Tra kunai e saporiCorso di Addestramento alle Basi per Hikaru

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    "Pensieri"
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    Il villaggio di addestramento non molto lontano da Oto era tutto fuorché un villaggio. E soprattutto non aveva alcunché di legato al concetto di "addestramento". Ma hey: quello era Oto, non Konoha o Suna qualsiasi. Sebbene parte dell'Accademia, in quel villaggio vigevano delle regole che facevano accapponare la pelle a chiunque e persino Minoru, il Coniglio-Demone, non era tra i più felici a trascorrere i propri giorni in quel lontano villaggio dimenticato dal mondo. Ma gli affari erano affari, Diogene era Diogene e quel strano tizio con la spada che andava qua e la e che aveva osato sfidare il Demone-Coniglio era sparito da chissà dove. E sebbene l'obiettivo principale di Minoru fosse proprio quello di produrre le bombe per Diogene Mikawa, talvolta il gigante del Suono gli affidava anche dei compiti un po' diversi. Che piacesse o no, ma addestrare le nuove leve di Oto era proprio uno di quei compiti noiosi di cui il Coniglio avrebbe fatto a meno. Volentieri. Magari avrebbe piuttosto preferito andare a caccia dei bambini in una notte di luna piena, ma addestrarne uno... eh no, quello no. Specialmente considerando che forse sarebbe stato succoso, dalla carne soffice, dal gusto succulento. E che ne capiva Diogene! L'arte gastronomica era sempre stato un segreto!

    In ogni caso gli ordini erano ordini e il Coniglio si sarebbe diretto al Villaggio di Addestramento alla mezzanotte, come richiesto, per incontrarvi il tizio che avrebbe dovuto addestrare a essere un ninja prima di un buongustaio (o viceversa). Il tizio che doveva venire avrebbe fatto meglio a prepararsi e sapere cosa differenziava la carne di un bambino di 5 anni da quella di una bambina di 6. O il perché bisognava puntellarla usando uno spiego e non un kunai. Insomma, che lo volesse o meno, quello non sarebbe stato un addestramento del tutto ordinario. Come non era ordinario il Sensei mandato ad addestrare le nuove leve di Oto. E come non sarebbe stato ordinario nient'altro di tutto ciò che il povero malcapitato avrebbe potuto ritrovarsi dinnanzi. Ma la vita richiedeva sacrifici e la strada dello Shinobi era particolarmente dura da percorrere, specialmente se nascevi o per qualche strano motivo capitavi a Oto. Perché Oto non era un semplice villaggio! Era un luogo in cui gli artisti e le persone dall'alto valore spirituale e morale si ritrovavano per dar vita e sfogo ai propri pensieri e ideali. I noiosi, - tipo Shinken, - venivano allontanati prima di subito e quelli come Minoru, invece, venivano presi a lavorare... senza essere stati pagati.

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    "Poco male", - scosse il capo il Bianconiglio aspettando che il ragazzo arrivasse. Da quanto gli avevano detto era orfano di qualcosa... Un po' come tutti quelli che vivevano a Oto: non c'era niente di cui stupirsi. Lo avrebbe atteso seduto sull'erba in mezzo a quel villaggio di addestramento. Si stava mangiando la gamba di qualcuno e dei rivoli di fresco sangue gli scorrevano lungo le labbra per cadere sull'erba illuminata dalla luna. Poco più dietro, alle sue spalle, un cadavere senza una gamba, la destra. Aguzzando la vista il ragazzo che doveva arrivare avrebbe visto che era un bambino di 7 anni circa, macellato e ucciso, e lasciato sull'erba in attesa che Minoru potesse consumarlo tutto dopo aver finito quell'addestramento. O in attesa di essere condito con delle spezie che fossero particolarmente buone, tanto per addolcire il dolce il cibo ancora di più e, letteralmente, trovare l'estasi del gusto che da troppo tempo ormai stava cercando.
    Alla vista del ragazzo Minoru avrebbe applaudito e si sarebbe alzato lanciando una gamba alle proprie spalle. E quindi avrebbe riso. Ancora applaudendo. Come uno stupido o quasi.
    «Buahahaiahahaiahashasia...» – avrebbe guardato il nuovo arrivato da capo ai piedi, scoprendo che ormai aveva abbandonato l'età "buona" per essere mangiato. Troppo grande, decisamente troppo grande. Con qualche spazia forse sarebbe ancora stato "buono" in momenti difficoltà, ma non oltre: la gioventù andava consumata rapidamente. - «Tu... già... me lo disse Diogene... comunque... dolce e saporito ragazzo... io mi chiamo Minoru Satou... e beh, oggi t'insegnerò alcune cose... vedi di ascoltarmi bene... altrimenti... he-he...» – un'occhiata fugace alle proprie spalle. Poi un'occhiata al ragazzo.
    12-14 anni di differenza non erano mai troppi.

