Shima no Kurāken

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  1. -Hidan
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    Shima no Kuraken

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    Era ormai passato quasi un mese dall’epidemica riunione di Kiri e tutti gli innumerevoli eventi che ne erano stati, in un modo o nell’altro, connessi.
    La Zanna aveva fatto la sua mossa e Cantha la sua apparizione, ma la Nebbia non sarebbe stata ferma.
    E’ vero, molte erano state le perdite, soprattutto in vite umane, ma il Villaggio sarebbe risorto ancora più forte da tutte quelle avversità, ne ero certo.
    z6ooNnk
    Una cosa, però, era sicura: Cantha era un pericolo concreto.
    Una nazione che era stata quasi dimenticata, adesso possedeva una forza militare praticamente sconosciuta ma, soprattutto, un vero e proprio demone come leader…
    Deglutii al solo pensiero mentre guardavo il sole tramontare all’orizzonte, solo sulla prua della nave di mercanti che mi stavano trasportando ormai da qualche giorno. Ero partito da Kiri con il compito di recuperare informazioni su come la piccola flotta di Cantha che era attraccata alla Nebbia fosse passata inosservata per i mari ninja. Avevamo bisogno di sapere se potevano contare su alleati, basi, porti sicuri. Incominciai con il ripercorrere al ritroso i loro spostamenti.
    Dapprima fu semplice, le isole della Nebbia, in un modo o nell’altro, si erano accorte tutte del passaggio della flotta dalle vele rosse, sebbene i loro guerrieri e i ninja della Zanna erano stati ben abili da non far giungere le notizie a destinazione. Da lì passai poi a ripercorrere le cose dell’isola O’Uzu, ormai quasi disabitata. Anche lì la presenza di Cantha era stata notata, ma i pochi abitanti di quelle terre non avevano avuto in alcun modo la possibilità di opporsi o di sapere i loro intenti prima che il temporale si abbattesse.
    Ottenuto un nuovo passaggio per il Villaggio della Luna, parlai con il capitano della flotta; anche loro avevano avvistato le navi dalle vele rosse, provenire da oriente, ma dopo un breve dispiegamento di forze navali queste si erano subito ritirate in cerca di un porto più sicuro. Cantha non si avventurava mai così distante dalle loro terre, sicuramente qualcosa bolliva in pentola. Purtroppo il messaggero arrivò troppo in ritardo.

    A quel punto avevo praticamente due opzioni: tornarmene a casa a mani vuote, praticamente, oppure avventurarmi fino al limite estremo prima del Mare di Giada.
    Inutile dire la decisione di Akira Hozuki.
    TERRAAAA! Urlai, mentre un piccolo atollo con una grande parete rocciosa faceva la sua comparsa in lontananza.
    Dalla Luna mi ero sistemato in incognito su una nave di mercanti diretti verso il Mare di Giada. Non ero un ninja di Kiri, bensì un mercenario in cerca di nuove avventure. In cambio del passaggio, gli avrei offerto i miei servigi di protezione. Puoi dirlo forte, figliolo! L’ultimo pezzo di terra prima dell’immenso oceano. Dopo questo sputo di roccia rimetteremo piede a terra solo nel Continente di Giada! Dichiarò il vecchio mozzo di bordo, che stava passando lo straccio proprio dietro di me in quel momento. Ci faremo una bella dormita qui, stanotte! Raccogliamo un po’ di frutti esotici e ci accendiamo un bel falò! Continuò, prima di gettare a terra lo scopettone. Auff… Quante possibilità c’erano di trovare informazioni sui Canthiani in quel posto? Ma non c’è neanche un minuscolo villaggio? Un porticciolo? Non ci posso credere… L’uomo si grattò l’orecchio. Non te lo so dire, ragazzo. Nessuno di noi l’ha mai esplorata… Non ci interessa… Però c’è una cosa abbastanza inquietante: di notte si sentono strani rumori provenire dalla montagna. Alcun di noi pensano che sia un antico vulcano ancora attivo, ma io non la penso così. E’ come se qualcosa vivesse nella montagna… Ma meglio non indagare. Non si fa una bella fine a ficcare il naso negli affari altrui. Anche negli affari di vecchie isole dimenticate. Tu non preoccuparti troppo! Sarà una bella serata! Mi diede una pacca sulla spalla, prima di allontanarsi.

    Rimasi lì ancora qualche minuto, mentre l’isola, man mano, diveniva sempre più grande.
    Nessun abitante.
    Rumori dalla montagna.
    E fumi di bracieri all'orizzonte.

    Qualcosa non quadrava.

    Forse aveva ragione il vecchietto: sarebbe stata una bella serata.
     
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