Un Omicidio su Commissione.

Add. Chakra Adesivo per Isuke

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    Un Omicidio su Commissione

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    Osservò a lungo il volto dello shinobi senza dire una parola. Non si fidava, come poteva? Tutti tranne una sola persona, quella che l'aveva liberata dalla sua schiavitù, le avevano sempre e solo mentito per poterla utilizzare durante la sua vita ed era certa che per il ragazzo non fosse diverso. Eppure qualcosa in quelle parole, in quello sguardo le davano l'impressione che non stesse raccontando balle, o forse era quello che sperava. Davvero esisteva qualcuno di simile a lei,
    in grado di capire ciò che provava? Tsk, non esiste nessun destino rispose sprezzante, un tono di voce perfettamente calibrato ma ben diverso dal suo attuale e reale stato d'animo E vedremo quanto la tua parola sarà vera, questa volta... sussurrò, finendo di prepararsi. Una cosa era certa, quel ninja la incuriosiva non poco.

    .......................................................


    Isuke seguì il suo temporaneo alleato per tutto il viaggio in silenzio e pensierosa, riflettendo sull'accaduto e valutando mentalmente più di una strategia per fuggire nel caso in cui lo shinobi avesse deciso ancora di fregarla, o nel caso in cui la situazione si fosse fatta troppo pericolosa.
    Quando fu il momento di scalare il muro impiegò diversi secondi per concentrare la giusta quantità di chakra sotto i piedi, ed i primi passi furono molto incerti e più di una volta rischiò di scivolare lungo il cammino, ma riuscì ad arrivare alla finestra sana e salva, acquisendo via via sempre più dimestichezza con quella capacità.
    Quando lo shinobi ruppe la finestra fece lo stesso con il kaiken, raggiungendo la stanza però dopo qualche istante essendo più lenta nei movimenti, mentre il moro era già in piedi che studiava la situazione: senza alcun preavviso quest'ultimo tirò poi una cartabomba verso il soffitto mentre la nukenin si riparava dai detriti che cadevano sulla sua testa Ma sei impazzito?? Alla faccia della furtività! imprecò sussurrando fra i denti ma non trovando ormai altra alternativa se non quello di seguirlo lungo la scala a pendolo. Mentre saliva le scale raggiungendo il piano superiore un'odore nauseabondo raggiunse le sue narici, ricordandole immediatamente ed istintivamente i momenti in cui aveva fatto da guardiana a Ryosuke durante gli ultimi anni di permanenza al culto: odore di morte,
    di cadaveri in putrefazione e di viscere.
    La conferma le arrivò quando raggiunse finalmente il secondo piano e vide i cadaveri appesi al muro come maiali pronti ad andare al macello, mentre un'ondata di odio pervadeva il suo corpo. Non le importava degli uomini uccisi e quella scena non le toccava alcuna corda intima, fu il semplice ricordo della setta e di quello che avevano cercato di farle a creare quel sentimento.
    Vide Kato impegnato con Toireru ed altri uomini e non appena salite le scale fu attorniata da ben 7 persone. Una situazione non facile da gestire e subito il suo sguardo si posò sulla scala da cui era appena arrivata, valutando possibili fughe nel caso in cui la situazione si fosse fatta disperata.
    Fu una scossa di adrenalina a risvegliare i suoi sensi mentre nel braccio il tatuaggio tornava a fare capolino ed il suo braccio veniva completamente avvolto da una sorta di nube elettrica. Rimase a guardarlo a bocca aperta qualche istante senza capire, ma in quella situazione non aveva di certo il tempo di pensare. Una voce, ormai familiare, risuonò nella sua testa.
    Ancora tu. Bene, cerchiamo di capire cosa cazzo hai fatto a questo braccio, eh? un ghigno si dipinse sul suo volto mentre stringeva il pugno: non sapeva come né perché ma poteva sentire una nuova potenza scorrere non solo nel suo braccio ma in tutto il suo corpo. Si lanciò quindi verso l'avversario più vicino, accorgendosi di come la sua velocità fosse ben superiore a poco prima. Un primo colpo, preciso, fu diretto verso l'uomo alla sua destra mentre con il kaiken cercava di reciderne la giugulare [S.A. I][For e Vel:
    300, potenza 15, mezza leggera al braccio destro]

    Sentì chiaramente una fitta di dolore al braccio ma decise di evitarla, buttandosi a prescindere dall'esito sul suo secondo obiettivo: questa volta cercò di colpire con un calcio diretto allo stomaco nel contemporaneo tentativo di fare del danno ed allontanare l'avversario [S.A. II][For e Vel:
    300, potenza 30, mezza leggera alla gamba destra]

