Taipan[Negozio]

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    Taipan - un negozio di veleni ed ordigni esplosivi


    Taipan è un negozio di veleni realizzato all'interno della struttura D.E.S.E.R.T. Il suo nome deriva dall'omonimo animale, un serpente tra i più velenosi che si possano trovare nel deserto che circonda Suna. Più che un negozio, Taipan è una bottega. Strutturata su un solo piano, il cliente viene accolto in uno spazio relativamente contenuto, di circa 30 metri quadrati, di forma rettangolare con pavimento e muri in legno. Sui lati lunghi, due scaffalature ricoprono completamente le pareti. Esse contengono tomi sulla descrizione e produzione dei veleni comuni, ed ampolle dai colori scuri, più o meno piene. Tutto è catalogato tramite un piccolo traghettino, che mostra al cliente la tipologia della sostanza, una brave descrizione dei suoi effetti e, chiaramente, il costo. Tappi in sughero sigillano tutte le ampolle, impedendo al loro contenuto mortale di disperdersi nell'aria. Nonostante questo, diversi odori impregnano l'aria, ma la mescolanza delle sostanze impedisce di individuarne ogni singolo elemento.

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    Un tappeto rosso scuro si srotola tra le due teche di questa zona, e porta il cliente direttamente al bancone centrale. Lungo poco più di 3 metri, il banco è completamente in legno massiccio, e sgombro se non per pochi elementi: un libro con una copertina nera in pelle consumata, dove vengono annotati il nome degli acquirenti con il loro acquisto; una bilancia di precisione, per misurare le quantità delle sostanze velenose vendute al peso. La zona dietro il bancone è interdetta al pubblico. A vista d'occhio, scaffali che arrivano fino a soffitto si impilano l'uno dietro l'altro, formando corridoio stretti ed un labirinto tortuoso di cui, il cliente, percepisce solo una minima parte. Nuove ampolle delle forme e dalle taglie più disparate riempiono le mensole, ma sono solo una piccola parte della collezione. Sacchetti in tela color senape sono ammassati in file ordinate. Contengono erbe rare, nelle loro forme essiccate e fresche. Vasetti in vetro sigillati con la cera racchiudono polveri sottili, color nero, rosso e porpora, che danzano piano all'interno del piccolo spazio loro concesso. Poi ci sono i minerali, nella forma di pietruzze o schegge. Nel negozio infatti non si vendono solo veleni già preparati, ma anche i materiali grezzi con cui realizzarli. I veleni più pregiati sono anche qui conservati, lontani dalle mani disattente o disoneste delle persone che potrebbero entrare nel locale.

    Tra il bacone e gli scaffali è sempre presente Kuroki Fujishihtv_vive_secret_shop_art. Un uomo sulla cinquantina ed in carne, con la testa rasata. Veste alla maniera dei mercanti dei bazar di Suna, con ampie tuniche dai colori panna e verdi, ed un cappellino. Kuroki è una persona gioviale, dalla risata profonda e l'occhio malandrino. Sembra avere una lunga esperienza come mercante, ed essere un vasto conoscitore dei trucchi e trabocchetti del mestiere. La sua presenza nel locale è costante, tanto che quasi tutti sono portati a pensare che il locale sia suo. In realtà, nessuno è a conoscenza del fatto che Kuroki sia solo una marionetta di Shunsui, opportunamente camuffata.

    Oltre le fila di scaffali e lontano dal pubblico, si apre una porta che da l'accesso al retro bottega, composta da due stanze. La prima è poco più che uno sgabuzzino, dove vengono conservati attrezzature di ricambio per la fabbricazione delle sostanze velenose, o che si usano raramente. L'spetto banale della stanza nasconde la sua importanza. Infatti, una piccola cassaforte è nascosta dietro una scaffalatura mobile. Dentro di essa è presente minuto diario, ricoperto anch'esso con una copertina in pelle nera, nel quale Shunsui ha annotato le sue ricette più segrete. Per tale motivo, il fascicoletto è secretato Carte Ninja [1]
    Arte: L'utilizzatore può incidere nelle carte ninja le informazioni conosciute, dialoghi, indicazioni senza la necessità di scrivere. Richiede slot gratuito Istantaneo.
    La carta può essere occultata, risultando bianca, e resa visibile a volontà del creatore. A discrezione del creatore è possibile permettere la lettura di tali carte agli estranei se soddisfano delle condizioni.
    (Consumo per carta: ¼ Basso )
    [Da genin in su]
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    La seconda stanza è la più grande con i suoi quaranta metri quadri. In netto contrasto con la zona dove i clienti possono accedere, questa parte del retro bottega ha uno stile più moderno, per via delle apparecchiature che vi si trovano. Tre tavoli sono disposti parallelamente al centro e, su ognuno di loro, diversi attrezzi trovano la loro collocazione. Alambicchi, mortai, provette e fuochi sono gli elementi più comuni, ma vi si trovano anche attrezzature più all'avanguardia, come centrifughe e spettroscopi. Vari manuali sono sparsi per la stanza, spesso riempiti di appunti a matita o penna, riportanti varie correzioni apportate alle formule canoniche. Alcuni quaderni sono totalmente scritti a mano, e riportano i procedimenti più arzigogolati, ed il trattamento dei materiali più pregiati. Per lavorazioni più complesse, il negozio usufruisce delle strutture di ricerca messe a disposizione da D.E.S.E.R.T.

    [Allargamento]



    In seguito ad un ampliamento, sono stati aggiunti tre locali al negozio, due soli dei quali sono aperti al pubblico.

    Nella stanza all'ingresso, sulla parete di destra, una porta è stata ricavata aprendo una finestra all'interno delle scaffalature piene di libri e sostanze per la realizzazione di veleni. Le assi del parquet invitano l'avventore ad entrare a passare sotto un arco ed attraverso delle tende in velluto cremisi. Il nuovo ambiente è più grande di quello che si è appena lasciato. A pianta rettangolare, di lati 5 x 7 metri, il cliente è libero di camminare tra venti teche di vetro che congiungono il soffitto al pavimento. All'interno di ognuna di esse, all'altezza degli occhi, si trovano dispositivi meccanici dalle forme e dimensioni più disparate, sospesi tramite dei fili. Immediatamente sotto, una tabella corredata di disegni cita: il nome in codice del dispositivo, la potenza di detonazione ed il raggio dello stesso, effetti addizionali ed il costo. Sul lato lungo della stanza, di fronte all'arco di ingresso, c'è un bancone su cui alcuni ordigni esposti sono disassemblati nelle loro parti elementari a scopo dimostrativo. Anche in questa stanza, le pareti sono tappezzate di tomi, questa volta incentrati sulla costruzione di ordigni, sulle varie lavorazioni e sui materiali impiegati. Alcuni di questi sono disposti e classificati in teche poste sui lati corti della stanza.

    Il secondo locale costituisce un semplice allargamento della seconda stanza, il laboratorio di veleni. Il nuovo ambiente è diviso dal primo da un muro ed una porta dotata di un particolare sistema di ventilazione che garantisce l'assenza di contaminazione tra una zona e l'altra. Il muro divisorio, la porta di collegamento ed i muri perimetrali sono opportunamente rinforzati, così che esplosioni accidentali rimangano contenute a questa stanza. Il laboratorio di ordigni esplosivi ha al centro due lunghi banconi, non molto dissimili da quelli del suo corrispettivo per i veleni. Ampi pannelli sovrastano in verticale i tavoli, ai quali sono attaccati diversi tipi di utensili, viti e bulloni. Sono presenti anche in questo caso delle bilance di precisione, nonché molto materiale elettrico: fili, sensori, resistenze, fusibili e vari strumenti di misura. Un reparto della stanza contiene una cassaforte con all'interno materiali altamente esplosivi, nonché degli armati isolati e con sistemazione de aerazione dedicato per i reagenti chimici.

