Le Terre DimenticateMissione Grado B

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +3   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Y Danone
    Posts
    4,963
    Reputation
    +728

    Status
    Offline

    Le Terre Dimenticate


    Post 1



    TEAM 1 - Youkai - Akuraguri - Saru


    Come succedeva in occasione di ogni chiamata alle armi, i tre ninja avevano ricevuto una missiva con l'effige dell'Accademia che li informava di essere stati scelti per seguire una missione. Si trattava di una missione piuttosto pericolosa dato che era stata classificata come di Grado B. Tutti loro si sarebbero dovuti recare al limite del confine occidentale del continente ninja per seguire una missione di protezione e recupero.

    La loro missione consisteva nel dare supporto al famoso avventuriero ed archeologo Indo Jonzu uno spericolato ex shinobi che negli anni si era fatto conoscere nel continente per le sue straordinarie avventure e scoperte. Insieme alla richiesta e alle coordinate e luogo di incontro dei membri della squadra gli shinobi avrebbero trovato in allegato una foto dell'avventuriero per poterlo riconoscere facilmente [Foto: Indo Jonzu]

    .

    Avrebbero avuto tutti carta bianca su come raggiungere il villaggio di Gomi, come avrebbero avuto carta bianca sul tipo di equipaggiamento e vestiario portare. Era risaputo da tutti che il villaggio di Gomi era una zona calda per gli shinobi in quanto al limite estremo della giurisdizione Accademica. Un vero e proprio covo di malviventi dove la povertà regnava sovrana in un territorio malsano e difficile da domare.

    Nella missiva non era specificato dove o come poter incontrare Indo Jonzu, si faceva solo riferimento alla probabile presenza dell'avventuriero nel villaggio di Gomi, il luogo conosciuto dei suoi ultimi spostamenti e studi.




    TEAM 2 - Etsuko - Ryugi - Jou


    Come succedeva in occasione di ogni chiamata alle armi, i tre ninja avevano ricevuto una missiva con l'effige dell'Accademia che li informava di essere stati scelti per seguire una missione. Si trattava di una missione piuttosto pericolosa dato che era stata classificata come di Grado B. Tutti loro si sarebbero dovuti recare al limite del confine occidentale del continente ninja per seguire una missione di sabotaggio e assassinio.

    La loro missione consisteva nel sabotare ed eliminare il famoso avventuriero ed archeologo Indo Jonzu uno spericolato ex shinobi che negli anni si era fatto conoscere nel continente per le sue straordinarie avventure e scoperte. Insieme alla richiesta e alle coordinate e luogo di incontro dei membri della squadra gli shinobi avrebbero trovato in allegato una foto dell'avventuriero per poterlo riconoscere facilmente [Foto: Indo Jonzu]

    .

    Avrebbero avuto tutti carta bianca su come raggiungere il villaggio di Gomi, come avrebbero avuto carta bianca sul tipo di equipaggiamento e vestiario portare. Era risaputo da tutti che il villaggio di Gomi era una zona calda per gli shinobi in quanto al limite estremo della giurisdizione Accademica. Un vero e proprio covo di malviventi dove la povertà regnava sovrana in un territorio malsano e difficile da domare.

    Nella missiva non era specificato dove o come poter incontrare Indo Jonzu, si faceva solo riferimento alla probabile presenza dell'avventuriero nel villaggio di Gomi, il luogo conosciuto dei suoi ultimi spostamenti e studi.




    TEAM KUSO - Kuso


    Era sicuramente difficile non notare un personaggio eclettico come Kuso, ma era ancora più strano sapere che qualcuno ad Ame lo aveva assoldato un per un lavoretto di estrema importanza. La vicenda vissuta con Kagegashima e la distruzione del suo impero avevano reso Kuso piuttosto famoso nel villaggio della pioggia. Qualcuno lo aveva contattato inviandogli una missiva anonima che gli chiedeva, in cambio di una lauta ricompensa, di recuperare un oggetto.

    La sua missione consisteva nel recuperare un prezioso e raro oggetto: il Diario personale di Indo Jonzu, uno spericolato ex shinobi che negli anni si era fatto conoscere nel continente per le sue straordinarie avventure e scoperte. Insieme alla richiesta e alle coordinate e luogo dell'ultimo avvistamento dell'uomo, Kuso avrebbe trovato in allegato una foto dell'avventuriero per poterlo riconoscere facilmente [Foto: Indo Jonzu]

    .

    Avrebbero avuto carta bianca su come raggiungere il villaggio di Gomi, come avrebbe avuto carta bianca sul tipo di equipaggiamento e vestiario portare. Era risaputo da tutti nel villaggio di Ame che il villaggio di Gomi era una zona calda per gli shinobi in quanto al limite estremo della giurisdizione Accademica. Un vero e proprio covo di malviventi dove la povertà regnava sovrana in un territorio malsano e difficile da domare. Un luogo spiritualmente molto vicino ad Ame insomma.