    Afferrando 2 shuriken roteò su se stessa e sfruttando la velocità della rotazione ed il colpo d'anca lanciò le due armi rispettivamente verso la giugulare ed il plesso solare di un uomo a qualche metro di distanza da lei [S.A. III][For e Vel:
    300, potenza 10, mezza leggera al braccio sinistro]
    . Ad ogni colpo sentiva del dolore, ma allo stesso tempo la sensazione di potere che le donava quel tatuaggio cominciava ad essere inebriante! Poteva sentire chiaramente l'elettricità saettare per il suo corpo quasi avesse vita proprio, e la cosa le piaceva, le piaceva dannatamente!
    Trovandosi infine ancora circondata avrebbe accumulato il chakra nella nuca e verso i capelli, irrobustendoli e facendoli diventare del tutto simile a degli aghi in maniera tale da proteggersi al meglio da eventuali attacchi [Tecnica]Simulacro di Spine - Marin Jizou
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può rendere i propri capelli molto resistenti, trasformandoli in una difesa resistente ed efficace, in grado di proteggere e danneggiare l'avversario. I capelli avvolgeranno completamente l'utilizzatore e concederanno una protezione di potenza pari a 15. La coperta di capelli risulterà dannosa per qualsiasi attaccante, che subirà un danno di potenza 5 se toccata la coperta di spine a mani nude.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 5 / Consumo: Medio )
    [Da studente in su]
     
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    Il Fiore Lupo

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    ~Post IX
    Promesse.





    Il supporto di Shinobu si rivelò fondamentale per la riuscita del mio piano. Più o meno sapevo quanti nemici dovevo affrontare e sapevo che avevo un tempo limitato per portare a termine le mie azioni. Avevo bisogno di una spalla, qualcuno che con le sue abilità ninja tenesse impegnato il grosso mentre da parte mia mi concentravo sul nemico principale.

    E così mentre la ragazza fronteggiava quel nutrito numero di persone da parte mia agii il più velocemente e letalmente possibile. Prima di colpire Toreiru stesso mi concentrai sui suoi sottoposti più fidati. Gli avevo studiati nei giorni precedenti. Conoscevo le loro mosse e abitudini. Sapevo come colpirli e il lavoro risultò chiaramente fin troppo semplice. Sgusciando tra i vari pugni e affondi con colpi netti e precisi tagliai la gola a tutti i nemici che mi si pararono di fronte, ad esclusione ovviamente di quel bastardo. Uno dietro l’altro sotto i colpo del mio tirapugni con lama caddero, abbracciati in breve tempo dalla Morte.

    Toreiru da canto suo ci stava provando. I suoi occhi erano infuocati. Il suo odio incommensurabile. L’En Densei del resto non tradiva. Una volta entrati in quel circolo, pure nei suoi margini più esterni, ti cambiava trasformandoti in un mostro. Un abominio. Un demone all’interno di un corpo umano. Ma quel perdente non poteva oggettivamente superare le mie capacità innate. La forza del mio Chakra. Le mie abilità e addestramento Yotsuki. Onestamente mi sarebbe piaciuto parecchio divertirmi con Toreiru ma, con un sorrisino stampato in volto, lo finii in fretta. Due rapidi colpi, entrambi diretti alla parte posteriore delle ginocchia, andarono ad annullare la sua mobilità. Come una statua di marmo sprovvista della sua base cadde per terra. Sconfitto, ma vivo.

    Mi voltai subito per dar man forte al mia compagna ma rimasi di nuovo sorpreso. Nonostante la pressante inferiorità numerica se la stava cavando egregiamente. Era riuscita a neutralizzare alcuni di quei poveri decelebrati e non solo… quel bizzarro tatuaggio era di nuovo apparso, creando una sorta di nube elettrica attorno al suo braccio. Un vero spettacolo visivo! In ogni caso scattai verso di lei raggiungendola in un istante e sfruttando tutte le mie forze presi a colpire il restante dei nemici. Nulla poterono fare per contrastare la mia forza e velocità e semplicemente morirono senza effettivamente accorgersi che non avrebbero mai più riavuto la loro gola integra indietro.

    Sicuramente sarebbe stato un momento di vittoria, un momento da festeggiare sia per me che per Shinobu se non fosse che appena tutti i nemici risultarono sconfitti e uccisi, tranne Toreiru, la nube elettrica sul braccio scomparve, come pure il tatuaggio ritraendosi nella pelle stessa. Per Shinobu tuttavia la lucidità si sarebbe presto interrotta. Infatti nel giro di un istante i sensi vennero a meno, cadendo in un sonno profondo. Quel sigillo o tatuaggio, qualunque cosa fosse, l’aveva spinta oltre ad un limite alla quale non era pronta.

    Sarei scattato in avanti, raccogliendola con entrambe le braccia sulle spalle, delicatamente. Il suo ultimo attimo di lucidità sarebbe stata l’immagine del mio viso sopra il suo. Leggermente preoccupato, intendo a fissarla.



    Il mio nome è Koyomi. Già… chiamami così.



