D.E.S.E.R.T.Development of Secret Revolutionary Technologies

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    Suna
    D.E.S.E.R.T.
    Development of Secret Revolutionary Technologies




    Suna_DESERT



    Il D.E.S.E.R.T. è il centro di ricerca più innovativo e all’avanguardia costruito in tutto il Paese del Vento. Fortemente voluto e finanziato dal Jonin Hoshikuzu Chikuma il laboratorio è un primo passo che l’intero villaggio di Suna fa per risollevare l’economia del paese e per ottenere un posto di rilievo nel mondo ninja. Il complesso di laboratori è situato all’interno delle mura del villaggio, nella zona Nord di Suna non troppo lontano dal centro degli scambi commerciali del villaggio e abbastanza da renderlo una zona completamente autonoma e autosufficiente. L’intera struttura è stata costruita mantenendo i canoni architettonici dettati dal Paese del Vento, ogni struttura infatti richiama linee rotondeggianti per dare modo ai forti venti del deserto di soffiare senza intaccare la stabilità della struttura. L’intero complesso è rifornito di acqua potabile grazie ad una fonte naturale scoperta nel sottosuolo inoltre può godere di completa autonomia elettrica grazie ad una piccola centrale presente nel complesso stesso e a centinaia di pannelli solari che sfruttano il calore del sole del deserto. Costruita per essere allo stesso tempo una base di ricerca all’avanguardia e un nodo commerciale per tutto il paese il D.E.S.E.R.T. spicca per l’imponenza della sua struttura formata da una grande struttura centrale dalla quale dipartono diverse vie che portano a molti altri laboratori e sottosezioni di ricerca. La struttura inoltre si sviluppa anche nel sottosuolo dove sono presenti laboratori sotto massima sicurezza. Tutto il complesso è fortificato da un perimetro composto da alte mura e un sistema di video sorveglianza che lo rende una piccola città stato fortificata nel mezzo del villaggio stesso. Gli ampi spazzi inoltre permettono al D.E.S.E.R.T. di ospitare molte persone in caso di crisi umanitarie come già vissute a Suna in occasione dell’invasione dei Kijin o durante gli eventi di Sanbashi.

    Il D.E.S.E.R.T. inoltre è stato pensato per permettere a tutti i ninja di Suna di poter aprire all’interno della struttura il proprio negozio con il quale poter mostrare e vendere in tutto il mondo le proprie creazioni.

    I laboratori D.E.S.E.R.T. sono stati costruiti per rilanciare Suna e per questo sono aperti a tutti i ninja dell’Alleanza Accademica che vogliano approfittare della struttura per portare avanti i loro studi e sviluppare nuove tecnologie, purché queste vengano condivise con l’intera comunità. La non appartenenza al villaggio di Suna non preclude infatti la possibilità di ottenere un posto di rilievo all’interno della struttura secondo un modello di selezione del personale meritocratico.

    Gran parte dei laboratori sono ancora oggi in via di sviluppo e in fase di costruzione. Molte aree non ancora ultimate non aspettano altro l’avvio di nuovi progetti o personale che le gestisca. Parte dei laboratori infatti sono stati recuperati in seguito alla scoperta di un ampio complesso di vecchi nascondigli e laboratori sotterranei un tempo appartenuti ad un noto ninja Sunese di nome Sasori.



    Struttura Centrale
    La struttura centrale del D.E.S.E.R.T. è composta da un grande edificio ispirato in parte all’antico palazzo del Kazekage presente a Suna. L’intera area si trova al centro di un grande piazzale nel quale possono transitare le carovane di mercanti proveniente dal deserto e dagli altri paesi limitrofi. Tutta l’area è stata pensata per dare modo a mercanti e commercianti vari di facilitare gli scambi in quello che sembra un vero e proprio mercato a cielo aperto. All’interno la struttura si apre su un ampio spazio dove chiunque può trovare ristoro per riposare o semplicemente concludere serenamente qualsiasi tipo di transizione commerciale. La zona centrale si sviluppa poi verso l’alto dove è possibile trovare diversi uffici e laboratori di studio delle arti ninja oltre che ad una vasta biblioteca composta da numerosissimi rotoli ninja catalogati e disponibili a chiunque ne abbia bisogno. L’area centrale offre inoltre la possibilità di avere a disposizione una mensa sempre funzionante e diversi bar. Al quarto piano una zona è adibita alla gestione e sicurezza di tutta l’intera struttura. Sulla sommità è possibile trovare le stanze private del direttore dell’intera struttura. Ogni singolo piano è collegato da rampe di scale o ascensori automatizzati. La struttura inoltre si sviluppa anche nel sottosuolo dove è presente un’area riservata e sotto stretta sorveglianza accessibile solo se in possesso delle adeguate autorizzazioni. L’area sotterranea della struttura viene infatti utilizzata come gigantesco magazzino ed è composta da diversi livelli dove i sistemi di sicurezza sono sempre più sofisticati e sicuri.
    Dall’area centrale è inoltre possibile raggiungere tutte le varie aree del D.E.S.E.R.T. ed i vari reparti di specializzazione. Ogni singola area è collegata all’area centrale da un grande e lungo corridoio che permette la movimentazione della merce e delle apparecchiature senza alcun problema.

    CITAZIONE
    Piano Terra: Ampia area comune accessibile a tutti.
    Primo Piano: Mensa e alloggi disponibili a tutti.
    Secondo Piano: Laboratori privati con varie specializzazioni disponibili per i ricercatori del D.E.S.E.R.T.
    Terzo Piano: Biblioteca e archivio fisico dei progetti.
    Quarto Piano: Sala Controllo.
    Quinto Piano: Appartamento personale del direttore.
    Tetto: Ampia zona calpestabile dotata di gabbie per i messaggeri.
    Sotterranei: Accessibili solo con autorizzazione.



    [Sala Controllo e Archivio]

    Sala_Controllo

    .

    Responsabile: Hoshikuzu Chikuma
    Specializzazione richiesta: Direttore

    La sala di controllo è situata al quarto piano dell’area centrale e ne occupa tutta l’area. Si tratta di una grande sala di comando accessibile solo agli addetti alla sicurezza dal quale è possibile monitorare e gestire tutti i laboratori del D.E.S.E.R.T. dalla fornitura di corrente elettrica a qualsiasi altra cosa. La sala di controllo è sotto la supervisione del direttore dei laboratori e solo lui può confermare o meno disposizioni speciali inerenti il funzionamento dell’intera struttura. L’ampia stanza è composta da diverse postazioni dotate di schermi collegati a tutte le telecamere della struttura gestite da operatori 24h su 24h. La sala di controllo è in continuo aggiornamento e anche quest’area è soggetta a nuove sperimentazioni per migliorare sempre più i dispositivi e la tecnologia applicata alla gestione delle risorse umane e tecnologiche. La sala controllo viene inoltre utilizzata per catalogare e preservare i progetti delle armi ed equipaggiamenti Leggendari di cui Suna è entrata in possesso. Una volta ottenute le armi infatti queste vengono studiate nei minimi dettagli per carpirne i segreti nel caso si voglia creare delle repliche una volta ottenuti i materiali e le competenze necessarie a crearle.
    CITAZIONE
    PROGETTI

    [Arma da mischia - Hiramekarei]Hiramekarei: una delle sette leggendarie Spade di Kiri, create nei tempi antichi. Questa spada a doppio manico assorbe continuamente le energie di chi la brandisce e può poi rilasciarlo a comando plasmando un enorme martello, una lunga lama o dividersi in due lame cariche sovrannaturali..

    [Arma da mischia - Kareina no Gogatsu]Kareina no Gogatsu (Maggio Rigoglioso): Una delle dodici creazioni del Fabbro Meku, vissuto ai tempi della Prima Grande Guerra Ninja. Pare che questa spada possa infondere energia vitale in ciò che trafigge nella forma di rovi pulsanti di vita intrecciati alla carne o all'oggetto colpito. Allo scadere dell'effetto i rovi avvizziscono e possono esigere un pò della forza vitale di chi li ha portati. Può anche scolpire delle creature dal legno che mozza, utilizzabili per combattere o esplorare..

    [Armi e Navi d'assedio]Armi e Navi d'assedio: competenze e progetti per la costruzione di armi e navi d'assedio. Su richiesta di Diogene Mikawa vengono costruite armi e navi d'assedio atte ad attaccare fortificazioni e villaggi. I progetti posso essere utilizzati per la costruzione di tale equipaggiamento..



    [Officina Meccanica]

    Officina_Meccanica

    .

