Anime di Pietra

Quest Accademica

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    È colpa tua. Ratty

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    IV
    Ricordi di una Guerra

    Città della Roccia



    Tempio

    Il piacere è mio. Rispose cortesemente alle presentazioni accompagnando poi i due shinobi in incognito verso la sala di lettura, anche se sarebbe rimasto un pò interdetto dalla domanda di Shin. Beh...come ho detto c'è di tutto. Lettere personali, diari, alcuni del periodo della guerra, alcuni precedenti anche di molto...romanzi, saggi vari, libri di fotografia, raccolte di foto locali, testi scolastici, alcuni giornali, sfortunatamente nessuno del periodo della guerra perchè nessuno li stampava, ovviamente, e poi non so...un pò di tutto..non abbiamo nulla più che un elenco, ma basta guardare le targhette sugli scaffali. Più fortunato fu Shunsui, al quale l'uomo annuì entusiasticamente. Ah, certo. Il testo migliore è "Discorso sul Dolore che traspare in natura", un saggio redatto una ventina di anni fa da un famoso archeologo. Hanno fatto altri studi più scientifici e rigorosi dopo, ma alla fin fine tutti concordano con quell'interpretazione. La sezione delle vecchie lettere scritte durante la guerra è in quello scaffale là...soddisfano molto chi vuole calarsi nell'angoscia di quel periodo. Commentò con espressione contrita. Per le mappe temo di non potervi aiutare però...da quando Iwagakure ha stabilito una guarnigione qui un anno fa hanno requisito tutto quel materiale. Se interrogato al riguardo, avrebbe spiegato che il Villaggio della Roccia aveva un gruppo di cinque shinobi in pianta stabile che svolgevano funzioni di polizia al servizio del Daimyo, stabilitisi là da circa un anno. Visti i recenti cambiamenti nella politica interna e militare di Iwa, doveva essere l'ennesimo segno della crescita del Villaggio ninja.

    I due si disposero nella sala di lettura così come molti altri, ma scegliendo i due individui più singolari, che spiccavano, come vicini di lettura. Shin non ebbe grande fortuna: Sicuramente più educato di chi interrompe parlando in biblioteca. Rispose bruscamente la donna, in basso tono di voce, per nulla intenzionata a dar corda al giovane che aveva davanti. Lei non ha idea di chi io sia o non farebbe questa domanda. Scontrosa, di fatto non rispose alla domanda. E non sono di qui. Nessuno lo è, non ci sono sopravvissuti alla guerra, siamo venuti qui da fuori, tutti quanti, e non so come fosse a quel tempo. E ora mi lasci in pace. Aveva scelto un registro formale, che certo sottolineava la sua istruzione, ma non era stata affatto gentile, nè aveva motivo di esserlo. Forse con un pò di attenzione Shin avrebbe potuto scorgere qualcosa del libro che la donna stava analizzando, scorgendo pentagrammi e foto di strumenti musicali. Shunshui tuttavia ebbe ancor meno risultati nelle relazioni sociali: pur procurandosi non meno di una ventina di lettere scritte nei giorni dell'attivazione dell'arma, o comunque coincidenti con i rapporti in sui possesso, oltre al voluminoso tomo fornitogli da Hiei suli Volti di Pietra, non riuscì a ottenere nulla più che farsi guardare dal misterioso lettore, per appena una manciata di secondi, e subito dopo questi tornò al suo testo, senza nemmeno degnarsi di rispondere. Il libro che leggeva, voltando la pagina molto lentamente ogni volta, era una raccolta di fotografie d'epoca, a quanto sembrava, molto rovinate e spesso difficili da vedere, il che spiegava i lunghi tempi che passava a scrutare ogni singola immagine.

    Tornato al saggio impiegò parecchio tempo a leggerlo, pur andando a salti, fino a raggiungere le conclusioni del noto (?) Prof. Akaboshi.

    Discorso sul Dolore che traspare in natura
    In somma sintesi, siamo dinanzi a uno dei miracoli di Madre Natura, al pari delle meravigliose Cascate di Taki, dell'incredibile Isola-tartaruga nell'Oceano di Hokubu o della metà sommersa del Paese della Luna. Le formazioni rocciose note come Volti di Pietra, che ho avuto modo di studiare nel dettaglio, tutte e settemilacentosessantatre, sono e sono sempre state formazioni del tutto naturali. Appaiono come parti umane intrappolate nella roccia, ma solo sotto una certa angolazione, così come una sporgenza rocciosa può sembrare un orso se vista da destra o un cavallo se vista da sinistra. Pensare che il numero così alto le renda automaticamente troppo improbabili per essere naturali è lecito, ma ho osservato personalmente e analizzato gli strati e il materiale di cui sono composte *omissis* arrivando alla conclusione che è il solo effetto dell'erosione del vento e dell'acqua a averle create, e che probabilmente prima della guerra se ne potevano osservare molte di più, grazie alle particolari correnti d'aria che si muovono in questa città dalla spettacolare architettura. Non vi sia alcuno tanto stolto da seguire le astruse tesi del professor Takenaka, poichè prive di fondamento e di rigore scientifico, che invece trasuda da ogni mia parola, ogni mia azione e ogni mio scritto. Unico mio rimpianto è non aver rinvenuto abbastanza immagini della città prima della guerra, che tanto ha portato via e distrutto per sempre, o avrei potuto osservare altri "Volti di Pietra" che magari ora giacciono in polvere là dove stavano case e mura.


    Le lettere invece avevano temi tra i più variegati, come messaggi di saluto ai genitori, affermazioni coraggiose dei cittadini che avevano deciso di restare e combattere accanto ai ninja, fogli carichi di dolore in cui si elencavano le vittime tra le persone conosciute, ricordandone le qualità. Alcuni citavano il fatto che i Cremisi stessero facendo "qualcosa", probabilmente il rituale di preparazione della loro arma. Al di là di questo Due lettere e una pagina di un diario in particolare colpirono il ninja di Suna:

    Data che corrisponde al giorno prima del Grido delle Anime
    -Pagina di Diario-
    Non so nemmeno perchè scrivo, so già che moriremo e che nessuno leggerà questa roba, ma devo scaricarmi o finirò per impazzire! Anche oggi c'è stato uno scontro e quel vecchio bacucco di un ninja della roccia ci è rimasto secco! Sarà anche stato un vecchio pazzo ma almeno sapeva curare le ferite...ho dovuto arrangiarmi con un Kunai arroventato pur di non farmi mettere le mani addosso da quel maniaco coi serpenti. E tutto per colpa dell'ufficiale Cremisi, quella stronza con il Rintocco di Morte. Non so chi abbia inventato quella stupida arma o come sia arrivata fin qui da Kumo, ma quella lurida cagna lo usa come se ci fosse nata con quell'affare in mano. Due botte e strappa la carne a chi la affronta, abbiamo perso un sacco di ninja per colpa sua e ora ci lecchiamo le ferite. Oh, li abbiamo respinti, si, ma per quanto ancora? Sia sempre maledetta quella cagna Cremisi! Se solo la trovassi senza quell'arma giuro che le farei passare il peggior quarto d'ora della sua vita prima di ammazzarla! Fortuna che Saburo è rimasto illeso...chissà se almeno stanotte riusciremo a stare un pò assieme...questa guerra lo sta logorando, spero tanto che regga fino alla fine...che tutti quanti ci riusciamo.
    Ho paura, ma almeno siamo assieme, come sempre, sin dall'infanzia.


    Data che corrisponde al giorno del Grido delle Anime
    -Lettera-
    Non sopporto più questa situazione. Credo che i miei ci abbiano scoperto, e dalle tue parole capisco che anche tuo padre sospetta qualcosa dopo lo scontro dell'altro giorno, ma io ti amo e farei di tutto per averti con me. Stupida guerra, che ci costringe ad azioni così orribili...voglio fuggire e lasciarmi tutto alle spalle! Non voglio più uccidere, e voglio che la tua meravigliosa voce canti solo d'amore e non più con parole di morte. Non mi è chiaro cosa stiano facendo con quel rituale, Moriomaru pensava fosse un modo per concentrare il chakra e ci aveva avvisato ma non gli abbiamo dato retta...e tuttavia ho capito che non voglio saperlo nè chiedertelo, non importa più, e non deve importare nemmeno a te, voglio che tu sia mia e non della guerra! Lascia perdere tutto e incontrati con me al pozzo stanotte, sai come raggiungerlo ma bada che tuo padre non lo scopra e ti faccia seguire. Se vorrai andremo via insieme, lontano. Senza più l'ombra di questa guerra a fermarci.
    Tuo per sempre.
    Saburo


    Data che corrisponde al giorno prima del Grido delle Anime
    -Lettera-
    Il caposquadra ascolta tutti a parte me. Dice che sono vecchio, che dovrei stare nelle retrovie e curare i feriti perchè sono un medico. Stupido pomposo ninja di Konoha, ma figlia mia, io sono un figlio di Iwa, discendente di uno degli Tsuchikage e non intendo tirarmi indietro per difendere la mia terra e la mia città. Lo ammetto, il mio addestramento come Sensitivo è incompleto e sono troppo anziano per raffinarlo, ma so anche qualcosa di jutsu-rituale e di arti mediche e quando dico stanno inziando a fare "qualcosa". Un rituale, penso, un rituale per condensare il chakra di più persone dentro una sola non mi sbaglio, anche se tutti i Sensitivi delle forze difensive dicono il contrario, che non sta succedendo proprio niente e che mi sono ivnentato tutto. Cosa ci faccia una sola persona con tutto quel chakra non lo so, ma temo che voglia usare qualche jutsu superiore...tremo al pensiero di cosa possa essere, ma ormai ho deciso. La mia vita è stata lunga, sofferta ma soddisfacente, più che soddisfacente, e benedetta dall'arrivo di tua madre e tuo, mia piccola principessa. Spero tu cresca al sicuro nelle terre di Konoha con tua madre, e che tu stia lontana dalle arti ninja...non so se riceverò mai una tua risposta ma promettimi che non ti avvicinerai mai più al mestiere di famiglia, nè tu nè i tuoi discendenti. Sakura, piccola mia, vivi felice e lontano dalla violenza, e ricordati che tuo padre ti vuole bene. Ora vado, sta cominciando uno scontro alle mura e voglio stare in prima linea per aiutare i difensori!
    Ti voglio bene, bambina mia.
    Moriomaru Orihara.



    "Il Minatore Soddisfatto"=> Bazaar

    Ahahahah, sono un professionista in fondo. Rise il turista davanti alla reazione di Kairi, che aveva riconosciuto come genuina, e poi annuì, accettando il nuovo bicchiere di alcoolico e presentandosi. Mi chiamo Jun Takenaka, e se vi è piaciuta questa vi consiglio la mia altra guida sul Paese della Luna. Sapete che una vecchia leggenda di quel posto dice che c'è una scala che può portare fino in cielo nascosta da qualche parte? Ma non voglio divagare o farmi troppa pubblicità. Aggiunse, stavolta con falsa modestia. Sui tamburi non saprei, ma posso assicurarvi che mi fanno dannare e non sono mai riuscito a beccare i suonatori per lanciar loro addosso una scarpa come meritano. Sbuffò. Spero solo che il matrimonio sia uno spettacolo di percussioni, con tutto questo fastidio! La barista era tornata intanto, nuovamente impeccabile, ma se li stava ascoltando di certo non lo diede a vedere.

    La discussione con Kato catturò poi l'interesse del turista nei minuti successivi, anche e soprattutto quando si alzò con la promessa di una bevuta. Una leggenda per una leggenda, si può fare. Concesse, in clima bonario, mentre Hana accoglieva lo Yotsuki con un movimento di fianchi appena accennato che tuttavia tradiva una lunga carriera di seduttrice. Tu e tua moglie siete adorabili e curiosi. Mi piace conoscere gente curiosa...rende curiosa anche me. Certo, se magari una sera la signora è troppo stanca per uscire potremmo fare un giro per le curiosità del posto. Disse a voce più bassa, come a non volersi far sentire dalla succitata "signora". In ogni caso Kato tornò al tavolo e cominciò a parlare, con vivo interesse da parte della guida turistica. Storia molto interessante...si potrebbero organizzare delle visite guidate in alcuni di questi monasteri, e magari assumere delle ragazze del luogo per delle rappresentazioni...lo stile Kabuki sarebbe oltremodo interessante, a patto di usare anche attrici donna, a differenza delle regole classiche. Molto, molto interessante. Aveva bevuto nel mentre, ma non dava segno di essere particolarmente brillo, per quanto le guance cominciassero a prendere colore. Sfortunatamente, non ho molto di più da raccontarvi. I Volti, a tutte le analisi sono risultate essere formazioni rocciose assolutamente naturale, niente più che un gioco di prospettive e di ombre plasmato dal vento e dall'acqua. Quella dell'Arma è solo una leggenda, dopotutto a giudicare dagli studi scientifici la pietra che compone i Volti è in quella forma da secoli, tutto naturale. Ammise con una scrollata di spalle. Tuttavia...la leggenda dell'arma che vi ho raccontato prima è citata in un libro uscito qualche anno dopo la guerra, circa una ventina, in cui si offriva appunto l'ipotesi che prima della guerra non ci fossero affatto questi Volti...peccato che le foto di quel periodo siano tutte andate perdute o siano terribilmente rovinate, quindi è impossibile controllare...dopotutto non esistono superstiti della Città di Roccia, nemmeno tra coloro che scapparono.

    E questo era quanto. A meno di altre domande o chiacchiere i due avrebbero lasciato il Bar per recarsi al Bazaar, una via ingombra di tende e bancarelle che cominciavano a essere illuminate da lampade a petrolio ed elettriche, visto che cominciava ad avvicinarsi la sera assieme all'ora di cena, ma nonostante questo una discreta quantità di persone affollava i negozietti di souvenir, chincaglierie spacciate per antiquariato dove forse si sarebbe anche potuto trovare qualche buon affare, e poi vestiti, sete, scialli e abiti che ad uno sguardo molto distratto potevano sembrare simili a quelli indossati dagli abitanti del luogo, ma ai quali non si avvicinavano nemmeno lontanamente per qualità e ricchezza delle rifiniture e delle decorazioni, niente che potesse soddisfare qualcuno che voleva calarsi nell'atmosfera, ma al massimo qualcosa che permettesse una triste carnevalata.

    bazaar



    Qualche persona in abiti civili si mescolava in mezzo alla gente locale, segno che, come previsto, il matrimonio aveva attirato una discreta quota di turismo, senza contare un paio di Volti di Pietra a cui dei turisti facevano delle foto tra scherzi e battute (uno era un semiviso di profilo che urlava, l'altro una mano che sembrava emergere dalla roccia con la metà inferiore di un viso accanto), ma che parevano realmente dei semplici giochi di prospettiva, dato che l'immagine inquietante era evidente solo da una data angolazione e distanza, per entrambi. Ma quello che maggiormente avrebbe attirato i due ninja in incognito, furono due ninja di Iwa apparentemente identici nell'aspetto (cloni, forse?) che stavano discutendo con uno dei mercanti, un tizio pingue e dall'aria affatto simpatica, con un bancone ingombro di frutti esotici e non. Un furto vi dico! UN FURTO. Siete la nostra polizia, no? Inseguite quel ladro e tagliategli le mani come nei tempi antichi! Non credo che inseguire un dodicenne e tagliargli le mani sia un buon modo di fare il nostro lavoro, Butsu-san. Replicava uno dei due, con immensa pazienza. L'altro (che aveva una voce ben diversa, e quindi difficilmente si trattava di un simulacro di chakra) aggiunse: E poi è una ragazzata, ha rubato due mele, mica una collana di diamanti! Ragazzata un corno, iniziano dalle mele e poi tagliano la gola alla gente per bene come me nei vicoli! Vengo dalla Capitale, io. Lo so come va a finire, io. Non ci tengo a farmi di nuovo mettere sotto da un criminale di bassa lega...ci manca solo che i Kani o i Kiku allunghino le mani fin qui! Nonostante questo lei sta facendo un gran baccano per un nonnulla... UN NONNULLA? AH, MA MI SENTIRA' IL GOVERNATORE! BELLA POLIZIA CHE SIETE! I due gemelli, poveracci loro, sembravano parecchio sconfortati...ma che gli sposini decidessero di farsi avanti o meno, avrebbero scorto altre persone che sembravano interessate alla scena...nello specifico uno strano individuo che stava su un tetto a forse una ventina di metri da loro, forse a dieci metri dal suolo, tutto considerato, e sicuramente dotato di un suo sistema circolatorio del chakra secondo lo sharingan di Kairi. Cosa avrebbero fatto?
     
