La più bella del Reame

Free per sole PG donna.

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    Y Danone
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    Come sempre anche quell’anno nella capitale del Paese del The si sarebbe tenuta la settimana della moda, una settimana intera che la capitale del paese dedicava solo ed esclusivamente alla promozione dei capi di abbigliamento che sarebbero andati di moda la stagione successiva. La ricorrenza forse non interessava i vari villaggi militari stanziati nei vari paesi tuttavia, per ricchi mercanti e Daimyo quella era una ricorrenza a cui non si poteva assolutamente mancare. Ogni anno erano tanti gli stilisti che provavano a sfondare la barriera creata dai vecchi veterani del settore. Tra le tante matricole una in particolare si era fatta una certa nomea abbattendo le barriere del pregiudizio e portando alla settimana della moda una collezione basata sullo stile di abiti indossati dagli shinobi dei vari paesi. Abiti che univano l’eleganza alla praticità delle situazioni di battaglia. L’idea era subito stata ritenuta non solo geniale, ma addirittura futuristica e per questo Valentine Mihaw

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    aveva inviato una richiesta ai vari villaggi ninja per una missione di basso grado che chiedeva espressamente che alcune delle più belle Kunoichi partecipassero alla sfilata come modelle per i suoi capi.



    Un genio della moda e del marketing. Il successo sarebbe stato garantito se ad indossare i suoi capi ispirati al mondo ninja fossero state delle vere ninja. Valentine Mihaw era semplicemente la moda del momento e centinaia di migliaia di persone avrebbero pagato oro pur di poter partecipare alla sua sfilata. Chiunque avesse accettato di partecipare alla sfilata sarebbe stato pagato profumatamente come per una missione ninja di basso grado, uno stipendio a gratis dato che non era necessario far altro che indossare un vestito e fare un paio di passerelle davanti ad una folla di fotografi e nobili di alto rango, una passeggiata insomma [Stipendio]I vs. Pg guadagnano uno stipendio di 1.000 Ryo per partecipare alla sfilata. L’unica condizione per ottenere lo stipendio è di riportarlo alla fine della filata completamente integro. Se il vestito sarà rovinato non avrete nessuno stipendio..



    Tutte le kunoichi avrebbero raggiunto la capitale del Paese del The come meglio avrebbero creduto. Una volta raggiunto il luogo prefissato per la sfilata avrebbero avuto a disposizione una camera personale nel migliore hotel del gigantesco villaggio. Valentine Mihaw sapeva bene di giocarsi tutto con quella sua prima sfilata ufficiale e voleva che le sue modelle fossero al top della forma. La sfilata si sarebbe tenuta come di consueto nel gigantesco padiglione della moda, una struttura costruita appositamente per quelle occasioni. Il giorno della sfilata le Kunoichi si sarebbero ritrovate tutte in un grande stanzone adornato di numerosi specchi e vestiti, sarebbero state preparate a dovere tra trucco, acconciature svariate e vestiti di ogni genere e forma. Mentre venivano preparate a dovere un isterico e nervoso Valentine Mihaw camminava avanti e indietro sbadilando merda un po’ qua e la per l’inettitudine dei suoi assistenti -Noooo.. noooon così!!!- la voce fine e squillante di Valentine Mihaw sembrava quella di una quindicenne in preda alle prime fasi della luna rossa -Lo vuoi capire che il colletto di pizzo bianco non va su questo vestito.. ma sull’altro.. ecco vedi.. lo vedi o no razza di zoticone!!!- Valentine Mihaw era teso come una corda di violino e avvicinarlo sarebbe stato semplicemente impossibile -Uff.. per i sette Kami.. se solo ci fosse Dorian qui con me.. lui si che saprebbe cosa fare!- lo stilista non sembrava riuscire a restare fermo mentre raggiungeva le Kunoichi una ad una apportando le modifiche finali ai loro vestiti e alle loro acconciature. Non vi era un proprio e vero stile unico in quella sua collezione, l’unico tema ricorrente era quello ninja e per questo molti dei suoi vestiti erano addirittura dotati di sacche porta armi e vero e proprio equipaggiamento ninja [Equipaggiamento]Nonostante le vs. Pg siano vestite nei modi più disparati i vestiti di Valentine Mihaw prevedono anche l’equipaggiamento comune di ogni ninja. Questo significa che le vs. Pg possiedono tutto il loro equipaggiamento come da scheda..