    Responsabile: Hoshikuzu Chikuma
    Specializzazione richiesta: Geniere / Artigiano
    Negozio: ///

    L’officina Meccanica è composta principalmente da numerose postazione nelle quali e possibile lavorare a nuovi progetti e meccanismi di ogni sorta. La zona dispone di laboratori per la progettazione, lavorazione e finitura dei progetti oltre che ad un’area dove è possibile testare il risultato e l’efficacia delle nuove invenzioni. L’officina è stata pensare per lavorare a qualsiasi livello, dal meccanismo microscopico al meccanismo di dimensioni epiche senza dare per scontato nulla. Le possibilità che offre sono infinite grazie alla presenza di ogni genere di utensile e macchinario adatto alla progettazione e costruzione di nuove tecnologie. Sul soffitto una serie di argani e carrucole automatizzate sono sistemate per poter muovere e spostare qualsiasi pezzo con precisione chirurgica creando una vera e propria catena di montaggio che da modo al laboratorio di sfornare qualsiasi idea in tempi rapidi con una produzione quasi a livello industriale.




    [Ricerca Balistica]

    Balistica

    .

    Responsabile: Hoshikuzu Chikuma
    Specializzazione richiesta: Armiere
    Negozio: ///

    I laboratori dedicati alla ricerca balistica sono composti da diverse stanze di grandi dimensioni dove è possibile provare le nuove armi create. E’ disponibile un’officina dedicata alla progettazione e creazione delle armi oltre che a diverse stanze dedicate al test di nuovi materiali. Le stanze dispongono di sensori e strumentazione dedicata al calcolo e studio delle traiettorie delle armi non che della velocità e resistenza dell’aria. Per questo il laboratorio di ricerca balistica dispone di un enorme tunnel del vento per lo studio dell’aerodinamica degli oggetti. Il laboratorio è del tutto autonomo e dotato della strumentazione per la forgiatura e finitura delle armi da lancio anche se non dotato di una forgia paragonabile a quella dedicata alla creazione di armi per più massicce. Una grande stanza è interamente dedicata come poligono di tiro dove una serie di bersagli sono disposti per le varie prove di tiro. E’ inoltre presente un’are dedicata solo ed unicamente alle prove di tiro dinamico per simulare l’utilizzo ed il lancio delle nuove armi anche in situazioni reali e in missione.




    [Magazzino]

    Magazzino

    .

    Responsabile: Nessuno
    Specializzazione richiesta: Nessuna

    In esso sono contenute e catalogate tutte le merci che passano per il D.E.S.E.R.T. e che non sono ritenute pericolose o sotto massima sicurezza. Il magazzino dispone di diversi argani e gru con i quali e possibile stipare ogni genere di mercanzia e materiale senza l’utilizzo di troppa forza lavoro. Tutto è organizzato in scaffali e container facilmente raggiungibili. L’accesso al magazzino è consentito anche alle carovane di passaggio che intendono fare rifornimento o comprare qualsiasi genere di merce li presente. Chiunque può accedere a quest’area per recuperare materiale o utensili da utilizzare nei vari laboratori. E’ possibile se necessario fare richiesta di materiali esotici se non disponibili per dare il via a missioni di ricerca da parte di una squadra di ninja. Nel magazzino sono stipati i materiali provenienti dagli stati limitrofi con i quali i ninja di Suna hanno ottenuto un accordo per la fornitura di materiali quali possono essere minerali, armi o oggetti di qualsiasi altra natura.
    CITAZIONE
    ACCORDI COMMERCIALI

    [Birra delle Quattro Bestie]Particolare Birra prodotta nel lontano e misterioso Arcipelago delle Quattro Bestie. Rinomata in tutto il mondo per la sua qualità e gusto..

    [Fornitura di Minerali Ferrosi]Suna è costantemente rifornita dal Paese del Ferro per la fornitura di minerali ferrosi da utilizzare per la carpenteria di ogni genere e la fabbricazione di nuove armi. I minerali vengono estratti dalla prigione miniera di Ishi no Jigoku..



    Regolamento
    Pagina in aggiornamento!!!


    Edited by Hoshi - 21/1/2017, 11:33
     
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    La missione che era stata affidata a Kitori questa volta sembrava essere molto più semplice e piacevole di quanto si potesse mai aspettare. L’amministrazione di Kiri lo aveva scelto come inviato speciale per un progetto di gemellaggio con il lontano paese alleato di Suna. Non era infatti un segreto che il villaggio immerso nel deserto avesse costruito un immenso centro di ricerca all’avanguardia che aveva come intento quello di raccogliere conoscenze da tutto il continente. La missione consisteva nel recarsi a Suna e di presentarsi al rettore del centro di ricerca per poter accedere a dei particolari corsi di istruzione. Ovviamente il viaggio non sarebbe stato semplice per il ragazzo dato che il clima torrido del deserto dell’Anauroch non lo avrebbe risparmiato. Viaggiare da Kiri a Suna era sempre un trauma, ma in un modo o nell’altro il ragazzo sarebbe riuscito a presentarsi alle imponenti mura di roccia. Grazie alla speciale missiva in suo possesso gli sarebbe stato garantito l’accesso al villaggio scortato da una guardia che lo avrebbe direttamente accompagnato al centro di ricerca.



    La struttura era sicuramente imponente anche per uno shinobi abituato a viaggiare, il D.E.S.E.R.T. era il fiore all’occhiello di Suna. Una volta entrato Kitori si sarebbe ritrovato in un ampio spazio dove molte persone si muovevano da una parte all’altra senza un vero e proprio ordine. Molti indossavano dei camici mentre altri erano imbrattati di olio e altri ancora vestivano con camici da botanici o medici. Insomma sembrava che il caos regnasse sovrano li dentro anche se in realtà tutto si muoveva in simbiosi. Ogni reparto era coordinato con gli altri grazie ad un sistema centralizzato e tutti sapevano sempre dover andare o cercare chiunque o qualunque cosa. Al Kiriano non erano state date molte informazione se non quella di cercare Hoshikuzu Chikuma. Se avesse provato a chiedere a qualche bella ragazza li presente queste lo avrebbero guardato piuttosto indispettite al sentire quel nome prima di indicargli di provare a cercarlo nella sezione della Ricerca Balistica. Per quanto grande quell’ambiente era piuttosto semplice da esplorare dato che diversi cartelli e tracce sul pavimento portavano direttamente verso le varie aree. Raggiunta l’area balistica Kitori avrebbe sentito un gran vociare, qualcuno stava dando ordini precisi a dritta e manca senza trattenersi in alcun modo, sembrava che un esperimento fosse in corso.



    -FORZA CARICATE IL PROIETTILE!!! VOGLIO PORTARE QUESTO GIOIELLINO AL MASSIMO DELLA POTENZA!!!- Kitori si sarebbe ritrovato all’interno di una grande sala senza capire esattamente dove si trovasse. Dietro di lui poteva vedere un grande pannello di metallo ammaccato un po’ qua e la mentre dalla parte opposta a circa una cinquantina di metri uno strano aggeggio circondato da diverse persone dava bella mostra di se. Se anche avesse provato a richiamare la loro attenzione non ci sarebbe risuscito dato che la voce di uno dei tanti lo sovrastava -DIAMO INIZIO AL TEST NUMERO 33!!! PUNTARE!!!- a quel punto forse il Kiriano avrebbe cominciato a capire dove si trovasse realmente. Dietro di lui infatti quella grande piastra di metallo riportava un gigantesco bersaglio disegnato con della vernice bianca, inutile dire che Kitori si era posizionato proprio al suo centro -FUOCO!!!- e un proiettile grande quanto un paio di uomini sarebbe piombato verso la sua figura mirandolo al petto [Arpione Antiaereo][Proiettile][Potenza: 30 / Forza: Blu].


    giphy




    Il gigantesco proiettile avrebbe raggiunto il petto di Kitori senza tanti complimenti mettendolo sicuramente alla prova dato che una sua reazione lenta e disinteressato avrebbe quasi sicuramente decretato la sua morte. Il proiettile ad ogni modo non sembrava essere poi così preciso dato che anche senza essere schivato sarebbe finito ad un paio di centimetri sopra la sua spalla destra senza toccarlo esplodendo in un fragoroso boato. Probabilmente lo scoppio lo avrebbe stordito un po’ mentre dietro la coltre di polvere sollevata dal proiettile una figura si avvicinava con fare preoccupato -OH MERDA!!! SEI VIVO AMICO?!!- un ragazzo vestito in canotta e bermuda gli si era avvinato aiutandolo ad alzarsi e riprendersi. Il giovane non sembrava molto più vecchio di lui -Fiuu.. per fortuna hai ancora tutto al suo posto!.. devo ancora rinnovare l’assicurazione.. ok ok.. respira Hoshi.. fiuu.. respira..- il rosso da preoccupato ora sembrava sollevato anche se non proprio per le condizioni di Kitori, ma più che altro per le beghe legali in cui si sarebbe cacciato in caso di incidente. Preso fiato il rosso avrebbe chiamato una delle ragazze li presenti con un gesto chiedendole senza remore -Rika porta due birre fresche.. il mio amico sembra assetato!- quindi ricevuta la bevanda il rosso l’avrebbe aperta sorseggiandone un gran sorso per poi proporne una a Kitori -Toh bevi.. sembri assetato amico!..- per poi spostarsi verso l'arpione che dopo l'impatto si era deformato -Oh accidenti un altro fallimento!.. guarda qua che roba.. l'arpione si è deformato all'impatto senza penetrare la corazza come invece avrebbe dovuto.. ci tocca ricominciare tutto da capo..- quindi si sarebbe bevuto un secondo grande sorso prima di voltare nuovamente lo sguardo verso Kitori -Mmh.. ad ogni modo.. tu chi diavolo sei?!- solo ora il rosso si era accorto di non conoscere quello strano individuo. Di certo Kitori non poteva immaginare in che razza di guaio si fosse appena cacciato.