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    Anime di Pietra

    4° post




    Pensato
    Parlato


    Takenaka -san, allora cercherò di sicuro i vostri scritti anche sul paese della Luna rispose la ragazza con un sorriso gentile, questa volta per nulla differente dai quelli che usava fare solitamente in ogni situazione Se è così ricco di leggende anche quel paese dovremo fare un salto anche lì tesoro! continuò rivolta poi a Kato.
    Non indagò oltre sui tamburi, o l'uomo non sapeva davvero altro o non aveva intenzione di approfondire l'argomento. Era chiaro però che lei e gli altri avrebbero dovuto al contrario indagare sulla situazione, aveva la netta sensazione che le percussioni continue potessero essere un filo conduttore non indifferente con tutti i piccoli indizi che stavano raccogliendo, e forse con l'arma stessa.
    Rimase poi perlopiù in silenzio ascoltando lo scambio di battute fra l'uomo e lo shinobi in borghese; dovevano recuperare in qualche modo il libro di cui parlava Jun, forse andando in biblioteca avrebbero potuto trovare qualcosa e forse Shin e Shunsui li avevano già preceduti trovandolo, d'altronde era uno dei luoghi che si era deciso di controllare poco prima di separarsi.

    ........................


    Il suo sharingan non notò niente di particolare nell'area: nessuno sembrava seguirli e le strane costruzioni di pietra anche ai suoi occhi cremisi apparivano davvero solo semplici formazioni rocciose. Rimase qualche istante ad osservarle in silenzio ed inquietata: per quanto il viso e la mano fossero visibili solo osservandoli da una determinata prospettiva, l'idea che si trattasse di reali persone intrappolate nelle pareti tramite l'uso del Grido delle Anime si faceva sempre più strada in lei. Se avesse potuto seguire il suo senso di sopravvivenza si sarebbe allontanata da quel posto il prima possibile ritornando a Konoha, ma si trattava di una missione accademica, non seguire le direttive sarebbe stato come disertare e non ne aveva la minima intenzione.
    Raggiunto il baazar la kunoichi rimase seriamente affascinata dall'atmosfera del luogo, un mercato decisamente diverso da qualsiasi posto aveva mai visitato prima di allora: per quanto non fosse mai stata una patita di shopping i colori, gli aromi, le luci soffuse delle bancarelle così diversi da quelli a cui era abituata a Konoha attirarono non poco la sua attenzione, e la tentazione di comprare davvero qualcosa fu reale. D'altronde, nessuno le impediva di prendere un souvenir per suo padre o per se stessa, no?
    Cominciò a trascinare Kato qua e là tra le varie bancarelle estasiata, indicando di tanto in tanto una lanterna curiosa o qualche tessuto particolarmente morbido, rimanendo però delusa nel vedere come gli unici abiti tipici disponibili non erano poi tanto diversi da quelli che i bambini al villaggio indossavano durante le feste in maschera. Scosse la testa rivolta al suo "caro maritino" No, non va proprio bene. Mi rifiuto di indossare abiti simili, sembrerei una buffona! Temo dovrò proprio rinunciare all'idea... esclamò, continuando ad interpretare la parte in cui ormai si era calata quasi alla perfezione.
    La sua attenzione fu poi catturata dalle urla di un mercante infuriato che imprecava contro un paio di shinobi di Iwa quasi identici fra di loro, a quanto pare in veste di polizia cittadina. Nell'osservare la scena non poté fare a meno di pensare proprio a suo padre e sorrise istintivamente.
    Rimase qualche istante ferma ad osservare la scena assieme ad un'altro gruppetto di persone, e non poté non notare un'individuo dalla pelle scura che osservava la situazione ad una ventina di metri da loro Un'altro shinobi del paese dei fulmini...? Non sembra però troppo intenzionato a nascondersi, al pensò fra sé e sé non soffermandosi però troppo con lo sguardo per non attirare troppi sospetti, disattivando anche lo sharingan per evitare qualsiasi rischio di essere scoperta.
    Inserirsi nella discussione avrebbe probabilmente attirato l'attenzione di diversi sguardi su di loro, ma erano pur sempre lì per indagare: la mente della ragazza valutò velocemente varie opzioni fino a quando non trovò quella che sembrava più adatta alla situazione ed al loro ruolo di turisti.
    Trascinando Kato con sé si avvicinò al mercante, trafficando qualche secondo nella borsa e tirando fuori una manciata di monete che sarebbe stata sufficiente a comprare un'intero cesto di mele Tenga buon uomo! Non ho potuto fare a meno di ascoltare la situazione, mi pare che lei sia stato derubato da un ragazzino, giusto? Probabilmente aveva solo fame, quella povera anima doveva essere disperata per fare un simile gesto...sono disposta a ripagare io il suo debito, non merita che gli vengano tagliate le mani... esclamò. Era piuttosto certa che il mercante non avrebbe apprezzato particolarmente quel gesto ma quello le era sembrato il metodo di approccio più adatto alla loro situazione: due turisti curiosi e probabilmente anche benestanti che cercavano in qualche modo di fare carità E se può anche consigliarmi qualche frutto tipico della zona, sarei lieta di comprarlo! E' la prima volta che veniamo ad Iwa e vogliamo provare ogni cosa tipica di questo luogo continuò nel tentativo questa volta di addolcirlo invece. Se il mercante non li avesse cacciati in malomodo avrebbe poi continuato, questa volta rivolta anche ai poliziotti Vi ho sentiti parlare di Kani e Kiku prima...si tratta per caso di criminalità organizzata? la sua espressione si fece preoccupata Sono qui in città? Ci sono posti che dobbiamo evitare? Siamo qui in luna di miele e non vorremmo proprio finire in brutti guai perché capitati nel luogo sbagliato... quello era in reale motivo per cui si era avvicinata al siparietto, ottenere qualche informazioni in più sui due gruppi: forse non erano collegati in nessun modo all'arma, ma avere un quadro sempre più generale della situazione non poteva che fare comodo.

    Se non fosse successo nulla di particolare avrebbe comprato i frutti eventuali consigliati dal mercante e si sarebbe fermata in qualche altra bancarella approfittandone per comprare un tipico scialle in seta ed una lanterna, effettivi ricordi per lei e per suo padre. Dopo aver atteso che Kato facesse le sue eventuali commissioni la coppia si sarebbe poi diretta verso l'albergo "Alla pietra" dove come da accordi presi in precedenza si sarebbero dovuti riunire per la cena assieme a Shin e Shunsui: l'intenzione era quella di ritrovarsi per mettere assieme tutte le informazioni trovate, fare un punto della situazione ed elaborare una strategia per il giorno successivo, o la notte che stava ormai calando sulla città.
    Anche per il viaggio di ritorno, con gli occhiali rigorosamente abbassati, avrebbe tenuto lo sharingan attivo fino all'albergo per controllare eventuali inseguitori occultati e lanciando di tanto in tanto anche occhiate sui tetti, facendo finta di essere una turista incuriosita dalle particolari infrastrutture o dalle eventuali inquietanti costruzioni in pietra, per controllare anch'essi: l'individuo che avevano visto poco prima al mercato non le piaceva granché, ed il sospetto che gli intrusi di cui il fratello dello sposo e Jun parlavano al bar fossero proprio loro si faceva sempre più strada in lei.
    Avrebbe disattivato lo sharingan solo se si fosse avvicinato qualcuno troppo a loro o fino all'arrivo dei due compagni shinobi, lanciando un'ultima occhiata anche dietro a loro per controllare allo stesso modo che non fossero seguiti per poi tornare al suo solito sguardo carbone.



     
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    Anime di pietra

    post iv ~ memorie del passato




    Mascherando a stento la perplessità, Shin inclinò lievemente la testa ascoltando le parole dell'uomo. Evidentemente qualcuno lì non conosceva l'ABC del buon archivio: nonostante il tipo di materiale ivi conservato, infatti, sembrava più di trovarsi in una biblioteca. Tuttavia il lavoro di ricerca e messa a disposizione di tutte quelle carte e pubblicazioni era veramente notevole ed encomiabile, per cui il giovane si limitò ad un sorrisetto, ringraziando nuovamente Hiei per la disponibilità. Allora mi lascerò guidare dall'ispirazione...magari sarà qualche libro a scegliere me, e non viceversa! Seguendo la risposta rivolta al collega, però, intervenne nuovamente. Una guarnigione di Iwa? Beh suppongo sia normale, in fin dei conti questo è il loro Paese, o no? Una leggera allusione che offriva il fianco ad eventuali commenti da parte del bibliotecario sull'attuale situazione politico-militare della Roccia, se avesse avuto qualcosa da aggiungere.

    Il sorrisetto sul volto del giovane Kinryu era piuttosto tirato. Ha ragione, mi scusi. La vecchietta non aveva nessuna intenzione di chiacchierare purtroppo, ma il genin fu costretto ad ammettere a se stesso che ne aveva tutto il diritto, trattandosi di una biblioteca. Sospirando, tornò a chinarsi sullo scarno elenco che il responsabile di sala gli aveva fornito. Sbirciando vide che l'anziana si era a sua volta immersa nel lavoro dal quale il maleducato ragazzo l'aveva distolta. Le pagine davanti a lei raffiguravano spartiti, e quello aperto poco discosto sembrava un libro sugli strumenti musicali. Tamburellando impercettibilmente sul tavolo, senza che le dita producessero alcun suono, Shin riflette pochi momenti, prima di alzarsi senza prestare più la minima attenzione alla donna. Anche se non ne aveva cavato niente direttamente, gli aveva messo una pulce nell'orecchio. Prese a girovagare tra gli scaffali, leggendo le etichette che ne specificavano il contenuto. Da fuori dava decisamente l'impressione di un utente occasionale che curiosava privo di un obiettivo preciso. Quando si fermò davanti la sezione dedicata alla musica, quindi, parve farlo in maniera del tutto casuale. In realtà cercava proprio una guida agli strumenti o alle tradizioni musicali del luogo, possibilmente illustrata. Se l'avesse trovata, l'avrebbe estratta con attenzione dalla sua posizione, sfogliandola rapidamente in piedi dove si trovava e controllando anche l'indice. I tamburi vi dovevano per forza essere menzionati da qualche parte, se si trattava veramente di una usanza locale che stava venendo recuperata per la cerimonia, al pari dei vestiti che gli abitanti indossavano con orgoglio. Conclusa la sua rapida, ma scrupolosa indagine, per la quale avrebbe controllato anche più volumi incrociandone le informazioni, avrebbe riposto il tutto riprendendo a girovagare tra gli espositori.

    Arrivato nella zona dei diari, ne accarezzò il dorso di alcuni, pensieroso. Le persone che li avevano vergati, che avevano vissuto quei fatti, erano polvere da tempo, ma in qualche modo vivevano ancora tramite i loro scritti. Si fermò a fissare quelli più antichi, alcuni dei quali, stando alle parole di Hiei, risalivano a ben prima della guerra. Ne prese due o tre, passando vicino al bancone. Questi sono i documenti più vecchi vero? O c'è altro? Per poi tornare al suo posto, sempre ignorando la signora con la capra. Si approcciava a quei testi con idee diverse in mente. In primis, ovviamente, quella di cercare informazioni utili sulla struttura della città prima che la guerra la rendesse un desolato cumulo di rovine. Secondo, verificare se vi fosse almeno una minima citazione delle strane formazioni rocciose che, stando a ciò che aveva udito fin'ora, dovevano essere antiche di millenni. Terzo, il semplice amore per il passato.

    La luce proveniente dall'esterno stava gradualmente diminuendo, segno che ormai si era fatto tardo pomeriggio inoltrato. Stiracchiandosi sulla sedia, il genin si alzò, rivolgendo un sorriso alla signora se per sbaglio questa avesse alzato gli occhi dal suo lavoro. Si affiancò al collega, sommerso dalle lettere. Diede un'occhiata al materiale sparso davanti a Shunsui, estraendo da sotto una pila il libro che il bibliotecario gli aveva consigliato sui volti di pietra. Vide diversi foglietti infilati tra le pagine a guisa di segnalibro. Immaginando si trattasse dei passaggi salienti, scorse rapidamente le facciate indicate. Sembrava che la spiegazione correntemente accettata fosse proprio la versione pubblicata dal prof. Akaboshi. Tuttavia qualche voce fuori dal coro esisteva. Mmm... Hai provato a leggere il libro del professor Takenaka? Attese che Shunsui alzasse lo sguardo e gli ripeté la domanda. Appurato che non ci aveva pensato lo lasciò alle sue lettere e si diresse verso il responsabile di sala. Tenendo un tono di voce congruo al luogo chiese se ne avessero una copia a disposizione, sedendosi in disparte a leggerlo nel caso gli fosse stato consegnato il volume. Scendeva intanto la sera sulla Città di Pietra.

    Io avrei famina, che ne dici se torniamo verso la taverna, socio? Il sorriso aperto avrebbe fatto percepire al sunese che, probabilmente, dietro la recita c'era della verità. Ormai l'orario di chiusura si stava avvicinando, quindi da lì a poco sarebbero stati comunque costretti a lasciare la biblioteca. Quando si decisero ad andare, Shin si voltò a salutare Hiei, se presente, con un leggero inchino. Rivolse una rapida occhiata anche agli altri ospiti, pensieroso, prima di varcare l'uscio. Lungo la strada condivise alcune note, quelle meno compromettenti, come due amici che chiacchieravano delle cose curiose che avevano scoperto. Avevano in realtà molto di cui discutere, ma avevano prima bisogno di riunirsi con Kairi e Kato. Scelsero di attraversare i vicoli, percorrendo una strada diversa rispetto all'andata. Il Kinryu desiderava in qualche modo respirare l'atmosfera della Città di Pietra al di là della maschera che indossava ad uso e consumo dei turisti. Se non vi fossero stati imprevisti avrebbero raggiunto in poco tempo l'albergo "Alla Pietra", dove avevano stabilito di ritrovarsi, sempre in incognito, con i compagni. Sebbene non potesse ancora dirsi conclusa, la giornata fino a quel momento era stata lunga ed impegnativa, ma non priva di frutti. Non vedo l'ora di assaggiare qualche specialità locale, sto svenendo dalla fame!
     
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    ~Post IV
    Primi incontri



    Rimasi in silenzio, mantenendo uno sguardo misto tra sorriso e interesse. Ma la concentrazione non era rivolta verso le parole della guida turistica. Il mio pensiero si stava focalizzando sulla barista. Ci stava forse prendendo in giro? Quel tizio aveva bevuto decisamente “più di due bicchieri” e nonostante ciò non dava segni di cedimenti, nemmeno lontanamente.

    La cosa suonava decisamente sospetta. Stavamo facendo il suo gioco? Stavamo seguendo una strada già prevista? Oppure si era sbagliata? Tante domande che purtroppo non potevano trovare alcuna risposta. Almeno in quel momento, in sostanza la nostra pista principale, la guida turistica, si rivelò quindi una sorta di fiasco. A parte per l’esistenza di un libro che avrebbe potuto fornirci qualche informazione le nostre interazioni furono scarse. Certo, c’era sempre la barista; ma era tutto un altro paio di maniche. Mi offrì di uscire con lei, così “alla libertina” e quello sicuramente pesava ancora di più nel rendere quella donna sicuramente un sospetto. Di sicuro ne avrei parlato con tutti quanti di quella donna. E del fatto che proveniva con buon margine di certezza da Kumo.

    Comunque al termine della conversazione ci alzammo, e come previsto dopo aver ringraziato lo scrittore, ci dirigemmo verso il Bazar. E grazie anche alle informazioni della guida durante il percorso notai maggiormente questi famosi “volti di pietra” e per quanto non potevo ritenermi uno studioso di sicuro le prospettive che lasciavano intravedere spingevano le mie congetture ben oltre ad essere considerati a dei semplici fenomeni litici. Ma del resto anche in quel caso non potevamo confermare niente… insomma più il tempo passava più aumentavano le domande.

    Arrivati al Bazar sia io che Kairi osservammo come quel luogo rappresentava un tripudio di vita, movimento e commercio. Ogni tanto si poteva intravedere qualche artista o abile millantatore intento ad offrire pezzi più o meno pregiati. Finché durante la nostra passeggiata la nostra attenzione fu richiamata da un vociare che si distinse dal sottofondo del mercato.

    Chiaramente, un po’ come una falena attratta dal fuoco, ci avvicinammo prima per osservare la situazione. In pratica un commerciante era stato derubato, poco tempo prima, e si stava lamentando niente altro che con dei nostri colleghi: Ninja di Iwa. Sembravano identici e la cosa mi lasciò alquanto stupito. Di conseguenza appena osservata la coppia mi guardai attorno, a scanso di equivoci. E i miei occhi caddero rapidamente su un tizio appostato su un tetto, si distingueva decisamente rispetto al resto dei presenti e allo stesso tempo non si preoccupava molto a nascondersi o almeno quella era la mia sensazione; la domanda scontata quindi era molto semplice: si trattava di un altro ninja? Fui colto dalla tentazione di andarmene, potevano individuarci o scoprirci ma allo stesso tempo la volontà di indagare ci spinse, entrambi, a rischiare. Quello che mancava in quella giornata era solo un pizzico di fortuna. E se non tentavamo non potevamo certo guadagnarcela.