    Il terzo locale è segreto. L'ingresso è situato sotto il secondo bancone nel laboratorio degli esplosivi, che può alzarsi e scivolare di lato, così da consentire il passaggio. Per accedere al meccanismo, è necessario far scattare contemporaneamente un triplice innesco nascosto all'interno di tre fori del diametro di un capello presenti nella stanza. Individuati i tre fori, gli inneschi si trovano alla fine di un tubicino lungo 5 metri, che percorre un tragitto a zig zag verso le fondamenta dell'edificio. Forzare l'ingresso, oppure entrare nel locale sottostante senza aver attivato il triplice meccanismo causa l'immediata esplosione di tutto il piano nascosto. Le bombe sono posizionate in maniera tale da distruggere sistematicamente tutto il contenuto sensibile della stanza. Avuto l'accesso, scale in pietra scendono per 5 metri verso il basso, conducendo ad una stanza circolare di raggio 20 metri dalle pareti metalliche di color scuro, ed un pavimento dello stesso materiale bensì di colore più chiaro. Al centro della stanza è posto un unico tavolo operatorio metallico, che può essere ripiegato all'occorrenza a formare una sedia. Su un lato di questo, è presente una teca con una serie di bisturi ed altri strumenti medici sterilizzati. In realtà, l'intero locale è completamente asetticoRazzia
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Tigre, Dragone, Topo, Tigre (4)
    L'utilizzatore sarà in grado di eliminare, tramite un'emissione di chakra, tutte le impronte, odori, oggetti, tracce e indizi nel raggio di 30 metri. Danni ingenti all'ambiente (buchi, incendi) non verranno alterati.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Basso)
    [Da chunin in su]
    . Sempre in prossimità del lettino, è presente un pannello composto da una serie di leve e pulsati. Opportunamente azionati, fanno emergere dal pavimento delle teche piene di un liquido trasparente, sufficientemente grandi da ospitare una persona. La presenza delle teche sul pavimento è individuabile dai contorni delle sommità delle teche stesse, che si mostrano come discontinuità circolari sul pavimento altrimenti continuo. Solo una teca è diversa dalle altre: più piccola, non contiene alcun liquido, e le sue giunture non sono visibili dal pavimento. Se richiamata, essa contiene un tomo che appare completamente vuoto Carte Ninja [1]
    Arte: L'utilizzatore può incidere nelle carte ninja le informazioni conosciute, dialoghi, indicazioni senza la necessità di scrivere. Richiede slot gratuito Istantaneo.
    La carta può essere occultata, risultando bianca, e resa visibile a volontà del creatore. A discrezione del creatore è possibile permettere la lettura di tali carte agli estranei se soddisfano delle condizioni.
    (Consumo per carta: ¼ Basso )
    [Da genin in su]
    . Avendo la giusta chiave di lettura, è possibile richiamarne il contenuto: esso contiene tutte le informazioni che Shunsui ha raccolto sui ninja con i quali è entrato in contatto.




    Edited by Shunsui Abara - 5/2/2018, 23:13
     
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    Taipan


    I
    Sete di Conoscenza

    Non mi ero ancora ripreso dal singolare incontro con il Jonin, nonché proprietario del D.E.S.E.R.T., del villaggio della Sabbia. Era stato però un incontro produttivo, in seguito alla rocambolesca presentazione, avevamo discusso dell'arma che avevo in mente ed ero riuscito a fargli strappare la promessa che ci saremmo rivisti nei giorni successivi con qualche progetto.
    Per questo ora camminavo più tranquillo in quell'immensa struttura la cui architettura mi lasciava stupito, non badavo più la folla che si riversava nelle strade e il refrigerio degli interni mi permetteva di sopravvivere al calore di quelle terre. Il mio sguardo fu attirato da un locale, il cui interni in legno che potei intravedere dalla vetrine, attirarono la mia attenzione, mossi qualche passo verso la porta e vidi emergere dalla penombra del locale una stanza di medie dimensioni i cui muri erano ricoperti di scaffali sui quali stavano ampolle e grossi libri. Alzai lo sguardo verso l'insegna e dissi a voce bassa Taipan... girando tra le dita il biglietto da visita che il ninja a guardia delle mura mi aveva dato. Il nostro incontro era stato forse un po' anonimo, mi ricordavo la sua espressione di disappunto quando avevamo parlato della differenza tra una produzione meccanica/commerciale e una artistica. Corrucciai le sopracciglia e, dopo un profondo respiro, affrontai la porta del locale accedendovi.
    Un'onda di odori e profumi mi circondò, ve ne erano di forti e pungenti ma il loro inarrestabile unirsi e mischiarsi mi rendeva impossibile riconoscerli. Prima di muovere i primi passi all'interno della stanza, mi guardai attorno lasciando scorrere lo sguardo da sinistra destra lungo le pareti colme di materiali tenuti chiusi da tappi di sughero o da libri di diversa forma e colore. Il mio sguardo si fermò poi sull'uomo dietro al bancone, mi prese leggermente in contropiede aspettandomi, forse stupidamente, il guardiano di Suna. Mossi quindi qualche passo in sua direzione tenendo un sorriso leggero tra le labbra e, dopo aver appoggiato il biglietto da visita che tenevo ancora tra le dita sul bancone, dissi con voce calma Salve signore, sono Youshi Tokugawa, genin della nebbia il simbolo del villaggio tessuto sul mantello all'altezza del cuore a testimonianza Alle mura ho incontrato Shunsui Abara l'altro giorno, mi chiedevo se fosse presente, ci terrei a parlarci se fosse possibile, signore Conclusi alzando lo sguardo verso quello che sembrava rappresentare il perfetto stereotipo di mercante del villaggio della sabbia, pensai sorridendogli
     
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    Il primo


    Taipan - I



    L'omaccione dietro il bancone guardò con sguardo torbido il ragazzino che si era presentato nel negozio. Lo squadrò dalla testa ai piedi mentre tamburellava con una mano sul bancone. Poi disse con voce profonda:Tu non hai proprio l'aria di qualcuno che si possa permettere quello che vendiamo qui, giovincello! Voi forse rubare qualcosa...? Mantenne lo sguardo serio ancora per un paio di secondi, prima di battere con forza la mano destra sul bancone, scoppiando in una sonora risata: Ahahahah...sto scherzando ragazzo! Non te la prendere! Benvenuto al Taipan! Si Shunsui è nel retrobottega. Sei fortunato ad averlo trovato, molto spesso ha i turni alle mura. Te lo vado a chiamare! Sparì nelle stanze interne del piano, lasciando il giovane kiriano da solo. Passarono una ventina di secondi, prima che il marionettista nonchè proprietario di quel locale emerse dal suo laboratorio. Alle sue spalle, Kuroki lo seguì dopo poco, ma invece di rimanere con loro, semplicemente se ne andò nella stanza attigua dove avevano in esposizione le bombe. Shunsui si portò dietro il bancone, senza distogliere lo sguardo dal nuovo visitatore. Il suo viso non lasciava trasparire particolari emozioni, anzi sembrava essere distante. Ah si mi ricordo di te! Sei passato dalle mura qualche tempo fa...Youshi, giusto? Sì, difficilmente dimentico il volto di qualcuno che mi è passato tra le mani alle mura. Spero che i tuoi affari in città siano andati come speravi. Il chunin della Sabbia si accomodò sullo sgabello dietro il bancone, che non era visibile dalla posizione del kiriano. Non c'erano altre sedie nelle vicinanze. Allora...cosa posso fare per te? Sei interessato a qualche articolo in particolare?
     
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  4. l'Horla
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    Taipan


    II
    Sete di Conoscenza

    Sgranai gli occhi alla domanda e allo sguardo con cui venni accolto, certo le mie finanze non erano delle migliori e forse il caldo squagliava il mio portamento, ma metteva veramente in dubbio le mie intenzioni? Non sapevo cosa dire, mossi le labbra senza emettere suoni finché non esplose in una fragorosa risata e io mi sciolsi in un sorriso di sollievo sincero. Fecci un cenno con il capo quando mi disse che il proprietario, chunin e guardiano della sabbia, era nel retrobottega e che me l'avrebbe chiamato.
    Rimasi qualche attimo da solo all'interno della stanza, i miei occhi si mossero sulle ampolle, gli ingredienti più o meno colorati che punteggiavano nell'aura tetra del locale. Quel profumo da cui riuscii a scindere l'odore del legno, alcune sfumature di zolfo e richiami floreali non identificati; fu in quel momento, mentre respiravo a pieni polmoni cercando di assaporare e distinguere ogni odore, che fece il suo ingresso Shunsui in compagnia dell'altro uomo.
    Ricambiai il suo sguardo di riconoscimento e sorrisi leggermente muovendo il capo Sì signore, sono proprio io, il ninja di kiri. Certo, non me ne posso lamentare, ho fatto conoscenza con Hoshikuzu-sama Dissi in un sorriso che si piegò leggermente nella vergogna quando proseguii L'ho conosciuto in maniera un po' particolare, ma mai particolare quanto la sua persona Conclusi sorridendo cercando una conferma negli occhi del ninja sperando che capisse che mi stessi riferendo all'esuberanza del Jonin della sabbia. Ma si è rivelato molto utile, nei prossimi giorni mi mostrerà dei progetti per degli spiedi particolari, non ne vedo l'ora Alzai il capo lasciando scorrere lo sguardo sul bancone del locale.
    Al momento di rispondere all'ultima domanda del chunin passai la lingua sui denti e deglutii prima di alzare lo sguardo verso di lui In realtà, ad articoli in particolare non saprei, devo ancora poter dare un'occhiata approfondita al suo negozio feci una pausa, più per cercare di trovare il modo e le parole giuste che guardarmi attorno come stavo realmente facendo E' certo però che c'è un settore che mi attira molto, ed è quello dei veleni.
    Mi chiedevo se poteste accettare un apprendista, se fosse disposto a condividere con me certi segreti della sua arte
    Lo sguardo da basso si alzò nuovamente verso di lui, mi rendevo conto che fosse solo la seconda volta che mi vedeva ma avrei potuto lavorare per lui gratuitamente all'occorrenza o fare della sana gavetta per mostrargli la mia dedizione e presentarmi degno di fiducia per quelli che sarebbe stati i segreti di quell'arte tanto oscura quanto affascinante.
     