    Il ragazzo, dal canto suo, avrebbe visto una figura alquanto carismatica... o stupida. Un uomo, - sicuramente e senz'ombra di dubbio, - con il fisico scolpito che vestiva, partendo dal basso verso l'alto: scarpe femminili con i tacchi a spillo, mutande-tanga femminili di colore nero e della tipologia sexy, poco sopra il sedere portava una grande e paffuta coda bianca, vicino al collo una farfalla stilizzata e sopra la testa due lunghe orecchie da coniglio.



    CIAO!
    Piccolo post di presentazione, per partire con calma! Niente di che! In questo post facciamo solo conoscere i nostri PG, perciò ruolatelo come vuoi.

    Al prossimo si parteee yeah!



    Vitalità: 14 leggere
    Chakra: 75 Bassi
    Equip.: CartaBomba II x7/7
    Tonico di Recupero Medio x2
    Tonico di Ripristino Medio x1
    Tonico di Riprstino Minore x1

    Sigilli Rimasti:

    Status:

    Attese:



    Slot Azione:
    I - ///
    II - ///
    III - ///

    Slot Difesa:
    I ///
    II ///
    III ///

    Slot Tecnica:
    I- ///
    II- ///



    Slot Gratuito:
     
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    Dove predano i conigli

    Preludio alla Notte ~ I

    Un corvo insolente ne sporcò il campo visivo, e il giovane sussultò.

    In compagnia dei suoi pensieri e null'altro, era lì seduto nei pressi della finestra, fissando distrattamente al di là del vetro con gli occhi persi nel vuoto. Accompagnato dalla tenue e confusionaria melodia delle vite ordinarie degli abitanti del Villaggio, era rimasto ipnotizzato dalle tinte infuocate di cui il crepuscolo aveva magistralmente dipinto gli edifici, rendendone i contorni morbidi e soffusi in una fantasmagorìa di spennellate d'acquerello.

    Il volatile gracchiò, e con un fragoroso sbattere d'ali distolse Hikaru dal suo momento di contemplazione del nulla. Da che avesse memoria, era sempre stata una delle sue attività preferite. Non per pigrizia o apatia - come dimostrava lo stato di impeccabile ordine in cui versava il monolocale che da tre anni a quella parte aveva iniziato a chiamare "casa" - bensì, in tempi ormai passati, per dar tregua ad un corpo e ad una mente martoriati da quell'aguzzina di cui ormai è ben lieto di essere orfano. Ad anni di distanza, era ancora - per quanto saltuariamente - infastidito da ricordi di quel passato indesiderato, ed in quei momenti ancora soleva rintanarsi nella suo personalissimo rituale di catarsi.

    Scosse lievemente la testa - come per scacciare delle immagini residue di pensieri sgraditi dalla sua mente, e normalizzarne l'operato - e i capelli del color del chiaro di luna gli danzarono delicatamente davanti alle iridi argentee, anche sostenuti da un leggero soffio d'aria sgattaiolato di soppiatto attraverso degli infissi non particolarmente a regola d'arte. Si alzò dalla cassapanca sulla quale era comodamente seduto - quasi sdraiato, con la schiena poggiata al muro che faceva angolo con la finestra, le gambe distese sulla superficie lignea dello scanno e col ginocchio destro sollevato che fungeva da supporto all'omonima mano, il cui pollice aveva, fino a quel momento, giocato disattento con l'anello chiodato portato al dito medio, rigirandolo senza sosta e senza scopo - e percorse i pochi passi che lo separavano dal piccolo, rotondo tavolo da pranzo, su cui era poggiato un foglio di carta ripiegato, di fianco a una busta da lettere aperta e ormai vuota, che era diventato il centro di gravità del suo sguardo.