    Nella missiva non era specificato dove o come poter incontrare Indo Jonzu, si faceva solo riferimento alla probabile presenza dell'avventuriero nel villaggio di Gomi, il luogo conosciuto dei suoi ultimi spostamenti e studi.



    [...]




    [Villaggio di Gomi]




    Il Villaggio di Gomi era davvero un brutto posto dove vivere.

    Tutti i ninja durante il loro viaggio verso quell'area si sarebbero accorti che man mano che si avvicinavano al villaggio la terra si faceva sempre più brulla e morta. La rigogliosa vegetazione che cresceva verso oriente bruscamente marciva e rinsecchiva avvicinandosi alla zona. Non si trattava solo dell'area vicina al villaggio, ma di un vasto territorio che comprendeva probabilmente anche altri avamposti e colline limitrofi. Dall'odore malsano che aleggiava un pò ovunque si poteva capire che la causa principale di quella situazione si poteva imputare alla falda acquifera ribollente che in alcun zone riemergeva in superficie rilasciando nuvole di gas tossico e maleodorante. Un'altra cosa che inoltre avrebbero percepito tutti, chi più chi meno, sarebbe stata una insopportabile sensazione di spossatezza e il riaffiorare del dolore di qualsiasi ferita o cicatrice guarita da tempo, quasi solo stare in quei luoghi potesse riaprirle.

    Nonostante la spiacevole sensazione nessun di loro avrebbe accusato delle vere e proprie limitazioni nello spirito e nel corpo e raggiungere il villaggio non sarebbe stato un problema.

    Gomi era un villaggio come tanti altri, almeno nella morfologia e struttura. Due grandi e larghe strade tagliavano il villaggio rispettivamente da est verso ovest e da nord a sud intersecandosi nel centro. Di fatto i vari caseggiati e baracche erano divisi in quattro grandi quartieri. Nel quartiere nord-occidentale vi era una LOCANDA dove gli abitanti del posto e la gente di passaggio si ritrovava per trascorrere le serate o la notte. Nel quartiere nord-orientale oltre a case e baracche si poteva trovare una specie di AMMINISTRAZIONE o forse meglio dire, piccolo municipio, dove il villaggio veniva amministrato alla bene e meglio. Il quartiere sud-occidentale invece sembrava essere adibito per lo più alle poche e rare attività commerciali del posto, oltre a bancarelle vuote e negozi distrutti e abbandonati si poteva trovare una vera e propria zona di MERCATO con mendicanti e commercianti che cercavano di vendere qualcosa. L'ultimo quartiere invece, la zona sud-orientale sembrava essere adibita a semplice zona ABITATIVA, anche se di fatto anche le altre zone lo erano in questa era presente l'edificio più grande del povero villaggio, una grande villa diroccata e malmessa recintata da un'alta cinta muraria e che un tempo di sicuro doveva aver passato tempi migliori.

    Non restava che cercare Indo Jonzu e portare a termine la missione.

     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    171
    Reputation
    +11

    Status
    Offline

    Le Terre Dimenticate


    Post Primo




    Era tardo pomeriggio in quel di Suna, il sole aveva iniziato ormai la sua discesa e l'aria iniziava a farsi meno asfissiante. Nel suo piccolo appartamento vicino al mercato del villaggio, Jou stava finendo il suo lavoro di giardinaggio settimanale. Questa volta aveva dovuto tagliare tutti i fiori delle sue piante ormai mature e metterli ad essiccare, svuotare i vasi e riempirli nuovamente di terra con i nuovi semi dentro. Era un'operazione lunga e noiosa ma l'afro amava così tanto prendersi cura delle sue piantine che quello era sempre il giorno più bello della settimana: mentre tagliava e appendeva le sue piante fumava la sua erba che lo paracadutava in uno stato di pace e simbiosi totale con ciò che lo circondava, aggiungendoci l'odore forte di erba che inondava casa sua, Jou si ritrovava in condizioni psicofisiche chiaramente alterate. Non percepiva il tempo scorrere e i rumori e i colori gli sembravano tutti più accentuati e accesi.
    Sentì improvvisamente qualcuno bussare alla sua porta, ma impegnato nelle sue faccende semplicemente lo ignorò. Il ragazzo fuori dalla porta poteva chiaramente sentire un profumo molto forte e della musica ad alto volume provenire da quell'appartamento: bussò una seconda e terza volta ma Jou non aveva intenzione di interrompere il suo giardinaggio
    Lascia tutto fuori dalla porta, ora non posso aprire! Con la coda dell'occhio vide una lettera passare sotto la porta Pff, poteva metterla subito lì senza rompermi le palle...
    Completamente fuso dai fumi della sua erba e dal ritmo inebriante della musica che ascoltava, Jou avrebbe continuato per diverse ore a mettere a posto le sue piante, per poi cadere inesorabilmente in un sonno profondissimo, lasciando la lettera che gli avevano consegnato non letta sul pavimento di casa sua.