    Kairi fu la prima ad interagire. Nuovamente sul mio volto si dipinse un sorriso, volto a mascherare la mia concentrazione, e ascoltando le parole del mercante e della mia compagna focalizzai la mia mente per tirare fuori qualche discorso sensato che potesse includere anche quella strana figura sul tetto. Il mio sguardo si sarebbe sempre rivolto sul mercante, evitando di incrociare troppo gli occhi con i Ninja di Iwa. Non volevo provocarli.

    Al termine delle parole dell’Uchiha aspettai qualche momento per poi mettermi in mezzo: - Non mi odi ma in un certo senso posso dire che quello che ha subito è un reato minore! Sono anche io un poliziotto, e cacciatore di passione, nel Paese delle Sorgenti Calde; ovvero il paese da cui io e la mia dolce metà proveniamo! Comunque ha ragione, un furto è sempre un furto ma forse, almeno dalle mie parti, i Ninja non sono direttamente coinvolti in queste faccende. – attesi un attimo – … comunque il mio tesoro da brava cittadina non si è certo rifiutata nel dare una mano. – strinsi il fianco di Kairi, per mantenere la recita - e io chi sono per tirarmi indietro? Però da buon poliziotto mi sento di dare un consiglio per risolvere questa situazione. – questa volta volsi il mio sguardo verso la coppia di Shinobi - Magari il vostro collega, quel tizio fermo là sopra, sul tetto di quella casa, può aver visto qualcosa che può aiutare il mercante…E' un vostro superiore giusto? Si riconosce dal suo osservare la situazione così attentamente, ricorda un po' il mio capo! – sorrisi, cercando di edulcorare la mia affermazione – Diavolo, a volte il mio lato da poliziotto prevarica sul resto, insieme al mio istinto di cacciatore di guardarmi sempre attorno. Sono stato un pò invadente vero? Comunque signor mercante state pur certo che domani torneremo, per vedere come sta e per comprare alcuni dei suoi frutti molto buoni. – avevo gettato proprio un’esca, da bravo cacciatore. I due Ninja di Iwa si sarebbero trovati in una situazione alquanto delicata. Ogni loro mossa mi avrebbe dato una risposta, ne ero sicuro.


    Concluso quel siparietto se non sarebbero seguite ulteriori evoluzioni della faccenda io e Kairi avremmo proseguito con il giro nel Bazaar per poi dirigerci verso la meta finale di quella giornata di investigazione: l’albergo “Alla Pietra”. Un nome che lasciava poco spazio alla fantasia.


    Giunti a destinazione avrei invitato Kairi ad entrare e muovendomi verso la reception davanti all’impiegato, se fosse stato presente, avrei proferito: - Buonasera, come vede siamo io e mia moglie in viaggio come turisti in questa favolosa città! Volevamo prenotare una camera matrimoniale, magari con una bella vista sulla via principale! Ah sì, vorremmo anche prenotare una cena, qui al ristorante, per quattro persone. Attendiamo dei conoscenti. – avremmo infatti atteso Shin e Shunshi nella Hall, per poi dirigerci verso le camere; giusto per riposare un secondo e prepararci alla cena.
     
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    Leggendo rapidamente tra le pagine del testo che gli era stato consigliato da Hiei, Shunsui si sentì decisamente scoraggiato. Era sempre stato reticente ad apprendere le cose dai libri, fin dai tempi dell’accademia. Eppure sembrava non esserci altro modo per ottenere una manciata d’informazioni, se non, appunto, da quei testi. Infatti, il tentativo d’interazione con lo studioso del paese dei Fiumi non era andato bene. In realtà non era avvenuta per niente! L’uomo si era limitato a guardarlo, e Shunsui aveva fatto finta di non offendersi troppo per la scortesia ricevuta. A Shin non sembrava essere andata meglio su quel fronte, a sentire quelle poche parole che la nonna dello sposo aveva detto al genin della foglia e che erano arrivate alle orecchie del marionettista malgrado la distanza. Immergendo la testa nel libro che aveva di fronte, Shunsui fece del suo meglio per rimanere concentrato, saltando di paragrafo in paragrafo, fino a trovare una sezione che sintetizzava le conclusioni di un celebre studioso, il professor Akaboshi, in merito alla formazione dei volti di pietra caratteristici di quella città. Stando alle parole dello studioso, si trattava di formazioni geologiche naturali, una notizia che colse Shunsui alquanto impreparato. Vista la natura della sua missione, gli era venuto naturale pensare che i volti fossero connessi all’arma che stava cercando. Tuttavia, la spiegazione del professor Akaboshi era talmente chiara nella sua semplicità, che poteva anche essere vera. Tuttavia, il genin si riserbava il diritto di non credergli, e per due motivi. Il primo risiedeva nel fatto che l’uomo non aveva apportato nessuna prova scientifica a supporto della sua tesi, se non la sua stessa fama, la quale non aveva alcun valore per il marionettista. In secondo luogo, le parole che l’uomo aveva utilizzato nel testo trasudavano la sua prospettiva personale sulla faccenda, la quale mal si combinava con la caratteristica imparzialità dei testi scientifici. Ora, Shunsui non era un professore, e nemmeno voleva esserlo, però aveva letto abbastanza manuali tecnici su trappole e veleni per non notare uno stile di scrittura completamente differente da quello a cui era abituato. Chiaramente, questa era solo una sua impressione, e non era sufficiente a sminuire le parole di un uomo che affermava di aver studiato settemilacentosessantatre esemplari dello stesso fenomeno. Anche quel numero, in realtà, gli era suonato particolare, ed aveva fatto nascere una curiosità che, non appena avesse ritrovato il bibliotecario, avrebbe cercato di soddisfare. Alzando lo sguardo dal tomo, il genin si guardò intorno ed osservò che la luminosità della stanza era notevolmente diminuita. “Cribbio…il tempo è volato!” disse sottovoce, rendendosi conto che aveva speso molto tempo sul testo, quando c’era ancora tanto materiale da consultare. Si precipitò quindi a leggere le lettere che aveva raccolto. Queste, per fortuna, non erano molte, visto che il marionettista si era limitato a prendere quelle che riportavano date in un intervallo ben preciso: poco prima dell’attivazione del Grido delle Anime. In particolare, il genin trovò una coppia di lettere che faceva parte della corrispondenza fra due ninja accademici, i quali avevano combattuto per proteggere la città dagli invasori Cremisi e, per di più, erano anche amanti. Shunsui si stupì di come riuscisse a leggere la parola ‘Cremisi’ senza dare di matto: forse era più bravo di quanto si aspettasse nel recitare la parte del mercante Hiroshige. La seconda epistola era stata scritta da un chunin della resistenza. La lettera era oltremodo interessante perché rivelava la natura dell’arma che stavano cercando: secondo il vecchio sensitivo, i Cremisi avevano attivato un rituale che permettesse ad un solo individuo di immagazzinare un’enorme quantità di chakra. Sebbene l’uomo non potesse dire a che scopo lo stessero facendo, egli stesso temeva che con tutto quel chakra fosse possibile attivare una qualche sorta di ‘jutsu superiore‘, così lo aveva chiamato. Nonostante Shunsui non avesse mai conosciuto quell’uomo, non potè non sentirsi, in qualche modo, dispiaciuto per quello che gli era capitato. Era stato screditato nonostante, molto probabilmente, i suoi timori fossero fondati; e nonostante questo i suoi pensieri andavano solo alla figlia.
    Ora che ci rifletteva la figlia probabilmente era ancora viva. Se quella storia fosse finita bene, sarebbe andato a cercarla per raccontarle delle ultime parole di suo padre, che chiaramente non l’avevano mai raggiunta. In quel momento soggiunse Shin. Con uno sguardo stanco, il marionettista rispose alla sua domanda: “Seee….sono riuscito solo a leggere un po’ di quel libro…e pensare che eravamo venuti solo per farci un giro…ci abbiamo perso mezza giornata..ora vai , vai…sto leggendo una cosa interessante!” Avrebbe quindi sventolato la mano destra, come per scacciare il ragazzo, sempre calato nella sua parte. Intanto, con la mente tornava alle risposte ed anche ai quesiti, che l’ultima lettera aveva lasciato. Un rituale, quindi, forse. Eppure che strano, erano stati mandati a cercare un’arma, e la sua pista migliore era una sorta di rituale? Pensandoci bene, poteva essere. In fondo all’accademia erano pervenute così poche informazioni sul grido delle anime, che si poteva benissimo trattare di un jutsu, piuttosto che un’arma di solido metallo. Come quella riportata nella seconda lettera che aveva letto…come si chiamava – andò a ricontrollare – Rintocco di Morte. Che fosse in qualche modo ricollegata al rituale di cui parlava in sensitivo? Forse. Shunsui mise da parte quell’informazione e passò oltre. Ad una seconda rilettura della seconda lettera, ci fu un altro particolare che lo colpì. All’inizio gli era parsa un’informazione secondaria, ma più ci pensava, più quel dettaglio insignificante poteva essere una potenziale pista. Infatti, nella seconda lettera si faceva riferimento ad una potenziale via di fuga dalla città: un pozzo. Ora, uscire da una città assediata, chiaramente, non è un compito facile. Se il ninja che aveva scritto la lettera pensava di potercela fare, voleva dire che il pozzo doveva portare a quei fiumi sotterranei che scorrevano sotto la città, verso l’esterno. Perché era interessante? Bhe per lo stesso motivo per cui Shunsui era interessato alle mappe della città: qualsiasi uscita dalla città era anche una potenziale via di ingresso. Forse non era necessario, dopotutto, cercare ottenere le cartine della città – cosa molto difficile, poiché comportava infiltrarsi nella base dei ninja di Iwa – ma gli bastava trovare il pozzo giusto. Quanti pozzi poco affollati potevano esserci ad Iwa? Probabilmente molti, ma almeno era una pista. Alzando nuovamente lo sguardo dai suoi fogli, e costatando che si era in sostanza fatta ora di cena, Shunsui chiamò Shin per andare al loro appuntamento. Uscendo dalla sala, avrebbe trovato il tempo di fare un salto ancora dal bibliotecario, per ringraziarlo e per riportare il materiale che aveva consultato. Tra una cosa e l’altra, avrebbe chiesto: “Ah poi le volevo chiedere un’altra cosa, che non sono riuscito a trovare nei testi che ho consultato. Ci sono delle stime sulla popolazione della città prima che la guerra sterminasse tutti?”

    […]

    Una volta giunti all’Albergo, Shunsui si sarebbe annunciato all’accettazione, insieme al suo socio. “Buonasera. Sono Hiroshige Jogodei. Io e il mio collega avremmo bisogno di pernottare qui per qualche sera. Per lo meno staremo fino al giorno dopo il matrimonio, però potremmo trattenerci ulteriormente”. Concluse le formalità, Shunsui si sarebbe informato circa la presenza nella struttura di una coppia di neosposi, con i quali si erano dati appuntamento per cena. Ritrovati i loro compagni di squadra, passati i convenevoli che le loro finte identità richiedevano, Shunsui avrebbe raccontato la sua giornata, così come Hiroshige avrebbe fatto, cercando di indicare al proprio team le scoperte di quelle prime investigazioni. “Spero che la vostra giornata sia stata interessante come la nostra!” Avrebbe detto rivolgendosi alla coppietta. “Siamo andati, innanzi tutto, al palazzo del governatore per sbrigare un po’ di burocrazia per domani. Abbiamo assistito ad una scena! C’era il governatore ed un ninja di Iwa, un bestione di come pochi ce ne sono, che stavano parlando in maniera piuttosto concitata! Ora non volevamo essere indiscreti, ma il governatore stava proprio urlando!...e così abbiamo sentito…” disse abbassando la voce fino ad un sussurro ”…che lo sposo è bello che scomparso! Ci potete credere! Noi eravamo piuttosto esterrefatti, ma il governatore era incazzato nero…oh scusate il termine…abbiamo una signora a tavola..comunque stavo dicendo: lo poso è scomparso! Ed a quanto pare i ninja di Iwa sono solo 5, e non hanno abbastanza uomini per coprire tutto il territorio! Tra l’altro, abbiamo sentito che anche un paio dei loro sono scomparsi! Curioso non è vero?” Il tono e d il modo in cui Shunsui stava esponendo i fatti era quello del puro e semplice gossip, ma le informazioni che rivelava potevano essere importanti per la loro ricerca. Per questo, guardandosi intorno, il genin stava controllando la sala in cui si trovavano, alla ricerca di potenziali pericoli, cioè di orecchie indiscrete. Avrebbe quindi continuato: “Siamo poi stati al Tempio della città! Una cosa fe-no-me-na-le! Fenomenale davvero! Abbiamo visto i cosiddetti Volti di Pietra ed abbiamo fatto un giro in biblioteca! Sapete, dicono che siano degli effetti completamente naturali! Vi dirò che sono scettico, ma….insomma…se lo dicono loro..! ” avrebbe fatto spallucce “Ho poi perso tempo a leggere delle lettere struggenti: sono riuscito a trovare delle epistole scambiate durante la guerra. Davvero toccante. C’era quest’uomo…un ninja chiaramente…che scrisse alla figlia il giorno prima di morire…una storia terribile. E poi due amanti, sempre ninja, che erano stufi degli orrori della guerra e volevano scappare dalla città asserragliata dalle truppe nemiche: sembrava la storia di un libro! Armi leggendarie, rituali capaci di far diventare uomini potentissimi e passaggi segreti…c’era davvero di tutto!” Sperava con l’ultima frase di aver attirato l’attenzione degli altri membri del suo gruppo circa le cose che egli riteneva più importanti. Infine avrebbe concluso: “Se non siete troppo stanchi possiamo andare a fare due passi, oppure possiamo salire su in camera – ne abbiamo una molto grande – per prendere un tè, che aiuta a conciliare il sonno! Che dite?” Era chiaro quello che voleva: avere una scusa per essere in un posto più riparato e poter parlare più apertamente delle reciproche scoperte. Indagare sull’esistenza di questi passaggi verso il sottosuolo era particolarmente rilevante per il genin, e questo sarebbe stato il messaggio che avrebbe cercato di trasmettere al gruppo, insieme ad un resoconto più dettagliato della giornata, se avessero avuto modo di riunirsi con loro, lontani da orecchie indiscrete.
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Una Cena di Riepilogo

    Città della Roccia



    Tempio

    Nessun commento sulla guarnigione di Iwa, salvo un'alzata di spalle molto discreta...Hiei non doveva essere un tipo particolarmente addentro alla politica, a patto che non gli complicassero troppo la vita. A parte questo, la caccia al libro sulle abitudini musicali della zona non fu tra le più entusiasmanti, visto che erano presenti ben pochi documenti sull'argomento. Fortunatamente un libro piuttosto semplice, redatto una decina di anni prima da una certa Professoressa Houka Madari, raccoglieva in modo abbastanza semplice buona parte delle usanze tipiche del luogo. Pur sfogliando e risfogliando, non avrebbe però trovato tamburi di grandi dimensioni, ma solo percussioni di dimensioni nettamente minori, alcuni strumenti a fiato e soprattutto strumenti a corda.