    Una missiva, recapitatagli quella mattina da un ragazzetto trasandato che si era presentato all'uscio di casa sua in qualità di portalettere non propriamente professionale, che aveva come mittente l'Ufficio Amministrativo di Oto, con tanto di ceralacca e timbro in calce. Poche frasi brevi ed imperative, costruite secondo i canoni del gergo a volte incomprensibile dei burocrati, che freddamente lo invitavano a prendere parte alle prime formalità di iniziazione all'ingresso ufficiale tra i ranghi più bassi dell'Accademia. Fino a quel momento, per i tre anni trascorsi nel Villaggio del Suono, era stato agli occhi dell'Amministrazione un comune abitante civile, completamente escluso dai processi decisionali e dalle azioni militari. Aveva affrontato quello che si potrebbe chiamare "addestramento pre-accademico", compiendo i primi piccoli passi in avanti nel mondo degli Shinobi. Aveva migliorato le sue abilità fisiche ad un livello accettabile, temprato la sua mente per quanto gli fosse stato possibile in quel breve periodo di tempo; aveva iniziato ad apprendere i segreti sull'utilizzo del chakra, imparando anche alcune basilari arti ninja; aveva affinato la sua proficienza con le armi semplici, e si era addirittura sottoposto ad interventi chirurgici per rendere le sue braccia celatamente letali. Aveva, insomma, compiuto quei pochi progressi sufficienti e necessari per iniziare a poter essere accettato come risorsa da sfruttare piuttosto che come fardello da sostenere, arrivando anche a pensare - senza tediose ed irritanti false modestie - di essere particolarmente dotato di talento innato.


    E quella missiva era la prova tangibile che il sudore e il sangue versati in quegli anni erano stati investiti saggiamente. Le alte sfere governative l'avevano selezionato per intraprendere un addestramento mirato a valutare se fosse pronto ad iniziare un percorso di apprendistato, introducendolo formalmente alle schiere militari del Suono. Il luogo, un piccolo villaggio poco lontano; il momento, la mezzanotte di quel giorno. Un orario quantomeno peculiare, che non fallì nel far storcere le labbra pallide del giovane in una leggera smorfia di curiosità mista a dubbio. Ma non c'era posto per l'indecisione, in quel mondo: l'ordine era stato recapitato, la convocazione non lasciava spazio ad incertezze, e - scosso nuovamente il capo per riallineare i pensieri - Hikaru recuperò l'equipaggiamento preparato in precedenza. Un respiro profondo mentre nel pugno stringeva il pomello, la porta si aprì con un cigolio sommesso, uno, due passi in avanti. E si incamminò.

    ~


    Non gli fu difficile trovare la via per raggiungere la sua destinazione. Benché ormai la notte avesse preso possesso dell'arco celeste, una perfetta luna piena illuminava di luce eterea il sentiero affiancato da qualche abete di rappresentanza, al di là dei quali si spargevano a perdita d'occhio campi sfruttati ad uso agricolo. Con neanche una nube a macchiare la bellezza del disco lunare, Hikaru affrettò lievemente l'andatura, carico di anticipazione nell'aver visto in lontananza le sagome del caseggiato che avrebbe fatto da palcoscenico alla sua chiamata notturna. 


    Oltrepassati i primi edifici, non riuscì a nascondere un lieve cruccio di perplessità nel notare la totale assenza di qualsivoglia tipo di fascino del posto. Chiamarlo villaggio era già di per sé un audace eufemismo: un agglomerato sparso di catapecchie disabitate in legno, consumate dal tempo e dalla furia degli elementi, che si accostavano in maniera poco ordinata e ancor meno simmetrica ai lati di un viale principale d'accesso - poco più di un sentiero lungo al massimo una trentina di metri, delineato da ciuffi sparsi di graminacee selvatiche - e che più avanti si diramavano in maniera radiale da una piccola piazza circolare, grande circa la metà del viale d'ingresso, da cui partivano altri due piccoli sentieri, perpendicolari al primo. Con la sola luce naturale a fargli da guida, notò in lontananza al termine della piazza - ai piedi di uno spoglio e altrettanto malridotto monumento in pietra (una piccola colonna con in cima una sfera, non più alta di due metri) - la sagoma di una persona seduta, vagamente chinata, intenta a far qualcosa. Lo battezzò nella sua mente come l'inviato dell'Amministrazione che avrebbe valutato la sua posizione. Pochi passi bastarono affinché lo sconosciuto si rendesse conto della presenza di Hikaru, la cui andatura fiera e sicura venne drasticamente scossa dal benvenuto col quale venne accolto.

