra nascosta, lasciandogli il comando. In quel momento un ennesimo assalto alle spalle era ciò che non sarebbe dovuto succedere.






    StatisticheStatus
    Forza: 700
    Velocità: 600
    Riflessi: 625
    Resistenza: 550

    Agilità: 600
    Precisione: 600
    Concentrazione: 600
    Intuito: 600

    Vitalità


    Chakra
    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti


    [Slot Difesa I]
    [Slot Difesa II]
    [Slot Difesa III]


    [Slot Azione I]
    [Slot Azione II]
    [Slot Azione III]


    [Slot Tecnica]

    [Slot Tecnica]



    [Slot Gratuito]





    Legenda:
    Pallino Nero: Keiji
    Cerchi vuoti: Zone per Imboscata, #TeamBekkō e #TeamKazan
    Linee Blu spesse: Posizione ideale delle barricate
    Linea Rossa: Chunin e Genin esperti di Taijutsu del #TeamGōsuto
    Linea Verde: Chunin e Genin esperti di Ninjutsu del #TeamGōsuto


    Legenda


    Narrato
    « Citato! »
    « Parlato! »
    « Pensato! »
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Keiji.


     
    .
  14. kane-hell1
        Like  
     
    .

    User deleted


    Legenda:


    Narrato
    Parlato


    PER KIRI



    Lo spettacolo raccapricciante a cui Ryosei aveva assistito nella zona dell'ospedale era ancora vivo nella mente del ragazzo mentre questo, al seguito del genin Kitori, si affrettava a ritornare nella zona del tempio per poter riferire a tutti che il nemico era già dentro le mura e che una forza misteriosa stava straziando il villaggio. Quella specie di terremoto, quelle scosse che avevano fatto tremare tutto il villaggio, non era stato provocato da una esplosione, come inizialmente poteva sembrare vedendo le fiamme alzarsi dall'ospedale, ma da qualcos'altro, probabilmente la stessa cosa che aveva fatto crollare l'ospedale e che aveva danneggiato gli edifici posti nelle sue vicinanze, come uno strano tipo di arma o un jutsu devastante.
    Non ho mai visto nulla del genere
    Disse il Kakita in risposta alle parole del suo compaesano
    Ma è come se un tornado di lame con epicentro nell'ospedale avesse spazzato via tutto ciò che aveva intorno

    [...]

    Intanto la situazione al tempio non sembrava migliore, l'esercito nemico aveva superato le mura del villaggio ed era ormai vicino; inoltre a Kiri iniziavano a sentirsi gli effetti delle azioni di cui tre shinobi si erano precedentemente resi protagonisti. Il Mizukage era stato ucciso e Ryosei aveva visto con i propri occhi una palla di fuoco colpire la precisa zona in cui era presente il suo corpo già senza vita. Probabilmente era stata una fatalità, ma in ogni caso se l'Akuma fosse stato un nemico di sicuro questi non avrebbero bombardato a caso il villaggio; la verità era che Asmodai Akuma avrebbe combattuto fino all'ultimo per il villaggio e in tutta risposta noi gli avevamo voltato le spalle. Ma ormai era inutile guardare al passato, quel giorno gli shinobi del villaggio della nebbia avevano preso una decisione, avevano deciso che combattere un nemico comune era più importante di farsi la guerra in casa, cosa che quei quattro invece non avevano sicuramente compreso, e adesso tutti quel giorno avrebbero dovuto prendersi le proprie responsabilità e combattere per Kiri fino alla morte.

    In prossimità del tempio era già stata preparato il campo di battaglia. La maggior parte degli shinobi si era posizionata nelle vicinanze di una gigantesca barriera di lava che era stata eretta sulla via principale che collegava le mura al tempio, Altri ninja, però, erano andati via rifiutandosi di collaborare con gli assassini del Mizukage. Il Kakita non riusciva ad immaginare cosa sarebbe successo se mai fossero sopravvissuti a quella guerra, ma di una cosa ne era certo, Kiri non sarebbe più stata la stessa. L'assassino del Kage, intanto, fu informato da Kitori su quanto stesse accadendo all'ospedale e si congratulò con loro per quanto fatto. A Ryosei non interessava, lui agiva solo per Kiri, ma questo ormai i tre shinobi lo sapevano già e non c'era bisogno di inasprire ulteriormente i rapporti, non era un buon momento e non sarebbe stato saggio; il Kakita si limitò quindi a dare il suo assenso con un cenno del capo.

    Anche se a Kiri in questo momento si erano creati due schieramenti differenti, Ryosei non avrebbe voltato le spalle ai propri compaesani in un momento come quello, non se ne sarebbe andato come avevano fatto gli altri, ci sarebbe stato il tempo ed il luogo giusto per decidere di chi fosse la colpa, ma quel giorno Ryosei Kakita si sarebbe preso le proprie responsabilità e avrebbe combattuto fino alla morte nel nome di Kiri. Il giovane shinobi però non aveva idea di dove prendere posizione poiché non era presente quando erano state date le disposizioni, decise quindi di restare dietro le linee alleate in modo da non intralciarli; se fossero riusciti a sfondare le difese alleate, il Kakita sarebbe entrato in azione cercando di combatterli come poteva.

    Infine l'esercito nemico giunse nella zona designata, il Kakita non riusciva a vederli ma il rumore dei loro passi riecheggiava per tutto il villaggio; poi ci fu un urlo e dopo qualche secondo Ryosei vide dei dardi illuminati di rosso superare le barriere di lava, come dei segnalatori luminosi dai quali però si materializzarono nuovamente delle palle di fuoco che andarono a colpire obiettivi ben precisi. Due di queste andarono a schiantarsi contro la prima barriera di lava che, a seguito dell'impatto, crollò come un castello di carte, altre due andarono invece a schiantarsi nella zona commerciale, zona in cui si erano appostati diversi shinobi della nebbia, mentre l'ultima fu scagliata contro il tempio che prese fuoco. L'attacco nemico era cominciato e ora stava ai ninja della nebbia difendere il loro amato villaggio...