    Erano circa le otto di mattina quando Jou finalmente riaprì gli occhi Chissà quanto ho dormito... non mi ricordo di essermi addormentato ieri sera Si svegliò sul pavimento di camera sua in mutande e con l'accendino in mano e poi si guardò in giro A quanto pare sono riuscito a finire tutti i vasi, bene
    Si alzò, si accese una sigaretta e dirigendosi in cucina per prendere qualcosa da bere gli cadde l'occhio sulla lettera che gli era stata spedita il giorno prima E' vero che scemo, vediamo cosa c'è scritto
    Con una tazza di the clado e una sigaretta, la sua classica colazione, si sedette sul divano e aprì la lettera per leggerne il contenuto: vide subito il sigillo dell'accademia cosa che gli fece prendere un po' più sul serio il contenuto. La rilesse due volte per poi mettersi la testa fra le mani e iniziare una piccola crisi isterica
    AHHHHHH sono già in ritardo! Che ore sono... sono già le otto e mezza! Mi sta aspettando! Cazzo Jou che idiota che sei, che idiota che idiota che idiota! Ahhhhh ma non possono mandarle con un po' più di anticipo queste missive?!?!? Devo pure andare in bagno, Ryugi mi ucciderà!
    Il contenuto della lettera avvisava Jou di essere stato selezionato per compiere una missione accademica di livello B. Si trattava di sabotaggio e assassinio, doveva andare nel Villaggio di Gomi, paese sperduto al di fuori dei confini accademici, ed individuare ed uccidere Indo Jonzu, uno spericolato ex shinobi famoso per le sue avventure. Aveva una foto dell'obbiettivo, le coordinate del villaggio e i nomi dei suoi due compagni di team, Ryugi Nekki ed Etsuko Akuma. La prima era una conoscenza di Jou, una giovane Genin che ora vigilava all'entrata del villaggio, ragazza che lo aiutò in passato nello scoprire di più sulle sue radici. Dopo il suo viaggio di due anni, tornato a Suna Jou la rincontrò al gate del villaggio dove si ripromisero di rivedersi, chi l'avrebbe mai detto che quello sarebbe stato il momento.
    Essendo entrambi di Suna dovevano recarsi a Gomi insieme, e Jou era enormemente in ritardo. Si preparò il più velocemente possibile e dopo aver ricontrollato più volte di avere tutto il suo equipaggiamento corse verso il gate.

    Ryugiiiiii ci sonooooo! Vestito con la sua classica camicia bianca a mezze maniche e i pantaloni neri, JouvPiombò dal nulla affianco alla ragazzina affannato dalla corsa che aveva appena fatto; si tirò su per riprendere un po' fiato e si accese una sigaretta per poi indicare il deserto Scusami tanto per il ritardo, mia nonna non è stata tanto bene e ho dovuto accompagnarla in ospedale. Che dici, ci mettiamo in marcia? Per fortuna ci tocca andare a Gomi che dovrebbe essere un posto abbastanza caldo, non avrei sopportato di andare in un posto umido e freddo... tipo Kiri

    [...]

    Il viaggio con Ryugi fu piacevole e non incombettero in nessun ostacolo. La ragazza, di qualche anno più giovane di Jou, non era particolarmente loquace e l'afro sapeva della sua balbuzia quindi avrebbe parlato solo se non fosse stata lei ad iniziare.
    Avvicinandosi sempre di più verso la destinazione il paesaggio iniziò a cambiare diventando sempre più privo di vegetazione e grigio. Ai due sunesi venne naturale rallentare di poco il passo per guardarsi attorno visto che era un paesaggio completamente diverso a quello che erano abituati in mezzo al deserto Che posto orrendo che è questo. Penso che siamo vicini. Dovremmo incontrarci con un Chunin di Kiri prima di entrare nel villaggio
    Ci misero poco a notare una figura particolare che rivelò essere il loro compagno Molto piacere, io sono Jou Satoshi, genin di Suna. Certo che ci hanno mandato nel buco del culo del mondo eh?Con un misto di sarcasmo e serietà Jou attese il dire di tutti i presenti prima di riprendere la parola Secondo me possiamo provare ad entrare nel villaggio e cercare qualche indizio, dobbiamo essere prudenti questo posto è molto sinistro, sembra che ci sia morte ovunque
    L'afro fece qualche metro di camminata verso una delle strade principali di Gomi per poi fermarsi dai dolori alla pancia che stava provando: sentiva le budella attorcigliarsi tra di loro e come se il suo stomaco si stesse fagocitando da solo. Si piegò leggermente dal dolore ma durò tutto pochi secondi. Riaprì gli occhi e rizzò le orecchie
    Sembra che vicino qua ci siano delle persone, magari c'è un mercato o una piazza. Potremmo provare ad andare lì a chiedere informazioni, ma l'ultima parola sta a te Etsuko essendo l'unico Chunin del trio. Dove pensate che sia meglio andare a cercare informazione su Indo Jonzu?


