D.E.S.E.R.T.Development of Secret Revolutionary Technologies

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  1. Ade Geist
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Verso il D.E.S.E.R.T.


    Capitolo Unico


    Atto VI
    L'applicazione



    Rimasi perplesso durante le esternazioni di Natsu: davvero un team di sviluppo non era giunto alle stesse conclusioni cui ero giunto io? Bhè, le nottate passate a maledire il mio dolore mi avevano fatto pensare circa un miliardo di idee diverse su come avrei potuto aumentare le capacità di quel mio modesto corpo. Non aggiunse tuttavia molto ed anzi, quasi si limitò a quell'osservazione la ragazza, girandosi e, immaginai, sottintendendo di seguirla. Andammo nella stanza accanto e quasi rimasi sorpreso dal numero di utensili che vedevo per la grandezza della stanza. Quel posto era congeniato proprio in un modo esemplare. Natsu mi indicò una qualsiasi delle numerose postazioni cui potevo soprassedere e poi se ne andò un istante, chiedendomi di aspettare. Quando tornò portava con sé più di una protesi, che poi si rivelarono essere nient'altro che progetti abbandonati. Aggrottai le sopracciglia sotto la momentanea maschera. Interessante. Dissi mentre prendevo uno di quegli arti. Sembrava contenere una lama per tutta la lunghezza dell'avambraccio. Tuttavia lo spazio che quella lama richiedeva era troppo e il materiale che doveva nasconderla era troppo fine perché permettesse una resistenza complessiva dell'arto degna di questo nome. -Ecco qui.. questi sono gli equipaggiamenti incompleti che Hoshi ed altri collaboratori del DESERT avevano cominciato a sviluppare e che poi hanno abbandonato.. ora vorrei che ti impegnassi per costruirli e terminarli.. ovviamente grazie anche al mio aiuto!.. una volta realizzati condurremmo una serie di test per capire se il lavoro svolto ha dato i suoi risultati o meno.. di solito non riesce tutto alla perfezione al primo colpo inoltre il più delle volte è molto probabile che la realtà sia ben lontana da quanto ideato sulla carta! Le idee sono importanti.. ma serve competenza e dedizione per trasformare poi quelle idee in realtà!.. Posai la lama celata e presi un'altra creazione che aveva attirato la mia attenzione per altri motivi: non era esotica, non aveva scomparti nascosti; era forgiata per essere, semplicemente, più resistente possibile. Se non ti dispiace, Natsu, partirei da qualcosa di più semplice rispetto a quanto abbiamo immaginato prima. Vorrei intanto capire quali sono gli incastri anatomici di questi oggetti e comprendere come renderli il più possibile simili ad arti veri … ma migliori. Avendola tra le mani mi accorsi di quanto fosse pesante. Limita i movimenti del portatore. precisai. Ed inoltre ... feci un po' di pressione grazie alla mia forza sulle dita di quell'arto: si piegarono. … il metallo utilizzato è troppo duttile. La girai più volte tra le mani, osservandone le fattezze. Presi poi un foglio lì vicino ed iniziai a progettarla, ragionando ad alta voce. Credo che l'errore fondamentale della progettazione sia stato quello di pensarla piena. battei con le nocche della mia unica vera mano sul metallo, così da fargli emettere un suono sordo. E possiamo utilizzare una lega di metalli, anche complessivamente meno resistenti, per aumentarne la criticità dei punti di rottura. Passai a disegnarne l'interno. Quello che serve, anche per renderla più leggera, non è altro che dei supporti interni, a loro volta collegati ad altri supporti o a supporti stessi dei altre parti del braccio, così da creare una rete di punti di rottura sì più fitta ma molto più nascosta e che interessa una porzione ancora minore dell'arto. In quel dedalo d'acciaio si deve far passare le terminazioni artificiali ed i punti di fuga collegati al tantien. Guardiamo cosa succede se proviamo a forgiarla così. Diciamo che cosa sarebbe successo era immaginabile: un primo tentativo assoluto di un erudito che poche volte in vita sua aveva preso in mano utensili di qualsiasi tipo - fu un fallimento. Nonostante le indicazioni di Natsu, avevo sbagliato le saldature in più punti,
    avevo dimenticato strutture di supporto, avevo sbagliato a fondere i metalli nella lega.