    Buahahaiahahaiahashasia...


    Uno stormo di rondini disturbate durante il sonno prese bruscamente il volo, terrorizzato dalla macabra risata dell'uomo seduto lì, sull'erba umida che il tempo aveva reso padrona del selciato della piazza. Il ragazzo - un po' intimorito - camminò in direzione del monumento con maggiore cautela e meno fiducia, sospettoso della figura che aveva iniziato un applauso ad accompagnamento della folle risata - dopo aver lanciato con assoluta noncuranza qualcosa di poco chiaro alle sue spalle - ed i cui lineamenti avevano iniziato a palesarsi agli occhi sconcertati del giovane. Un uomo praticamente nudo gli si palesava davanti, unico capo d'abbigliamento rappresentato da degli slip aderenti a coprigli le vergogne; ai piedi delle scarpe da donna con tacco alto e, cosa ancora più peculiare, due lunghe orecchie da coniglio sul capo e un grosso batuffolo di pelo bianco a fargli da coda. Quando notò il rivolo di sangue che gli scorreva dalle labbra giù per il mento, l'immagine a cui stava assistendo traslò dal curioso e inquietante, al macabro e temibile. Occhi fissi e pregni d'allarme, una goccia di sudore giù per la tempia destra, e la mano destra si affrettò a raggiungere il portaoggetti cinto posteriormente, afferrando un kunai con la lama tenuta verso il basso e portandolo davanti a sé in difesa.

    Tu... già... me lo disse Diogene... comunque... dolce e saporito ragazzo...


    Dolce? Saporito? Lo stava studiando avidamente, i suoi occhi e la sua persona carichi di una follia non comune, il suo sguardo che lo penetrava fino alle più profonde fibre muscolari. Hikaru non voleva staccargli gli occhi di dosso, giacché nonostante avesse pronunciato il nome di una figura di spicco del Villaggio non sapeva cosa aspettarsi. Ma fu costretto a guardare altrove quando la sua visione periferica colse dei dettagli di ciò che giaceva alle spalle del coniglio. Il cadavere martoriato di un fanciullo, la cui gamba destra - strappata con forza dal corpo - portava segni di morsi umani. L'angoscia e il timore che provava presero le sfumature del disgusto e della paura, mentre, con la fronte resa lucida da gocce di sudore freddo, stringeva ancor più saldamente il pugno intorno alla presa del kunai, assumendo una posizione di preparazione al combattimento - ginocchia leggermente piegate, lato dominante portato indietro col busto ruotato a circa 45°, e braccio sinistro avanti al corpo con il palmo rilassato all'indirizzo dell'interlocutore.

    io mi chiamo Minoru Satou... e beh, oggi t'insegnerò alcune cose... vedi di ascoltarmi bene... altrimenti... he-he...


    Era quindi il suo addestratore. Un'indicazione minacciosa al corpo esanime alle sue spalle gli fece capire che quella notte non l'avrebbe passata con la tranquillità di sapere che avrebbe visto di nuovo l'alba. Di malavoglia, ma senza abbandonare o rilassare la presa del pugnale, si riportò cautamente in posizione di riposo, pronto a reagire ad ogni minimo intervento sospetto di Minoru. Con voce sommessa, carica di tensione, pronunciò poche parole.

    Il mio nome è Hikaru. Sono qui per servire Oto.





    Chakra: 10/10
    Vitalità: 8/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 7
    • Lama Interna (Poste negli avambracci. Dx: esce dal gomito, col filo in linea col braccio.
      Sx: esce dal polso interno, col piatto parallelo al palmo della mano.)
      × 2
    • Kakute × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Biglie Metallo × 1
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 1

    Note
    Kunai impugnato al rovescio con la destra; Kakute al dito medio destro.