    Quando poi Shin si mise a leggere sommariamente i documenti più antichi in cerca di indizi su varie questioni si trovò di fronte alla classica situazione dell'ago in un pagliaio. I documenti precedenti alla guerra erano quasi tutti corrispondenza, alcuni libri di testo e poco altro, e nessuno specificatamente diretto a quegli argomenti. Avrebbe impiegato giorni a leggerli tutti e non era affatto certo che, pur non trovando nulla, necessariamente i Volti di Pietra non esistessero in quel tempo. Quanto alle possibili informazioni utili, in effetti trovò qualcosa, ma si trattava perlopiù di una goccia nel mare, pochi stralci senza ulteriori approfondimenti:

    • ...esiste sicuramente un condotto sotterraneo che dalle fogne porta alla vecchia miniera a nord-ovest... [Corrispondenza di un abitante]
    • La grande statua nel sotterraneo del Tempio è stata oggetto di atti vandalici. Non si è capito da dove siano entrati i vandali viste le guardie all'ingresso. [Estratto di un giornale]
    • Fuoco e poi acqua. Almeno tre feriti. Sicuramente è stata combattuta una guerra in quei condotti se ci sono ancora tutte queste trappole attive. L'esplorazione deve proseguire con la massima cautela e magari assistenza da parte di ninja esperti... [Estratto degli appunti di uno Studioso]
    • Abbiamo camminato per almeno un chilometro e mezzo sottoterra e in base ai miei calcoli ci troviamo sotto il Palazzo del Governo, e quindi il condotto a est dovrebbe andare verso il tempio. Chi avrebbe pensato che ci fossero tante arterie pulsanti sotto la città? E dire che come in un corpo, siamo entrati dalla sua Bocca! [Dai medesimi appunti]


    Si ricongiunsero dopo poco tempo,senza però trovare la copia del libro citato nel volumeche stava leggendo il sunese in quanto, a detta di hiei, era stato preso in prestito da un certo "Jun", essendo un normale volume e non un documento storico (in caso contrario non sarebbe stato possibile prenderlo in consultazione). Salutarono il bibliotecario con un'ultima domanda: Stime sulla popolazione, dice? Beh, c'erano state molte evacuazioni, per non parlare dei caduti ma restava parecchia gente, soprattutto civili. Alcune ricostruzioni parlando di cinque o seimila caduti...più gli aggressori ovviamente. Saranno stati meno di diecimila comunque, forse sugli ottomila in tutto. Il disponibile bibliotecario impiegò qualche secondo per dare quella risposta, probabilmente stava facendo mente locale prima di sospirare. Ah, che orrore, che orrore questa guerra. Fortuna che ce la siamo lasciata alle spalle. Mentre uscivano dal Tempio avrebbero sentito dei tamburi lontani, anche stavolta da due direzioni diverse, ma più vicini rispetto a prima...e per un brevissimo istante si sarebbero sentiti osservati, pur non trovando niente e nessuno a fissarli, quali che fossero le risorse utilizzate.


    Bazaar

    E voi chi siete? Fu la risposta irritata del mercante all'interruzione da parte dei due "sposini", anche se adocchiò immediatamente il denaro che gli veniva offerto mentre i due gemelli di Iwa avevano un minimo di sollievo nel vedere che forse una soluzione si stava proponendo da sola. Uhm...è una questione di principio, il ladro va preso anche se il danno economico viene sistemato! Affermò l'iracondo commerciante pur intascando agilmente le monete. Distese visibilmente i lineamenti indicando poi un cesto di strani frutti rossi e rotondi con delle piccole spine. Comunque posso suggerire il fiore di cactus pietroso? La polpa è carnosa mentre la parte più interna è cava e contiene un liquido molto dolce in cui sono sospesi dei semi microscopici ma tuttavia... Mi prende in giro? Prima fa il diavolo a quattro e ora cambia faccia solo per vendere due frutti? Sbottò uno dei due gemelli, imporporandosi e ricevendo in cambio uno sguardo colmo di sdegno da parte del mercante, mentre l'altro si rivolse a Kairi e Kato, cercando di spiegare un pò meglio la situazione: Noi ninja di Iwa siamo la forza di polizia locale, ora che il Daimyo ha riallacciato i rapporti col nostro Villaggio. E posso assicurarvi che la malavita organizzata della capitale non ha alcuna presa su questa zona. Era sempre meglio non pronunciare i nomi dei principali clan criminali all'interno del Paese della Roccia. La città è sicura.

    Sicura? E' piena di ladri e manigoldi pronti a rovinare e rubare i prodotti di prima scelta che gli onesti commercianti sistemano amorevolmente sui loro banconi. Altro che sicura! Era solo un ragazzino affamato! Rimbrottò il gemello più rapido a scaldarsi, ma furono le parole di Kato a cambiare velocemente l'atmosfera, quando parlò del loro misterioso osservatore. Collega? Si, quale collega? Gli fece eco il gemello più posato, mentre entrambi si voltavano nella direzione indicata dal ninja di Oto, solo per scorgere l'individuo dalla pelle scura che si voltava e cominciava ad allontanarsi saltando di tetto in tetto. Ancora quei tizi! Maledetti teppisti pieni di piercing! Ringhiarono quasi all'unisono, gettandosi all'inseguimento con una velocità considerevoleVelocità Blu e salendo sull'edificio con un salto e col chakra adesivo. Era l'inizio di un InseguimentoIl tizio scuro ha 4 passi di vantaggio rispetto a voi.
    I gemelli hanno 2 Passi
    Questo solo se li inseguite immediatamente, altrimenti la distanza aumenta, ovviamente a patto che vogliate inseguirli...con tutte le implicazioni del caso.
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    Albero "Alla Pietra"

    L'edificio era un semplice cubo in pietra incassato nella montagna, come la maggior parte delle costruzioni in città, ma era decisamente in ottimo stato, come se fosse scampata al bombardamento di Jutsu durante l'assedio o fosse stata ricostruita con perizia. I muri stessi erano stati sicuramente ristrutturati e così le finiture delle finestre, eleganti pur essendo montate in feritoie nella nuda pietra. Alcune piante abbellivano l'ingresso dotato di un ampia porta a vetri e l'interno era stranamente caldo pur non essendoci alcun impianto di riscaldamento in vista. I quattro shinobi arrivarono grosso modo in contemporanea, seppur da direzioni ben diverse (l'albergo era a dieci minuti appena dal bazaar, ma a più di mezz'ora a piedi dalla piazza centrale dove stavano il Tempio e il Palazzo del Governo), sempre che non fossero i soli "mercanti" a fare la loro comparsa. Un uomoizURyci stava alla recepion, intento a parlare, cercando di essere rassicurante, con una bella donnape5chXy sui cinquant'anni, portati con estrema eleganza. Jamora, non preoccuparti. Lo troveremo e tutto andrà a posto. Non possiamo permetterci errori, te ne rendi conto? Già quella barista mi inquieta, sono convinto che sia ben più di quello che dice...hai visto il trucco? E ora anche questo! Rispose lei, con urgenza. Lo sapevo che non dovevo permettergli di alloggiare qui in attesa del matrimonio, era strano. Troppo strano, non dovevo fidarmi. Era solo nervoso! Tuo figlio si sta per sposare, è normale volesse cambiare un pò aria. Non era solo nervoso. E tu dovevi sorvegliarlo! Lo sai benissimo che il matrimonio DEVE avvenire o non ne usciremo mai. Lui avrebbe notato i clienti in quel momento, accigliandosi e schiarendosi la gola, come a voler troncare quel discorso. Benvenuti. Li salutò. Mi chiamo Iwao, sono il proprietario dell'albergo. Non mi pare siate nostri clienti, ma abbiamo ancora tre o quattro stanze libere.

    Scusate se abbiamo dato spettacolo. Intervenne la donna. Sono la moglie del governatore, e madre del promesso sposo che, a quanto sembra, ha avuto una crisi di panico e ha decisamente bisogno di essere rimesso in carreggiata, prima che lo scopra la sposa. Ha un tale carattere quella ragazza... Ridacchiò. Ora se volete scusarmi, con permesso...continueremo più tardi il discorso, Iwao. E così dicendo si congedò, mentre l'Albergatore si occupava di registrare gli ospiti e chiedere se avevano già cenato, o se avevano intenzione di cenare nel ristorante dell'hotel. Se invece volete fare una passeggiata ci sono alcuni ristorantini vicino al bazaar, anche se parecchio rumorosi, questo va detto. Tirava acqua al suo mulino? Probabile. Per il dopocena vi consiglioil bar "il Minatore Soddisfatto", se siete in vena di qualcosa di forte. Comunque venne organizzata la cena, in una sala ristorante al secondo piano dove almeno altre venti persone erano intente a consumare piatti più o meno raffinati.

    Il menù rispecchiava alcuni dei piatti tipici del luogo, come i Tagliolini Ghisati...strana pasta di colore grigio particolarmente al dente fino a restare praticamente rigida e da mangiare a morsi quasi fossero grissini, solo cotti e con un pesto grigio molto pepato che ricordava una "crema di sabbia". Il secondo era una generosa bistecca di carne di talpa gigante, abbondante nella regione e dal sapore giusto un pò più acidulo del coniglio, mentre come dessert arrivò il "frullato di cemento" tanto decantato dalla guida che, pur sembrando realmente calce, aveva un delicatissimo sapore di latte e cioccolato in ottime proporzioni, con un vago retrogusto di liquirizia. Nessuno li avrebbe disturbati durante il pasto e non pareva affatto (nemmeno agli occhi di Kairi) che ci fossero concentrazioni di chakra a portata di sguardo. Potevano parlare liberamente...anche se durante la cena Kato avrebbe sentito i tamburi per la prima volta, proprio come Shin e Shunsui...tutti da direzioni diverse, ovviamente (e con loro alcuni della sala mostrarono segni di nervosismo mentre uno, oltre che voltarsi verso il suono, ebbe poi uno sguardo sorpreso verso la porta della sala ristorante, battendo più volte le palpebre e poi scuotendo il capo, quasi a voler scacciare un'immagine dalla testa) con l'otese che li percepiva come assai distanti, mentre i due mercanti avrebbero potuto giurare che stavano a una o due case di distanza appena.

    Edited by Febh - 11/3/2017, 18:22
     
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    Tamburi...tamburi sempre più vicini


    Città della Roccia - 5° post



    Esattamente come aveva immaginato: la stima degli abitanti e degli aggressori al momento dell'attivazione del Grido delle Anime non era molto dissimile dal numero di esemplari di Volti di Pietra studiati dallo scienziato. Lo scarto era in realtà di poche centinaia, e poteva essere giustificato da una stima errata da parte del bibliotecario, e da una parziale perdita (distruzione) dei Volti di Pietra stessa. Il punto di tutta quella faccenda era che l'ipotesi che i Volti di Pietra fossero stati effettivamente creati dal Grido delle Anime si stava facendo sempre più concreta. Altro che effetti naturali! Tuttavia, l'informazione non forniva nessun vantaggio immediato ai ninja, e probabilmente non sarebbe servito in futuro. Poteva tuttavia dire che qualcuno avesse pagato o modificato i testi dello scienziato per coprire quello che era effettivamente accaduto. Tuttavia Shunsui non avrebbe speso energie nell'investigare su quella faccenda. Gli sembrava molto improbabile che chiunque avesse fatto una cosa del genere si fosse lasciato dietro traccie così evidenti da poter essere intuite, per sbaglio, facendo un giro nella biblioteca.

    Uscendo dal Tempio, Shunsui si consultò nuovamente con Shin sul da farsi. Sembrava che il ragazzo della Foglia avesse ottenuto ulteriori indizi sulla pista da seguire, che comunque riconducevano ai condotti sotterranei della città. Il marionettista fece un cenno di assenso al suo collega, e fece per incamminarsi quando, nuovamente, il suono di tamburi lo sorprese. A differenza della prima volta, tuttavia, in questo caso il suono sembrò provenire da molto più vicino, e per un attimo, Shunsui si sentì osservato. Leggermente sorpreso, si ritrovò a guardarsi intorno con fare sospetto, per calmarsi solo una volta che ebbe visto che non c'era nessuno di sospetto nei paraggi. Le persone circolavano nella piazza badando ai loro affari, senza dare troppa importanza ai due finti mercanti, così come doveva essere. Scrollò la testa per togliersi di dosso quella paranoia che lo aveva attanagliato, solo per notare che anche Shin doveva aver vissuto la medesima esperienza. Questa cosa lo inquietava, e parecchio. Gli sembrava di star giocando ad un gioco di cui non conosceva le regole, e temeva che il prezzo da pagare in caso di sconfitta sarebbe stato la sua stessa vita.

    [...]



    Alla reception dell'albergo "Alla Pietra" Shin e Shunsui vennero accolti da una scenetta interessante. Un uomo ed una donna, che poi si disse essere la madre del futuro sposo, stavano parlando in toni concisi. Così come il governatore con il ninja di Iwa, Jamora si stava preoccupando della scomparsa del figlio, il futuro sposo, e del fatto che il locandiere non lo avesse tenuto sott'occhio a dovere. Tuttavia, se il discorso del governatore al capo dei ninja di Iwa circa la protezione del figlio sembrava sensato, i conti non tornavano nel caso del locandiere! Chi era davvero questa persona? E perché era stata affidata a lui la supervisione di un ragazzo, che era chiaramente così importante per le alte sfere della città? Shunsui, doveva dirlo, faceva fatica a capire la dinamica di quello che stava accadendo, e doveva esser anche piuttosto imbambolato, perché si ritrovò affianco Kato e Kairi, senza nemmeno accorgersi che i due erano arrivati poco dopo di loro nella struttura alberghiera, ed avevano assistito alla stessa scena. Jaora, accorgendosi del pubblico, si scusò frettolosamente e li lasciò in compagnia del solo locandiere. Shunsui si riprese quando l'uomo iniziò a parlare con loro. Innanzi tutto salutò la copia di sposini come si sarebbe fatto tra persone in relazione amicale, ma di breve data, e quindi si rivolse all'uomo per rispondergli: Grazie mille per la sua cortesia. Sì la stanza, come già detto, e poi credo che siamo tutti d'accordo nel mangiare un boccone qui.... poi si sarebbe avvicinato al bancone ed, in tono confidenziale, avrebbe aggiunto...senta, non è affar mio....ma oggi eravamo al palazzo del governatore, ed il governatore in persona ha fatto una scenata ai quattro venti circa la scomparsa del figlio...ormai penso che la storia abbia fatto il giro della città... avrebbe detto lanciando occhiate eloquenti ...ora, chiaramente non mi sono permesso di interagire con i membri della famiglia, ma forse con lei posso....noi non siamo degli investigatori, ma al mercato si vede tanta gente che passa...per lo meno ci dica che sembianze abbia questo sposo, che vestiti aveva quando è sparito...così se per caso dovessimo incrociarlo, forse lo riconosceremmo...non si sa mai... il genin avrebbe cercato di assumere il tono più disinteressato e bonario possibile, così da far capire all'uomo al bancone che volevano solo aiutare senza nulla in cambio. In realtà, Shunsui voleva far parlare l'uomo sulla faccenda, e creare un'apertura che gli permettesse di ottenere le informazioni che davvero voleva. Se lo avesse fatto gli avrebbe infatti chiesto: ....che poi com'è scomparso questo ragazzo? Alloggiava qui e poi...puff, svanito nel nulla?

    Una volta a cena, Shunsui si ritrovò ad assaggiare le varie e strane pietanze che vennero loro proposte, trovandole tutte più o meno di suo gradimento. Sebbene all'inizio avesse dissimulato, nel suo raccontare le cose, la sua identità, ben presto il gruppo si rese conto che quelle misure di sicurezza non erano necessarie. Shunsui avrebbe quindi ascoltato il resoconto delle scoperte degli altri membri del gruppo, dopo aver raccontato per primo quello che aveva trovato. La barista era sicuramente l'aspetto più interessante del racconto di Kairi e Kato, ed al genin della Sabbia bastò fare due più due per capire che la donna in questione era anche quella che dava pensiero a Jamora. ...ricapitolando, c'è uno sposo scomparso, il quale chiaramente è molto importante per il futuro di questa città, ma non sappiamo se sia rilevante per noi.... e le tracce fino ad ora trovate hanno evidenziato i cunicoli sotterranei della città come zona interessante. Dai frammenti che siamo riusciti a ritrovare, possibili accessi sono: qualche luogo vicino alla statua centrale nel Tempio, ma ci sono delle guardie, e poi abbiamo indicazioni varie a pozzi, "Bocche" - forse vicino l'entrata della città - e le fogne... il genin stava per continuare, quando il suono di tamburi si avvertì nuovamente: questa volta ancora più vicino! Nonostante in questo caso non percepì di essere osservato, l'inquietudine certamente non gli era passata. Altre persone nella stanza, incluso Kato, avevano percepito il suono, ed alcune erano visibilmente scossa. Invece, guardando in volto Kairi, si rese conto che la ragazza non aveva avvertito il suono: Tu non hai sentito alcun suono... in quella che sembrava più un'affermazione che una domanda. Perchè stava accadendo tutto quello? Cosa aveva fatto o non aveva fatto Kairi per non avvertire il suono? E' da quando siamo al palazzo del governatore che sentiamo il suono di tamburi provenire da direzioni diverse. Sembra che solo alcune persone le sentano. Questa è la terza volta oggi per me, ed ho come l'impressioni che siano sempre più vicini.... gli venne in mente che forse era vittima di una qualche tipo di illusione. Doveva ricordarsi di tentare per lo meno un rilascio una volta tornato in stanza:...secondo te che ci sta succedendo? avrebbe domandato alla ragazza della Foglia, che forse con i suoi occhi avrebbe potuto capirlo meglio di loro.