    Chakra: 40/40
    Vitalità: 13.5/13.5
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 400
    Velocità:  500
    Resistenza: 375
    Riflessi: 400
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 400
    Agilità: 400
    Intuito: 400
    Precisione: 400
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Wakizashi × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 2
    • Pugnali da Lancio Esotici × 5
    • Accendino × 1
    • Cartabomba I Distruttiva × 2
    • Cotta di Maglia Inferiore × 1
    • Kunai × 7

    Note
    ///
     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    206
    Reputation
    +23

    Status
    Offline

    Le Terre Dimenticate


    Non Ancora


    L'alba stava iniziando ad accarezzare le palpebre degli ancora dormienti abitanti della città di Kiri, mentre Akuraguri e suo padre stavano lavorando uno accanto all'altro ed il silenzio era interrotto solo dai rumori delle corde e dei passi, che sul ponte della piccola barca risuonavano profondi. Oramai il ragazzo non viveva più con i suoi genitori, ma si era trasferito completamente all'interno del quartiere Kenkichi, nella casa donatagli dal Mizukage.

    I suoi genitori, entrambi taciturni, non avevano detto niente su questo gesto ed il padre non aveva avuto niente da dire neanche sulla rivelazione che il nonno, suo padre, facesse parte dell'antico Clan. Non che al genin avesse chiesto in maniera esplicita, ma si era aspettato una reazione diversa a quella notizia. Una spiegazione, un ammisione di ignoranza della faccenda, un qualcosa. Un qualcosa che però non era arrivato e lui aveva continuato a vivere la sua routine quotidiana senza venire troppo distratto, ma mantenendo sempre quelle domande in un angolo nei meandri della sua testa.

    Quella mattina però, dopo essersi svegliato, allenato ed aver corso fino al porto per raggiungere il padre, Akuraguri aveva deciso che era arrivato il momento di chiedere, esplicitamente, cosa fosse successo al nonno e perchè la loro appartenenza al clan fosse stata nascosta. Durante quei movimenti ripetitivi che aveva fatto milioni di volte, il ragazzo accumulò il coraggio necessario e, una volta che furono finalmente sbarcati e avviati verso la via di casa, egli finalmente parlò:

    Papà!

    Fu la parola che richiamò l'attenzione del vecchio, che con sorpresa si girò.

    Cosa è successo con il nonno? Perchè non sapevo di far parte del clan?

    Diretto al punto, senza frinzoli. Il volto del padre si incupì leggermente, come se ricordi di dolori passati gli avessero attraversato rapidi la mente, ma poi con un sospiro, si voltò e si avviò verso la casa, facendo segno al figlio di seguirlo. Arrivati nel piccolo giardino, l'uomo abbraciò la moglie che era uscita fuori a salutarlo e si avviò all'interno, seguito dal genin. Salirono le scale, non una, ma due volte, entrando all'interno del basso attico polveroso ed inabitato da ragni. Un vecchio baule occupava uno dei lati di quella stanza, sotto qualche centimetro di polvere, che andò volando quando l'uomo aprì il cassone.

    Proprio mentre si stava però piegando a prendere qualsiasi cosa ci fosse in quel vecchio baule, una voce risuonò dal piano terra attraverso tutta la piccola casupola.

    Akuraguri-san! Messaggio importante dall'Accademia! Devi partire immediatamente!

    Il ragazzo si girò verso le scale, poi verso il padre e capì che non sarebbe stato quello il giorno in cui scopriva quel mistero. Senza una parola scese le scale ed in qualche minuto, si inoltrò verso le mura di Kiri, alla volta di una nuova avventura. La lettera che gli era stata consegnata conteneva una breve descrizione della missione assegnatagli, ovvero il supporto di un certo avventuriero di nome Indo Jonzu, la cui foto era allegata alla lettera. Inoltre, era specificato anche il luogo ed il tempo dell'incontro con la sua squadra, i compagni con i quali avrebbe affrontato la sua missione.

    Il viaggio fu abbastanza normale ed il ragazzo, arrivato al luogo d'incontro, avrebbe aspettato gli altri se non ci fosse stato nessuno ed avrebbe invece salutato con un sorriso ed una breve presentazione, chiunque fosse già arrivato. Avrebbe risposto alle eventuali domande che gli venivano poste in modo breve e conciso e per il resto del tempo sarebbe rimasto zitto, anche per il viaggio che dal punto d'incontro l'avrebbe portato al villaggio di Gomi, dove presumibilmente sarebbe stato possibile trovare il loro avventuriero.

    Il percorso verso il villaggio fu semplice, ma man mano che si avvicinavano alla destinazione, il paesaggio iniziò a cambiare, diventando sempre di più una terra desolata e putrida. Inoltre una strana senzazione attraversava il corpo del ragazzo, le cui cicatrici iniziarono a ribollire, come se attratte da qualcosa o da qualcuno. Arrivati finalmente, in quel villaggio, Akuraguri avrebbe aspettato che i suoi due compagni decidessero cosa fare, per poi seguire le loro direzioni.


