Una spada per un uomo.Free Kato Yotsuki - Kitori Kenkichi

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  1. ~Cube
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    Una Spada per un Uomo


    IV




    L’assalto al forte aveva colto tutti di sorpresa, e per buona parte dei soldati le facce mostruose che si trovarono davanti furono l’ultima cosa che videro prima di morire. Non erano abituati a combattere contro esseri potenziati o comunque ben oltre a quello che si poteva definire limite umano e oltretutto in quella guarnigione ben pochi militari si potevano considerare veterani.

    Così mentre attorno a noi infuriava la battaglia davanti a me si era presentato un avversario terribilmente ostico. Per prima cosa l’arma che impugnava appariva terribilmente minacciosa e, per quanto rozza, molto fin troppo affilata. No, non potevo permettermi uno scontro diretto contro i miei tirapugni… ci avrei lasciato l’intera mano! Non solo, eseguì una sorta di ninjustu che andò ad indebolirmi fisicamente, sperando allo stesso tempo di non essere stato avvelenato [Danno]. Perciò quando vidi l’omone scattare verso di me con la chiara intenzione di colpirmi direttamente non feci altro che reagire nel modo più logico possibile: evitare a priori quegli assalti!

    Caricando il chakra sulla mano sinistra mi toccai, il più velocemente possibile, il mio petto rilasciando la forza del Chakra compresso sul mio petto così da ritrovarmi proiettato indietro di quasi nove metri. I quali si rivelarono una distanza sufficiente per vanificare l’assalto della bestia [Difesa Totale]. L’avevo scampata, e sicuramente avevo costretto l’avversario a spendere ben più energie rispetto a me… ma sarebbe bastato?

    Dall’altra parte, o meglio vicino a me, invero Kitori si era dimostrato ben più efficace. Sebbene il suo primo attacco andò a vuoto, dimostrando così quanto l’avversario fosse abile nonostante la mole, il secondo fendente andò in parte a segno. Infatti la punta della lama riuscì a colpire la spalla nemica, mentre arretrava nuovamente, e si spinse fino a quasi metà torace. Non troppo in profondità, ma sufficiente da far gridare l’uomo di dolore.

    I suoi occhi erano carichi di odio e di vendetta… ma l’attenzione di tutte le persone fu attirata da un rumore, o meglio dire boato provenire della mura. Una sorta di corno primordiale bloccò tutti i presenti, obbligando quasi gli assalitori a voltarsi verso la fonte del rumore. Sia io che Kitori avremmo potuto osservarlo con attenzione. Era l’esatto contrario dei nemici che ci avevano assalito. Magro, non troppo alto e dalla musculatura sebbene tonica non esagerata. Sulla schiena portava una spada, di fattura senza dubbio eccezionale, e una sorta elmo a forma di qualche cranio animale adornava la sua testa. Numerosi tatuaggi coprivano il suo petto, nudo.



    Occhi pronfondi e uno sguardo enigmatico erano le sue caratteristiche che risaltavano di più. Per un attimo sembrò incrociare i nostri volti. Ma la vera domanda era una sola: Chi era? Come poteva un mingherlino del genere comandare su quei mostri? La risposta però non potemmo ottenerla. Già, perché così apparvero i nemici si mosserò velocemente fuggendo dall’accampamento semi-distrutto e lasciando dietro di sé solo la desolazione.

    Da parte mia non seguii il nemico, sarebbe stato da pazzi. E sperai altrettanto in Kitori. Mi guardai subito attorno e realizzai che quei bastardi avevano quasi fatto piazza pulita. Di tutti i presenti solo in trentadue erano in piedi, vivi. Il resto dei soldati era disteso a terra. Chi morto, chi dolorante, chi ormai prossimo alla morte. Poco distante i miei occhi si posarono sul cadavere del comandante, il cui corpo era stato brutalmente tagliato a metà.

    Non proferii parola, non sapevo cosa dire o aggiungere. Solo dopo qualche minuti attorno a noi due si formò un gruppo di persone, di sopravvissuti. Il più alto, quello il cui viso appariva più maturo ed esperto, prese a parlare. Il suo tono di voce era vuoto, quasi glaciale. Nella sua mano penzolava una testa, di uno quei mostri: - Mi chiamo Kyuoka. Sono il Maestro Marziale della guarnigione. Non so chi siano quei bastardi… o per quali motivi ci abbiamo attaccati… ma noi sopravvissuti siamo i più forti e allenati e ora cercheremo vendetta. Nei giorni precedenti avevamo registrato delle informaizoni… a cui purtroppo non avevamo dato ascolto. Ci seguirete? – fu la sua domanda, secca, netta e terribilmente laconica.




    Dopo tanto tempo rimprendiamo in mano la situazione! Con evoluzioni che sicuramente non ti aspetterai!
    Be ready!


     
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