Missione in mezzo al MareGiocata per 5

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    Falce dei Kaguya


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    Y Danone
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    Fughe e non


    Ma comunque conclusioni



    [Kaminoo]

    Mentre da una parte il giovane genio di Suna riusciva senza problemi, se non la stanchezza, a catturare il nemico ormai sconfitto, dall'altra, Kensei era in una situazione un pò diversa.
    Da una parte, c'era da dire, l'Inquisitore stava urlando alla sua avversaria che si trovava parecchi metri sott'acqua, in una bolla d'aria e quindi, il suo era tutto fiato sprecato, quella non poteva di certo sentirlo!
    Dall'altra, quando lo vide agitare la spada, anche lo avesse sentito parlare di giustizia e peccati, Yuki non fu certo così stupida da tentare un attacco, no, il suo gesto fu molto più semplice: uno spostamento accelerato e di lei e la sua bolla d'aria non restava niente.
    La kunoichi era fuggita a chilometri di distanza (e considerando che anche il giovane Hoheneim si trovava sul pelo dell'acqua era una fortuna, altrimenti Kensei avrebbe fritto il suo compagno di missione, probabilmente).

    La squadra composta dall'Inquisitore di Kiri, dal genio di Suna e dal Jinchuuriki del Tre Code aveva ottenuto il proprio successo in quella missione, stava al duo composto dal Mercenario e dall'amministratore sunese fare la loro di parte.

    [Jiro]

    Non lo vedo bene stavolta, l'ammiraglio qui...
    Attento, fratello, quelli disperati sono i nemici più pericolosi!
    Quanta saggezza, pennuto!
    Non lo temo certo adesso che è persino privo di quei suoi stuzzicadenti! Che venga fin quassù, gli Hai Urami lo sistemeranno ben bene!
    L'ammiraglio, o presunto tale, però, non attaccò direttamente il Risorto, bensì colpì il terreno con un suo jutsu, provocando un terremoto non da poco nell'edificio stesso.
    Hai Urami Maledetti...
    Potremmo essere più scurrili, non trovate?
    Muoviamoci invece di chiacchierare!!!
    Un singolo comando, mentre già la velocità di spostamento del Kaguya dava il massimo delle possibilità di quel momento, per uscire dall'edificio un singolo scatto supportato dalla velocità che gli Hai Urami concedevano, assieme alle altre virtù del Risorto, un movimento incredibilmente rapido che avrebbe portato il Risorto a volare via dal palazzo in caduta libera il più velocemente possibile.

    SE fosse uscito tutto intero dal crollo, il Mercenario si sarebbe guardato intorno, in cerca di superstiti, due in particolare.
    Secondo voi, dov'è finito l'ammiraglio? Sotto le macerie?
    Non penso che lui fosse così stupido, fratello, o noi così fortunati...
    In effetti... e l'amministratore sunese? Sarà salvo anche lui?
    Ossicino, non posso garantire che lui non fosse stupido, ma concordo che noi non siamo così fortunati...
    Sono sempre un pò dispiaciuto quando devo darti ragione, Mostro.
    Quindi? Diamo la caccia a questo ammiraglio?
    Non è questa la nostra missione e poi, dobbiamo recuperare il sunese, onde evitare problemi con la Sabbia.

    E con quel semplice pensiero finale, il Risorto avrebbe fatto assopire le ceneri dentro di lui, scendendo di nuovo al suolo ed iniziando a cercare dove si trovasse il chunin della Sabbia, se in mezzo alle macerie, o al sicuro fuori di esse.

    Chakra: 139/150
    Vitalità: 27/27
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 700
    Velocità:  700
    Resistenza: 800
    Riflessi: 675
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: Difesa totale - fuga dalle macerie
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: Scatto Rapido
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Tonico di Ripristino Superiore × 2
    • Tonico di Recupero Superiore × 2
    • Antidoto Avanzato × 2
    • Rete Rafforzata × 1
    • Mantello × 1
    • Cartabomba III × 3
    • Superficie da Richiamo × 2
    • Mano del Bandito × 1
    • Falce Nera del Paradiso × 1
    • Falce di Luna del Purgatorio × 1

    Note
    ///


    Ed alla fine, concludiamo la giocata!
    Grazie a chi è rimasto fino alla fine (arrivata dopo tanto tempo).
    Fate pure un post finale e mettete in timeline come 25/02/0038 e poi vi proporrò (spero il prima possibile) degli stemmi.
    Nota: l'idea iniziale era di una giocata che introducesse i Kurotenpi, ma sono stati introdotti in altra sede, quindi direi che se vuoi, Hohe, puoi accennare nel tuo post finale, poi magari, chissà, si potrà continuare questa trama...
     