    OT/ Scusa il mega ultra ritardo!!! :riot:
     
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    Il laboratorio degli arpioni volanti


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    Parlato Kitori
    Pensato Kitori
    ##Anima Manaita##
    Narrato
    Parlato altri


    Non era passato troppo tempo dal viaggio ad Okane, dove aveva svolto una missione non di certo fra le più semplici ma che comunque aveva portato a termine. Ed ecco nuovamente, tra le sue mani, un plico con un altro incarico da eseguire. Il ragazzo con particolare attenzione lesse la lettera ricevuta venendo così a sapere quale doveva essere il suo compito: in pratica avrebbe dovuto recarsi al villaggio di Suna, dove avrebbe frequentato dei particolari corsi d'istruzione. All'apparenza un compito abbastanza semplice da svolgere.

    Devo fare lo studente?! Sembra facile...e noioso...a Suna? Di nuovo?! Odio il deserto!

    Il Kuro non sembrava particolarmente soddisfatto del suo compito; anche se più che altro era infastidito di dovere affrontare il deserto bollente una seconda volta, il primo viaggio tra le sabbie gli era bastato ma una missione era una missione e doveva essere svolta. Comunque incrementare le proprie conoscenze poteva essere molto utile, anche in battaglia e salvare magari qualche vita e forse anche per mietere qualche indegna esistenza. Quindi con la sua solita prontezza il genin preparò tutte le cose che riteneva necessarie, in più dei vestiti particolarmente leggeri. Poi si recò al porto di Kiri a prendere il primo vascello disponibile per il continente.

    [...]

    L'attraversamento durò una giornata intera, con un mare abbastanza calmo, tempo trascorso dal nebbioso a meditare e a rileggere le carte relative alla missione, anche se "facile" era sempre meglio prepararsi accuratamente. Terminata la tratta marina lo shinobi affrontò la lunga strada terrestre: correndo, camminando e fruttando i passaggi scoccati a vari viaggiatori e mercati. In poco tempo attraversò le floride pianure della terra del fuoco arrivando al confine con le terre del paese del Fiume, dopo un altro po' di cammino entrò nei territori del Vento. Una landa sabbiosa e bollente piuttosto desolata per gli occhi di uno straniero. Attraversare il deserto fu un impresa abbastanza complicata: sabbia, calore, sole battente, carenza d'acqua; Però il biondo ebbe l'intelligenza e la fortuna di trovare e di unirsi a una carovana di mercati e grazie ad essi riuscì ad affrontare il deserto e giungere a Suna.

    [...]

    Una volta davanti le sempre imponenti mura di roccia il kiriano mostrò alle guardie il lascia passare incluso nella missiva in suo possesso. In oltre una guardia lo accompagnò-scortò al centro di ricerca D.E.S.E.R.T. e al ministero di quel nome tanto originale.
    Il laboratorio si dimostrò essere una struttura piuttosto impressionante anche agli occhi di un viaggiare come Kitori: l'alto edificio centrale nel mezzo di un deserto faceva un certo effetto, per non parlare dell'estensione del sito.

    Che forza! Allora Suna non ha solo sabbia...

    Quando entrato dentro il sito di ricerca, il diciannovenne, si ritrovò in una sorta di "piazza" inaspettatamente super affollata di persone: praticamente un fiume in piena di gente che si muoveva in ogni direzione. Molti individui indossavano camici bianchi da dottore o forse più appropriatamente da scienziato pazzo, altri invece erano sporchi di olio o grasso come dei meccanici. Quello sembrava veramente il regno del caos e della confusione, soprattutto agli occhi di un estraneo. Lo shinobi del paese dell'acqua si sentì un po' confuso da quella sitazione e il fatto di non avere ricevuto molto informazioni non era certamente d'aiuto, l'unica cosa sicura che sapeva era che doveva trovare il suo "contatto" un certo Hoshikuzu Chikuma. Quindi il Kuro si decise a chiedere informazioni a qualcuno: e a chi poteva chiedere? Risposta semplice e ovvia: a una bella ragazza. Per sua fortuna sembravano non mancare. Il giovane si avvicinò con il suo solito bel sorriso e atteggiamento amichevole ad una ragazza piuttosto avvenente. Essa non era certamente a corto di curve, aveva capelli rossicci lunghi fino alle spalle, occhi quasi violetti particolarmente splendenti ed indossava una strana camicetta color uva chiaro.



    Che bellezza! Se non avessi una missione da compiere...
    Mi scusi splendida signorina! Avrei bisogno di un informazione.

    Il fascino del Kenkichi sembrò fare abbastanza colpo, attirando l'interesse della signorina che parve arrossire. Ella con voce quasi angelica rispose:

    Mi dica pure. Se posso esserle d'aiuto.
    Ecco: devo trovare un certo Hoshikuzu Chikuma dove posso rivolgermi o a chi?

    Ma appena la rossa udì quel nome la sua espressione mutò di colpo diventando seria, sembrava ora piuttosto indispettita. Con freddezza rispose dicendo solamente:

    Sezione della Ricerca Balistica.

    allontanandosi subito dopo aver dato quella risposta tanto laconica ma chi caspita stava cercando? Fortunatamente vi erano cartelli ed indicazioni quasi su ogni parete, grazie alle quali Kitori trovò il percorso che doveva seguire. Dopo una camminata di meno di dieci minuti il visitatore giunse alla sezione indicatagli. Improvvisamente il biondo udì un gran vociare che sembrava carico d'entusiasmo e anche tensione.

    Cosa sono urla? Che succede qui?

    Qualcuno gridava ordini a più non posso e a pieni polmoni, c'era un esperimento in corso? Perplesso il nebbioso ritrovatosi in una stanza molto grande, si guardò intorno notando qualcosa di particolare: alle sue spalle una grossa lastra di ferro ammaccata in vari punti, davanti a se a circa 50 metri un marchingegno circondato da varie persone tra cui l'urlatore. In quel momento fu chiaro al ragazzo, riguardando la lastra metallica e la traccia di vernice su essa: quel metallo era il bersaglio di un test balistico.

    Bersaglio?! Ooooh porca d'una geisha zozza!

    esclamò vedendo una specie di arpione per balena scagliato a forte velocità contro di lui. Il Kuro riuscì appena a muoversi di qualche centimetro che il dardo sibilò sopra la spalla destra paurosamente vicino ma fortunatamente senza ferire. Il proiettile impattò brutalmente generando un onda d'urto che spinse il visitatore a terra leggermente stordito. In soccorso del genin accorse un tipo dai capelli rossi, non troppo più grande del kiriano, era vestito in modo curioso. Era lui l'urlatore di prima. Kitori grazie all'aiuto si rimise con fatica in piedi, il rosso era però più preoccupato per i problemi che avrebbe potuto avere.

    Io...Sto bene...Accettò la birra.

    rispose perplesso, una bevanda fredda gli serviva proprio. L'abitante del paese dell'acqua prese la lattina gelata e sorseggiò il liquido degustandone il sapore leggermente amarognolo, un pessimo inizio d'avventura.

    Mmh.. ad ogni modo.. tu chi diavolo sei?!

    Chiese guardandolo il sunense, forse non riconoscendo solo in quel momento l'ospite. Subito replicò lo spadaccino, approfittando del momento per ottenere qualche notizia utile:

    Sono Kitori Kuro Kenkichi, genin di Kiri. Dovrei partecipare ad un qualche corso, cerco un certo Hoshikuzu Chikuma...