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    Requisiti


    Taipan - II


    Alla richiesta del ragazzo, il chunin della Sabbia serrò leggermente le palpebre in un movimento quasi impercettibile. Doveva dire che non si aspettava una richiesta del genere. Prendere un apprendista non era nei suoi piani, sebbene non avesse nulla in contrario alla diffusione di un certo tipo di conoscenze. A pensarci bene, una mano nella gestione del locale avrebbe anche potuto fargli comodo. Tuttavia non era nel suo stile accettare così su due piedi. Il ragazzo non gli aveva fatto una particolare impressione fino a quel momento, ed il lavoro che si faceva nella sua attività era un lavoro serio. ...potrei essere interessato a prendere un assistente. Certamente il lavoro non manca, ma bisogna essere precisi, metodici. Tu dici che quella dei veleni sia un'arte, ed in un certo senso sono d'accordo, ma io preferisco pensare ad essa come ad una scienza. Il chunin si mise comodo sulla sua seduta prima di continuare:Devo capire se hai la stoffa per iniziare questa attività: ci sono molte cose da studiare, elementi e piante ad conoscere, processi da implementare ed anche una certa manualità. Credi di potercela fare? E' un'attività che richiede molto tempo, tempo che non so se tu hai... Innanzi tutto, perché sei interessato alla fabbricazione dei veleni? Immagino che tu abbia già un certo grado di conoscenza in materia, o sbaglio? Forse già usi dei veleni nel tuo stile di combattimento. Chiaramente hai lasciato le armi alle mura, ed io quindi non riesco a percepire tracce di veleno addosso a te. Il chunin aveva sviluppato un olfatto Segugio [1]
    Abile: L'utilizzatore può percepire il veleno tramite l'olfatto: il veleno sarà considerato come furtivo, parigrado l'utilizzatore del veleno. Inoltre, l'utilizzatore è in grado di percepisce in modo accurato l'odore di oggetti e persone, ottenendo un vantaggio a riconoscere camuffamenti, raggiri o la presenza di materiale tramite l'olfatto. Il riconoscimento di una persona è possibile solamente entro brevi periodi di tempo, oltre i quali, in assenza di precedenti interazioni frequenti o prolungate o particolari motivazioni gdr sarà impossibile avere certezza dell'identificazione[Da chunin in su]
    molto sensibile alle sostanze velenose usate dai ninja, e difficilmente sbagliava. Dimmi, con quali veleni sei entrato in contatto fino a questo punto della tua carriera? Come li utilizzi nel tuo stile di combattimento? E come pensi che imparare a fabbricarli possa avvantaggiarti in questo mondo?

     
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  6. l'Horla
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    Taipan


    III
    Sete di Conoscenza

    Ascoltai le prima parole del chunin non perdendolo di vista e accompagnando il suo discorso con brevi e rapidi cenni di assenso. Non riuscii a capire perché pensasse che non avessi tempo a disposizione per dedicarmi a quella scienza - come lui la preferiva definirla - infondo la mia carriera ninja era appena cominciata, avrei avuto tempo per approfondirla e proprio per questo non avrei avuto remore di rimanere a Suna per tutto il tempo necessario per apprenderne al meglio le basi. Alle domande di Shunsui risposi, inizialmente, con qualche attimo di silenzio, semplicemente per fare mente locale prima di parlare Signore, io sono del clan Tokugawa di Kiri, siamo sempre stati inclini all'assassinio più rapido e pulito. Negli anni, prima di diventare genin, l'addestramento fisico è sempre stato accompagnato, di pari passo, ad uno studio teorico della vittima Tossii leggermente schiarendomi la voce per poi continuare con tono moderato Intendo
    proprio dal punto di vista anatomico sia per quanto riguarda la struttura fisica dell'uomo con i suoi punti deboli, che le interazioni che alcuni elementi possono avere con il corpo
    Anuii leggermente avvicinandomi al bancone, se alle prime sue domande riguardo ad una mia conoscenza di base dei veleni avevo risposto, ora si trattava di intavolare il discorso riguardo al loro utilizzo in combattimento Come penso si possa intuire dalla mia costituzione allargai le braccia per mostrare il mio corpo piuttosto minuto Non sono fatto per i combattimenti prolungati, ma come accennavo prima preferisco essere letale in pochi colpi. In questo ho trovato molto utile il lancia spiedi, che mi permette di somministrare più di una dose in colpo. Al momento sto utilizzando un veleno comune di tipo C1, un estratto di Oleandro e funghi velenosi essicati Passai la lingua sulle labbra secche, sentivo vampate di calore affliggermi mentre la gola ardeva. Nello specifico questo veleno rallenta i riflessi della vittima e, come immaginerà, mi facilita a mettere a segno i miei colpi. Nella mente mi ripassarono le immagini di Nakani dove, acquattato nell'ombra, avevo atteso il nukenin per prima avvelenarlo e poi colpirlo furtivamente, oppure ad Oto dove la mia strategia venne limitata proprio dal fatto che non ero riuscito ad avvelenare quella ninja di Kurotempi.
    Credo che mi sarebbe utile imparare a creare dei veleni originali perché così potrei averne di più tipi, mi permetterebbe di avere una scelta vasta entro la quale scegliere in base alla situazione in cui mi trovo.
    Ad esempio, quello che sto usando ora, non so ancora per quanto mi sarà realmente utile...
    dissi riflettendo sul fatto che non solo stavo diventando sempre più veloce ma anche che avevo altro nel mio inventario che mi permettesse di rallentare l'avversario Più avanti potrebbe servirmi un veleno per amplificare i danni, limitare la forza avversaria o qualcosa del genere In mente mi sorse una domanda a cui non avevo mai pensato e alla quale non sapevo dare risposta, il chunin non mi aveva ancora accettato come suo assistente ma la curiosità era troppo per tacere Mi chiedevo, mi scusi per la domanda signore, esistono tipi di veleni che interferiscono con il chakra della vittima? Lo chiesi perché avevo conosciuto solo veleni che intaccavano il fisico ma mai nulla che citasse qualche squilibrio chakrico della vittima.
     
