- SCOUTING-

_{Annunci - parte IV}

Era inutile giustificarsi davanti alla folla; troppo tardi per dare spiegazioni a quel branco di ignoranti.

Pur essendo stato un tentativo ben udibile, che arrivò sino a dalle bancarelle poco fuori lo stadio, l'orazione del Rosso sortì solo degli effetti marginali. Ovviamente ci fu chi prese le parti dell'Accademia e non furono nemmeno pochi. Ci fu chi si ritrovò a spalleggiare l'accademico e chi invece si fermò del tutto in attesa possibili futuri sviluppi della faccenda: qualcuno vacillò sulla posizione anti-accademica del momento, ma il Jonin di Oto non avrebbe permesso a quell'orazione di rovinare il suo piano. In risposta alle parole saggie del Jonin di Suna, uno degli imbucati alla festa afferrò la bibita dal suo vicino di posto e senza nemmeno attendere la reazione dell'uomo la scagliò con tutta la sua forza in direzione del Rosso [Controllo Avanzato dei Cadaveri] [Lancio Bibita]Forza Viola. Non che l'oggetto fosse pericoloso di per se, ma di certo il liquido all'interno si sarebbe sparso per l'aria probabilmente colpendo sia lui che un paio dei posti vicini. Essendo stato lanciato da una posizione sopraelevata, da dietro lo shinobi della Sabbia e la kunoichi di Konoha, il liquido avrebbe sortito l'effetto di una doccia fredda, fatta di cola di scarsa qualità e piccoli pezzi di ghiaccio triti.

HA RAGIONE IL ROSCIO!! SONO I NINJA IL MALE DEL MONDO, FINO A CHE ESISTERA' ANCHE UN SOLO SHINOBI, NESSUNO SARA' AL SICURO SU QUESTA TERRA!

Con un tempismo degno di nota, esattamente mentre lo shinobi di Suna doveva vedersela o meno con il lanciatore di cola, il tizio riprese a parlare. Incitando nuovamente la folla all'odio indistinto verso gli utilizzatori di chakra, ormai aveva attirato totalmente l'attenzione su di se, facendo dimenticare dell'ansiano che aveva cominciato quel discorso. Ancora in piedi sul trespolo, il vecchio rimase in silenzio per qualche minuto, ma improvvisamente riprese a parlare, spalleggiando questa volta il Chikuma.

Da giovane...
ASCOLTATEMI DANNAZIONE!!

Da giovane, quando ancora correvo felice dietro alle ragazze ed aiutavo la mia famiglia a coltivare porri, non avevo la testa per pensare al futuro mio e del mio paese! Rinunciai ad arruolarmi nell'esercito ed a combattere per il mio paese... certo non sarei mai potuto diventare un ninja, ma avrei forse potuto aiutarli a combattere i Cremisi, quello si! IL RAGAZZO DI SUNA HA RAGIONE! FORSE NON DOVREMMO PRENDERCELA CON GLI SHINOBI DELL'ACCADEMIA, FORSE DOVREMMO AIUTARLI A COMBATTERE E SCHIERARCI AL LORO FIANCO!

Ed in un certo senso aveva ragione; la tensione politica nel continente accademico stava degenerando, ma era anche vero che il popolo, lo stesso che era stato emotivamente catturato dal panem et circenses di quell'evento, non si era mai schierato ne aveva combattuto al fianco dei propri shinobi. Vero era che i ninja erano il corpo militare dei villaggi, e che quindi in assenza di una vera e propria guerra erano loro ad occuparsi di missioni e quant'altro, ma molti non avevano mai considerato l'idea di arruolarsi come volontari e combattere insieme ai propri compatrioti (ed amici) per sconfiggere chi minacciava il continente.

Quell'uscita, in quella confusione di idee e di accuse, non cambiò tanto l'opinione del pubblico. Qualcuno si fermò a riflettere, ma altri, completamente inebriati dall'alcool e dal sangue dell'arena, sembravano non aver abbastanza sale in zucca per fermarsi dall'alimentare quel dissenso. Ci furono dei momenti ti tensione, visibili e palpabili, in tutto il settore delle tribune, proprio mentre nel centro dell'arena lo scontro sembrava essere finito e, poi, velocemente pronto a ricominciare.

Ci fu qualcuno che cominciò a spintonarsi e fu proprio in quel momento che la situazione degenerò: il vecchio, che grazie alle parole di Hoshi (?) sembrava aver cambiato la sua posizione sui ninja e l'accademia, venne spinto da un paio di brutti ceffi vicini a lui e cadde, rovinando a terra dopo un volo di circa cinque metri sin dentro all'Arena. In reazione all'accaduto, decine e decine di persone cominciarono a strattonarsi, spingersi ed insultarsi; chi preoccupato per la salute del vecchio, chi invece pronto a difendere non solo verbalmente la sua posizione. Come fossero diventati tifosi appartenenti a due squadre diverse, ci volle un secondo e si passò alle mani: un intero settore degli spalti, composto da circa seicento/settecento persone, iniziò a prendersi a cazzotti, spintonarsi ed accalcarsi, tutto sotto gli occhi degli shinobi e le kunoichi poco più in alto. La scintilla aveva attecchito sulla paglia, presto la situazione sarebbe diventata incontrollabile: stava agli shinobi sedare gli animi od alle forze di polizia?