Missione in mezzo al Mare

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  1. Ade Geist
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Missione in mezzo al mare
    Prologo



    Atto I
    Tornare alla vita. †


    Sospeso a mezzaria, legato al centro della stanza con delle funi che reggevano il braccio ancora integro ed il braccio per il nuovo sistema di ancoraggio, il mio corpo riposava, lontano dalla pesantezza di quegli arti metallici che ogni giorno mi portavo dietro e che mi sostenevano facendomi vivere come se niente fosse accaduto. Per quanto l'operazione avesse avuto successo, il mio corpo era destinato a soffrire in eterno, pur essendo riuscito ad interiorizzare ed a convivere con quel dolore fisico che corrompeva la mia anima; questa spiacevole situazione mi aveva portato, più per un riflesso incondizionato che per una reale necessità, ad avere un certo attaccamento nei confronti di farmaci antidolorifici.
    Era pomeriggio inoltrato ed io stavo in quella stanza per meditare. Grazie alla Promessa, infatti, potevo accedere al mio mondo interiore e confrontarmi con tutti i più grandi Kenkichi della storia del clan, allenandomi sia psicologicamente che fisicamente. La stanchezza, però, una volta concluso questo speciale allenamento, era la stessa di cento giorni passati ininterrottamente a correre.
    Uno stridio mi deconcentrò, preannunciando lo spalancamento dell'enorme porta del sotterraneo del Palazzo Kenkichi dove mi trovavo - non potevo più usufruire delle mie stanze, dato che anche al Clan era giunta la notizia della dipartita di Keiji Kagome. Una lama di luce si infranse sulla pelle della mia schiena deforme e la voce profonda di Morua, l'ex guardiano dell'ingresso della città segreta della Rosa, il villaggio di Kenkichi primitivo che si era trasferito ormai un anno prima di queste vicende a Kiri per merito del Kagome, mi annunciò qualcosa di insolito. Una missiva, dal Mizukage. Itai mi aveva cercato senza convocarmi, il che voleva dire soltanto una cosa: una missione. Le catene che mi tenevano appeso iniziarono a rilasciarmi, lentamente, verso il basso, posandomi sopra i miei arti metallici inferiori. Un rumore d'aria compressa ed espulsa seguì l'aggancio, mentre uno stridio metallico faceva scomparire le catene nel muro della stanza. Alzai il braccio sinistro, anzi, il Sistema di ancoraggio, direzionandolo verso il braccio metallico posto su di un mobile lì vicino: il braccio schizzò verso la mia figura, innestandosi con lo stesso rumore d'aria delle gambe che avevo sentito un attimo prima. Grazie Morua, dissi mentre prendevo la lettera e chiudevo la porta, separandomi dal nuovo Guardiano della zona Clan Kenkichi.
    Ero stato scelto per andare ad indagare riguardo degli attacchi ad un villaggio che si affacciava sull'Oceano di Kanashi. I dettagli mi sarebbero stati dati una volta giunto e tanto bastava. Non c'erano indicazioni sui miei compagni; l'unica cosa che speravo era che si dimostrassero persone all'altezza.
    Mi mossi verso la Yakusoku che giaceva sul comodino, le serrai la presa attorno e mi spostai al centro della stanza. La lama di sangue si formò lentamente, chiedendomi un po' della mia energia in pegno. Era dalle vicende di Azumaido che non riuscivò ad attivarla. Sorrisi, mentre, vestito solo delle mie protesi, iniziavo ad esercitarmi nella Quarta Forma.

    [...]

    Non ero ancora abituato a muovermi con quella ferraglia: nonostante i miei movimenti risultassero fluidi e nessuno avrebbe potuto vedere la mia insicurezza, le sensazioni che percepivo erano piuttosto particolari. Utilizzai una sorta di nave veloce che mi fu indicata al porto, probabilmente un pensiero dell'Amministrazione verso questa missione e nel giro di relativamente poco tempo mi trovai sul posto. Non volli scomodare Kyofu per portarmici in volo, avevo bisogno di un altro po' di confidenza, data la mia natura estremamente diffidente.
    Quando arrivai, avevo appuntamento alla Base dell'Esercito Navale che, date le dimensioni, non mi fu particolarmente difficile scorgere. Quando arrivai, mi fu indicata la sala d'attesa comune come luogo ove aspettare l'arrivo di uno dei vertici dell'Occhio d'Argento. Avevo Unagi legata al fianco sinistro, nascosta sotto il mantello e, sul fianco destro pendeva quello che sembrava a tutti gli effetti un osso levigato. Indossavo l'Elmo dell'Inquisitore e l'insegne di Kiri sulla zona della bocca erano piuttosto visibili. Non che io riuscissi a passare inosservato: alto quasi due metri, munito di un enorme mantello nero dalle rifiniture blu scure, vestito in armatura completa.
    Ad attendere insieme a me c'era una vecchia conoscenza di Keiji Kagome. Non avrebbe mai potuto riconoscermi, ma io riconobbi lui. Feci finta di niente, nonostante probabilmente lui non avrebbe potuto fare lo stesso, ed attesi. Mi sarei presentato a lui ed a tutti gli altri soltanto al momento opportuno.




    StatisticheStatus
    Forza: 750
    Velocità: 600
    Riflessi: 600
    Resistenza: 600

    Agilità: 600
    Precisione: 600
    Concentrazione: 600
    Intuito: 600

    Vitalità


    Chakra
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    [Slot Difesa II]
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    Legenda


    Narrato
    Citato!
    Parlato!
    Pensato!
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Yakusoku
    Anima di Keiji.

     
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48 replies since 25/4/2017, 19:20   1047 views
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