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    Un primo incarico


    III


    Il chunin ascoltò le parole del genin senza commentare, semplicemente curioso di ciò che quel ragazzo aveva da condividere. Come immaginava il kiriano conosceva abbastanza sui veleni per poterli usare attivamente in combattimento senza farsi male. Come genin, Shunsui era consapevole del fatto che il ragazzo avesse accesso ad un pool limitato di sostanze, e quindi non si stupì quando Youshi disse di utilizzare un classico C1. Rispose prontamente alla domanda:Ma certamente...i veleni possono indebolire ed in dosi massicce inibire il controllo del chakra di uno shinobi: in questa maniera un ninja infetto e non accorto potrebbe essere limitato nella quantità di chakra che può utilizzare o in quanto può impastare nei propri muscoli prima di ferirsi. Le sostanze presenti in natura, sia di origine organica che inorganica, sono pressappoco infinite. Scoprirai che il limite alla tipologia di veleni che si possono creare sia solo la tua fantasia....presupposta una certa dose di abilità, chiaramente. Tutto sommato il ragazzo poteva essere un buon candidato a diventare suo apprendista: era giovane, aveva voglia e tempo di imparare, non era completamente illetterato sull'argomento ed era sufficientemente curioso. Tuttavia, il chunin non si sarebbe ancora sbilanciato a riguardo. Invece, si sarebbe voltato verso una scaffale posto alle sue spalle, ed avrebbe preso un tomo mediamente grande la cui copertina recitava: 'I Cactus dell'Anauroch'. ...molto bene...diciamo che posso considerare la tua richiesta di apprendistato. Tuttavia sono una persona molto esigente, e non mi piace perdere il mio tempo con degli incompetenti. Ti assegnerò un incarico semplice, come potresti ritrovarti a dover svolgere lavorando presso di me. Sfogliando il libro, si sarebbe fermato ad una pagina dove spuntava un cactus dai fiori gialli intensi e dal nome impronunciabile. Questo Cactus è uno dei pochi che può crescere sui pendii delle montagne rocciose che circondano il villaggio di Suna. L'estratto del fiore può essere lavorato in varie maniera, ed una di queste permette di creare un veleno molto simile al C1 che tu stesso utilizzi. Vorrei che tu andassi a prendermene tre esemplari. Memorizza la forma del fiore, cerca la pianta e portami quello che ti ho chiesto. Avrebbe quindi spinto il tomo verso il kiriano, così che lui potesse dare una bella occhiata.Le pareti rocciose che circondano il villaggio non hanno tracciati segnati, per questo la pianta si è sviluppata libera in diversi punti. Tuttavia non è possibile raggiungerla se non scalando la parete stessa...ma questo non dovrebbe essere un problema se conosci i fondamentali del chakra adesivo... Tuttavia, mentre così diceva, il marionettista si accorse dalla faccia del ragazzo che il kiriano non aveva ancora sviluppato questa capacità. Senza mostrare disappunto, il chunin continuò:...capisco...bhè immagino che questa mia piccola prova sarà un buon modo per insegnarti i rudimenti del controllo del chakra. Si sarebbe alzato dalla sedia, superando il bancone e quindi arrivanti nella zona principale della stanza. A quel punto, avrebbe spiccato un salto e, avvitandosi, sarebbe riuscito a poggiare un piede contro il soffitto. Il ragazzo avrebbe potuto vedere una sottile patina di chakra frapporsi tra il piede del chunin e la muratura, e tanto sarebbe bastato a non far precipitare a terra lo shinobi della Sabbia. Attaccato in quella posizione avrebbe spiegato:Questa è un'applicazione fondamentale del controllo del chakra che si chiama chakra adesivo. Si crea una minuscola patina di chakra sotto le piante dei piedi che faccia da collante tra il corpo ed una superficie verticale o orizzontale. La quantità di chakra che serve è minima, ma il riuscire a controllarne l'afflusso ed a distribuirlo uniformemente sull'estremità del corpo è la parte complessa. Sarebbe quindi ritornato a terra con un movimento fluido.Questo è tutto quello che c'è da sapere per il momento. Ora va', ti aspetterò in laboratorio

     
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  8. l'Horla
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    Taipan


    IV
    Cactus e chakra

    Ascoltai con attenzione le parole del chunin. Scoprire che ci fossero veleni capaci di interagire con il sistema del chakra della vittima, accese in me, se possibile, ancora più interesse e fantasia verso quel mondo a cui il chunin mi stava lentamente aprendo le porte. Sembrò che gli avessi fatto una buona impressione ma mostrò ancora delle riserve prima di accettare la mia candidatura, volle quindi sottopormi ad un primo incarico di cui, aprendo e porgendomi o un grosso tomo, me ne spiegò i dettagli. Disegni precisi e colorati riportavano dei grossi fiori gialli, mi spiegò che potevano essere utili per la creazione di svariati veleni e che si trovavano sulle pareti rocciose che circondavano il villaggio. Con il suo benestare ebbi l'opportunità di leggerne la scheda scientifica per qualche minuto, veniva riportato il luogo e l'habitat in cui erano soliti crescere, il ciclo di vita e una descrizione accurata dei loro fiori, caratterizzati dai tre ai cinque petali di colore giallo cadmio e un pistillo verde biforcuto carico di polline in cui erano presenti i principi attivi per la creazione di veleni e sostanze mediche. Feci piccoli cenni di assenso quando mi assicurai di averne memorizzato i punti chiavi e riporgendogli il libro.
    Seppe leggere il disagio nell'espressione del mio volto quando mi spiegò come avrei dovuto fare per raggiungerli. Non ero ancora in grado ad impastare il chakra per renderlo adesivo e, se in un primo momento la cosa mi fece vergognare, vedere la sua reazione comprensiva alla notizia mi rincuorò. Mi diede allora una dimostrazione pratica, superò il bancone e, con un salto fantastico, rimase attaccato al muro come uno dei tanti pipistrelli che abitavano le grotte sulle coste di kiri. La mia meraviglia non poté che aumentare quando mi fece notare il sottile strato di chakra che fluiva dalla pianta dei piedi, mi spiegò quindi che non serviva una grossa quantità di chakra ma che la cosa fondamentale fosse riuscire a controllarlo e bilanciarlo sulla suola della scarpa.
    Con qualche dubbio e timore di non riuscire a farcela, trattandosi quella di una prova effettiva per dare via al mio apprendistato, lo salutai con un breve inchiano e imboccai la porta del negozio.

    [...]

    Per mia fortuna, un guardiano posto alle mura, venuto a sapere della mia ricerca, mi indicò la via per trovare una parete rocciosa ricca di quei cactus e i loro fiori.
    La parete, illuminata da un sole tenue, si stagliava imponente sullo sfondo del cielo terso, i fiori, qua e là che si sarebbero notati ad una seconda occhiata punteggiare la roccia viva, erano posti a piccoli gruppi. Lasciai a terra la borsa con cui avrei raccolto i cactus e mi avvicinai, quasi timoroso, verso la parete toccandola appena con le dita della mano per sentirne il calore.
    La situazione non era certo delle migliori, mi assicurai che effettivamente non fosse possibile scalare quelle rocce e mi sedetti a terra a gambe incrociate a ripensare alle poche parole del ninja. Certo, da quando la mia carriera ninja era iniziata la mia riserva di chakra era aumentata e avevo imparato nuove tecniche, così come in quel momento ero in grado di manipolare più chakra negli arti per migliorare in velocità o forza, ma mai avevo pensato di poterlo manipolare per fini diversi come, appunto, la capacità adesiva. La questione sembrava essere, quindi, un perfezionamento dell'impasto di chakra agli arti, concentrare il chakra unicamente sulla pianta dei piedi fino a crearne una sottile patina uniforme.
    Seduto a terra, con il cappuccio del mantello alzato per proteggermi dal sole quel giorno clemente, iniziai a far fluire il chakra nelle gambe e in piccola quantità alla pianta dei piedi. Feci quell'operazione nella lentezza più assoluta, saggio dei consigli di mio nonno nelle arti marziali: si poteva comprendere fisicamente e cerebralmente una mossa quando si era in grado di riprodurla il più lentamente possibile, dando attenzione ad ogni muscolo che si rilassa e quale si contrae in quel movimento. Così feci io nel appianare uno strato di chakra nella suola delle mie scarpe. Fu un'operazione che mi richiese molto tempo, il sole all'orizzonte tingeva di rosso la parete quando conclusi e vidi i fiori brillare sulle pareti.
    Di prove a vuoto ne avevo fatte, prima mi convinsi che lo strato di chakra fosse poco equilibrato sulla suola, quindi mi dedicai a sciogliere e riconcentrare il chakra nella pianta del piede per far sì che fosse un movimento fluido e che la patina fosse ben equilibrata; per farlo tentavo di salire e sentendo la pressione sul piede dove stavo cedendo perfezionavo il flusso. Poi mi resi conto che avessi poca sensibilità del terreno per via della quantità di chakra che irrorava i miei piedi, ebbi qualche difficoltà a limitare l'uso di chakra perché - vedi sopra - una quantità minore di chakra era più difficile da manipolare in maniera efficiente.
    La stanchezza e la voglia di lasciare andare tutto non mi toccarono, era un esercizio banale e di certo non sarebbero bastati mille o più tentativi a vuoto per demordere, inoltre da che ero arrivato lì avevo fatto miglioramenti sorprendenti e non avrei deluso il chunin della sabbia.
    Mi rincuorai, sapevo che potevo farcela, ero riuscito a fare i primi passi in verticale ma ero caduto per lo stupore di esserci riuscito, riprovai ancora rimanendo più concentrato ed ebbi qualche difficoltà a posizionarmi bene sulla parete, non era facile rimanere in piedi orizzontalmente e non me lo aspettavo. Mi lasciai cadere a terra e soddisfatto presi la borsa che avevo abbandonato qualche ora prima, non c'era più molta luce ma avevo già trovato tre esemplari che facevano al caso mio. Presi un respiro profondo e iniziai a correre verso la parete in maniera decisa, a pochi passi da essa concentrai il chakra nella pianta dei piedi, spiccai un salto contro la parete tenendo le gambe racchiuse e le braccia aperte e alzate per rimanere in equilibrio in volo mentre perfezionavo lo strato di chakra, atterrai a due metri da terra. Ero piantato alla parete, un sottile strato di chakra mi teneva legato a quel muro, che gioia.
    Salii diversi metri di altezza e trovai le piante, le raccolsi con attenzione stando attento di non disperdere il polline o inspirarlo essendo questo uno dei principali ingredienti dei veleni comuni, come avevo letto, quindi ridiscesi la paerete e mi fiondai verso le mura del villaggio.