     
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    Quando il ragazzo si presentò il rosso sbiancò appoggiandosi la lattina fresca sulla fronte. Aveva quasi ucciso un ninja Accademico di Kiri, qualcosa di così grave che avrebbe potuto scatenare anche una guerra. Ritrovato se stesso il rosso si sarebbe ricomposto cominciando a ridere di gusto, in fin dei conti quello era il primo ninja che uno dei villaggi Accademici mandava al DESERT per imparare un mestiere il che rendeva l’occasione una di quelle speciali di cui essere felici -Sei un tipo fortunato Kitori Kuro Kenhichi.. detto anche Kit!.. non solo sei sopravvissuto al dardo partito accidentalmente e per nulla intento ad ucciderti.. ma hai anche trovato la persona che stavi cercando.. si da il caso che gli altri mi chiamino Hoshikuzu Chikuma.. quindi si.. sono io il tizio che stai cercando!- il rosso si sarebbe lasciato andare in una risata divertita prima di invitare Kit a seguirlo -Forza seguimi.. ti porto a vedere un po’ i nostri laboratori..- il rosso avrebbe così finito di bere la birra prima di schiacciare la lattina e lanciarsela alle spalle. Il rosso non era certo famoso per l’ordine ne tanto meno per il suo senso del rispetto e delle normali convenzioni sociali. Mentre si muovevano per la struttura Kitori avrebbe sicuramente notato come almeno l’ottanta percento delle persone li dentro non fossero altro che donne, per lo più giovani donne piuttosto attraenti. Ovviamente prima di poter avere accesso alle strutture del DESERT era necessario superare una selezione che ovviamente veniva condotta da Hoshikuzu stesso, inutile dire con quali risultati.


    Kitori avrebbe notato subito come tutti sembrassero nutrire il massimo rispetto per Hoshikuzu anche se spesso e volentieri le donne nei paraggi lo osservavano con sguardo assassino -Ahahah.. non fare caso al loro intento assassino.. l’altro giorno ho accidentalmente toccato il sedere ad una delle mie collaboratrici ed ora sono arrabbiate con me.. gli passerà.. ahahah..- in realtà il rosso aveva omesso dalla storia la parte in cui raccontava di come aveva tentato di installare delle telecamere negli spogliatoi femminili o di come avesse fornito gli armadietti di un doppio fondo dove potersi nascondere. Insomma il DESERT era stato progettato e disegnato dal Chikuma il che lo rendeva una meraviglia della tecnica ingegneristica ed un luogo infernale per qualsiasi donna -Allora come sta il mio amico Itai?!.. ha ancora quelle due pesti che lo fanno sempre impazzire.. e la sua bella mogliettina.. come si chiama?!.. oh beh ci siamo capiti no..- e nel dire quelle ultime parole il rosso aveva assunto una strana espressione perversa con tanto di mimo delle mani. Il DESERT era diviso in moltissime strutture tuttavia il Kiriano era li per sviluppare una specifica abilità. Il Chikuma era stato informato della richiesta avanzata da Kiri quindi già conosceva le motivazioni che avevano spinto Kitori nel bel mezzo del deserto -Dunque.. parliamo di affari Kit!.. il villaggio di Kiri ha mandato una richiesta a suna perché tu venga formato nell’arte della progettazione e costruzione delle armi da lancio se non sbaglio?!..- in attesa di una sua conferma il rosso si era fermato per qualche istante su uno dei banconi del laboratorio prendendo quella che sembrava essere una lente a contatto che avrebbe indossato girandosi poi verso il nuovo amico -Sta a guardare..- avrebbe detto come se qualsiasi cosa avesse detto prima il ragazzo non avesse alcuna importanza -SHARIGAAAAH!!!- e Kitori avrebbe visto l’iride dell’occhio destro del rosso assumere la famosa colorazione rossa del clan Uchiha con tanto di tomoe -AHAHAH.. figo non trovi.. è un prototipo.. un nuovo tipo di D-Visor che sto sviluppando qui al DESERT.. sono delle lenti che non fanno nulla se non cambiare l’aspetto dei tuoi occhi.. immagina un ninja avversario che si vede costretto tutto ad un tratto ad affrontare un Uchiha o uno di quei ninja con gli occhi bianchi.. come cacchio si chiamano.. ah va beh..- il rosso avrebbe tolto la lente rimettendola al suo posto. -Allora dicevamo.. Suna ha accolto la richiesta di Kiri.. ti insegneremo a progettare e costruire qualsiasi tipo di arma da lancio che vorrai.. non per fare il gradasso ma sono il migliore nel campo della balistica sia come costruttore che utilizzatore!- e in effetti il Chikuma sfidava chiunque a dire il contrario. Che si trattasse di un arco o di una semplice gara di sputi non aveva concorrenza a tenergli testa -Ora.. che cosa offre Kiri e soprattutto Kitori Kuro Kekichi in cambio di questa conoscenza?!.. la regola fondamentale del DESERT è.. non si fa mai niente per niente.. spero tu abbia qualcosa da offrire altrimenti sarà difficile per noi trovare un accordo!- e a quel punto il rosso avrebbe atteso una risposta da parte del biondo. Non erano solo i soldi quelli che interessavano al rosso. Kit poteva offrire qualsiasi cosa al Chikuma, informazioni importanti, i suoi servigi o qualsivoglia cosa che avesse un valore. Il DESERT era quello, un luogo di conoscenza e scambi.

    OT/ Non penserai mica che sia tutto gratis! :guru:
     
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    Prologo


    Atto I
    L'Ultimo Villaggio †



    C'era un ultimo villaggio dove ancora non avevo messo piede, pur avendo conosciuto la maggior parte dei suoi elementi di spicco: mi sto riferendo al Villaggio della Sabbia, Suna.
    Avevo incontrato l'Amministratore in due occasioni, durante la missione dell'Occhio d'Argento e durante la protezione del capo di quella gigantesca azienda farmaceutica; avevo incontrato Hohenheim alla suddetta missione dell'Occhio d'Argento e durante le mirabolanti avventure con Shishihebiari. Avevo incontrato anche Hoshikuzu Chikuma, il Rosso di Suna in quell'occasione. Insomma, il mio volto era ormai piuttosto familiare anche nelle terre dal clima opposto a Kiri.
    Durante il nostro primo incontro non avevo la benché minima idea di chi fosse il Chikuma: gli archivi accademici mi permisero di scoprire che non solo era il più grande esponente del suo clan ed un ninja straordinario ma anche che possedeva una gigantesca azienda all'avanguardia nello sviluppo di tecnologie belliche di vario tipo.
    L'incontro col ninja di Oto ad Omuro mi aveva fatto realizzare come i miei arti non fossero più all'altezza del grado che rivestivo: erano oggetti pregiati e dalla complessissima funzionalità ma avevano fatto il loro tempo. Avevo bisogno di un paio di arti nuovi - se il braccio proveniva direttamente dal metallo dell'Armatura dell'Inquisitore, lo stesso non si poteva dire delle gambe: era qui che sorgevano i problemi. Avrei potuto chiedere al Mizukage approfittandomi della sua disponibilità ma non mi sembrava il caso. Tuttavia la tecnologia che Itai aveva usato per quegli innesti era qualcosa di nuovo, era un tacito e segreto accordo tra Kiri ed Oto riguardo uno sviluppo medico prodigioso: potevano questi segreti essere venduti? Nient'affatto. Era necessaria, quindi, una certa segretezza o, ancora, un forte vincolo professionale o etico; insomma, un patto.
    Da quel poco che avevo potuto capire di Hoshi, il Sunese era un tipo piuttosto affabile e molto similmente al Capo delle Squadre Speciali di Kiri, una testa quadra. Se con Akira avesse anche condiviso l'abilità di divenire serio davanti a questioni di un certo rilievo, probabilmente sarei riuscito nel mio intento.
    Tornando a casa presi i rotoli dei progetti dei miei innesti e tutto il mio equipaggiamento. Inoltre Scrissi una lettera semplice ad Itai ed all'Hozuki - dovevo più preoccuparmi degli scaricabarile del secondo che degli incarichi del primo - e la lasciai sulla scrivania di entrambi:

    Mi prendo un giorno di congendo.
    Ho delle faccende da sbrigare a Suna.
    Se c'è qualche problema, avvertite Morua al Palazzo.
    Se c'è qualche incarico accademico, può sempre parteciparvi il mio "capo".


    Morso il pollice destro e gettatomi dalla finestra, atterrai su Kyofu, mettendomi immediatamente alla volta di Suna.

    [...]


    Il D.E.S.E.R.T., questo il nome del centro di Ricerca e Sviluppo di proprietà del Chikuma, era a tutti gli effetti una struttura mastodontica: enorme, circolare, diramato in più succursali di dimensioni minori, ben difeso, ben monitorato, ben organizzato. Il terrificante calore che già da qualche ora accompagnava il volo mio e del Pipistrello albino stava rendendo quella una delle peggiori decisioni prese in vita mia: l'enorme quantità di ferro che avevo addosso, inoltre, non era certo utile ad attenuare l'afa. Il mantello dagli interni azzurri, in compenso, proteggeva piuttosto bene quella pelle già orridamente deturpata dalle fiamme. Una mano andò sotto il mantello e poi si portò alla bocca. Stavo cercando di smettere ma avevo ancora bisogno di quei placebo per alleviare il dolore psicologico dovuto agli arti fantasma. Là, lasciami davanti all'ingresso. Dissi al Messaggero della Grotta del Silenzio che andò in picchiata verso la direzione indicatagli. Un secondo prima di schiantarsi a terra riprese quota, lasciando che mi lanciassi e che facessi la mia solita entrata scenica. Gli astanti mi guardarono sconvolti ed evidentemente turbati. Era, dopotutto, appena atterrato dal cielo in groppa ad un pipistrello bianco un uomo gigantesco ed i cui passi emettevano uno strano rumore metallico. Kyofu si era poi rintanato a dormire sotto un balcone di una costruzione limitrofa.
    Entrai nel complesso, cercando immediatamente qualche contatto con chiunque mi si fosse presentato davanti. Avrei detto una sola, rapida, cosa: Dove posso trovare Hoshikuzu Chikuma?

