Missione in mezzo al Mare

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  1. Yusnaan
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    Missione in mare

    Viaggio lungo ma breve


    Dopo mesi di clima rigido e gelide giornate, la primavera aveva fatto capolino anche al Paese dell'Acqua, ed a Kiri erano infine arrivato il caldo. Certo, se poteva chiamarsi caldo; l'umidità e la nebbia regnavano sovrane, specie di sera, momento in cui i kiriani si ritirano nelle loro case, esattamente come la famiglia di Ryuu, la quale si era riunita in cucina per cenare.
    Ma sei sicuro che sia proprio lì? Hai letto bene?Sì, guarda.
    Al giovane Mizukiyo era appena stata assegnata una missione apparentemente di routine, ma l'attenzione delle due nonne, ex kunoichi, era concentrata maggiormente sul luogo in cui si sarebbe dovuta svolgere. Nessuna delle due aveva mai sentito di una missione svolta nell'oceano di Kanashi, nei loro lunghi anni di carriera, cosa che aveva quindi attirato la loro curiosità.
    Nonna Kazuko, incredula, dopo aver preso la missiva dalle mani del nipote ed aver indossato i suoi enormi occhiali da lettura, passò a leggere attentamente la lettera, mentre la sua consuocera se ne stava a mangiare con la sua solita espressione mite, proprio come il nonno, che a differenza loro, non poteva fregarsene di meno, non capendoci niente degli affari ninja.
    Mhh...bè, è strano. C'è qualcosa che mi puzza.
    Non vedere tutto nero, potrebbe essere un nuovo orizzonte per il villaggio.
    Bè, ormai ha accettato, quindi non potrebbe comunque rinunciarci. Ma tieni gli occhi aperti.
    Va bene! Allora vado a preparare le mie cose, che domani mattina devo partire.
    Non essere irrispettoso, finisci di mangiare. Da tavola, ci si alza tutti insieme. Il genin si era già alzato dalla sedia per correre su per le scale, ma venne fermato dalle apparentemente calme parole della nonna.
    No, tanto non ho più fame, tranquilla, voglio andare subito a prepararmi l'equipaggiamento.
    Anche se il ragazzo fece di nuovo per correre verso le scale, il suo entusiasmo venne immediatamente smorzato da un coltello che gli passò a pochi millimetri dagli occhi e si andò a conficcare nel muro accanto a lui, e nonostante l'apparente tranquilla vecchietta era ancora intenta a mangiare sorridente il suo ramen, Ryuu sapeva bene che il coltello provenisse dal suo posto.
    Va bhè, posso prepararmi dopo, che mi è tornata anche un po' di fame.
    Il genin, a volte, dimenticava quanto la dolce nonna potesse rilevarsi spietata e crudele quando si trattava di punizioni, ma "per fortuna" ci pensava lei a farglielo tornare in mente, con qualche palese minaccia di morte.

    Il mattino dopo, Ryuu era già in viaggio verso il Paese del tè, ma non essendoci navi dirette all'estremo sud del Paese, in partenza dal suo villaggio, dovette fare scalo alla capitale.
    Il viaggio in mare, eccezion fatta per la notte passata a terra, nonostante durò diversi giorni, non lo annoiò affatto: era più che felice di poter avere a che fare con dei pirati, per due motivi. In primo luogo, aveva sempre desiderato combattere dei pirati (non essendosi ancora perdonato per essersi perso l'invasione piratesca dei mesi scorsi), ed in secondo luogo, ancora non gli era capitato di poter combattere in mare.
    Uhuhuuu! Sì, sì, sì! Sarà stupendo, fantastico! Nessuno potrà fermarmi, sono praticamente onnipotente, con un intero oceano a disposizione. AH-AH!
    Affrontare dei combattimenti con un mare d'acqua sotto i propri piedi, per un kiriano specializzato in ninjutsu acquatici, era decisamente una manna dal cielo; fino a quel momento, a parte essersi ritrovato raramente nei pressi di laghi e fiumiciattoli, aveva sempre dovuto far ricorso all'acqua dentro i piccoli marchingegni o pareggiando la mancanza con un consumo spropositato di chakra, ma l'idea di uno scontro su di una nave, lo rendeva particolarmente euforico.
    Motivo per cui, passò gran parte del viaggio ad esercitarsi con le proprie tecniche e ad elaborare strategie da usare in battaglia, includendo anche cloni, squali e tutto quello che aveva a disposizione.
    Il Mizukiyo, dopo essere approdato infine nel porto designato, rimase a bocca aperta quando si ritrovò davanti la base dell'esercito navale, non avendo mai visto una tale organizzazione di navi militari, e, ancora su di giri, chiese informazioni su dove avrebbe dovuto incontrare uno dei capi della flotta.
    Non fu molto spiacevole, ritrovarsi in una sala piena di altra gente in attesa di essere ricevuto, dato che era evidente che la grande Compagnia doveva avere molto da fare, perciò rimase in silenzio sulla sua seggiola, attendendo quasi pazientemente che arrivasse il suo turno ed ingannando il tempo facendo merenda e giocherellando con i guanti.
     
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