    [...]

    Arrivai al Taipan tutto trafelato, l'ora era tarda e il sole era già calato, mi considerai in un ritardo mostruoso e mi stupii di trovare ancora la porta del negozio aperta. Cercai di ricompormi e, dopo un respiro, aprii la porta facendo suonare il campanello. Potei notare alcuni dettagli del negozio che non avevo notato ad una prima occhiata, la luce soffusa stagliava ombre dense sugli scaffali mentre mi dirigevo nel laboratorio sperando di trovare qualcuno.
    Trovato Shunsui gli sorrisi timidamente e, con voce tranquilla, dissi guardandolo negli occhi Mi dispiace per l'ora tarda, Shunsui-sama. E' stato più difficile del previsto e mi ha richiesto diverse ore di allenamento Abbassai lo sguardo con aria colpevole per poi rialzarlo mettendo la borsa sul tavolo Però ho qui tre cactus con il fiore per lei Conclusi soddisfatto

     
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    Apprendistato


    Taipan - IV


    Youshi avrebbe trovato il marionettista nel laboratorio di produzione dei veleni. Chinato su un bancone, il chunin stava osservando un composto al microscopio, ed aveva un'espressione molto concentrata in volto. Una volta accortosi della presenza del genin, Shunsui si alzò in piedi per esaminare ciò che il ragazzo gli aveva portato....molto bene Youshi...ti sei comportato bene. Ora vieni, ti mostro come lavorare queste materie prime. Il chunin della Sabbia si sarebbe quindi spostato su un altro bancone, dove non erano presenti lavorazioni in corso. Stando in assoluto silenzio, il chunin prese un coltello e rimosse i fiori dalle piante e cavò la parte interna dal corpo principale delle stesse. Riponendo i fiori in una vaschetta, li sommerse con un liquido trasparente, che in realtà era solo acqua distillata. L'altra parte venne prima tagliuzzata grossolanamente e poi iniziata a pestare in un mortaio, fino ad ottenere un abbondante liquido verdastro ed una poltiglia. Setacciando quest'ultima, il chunin estrasse il liquido e lo versò in una serie di ampolle, accese un fuoco e lo fece bollire, per distillarlo. Ritornò sui fiori. Rimosse le parti esterne del fiore fino ad arrivare al pistillo e li mise in un becher, quindi con un unico gesto prese tre boccette che aveva già preparato sul tavolo. Le ampolle recitavano 'polvere di quarzo', 'estratto di CFT', 'olio di lucertola del fuoco'. Youshi avrebbe notato che le ampolle non erano state afferrato dal chunin, ma erano semplicemente rimaste appiccicate alla sua mano, e con una tecnica magistrale il marionettista riusciva a vuotarne i contenuti nelle misure opportune semplicemente ruotando il polso e facendo roteare le boccette sui loro punti di appoggio.Questo è un altro aspetto del controllo del chakra che dovresti riuscire a padroneggiare in breve tempo. Funziona alla stessa maniera che con le piante dei piedi, ma ora devi applicarlo a qualsiasi altra parte del corpo. Finita quella breve spiegazione, il chunin miscelò i due composti che aveva creato, uno dal fiore della pianta e l'altro dal corpo della stessa, e chiuse la boccetta con un tappo ermetico. Ecco fatto...la procedura è completata. Ora bisogna solo dare tempo ai reagenti di completare la maturazione del veleno e domani il composto si sarà separato. Il veleno precipiterà in forma di poltiglia sul fondo della fiala, mentre quello che non ci serve salirà verso l'alto. La poltiglia, che poi può essere asciugata e diventare polvere, può essere spalmata su un'arma per avvelenarla. Finita quella breve spiegazione, il chunin passò la boccetta a Youshi e rimase un attimo in silenzio, come se stesse pensando a qualcosa. Poi avrebbe detto:Ok ti prenderò come mio allievo. Il tuo apprendistato durerà sei mesi o quanto potrai rimanere, nei quali imparerai i fondamenti della creazione dei veleni semplici, i meccanismi fondamentali ed i reagenti di base che puoi trovare nel Paese del Vento. Questo sarà per te un buon punto di partenza. Per imparare tutte quelle cose in una manciata di mesi il ragazzo si sarebbe dovuto impegnare davvero tanto, ma se vi fosse riuscito a quel punto avrebbe potuto continuare anche da solo a migliorare in quella straordinaria tecnica.Sotto la supervisione di Kuroki imparerai come gestire il negozio, dove si trovano gli ingredienti e come soddisfare le esigenze dei clienti. Avrai accesso a tutte le zone pubbliche del negozio, più i laboratori. Lavorerai di giorno nel negozio e la sera e nel tempo libero alla tua formazione con me. Chiaramente tutte le formule di veleni speciali che imparerai qui non dovranno mai essere divulgate all'esterno, ci siamo intesi. Il genin avrebbe quindi ricevuto un contratto che avrebbe dovuto firmare, dove tutte queste condizioni erano chiaramente indicate. Il tuo apprendistato inizia ufficialmente da domani. Se fosse in te mi andrei a riposare.

     
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    Taipan


    V
    Apprendistato

    Da quando avevo portato i cactus e il maestro Shunsui mi aveva mostrato la loro lavorazione, erano passate ormai diverse settimane. Nel primo periodo la parte commerciale del negozio mi tenne abbastanza occupato, dovetti infatti studiare la disposizione dei prodotti, dalle materie prime ai prodotti finiti. Catalogai mentalmente gli ingredienti principali con i quali il chunin della sabbia lavorava, imparai mnemonicamente i loro effetti e, di quelli che ritenevo più interessanti, la lavorazione degli ingredienti per giungere al veleno. Infatti, quando non si presentavano clienti al negozio, passavo il mio tempo a studiare i libri a cui mi era stato concesso di accedere dal maestro; assetavo il mio desiderio di conoscenza gettandomi su di essi, appuntavo su un quadernino alcuni passaggi fondamentali della lavorazione che poi praticavo la sera, con la presenza del chunin della sabbia, quando il negozio era chiuso e avevo la possibilità di sbizzarrirmi nella creazione di veleni.
    Con il tempo imparai a sopportare la calura del paese del vento, i mesi estivi erano ormai passati e si percepiva una brezza mattutina più fresca rispetto a quella torrida che mi aveva accolto a Suna. Nei rari momenti in cui non lavoravo alla bottega, li passavo a passeggiare per il villaggio scoprendone le segrete quotidianità degli abitanti. Non mancavo ad allenarmi sul controllo dei chakra, da quando avevo scalato quella parete all'esterno del villaggio, mi ero concentrato a migliorarne l'utilizzo e l'economia di chakra nella sua applicazione. Se la capacità di camminare su pareti verticali era, non senza qualche difficoltà, diventato un automatismo, dall'altra parte, la sera durante gli insegnamenti con Shunsui, ebbi non pochi problemi ad applicare lo stesso chakra alle mani per manovrare le ampolle. I primi tentativi erano falliti miseramente infatti o dedicavo troppo attenzione a fare in modo che le ampolle non cadessero, perdendomi alcuni passaggi nella spiegazione del maestro e dovendo chiedergli di ripetere, o cercando di memorizzare i suoi insegnamenti mi distraevo e queste cadevano a terra rovinosamente. Inutile dire che mi prodigai per ripagare immediatamente il danno ogni volta che pezzi di vetro si disperdevano nel laboratorio non senza un accennato disappunto da parte del Chunin. Fu nelle settimane successive che mi impegnai, durante la mattinata quando avevo il tempo per studiare, ad allenarmi nella manipolazione del chakra. Il concetto era lo stesso di quello che usavo per salire le pareti ma, per ruotare le ampolle tra le mani o tenerle solo appoggiate sul mignolo, dovevo modulare diversamente il chakra spingendolo aumentando la concentrazione di chakra o diminuendolo per favorirne la rotazione. Solo con con un'attenzione mentale pari a quella che dedicai allo studio dei veleni e un'uguale e costante applicazione, imparai nei mesi a tenere con facilità le ampolle tra le mani, perdendomi - nei tempi morti durante la gioranta - in alcuni virtuosismi facendole roteare più rapidamente o spostandole da una mano all'altra.