    La Sanguinaria
    SPOILER (click to view)

    Legenda:
    Parlato/Pensato Akuraguri
    Parlato/Pensato Haremashita
    Parlato/Pensato Satsubatsu


     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    Falce dei Kaguya


    Group
    Y Danone
    Posts
    21,446
    Reputation
    +602

    Status
    Offline

    Una nuova missione


    Partenza



    Dopo tante piccole missioni: raccogliere pietre preziose sugli alberi, proteggere da dei clown un nobilotto del Paese del Vento e, ricordiamoci, occuparsi di controllare le Mura di Suna, finalmente alla nostra giovane Nekki fu data l'opportunità di partecipare ad una missione degna di chi aveva ottenuto un ruolo nelle Squadre Speciali ed anche un Kiseki, seppur non aveva ancora le capacità per usarlo. [Nota]Dobbiamo ancora decidere come spartirli, ma alla giocata del Settimo Kazekage uno lo riceve
    Finalmente una vera missione assieme ad un chunin di Kiri, sembrerebbe ed a Jou, il Chikuma del Vuoto dagli assurdi capelli che aveva conosciuto anni prima, e reincontrato al suo ritorno al villaggio.

    Così quando il giorno prima era stata consegnata la missiva, superfluo dirvi che la nostra giovane amica aveva passato il resto della giornata a preparare il suo equipaggiamento, controllare la qualità dei fili di nylon e tutto il resto, per poi passare il tempo residuo del suo pomeriggio a fare qualche esercizio sia sul controllo delle Vampe del clan Nekki, sia sulla dizione, onde ridurre il suo ben noto problema di balbuzia.

    La mattina della missione, ovviamente, Ryugi era pronta già dall'alba, tutto organizzato e ben preparato. Lo so che cosa state pensando: è troppo una perfettina pignola, vero, ma purtroppo non possiamo essere tutti, come vi dico sempre, dei sociopatici rancorosi con una predisposizione ossessivo compulsiva al controllo, o dei distratti e strambi vagabondi che si preoccupano di ogni forma di vita.
    Il mondo è bello perché ci sono anche le ragazzine timide, pignole, balbuzienti con capacità pirocinetiche, giusto? Giusto.
    Torniamo alla missione adesso.

    Come vi dicevo, Ryugi era pronta fin dall'alba e poco prima delle 8 era davanti alle Mura del villaggio, dove aspettava il giovane spadaccino afro... che arrivò un'ora più tardi, per "aver portato sua nonna in ospedale".
    Ttttttttttttttttt...., Ryugi fece un profondo respiro, Tuuuututttutututu... Tutto beeeeee bene cocococococococo con tttttt tua nononononoononon nonna?, chiese sinceramente preoccupata la kunoichi, confermando poi con un cenno del capo sul fatto di dover andare a Gomi: non ci era mai stata, ma il clima caldo, specie per un'utilizzatrice delle Vampe, era sempre ben gradito.
    Dopo quelle poche parole, iniziali, comunque, il viaggio fu veloce e, per quanto possibile, silenzioso.

    [...]

    Arrivati nei pressi del villaggio, a Ryugi non sfuggì come la vegetazione fosse sempre più povera e dispersa attorno a loro.
    Qualcosa non va in questo villaggio, qualcosa è sbagliato...
    Ed in effetti c'era qualcosa di sbagliato, lo percepì con il proprio olfatto: l'aria era malsana, era il tipico odore di acque sporche e quei territori ne erano disseminati!
    Malgrado queste riflessioni, alla fine, i due genin si riunirono al chunin capo squadra, uno shinobi di Kiri di nome Etsuko. Fu Jou il primo a presentarsi e, dopo di lui, anche la nostra giovane Nekki chinò il capo in segno di saluto.
    Rrrrrrrrrrrrrr.... Ryugi Ne ne ne ne ne.... Ryugi Nekki, Etsuuuuuuko-sasasasasa... sama. Di Suna., si presentò la ragazza, prima di seguire il resto del gruppo all'interno del villaggio stesso.
    Una violenta sensazione di dolore, specie alla schiena, dove quasi un anno prima era stata colpita in una missione contro delle scimmie, la pervase, spiacevole, ma non bloccante, costringendola a fare dei respiri profondi, mentre si guardava in giro, chiedendosi come ciò fosse possibile.
    Nel frattempo, Jou propose di andare in cerca di un mercato e chiedere lì informazioni sul loro bersaglio, proposta a cui Ryugi si dimostrò favorevole con un cenno del capo: Ssssssss sì, il mememememememem mercato è sssssss sempre il popopopopopopo posto mimimimimi migliore peeeeer trova...trova... trovare qualcuno., confermò, aspettando comunque un parere da Etsuko, il loro caposquadra.
     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Staff GdR
    Posts
    2,636
    Reputation
    +223