    Una voce, leggera e sottile. Per Shinobu si sarebbe trattato di un ricordo o forse… di un sogno?



    ~.~



    La ragazza nunkenin si sarebbe risvegliata di nuovo in quella sottospecie di stanza nelle fogne. Probabilmente sarebbero stati necessari qualche istanti di tempo prima di raccogliere le idee e ritornare alla realtà ma quando ciò sarebbe avvenuto Shinobu si sarebbe accorta della mia presenza, di spalle. Infatti mi sarei trovato davanti a Toreiru legato strettamente alla parete di quella stanza.

    - Allora… ora come ti senti? Ti senti: sollevato? Potente? Ti senti a tuo agio? AHAHAH mi fai ridere. Hai lottato così tanto per entrare nell’En Densei e poi scappi. Fuggi. Per una donna. Sei un’onta per il nostro Clan. Sei una vergogna vivente ai miei occhi. Uccidimi pure. La mia anima tornerà al Circolo Esterno e poi risorgerò… e ti verrò a cercare. Lo giuro su Oni Chi. Verrò a purificarti. -



    Shinobu avrebbe potuto benissimo origliare la conversazione, non mi sarei accorto minimamente. In quei momenti mi sarei ritrovato concentrato nei confronti di Toireru.

    Il mio tono di voce si sarebbe fatto greve, quasi truce: - Ti ricordi Toireru? Ti avevo promesso che un giorno mi sarei preso la tua vita. E lo farò ora. E lo farò di nuovo, se necessario. Fin tanto che non distruggerò il Circolo. E sai… mantengo le promesse. –

    E così avrei calato entrambe le mani sulla sua gola di Toireru, avrei stretto il più forte possibile fin tanto che la sua vita non sarebbe scivolata via dalle mie mani.

    - E’ tutto tuo. Ho avuto la mia prima vendetta. –

    Mi sarei avvicinato alla porta, voltandomi con lo sguardo solo all’ultimo. Prima di varcare la soglia della porta. Prima di scomparire nel buio.

    - Non cercarmi, sarebbe inutile. Ma nel bisogno grida il mio nome nella notte e… verrò ad aiutarti. Per rendere il tuo aiuto oggi. E’ una promessa. –

    Già, quella Shinobu. Quella ragazza mi aveva costretto laddové solo una persona prima ci era riuscita. No, non me la sarei certo dimenticata.




    Ringrazio Kairi per la bellissima giocata! Dai toni leggeri ma allo stesso tempo molto intensi e caratterizzanti per entrambi i nostro pg!
     
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    La situazione stava volgendo a loro vantaggio nonostante l'inferiorità numerica: lo shinobi senza nome stava uccidendo ad uno ad uno tutti gli avversari mentre fronteggiava Toreiru mentre lei stessa grazie alla forza che le era stata donata dal tatuaggio non stava avendo difficoltà a sistemare tutti gli aggressori. Si sentiva quasi invincibile, viva come non mai!
    Quando lo shinobi la affiancò i due riuscirono a liberarsi definitivamente da tutti i nemici, ma prima ancora che la nukenin potesse voltarsi per riservare al ragazzo un'altra delle sue solite uscite strafottenti sentì le forze abbandonare completamente il suo corpo.
    I fulmini che avvolgevano il suo braccio andarono a dissiparsi mentre il tatuaggio scompariva ed il mondo attorno a lei si fece improvvisamente buio mentre, senza che potesse fare nulla per contrastarlo, finì con il perdere il controllo del suo corpo accasciandosi priva di energie.
    Si accorse a malapena che il ragazzo la afferrò, prendendola fra le braccia prima di cadere, ed il suo viso fu l'ultima cosa che vide prima di perdere completamente i sensi.

    Ko...koyomi?


    Si risvegliò ancora una volta nello stesso letto, impiegando diversi secondi per capire che cosa fosse successo. Si alzò veloce guardandosi per prima cosa istintivamente il braccio, ancora una volta privo del tatuaggio E' stato un sogno? con la mente ancora annebbiata le era difficile distinguere le due cose, fu una voce a cogliere la sua attenzione ed a farle capire che no, non aveva sognato.
    Voltandosi vide lo shinobi voltato di spalle parlare con un uomo, che riconobbe essere Toreiru dopo pochi istanti: rimase in ascoltò in silenzio, in parte incuriosita dalla situazione. Il moro dopo poche e perentorie parole ucciso la sua vittima, dopodiché rivolse alla nukenin poche frasi prima di scomparire nel buio. La ragazza rimase alcuni secondi a fissare la porta dalla quale il ragazzo si era allontanato, una strana sensazione nel petto che fece fatica anche lei stessa a decifrare.
    Una cosa era certa, neppure lei avrebbe dimenticato facilmente quel viso, né quel nome Ci rivedremo, Koyomi

    Ottima role come al solito Cube, e ottimi spunti per entrambi i nostri personaggi in futuro, grazie!!



     
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