    [...]

    Successe un giorno, quando ormai avevo letto la maggior parte dei manuali presenti nella bottega, che tra le mani mi capitò un tomo vecchio e impolverato dall'aria tanto tenebrosa quanto sporco e rovinato. Lo aprii apprezzando l'odore forte della carta e il colore ingialliato delle pagine e l'inchiostro sbiadito, il titolo si stagliava nella seconda pagina a caratteri cubitali: "L'arte di Colpire".
    Attirò subito la mia attenzione e ripresi il mio posto al banco iniziando a sfogliarlo prima e convincendomi, successivamente, che quel ritrovamento fosse vera manna dal cielo. Arricchito con precisi e numerosi disegni dal carattere scientifico, il libro si divideva in due parti: la prima era costituita da un inquadramento storico, si parlava di alcuni medici monaci che, data un'approfondita conoscenza dell'anatomia umana, avevano sviluppato un particolare stile di combattimento che si basava su di essa; la seconda parte, la più sostanziosa, era una vera e propria descrizione del corpo umano: partendo da ciò che concerne il sistema nervoso, passando ai muscoli e quindi alle ossa per poi dedicarsi alla catalogazione e descrizione funzionale degli organi sia interni che quelli percettivi.
    Io rimasi affascinato da quest'idea, con mio nonno negli addestramenti infantili a cui mi aveva sottoposto, non aveva tralasciato ad insegnarmi alcune conoscenze mediche di base considerandole importanti per un assassino. Ed io non potevo che trovarmi d'accordo con il mio mentore d'infanzia, approfondii il mio sapere esaltato da quella prospettiva di combattimento.
    Il mio rendimento, nelle ore diurne passate nella bottega a seguire i clienti, calò sempre di più. Infatti, dopo le estenuanti ore passate in laboratorio con Shunsui in cui mi applicavo senza freni, quando arrivava il momento di rientrare nella mia dimora e riposare per poter lavorare al meglio il giorno seguente, andava a finire che mi perdessi nello studio di quel vecchio tomo e, senza aver dormito, all'alba mi dirigevo ad aprire la bottega.
    Non bastarono pochi mesi per leggerlo e appuntarmene i concetti, senza perdere lo studio dedicato ai veleni ma, quando ne giunsi alla fine, in bocca mi rimase un gusto amaro: malgrado tutta la costruzione teorica e lo studio di tale stile di combattimento, ne mancava una descrizione della sua applicazione. Fu inutile cercare ossessivamente nella sterminata biblioteca del maestro per trovare quello che dev'essere stato il secondo volume. Solo quando mi assicurai che esso non era presente nella biblioteca a cui avevo accesso, mi feci coraggio e, una sera finita la lezione con il maestro mentre mi dedicavo a pulire con attenzione i materiali usati, mi permisi di domandargli qualcosa al riguardo senza alzare lo sguardo dall'ampolla, già pulita, che strofinavo con insistenza Maestro, volevo chiederle una cosa sospirai mordendomi la lingua, sebbene non si fosse mai dimostrato un tiranno il suo modo di fare freddo e il suo ruolo di maestro nei miei confronti mi intimidiva Ehm durante lo studio dei manuali che mi aveva indicato, mentre sistemavo sulla mensola quelli che avevo letto ho trovato un vecchio tomo dalla copertina in pelle e nera Alzai quindi lo sguardo verso di lui con fare già colpevole, quella che gli stavo dicendo era già menzogna: quel libro infatti lo avevo recuperato in una zona della biblioteca a cui mi aveva vietato l'accesso e, come se questo non fosse bastato, anche diversi avvertimenti nell'introduzione ammonivano alla sua divulgazione. Beh ecco, le mie mani hanno raccolto questo libro e ho iniziato a leggerlo, si tratta di un'introduzione storica e teorica di uno stile di combattimento dei monaci del sud del paese del vento schiarii con un colpo di tosse la voce e procedetti tutto di un fiato Lo so che non dovevo leggerlo ma una volta aperto non ho potuto farne a meno di dedicarmici. Sono quattro mesi che mi sono dedicato al suo studio quando finiamo i nostri studi qui in laboratorio. E' incredibile, ho imparato diverse cose del funzionamento del corpo umano e... era arrivato il momento della domanda fatidica, da una parte temevo la sua reazione alla mia disubbidienza pensando che avrebbe anche potuto ripudiarmi come allievo, dall'altra agognavo troppo apprendere quel particolare stile di combattimento, dovevo comprendere come esso veniva applicato dato che ormai avevo compreso il suo impianto teorico E volevo chiederle umilmente il secondo volume dove possa comprendere come praticare quest'arte particolare
     
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    Taipan - V


    Erano mesi che il suo apprendista si prodigava tra studio e lavoro nel negozio, e Shunsui ne aveva apprezzato la dedizione. I suoi compiti al villaggio ed al tempio lo tenevano impegnato per la maggior parte del giorno, tuttavia cercava sempre di seguire la sua maturazione la sera, quando non era impegnato nei suoi studi sui veleni, sulla creazione di trappole e sulla progettazione di marionette, che era il suo compito preferito.

    Dopo quei mesi iniziali, la presenza di Youshi era diventata di casa al Taipan e nei suoi laboratori. Nonostante questo, il ragazzo avrebbe visto che il sue sensei rimaneva sempre piuttosto taciturno e difficilmente condivideva qualcosa di personale. Avrebbe capito che quella era la sua natura. Forse un qualche evento nel suo passato lo aveva reso così, o forse vi ci era semplicemente nato. Ad ogni modo, Youshi avrebbe notato una sorta di distacco nel marionettista, che non aveva necessariamente a che fare con lui.

    Forse proprio per questo impiegò un bel po' a chiedergli del libro che aveva trovato. Shunsui era con carta e matita a dettagliare su il suo blocco note il nuovo progetto di una marionetta, quando il suo apprendista venne con la sua richiesta. Il chunin lo guardò per un secondo, staccando leggermente la matita dal foglio, prima di dire:La curiosità è una cosa buona, Youshi, anche se talvolta porta ad infrangere delle regole...ma purtroppo io non posseggo il secondo volume di cui parli, e comunque penso tu sia sufficientemente indaffarato con i tuoi compiti. Il chunin poggiò la la matita e si voltò completamente verso il ragazzo.Che ne dici di tornare a noi? Hai fatto molti progressi in questi mesi, e penso sia venuto il momento di testare ciò che hai imparato. Seguimi. Così dicendo, avrebbe portato Youshi nel noto laboratorio dei veleni e, sfilando una chiave dalla tasca, gli avrebbe aperto degli scaffali ai quali normalmente non poteva avere accesso. Ti metto a disposizione tutti gli ingredienti disponibili nella dispensa. Ti avverto che potrebbero essere non sufficienti per il compito che ti assegnerò, ma questo dipenderà anche da te. Hai un mese di tempo per ideare, testare e produrre tre veleni. Devono essere tre ricette originali, che mostrino non solo le basi tecniche che hai acquisito in questi mesi, ma anche la tua creatività. Chiaramente puoi usare tutti i libri che sono qui presenti per i processi e puoi andare all'esterno a raccogliere qualsiasi tipo di ingrediente che non troverai qui. Ci sono domande?

    Una prova quindi decisamente interessante. Il chunin aveva una vasta conoscenza di veleni e dei loro effetti. I libri nella biblioteca contenevano formule su formule per poter generare quasi qualsiasi effetto conosciuto. Eppure il marionettista non stava chiedendo di replicare qualcosa che esisteva, ma di creare un veleno nuovo, con un effetto nuovo, a cui nessuno aveva pensato prima. Sarebbe stato in grado Youshi di stupire il suo maestro?