    Finalmente ci siamo. Scusami per l'attesa, e scusami di nuovo per la prolissità, ma mi sto un po' divertendo dopo mille anni :hero:
     
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    Che diavolo stava blaterando la? Per servire Oto? Non aveva capito niente il ragazzo, ma proprio niente. Certo, era ancora giovane (ma mica tanto) ed era già con quelle strane idee patriottiche in mente che se qualcuno lo avesse sentito, avrebbe probabilmente riso di gusto. Oto era solo un villaggio; uno come molti e come tale voleva una cosa sola: avere dei ninja forti per poterli mandare al macello al più presto. Da un lato, quindi, quel tipo doveva rinforzarsi; dall'altro, doveva rinforzarsi abbastanza per non morire subito e dare al proprio villaggio qualche speranza di troppo. In ogni caso, il patriottismo non era una buona motivazione per diventare un ninja. Specialmente se di mezzo vi era il denaro. E la carne fresca. E il sangue. Per quello osservando il ragazzo, Minoru si avvicinò a breve distanza da lui, tanto da poterlo ammirare meglio sotto la luce della luna. Si soffermò sugli occhi, sui bicipiti e, in particolare, sui quadricipiti: parte che sembrava essere più gustosa (ma non di molto) rispetto alle altre zone -scadenti- del suo corpo (scadente anch'esso). - «Servire Oto... ha!» – Che sciocchezza! Che sciocchezza! A cosa diavolo pensavano i ninja di quel tempo? Anni prima i giovani scopavano e bevevano; in quel tempo, invece, pensavano a servire popoli e villaggi astratti: un'idea senza significato per una vita senza significato. Questo portò il Bianconiglio a pensare che il ragazzo sarebbe morto presto e che spreco di proteine! Tanto valeva ammazzarlo subito, no? Almeno uno dei due sarebbe stato felice di tutto quello. L'altro un po' meno, ma hey, se era giunto fino a lì per "servire Oto" una motivazione doveva pur averla. - «Dimmi un po' dolce chinsuko: ami il tuo villaggio così tanto? E' per proteggerlo che vuoi diventare un ninja, giusto?» – Che domande! Eppure importanti... decine di anni addietro. Tutti volevano proteggere qualcuno. Quante banalità! Solo Minoru voleva proteggere sé stesso e la propria pancia, oltre agli enormi appetiti che lo contraddistinguevano.