    Avevo un'offerta che neanche un uomo come lui avrebbe potuto rifiutare.





    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 750
    Velocità: 600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

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    Affari
    ..C-3PO?!.. ah no..
    1° Post Attivo




    Una volta entrato nella struttura centrale del DESERT l’Inquisitore di Kiri sarebbe stato accolto da una delle tante ragazze impegnate all’accoglienza. La ragazza di bell’aspetto non avrebbe battuto ciglio nel vedere le strane sembianze dello shinobi straniero, li dentro le stranezze erano all’ordine del giorno e ormai tutti i residenti della struttura si erano abituati a vedere di tutto. Non era infatti raro vedere strane marionette andarsene in giro per i laboratori o animali esotici provenienti da chissà quale parte del mondo. Il DESERT era stato costruito non solo per sviluppare ed ideare nuovi equipaggiamenti bellici, ma anche per sviluppare nuove tecnologie da impiegare nella vita di tutti i giorni e per sostenere la difficile vita dei Sunesi e ti tutti gli abitanti del continente ninja. All’Inquisitore sarebbe stato chiesto di aspettare qualche minuto, sembrava che Hoshikuzu Chikuma fosse impegnato in altra area del grande complesso. Durante l’attesa avrebbe sicuramente notato che gran parte delle persone li dentro erano giovani vestiti in camice bianco molte delle quali erano ragazze attraenti oltre che intelligenti si intende. La voce del rosso avrebbe raggiunto l’Inquisitore da lontano mentre questi si avvicinava rapidamente da un lungo corridoio.


    -YOOOOOO!!! KENSEI STO ARRIVANDO!!!- l’Inquisitore avrebbe visto il rosso avvicinarsi a gran velocità anche se in realtà il suo busto e le sue gambe erano perfettamente immobili. Avvicinandosi avrebbe quindi notato che in effetti il Chikuma si stava muovendo senza muovere alcuna articolazione, ai piedi una strana ruota meccanizzata


    sembrava farlo quasi volare a pelo del pavimento. Arrivato da Kensei il rosso si sarebbe destreggiato con l’aggeggio facendo una paio di virate attorno alla sua figura prima di fermarsi di fonte a lui senza mai scendere dal trabicolo. Come sempre il rosso avrebbe esibito uno dei suoi sorrisi smaglianti prima di uscirsene con un bel -Kensei!.. che diavolo sei venuto a fare qua a Suna?!.. è bello rivederti..- in realtà il rosso non conosceva molto bene il Kiriano tuttavia aveva avuto modo di conoscerlo durante una missione inoltre sapeva che Itai e Akira si fidavano molto di lui quindi non aveva assolutamente alcun motivo per non fidarsi. -Benvenuto al DESERT!.. il fiore all’occhiello del nostro villaggio.. ma che stiamo aspettando qua impalati.. dai vieni ti faccio fare un giro dei laboratori!- battute le mani il rosso avrebbe chiesto alla ragazza che aveva accolto il cyborg di procurargli un altro di quei trabicoli monoruota. La ragazza lo avrebbe consegnato a Kensei con gentilezza prima che il rosso intervenisse cominciando a girare attorno all’Inquisitore come uno squalo -Dai provalo.. è una delle mie ultime invenzioni.. niente di straordinario e del tutto inutile sul campo di battaglia ma dannatamente comodo per muoversi qui dentro.. usa il chakra adesivo per azionare la ruota all’inizio è un po’ difficile restare in equilibrio.. ma sono sicuro che per un ninja esperto come te sia una bazzecola imparare.. su forza andiamo!- il rosso sarebbe quindi partito senza nemmeno dare la possibilità a Kensei di rifiutare l’offerta. Una volta che lo avesse raggiunto con quel coso o correndo il rosso gli avrebbe semplicemente chiesto -Allora.. qual buon vento ti porta qua a Suna?!.. immagino tu non abbia fatto tutta questa strada solo per vedermi?!..- era tempo di fare affari.

     
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    Il laboratorio degli arpioni volanti


    Secondo Post


    Parlato Kitori
    Pensato Kitori
    ##Anima Manaita##
    Narrato
    Parlato altri


    Il rosso, sentendo che davanti a lui aveva un ninja accademico, dapprima sembrò sbiancare in volto per poi ridere fragorosamente. Aveva qualche rotella fuori posto? Il sunense rivelò di essere lui il riferente che il giovane stava cercando, invitandolo a visitare i laboratori.

    Tu? Bene che fortuna. Ok ti seguo.

    rispose, lievemente sarcastico, seguendo il sabbioso.
    Quasi subito l'ospite, con piacere, notò la folta presenza di personale femminile: giovani e attraenti ragazze.

    Questo laboratorio è veramente ben fornito...Un po' complicato concentrarsi sul lavoro...Eheh

    Fu anche abbastanza chiaro che molte signore guardavo il Chikuma con sguardo assassino; Forse notando il fatto il jonin giustificò la cosa senza persuadere più di tanto.

    Accidentalmente?! Si come nooo...

    Poi il rosso accennò ad Itai Nara, alle sue figlie, senza scordare un signorile riferimento alla moglie del Kage.

    Il capo sta piuttosto bene, conosco solo una delle sue figlie, una piccola guerriera. Ehm non conosco proprio sua moglie.

    Finalmente si passò a parlare d'affari, accompagnato con un gesto del capo lo spadaccino confermò l'affermazione

    Armi da lancio, si è così.

    Mentre Hoshi raccoglieva, da un bancone, un suo articolo: una lente a contatto che subito fu indossata. L'occhio assunse un aspetto piuttosto familiare: uno sharingan.

    Cavolo è una forza! Davvero simile a quello vero...Già una bella sorpresa!

    senza dubbio un giocattolo parecchio interessante. Riposando l'oggetto il padrone di casa spiegò che Suna aveva accettato la richiesta ma visto che la regola del D.E.S.E.R.T. era " non si fa mai niente per niente" bisogna offrire qualcosa in cambio. Senza mostrare particolari emozioni il Kenkichi rimase in silenzio per qualche momento leggermente sorpreso, nessuno lo aveva informato di ciò. Pensando un attimo trovò immediatamente una soluzione, sorridente disse:

    Io sono armaiolo. So realizzare ottime spade e armi da mischia. Posso condividere la mia conoscenza e aiutarvi, insegnare se necessario. Sai che a Kiri siamo particolarmente bravi con le lame.

    sperando che l'altro accettasse...

     
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  8. l'Horla
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    D.E.S.E.R.T.


    I

    Arrivato a Suna il giorno precedente, mi ero concesso una giornata per riprendermi dal viaggio. Avevo affittato una piccola camera nel quartiere popolare del villaggio e passato la giornata in un centro termale non troppo distante dal centro del paese. Nella mia passeggiata serale avevo potuto apprezzare l'architettura di quel villaggio, così con quelle linee rotondeggianti in cima ai palazzi color creta, in quel momento che il sole era ormai già tramontato lasciando alla luna e alle stelle il compito di rischiarare la città, ecco alzarsi una brezza fresca che mi scompigliava i capelli.
    La sveglia mattutina, il giorno seguente, fu calibrata su un orario civile, ne troppo presto ne eccessivamente tardi. Circa per le 9.45 ero riuscito a uscire dalla locanda con lo stomaco pieno di una qualche loro specialità ricca di miele e noci, il sole che mi travolse appena messo fuori il piede dall'uscio, mi destabilizzò. Era veramente secco e fortissimo, sembrava quasi che spaccasse le pietre e, quella che il giorno precedente si era mostrata come una brezza fresca, ora si era tramutata in continue folate di aria torrida. Insomma, senza considerare la folla di persone che da lì a poco avrei trovato nei pressi del Desert, quel luogo si prefigurava un vero inferno in terra per me. Alzai sulla testa il cappuccio del mio mantello cangiante che la guardia mi aveva concesso di tenere per proteggermi dai raggi del sole e, cercando spazi d'ombra, mi muovevo discreto tra le strade e le piazze di quella cittadina evitando gli sguardi dei passanti.
    Già sentivo la bocca asciutta quando giunsi a quell'imponente edificio, aveva una cinta di mura tutt'attorno controllate da alcune telecamere che si potevano vedere dalla strada, l'esterno era affollato di persone che, da alcune bancarelle, promuovevano a forza di urla le loro merci. La piazza e le strade erano ricolme di persone, stavo iniziando a dare di matto così stretto e costretto a camminare a rilento sotto quel sole, ma la cosa che mi infastidiva di più era che nessuno sembrava farci caso. Mi ritrovavo, così sofferente, boccheggiante e sudato, accerchiato da gente che sembrava completamente non curarsene. Decisi di non soffermarmi ancora su questi particolari proprio per il fastidio che tutto ciò mi stava procurando; svoltai uscendo dal cordone di persone e mi tuffai ai margini della strada, trovando un passaggio più agibile per raggiungere il centro della struttura.
    Mi ci vollero ancora dieci minuti di agonia per raggiungere l'edificio portante di tutto quell'insieme architettonico, mi lasciai cadere appoggiandomi al muro in zona d'ombra provocata dall'edificio e iniziai a respirare lentamente cercando di calmarmi. Mi asciugai il sudore con la manica e, dopo qualche minuto di pausa, varcai la porta.
    La situazione era meno confusa che in strada, sebbene vi fosse comunque molta gente presente in quel grande salone, avrei avuto difficoltà a trovare qualche dipendente ma, una volta trovato, l'avrei fermato e chiesto Mi scusi signore, sono un ninja del villaggio della nebbia, sa dirmi se è possibile incontrare Hoshikuzu Chikuma, per caso? Avrei bisogno di parlargli Avrei aggiunto alla fine sorridendo genuinamente cercando di ignorare il calore e il sudore che mi grondava dalla fronte.
     