    Ad ogni modo dovevano decidere cosa fare. ...possiamo puntare a trovare l'ingresso ai cunicoli della città che dovrebbe trovarsi nel Tempio, ma credo sarà sorvegliato. Alternativamente potremo provare con le fogne, che anche credo siano relativamente facili da trovare, che dite? Indipendentemente dalla scelta del gruppo, una volta nella propria stanza Shunsui avrebbe tentato il rilascioRilascio - Genjutsu Kai
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tigre
    L'utilizzatore può deflettere genjutsu usando 2 slot tecnica. L'utilizzatore deve essere consapevole di essere sotto l'influsso di un'illusione. È possibile sfruttare i danni subiti volontariamente per aumentare l’efficacia del rilascio, senza costo in chakra. Ogni leggera subita incrementa di 10 l'Efficacia; status Leggeri aumentano di 10 l'Efficacia, a status Medio di 30, status Gravi di 60. Si possono rilasciare solo illusioni con efficacia inferiore quella del rilascio. Può eliminare più genjutsu solo se la somma delle efficacia di ogni genjutsu è inferiore all'efficacia del rilascio. È possibile usarla su un'altra persona. È possibile sommare l’Efficacia con un’altra persona se utilizzata insieme. È possibile utilizzarla senza sigilli, riducendo di 10 l'Efficacia.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo:½ Basso ogni 5 d'efficacia )
    [Efficacia Massima Rilasciata: 15 per Grado]

    [Pot 30, consumo 3 Bassi]
    per vedere se questo inibiva o rallentava il ritmo con cui percepiva i tamburi. Una volta all'aperto invece, Shunsui avrebbe utilizzato l'oscurità di un vicolo per cambiare il suo aspetto, sfruttando la tecnica della trasformazioneTecnica della Trasformazione - Henge no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Capra
    L'utilizzatore può cambiare il proprio aspetto. Le dimensioni possono essere maggiorata o diminuita al massimo del 50% rispetto le proprie dimensioni reali. La trasformazione permette di assumere le caratteristiche tecniche dell'oggetto in cui trasformati oppure ottenere armi naturali se possedute dall'animale trasformato. Le potenzialità devono essere parigrado l'utilizzatore, non è possibile ottenere una protezione fisica e non è possibile ottenere capacità di movimento non possedute dallo shinobi. È possibile applicare questa tecnica anche in combinazione con un altro shinobi, unendo i due in uno stesso aspetto fittizio. Solamente uno dei due shinobi avrà il controllo delle nuove sembianze ma entrambi dovranno pagare il costo di attivazione. Subire un danno pari o superiore a leggera causerà lo scioglimento della tecnica.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 6 / Consumo:Basso )
    . Ormai aveva mostrato in giro la sua faccia abbastanza da non voler essere riconosciuto nel caso in cui fossero stati beccati. Avrebbe assunto la figura di un bambino sui 12 anni, vestito anche lui con i costumi tipici, come tanti ne aveva visti in giro.



    Chakra consumato: 30 (Rilascio)
     
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    Dracarys

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    Anime di Pietra

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    Pensato
    Parlato


    Il tono inizialmente irritato del mercante si addolcì velocemente quando quest'ultimo vide i soldi, per fortuna di entrambi gli shinobi. Kairi decise di non calcare ulteriormente la mano riguardo la questione del furto, l'aggancio aveva funzionato e tanto bastava. I poliziotti in compenso non furono per nulla felici del repentino cambio di atteggiamento da parte dell'uomo e la ragazza non poté che capirli, tanta rabbia scomparsa davanti ad un gruzzoletto di monete Quando si parla di soldi i mercanti perdono quasi il capire penso fra sé e sé senza però far trasparire nulla di quel suo pensiero all'esterno.
    Fiore di Cactus pietroso dice? Ne prendo volentieri un paio, sono proprio curiosa! esclamò continuando ad impersonare la sua parte ed in realtà davvero incuriosita da un simile frutto. Quando i poliziotti cominciarono a spiegare la situazione fece poi un sospiro di sollievo Mi sento più tranquilla nel sentire che la sicurezza del villaggio è in mano a dei ninja, siete addestrati ad ogni tipo di combattimento vero? domandò con fare innocente alzando poi lo sguardo verso l'uomo dalla carnagione scura quando Kato lo fece notare ai poliziotti, non aspettandosi tuttavia che questi scattassero all'inseguimento. Rimase ad osservare la scena qualche istante valutando la situazione: potevano provare ad inseguirli certo, la loro velocità era del tutto simile alla sua, ma farlo avrebbe mandato completamente a monte la loro copertura ed in quel momento non potevano proprio permetterselo, ed era piuttosto sicura che anche Kato fosse della stessa idea. Si voltò verso il mercante con aria preoccupata La città forse non è poi così sicura come dicono, avete ragione...come mai sono partiti all'inseguimento di quel tipo in quel modo? Non mi sembrava pericoloso continuò sperando di ottenere in quel modo qualche informazione in più, forse gli intrusi di cui parlavano qualche ora prima il fratello dello sposo ed il turista erano proprio shinobi di Kumo.
    Che il mercante desse o meno risposte utili avrebbe poi comprato effettivamente un paio di frutti, mettendoli assieme alla lanterna ed allo scialle acquistato poco prima, e dopo averlo salutato si sarebbe diretta verso l'albergo dove li attendevano Shin e Shunsui.

    Una volta arrivati all'albergo accolse i due compagni con un sorriso non appena li vide arrivare Eccovi, spero abbiate passato una giornata piacevole almeno quanto la nostra. Ho fatto anche un po' di shopping! esclamò allegra sollevando la sporta piena di roba e disattivando al contempo lo sharingan nascosto dagli occhiali scuri una volta che ebbe la conferma che nessuno stava seguendo i due shinobi occultato.
    I discorsi dei due albergatori poi catturarono la sua attenzione: sembrava che lo sposo fosse scomparso proprio da quell'albergo mettendo in agitazione tutte le alte sfere del villaggio da quello che sembrava. Poteva capire perché una madre ed un fratello fossero preoccupati per l'improvvisa scomparsa di un membro della famiglia, ma allo stesso tempo non capiva perché quel matrimonio fosse così fondamentale. E sembravano anche non essere i soldi ad aver trovato sospetta la strana barista.
    L'albergatore li accolse poi scusandosi e Shunsui fu rapido nel cogliere l'occasione per ottenere qualche informazione in più sullo sposo scomparso. Non appena ebbe finito di parlare si avvicinò a sua volta all'uomo Senta, abbiamo sentito tamburi durante la giornata, ci hanno detto che si stanno esercitando per il matrimonio e che sono un po' ovunque. Ovviamente non avranno intenzione di mettersi a fare le prove anche qui, vero? Voglio dire, un'albergo è un posto di relax e non vorrei risvegliarmi di prima mattina, o peggio, nel pieno della notte, per colpa di qualche maleducato che non sa cosa sia l'educazione...sono qui anche per riposare d'altronde. Ho sentito che parlavate con la madre dello sposo poco prima e forse ne è informato, come mai suonano ad ogni ora ed in ogni luogo? Capisco che il matrimonio sia importante ma penso che possano trovare un luogo più appartato, forse potrebbe provare a parlarne con la signora e lei potrebbe fare qualcosa a riguardo? disse, con la duplice intenzione di apparire come una turista innervosita dalla cosa e di cercare di recuperare qualche minima informazione a riguardo.

    Una volta al tavolo il piccolo gruppetto ebbe finalmente modo di confrontarsi fra di loro: ancora una volta Kairi sfruttando gli occhiali scuri diede una rapida occhiata con lo sharingan alla stanza prima di risollevarli mettendoli nuovamente sul capo con le iridi nuovamente carbone, portare gli occhiali dentro un ristorante poteva apparire sospetto. La zona sembrava realmente tranquilla e potevano parlare senza problemi.
    Il racconto di Shunsui fu ricco e pieno di dettagli interessanti che andarono a colmare alcune lacune della ragazza A quanto pare la barista è sospetta anche per i membri della famiglia dello sposo, a questo punto penso si tratti di uno shinobi di Kumo messo a sorvegliare una delle zone più frequentate della città, e non escludo ci abbia tenuti d'occhio tutto il tempo. Non so come potesse pensare di passare inosservata con tutto quel trucco però spiegò parlando sotto voce in maniera tale che solo i presenti al tavolo potessero sentirla Al bar era presente anche il fratello dello sposo ma mi è sembrato piuttosto sgorbutico e non abbiamo potuto raccimolare grandi informazioni da lui, in compenso un tal Takenaka è stato molto cordiale, spiegandoci diverse storie sui volti di pietra. Sembra che sia stato proprio lui a scrivere la guida che abbiamo trovato durante il viaggio, è stato qui circa un'annetto fa ed ha detto che da allora gli abitanti sono di molto cresciuti e pare che si trovi di nuovo ad Iwa per scrivere un nuovo libro
    Al mercato abbiamo poi incontrato due ninja di Iwa, secondo ciò che ha detto il governatore sono gli unici rimasti in città visto che gli altri due paiono scomparsi, giusto? Sembra che anche loro stiano dando la caccia a qualcuno, quando io e Kato gli abbiamo fatto notare uno strano tizio dalla carnagione scura si sono gettati immediatamente all'inseguimento: non escludo che proprio Kumo c'entri con la sparizione dello sposo...Anche negli scritti che avete trovato parlava di una fantomatica donna di Kumo, se non mi sbaglio vero?
    ninja di Iwa, ninja di Kumo, ninja accademici, la situazione diventava sempre più complessa e ritrovare l'arma poteva diventare una vera e propria lotta contro il tempo.
    Ascoltando i racconti di Shunsui e Shin un'altra cosa saltò subito al suo orecchio Il governatore ha detto che suo figlio si chiama Saburo. Ed una delle lettere era firmata Saburo. Non trovate particolarmente curioso che lo sposo abbia lo stesso nome dell'innamorato di cui parlavano quelle pagine? Parlava anche di "una voce che canta parole di morte", quella della sua amata, e l'arma che cerchiamo è si chiama "Grido delle Anime"...anche questo collegamento è troppo strano per essere un caso. o si stava facendo enormi viaggi, o pian piano tutti i pezzi del puzzle nella sua mente cominciavano a trovare un posto, anche se era ben lontana da vedere il disegno finale Ed il Grido delle Anime stesso si è attivato proprio quando i due innamorati si sono dati appuntamento al pozzo, anche se non capisco in che modo il rituale sia collegato a tutto questo ancora, forse era necessario proprio per attivare definitivamente l'arma...Ditemi che non sono la sola a trovare delle connessioni in tutta questa situazione lanciò un'occhiata speranzosa ai compagni in cerca di approvazione, quella storia sembrava quasi troppo assurda per essere reale eppure tutti i tasselli sembravano coincidere in quel modo.

    Fu in quel momento che vide entrambi i compagni girarsi come se avessero sentito un suono, ognuno verso una direzione diversa: lo stesso fecero diverse persone presenti nel locale, alcune in particolare sembravano quasi aver visto qualcosa o qualcuno provenire dalla porta del ristorante. Quando Shinsui parlò si voltò verso il genin scuotendo la testa No, nulla...avete sentito anche voi quei fantomatici tamburi di cui tutti parlano? A me non è ancora mai capitato la situazione diventava sempre più inquietante man mano che il tempo passava. Come mai lei non sentiva nulla mentre i suoi compagni sembravano sentirli chiaramente, ed ognuno da una direzione diversa? I suoi ragionamenti furono bloccati dalla successiva domanda del sunese Un genjutsu forse? Mi è successo più volte di rimanere incastrata in uno di essi e non è stato piacevole...eppure perché voi si ed io no? Kato è stato come me tutto il tempo, abbiamo fatto praticamente le stesse cose, l'unica reale differenza fra di noi erano i miei occhiali da sole. Potrebbe essere qualcosa che si attiva solo con la vista, per tutto il viaggio ho tenuto lo sharingan attivo tra l'altro. Non saprei davvero però, abbiamo così tante informazioni e così poche certezze... appoggiò la mano destra sulla rispettiva tempia prendendosi qualche secondo per massaggiarla, mentre un piccolo cerchio alla testa cominciava a fare capolino, e fu in quel momento che come una lampadina ecco venirle in mente un'altro importante tassello. Alzò lo sguardo nuovamente verso i compagni Il fratello dello sposo quando ci siamo allontanati ha detto una frase che mi ha allertata fin da subito, ovvero che "fra poco se questo matrimonio finisce come deve riusciremo a calarci perfettamente nell'ambiente e gli abiti tradizionali saranno una formalità per noi". Lui è uno dei pochi che nella locanda non si è voltato quando la barista ha detto di sentire i tamburi...credo che sappia qualcosa a riguardo, anzi potrei quasi pensare che la stessa famiglia dello sposo sia coinvolta in tutto questo. Mi dici che si stanno avvicinando ed alcuni presenti nel ristorante sembrano aver visto qualcosa quando anche voi vi siete girati, non vorrei che fra poco cominciaste ad avere delle visioni il che non avrebbe che peggiorato una situazione già di suo ben complicata.

    Si fece poi ora di decidere davvero sul da farsi, a prescindere da tutte le ipotesi che poteva fare dovevano ottenere ancora molte altre informazioni riguardanti l'arma: all'accademia non sarebbero di certo bastate semplici supposizioni Abbiamo visitato tutti i posti possibili ed ottenuto tutte le informazioni che potevano attraverso le vie più "convenzionali", i cunicoli sono il posto dove potremmo trovare più informazioni; più che cercare di accedere dalla stanza del tempio che è sorvegliata cercherei di accedere attraverso le fogne. Volete agire già stanotte? avrebbe poi atteso i pareri del resto del gruppo ed i 4 si sarebbero poi accordati su quale fosse il modo migliore per procedere.

    Una volta finita la cena prima di raggiungere la sua stanza l'Uchiha si sarebbe fermata nuovamente dall'albergatore Ottima cena, i miei complimenti! Vi chiedo una cortesia, vige un orario di chiusura qui? Sa non ci dispiacerebbe esplorare la città anche durante la notte ma non vorremmo di certo rischiare di rimanere chiuso fuori dall'albergo! se non vi fosse stato il gruppetto avrebbe potuto muoversi con molti meno problemi, in caso contrario sarebbe stato necessario trovare una soluzione.
    Nella sua stanza, come da accordi presi con gli altri durante la cena, ne avrebbe approfittato per riposare qualche ora in maniera tale da poter essere il più fresca possibile per la nuova esplorazione che li attendeva in nottata. Sarebbe poi uscita assieme dalla stanza con Kato a braccetto per mantenere in piedi la loro recita, e solo se fosse stato necessario una volta fra i viottoli della città avrebbe valutato un'eventuale trasformazione.
     
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    Il Fiore Lupo

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    ~Post V
    Briefing a tavola






    Quando osservai i due ninja di Iwa scattare verso il tizio sulla casa a stento trattenni un sorriso. Avevo innescato una reazione che aveva dato dei risultati inaspettati. I due gemelli agirono velocemente, muovendosi ad un velocità paragonabile a grandi linee alla mia, dimostrando così un’abilità da non prendere decisamente alla leggera. Il tizio appena si accorse di essere braccato prese a scappare, era quindi evidente che si trattava di una presenza non gradita ad Iwa. Non solo, muovendosi così velocemente diede prova di essere esperto, con tutta probabilità si trattava di uno shinobi anche esso.

    Subito dopo incrociai lo sguardo con Kairi e condividemmo la stessa opinione, senza bisogno di aggiungere parole: seguirli si sarebbe rivelata una scelta fin troppo azzardata e di conseguenza optammo per mantenere ancora stabile la copertura. Sospirai, la situazione si stava ancora di più complicando. Attendendo qualche secondo voltai successivamente lo sguardo verso il commerciante: - Quei due rispettabili Ninja di Iwa hanno parlato di “teppisti pieni di piercing”… Cosa volevano dire e perché lo hanno inseguito? Devo venire a conoscenza di qualche voce strana? Del resto… le ricordo che un bravo poliziotto lavora sempre, anche quando è in vacanza… e un bravo mercante sa sempre in quali affari non immischiarsi… - in quel momento preciso avrei tirato fuori dal mio borsello un paio di monete sonanti iniziando a giocarci con la mano, mostrandole ben in evidenza al venditore. Il significato di quel gesto era evidente. Un paio di monete per un paio di informazioni.

    Poteva essere un azzardo, o più semplice un buco nell’acqua, ma valeva sicuramente la pena di provarci. I due ninja erano ormai distanti e di sicuro il carattere di quel mercate aveva dato prova di essere piuttosto “malleabile”… infondo quale posto migliore di racimolare qualche dritta se non in un Bazaar?