     
    .
  15. -Meika
        +1   Like  
     
    .

    User deleted


    La Settima Riunione
    III



    Se avessi potuto, avrei cristallizzato il tempo, fermandolo nel momento in cui sentii le braccia di Akira stringermi. Mi sentii al sicuro. Non ero proprio una dama che apprezzava essere salvata. L'essere definita "debole" solo perché donna era qualcosa che mi aveva sempre dato immensamente fastidio... e questo Akira lo sapeva bene. Non avevo bisogno di protezione eppure in quel momento mi sentivo al sicuro. Era una sensazione difficile da spiegare, eppure, semplice da provare. Era la stessa differenza che c'era tra l'essere in una giungla selvaggia di notte o tra le mura di casa propria nel letto.
    Andare dove? Se ci stanno invadendo non c'è nessun posto realmente sicuro a Kiri Feci notare. E sto bene.
    Era solo mezza verità. Se mi fossi confusa tra i civili probabilmente sarei scampata alla fine riservata ai militari sempre se questi misteriosi invasori non volessero semplicemente fare piazza pulita di tutti quanti e non stavo bene. Riuscivo a camminare, probabilmente anche a combattere, ma mi sentivo più debole del solito [Affaticata].
    Non avevo fatto altro che riposare in quegli ultimi giorni, ma avevo bisogno di un pasto sano. Nella fretta non avevo avuto modo di notare i cambiamenti del mio corpo in quegli ultimi giorni di malattia: ero dimagrita ancora di più, sul torace era possibile contare le coste con estrema facilità e le gambe, già di per se mai state formose, erano ancora più rinsecchite.
    Ma stavo bene. E non lo avrei lasciato solo perché aveva paura che mi facessi male.
    Proteggere Kiri era anche mio dovere.
    Sto bene, davvero Ribadii prendendo la sua mano che mi stava accarezzando i capelli. Ora sono vigile, ho corso fino qui senza troppi patemi d'animo e sono armata. Rispetto a quando ero inerme nel letto è molto meglio.

    [...]

    Quando controllai con i miei occhi l'Amministrazione la scoperta che feci fu sconvolgente. Mi sentii atterrita al punta da indietreggiare di un passo suscitando la reazione allarmata di Akira.
    Cos'era quella mostruosità? E... perché mi stava guardando? Come aveva potuto notare il mio sguardo? Non riuscivo a farmi venire in mente un'idea probabile per spiegare quello strano fenomeno.



    C'è un uomo lì dentro. Si è accorto di me... ho visto alcune cose strane... una visione di un demone e poi questo uomo ha qualcosa in mano, una scatola, ma non sono riuscito a vederne il contenuto. Forse è del tutto piena, ma è strano... Non mi è mai successa una cosa del genere. Deglutii e vidi la figura spostare lo sguardo leggermente alla mia destra. Seguii quell'indicazione e mi voltai, vedendo... Koi. Il genin che poco fa mi aveva tirata in piedi, dandomi una scossa, accorreva con il Magan attivato.
    Forse era solo una sensazione oscura. Alzai una mano per cercare di fermare Koi, ma le lame volarono prima che potessi pronunciare una sola parola. Prima la gamba, poi il suo volto, esplosero sotto la forza di quell'immane offensiva. Rimasi a guardare i resti del ragazzo con il volto carico di stupore ed orrore. Chiusi la bocca e sospirai, piena di oscura rabbia, che non lasciava presagire nulla di buono.
    Invasione?
    Come osavano invadere il mio villaggio.
    Come osavano uccidere i miei fratelli.
    Non sentii chiaramente gli ordini che Akira diede agli altri, immobile sul posto a fissare la devastazione del volto di Koi. Lo vidi avvicinarsi alla fontana, sapevo cosa voleva fare e lo seguii, fermandomi davanti al bordo. Lo sentii parlare, chiedermi di andar via, ma quando ebbe finito di fare i soliti discorsi che non avrei mai ascoltato (e lo sapeva abbastanza bene) mossi un passo, entrando nell'acqua, fino ad arrivare davanti a lui.
    Non vado da nessuna parte.
    Quelle parole furono perentorie. Non ammettevano repliche. Probabilmente avrebbe avuto difficoltà persino a mormorare un "ma", anche se non gli diedi davvero tempo di dire qualcosa.
    Non vado da nessuna parte senza di te specificai inginocchiandomi davanti a lui. L'acqua bagnò i pantaloni e le mani, il freddo mi fece tremare o forse era la paura? Allungai le mani cercando le sue poggiate sulle sue ginocchia, stringendo le sue dita.
    Dico, dopo così tanto tempo dovresti saperlo come sono fatta. Posai la fronte contro la sua spalla sospirando. Non mi lascerai indietro. Abbiamo affrontato di tutto insieme, a confronto del Gashadokuro quel demone sembra persino carino e coccoloso E non avevo tutti i torti del resto.
    Affronteremo anche questo Mi spostai nell'acqua, mettendomi al suo fianco, fissando la porta. Come abbiamo sempre fatto.
    Forse la mia guarigione era un miracolo e forse i miracolo accadono per un motivo. Forse chi aveva orchestrato la mia guarigione mi voleva lì, in quel momento. Sapevo che uomo sarebbe potuto uscire da quella porta. Cosa avrebbe potuto fare, era per me ancora ignoto.


     
    .
82 replies since 29/11/2016, 22:38   3290 views
  Share  
.