    Descrivi il processo di creazione di tre veleni e poi postali come equipaggiamento, tipo:

    Veleno Debilitante A2 (5 dosi) [Veleno]
    La somministrazione di 1 dose causa un malus di una statistica secondaria scelta di 4 tacche per 3 round. La vittima, se somministrate ulteriori 4 dosi entro 2 round dalla prima somministrazione, sarà Devastata (DnT Grave). Dopo 3 round dalla prima somministrazione, la vittima è Debilitata (DnT Medio).Tipo: Supporto - Variabile
    Dimensione: Minuscola
    (Potenza: 1 | Durezza: 1 | Crediti: 150)
    [Da jonin in su]

    Chiaramente devono essere tre veleni da genin.



     
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  12. l'Horla
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    Taipan



    VI

    Il giorno del test

    Con espressione contrariata ascoltai la risposta del maestro: non possedeva il secondo volume, questa avrebbe complicato un po' le cose ma avrei trovato una soluzione presto o tardi. Nel frattempo mi sarei dedicato ad ultimare la mia preparazione di avvelenatore, si trattava di compiere un passo alla volta, senza fretta.
    Seguii Shunsui-sama nell'altra stanza, con estrema tranquillità mi aprì degli scaffali a cui non avevo avuto accesso fino a quel momento; quindi me ne diede il libero accesso e, per testare le mie capacità acquisite fino a quel momento, di produrre tre veleni originali. Se da una parte il forte entusiasmo di potermi mettere in prima persona a creare dei veleni mi riempiva di gioia, dall'altra il giudizio del maestro mi spronava a dare il massimo per compiacerlo. Avevo un mese di tempo per crearli e portarglieli, non era poi molto tempo considerando il lavoro di test e sperimentazioni che avevo da fare per le nuove ricette.

    [...]

    Quel mese trascorse rapidissimo, sebbene la mia formazione poteva vantare una solida base teorica, la produzione effettiva dei veleni mi richiese più tempo per apprendere appieno l'utilizzo di alcuni o altri oggetti da laboratorio.
    Quelle che poggiai orgogliosamente sullo scaffale dietro al quale vi stava il maestro, erano le tre fiale contenenti i veleni che avevo prodotto in quel arduo mese. Il primo prodotto era di colore nero, molto scuro e denso; la seconda fiala conteneva invece un veleno caratterizzato da un colore rosso vivido; l'ultimo, infine, era di colore verde e molto torbido. Bene signore, questi sono i tre veleni che ho prodotto dissi alzando lo sguardo soddisfatto verso il sensei L'ideazione di questo veleno ce l'ho avuta già dall'inizio di questa esperienza, anzi è stato proprio quello che mi ha spinto a venire da lei. L'arte segreta del mio clan - i Tokugawa - signore, è una tecnica speciale da assassino. alzai lo sguardo verso di lui ed un sorriso gelido si dipinse sul mio volto Una volta ferito l'avversario, sappiamo come creargli ancora più dolore anche da una ferita minuscola. Ecco quindi un veleno che massimizzi questa peculiarità creando un danno nel tempo. Per farlo ho estratto la sostanza velenosa dello Stramonio di tipo comune e, lavorandola con il veleno di un serpente a sonagli, l'ho mischiata con dell'Aconito Napello. Una forte dose può ridurre la resistenza dell'avversario, rendendolo più vulnerabile agli attacchi successivi alzai lo sguardo verso il sensei, inutile dire che avevo iniziato con il pezzo forte, certo mi interessava stupirlo e attendevo un suo commento o consiglio, così non fosse stato avrei proseguito indicando la fiala contenente il veleno di colore rosso. Anche in questo caso, dato che mi ha lasciato piena libertà nella tipologia di veleno, ho deciso di muovermi verso un veleno che possa aiutare un'altra particolarità dell'arte del mio clan. Questo veleno, derivato dalla lavorazione di fiori di sambuco, polline di fiori rossi del deserto e un allucinogeno estratto da dei funghi, riduce sensibilmente la percezione avversaria. Una somministrazione elevata crea senso di spossatezza e malessere. Deglutii passando all'ultimo veleno e ne sfiorai la fiala con le dita prima di proseguire Quest'ultimo, invece, non si sposa appieno con il mio stile di combattimento, però può certo rivelarsi utile. E' stato il più difficile signore da ideare e creare dissi pensando a quanto tempo mi ci era voluto per recuperare il materiale e trattarlo Trovare dell'artemisia dalle foglie viola non è stato semplice e nemmeno trattarne l'estratto con il veleno degli scorpioni, però ne è valsa la pena. Questo veleno danneggia la riserva avversaria di chakra, un'alta somministrazione crea danni alla concentrazione avversaria riducendogli sensibilmente la capacità di manipolare il chakra. Ecco questo è quanto Dissi infine allungando le braccia lungo il busto e facendo un passo indietro, il mio sguardo non si sarebbe mosso dal maestro attendendo con ansia un suo giudizio.




    Veleno del Dolore C4 (5 dosi) [Veleno]
    La somministrazione di 1 dose causa Dolore (Dnt Leggero). La vittima, se somministrate ulteriori 2 dosi entro 2 round dalla prima somministrazione, subirà un malus di 2 tacche alla Resistenza per due round.
    Tipo: Supporto - Variabile -
    Dimensione: Minuscola
    (Potenza: 1 | Durezza: 1 | Crediti: 50)
    [Da genin in su]

    Veleno del sordo C4 (5 dosi) [Veleno]
    La somministrazione di 1 dose causa un malus alla percezione di 3. La vittima, se somministrate ulteriori 2 dosi entro 2 round dalla prima somministrazione, sarà Spossata (DnT Leggero).
    Tipo: Supporto - Variabile -
    Dimensione: Minuscola
    (Potenza: 1 | Durezza: 1 | Crediti: 50)
    [Da genin in su]

    Veleno del saggio C4 (5 dosi) [Veleno]
    La somministrazione di 1 dose causa la riduzione di Mezzo Basso di Chakra dalla riserva. La vittima, se somministrate ulteriori 2 dosi entro 2 round dalla prima somministrazione, non potrà impastare chakra per due round.
    Tipo: Supporto - Variabile -
    Dimensione: Minuscola
    (Potenza: 1 | Durezza: 1 | Crediti: 50)
    [Da genin in su]
     
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    La prova del 9


    Taipan - VI



    Shunsui non l'aveva dato a vedere, ma aveva tenuto il suo giovane apprendista sotto stretta osservazione. Certo, il ragazzo mancava di esperienza e pratica, ma molto spesso sono proprio l'esperienza e la pratica che rilegano l'ispirazione e tarpano le ali all'immaginazione. Un'idea nuova era proprio quello che stava cercando il marionettista.

    Erano in laboratorio quando Youshi gli portò le tre fialette con le sue creazioni ed iniziò a descriverne i vari elementi alla base delle rispettive ricette. Shunsui ascoltò con attenzione. Mentre il suo apprendista parlava, con un lungo cucchiaio metallico, il chunin testava la consistenza e la fluidità dei vari veleni. Le caratteristiche fisiche della sostanza non era meno importanti di quelle funzionali. Un veleno molto denso era facile da spalmare su un'arma, ma era difficile da portare in stato aeriforme, per esempio. ...sii più specifico, dimmi le quantità esatte.... avrebbe detto ad un certo punto.

    Una volta che avrebbe avuto tutti i dati, il chunin si sarebbe chiuso in un concentrato silenzio per un paio di minuti, così da raccogliere i suoi pensieri. Partiamo dal primo veleno. Diciamo che è un buon esercizio. Sostanzialmente hai invertito gli effetti del più classico Veleno Debilitante C1. Nota però che il Debilitante C1 può essere facilmente modificato per ridurre non solo la resistenza di un avversario, ma anche i suoi riflessi o la sua velocità all'occorrenza. Hai pensato alla versatilità della tua formula? Se è meno adattabile del Debilitante C1 perchè qualcuno dovrebbe usarla?

    Avrebbe quindi preso la seconda fiala. Ne avrebbe osservato il contenuto in controluce, poi l'avrebbe annusata e quindi se ne sarebbe portato una quantità irrisoria alla lingua tramite un kunai per sentirne il sapore. Dopo averla sputata, avrebbe detto: Questo è decisamente un buon veleno per il tuo grado. Bravo. Anche le sue proprietà organolettiche sono appropriate anche per essere ingerite ed inalate.