    ~.~



    Al termine di quel giro al Baazar giungemmo finalmente all’albergo e prima ancora di prenotare la camera notammo sia la presenza dei nostri due compagni di Team e sia lo svilupparsi di una scena alquanto insolita: una sorta di battibecco tra due, a quanto sembrava dipendenti, dell’albergo. Ascoltando le parole di quella coppia si rivelarono molto di più che semplici lavoratori; bensì la donna era la madre del futuro sposo e si stava lamentando con quello che probabilmente era il proprietario o dirigente dell’hotel. Tra i vari discorsi cadde alla mia attenzione il pensiero preoccupato della donna sulla barista, quella probabilmente da Kumo. Sospirai, di nuovo. Non poteva essere più una coincidenza. Se stavamo entrambi maturando dei sospetti era perché forse effettivamente quella donna stava nascondendo qualcosa di importante. Poi naturalmente il discorso cadde sul promesso sposo scomparso, ma eravamo già a conoscenza più o meno della situazione. L’unica cosa che mi diede a pensare furono alcune parole pronunciate dalla donna. Ma in ogni caso ne avrei discusso più tardi con gli altri. Da parte mia non aggiunsi molte parole, Kairi e Shunshi interagirono a sufficienza;solo all'ultimo prima di dirigermi verso la camera chiesi, ingenuamente, una piccola informazione:

    - Condivido le parole di mia moglie, forse questi tamburi non sono proprio il massimo. Ma mi tolga una curiosità, che mi sto portando dietro da quando sono arrivato qui in città... Suo figlio con chi avrà l'onore di sposarsi? La promessa sposa come si chiama? Deve essere del resto di una famiglia veramente importante per aggiudicarsi questo onore, giusto? -




    Tornammo quindi nelle nostre camere, e prima di ritrovarci tutti quanti a cena bloccai la mia compagna sul margine della porta.

    - Kairi ascolta. Ho la sensazione che questa missione potrà prendere una piega non proprio buona e a quanto sembra parecchi nemici si stanno nascondendo nell'ombra. -

    Il mio sguardo si fece marmoreo. Le mie parole dirette come dei dardi.

    - Se dovessi morire ti chiedo due cose. Prenditi cura di Kitori, avrà bisogno di una mano per portare a termine il suo compito. E secondo… ti chiedo un favore personale. Un favore che non posso chiedere a Shin. Lui non capirebbe, lui è troppo puro.-

    Il mio tono di voce si ruppe, per un istante.

    -A casa mia. Dietro all’armadio principale rompi il muro, troverai una piccola cassaforte. Non c’è combinazione, dovrai farla far aprire da un fabbro, un certo Yoshimiko ad Oto. All’interno troverai un semplice biglietto, un indirizzo. Raggiungilo e da sola troverai la risposta. E insieme a quella il vero valore, un qualcosa di estremamente prezioso, ti chiedo di custodirlo… -

    Se avesse accettato avrei abbassato lo sguardo, limitandomi ad un semplice:

    - Grazie. -




    ~.~



    A cena Kairi e Shunshi furono i primi a scambiare le loro opinioni e mentre degustavo quelle stranissime portate non potei fare altro che concordare con i miei colleghi. Quando venne il mio turno avvicinadomi alla tavola e con tono di voce basso proferii: - Condivido ogni singola vostra parola. Non solo, vorrei dire che per essere stata una giornata di esplorazione abbiamo dedotto e scoperto veramente un sacco di cose e abbiamo confermato le parole dei Jonin, non siamo gli unici interessati a quell'oggetto, qualcuno si sta muovendo nell'ombra come noi. Ma andando al sodo in pratica abbiamo due piste principali, seguendo il vostro ragionamento. Da una parte le fogne e i sotterranei, per i quali sono perfettamente d’accordo nel voler indagare. Dall'altra parte la barista, tremendamente sospetta e presumibilmente da Kuro. Come altrettanto quel strano tizio inseguito dai Ninja di Iwa. Ma… vorrei farvi notare una cosa, anzi una terza pista, molto vicina fisicamente. Quando siamo entrati poco fa la madre dello sposo ha pronunciato espressamente queste parole: “ Non possiamo permetterci errori. “ che unito alle parole del fratello… bhè ragazzi mi salgono i brividi. Quindi la nostra terza pista… è questo Hotel. La camera dello Sposo, la direzione… dobbiamo indagare! Nella camera dello sposo possiamo trovare qualche indizio utile per capire se è stato rapito o meno. Oppure nella Direzione qualche corrispondenza o dettaglio. La mia idea è quindi di inventarci uno stratagemma e penetrare in entrambe le zone e tirare fuori qualcosa di dirimente! Che ne pensate? – guardai tutti i miei compagni, sentivo che era l’idea giusta. Un passo, piccolo, ma che dovevamo fare. Poteva essere sempre un buco nell’acqua ma era un possibilità che non poteva non essere considerata. E mentre aspettavo le opinioni degli altri percepii il suono dei tamburi e mi accorsi che pure per i miei colleghi valse lo stesso, a parte per Kairi. Un suono che stava diventando sempre via via più inquietante, percipito per la prima volta da me. Un mistero su un mistero che dovevamo risolvere. Notai inoltre che mentre quei strumenti tambureggiavano diverse persone, nella sala, diedero segni per così dire di “squilibrio”. Mandai giù a fatica la saliva. Cosa stava succedendo? Non poteva chiaramente essere un caso, era quel rumore. Quel suono che era per forza di cose collegato a quei strani comportamenti; reagii istintivamente... se era un Ninjustu bloccando il medium avrei quanto meno ostacolato la tecnica e quindi eseguii niente altro... che Nota AssordanteTecnica Economica: 50%, Consumo Basso.

    Nota Assordante
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può creare un rumore costante che assordi tutti gli avversari presenti entro 3 metri. Causa Intralcio Medio e riduce di mezza leggera la vitalità ogni round. Se utilizzato un amplificatore di Suoni, il raggio d'azione è 15 metri anziché 3 metri. La Velocità della propagazione del suono è pari alla Concentrazione dell'utilizzatore. È necessario produrre rumori per attivare tale tecnica. Mantenere la tecnica richiede uno slot tecnica.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo: Mediobasso - Mantenimento: ½ Basso ogni vittima)
    [Da genin in su]
    esclusivamente su di me, diminuendo così le mia capacità uditive. Mi sarei toccato con le mani entrambe le orecchie per poi subirmi il dolore e il colpo della tecnica. Ipotizzai che le principali conseguenze sarebbero state due: il suono sarebbe diminuito oppure quel tambureggiare avrebbe continuato. In ogni caso avrei subito riportato il risultato ai miei compagni.

    Di sicuro non sarei rimasto fermo senza fare nulla e quella al momento era la mia unica strada per ottenere una risposta.


    Tabella Riassuntiva:
    Chakra: 59/60 Bassi
    Vitalità: 15,5/16 Leggere
     
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    Magistra Vitae

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    Anime di pietra

    post v ~ punto della situazione




    Quando insieme a Shunsui lasciò la biblioteca, Shin nascose i suoi pensieri dietro ad un sorrisetto canzonatorio. Ma quante cose interessanti, non trovi! Però da domani dovremo darci da fare per guadagnarci la pagnotta, socio, tutta quella mercanzia non si vende mica da sola! Stava scendendo la sera sulla città di Pietra, e il ragazzo sentiva di avere più interrogativi che risposte. Ad un certo punto si fermò in mezzo alla piazza e si voltò di scatto. Aveva udito nuovamente i tamburi, ma non era per quello che si guardava intorno alla ricerca di qualcosa, piuttosto per la fastidiosa sensazione di essere osservato. Per quanto spingesse lontano il suo sguardo, però, non trovava nulla di sospetto. Perplesso, si accarezzò il mento. Anche l'amico doveva aver avuto la stessa impressione, perché lo vedeva inquieto a studiare l'andirivieni di gente che li circondava. Dopo qualche secondo si riscosse e, battendo la mano aperta sulle spalle dell'Abara gli sorrise, all'apparenza spensierato. Coraggio, andiamo che ho una fame da lupi! Avrebbero dovuto alzare la guardia, tutta quella faccenda rischiava di trasformarsi in un gigantesco casino se non stavano attenti.

    Nonostante il genin non si fosse più distratto per il restante percorso, prestando la massima attenzione all'ambiente circostante, non percepì assolutamente nulla di fuori posto. Sospirando, varcò la soglia dell'albergo. Che se lo fossero entrambi immaginato? Le massicce mura di pietra dell'hotel ispiravano sicurezza, e probabilmente avevano anche ispirato il nome stesso della struttura. La sua attenzione fu tuttavia attratta dalla conversazione che si stava svolgendo alla reception. Dal loro lato si trovava una signora non più giovane, ma la cui bellezza non era ancora del tutto sfiorita. Davanti a lei, separato dal legno del bancone, quello che doveva essere l'albergatore, un uomo massiccio in abiti tradizionali. In silenzio, ascoltarono lo scambio di battute tra i due prima di essere notati da quest'ultimo. Con il suo miglior sorriso, Shin si fece avanti, ricambiando il saluto. Chinò cortesemente la testa, in segno di rispetto per la donna, quando prese congedo. Non appena si fu allontanata, il giovane si unì ai commenti del sunese. Deve essere davvero terribile la promessa sposa, se il futuro sposo ha deciso di scappare! Si lasciò andare ad una risata sguaiata, sperando che coinvolgesse i presenti. O magari ha qualche altra spasimante da cui non si vuole separare, chissà. Ad alcuni una sola donna non basta. Ammiccò in direzione del marionettista, come se volesse sottintendere chi sa quale segreta vita da libertino. Si fece poi improvvisamente serio, dando l'impressione di star riconsiderando le sue parole. Con sguardo contrito, si rivolse all'uomo. Mi scuso, noi ci scherziamo sopra perché siamo estranei alla vicenda, ma immagino che per voi non sia così divertente. Spero che si sia allontanato volontariamente e che stia bene. Piegò le spalle in segno di pentimento, poi si limitò a seguire lo scambio di battute con Shunsui. Se ne avesse colto l'occasione però, avrebbe soggiunto. La polizia ha qualche idea in merito? Immagino che abbiamo già controllato la sua camera per verificare se ha lasciato messaggi o se ci sono segni di lotta. Scosse la testa, come per cacciare quello scenario nefasto, e ritirò fuori un sorriso, sebbene più tirato. Ma no che dico, magari già domani mattina ricomparirà dispiaciuto per avervi fatto preoccupare!

    Fermarono una camera per la notte, dicendo che probabilmente si sarebbero trattenuti per qualche giorno finché non avessero concluso i loro affari nella città, e poi scelsero di cenare nel ristorante interno. Qui si riunirono con Kato e Kairi, che accolsero come da copione, invitandoli ad unirsi al loro tavolo. Mentre si riempiva la bocca di pasta dalla curiosa consistenza, ma dal sapore accattivante, lo shinobi di Konoha ascoltava tutto orecchi il resoconto della loro giornata. Alzò gli occhi dal suo piatto all'udire il nome di Takenaka. Deglutendo, spiegò ai due che sembrava trattarsi di un grande esperto dei misteriosi volti di pietra, ma che le sue teorie erano state messe in ridicolo. Sarei proprio curioso di farci una chiacchierata, non appena ne avremo l'occasione. Riprese a osservare il suo piatto, infilzando con estrema lentezza un pezzo di talpa. Troppa carne sul fuoco. Mise in bocca la piccola porzione e la masticò a lungo, per capire se il sapore fosse o meno di suo gradimento. Dopo aver concluso che era accettabile, deglutì e si versò da bere, offrendo poi la caraffa all'Uchiha. La sparizione dello sposo potrebbe non avere nulla a che fare con la nostra missione, però potrebbe rivelarsi una buona opportunità nel caso ci fornisca una copertura, o al contrario d'intralcio se dovessero rafforzare i controlli. Concordo con Kato, dobbiamo approfittare dell'occasione e vederci chiaro, in modo da regolarci di conseguenza. Si ravvivò un po' i capelli con la mano, cercando di riordinarli. Certo che non sapere proprio nulla dell'arma ci complica un sacco la vita! Potrebbe anche non esistere più, per quanto ne sappiamo, eppure anch'io scommetto che sotto la città si trova per lo meno qualche indizio. Il problema più grosso era il numero di attori coinvolti. A parte loro, che si trovavano lì per conto dell'Accademia, e i ninja di Iwa, che giocavano in casa, era abbastanza sicura la presenza di una terza forza, probabilmente Kumo, e, sebbene questa fosse invece solamente un'ipotesi, il Kinryu aveva il sospetto che un quarto schieramento stesse occultamente tirando le fila. Le sue riflessioni furono interrotte dai tamburi. Erano decisamente più vicini questa volta. Ma ciò che lasciò stranito il genin furono le diverse reazioni che si registrarono nella sala. Innanzitutto, ognuno di loro sembrava sentire provenire il rumore da un punto e da una distanza diversa. Alcuni dei presenti sembrarono reagire con nervosismo, mentre un astante si alzò perfino dal suo posto, stropicciandosi gli occhi come per scacciare una visione. Con voce spenta, Shin commentò assente. No bene. Voltandosi, si soffermò a guardare Kairi, che sembrava l'unica a non udire quel suono nefasto. In biblioteca ho trovato una vecchia signora, che ci è stata presentata come la nonna dello sposo, a studiare gli strumenti musicali antichi e le musiche del passato. Mi ha fatto venire un dubbio, e mi sono dato da fare per controllare: i tamburi non appartengono alle tradizioni locali, non sono stati tramandati pezzi per tamburo, nulla di importante almeno. Chiunque abbia messo in giro la voce che si tratta di prove per i festeggiamenti deve star coprendo qualcos'altro. Il ragazzo si appoggiò di peso allo schienale della sedia, alzando gli occhi verso il soffitto e successivamente socchiudendo le palpebre per concentrarsi. Sentiva che gli stava fuggendo qualcosa, ma non riusciva a inquadrarla.
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Città della Roccia



    Bazaar

    Ben felice di essersi liberato dei Ninja e di aver venduto qualcosa dalla sua bancarella, il mercante sciolse la lingua quanto bastava per far sapere qualcosa di utile ai due novelli sposi. Bah, sono solo dei teppisti, anche se una volta ne ho visto uno e gli avrei dato più di trent'anni, in realtà. Quello che ho visto io aveva la pelle scura come la gente dell'est e una specie di abito lungo con un pellicciotto, ma sono riuscito a vedere che aveva degli strani piercing neri sulle mani e in viso, anche se non sempre ben visibili. Hanno frugato qualche bancarella, ma non la mia, creato un pò di scompiglio, fatto qualche effrazione, ma niente di chè. Ogni volta che appaiono i ninja di Iwa questi teppisti scappano e per quanto ne so non li hanno mai presi. A parte questo e i dannati ladri di questo bazaar non ci sono problemi qui a Città della Roccia, solo state attenti ai vostri portamonete, rispettabili clienti. Così avrebbe concluso, incassando il denaro per i frutti.


    Albergo "Alla Pietra"

    Oh, se lo vedeste e lo faceste rinsavire mi fareste davvero un enorme piacere! Disse la donna con vero sollievo. E mio marito che si mette a far scenate in pubblico è...disdicevole. Sarebbe anche ora che la sua testa andasse al posto giusto. Sospirò, con una mano sulla guancia mentre guardava altrove. Il mio Saburo comunque è un ragazzo alto, somiglia a suo fratello ma ha dei lineamenti un pò più delicati e meno trecce. Il suo abito tradizionale include un turbante e ha un colletto in pelliccia alto e rigido. Iwao, il proprietario, fece spallucce alla successiva domanda di Shunsui. E' un albergo, mica un carcere. E' uscito e non è tornato, tutto qui, lasciando pure la stanza di sopra in ordine con tutte le sue cose. Con uno sbuffo irritato per la risposta tanto semplicistica del locandiere, la donna finì poi per congedarsi, lasciando il gruppo nella reception.