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    ~ The Red Capes are coming!

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    La Fuga


    Epilogo


    Atto XII
    Io sono ineluttabile. †



    Non devo stare qui a dirvi come sono. Borioso, prepotente, caparbio, arrogante ma indubbiamente giusto. E questo era ciò che mi premeva trasparisse dal mio aspetto e dalle mie parole. Spesso però, parlavo più per il piacere di ascoltarmi che per un reale intento didascalico. In quell'occasione in particolar modo: non mi sarei mai aspettato che la mia avversaria potesse sentirmi sotto lo spesso strato d'acqua che ci separava. Mi interessava che mi vedesse, che sapesse che ero sopra di lei. Avevo già vinto, dopotutto, stavo più in alto di lei. L'innaturale colore delle mie saette, poi, veicolava un messaggio chiaro: morte. Lasciai che l'odio e la rabbia che mi tenevano in vita rientrassero nel mio corpo anziché corrompere tutto ciò che avevo intorno, lasciai che i segreti dei Kenkichi smettessero di irrorarmi le membra e la mente. In quell'istante, senza che potessi fare niente, vidi la bolla d'aria sotto di me schizzare via nell'acqua ad una velocità incredibile. Il mio corpo accusò lo sforzo, non posso negarvelo, specialmente l'enorme dispendio di chakra. Portai in bocca un paio di tonici, infatti, uno medicamentoso - uno dei classici placebo che mi aveva dato Meika - ed uno volto a ripristinare le riserve del mio tantien. Non avevo sconfitto il mio nemico, quel giorno, ma avevo comunque ottenuto una vittoria. Più di una volta coloro che attendevano l'eterno ed immutabile giudizio della Giustizia erano riusciti a sfuggire, in prima battuta, alla sua scure; ma la scure, comunque, in un tempo o nell'altro è giunta.
    Ed ero sempre io ad impugnarla.
    La giustizia, dopotutto, è ineluttabile.
    Io sono ineluttabile.
    Saltai su Kyofu e volai verso il ponte della nave. Era rimasta senza capitano e la maggior parte dell'equipaggio era stata decimata. Riportatemi alla piattaforma. Adesso. Chiunque si sarebbe opposto avrebbe probabilmente fatto una pessima fine: mangiato dagli squali in acqua o decapitato sul momento. Mi sarei girato poi verso la nave del Jonin di Suna così da comunicargli l'avvenuto successo della mia missione.
    Non era il momento di perdersi in dettagli. Dovevamo rientrare e comunicare ciò che era avvenuto alla Flotta d'Argento.



    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 25.5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 750
    Velocità: 675
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

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    Missione compiuta


    XII



    Mentre Hohenheim si ricongiungeva all’Inquisitore di Kiri, portando con se il corpo senza forse ma vivo del suo avversario sconfitto, il Risorto riusciva a scampare per un pelo al crollo della sede della Flotta d’Argento. Sebbene in salvo, i danni del crollo erano stati ingenti e diverse abitazioni erano state inghiottite dalla valanga di detriti e cemento. In molti erano morti, sebbene sarebbe stato difficile da stabilire, ora che le operazioni di ricerca non erano ancora iniziate. Ed anche quando lo furono, cercare i corpi sotto i detriti erano un lavoro lungo, che avrebbe richiesto numero settimane. Ad ogni modo, il corpo del finto ammiraglio non si sarebbe ritrovato, lasciando pensare che fosse anche lui sopravvissuto, in qualche modo, al crollo ed alle due ferite. Se il Risorto si fosse trattenuto ancora sull’isola, nonostante la missione fosse stata conclusa, si sarebbe reso conto che i danni di quello che era successo non si fermavano semplicemente alle consequenze di un edificio abbattuto.