    Status
    Offline

    Le terre dimenticate


    Post Primo




    Ma sei sicuro? Eh beh, parrebbe. Cioè fammi capire bene, una persona, AD AME, ha chiesto di me per eseguire una missione... Senti sono sconcertato quanto te, forse non ha intenzione di farla riuscire. Davvero? Oddio, doveva essere una battuta, ma oramai sei abbastanza famoso, reclutare uno come te a caso penso sia folle, d'altro canto è di Hoshi che stiamo parlando, quindi non mi stupirei.
    Il folle si rigirava nel suo letto, decisamente troppo piccolo per le sue mastodontiche dimensioni ed in parte occupato da Densen; a quanto pare il muto, dopo l'avventura al Cipresso... no, il Faggio? Ah no, giusto, Abete, insomma quando si era fatto decapitare come uno scemo, avete capito. Praticamente dopo quel piccolo imprevisto non voleva più lasciare il lato di Kuso, una cosa carina all'inizio, ma diamine se il ragazzo lo aveva preso alla lettera! Il folle non poteva avere la sua privacy nemmeno nella pausa bagno dopo il Martedì del taco! Più di una volta aveva dovuto utilizzare le sue peculiari capacità per curare l'amico, quasi ucciso dalle esalazioni tossiche del suo deretano, eppure ancora questo non demordeva dalla sua promessa.
    Con un sospiro il ninja cremisi si alzò dal letto, magari quella strana missione di recupero in solitaria era proprio quello che gli ci voleva. Delicatamente baciò la fronte dell'amico, che non si svegliò, non c'era da meravigliarsene, d'altronde era Martedì notte, e si preparò per partire alla volta del villaggio di Gomi.

    Il viaggio trascorse tranquillo ed il folle ebbe modo di studiare bene gli scarsi dettagli che gli erano stati forniti. Indo Jonzu... va beh. Ex shinobi bla bla bla... un tipo carino, devo dire, a cui devo rubare il diario, ma veniamo alla cosa più strana... Con sguardo curioso ed attento il folle osservò un foglio di carta bianco che estrasse da una delle sacche di equipaggiamento che aveva legate ai quadricipiti (non penso che serva dirvi che Kuso è nudo se non per la sua maschera, le suddette borse di equipaggiamento, ed il suo separabilissimo perizoma rosso fuoco) Chissà cosa devo farci con questo... Cosa? Con il foglio? Sì, ovvio, hanno detto che avrei avuto carta bianca per recuperare il diario, ma non capisco come vogliono che la utilizzi. Io... io non so davvero che dire. Beh, presumo che lo capirò una volta che avrò visto il diario!

    Il posto, beh, parliamoci chiaro, faceva alquanto schifo, ma il nostro antieroe di certo non si fa scoraggiare da certe cose, no? SBAGLIATO! Quel posto sembrava far riaffiorare tutte le migliaia di ferite che Kuso aveva subito fin dall'infanzia, una sensazione da poter stendere un qualsiasi essere umano normale. Fortunatamente il ninja nudo era tutt'altro che normale e la sua peculiare tenacia gli permise di resistere all'impatto iniziale.
    Girando per il villaggio il folle cominciò ad abituarsi alla sensazione, ma la cosa continuava ad inquietarlo, non perché si sentisse spossato, ma perché si era oramai dimenticato quanto il dolore lo facesse sentire vivo, forse avrebbe perso anche il piccolo lume di lucidità che cercava di conservare in missione.
    Non fu difficile recuperare informazioni di base su quel porcile che chiamavano villaggio e la scelta su dove recarsi fu per lui ovvia: La locanda. Se quel posto era come i sobborghi di Ame era in posti come quello che giravano più informazioni.
    Giunto al buco che chiamavano locanda il folle si sarebbe recato al bancone senza tante storie e si sarebbe rivolto all'oste.

    Yo! Indo Jonzu: dicono che sia qui, ha qualcosa che mi appartiene e voglio chiedermi se me lo può dare, per cortesia ovviamente. Sai dove posso trovarlo di preciso?


    Certo, chiedere a caso non era forse il metodo più immediato per avere le informazioni, ma non era la risposta a quella domanda che il folle voleva, bensì avrebbe prestato attenzione alle razioni che quella domanda avrebbe provocato. Se qualcuno sapeva qualcosa sul tipo, di certo lo avrebbe dato a vedere.
     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    Scheda di Etsuko della Nebbia

    Group
    Giocatori
    Posts
    2,742
    Reputation
    +66
    Location
    Bari