    Io continuo a dire che si sta facendo un caso nazionale per un semplicissimo panico da matrimonio. Saburo tornerà in sè e si presenterà in tempo per la cerimonia...è solo confuso e spaventato. Anche io quando mi stavo per sposare ho avuto dei ripensamenti all'ultimo, cosa credete? Se davvero il governatore cerca l'aiuto della polizia impostaci dal governo probabilmente è lui a non ricordarsi in che condizioni era al SUO matrimonio, anni fa. Ero il suo testimone, quando eravamo giovani e vivevamo nella Capitale di Iwa, decenni fa. Ridacchiò, come a voler smorzare la tensione. Quindi fu la volta di Kato di porre qualche domanda. Oh, non sapete? La Sposa si chiama Amira Kairi Mishima. Mishima è un cognome che discende dai mercanti nomadi del deserto, ma gli antenati di Amira hanno fatto fortuna più di un secolo fa e sono diventati stanziali nella Capitale, fondando la Mishima Zaibatsu, una grande compagnia commerciale...se venti anni fa uno dei figli del CEO non si fosse spostato qui con la sua famiglia alla Città di Roccia difficilmente ci sarebbe mai stata una ripresa economica, e Kairi è sua figlia. Il ragazzo invece si chiama Akim Saburo. Se avessero chiesto il perchè di quel doppio nome, avrebbero scoperto che si trattava di un'usanza locale. C'è un vecchio censimento sopravvissuto alla guerra e c'è l'usanza che chi si trasferisce qui prenda come secondo nome uno di quelli del censimento, idem se nascono dei bambini. Non so quanto a lungo potrà andare avanti come tradizione però, non sono poi tanti nomi, forse diecimila. Dopo essere assegnato un nome viene depennato e finchè la persona non muore o va via non può essere riassegnato. Un modo per sottolineare che la Città della Roccia vuole rinascere. La maggior parte della gente però sceglie solo uno dei due nomi, io ad esempio ho deciso di usare solo il nuovo nome. E infine la domanda sui tamburi. Tamburi? Oh, io ammetto di non averli ancora sentiti, o forse sono solo stato fortunato a sentirli in lontananza e non badarci. Qualche cliente dall'udito fine ha detto che ha avuto un pò di fastidio ma in genere le esercitazioni durano poco, e temo riguardino tutta la città. Abbiamo i doppi vetri, comunque, ma temo di dover chiedere scusa in anticipo per l'eventuale disturbo, in compenso non abbiamo coprifuoco e alla reception c'è sempre qualcuno, h24.

    Se volevano scoprire quale fosse la stanza dello sposo dovevano inventarsi qualcosa, avendo l'albergo non meno di quaranta stanze, e chiedere direttamente sarebbe stato oltremodo sospetto, no? Il Rilascio non avrebbe avuto alcun effetto nei confronti del suono dei tamburi, e anche l'atto autolesionistico di Kato si sarebbe risolto in un nulla di fatto...il suono dei tamburi restava tale e quale, come se non fosse realmente un suono, o comunque non passasse dalle orecchie.
     
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    Sulle tracce dello sposo scomparso


    Città della Roccia - 6° post


    Lo scambio di informazioni tra i membri del gruppo era stato decisamente proficuo. Davvero avevano scoperto tanto in quell'unico giorno di investigazione che stava per terminare. Eppure, una nuova opportunità si era aperta dinanzi a loro. Tra le varie cose, il locandiere si era lasciato sfuggire che lo sposo aveva lasciato tutti i suoi averi nella sua stanza in albergo. Ora, sebbene il ritrovamento del ragazzo non rientrasse nei loro piani, e Shunsui volesse puntare direttamente all'esplorazione dei sotterranei della città, non poteva non essere d'accordo sul fatto che, tutto sommato, spendere qualche ora per infiltrarsi nella camera d'albergo del ragazzo e frugare qui e lì per avere il quadro generale della situazione, non poteva essere un gran male. Per cui, una volta che lo shock del gruppo per i tamburi fu passato, avrebbe dettoW5UofUq: ...e va bene! Vediamo allora di scoprire qualcosa su questo ragazzo...chissà forse davvero ci porterà a qualcosa di buono...ecco il mio piano! Quindi, senza perdersi in ulteriori chiacchiere, avrebbe spiegato in poche parole quello che aveva in mente ai suoi compagni.

    [...]


    Erano le tre di notte quando Shunsui si affrettò a scendere le scale che, dal piano superiore dell'albero, portavano al pian terreno, dove si trovava la reception. Con passo deciso ed il volto che traspariva una lieve e calcolata ansietàRecitazione [1]
    Abile: L'utilizzatore può modulare a piacimento il proprio timbro vocale, riuscendo a parlare come una persona molto più giovane o anziana di lui, del sesso opposto, o impersonando una persona specifica.
    , si sarebbe diretto verso l'uomo al bancone, probabilmente mezzo addormentato per via della tarda ora. Non era sceso così tardi senza un buon motivo. Infatti, perchè tutto procedesse senza intoppi, il genin sapeva di avere più alte probabilità di riuscita se ci fosse stata una sola persona al bancone. Inoltre era bene che non ci fossero ospiti in giro a ficcanasare, e le sue nottate brave gli avevano insegnato che tra le tre e le quattro era un orario piuttosto morto, in cui le persone difficilmente si ritiravano. Mantenendo un tono basso, per non disturbare eccessivamente, avrebbe detto: ...ah sì guardi...scusi la tarda ora...il mio collega non si sente troppo bene...non so forse qualcosa che ha mangiato...non so....non è che potrebbe venire a darmi una mano...davvero non so come gestire queste situazioni...mediche ecco... Gentile, pacato, ma con una punta di preoccupazione nella voce. Il genin avrebbe cercato di non guardarsi attorno mentre recitava la sua parte, dove tuttavia sapeva che Kairi e Kato erano pronti ad intervenire non appena lui fosse riuscito a distrarre il suo bersaglio. Tuttavia al genin non piaceva lasciare le cose al caso, o per meglio dire alla buona clemenza dell'albergatore. Quindi, immediatamente dopo aver parlato, avrebbe impastato una discreta quantità del suo chakra, per attivare una tecnicaTecnica del Suono Ammaliante
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'illusione si attiva se le vittima sono presenti entro 12 metri dall'utilizzatore. Le vittime udiranno un qualunque suono provenire da un punto deciso dall'utilizzatore all'attivazione e saranno invogliate a raggiungerlo e rimanerci; le vittime non raggiungeranno né stazioneranno in un posto apparentemente dannoso per la propria salute. Se la vittima si oppone alla malia, avrà un malus di 3 tacche a Velocità e Riflessi. L'efficacia è pari a 10.
    Tipo: Genjutsu
    (Livello: 5 / Consumo: Mediobasso - Mantenimento: ½ Basso)
    [Da studente in su]
    che gli si era dimostrata utile in ben più che un'occasione. La o le persone alla reception avrebbero quindi sentito un lamento sommesso provenire dal piano di sopra, virtualmente dalla camera di Shin. Il rumore sarebbe stato flebile, come remoto, ma avrebbe avuto un effetto compulsivo sulla mente del bersaglio, imponendogli si seguire Shunsui, o meglio, facilitando il suo processo decisionale in favore della proposta del marionettista. Se tutto fosse andato secondo i piani, Shunsui si sarebbe affrettato ad accompagnare le persone alla reception, verso la stanza del suo collega. Ah, bene! Grazie mille! Si erano accordati con Shin affinché interpretasse una piccola indigestione, causata dal cibo nuovo che avevano appena mangiato. L'amico, nonostante non avesse le sue stessi doti di recitazione, se la sarebbe cavata egregiamente.

    Allo stesso tempo, Kato e Kairi avrebbero dovuto agire con rapidità ed accortezza. Una volta che la reception fosse stata sguarnita, avrebbero dovuto cercare il registro in cui l'albergatore aveva registrato i loro nomi. In quello stesso fascicolo, i ninja avrebbero potuto scoprire la stanza dove era stato collocato lo sposo. Anche nel caso in cui il nome di lui non fosse stato riportato, sarebbero facilmente potuti andare per esclusione, considerando le stanze occupate dagli altri ospiti dell'albergo. Come l'albergatore aveva detto, loro avevano molto probabilmente preso le ultime stanze disponibili, quindi non si sarebbe presentato il problema di stanze con nessun nome associato. Se fossero stati fortunati, avrebbero anche trovato le chiavi della stanza che cercavano, altrimenti avrebbero dovuto forzarla. Il compito di perquisire la camera sarebbe ricaduto tutta su di loro, ma Shunsui aveva piena fiducia negli occhi dell' Uchiha e nello spirito di osservazione dell'otese. Il compito di Shin sarebbe stato quello di intrattenere il bersaglio per un tempo tale da consentire agli altri due membri del team di recuperare il numero e/o la chiave della camera dello sposo, scoprire quanto più potevano, e riportare le chiavi in reception prima che qualcuno si accorgesse della loro assenza.


    Chakra consumato: 20/600
     
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    Dracarys

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    Anime di Pietra

    6° post




    Pensato
    Parlato



    Prima che si muovessero per la cena raggiungendo gli altri Kato la bloccò sulla porta, mentre la kunoichi lo osservava alzando un sopracciglio: che gli prendeva tutto d'un tratto? Rimase ad ascoltare le sue parole sgranando gli occhi man mano che l'otese proseguiva e trovandosi a scuotere istintivamente la testa alla fine del suo discorso Kato esclamò, osservandolo con sguardo deciso ed una piccola nota di rimprovero nella voce mentre con entrambe le mani andava ad afferrare il suo viso per costringerlo a guardarla negli occhi carbone Nessuno di noi morirà in questa missione, è chiaro? abbassò le mani Né io, né Shin, né Shunsui, né tu: durante il nostro combattimento qualche tempo fa ti ho odiato, ho odiato il tuo modo di fare da sbruffone ed il tuo cercare di impormi insegnamenti sulla vita quotidiana, ma sei pur sempre un mio compagno ed uno dei più cari amici che ho. Voi di Oto avete i vostri metodi, per voi sopravvive il più forte ma forse c'è una cosa che non sai ancora di noi del paese del fuoco. Facciamo di tutto per non fare morire i nostri compagni, e posso assicurarti che io lo farò così come lo farà Shin, lo conosco abbastanza bene da poterci mettere la mano sul fuoco fece una piccola pausa per permettere allo shinobi di metabolizzare bene quelle parole
    Posso prometterti che se dovesse succedere il peggio lo farò, mi occuperò di Kitori anche se penso che con il tempo possa tranquillamente raggiungermi se non superarmi ed andrò a recuperare ciò che dici a casa tua. Ma allo stesso tempo ti prometto che farò di tutto perché nessuno di noi finisca all'altro mondo. C'è una persona che mi aspetta a casa che senza di me sarebbe perduta, non posso assolutamente fargli questo torto continuò mentre il suo pensiero andava al padre Ora scendiamo, sono certa che gli altri abbiano molto da dirci concluse, indicando le scale e cominciando a discenderle dirette verso la cucina, non senza un crescente senso di angoscia però: per quanto avesse voluto fare la forte davanti a Kato sapeva bene quali rischi ci potessero essere in una simile missione ed allo stesso modo sapeva come non fosse certo che tutti ne uscissero vivi, o che lei ne uscisse viva. Era però ben decisa a far si che le cose rimanessero tali, e non aveva intenzione di farsi vedere abbattuta per questo.

    .........................................


    Arrivati a cena il gruppetto fece un punto della situazione, mentre diversi tasselli cominciarono a trovare quella che sembrava essere la giusta posizione nel puzzle. Il sentire l'omonimia del suo nome con quello della sposa la fece trasalire un secondo, ma era certa che si trattasse di un semplice caso: d'altronde non era l'unica al mondo ad avere quel nome no? Un conto erano coincidenze riguardanti gli stessi abitanti di un villaggio, un conto quella situazione: lei ad Iwa non aveva mai messo piede prima di allora ed in nessun modo poteva essere collegata a quella strana storia. Tuttavia si appuntò mentalmente la storia del censimento, convinta che in futuro una volta ottenute maggiori informazioni potesse esserle utile.
    Prima di tornare verso le stanze i suoi compagni le proposero un'idea, un modo per ottenere maggiori informazioni su quella storia e sullo sposo scomparso: Shunsui elaborò un piano che il gruppetto approvò, quella notte sarebbero entrati in azione. Prima di tornare verso le stanze e mentre l'albergatore rispondeva alle loro domande sfruttando le sue ottime capacità di osservazione [Occhio di Falco]Occhio di Falco [1]
    Abile: L'utilizzatore è in grado di scovare facilmente le trappole: la sua Percezione è incrementata dal bonus ai Riflessi o ad una statistica secondaria scelta all'acquisizione. Inoltre, l'utilizzatore è in grado di notare dettagli minori, ottenendo un vantaggio a riconoscere porte occultate, camuffamenti, oggetti e persone nascoste. Non incrementa la Percezione per trovare obiettivi furtivi.
    [Percezione 9]Percezione (Base) [1]
    Maestria: L'utilizzatore ottiene +3 alla Percezione.
    osservò il bancone alla ricerca dell'eventuale registro ospiti, studiando allo stesso tempo la reception per cercare il riquadro in cui vi dovevano essere attaccate tutte chiavi delle varie stanze.

    Tornata nella sua stanza avrebbe realmente riposato qualche ora e verso le 3, orario concordato con Shunsui e Shin, assieme a Kato facendo ben attenzione a non farsi sentire e muovendosi il più silenziosamente possibile lungo i corridoi [Furtività 3]Furtività (Base) [1]
    Maestria: L'utilizzatore ottiene +3 alla Furtività.
    si sarebbe diretta verso la reception, fermandosi prima di raggiungerla in maniera tale da rimanere nascosta dietro un'angolo coperta dagli occhi dell'albergatore di turno ma allo stesso tempo in una posizione che le permettesse di osservare Shunsui allontanarsi con l'addetto: se il piano fosse andato a buon fine ed il sunese fosse riuscito effettivamente a farlo allontanare la ragazza avrebbe poi raggiunto la reception, attivando lo sharingan e facendo ancora una volta affidamento sulle sue capacità di osservazione[Vedi abilità usate prima] per spulciare fra il registro alla ricerca del nome dello sposino, sperando anche nelle capacità di osservazione di Kato. Se l'avessero effettivamente trovato avrebbe cercato anche le chiavi corrispondenti, prendendole e muovendosi al contempo il più silenziosamente e più velocemente possibile verso la stanza designata. Una volta arrivato il duo avrebbe cercato di aprire la porta con la chiave se questa fosse stata presente, in caso contrario avrebbe lasciato che fosse Kato a cercare di aprirla mentre lei faceva da palo controllando che non arrivasse nessuno.
    Se fossero finalmente riusciti ad entrare la kunoichi avrebbe attivato nuovamente lo sharingan al suo interno per notare eventuali strane fonti di chakra presenti, mentre avrebbe osservato molto attentamente la stanza nel poco tempo che aveva a disposizione alla ricerca di qualsiasi cosa che colpisse la sua attenzione. Se fosse stato presente avrebbe poi preso un'abito facile da nascondere (un calzino, un guanto, una canottiera) appartenente al ragazzo con l'intenzione di utilizzarlo per la seconda parte del loro piano avvolgendolo in un fazzoletto di carte e nascondendolo fra i suoi abiti. Non sarebbe rimasta nella stanza più di 5 minuti nella speranza che Shin e Shunsui riuscissero a tenere occupato l'albergatore almeno il doppio, in maniera tale da dare a lei ed a Kato la possibilità di tornare alla reception e rimettere le eventuali chiavi prese al loro posto senza lasciare tracce. Avrebbe eseguito tutte quelle operazioni, dal prendere le chiavi al riporle, indossando un paio di semplicissimi guanti di cotone per lasciare meno tracce possibili: un'eccesso di zelo probabilmente, ma pur sempre una precauzione in più.
    Se per qualche motivo lei e Kato fossero stati trovati da qualcuno durante la loro "passeggiata notturna" in albergo avrebbe semplicemente finto noncuranza, comportandosi con l'otese come aveva sempre fatto fino ad allora e fingendo si essere una coppia di sposi di ritorno da una passeggiatina notturna o semplicemente nel corridoio sbagliato a causa di un semplice errore di distrazione: ovviamente nella speranza che nessuno li trovasse proprio mentre erano all'interno nella stanza.
    Sia che il piano andasse a buon fine sia che il sunese non fosse riuscito nel suo intento di smuovere l'albergatore o non avessero trovato alcun modo per identificare la stanza dello sposo, sarebbe uscita poi dall'albergo con Kato fingendosi in procinto di iniziare una semplice e romantica passeggiata notturna, in attesa del ritorno di Shunsui e Shin.
     