    «Hey tu... com'è che ti chiami... vabbeh... che importa... ti chiamerò Chisuko... perché sembri Chisuko... vabbeh... ascolta...» – iniziò il Coniglio avvicinandosi al tizio tanto da potergli appoggiare una mano sulla spalla. - «Tu ascoltare bene me, tu tornare a casa sano; tu ascoltare male me, io mangiare. Comprendi?» – Lo avrebbe guardato negli occhi con il suo fare poco simpatico. Poi gli avrebbe fatto cenno di seguirlo poco più in la, dove c'era un tavolo. Su quel tavolo Chisuko avrebbe trovato un sacco di cose carine che però non piacevano a Minoru: spade, coltelli, kunai, protezioni, bombe, shuriken, tonici... o meglio: solo i tonici e le bombe piacevano a Minoru. Il resto era tutto Proibito! Proibito! Posizionandosi vicino al tavolo Minoru avrebbe allungato una mano verso lo stesso ricordandosi subito che gli era Proibito. Non appena la sua mano avrebbe afferrato un kunai, dalla sua bocca si sarebbe levato un urlo. - «AAAARGH!» – Dopo l'urlò iniziò ad agitare la mano quasi come se si fosse scottato. Poi avrebbe guardato il ragazzo: cosa diavolo aspettava? - «Beh... Chisuko... che stai lì all'impalato? Prendi pure quello che vuoi... aaaah... ma non mi dire che non sai... vabbeh... non importa... comunque, nel mondo ninja esistono le armi da lancio, quelle da corpo a corpo, i potenziamenti per il corpo, le protezioni, le bombe, i tonici e... ah, già... esistono anche i veleni e i meccanismi... ed esistono anche degli oggetti... tipo corde e cose del genere... che le usi come vuoi... sono tutte delle armi molto fighe, però se non sai usarle finisci male... perciò il Grande Somujo dice sempre: usa il cervello, usa l'arma, poi usa il... ehm... no... comunque prendi, prendi... Poi... cosa ne sai sulle tecniche?» – Guardando il ragazzo avrebbe fatto un profondo sospiro, ma non avrebbe comunque lasciato che il ragazzo rispondesse alzando un dito. - «Ah sta zitto. Le arti ninja in tutto sono 4: le ninjutsu, arti magiche; le genjutsu, arti illusione; le taijutsu, arti marziali; le fuuinjutsu, arte dei simboli e dei sigilli. Ogni ninja bilanciato usa bene tutte e 4 le arti, ma ci sono quelli che preferiscono le arti illusorie, quelli che preferiscono le arti magiche e quelli che si danno al taijutsu. Ogni ninja, poi, nasconde sempre le proprie conoscenze e non rivela mai le proprie conoscenze. Ah già... odio i ninja... » – a quel punto avrebbe accompagnato le sue parole con un gesto della mano. - «Le tecniche si dividono in due categorie: quelle basi, io le chiamo quelle "utili", e quelle avanzate, io le chiamo quelle "facoltative". Mettila così: le tecniche basilari le conosce la maggior parte dei ninja e possono salvarti il culo in momenti di difficoltà; le tecniche avanzate, beh, più sono meglio, è.» – Dopo quella spiegazione, se così la si poteva chiamare, Minoru avrebbe guardato il ragazzo. Era pronto? Non era pronto? Chissene importava! - «Hai scelto l'arma? BENE haya! » – Perché in breve il coniglio sarebbe partito in avanti muovendosi un po' disequilibrato sui suoi tacchi. Senza alcun'arma sarebbe presto giunto in prossimità del ragazzo con l'intenzione di colpirlo forte al volto con uno schiaffo. La mano destra si sarebbe mossa lateralmente, compiendo un giro ad angolo di 45° prima di raggiungere il lato sinistro della faccia di Chisuko. [Slot Azione Veloce – Avvicinamento 6 metri - 1° Slot Azione – Velocità/Forza: 150] - «Usa il chakra! Il Chakra! Lo sai cos'è il chakra, no?» – Dopo il primo schiaffo, Minoru avrebbe ritirato la mano destra, per lasciar partire un colpo del tutto simile con la sinistra, stavolta mirando alla guancia destra. - [2° Slot Azione – Velocità/Forza: 150] Ma non sarebbe ancora finita, perché, che l'avversario avesse parato o meno i colpi, sarebbe quindi arrivato uno schiaffone che Chisuko non avrebbe nemmeno visto: sulla guancia sinistra, con la mano destra. [3° Slot Azione – Velocità: 400 / Forza: 150]

    Quindi Minoru sarebbe rimasto lì, sfidando il ragazzo. - «Beh... fammi vedere cosa sai fare Chisuko!.. mi racommando! Usa chakra, tecniche e armi! »


    SI PARTEEEE

    Allora, ciò che devi sapere è che nel GDR per fare una cosa in combat devi usare gli Slot. Al di fuori dei combat, in momenti di tranquillità, non è strettamente necessario. Gli slot sono:
    quelli Azione (all'inizio sono 3);
    quelli Difesa (all'inizio sono 3).
    Gli slot azione li puoi usare unicamente dopo esserti difeso o se non c'è stato alcun attacco. Puoi usare gli slot azione per muoverti (la distanza dipende dalla tua energia ed è specificata nel regolamento), per attivare oggetti, per lanciarli, per attaccare, per effettuare disarmi o prese. Inoltre puoi convertire uno slot azione in uno slot difesa. Ricordati che un slot azione viene schivato solo con un solo slot difesa: non puoi schivare due slot azione con un slot difesa oppure usare due slot difesa per schivare uno slot azione.
    Gli slot difesa servono unicamente per schivare, parare o spostarti al fine di evitare attacchi ad ampio raggio. Utilizzi uno slot difesa per schivare o evitare in un altro modo un attacco.
    Oltre agli slot Azione/Difesa esistono gli slot gratuiti; non vi è limite al loro utilizzo in un round, ma dovrai comunque fare attenzione per non cadere in AdO. In particolare:
    1)Slot gratuiti istantanei ( estrarre armi, estrarre oggetti conficcati, movimento (6m, 1 volta a round da utilizzare al primo movimento offensivo del round, non divisibile). )
    2) Slot gratuiti veloci (effettuare finte, passare un oggetto, lanciare 1 oggetto senza volontà offensiva.)
    3) Slot azione lenti (attivare/caricare [Meccanismi] non offensivi, applicare [Veleni], creare oggetti.)
    Se entro 9 metri da un avversario usi uno slot gratuito lento oppure 2 slot gratuiti veloci di fila, lui avrà diritto di effettuare un'Azione d'Opportunità e interromperti mentre fai i tuoi comodi. Quindi non esagerare.
    Infine, sappi che puoi difenderti/attaccare anche con i slot tecnica (all'inizio 2). Ogni round puoi eseguire una tecnica avanzata e una base oppure due base. Puoi eseguire due tecniche avanzate in un round solo se lo specifica la tecnica o se possiedi il tratto oppure l'abilità.