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    ..Ma esattamente.. che diavolo vuoi fare?..
    3° Post Attivo




    Il rosso ed il biondo avevano raggiunto un accordo. Il Chikuma avrebbe insegnato al forestiero a progettare e costruire armi da lancio mentre Kitori si sarebbe reso disponibile ad insegnare a qualche Sunese l’arte della forgiatura delle spade e armi da mischia in genere. Il rosso era soddisfatto dello scambio dato che a Suna di fatto mancava qualcuno capace di realizzare armi da mischia di una certa levatura. Ovviamente il rosso poteva chiedere una cosa simile a Zong Wu in qualsiasi momento ma sapeva anche che non poteva chiedere sempre all’amico. Il villaggio doveva diventare autonomo in tutto e per tutto e quello non era altro che un passo in più verso la realizzazione del suo sogno -Affare fatto amico.. allora ti insegnerò tutto quello che so mentre tu ti renderai disponibile ad insegnare ciò che sai a qualche ninja di Suna.. a me sta bene!- una forte e sincera stretta di mano sarebbe bastata per sugellare il patto al rosso non serviva niente di più. Il rosso riusciva a capire al volo la sincerità delle persone, o almeno era ciò che credeva, e Kitori era di sicuro qualcuno di cui potersi fidare.


    -D’accordo.. cominciamo subito allora.. hai detto di sapere forgiare armi da mischia pertanto dovresti sapere già tutto ciò che c’è da sapere sulla metallurgia ed il resto..- mentre il rosso parlava si era spostato lontano dalla lastra di ferro mezza sfondata raggiungendo una stanza limitrofe dove Kitori avrebbe notato la presenza di un crogiolo e tutta la strumentazione necessaria per forgiare praticamente qualsiasi cosa fosse composta di metallo e non. Il DESERT infatti non cercava di creare armi solo di metallo ma era impegnato anche nella ricerca di molti altri materiali che potessero rivelarsi efficaci nella costruzioni di armi -..qui è dove progettiamo.. creiamo e poi proviamo.. come hai visto prima.. le armi che costruiamo!.. creare delle armi da lancio non è semplice come sembra.. è necessario utilizzare i giusti materiali.. studiare l’aerodinamica di ciò che viene creato e l’effettiva efficacia in battaglia.. per questo facciamo centinaia di migliaia di test prima di provare le nostre invenzioni sul campo..- il rosso aveva portato Kitori verso la parte più calda di quell’area e cioè il crogiolo. Li l’aria era davvero calda e non solo per la presenza dell’altoforno, ma anche per la presenza di una formosa figura impegnata a lavorare -Oi Netsu.. ti ho portato un nuovo allievo!..- a quelle parole la figura impegnata a maneggiare il metallo fuso si sarebbe fermata appoggiando il materiale per poi voltarsi verso i due raccogliendosi i capelli in disordine

    xILGA5b


    esordendo con un bel -E chi sarebbe questo sfigato?!- ecco appunto. Se Kitori si fosse voltato verso Hoshi avrebbe notato che da una delle narici una goccia di sangue aveva preso a scendergli senza che nemmeno se ne accorgesse. A quel commento il rosso era rimasto impassibile quasi ipnotizzato dalla presenza delle gemelle. Ad ogni modo Netsu si sarebbe fatta avanti fermandosi petto a petto con Kitori -Allora?!.. non sembri di queste parti.. lasciami indovinare.. questo idiota ti ha promesso qualcosa ed ora io devo risolvere la cosa.. giusto?!- -Già è proprio così!.. gli ho promesso che gli avrei insegnato a costruire delle armi da lancio.. ma tu sei molto più brava di me nella progettazione quindi..- -..quindi hai scaricato il barile su di me.. tsk.. su forza seguimi..- Netsu si sarebbe così voltata indicando ai due di seguirla presso un tavolo di progettazione, li avrebbe preso una matita passandola a Kitori incrociando poi le braccia assumendo uno sguardo piuttosto severo. La ragazza non doveva avere più di una ventina di anni eppure la sua aura e la sua sola presenza poteva valere per un intero regimento di Kijin incazzati come delle bestie.


    -Forza.. fammi vedere un pò come te la cavi con questa in mano.. prima di cominciare a battere il ferro è necessario avere ben chiare le idee.. kunai.. shuriken.. frecce.. a vedersi sembrano semplici oggetti ma la loro creazione prevede uno studio approfondito ed il rispetto di determinate regole..- la ragazza avrebbe cosi strappato il primo foglio scarabocchiato della grande lavagna appallottolandolo con ferocia -..stupiscimi.. e forse ti svelerò qualche trucco del mestiere!- a Kitori non restava che stupire l’avvenente coppia di gemelle.

    OT/ Vai e scatena la fantasia!!! Proponi qualcosa di inedito o che vuoi costruire per te :riot:







    Affari
    ..Lo sbarbatello della Nebbia..
    1° Post Attivo




    Il DESERT stava chiamando a se sempre più persone da tutti i vari villaggi del continente. Di certo il laboratorio di ricerca era stato un successo anche se forse era ancora troppo presto per dirlo. Il giovane Youshi avrebbe sicuramente trovato il giusto refrigerio una volta entrato nella grande sala centrale. La moltitudine di gente in continuo movimento forse lo avrebbe confuso, ma non di certo spaventato. Sembrava che nessuno in quel momento avesse tempo da dedicargli anche se poco distante in una delle sale distaccate da quella principale si era formato un gruppo di persone intente ad osservare qualcosa di strano penzolare dal soffitto.

    Se il ragazzino avesse continuato a chiedere di Hoshikuzu Chikuma uno degli addetti ai lavori avrebbe distolto lo sguardo per un istante indicando il soffitto sopra di loro -Eh?!.. cerchi Hoshi.. quello stupido è rimasto intrappolato al soffitto ancora una volta..- se fosse riuscito a sporgere lo sguardo oltre le spalle delle persone il Kiriano avrebbe visto sopra la sua testa un giovane ragazzo dalla folta capigliatura rossa tentare di districarsi da quelle che sembrava essere una ragnatela di fili invisibili piantati al soffitto. Il ragazzo stava cercando di districarsi da quel groviglio dimendandosi come un verme fuori dalla terra al grido di -KYAAAA!!! LIBERATEMI DANNAZIONE!!! QUALCUNOFACCIA QUALCOSA!!!- sembrava che nessuno fosse preoccupato per la situazione ne tanto meno intenzionato ad aiutare il povero Chikuma, non nell’immediato. Il rosso era bloccato ad una decina di metri e ingegnandosi in qualche modo Youshi sarebbe quasi sicuramente riuscito a raggiungerlo, sempre avesse intenzione di aiutarlo in qualche modo -FATEMI SCENDERE NON RIESCO A LIBERARMI!!!- per quanto provasse il rosso non riusciva a liberarsi dalla stretta della sua stessa invenzione. C’era sempre un prezzo da pagare quando si costruivano delle armi e Hoshi lo stava pagando ancora una volta dimostrando la sua brillante stupidità.

    OT/ Intro semplice! Aiuta Hoshi a scendere così facciamo amicizia oppure lascialo la.. insomma fa un po’ come ti pare! XD
     
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  10. l'Horla
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    D.E.S.E.R.T.