    Status
    Offline

    le terre dimenticate


    il viaggio



    la superficie dell'acqua era liscia, nessuna increspatura, non un filo di vento, solo nebbia, fitta e pesante si adagiava sullo strato liquido, posandosi. tutto era calmo in quel luogo. posto in cui il ninja sin da piccolo si recava per riflettere ed ora ne aveva estrema necessità.
    liscia era la superficie dell'acqua, in netto contrasto con le increspature dell'anima. tanti dubbi su ciò che era e ciò che voleva essere. la vita del kiriano non gli aveva dato pace sino a quel momento e pareva riservargli ulteriori sorprese.
    il sole da poco si era nascosto all'orizzonte, seppur di poca luce ovattata, ancora in modo tenue illuminava le colline di Kiri. si era alzato da poco dalla riva, lasciando le sue impronte sulla sabbia che come in uno strano gioco del fato, si erano immediatamente sbiadite e scomparse, quasi a presagire un futuro imminente. aveva attraversato il sentiero a passo adagio sino a raggiungere il quartiere del clan, lì aveva incontrato ad attenderlo, Auron, indomito e fidato consigliere. per un attimo lo osservò, cercando di scrutare i suoi pensieri, le sue reazioni se solo gli avesse confidato quello che aveva in mente. non era cosa buona, constatò e scacciò rapidi quei pensieri, distratto dalle parole del maggiordomo.è l'accademia... un messo è giunto al clan qualche ora fa... l'ho vista in pensiero e non ho voluto disturbarla, pur trattandosi di un messaggio abbastanza urgente.
    non hai sbagliato Auron, avevo bisogno di restare solo... avrebbe afferrato la lettera, lasciando sulla porta il vecchio e recandosi nel suo studio. casa Akuma era grande, era la sua vita, la sua infanzia. i ricordi riaffioravano senza motivo alla mente, legati ad un luogo, un evento, un periodo o un odore. "gli sarebbe mancata".
    avrebbe aperto la lettera rompendo il sigillo accademico, a dirla tutta non si sarebbe aspettato un grado B e per un attimo, per forza di cose la sua mente fu portata a focalizzarsi sulla missione.
    avrebbe spento il lume sul tavolo dello studio, tirando indietro la testa sulla poltrona, sbuffando...

    ... il villaggio di Gomi ...

    il viaggio fu privo d'imprevisti, da Kiri alla terraferma viaggiò in nave, un mercantile il cui capitano gli doveva diversi favori, così all'occorrenza gli riservava una cabina accogliente, un pasto caldo e a sua discrezione anche qualche membro dell'equipaggio per soddisfare strane voglie. non fu quello il caso, si rinchiuse nella cabina ad osservare il soffitto per tutto il tempo del viaggio. una volta toccata la terraferma prese a viaggiare in direzione della meta e fu quando notò il repentino cambio ambientale che capì di non essere troppo distante da Gomi. aveva raccolto informazioni, una malsana cittadina ai confini accademici, una terra di nessuno in pratica. luogo adatto a dare accoglienza alla feccia di ogni genere. le esalazioni nauseabonde, delle quali trasudava il terreno, provocavano disgusto. sollevò la sciarpa leggera che aveva intorno al collo, per coprirsi il volto sino al naso. non ne trasse giovamento e anzi, sopiti dolori riaffiorarono, l'occhio che aveva perso nella missione al faro meridionale, prese a pulsargli, quasi volesse uscire dall'orbita e ci volle qualche minuto e non senza difficoltà per renderlo in qualche modo sopportabile.
    fu poco dopo che incontrò quelli che dovevano essere i compagni di missione, due ninja di Suna. prese a salutarli con cortesia entrambi, avrebbe avuto modo di studiarli e i certo non si sarebbe lasciato ingannare dalle apparenze. salve a voi, Ryugi, jou... fece un piccolo inchino con il capo in segno di saluto. ascoltò le proposte dei ninja e ritenne di essere in accordo con loro, sull'idea del mercato. credo che quella del mercato possa rivelarsi una buona idea e potrebbe permetterci di raccogliere un pò d'informazioni, da qualche parte dovremmo iniziare giusto? propongo solo una cosa prima di avviarci... credo che dovremmo nascondere i coprifronte dei rispettivi villaggi... non so perchè ma credo che mostrarsi spudoratamente ninja accademici in questo posto, non sia la scelta migliore. che ne pensate?
    se non avessero avuto nulla in contrario il ninja avrebbe rovesciato il coprifronte nascondendolo alla vista prendendo a camminare in direzione del quartiere su-occidentale. una volta giunto avrebbe iniziato a fare domande ai commercianti, mostrando all'evenienza la foto di cui era in possesso per raccogliere quante più informazioni possibili.