    Per migliorare le tue azioni puoi usare il chakra sottraendola alla tua riserva. La quantità di chakra che hai varia in base alla tua energia (ti rimando alla tabella del regolamento) e, talvolta, alla tecnica speciale (alcune concedono un aumento del 25% di chakra). L'unità di misura del chakra è un Basso. Questo è suddiviso in un 1/2 Basso e in un Bassissimo (1/4 di Basso). La quantità di chakra che puoi impastare dipende dal tuo Grado (e non dall'energia). Da studente puoi impastare unicamente 1/2 Basso. La statistica in cui impastare la scegli tu.
    Un impasto bassissimo concede un vantaggio di 1 tacca;
    Un impasto 1/2 Basso di 2 tacche;
    Un impasto Basso di 3 tacche;
    un Medio-Basso di 4 tacche
    Un Medio di 6 tacche e così via +2 tacche ogni basso in più.
    Se impasti in riflessi, aumenti la possibilità di schivare o parare il colpo; se impasti in velocità, aumenti la probabilità che il tuo colpo vada a segno.
    Se impasti in resistenza e prendi il colpo, diminuisci il danno; se impasti in forza e il tuo colpo va a segno, aumenti il danno. Ogni tacca di vantaggio concede un +5 di danno.
    A proposito dei danni. L'unità di misura del danno è una Ferita Leggera.
    Una Leggera si suddivide in una Mezza-Leggera (0,5) e una lieve (0,25). Una Medio-Leggera è pari a 20. Una media è pari a 30 e così via (la tabella completa la trovi nel regolamento). La vitalità dipende dalla tua energia: da energia bianca hai solo 8 leggere di vitalità. Quando la vitalità finisce, tu svieni, vai in coma o muori.
    Progredendo nel gioco la vitalità aumenterà, ma ricordati che ogni parte del corpo ha una "propria" vitalità. Per esempio, se farai un danno di 12 leggere al busto, l'avversario morirà, andrà in coma o sviene; lo stesso vale anche se farai un danno di 6 leggere alla testa. Infine, ogni arto ha una vitalità di 6 leggere, dopodiché subisce la rottura, l'amputazione o diventa inutilizzabile per altri motivi.
    In un combattimento puoi ripristinare la vitalità e il chakra utilizzando dei tonici; inoltre ci sono delle tecniche speciali che offrono queste possibilità.


    Per ora credo che ti basti e avanzi per avvicinarti al mondo del combattimento targato Naruto Legend. Nella prossima puntata vedremo altre cose carine, come il CAP, l'Over CAP, i Sovraimpasti e così via.



    Vitalità: 14 leggere
    Chakra: 75 Bassi
    Equip.: CartaBomba II x7/7
    Tonico di Recupero Medio x2
    Tonico di Ripristino Medio x1
    Tonico di Riprstino Minore x1

    Sigilli Rimasti:

    Status:

    Attese:



    Slot Azione:
    I - Schiaffo
    II - Schiaffo
    III - Schiaffo

    Slot Difesa:
    I ///
    II ///
    III ///

    Slot Tecnica:
    I- ///
    II- ///



    Slot Gratuito: Avvicinamento
     
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