    La perdita del loro centro operativo, e la caduta del secondo più alto in grado nella linea di comando, avevano tremendamente ridotto le operazioni che la flotta stava conducendo. Molti dati erano andati perduti, intere missioni erano fallite, e molti capitani di flotta erano stati richiamati per assolvere a processi interni. I giornali sciamavano che i danni economici diretti ed indiretti delle mancanze della flotta d’Argento, fin quando questa non avesse ripristinato tutte le sue funzioni, si aggiravano al fatturato di uno stato di medio/ piccole dimensioni! E la missione era riuscita! Chissà cosa sarebbe successo in caso contrario...

    [....]

    Non molto lontano da dove il Risorto si trovava, quel finto ammiraglio con cui si era battuto strenuamente, si trovava sul letto di una clinica temporanea, allestita momentaneamente solo per lui. Un paio di dottori si aggiravano guardinghi intorno al suo letto, osservano i monitori che riportavano le condizioni del paziente in tempo reale. Le ferite di Yatsuiro erano state da tempo bendate, sebbene qualcuna ancora sanguinasse, e diversi tubi entravano nel suo torace, aspirando il sangue di versamento interni.

    Una donna entrò nella saletta delimitata da pareti di plastica ed illuminata da riflettori industriali. Si sedette al fianco dell’uomo su una sedia di alluminio che cigolò sotto il suo peso leggermente. La donna passò una mano sulla fronte dell’uomo, e questo riprese conoscenza. Preso di sorpresa, e nonostante le sue condizioni, l’uomo si sforzò di rimuovere la mascherina dell’ossigeno che gli copriva naso e bocca, riuscendoci con estrema difficoltà:

    ...Ca...Carestia...mia signora..ho fallito...la flotta d’Argento ancora opera...io..

    Shhh mio amato...Anche se non siamo riusciti questa volta, non ci fermeremo...i mercati ed i governi cadranno ai nostri piedi, vedrai...ora riposa, la nostra guerra riprende domani!


    Il viso dell’uomo si distese alle parole della sua visitatrice e cadde in un sonno profondo e sereno. Come se la cosa che lei gli avesse appena detto, fosse come la ninna nanna di un bambino.
     
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    Tra le macerie


    Lo spettro di una nuova minaccia - VII


    Mentre il Mercenario affrontava il pericoloso nukenin inviato dai Kurotenpi, Daishin non era rimasto con le mani in mano. Per prima cosa, aveva provato ad inseguire il criminale che non erano riusciti ad uccidere, usando la fenice di Feng Gu per volare sopra la città. Sfortunatamente, l'inseguimento non ottenuto i risultati sperati: il ninja era riuscito a sfuggire tramite un genjutsu. Alterando la percezione dello spazio del consigliere, era riuscito a distrarlo abbastanza a lungo da diventare irrintracciabile. Ritornato all'edificio in cui aveva sede la Flotta d'argento e scoperto che l'ammiraglio era tutt'altro che un cittadino onesto, Daishin aveva deciso di sfruttare i molti cloni creati in altro modo. Invece che fare la guardia al palazzo, sarebbero sciamati verso la piazza gremita di persone e giornalisti.

    Al fine di evitare una strage, aveva cercato di far rientrare le persone nelle rispettive abitazioni. Aveva anche provato a far usare la tecnica della trasformazione ad alcuni dei suoi cloni, facendogli assumere l'aspetto di un membro della flotta d'argento. Aveva pensato che gli abitanti di quella città si sarebbero fidati più facilmente di un loro concittadino, piuttosto che di uno straniero. Quando l'ammiraglio usò il jutsu per demolire l'isolato, il consigliere dovette fare un altro sforzo per salvare i civili. Per salvare una ragazzina che stava essere schiacciata da un calcinaccio caduto da uno dei palazzi, Daishin si gettò verso di lei, spostandola dalla traiettoria d'impatto. Quando il Mercenario sarebbe andato a cercarlo, è lì che l'avrebbe trovato. Cosciente, ma gravemente ferito dall'impatto.

    Estratto dalle macerie, Daishin si sarebbe riunito al resto del team e congedatosi dal mercenario e dai Kiriani avrebbe fatto ritorno a Suna insieme ad Hohenheim, consapevole che un nuovo nemico tramava tra le ombre.
     
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