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    Il Fiore Lupo

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    ~Post VI
    Intrusione



    Nota Assordante non funzionò per nulla, il dolore alle orecchie e l’assordamento non diminuirono di un solo grado l’intensità di quel sinistro suono e la cosa mi diede da pensare. Condivisi subito le informazioni che avevo ricavato con i miei compagni:

    - Allora ragazzi… mentre qui la gente sta iniziando a dare i numeri e voi, a parte per Kairi, avete percepito questo tambureggiare mi sono autoinflitto delle ferite diminuendo allo stesso tempo le mie capacità uditive. Lo so, può sembrare strana come affermazione ma in pratica ho usato un ninjustu di assordamento tipico di Oto e sapete cosa è successo? Niente. Il suono dei tamburi non è calato di un minimo e questo significa solo una cosa: visto che il suono è ovviamente raccolto dall’udito e visto che ho volutamente ridotto le mie capacità uditive il medium di questo tambureggiare non è l’udito. Né il suono. Quindi non stiamo parlando di persone che suonano uno strumento in una piazza e nemmeno di esercitazioni REALI. In pratica ci troviamo sotto l’effetto di un potente, molto potente, genjustu, forse ambientale. E’ la mia conclusione e torna tutto. Voi avete del resto visto persone tambureggiare? Inoltre perché sentiamo il suono provenire da direzioni diverse nonostante ci troviamo tutti nella stessa posizione? Non torna niente, e non torna perché non è qualcosa di reale, di concreto. Dobbiamo eseguire un rilascio e visto che non sappiamo quanto è potente questo justu ci aiuteremo a vicenda. Uniremo le nostre abilità per rimuovere il genjustu da ciascuno di noi. -

    Se sarebbe stati d'accordo i miei colleghi avrei così proposto di riunirci, più tardi, ed eseguire il rilascio
    3 Bassi consumati= 30 Potenza + eventuale potenza alleati.

    Rilascio - Genjutsu Kai
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tigre
    L'utilizzatore può deflettere genjutsu usando 2 slot tecnica. L'utilizzatore deve essere consapevole di essere sotto l'influsso di un'illusione. È possibile sfruttare i danni subiti volontariamente per aumentare l’efficacia del rilascio, senza costo in chakra. Ogni leggera subita incrementa di 10 l'Efficacia; status Leggeri aumentano di 10 l'Efficacia, a status Medio di 30, status Gravi di 60. Si possono rilasciare solo illusioni con efficacia inferiore quella del rilascio. Può eliminare più genjutsu solo se la somma delle efficacia di ogni genjutsu è inferiore all'efficacia del rilascio. È possibile usarla su un'altra persona. È possibile sommare l’Efficacia con un’altra persona se utilizzata insieme. È possibile utilizzarla senza sigilli, riducendo di 10 l'Efficacia.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo:½ Basso ogni 5 d'efficacia )
    [Efficacia Massima Rilasciata: 15 per Grado]
    in maniera più discreta e lontani da sguardi curiosi. Ero sicuro delle mie affermazioni… la mia logica non mi stava tradendo, anche perché non c’erano ulteriori soluzioni a quel problema. Ed era decisamente convivente eseguire il Rilascio in quel frangente di tempo, piuttosto che durante la giornata per semplici motivi: si evitava di farsi notare e secondo mentre avremmo aspettato le tre di notte avremmo avuto tutto il tempo per recuperare il chakra speso!


    ~.~






    Una volta ritornati in stanza ci riposammo entrambi, per qualche ora. Da parte mia evitai di dormire sul letto, lasciandolo libero per Kairi. Mi bastò un angolo della stanza con un cuscino come semplice “bivacco”. All’ora prestabilita ci ridestammo entrambi e ci muovemmo silenziosamente tra i corridoi, sfruttando l’orario per evitare incontri spiacevoli, avrei mantenuto comunque un’espressione e aria amichevole qualora avessimo mai incrociato qualcuno durante il nostro movimento. Mi sarei posizionato dietro a Kairi, aspettando il momento giusto per agire. Avremmo infatti cercato una posizione comoda per evitare sì di farci vedere direttamente ma allo stesso tempo per capire quando potevamo muoverci.

    Se il piano di Shunshi sarebbe andato a buon termine allora sarebbe arrivato il nostro momento. Mentre Kairi avrebbe guardato il registro degli ospiti e cercato la presenza della chiave da parte mia avrei sfogliato la corrispondenza, le varie lettere e i documenti frugando inoltre tra i cassetti. Non si poteva escludere nulla. A quel punto se Kairi sarebbe riuscita a individuare la stanza ci saremmo nuovamente incamminati, diretti verso la camera di Saburo. Nel caso in cui non avessimo avuto a disposizione la chiave estraendo i miei spiedi avrei forzato l’ingresso con abilità. Non era la prima volta che lo facevo e di certo possedevo un certo stile [Manualità]Manualità [1]
    Abile: L'utilizzatore può fare e disfare facilmente i nodi, creare oggetti in rapidità, compiere altri lavori di precisione con discreta velocità. Creare oggetti richiederà slot gratuito Veloce anziché Lento.
    . Ovviamente avrei cercato di evitare di produrre rumori sospetti e di lasciare tracce evidenti di scasso, avrei contato sulle mie capacità. Una volta all’interno della stanza avrai lasciato principalmente il lavoro di investigazione a Kairi. Invece sarei rimasto sul ciglio della porta, con i sensi acuiti al massimo; pronto eventualmente a chiudere con delicatezza la porta nel caso qualcuno si fosse avvicinato. Ed eventualmente riportando in seguito le chiavi al loro posto se l'albergatore non era ancora ritornato. Nel caso opposto avvicinandomi all'albergatore avrei finto di consegnare le chiavi della nostra camera, per uscire, ma in quel preciso momento le avrei fatte scivolare per terra, verso la sua parte, in modo tale da distrarlo. E in quel preciso istante, solo se ne avessi avuto la certezza della riazione, sfruttando le mie abilitàPrestigiatore [1]
    Abile: L'utilizzatore ha una precisione e una finezza nei movimenti delle mani che sfiora il sovrannaturale. Può compiere facilmente giochi di prestigio con oggetti di dimensioni pari o inferiori a mediopiccola. Possono passare gli oggetti occultati da una mano all'altra in un tempo ridotto, difficilmente percepibile.

    Arte dei Rimbalzi [1]
    Arte: L'utilizzatore è in grado di scagliare oggetti di dimensioni mediopiccole o inferiori e prevedere la traiettoria di rimbalzo, anche se improbabile. La distanza totale non deve superare la gittata massima dell'arma.
    (Mantenimento: ½ basso ogni lancio)
    avrei lanciato verso il supporto la chiave della stanza dello sposo, oppure avrei posto le chiavi in una posizione visibile ma allo stesso naturale, non forzata, sul bancone.


    Quindi sia nel caso sarebbe andato tutto per il verso giusto, che nel caso in cui Shunshi non sarebbe riuscito ad allontanare il tizio la nostra destinazione successiva si sarebbe rivelata l’esterno dell’albergo. Pronti a muoverci verso i sotterranei, e subito prima di partire mi sarei trasformato in un tizio qualunque appena individuata l'occasione giusta.
     
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    post vi ~ nome




    Il giovane Kinryu rimuginò sulle parole di Iwao per tutta la cena, cercando la quadratura del cerchio con le altre informazioni in suo possesso. Ad averlo saputo prima avrebbe cercato quell'antico registro nell'archivio che avevano visitato durante il pomeriggio, ma ormai era tardi per pensarci. Sul momento si era trattenuto attentamente dal voltarsi verso l'amica udendo il nome della promessa sposa, sebbene un sorrisetto fosse comparso sul suo volto, attribuibile per altro a mille altre ragioni non conoscendo le premesse. Ora però si domandava se fosse veramente solo una casualità.

    I vari tentativi eseguiti tanto da Shunsui quanto da Kato per liberarsi della persecuzione dei tamburi non portarono a nessun risultato. Quando l'otese iniziò ad esporre con foga il suo ragionamento, Shin prese a mordicchiarsi sovrappensiero l'estremità del pollice. Attese che finisse di parlare, prima di replicare. In linea di massima sono d'accordo con te, non credo che si tratti realmente di tamburi, non in quanto semplici strumenti quanto meno. Tuttavia... Fece scorrere gli occhi sui presenti, soffermandosi su Shunsui. ...non sono neppure certo che si tratti di un genjutsu. Mi sfugge il medium, dovrebbe essere qualcosa di veramente particolare se Kairi non ne è stata afflitta, e comunque la potenza dovrebbe essere spropositata per colpire così tanti bersagli e così a lungo. Al momento direi di stare ad osservare come evolve la situazione, se i sintomi peggiorano. Chissà, forse potremmo perfino ricavare indizi dalle allucinazioni! Abbozzò una risata, per sdrammatizzare. Aveva bene in mente la reazione del commensale poco prima, ed era certo che qualcosa gli fosse balenato davanti agli occhi, probabilmente in modo evanescente come i misteriosi volti di pietra. Accantonata per il momento la proposta del genin del Suono, che sarebbe stata eventualmente rispolverata a seconda del bisogno, fu il turno dell'Abara di esporre il suo piano. Questa volta il foglioso annuì. Condivideva le sue remore ad invischiarsi in quel caso, all'apparenza rischiando di andare fuori strada rispetto al loro obiettivo, ma meno questioni lasciavano in sospeso alle loro spalle e più potevano indagare tranquilli.

    Avevano diverse ore davanti prima di mettere in moto la loro strategia, quindi il ragazzo suggerì al sunese, con cui condivideva la camera, di riposare a turno, offrendosi di fare la guardia per primo. Non appena il compagno si fu assopito, Shin si sfilò i guanti che indossava da quasi tutto il giorno ormai, e gli adagiò sul pavimento di legno di fronte a sé. Harumi, ti devo parlare. Obbedendo a quelle parole, l'equipaggiamento scomparve e, dalla piccola nuvola di vapore, emerse una giovane volpe in abiti da miko [Tecnica]Armi di Inari
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Nessuna (1)
    L'utilizzatore può trasformarsi in un qualsiasi equipaggiamento del suo grado, ad esclusione di Tonici, Bombe e Vario. Per cambiare aspetto è necessario riutilizzare la tecnica. Ogni creatura ha una forma preferita che deve essere dichiarata alla prima trasformazione; assumere forme diverse aumenterà il consumo di Mediobasso. L'utilizzatore diviene suscettibile a qualunque effetto influenzi le armi in cui scorre chakra, può continuare ad utilizzare le sue tecniche e abilità, la vitalità prende il posto del valore di rottura, ma si considera avere una difesa naturale pari alla potenza. La potenza è pari a 10 ogni Energia posseduta, la durezza è sempre pari a 4.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 5 / Consumo: Mediobasso)
    [Da Genin in su]
    . La piccola figura prese a stiracchiarsi, allungando le braccia verso il soffitto in modo per nulla elegante. Finalmente! Pentendosi subito dell'esclamazione liberatoria, si portò entrambe le mani davanti alla bocca come per tapparsela, ma ormai il danno era fatto. La volpe aveva un'adorazione per il suo evocatore, e mentre cercava di giustificarsi le sue guance assunsero un tenue colorito rossastro. Io intendevo... è bello essere indossati da Shin-sama però... Rendendosi conto di peggiorare la propria situazione ad ogni parola, ormai completamente in preda all'imbarazzo, chinò lo sguardo. Il Kinryu le rivolse un sorriso, divertito per quella sua spontaneità e onorato per i sentimenti della creatura, sebbene non pensasse di aver fatto nulla per meritarli. Per farle capire che non ce l'aveva con lei le accarezzò piano i capelli nello spazio tra le orecchie volpine, provocando in Harumi una fitta di felicità. Sei stata bravissima, e credo che ti porterò con me ancora a lungo nei prossimi giorni. Ma ho bisogno di un altro favore in questo momento... Attese che i loro occhi si incontrassero prima di proseguire. Tu hai sentito i tamburi oggi? Qualunque fosse stata la risposta, lo shinobi di Konoha avrebbe annuito. Tu sei una sacerdotessa vero? Pensi di potermi assegnare un nome? La volpe iniziò a schernirsi, agitando le braccia. Sacerdotessa sì, no, cioè sono una novizia, sto ancora studiando, però qualcosina so fare, ci sono dei rituali che posso già officiare da sola e... Aspetta, cosa intendi con assegnare un nome? Il suo farneticare si interruppe di colpo quando realizzò cosa il ragazzo le stava chiedendo, e rimase a fissarlo in attesa di chiarimenti.



    Shin si sedette sul bordo del letto, riassumendo per grosse linee la vicenda fino a quel momento. La kitsune rimase sovrapensiero, considerando il ragionamento del genin. Sì, suppongo possa funzionare, anche se ancora non capisco che collegamento ci dovrebbe essere... Shin la tranquillizzò con un sorriso, sebbene dentro di sé nutrisse gli stessi dubbi. Poteva addirittura rischiare di peggiorare la situazione, esponendosi a rischi ignoti, ma valeva la pena provarci. Comunque sia che nome vorresti? Shin è già un bel nome! Nel terminare la frase avrebbe evitato di incrociare gli occhi con i suoi, abbassando lo sguardo. E' solo una cosa temporanea, non temere, puoi continuare a chiamarmi Shin! Vorrei che mi assegnassi come secondo nome Iwao. La scelta era tutto fuorché casuale. Erano diverse ore che ponderava quella questione, e alla fine aveva scelto di fare quanto meno un tentativo. Se la sua supposizione era corretta la questione dei tamburi rischiava di diventare ben più grave di un semplice disturbo. Non ancora persuasa, Harumi ci ragionò sopra un poco, per poi affermare lentamente. Si posso farlo. Ci sono diversi modi perché una persona sia associata ad un nome...e anche per perderlo. La precedente espressione perplessa lasciò spazio ad uno sguardo concentrato e serio. Dopo essersi guardata intorno studiando la stanza, alla fine annuì. Dovremo un po' arrangiarci, ma penso di avere tutto il necessario. Hai un foglio di carta e dell'inchiosto? Senza attendere oltre raccolse la brocca d'acqua dal cassettone e la ciotola al suo fianco, mentre il foglioso le procurava quanto richiesto. A quel punto fece segno a Shin di inginocchiarsi di fronte a lei. Il ragazzo eseguì in silenzio, e la volpe prese a mormorare preghiere ad Inari, il nume titolare del suo clan di cui difendevano il santuario, chiudendo gli occhi. Con gesti rapidi e sicuri verso l'acqua nel contenitore e pregò il kami di infondervi la sua benedizione. Tieni, bevi e purificati. Dopo che il Kinryu ebbe eseguito, la creatura vergò il nome prescelto sul foglio di carta e prese a salmodiare sottovoce un inno alla divinità Alla presenza del kami Inari io, sua sacerdotessa, ti assegno il nome di Iwao. Che possa essere per te fonte di gioia e di fortuna. Avvolse il foglio e lo infilò nelle pieghe del suo abito. Battendo rapidamente le mani tre volte concluse la cerimonia e tornò ad assumere il suo atteggiamento spensierato. Ecco fatto. In realtà dovremmo depositare il foglio nell'archivio del santuario, ma fintanto che rimane con me che rappresento il kami, dovrebbe andare bene. Ma si può sapere che hai in mente? Shin si limitò a fare spallucce, ringraziandola con un sorriso. Ora vediamo di riposare un po', la giornata è stata lunga, e non è ancora finita. Ehi, dormiglione di un sunese, svegliati che tocca a me dormire! Quando Shunsui avesse aperto gli occhi, Harumi era ormai tornata alla sua forma inanimata. Difficile dire se avesse udito qualcosa della conversazione intercorsa tra i due, ma lo shinobi di Konoha avrebbe fatto finta di nulla. Il tentativo, che nella sua testa aveva un minimo di senso, gli suonava stupido appena provava a formularlo a voce alta, quindi aveva deciso di attendere di verificarne o meno il successo prima di rivelarlo agli altri.

    Shin attese che Shunsui facesse ritorno dalla sua missione sotto le coperte, ma perfettamente vigile. Non appena avesse udito l'avvicinarsi dei passi avrebbe preso a lamentarsi. Si era brevemente esercitato con l'amico, ottenendone un passabile, prima che questi lasciasse la stanza. La camera era immersa nella penombra, rischiarata solamente da una candela sopra il cassettone, e le ombre sul suo viso giocavano a suo favore, amplificando ogni smorfia. Ahhh la mia pancia.... Dannati tagliolini, sono dei macigni nello stomaco... Sto morendo... L'ultima volta che era stato veramente male era stato duramente rimproverato da sua sorella, di appena sei anni, che lo aveva accusato di essere un attore, mentre sua madre borbottava che gli uomini non avevano proprio sopportazione per il dolore. Ora, nel pieno della notte, a migliaia di chilometri da casa, la scena si ripeteva in modo simile, sebbene si trattasse in realtà di finzione. Chiami un dottore la prego... No anzi, resti qui e mi tenga la mano, non voglio andarmene da solo! Sì, stava decisamente esagerando, e se non fosse stato un ninja in missione si sarebbe vergognato immensamente. Tuttavia doveva guadagnare a Kato e Kairi almeno dieci minuti, quindi avrebbe dato fondo a tutto il suo repertorio drammatico. Si rigirò nel letto, stringendosi la pancia con le braccia e voltando le spalle ai presenti. Con voce flebile, avrebbe supplicato la persona più vicina. La prego, prenda carta e penna da quel cassetto, voglio dettarle le mie ultime volontà. Scriva: alla mia cara madre...
     
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