    II

    Il refrigerio della sala centrale mi sciolse in un timido sorriso, le grosse gocce di sudore che si erano formate sulla fronte attesero ancora qualche attimo prima di scendere copiose per poi fermarsi. Da che ero riuscito dalla locanda l'aria che respiravo era secca e torrida, ora finalmente potevo respirare a pieni polmoni senza inspirare aria calda, insomma, un po' di sollievo.
    Sembravano essere tutti presi da qualche affare urgente, chi non si faceva sentire con la sua voce possente a promuovere i propri prodotti, sembrava avere una gran fretta e si muoveva incurante degli altri dispensando, se la gente non si spostava, spinte e urtoni. Fortunatamente l'ambiente più fresco mi aveva calmato, se mi fossi ritrovato ancora con le temperature esterne, molto probabilmente, sarei smattato e sarei stato grato al guardiano che mi avesse tolto le armi altrimenti avrei fatto una strage.
    Muoversi dunque non risultava semplice ma, seguendo quello che era il flusso di persone, mi spostai dalla sala principale ad una delle numerose secondarie. Lì, dopo aver chiesto ancora informazioni sul Jonin della Sabbia, avrei seguito con lo sguardo il dito di quel mercante che lo puntava dritto verso Hoshikuzu Chikuma che stava là, appeso a dieci metri di altezza, intento a muoversi cercando di liberarsi e chiedendo a gran voce aiuto.
    Se la situazione a me potesse sembrare tanto assurda quanto pericolosa, il ninja infatti stava penzolando a circa dieci metri da terra senza - o così sembrava - alcun tipo di supporto, tra la gente tutt'attorno c'era chi, dopo un rapido sguardo e una risata, riprendeva la sua strada e altri che invece, non volendosi perdere quello che sembrava considerassero uno spettacolino, rimasero fermi a vedere come il ninja se la sarebbe risolta senza aiutarlo minimamente.
    Io mi guardai tutt'attorno per cercare qualche modo di andare in soccorso del ninja, scale che arrivassero ad una certa altezza non sembravano esserci e, i muri lisci che formavano la grande sala, non sembravano offrire appigli per permettermi di scalarli e potermi portare a quell'altezza. Con me non avevo nemmeno le mie armi che forse mi avrebbero potuto permettere di poterlo aiutare dal basso recidendo quelli che, volli dedurre, si trattavano di qualche tipo di corda o filo difficilmente percepibile a quella distanza. Il jonin continuava ad urlare, sembrava sinceramente preoccupato, tuttalpiù che, come notavo prima, nessuno si stava mobilitando per aiutarlo.
    Mi grattai prima il mento, poi il collo cercando una soluzione guardando con occhi vispi tutt'attorno. Dopo qualche minuto in cui non trovai nulla di utile, decisi di avvicinarmi al jonin ponendomi proprio sotto di lui e, utilizzando un tono di voce abbastanza alto che potesse venire udito dal ninja, ma cercando di non attirare l'attenzione di tutti i clienti, parlai Signore! Sono qua sotto dissi scuotendo una mano in sua direzione sorridendogli tranquillo Se mi dice come la vengo io ad aiutare, non si preoccupi, vedrà che andrà tutto per il meglio! Però forse è meglio evitare di scuotersi in quella maniera, non c'è il rischio che cada giù come una mela matura? Domandai infine inclinando il capo un po' preoccupato. Certo volevo aiutarlo ma non sapevo come diavolo poter fare, non restava altro che fosse lui a liberarsi da solo o indicarmi qualche modo per poter essergli utile.
     
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    ..Lo sbarbatello della Nebbia..
    2° Post Attivo




    Sembrava che nessuno fosse intenzionato ad aiutare il poveretto appeso al soffitto. Molti stavano guardando la scienza divertiti quasi con aira soddisfatta mentre altri nemmeno si fermavano a guardare quel che stava succedendo quasi tutto fosse all’ordine del giorno. Quando il rosso percepì la voce del giovane e coraggioso ragazzo quasi si mise a piangere anche se non sembrò affatto calmarsi -Eh?!.. OH TU!!!.. SI SI TU!!!.. AIUTAMI A SCENDERE!!!- il rosso aveva allungato le braccia verso il ragazzino cominciando a dimenarsi come una biscia fuor d’acqua. Sarebbe stato difficile capire che diavolo volesse il sacco di carne appeso al soffitto dato che i suoi discorsi sarebbero stati un misto tra imprecazioni, piagnistei e idee su come farlo scendere.


    Ad ogni modo ciò che sarebbe successo di li a qualche secondo sarebbe stato inevitabile. I cavi che trattenevano il Chikuma si sarebbero spezzati facendolo precipitare di faccia verso il giovane Kiriano -WAAAAARGH!!! PRECIPITOOOO!!!- che ora si sarebbe ritrovato di fronte ad un’ardua scelta. Tentare di bloccare il pesantissimo corpo di Hoshi in caduta libera da dieci metri e rischiare di spezzarsi tutte le ossa, oppure scansarlo magari facendo finta di niente per salvarsi le ossa del collo. Il kiriano avrebbe avuto pochissimi istanti per decidere cosa far prima che il Chikuma gli piombasse addosso [Sacco di Carne dal pelo Rosso][Azione 1][Potenza: 20 / Velocità e Forza: Gialla].


    Che fare? Salvare un perfetto sconosciuto e per giunta idiota rischiando di spezzarsi gran parte delle ossa del corpo o lasciarlo cadere a terra facendo bel viso a cattiva sorte? Era giunto il momento di agire come eroe o finto tale.

     
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  12. l'Horla
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    D.E.S.E.R.T.


    III

    Subito mi sorse il dubbio di avere fatto una cazzata, è stato il penserio immediatamente successivo a quando il Jonin della sabbia iniziò a dimenarsi. Ma no, ma no, non è per l'oggettiva bruttezza di vederlo dimenarsi in quella maniera, con la bocca aperta a sbavare insulti ed urla, stretto al collo da quelli che sembravano essere fili che gli ingrossavano le vene sulla fronte in maniera preoccupante. Era perché poco dopo si realizzò quello che temevo potesse succedere.
    Un rumore secco e di fili che si spezzano, piccoli pezzi di intonaco sembravano cadere lentamente al suolo, alzai lo sguardo e il tempo sembrò dilatarsi. Prima il mio viso di puro terrore nel vederlo, lui con la sua mole, cadermi rovinosamente addosso, non potevo fermarlo. Sarebbe stato peggio che provare a placcare una palla di fieno in discesa tra i colli! E allora che cazzo faccio?
    Abbassai lo sguardo verso uno dei tanti visitatori, il suo volto non sembrava essere molto più preoccupato di quando il ninja si dimenava tra i fili, dopotutto. Ad un certo punto, ricambiò lo sguardo e la sua espressione mutò dimostrando quasi spavento, come se prima non mi avesse notato o che, meglio, non se ne fosse preoccupato.
    L'impatto era imminente, non potevo fare altro che questo, certo non si sarebbe fatto male era un jonin grande grosso. Al limite, avrei sofferto io ma mi sarei ripreso in fretta! Eccolo che scendeva, bruciò i tre e i due metri che lo separavano da me in un soffio. Quindi, con il palmo irrorato di chakra, decisi di colpirlo al primo punto d'impatto che avrei trovato. Il palmoPalmo Distruttivo - Houshou
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può effettuare un colpo con il palmo: la Forza è incrementata di 4 tacche e non risentirà di nessun malus da eventuali danni subiti durante l'esecuzione. Il colpo inoltre può spingere indietro l'avversario di 9 metri. È possibile utilizzarla in Subisci e Mena come se posseduto il talento 'Tecniche Immobili'.
    Tipo: Taijutsu -
    (Consumo: Mediobasso)
    [Da genin in su]
    uscì rapido dal mantello e rimase teso nel caso avesse colpito il Jonin della sabbia.
    Non avevo preso in considerazione che l'ultima che avevo utilizzato questa tecnica, la mia vittima finì a diversi metri di distanza, ma confidai che un ninja di tale livello fosse ben più difficile da smuovere. Quindi, se tutto fosse andato bene, mi sarebbe crollato addosso di peso ma ad una velocità decisamente minore, questo almeno era il mio augurio.
    Fungendogli da materasso gli dissi E' un piacere conoscerla, io sono Youshi da Kiri, signore. Mi dispiace averla colpita, non ho intenzioni belligeranti nei confronti di Suna, lo giuro Hoshikuzu-sama. Aggiunsi in fine, pensando che avevo appena colpito un ninja di un altro villaggio e sopratutto di grado altissimo all'interno del suo villaggio. Insomma, una situazione non piacevole, per quanto fosse stato lui a buttarsi addosso a me, questo c'era da dirlo.