    Avrebbe preso più tempo per il terzo veleno, ma alla fine avrebbe detto:Questo è davvero interessante... avrebbe ricontrollato la ricetta ed analizzato nuovamente le caratteristiche del composto:...peccato che la ricetta abbia dei seri problemi...con questa combinazione di elementi non riuscirai mai ad ottenere un effetto così potente. No ...per fare una cosa del genere avrai bisogno di molta più ricerca sul composto. Forse provare con ingredienti diversi. Intanto puoi modificare questo componente con il sangue della lucertola spinata dell'Anauroch e dovresti comunque ottenere un effetto interessante. Forse puoi aumentare il danno fatto alla riserva di chakra avversario. L'effetto secondario non sarebbe nemmeno lontanamente potente come quello che hai pensato, ma comunque potrebbe danneggiare il controllo del chakra avversarioL'effetto secondario del tuo terzo veleno è troppo forte. Secondo me, da genin, potresti dire che aumenta il consumo di chakra per qualsiasi utilizzo di un bassissimo o un mezzo basso..

    Si sarebbe quindi alzato dalla sedia:Non c'è male Youshi. E così dicendo se ne sarebbe uscito dalla stanza e quindi dal negozio. Quello era il massimo dell'apprezzamento che il suo allievo avrebbe ricevuto quel giorno. Dal giorno dopo, tuttavia, Youshi avrebbe notato che non avrebbe avuto più limitazioni sul materiale da poter utilizzare in laboratorio. Evidentemente Shunsui aveva ritenuto che i suoi progressi nel campo dei veleni fossero sufficienti.

     
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    Appuntamento a Suna


    Gelato nel deserto (?)


    Dopo essere passato per l'unico ingresso di Suna, Ryuu si diresse alla piazza principale del villaggio, insieme al suo fedele accompagnatore, e lì trascorse il tempo in attesa che arrivasse la ragazza carina che lo aveva accolto al suo arrivo; non sapeva bene neanche lui come mai le avesse chiesto di accompagnarlo, non essendo molto pratico nel rapportarsi con delle ragazze, ma di sicuro sapeva che gli avrebbe fatto piacere passare un po' di tempo in sua compagnia.
    Questa volta non passò nemmeno per il negozio di souvenir, fiondandosi direttamente alla taverna indicatogli da Ryugi e prendendo, tra un sorso della sua acqua personale e l'altra, 2 granite giganti, una per sè ed una per Kurobaku, così da rinfrescarsi per bene.
    Fantastico, non avevo mai bevuto del ghiaccio alla frutta. Sì, ma non berlo troppo velocemente o ti si gela il cervello. Oh...che roba strana.
    In quel caldo asfissiante, i 2 stranieri attesero che la ragazza finisse il turno di guardia, la quale avrebbe trovato il grosso felino a ronfare ed il kiriano a leggere un fumetto ad un tavolo della taverna. Vedendola arrivare, Ryuu si sarebbe alzato per salutare la giovane, sempre con fare amichevole e sorridente. Eccoti! Come è andata, tutto tranquillo?... Prima di andare, perchè non ti riposi un attimo? Avrebbe detto, invitandola a sedersi. Con questo caldo, immagino che sarai proprio stanca dopo un turno alle mura, ti posso offrire qualcosa? Un gelato o qualcosa di fresco? Cioè, pure il gelato è fresco, dico-ehm qualcosa da bere? Se la ragazza avesse accettato l'invito di riposarsi un po' in quella taverna, Ryuu ne sarebbe stato molto felice, chiacchierando intanto di come avesse passato la mattinata di guardia e insistendo di pagare lui il conto, prima di andare via (avendola in effetti invitata lui a consumare qualcosa), ma se così non fosse stato, non si sarebbe comunque scoraggiato, legando nuovamente i barilotti piani sulle spalle sue e del suo amico e facendosi guidare verso il centro di ricerca (cosa che avrebbe comunque fatto una volta terminata l'eventuale chiacchierata).
    Quindi...in poche parole ci fanno un po' di tutto in questo centro di ricerche. E' proprio una bella idea.
    Come le aveva già detto, Ryuu era principalmente in cerca di qualche bomba particolare da aggiungere al proprio armamentario, e glielo avrebbe ribadito se questa gli avesse chiesto nuovamente cosa gli occorresse.
     
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    Falce dei Kaguya


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    Guida Turistica


    Dopo Guardiana Improvvisata



    Dunque, riprendiamo la storia da dov'eravamo rimasti, ok? Avevate lasciato la nostra piccola Nekki che faceva la guardiana alle Mura, perché chi prima di lei se n'era occupato non era al villaggio al momento, quindi Ryugi era finita, fra le sue millemila piccole operazioni di supporto al villaggio, sulle Mura.
    E lì aveva incontrato questo buffo shinobi di Kiri che camminava con un grosso gatto maculato, leopardo per i più, con dei barilotti d'acqua appresso. Suddetto ninja si era presentato come Ryuu (il cognome nemmeno ve lo scrivo, tant'è difficile da ripetere).
    Ryugi e Ryuu erano rimasti d'accordo che lei lo avrebbe accompagnato al Taipan, il negozio di esplosivi e veleni all'interno della struttura del D.E.S.E.R.T., non appena avesse finito il proprio turno alle Mura.
    E qui, ricomincia la nostra storia.

    Ryugi raggiunse la locanda che aveva indicato al kiriano, per fortuna non sentì né lui né la sua creatura definire la granita come "ghiaccio alla frutta", altrimenti avrebbe potuto dare fuoco ad entrambi, senza ulteriori discussioni, ma sorvoliamo su questo.
    La Nekki vide l'altro shinobi, il quale fu subito cordiale, gentile e pieno di attenzioni per lei, cosa che la imbarazzò spaventosamente: come ben sapete Ryugi è una persona che definire timida è riduttivo, vedersi così piena di attenzioni nei suoi confronti, la portò a diventare incredibilmente rossa in viso, prima di iniziare a balbettare una risposta: Sssssssssss sì, gr gr grgrgrgrgrgrgrgrgrgrgrggr grazie. Una c... una c... una c... ceeeeeeeee ceeeeee cent cent cent cent centritrtrtritri centrifuga..., poi riprese fiato e cercò nella tasca una delle sue carte ninja:

    Una centrifuga di mela, limone e zenzero, grazie.
    E sorrise imbarazzata poco dopo, attendendo poi la bevanda.
    Lui appunto la bersagliò di domande e Ryugi non era esattamente nelle piene facoltà per parlare con tutto l'imbarazzo della situazione, quindi modificò ancora una volta il contenuto della propria carta ninja, per rispondere:

    Tutto tranquillo sulle Mura, principalmente mercanti. Ci sono molti traffici di prodotti che vengono distribuiti dal villaggio verso le tribù nomadi fuori, nell'Anarouch, ed altri commercianti che arrivano qui da tutto il Paese del Vento e zone limitrofe.
    Mia madre è nell'ambito del commercio, è una mercante di stoffe ed altre merci di qui, quindi ho avuto modo di studiare qualcosa fin da piccola in questo ambito.
    Da voi a Kiri immagino sia lo stesso, no? Una volta sono stata nel Paese dell'Acqua per una missione, commerciate molto anche lì, giusto?

    Avrebbe chiesto, lasciando poi all'altro la parola.
    Finita la centrifuga, non appena le chiacchiere si fossero risolte, avrebbe accompagnato Ryuu fino al luogo dove trovare le armi che cercava.
    Non appena l'altro si fosse proposto di pagare anche per lei, Ryugi, ovviamente, sarebbe ulteriormente arrossita, Gggggg grgrgrgrgrgrgrgrgrgrgrgr grazie., sarebbe riuscita a dire.

    La nostra piccola Nekki, poi, lo avrebbe condotto fino al Taipan, il negozio di veleni ed esplosivi all'interno del più grande centro di ricerca del villaggio della Sabbia.
    Al commento di Ryuu, poi avrebbe cercato di spiegare: Ssssssì, quququququququ questo ccccc ce ce ce centro di ricececececer ricerca ha taaaaaante areeeeee. Il Tai taitaitai tai Taipan è dove vvvv vendono esplo esplo esp eps esplosivi e veleni., avrebbe detto, entrando per prima.
    Ccccccccc c'è nnnnnnnnnn nessuno?

    E s'era limitata nell'entrare con quella semplice frase.
     
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24 replies since 15/1/2017, 15:02   366 views
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