    -Allora ragazze! Prestatemi la vostra attenzione un attimo..- tutte erano pronte a sfilare e fuori in passerella già di poteva udire il brusio delle centinai di persone giunte ad ammirare quell’opera d’arte in movimento -Vorrei innanzitutto ringraziare ognuna di voi per aver accettato di sfilare con addosso i miei capi di abbigliamento.. so che siete tutte delle professioniste della guerra, ma la fuori le cose sono forse anche peggio di uno scontro alla morte..- mentre parlava con la sua vocina le sue mani si muovevano con fare femminile e delicato -..la mia collezione è ispirata a voi mie care.. a voi donne che sacrificate la vostra esistenza per proteggere la vita di noi umili e deboli esseri umani..- Valentine Mihaw si era messo le mani sul cuore mentre gli occhi gli si facevano languidi -Questa sfilata non è solo un trampolino di lancio per me e la mia carriera come stilista.. ma un grido.. un grido che voglio che raggiunga i cuori delle persone che stanno li fuori perché ragazze.. - ore la sue mani si erano aperte verso le kunoichi con un gran sorriso bianco e sincero -Le protagoniste di questa sfilata.. siete voi!!!- quindi Valentine Mihaw si sarebbe messo ad applaudire tutte con fare leggero mentre i vari collaboratori lo seguivano a ruota imitandolo. La sfilata stava per cominciare e alle modelle non restava che fare un bel respiro e lanciarsi in quella lunga passerella che le avrebbe viste protagoniste di quella splendida serata.






    [...]






    Ovviamente l’evento aveva richiamato l’attenzione di centinai di persone e tra gli inviati non vi erano solo ricchi mercanti e Daimyo di tutti i paesi, ma anche giornalisti ed esperti del settore che erano li per fare foto e dare una rassegna della sfilata. Le persone ai bordi della passerella erano molte e le modelle accecate dalla miriade di luci che le abbagliavano non sarebbero riuscite a riconoscere nessuno li in mezzo, nemmeno se ci fosse stato un loro parente o amico stretto. Ciò che però non sapevano ne loro, ne gli organizzatori stessi era che tra tutta quella gente vi era una coppia di infiltrati, un duo che aveva percorso centinai di chilometri per partecipare all’evento -Pss.. pss.. fratellone!.. pss.. qui è pieno di toposgnacchere hai visto?!- -Shhh Kigeki.. non vorrai mica farci scoprire?!..- a bordo passerella tra i vari giornalisti radunati li per l’evento vi erano due individui che non sembravano avere nulla a che fare con tutta quella storia, anche se erano vestiti di tutto punto e dotati di macchina fotografica. Kigeki indossava un piccolo papillon rosso rubato chissà dove mentre Hoshi aveva addosso il suo vestito migliore con tanto di cravatta e occhiali finti anche se manteneva il suo tratto di trasandatezza. Era da tempo che Hoshi aspettava quel momento -Uhuhuh.. Kigeki guarda la.. sta per cominciare!- -Le rubiamo adesso?!.. eh?!.. le rubiamo adesso?!- -Non ancora socio.. non ancora..- ovviamente il rosso aveva un motivo più che valido per trovarsi li in quel momento. In passato aveva commesso degli errori ed ora aveva architettato un subdolo piano per rimediare anche se, non tutto sarebbe andato secondo i suoi piani.



