Venne smascherato in meno di un secondo, o forse era meglio dire che non era mai stato realmente mascherato, non sapeva con quale senso era stato percepito, ma venne comunque percepito, cosa che trovò disturbante. Pochi minuti prima, quando parlava col cervo, un simile evento avrebbe causato in lui una reazione spropositata, ma fortunatamente era rapido a calmarsi quanto lo era ad arrabbiarsi, anche perché le prime parole di quello che poi si sarebbe rivelato essere l’Araldo gli parvero tutto fuorchè aggressive.
Singolare, senza dubbio.
Si calò quindi dal soffitto e batté le mani per liberarle dai residui di sabbia, ma per quanto gli parve di dialogare con un individuo pacifico che non avrebbe attentato alla sua vita non gli sembrava il caso di rivelargli il motivo per cui era li. C’era però da considerare un’altra cosa: per quanto le sue capacità di occultamento fossero invidiabili era stato scoperto senza margine d’errore, ed avendo utilizzato praticamente ogni sua capacità era quasi certo che non ci fossero per lui metodi alternativi di entrare li dentro evitando la sorveglianza.
Inspirò.
<span class="parlato" style="color:#E91D00; font-weight: bold">Sto… cercando il Bendu.
Visto chi aveva di fronte e la miseria di indizi fornitigli dal cervo aveva iniziato a pensare che il Bendu fosse una creatura divinizzata da quella tribù e la reazione che ottenne gli parve che fosse una conferma alla sua impressione, difficile immaginare altrimenti.
Certo, era anche difficile immaginare che una creatura simile potesse esistere, c’era un limite alla connessione instaurabile con un ambiente naturale… no?
Limite che pareva non esistere per il Bentu, almeno dentro quella montagna.
Va bene, Araldo.
Sei disponibile, lo sarò anche io.
E così dicendo il clone sparì, ma Kubomi si trattenne leggermente. Non potendo infatti adottare la strategia dell’occultamento si preparò una via di fuga certa, lasciando al piccolo drago una sferetta che avrebbe depositato all’esterno della grotta prima di svanire, azione che permise a Raizen di proseguire la sua ricerca, addentrandosi all’interno della montagna.
Si, non mi dispiacerebbe mangiare, il passaggio attraverso la cascata mi ha fortemente debilitato e stranamente il riposo non ha effetto in tal senso, e nemmeno il cibo.
Il vostro può?
È diverso da quello fatto al villaggio?
Ti ricordo che io vengo dall’esterno, magari il vostro cuoco cucina alimenti per me dannosi.
Solamente dopo aver ottenuto una risposta positiva avrebbe acconsentito a mangiare, chiedendo anche lui una bistecca, del pane e dell’acqua, non amava gli alcolici.
Devo essere onesto, mi sarei aspettato del vino qui sotto, e con una certa difficoltà, ma la birra mi sorprende non poco.
Commentò sull’ordinazione dell’uomo, in un tentativo di conversazione che voleva essere anche un modo per avvicinarlo all’individuo, per quanto possibile.
Raizen Ikigami, un ninja del Fuoco, semplicemente.
Non mentì, ma omise il suo titolo, in certe situazioni poteva essere leggermente scomodo.
Sono qui per comprendere cosa sia il Bendu.
Non mentì, omise solamente che dopo aver compreso cosa questo fosse avrebbe cercato di prenderlo per crearsi un abit.
E le tue parole in tal proposito devo essere onesto mi lasciano… confuso.
Parli del Bendu quasi non fosse qualcosa di strettamente fisico mentre a me è stato descritto come una creatura.
Mi spiego, se mi dicessero “cerca un essere umano” saprei che devo cercare qualcosa di simile a me, ma se mi dicono “cerca un Bendu” non penso di dovermi aggirare per queste lande con in mano una bottiglia cercando di aspirarne l’essenza a mo di mantice.
Quindi, oltre la connessione con la natura e l’equilibrio con essa… cosa è il Bendu?
Hai detto che comunichi con essa, lo fai attraverso quell’occhio?
Ricevute le risposte si diressero verso il cuore della montagna, probabilmente l’ultima parte di quel piccolo viaggio esplorativo.
Alle spalle dell’uomo non fu difficile per Raizen notare i particolari gesti da lui compiuti, dalla sua posizione infatti notò che l’avambraccio si sollevò, ammezzando la silhouette dell’arto superiore, e da li non fu difficile capire che lo stava muovendo dall’alto verso il basso, ma i suoi sensi non percepirono nulla di particolare, e la cosa non lo mise a suo agio, quello dei ninja era un mondo fatto di gesti, ed un gesto non casuale poteva significare guai.
Eh?
Che cosa?
Non comprendeva il vago borbottare di quell’uomo, ma le sue parole non erano del tutto prive di significato, stava parlando con qualcosa, con qualcuno, magari era soltanto uno psicopatico oppure era connesso al Bendu ed era con lui che interagiva.
Ei ei ei!
Mi offri del cibo e poi tenti di uccidermi?
Fece qualche passo indietro, guadagnando la distanza necessaria per reagire ad un qualsiasi tipo d’attacco, un aria circolare di cinque metri.
E poi hai parlato di equilibrio sei sicuro di voler uccidere uno come me?
Se il Bendu è Equilibrio Sa Cosa sono Realmente, uccidermi è quanto di più lontano possa esserci dal preservare l’equilibrio.
Sempre che far terminare prematuramente una vita a prescindere da cosa essa sia possa definirsi in qualche modo equilibrio.
E proprio ciò che era al suo interno era la chiave della sua difesa, non sapeva bene chi aveva dinnanzi, ma anche sottovalutare Raizen non era certamente un ottima scelta, ma forse lasciare del tutto la situazione in mano al nemico non era la cosa migliore.
Se credi questo debba essere il mio destino che sia il Bendu stesso a concretizzare la sua sentenza.
Sempre che il Bendu non stia agendo guidato dal suo timore, ed ottenebrato dallo stesso non abbia emesso una sentenza che va contro i suoi principi pur di salvaguardare la sua stessa vita…