    Ot: con quella emoticon in ot di prima mi hai ispirato xDD In teoria non dovrei risentire dei malus del danno, spero sia corretto :D
     
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    Affari
    ..Lo sbarbatello della Nebbia..
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    Mentre il rosso cadeva dal soffitto poteva vederlo distintamente, l’eroe che era giunto in suo soccorso. Una volta atterrato lo avrebbe sicuramente premiato e ringraziato per il suo coraggio e prezioso aiuto. Era pronto a farsi prendere al volo quando il palmo di quel bastardo di un kiriano finì per piantarsi sul suo rene destro facendolo piegare brutalmente mentre lapilli di sangue scuro gli uscivano dalla bocca. Tutto quello che il rosso riuscì a dire fu -BUAAARGH!!!- mentre si accartocciava sulla potente e salda mano del ragazzino venuto ad aiutarlo. Grazie al cazzo poteva anche starsene a casa a sto punto. Gli spettatori li presenti a quel finale non riuscirono a trattenere una sonora risata tanto che molti si erano piegati a ridere in preda alle lacrime mentre i due formavano quasi la figura di un eroe con in pugno la sua preda.


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    Il rosso sarebbe quindi crollato a terra in preda a brevi ma sistematici spasmi di dolore. Era evidente che il salvataggio era riuscito anche se non con l’esito sperato. Nonostante il brutto colpo tuttavia il rosso sembrò riprendersi rapidamente scattando sull’attenti per poi cominciare ad indicare tutti i presenti con modi furiosi -DANNATI BASTARDI!!! CHE AVETE DA RIDERE?!.. TORNATE A LAVORARE SCHIAVI!!!- quindi dopo aver dispensato rimproveri un po’ qua e la puntando solo ed esclusivamente gli uomini, il rosso sarebbe tornato sul suo “salvatore” sputando ancora sangue dalla bocca -E TU!!! TUUU.. CHE DIAVOLO DI SLAVATAGGIO ERA QUELLO?!.. MI HAI QUASI UCCISO DANNAZIONE!!!.. TI AVEVO CHIESTO DI PRENDERMI AL VOLO.. NON DI PROVARE A FONDERE IL MIO RENE DESTRO CON IL SINISTRO!!!..- il rosso sarebbe rimasto li a lamentarsi ancora un po’ tenendosi il fianco prima di rendersi conto di non aver mai visto quel tizio in vita sua.


    -Ad ogni modo.. tu chi diavolo sei?!.. aiho.. non sembri un ninja di Suna.. sei troppo pallido..- il rosso si sarebbe così alzato la maglietta per controllare che quel corlpo non gli avesse lasciato alcun livido -Cacchio guarda qua che roba.. tra po’ c’è la prova costume.. come faccio a presentarmi al mare con questo livido..- in realtà non c’era assolutamente nulla. Il rosso avrebbe atteso una risposta dal ragazzo anche se non sembrava nemmeno ascoltarlo -..dunque Youshi di un po’.. che sei venuto a fare a Suna con intenzioni non belligeranti?!..- mentre il rosso attendeva di scoprire l’arcano avrebbe borbottato tra se e se -..devo dire ad Itai di spiegare ai suoi come comportarsi..- il Chikuma si era completamente ripreso nel giro di pochi secondi e già si era messo a camminare per il DESERT senza una meta precisa. Se Youshi voleva parlare con lui sarebbe stato costretto a seguirlo, se aveva qualcosa da proporgli quello era sicuramente il momento più adatto per farlo.

     
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    Il laboratorio degli arpioni volanti


    Terzo Post


    Parlato Kitori
    Pensato Kitori
    ##Anima Manaita##
    Narrato
    Parlato altri


    Il rosso accettò il "pagamento" proposto dallo spadaccino della nebbia. Niente di meglio di un baratto: uno scambio di conoscenze utile ad entrambe le parti. A suggello del patto una stretta di mano come ai vecchi tempi; una promessa è debito.

    Perfetto! Si conosco la metallurgia e tutto il resto.

    rispose il diciannovenne seguendo il boss del laboratorio in una stanza piena di tutto il necessario per la lavorazione di metalli e armi. Un grosso e bollente crogiolo spiccava particolarmente: una strumento veramente moderno e funzionale.

    E' stupendo, un vero gioiello della tecnologia.

    Era la stanza dove venivano progettate e realizzate le armi da lancio ma qualcosa o meglio qualcuno catturò l'attenzione del nebbioso più di un magnete che attrae il ferro: una magnifica creatura piena di curve.

    La dea della fucina?!

    pensò subito arrossendo leggermente era veramente una rara bellezza ed era pure un fabbro.

    Net...suu mhm

    Non si aspettava certamente di ritrovarsi davanti a una bellissima donna dai capelli rossi, forse uno dei suoi punti deboli specie se accompagnati da certe forme tanto prorompenti, ora così vicine e morbide. Per qualche momento il giovane perse la capacità di parola e pensiero, non notò nemmeno la reazione elegante di Hoshi e i commenti pungenti di Netsu.
    Improvvisamente fu letteralmente ridestato dalla mostruosa aurea della giovane, un familiare brivido gelido gli percorse la schiena e dopo un istante eterno deglutì ogni goccia di saliva e riacquistò l'etichetta di homo sapiens sapiens.

    Sono Kitori Kuro Kenkichi da Kiri. Sei la dea della forgiatura scommetto!

    Affermò tirando fuori un bel sorrisetto malizioso al punto giusto.

    Molto probabilmente stava per ritrovarsi a giocare con il fuoco e loro "tre" sembravano alquanto scottanti. Comunque il primo incarico di Kitori era quello di disegnare un arma da lancio che stupisse la "maestra".

    Non mi trovo a mio agio con la matita, preferisco le spade.

    Disse impugnando la penna con la mano destra, soffermandosi immobile davanti al foglio bianco per un bel pezzo pensando intensamente a cosa disegnare.

    Trovato! Se unisco mischia e lancio magari...

    pensò ricordando un vecchio fumetto che aveva visto o era un libro? Cominciò così a disegnare sbagliando immediatamente e cambiando foglio e così successe altre due volte. Poi finalmente riuscì a disegnare: creò un disegno abbastanza buona si poteva capire che aveva ritratto un tomahawk. Una piccola ascia da lancio.

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    Ho pensato ad un arma sia da lancio che da mischia: un accetta. O meglio un tomahawk. Largo circa 20-30 centimetri lungo 40 centimetri, credo possa arrivare su 10-15 metri di distanza. Dovrebbe essere abbastanza aereo dinamico. Ecco cosa ne pensate?



     
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  15. l'Horla
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    User deleted


    D.E.S.E.R.T.


    IV

    Porcatroia.
    Che pezzo di scemo che ero stato, cosa mi era passato per la testa? La mia mente era troppo confusa per sentire le risa della gente e avevo anche difficoltà a capire quello che mi stava urlando il Jonin, per l'imbarazzo. Non potei fare altro che lanciarmi in una serie di inchini in sua direzione, ripetendo come un mantra Mi perdoni signore, le giuro che non avevo intenzione. Mi scusi, Hoshikuzu-sama. Mi perdoni signore, le giuro che non avev... Tanto io ripetevo quelle parole ugualmente il ninja di Suna mi additava, prima me e poi la folla che si era fermata a guardare e che, piano piano, iniziava a disperdersi.
    Poi, dopo essersi lamentato del segno che si sarebbe notato per la prova costume, iniziò a borbottare tra sé e sé citando Itai e il fatto che avrebbe dovuto insegnare come comportarsi ai suoi sottoposti, dopo di che si allontanò tra la folla. Io rimasi impietrito, stava forse parlando del Mizukage, Itai-sama in persona? Non doveva succedere che le prima notizie che giungessero al capo del villaggio sulla mia persona fossero di così bassa levatura! Mi scagliai a inseguire il Jonin della sabbia tra la gente e, una volta raggiunto, con voce trafelata gli avrei detto dopo avergli bloccato la strada e fatto l'ennesimo inchino Signore! Se... Se prima stava parlando di Itai-sama, mio Mizukage... alzai lo sguardo verso di lui in un misto tra il preoccupato e il terrorizzato Non gli dica niente sulla mia condotta, la prego! Da quando sono partito per Kiri, ancora studente, non sono più rientrato al villaggio e non vorrei che mi reputasse un inetto senza averlo ancora incontrato! La prego Aggiunsi, infine, preoccupandomi che il tono di queste mie preghiere non risultassero un piagnisteo alle orecchie del ninja.
    Quindi, dopo aver combattuto all'idea di andarmene senza chiedergli nulla, avrei detto, sempre seguendolo lungo il Desert Signore, sono venuto qua su indicazione di un mercante di Nakani; lui mi ha indicato questo luogo eccezionale dissi alzando lo sguardo verso quel complesso sistema di edifici Perché sto cercando un arma particolare, da lancio. Una sorta di spiedi ecco. Volevo chiederle se mi potesse essere d'aiuto in qualche modo, signore
     
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32 replies since 15/1/2017, 10:11   739 views
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