     
    .
  7.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    3,906
    Reputation
    +189

    Status
    Online

    Avventura fuori porta


    I




    Con la sua recente promozione che già pesava sulle sue spalle, Youkai si sentì estremamente fiero quando l'Accademia chiamò proprio lui a rapporto per una missione di protezione. Aveva messo in chiaro da tempo quale fosse il suo obiettivo di shinobi: salvare chiunque ne avesse bisogno. Il fatto che la persona da proteggere fosse niente di meno che Indo Jonzu, famoso scrittore di cui libri, perlopiù biografici che raccontavano le sue avventure, avevano ispirato film d'azione. Tutte le sue avventure più famose erano probabilmente successi minori, eppure avevano comunque avuto un grande successo. Anche il konohaniano aveva apprezzato quelle storie, e per quanto la maggior parte dei fan sostenesse che si trattava di opere di fantasia, il rosso era sicuro che dovesse esserci almeno un fondo di verità. E l'idea di incontrarlo lo rendeva euforico, finalmente poteva chiedergli la verità sui suoi libri!

    La prima tappa era un villaggio poco distante, un luogo ancora all'interno dei confini dell'Accademia, dove lui ed il resto del gruppo si sarebbero potuti presentare. Ed il chunin, oltre al coprifronte di Konoha, aveva con sè svariato merchandising del soggetto da proteggere. Un cappello da esploratore, libri, un paio di poster ed un paio di finti artefatti, copie di quelli apparsi nei film. Grazie ai rapidi cervi del suo villaggio, fu in grado di arrivare fresco e riposato al punto d'incontro. Al suo arrivo, un altro shinobi era già presente. Hey! Piacere di conoscerti! Sei stato chiamato dall'Accademia? Allora siamo nello stesso gruppo! Sceso dalla carrozza, posò la sua roba a terra, facendo un piccolo inchino verso il kiriano. Io sono Youkai, chunin di Konoha. Niente accenni al suo cognome. Raizen era stato chiaro: la storia del suo clan era complicata, e solo pochi eletti potevano sapere della sua reale identità. Aveva sempre il suo cognome di scorta, Kuroi, in caso di emergenza. Si presentò allo stesso modo non appena il terzo membro del gruppo fosse arrivato, una donna di Suna. Ah, direi che possiamo partire! Fatemi prendere un attimo queste cose... Raccattò nuovamente tutta la sua merce speciale, pronto a rimettersi in viaggio. Avrebbe accettato di buon cuore qualsiasi aiuto nel trasportare il tutto (non che fosse pesante, solamente ingombrante per un solo shinobi). Alla domanda sul cosa se ne facesse di quella roba, avrebbe risposto allegramente: Oh, voglio farla autografare! Adooooro i suoi libri, ed anche i film!

    Come shinobi dal grado più alto, toccava a Youkai comandare quel gruppetto. E la cosa avrebbe rallegrato ben poche persone. Di certo era semplice mostrarsi diffidenti nei suoi confronti, non ispirava grandi poteri da leader. Forse nemmeno lui era poi così sicuro di esserlo. Ma la responsabilità aveva un ruolo importante per il neo chunin, e si sarebbe impegnato al massimo per dimostrarsi degno.


    Più si avvicinavano al villaggio di Gobi, più i dintorni si facevano cupi, marci. La vegetazione era scarsa e morente, perlopiù funghi ed erbacce, gli unici capaci di resistere a quella terra tossica. L'odore lasciava intendere che le paludi nei dintorni possedessero melma probabilmente velenosa, cosa che lo costrinse a fare la sua prima richiesta da caposquadra: Copritevi il naso e la bocca con i vestiti, per favore. Non mi piace l'odore di questo posto, e non è bene iniziare una missione intossicati.

    Man mano che proseguivano il viaggio, il rosso si sentiva sempre più stanco e dolorante. Era difficile sospettare che il dolore potesse essere dato dalla fatica, ma quando si fece ancora più fastidioso capì che la causa doveva essere altro. Che fossero i gas che avevano respirato? Avrebbe chiesto una breve pausa, bloccandosi per qualche istante per recuperare il fiato. Non lo sapeva, ma qualsiasi cosa avesse fatto scattare loro quella percezione, aveva risvegliato la sua ferita mortale, debilitandolo più di chiunque altro. V-Va tutto bene, solo non capisco cosa sia. Sono sicuro che uno spuntino risolverà tutto! Aveva poche speranze sulla qualità del cibo del luogo, ma doveva pensare positivo. Doveva mostrarsi forte per il suo team.

    Arrivati al villaggio, la sua prima tappa fu ovvia: l'Amministrazione. Jinzou, o chi per lui, avevano fatto una richiesta ufficiale per ottenere delle scorte, e non aveva lasciato indirizzi. Era sicuro che quello fosse il posto giusto per trovare informazioni su dove rintracciarlo. Una volta entrati, Youkai lasciò i suoi souvenir all'entrata, tenendo però il suo cappellino da esploratore ultima edizione gelosamente sulla sua testa, rivolgendosi alla segreteria principale all'entrata, mostrando al dipendente la lettera dell'Amministrazione. Salve! Siamo stati chiamati da Jinzo-sama. Saprebbe dirci dove rintracciarlo? Era certo che quella fosse la cosa migliore da fare. L'onestà prima di tutto.
     
    .
6 replies since 21/6/2020, 13:29   172 views
  Share  
.