    Eppure non sarebbe stato un fallimento a fermarmi. Neanche due, neanche tre, neanche quattro, esattamente come accadde quel giorno. Il fuoco della fucina era disturbante, i miei arti metallici si surriscaldavano a dismisura ed ero costretto ad allontanarmi, saltuariamente. Improvvisammo un rivestimento schermato dal calore, dei particolari guanti e una sorta di grembiule lungo che rendevano il fastidio più vivibile. Non che il dolore fosse un problema, in ogni caso.
    Il quinto tentativo partorì un arto per lo meno inizialmente decente. Sembrava davvero resistente, sembrava davvero ben congegnato, oltre che ben forgiato. Qual miglior test del provarlo? Staccai la mia protesi sinistra ed infilai il nuovo arto. Era leggero e gli impulsi nervosi ben collegati. Piegai più di un oggetto a mani nude e mi feci sferrare più di un colpo assurdamente potente sul braccio. L'arto resistette a modo. Il problema venne quando provai ad eseguire un jutsu: il chakra non fluiva nella protesi. C'era da rivederne l'interno.
    Fu proprio quando stavamo provando i nuovi collegamenti col tantien che Hoshi ci interruppe. Poté vedere molti oggetti della sala volare in varie direzioni, mentre caricavo ed espellevo chakra dal prototipo di quel nuovo braccio sinistro. Il Rosso e Natsu si scambiarono due rapide battute alternando complimenti ed offese rispettivamente alla mia figura ed a quella di Hoshikuzu. Ciò che però attirò immediatamente la mia attenzione fu il rotolo presente nelle mani del Sunese. I Kanji che vi erano incisi sopra recitavano segretezza. Natsu fu congedata e Hoshi mi fece segno di seguirlo, interpellandomi su cosa avessi fatto quel giorno. Credo di essere riuscito a capire come si accende una fornace. Commentai. Come i colpi di spada che mi hanno portato ad essere lo spadaccino che sono, dovrò esercitarmi ogni giorno se vorrò mettere a frutto ciò che tu e Natsu, quest'oggi, mi avete concesso di imparare. Ti ringrazio per questo. Rientrammo nello studio e l'inventore prese a discorrere. Eccolo qua!.. ciò che mi avevi chiesto e sigillato all’interno di questo rotolo.. non è stato affatto semplice e devo dire di essere stato costretto a superare diverse complicazioni progettuali.. ma come primo prototipo credi di potermi ritenere soddisfatto!.. la tecnologia migliora sempre di giorno in girono.. e vorrei che tornassi qui periodicamente almeno una volta all’anno per aggiornare l’hardware installato.. Un sigillo e l'elmo comparve immediatamente nelle sue mani. Me lo porse, al che lo presi ed immediatamente lo osservai attentamente. Notai immediatamente quella che doveva essere la firma di Hoshi: il fatto che avessi una voglia ad essa molto simile mi fece sorridere. L'Elmo era lucido come quando uscì per la prima volta dalla forgia del Mercenario. Chissà se era a Suna in quel momento. Lo indossai mentre l'inventore si stappava una birra. Wow! Esclamai, mentre riuscivo a vedere dietro la scrivania che avevo davanti. Lo stupore continuò mani a mano che premevo i pulsanti situati lateralmente, sul lato posteriore del mio elmo. Dalla visione termica ad uno zoom telescopico. Era tutto fantastico. Ottimo lavoro, Hoshi. Dissi, mentre mi chinavo in segno di ringraziamento. Ho già in mente cosa potresti inserire all'interno di questo specifico elmo la prossima volta. Ero già lì pronto a dargli indicazioni su nuovi eventuali progetti. Un respiratore. Subacqueo o schermante dalle tossine ... insomma, vedi tu cosa preferisci o come preferisci farlo. Hai già tutti gli strumenti che ti servono.

    Se non ci fosse stato altro da aggiungere o contrattare, mi sarei dileguato dopo aver pagato Hoshi per il disturbo e per l'accordo raggiunto. Kiri e Suna sono adesso vicine più che mai. La Nebbia ti ringrazia. Feci una breve pausa. Non credo di dover scendere nei dettagli di cosa succederebbe se violassi il nostro patto di segretezza. Mi voltai, incamminandomi verso l'uscita. A presto, Rosso. Riceverai una missiva qualche giorno prima di ogni mia visita. La mano destra si sarebbe levata sopra la spalla, salutando, mentre il tetro mantello color della notte svolazzava alle mie spalle.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 750
    Velocità: 600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note

    Non ho inserito nessuna descrizione perché userò quelle che hai proposto te poco sopra. :ghu:
    Procedo ad inserire la giocata in timeline e poi a stemmare appena avrai fatto altrettanto. :riot:


    PARLATO
    CITATO
    KYOFU

     
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32 replies since 15/1/2017, 10:11   750 views
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