    -Eccole.. arrivano!!!- la sfilata era cominciata tra lo stupore delle persone e la moltitudine di flash che come a natale avevano preso a saettare qua e la. Inutile dire che subito Hoshi avrebbe cominciato a sparare foto come se in possesso di un Machine Gun a canne rotanti mentre Kigeki saltava qua e la da una testa all’altra ipereccitato senza sapere nemmeno lui il perché -Yup!!! Arrivano!!!.. ARRIVANO!!!-. Tutto stava andando secondo i piani. Il rosso era riuscito ad intrufolarsi alla sfilata derubando un povero sbarbatello mandato li da una rivista di seconda mano e spacciandosi per lui. L’idea del rosso era di restarsene li buono e godersi la sfilata per poi sgattaiolare di nascosto negli spogliatoi e fare mambassa di biancheria intima. Dopo la distruzione delle preziose pergamene di Takurama il rosso non era più riuscito a darsi pace ed ora sentiva il dovere morale di ripristinare quel tesoro andato perduto -Eheheheh!!! Ci sono lucette ovunque!!!- il piccolo fennec se la stava godendo mentre il rosso restava concentrato sull’obbiettivo. Tutto stava filando nel migliore dei modi quando qualcuno lo spinse da dietro facendolo voltare di scatto -Ehi piano.. non serve spingere maledizione!!!- chiunque lo avesse spinto se ne era andato senza chiedere nemmeno scusa tuttavia, la sua fuga non lo aveva lasciato solo. I sensi ipersviluppati del rosso ci misero pochi nano secondi ad accorgersi di ciò che era caduto a terra dietro di se, nemmeno quella moltitudine di piedi e flash sarebbero riusciti a non fargli notare, il paio di mutandine bianche lasciate a terra -Ma cosa?!..- qualcuno lo aveva spinto e aveva lasciato li quelle mutande.

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    Come un orso attratto dal miele il rosso si sarebbe così chinato per raccoglierle mentre qualcosa stava succedendo dentro di se. All’improvviso, come era successo in casa Kobayashi una voce gli era giunta all’orecchio, ma non attraverso l’aria. Direttamente nella sua mente -Lasciati andare…- lo stupore del rosso lo avevano portato a guardarsi attorno spaventato -Chi sei?!..- tutti attorno a lui erano impegnati a guardare e fotografare le modelle, nessuno gli si era avvicinato per parlargli -..lasciati andare…- una seconda volta e poi una terza mentre nel petto sentiva crescere un calore che non aveva mai percepito prima -..chi diavolo sei?!.. cosa mi sta succedendo?!..- la vera bestia nascosta nel cuore di Hoshi stava per distruggere i cancelli del suo cuore. Quella sfilata ben presto si sarebbe animata di colori ed odori, che nessuna delle Kunoichi avevano mai sentito in vita loro -..lascia andare fuori tutto!!!…- .

    Video


    [Considerate solo dal minuto 1:09 al 1:46]



    CITAZIONE
    Hoshi
    Vitalità: 19.50
    En. Vitale: 30/30
    Chakra: 125/125
    Recupero Abilità: ///

    Difesa1: /// Azione 1: ///
    Difesa2: /// Azione 2: ///
    Difesa3: /// Azione 3: ///
    Difesa4: /// Azione 4: ///
    Azione Bonus: ///
    Tecnica Base: ///
    Tecnica Avanzata: ///
    Tecnica Avanzata 2: ///
    Tecnica Bonus: ///
    Equipaggiamento consumato:

    Kygeki
    Vitalità: 6/6
    En. Vitale: 30/30
    Chakra: 6/6


    OT/ Benvenuti alla sfilata di moda più incredibile della storia del continente ninja! Sentitevi liberi/e di descrivere il vestito che indossa il vostro personaggio ecc.. e la passerella che vi fate sotto gli occhi di tutti. Le vs. PG sono state ingaggiate per sfilare come top model ed è stato garantito loro per la prestazione uno stipendio di 1000 Ryo purchè il vestito indossato sia integro alla fine della sfilata. Non preoccupatevi se siete energia Bianca o Divina, non fa differenza ve lo assicuro. Questo post serve solo come intro tanto per farvi capire la situazione iniziale, nel prossimo ci si muoverà un po’. :sisi:
     
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    [Like Naomi] I



    Strabuzzò gli occhi per la sorpresa nel leggere la lettera di missione. Aveva in programma di andare alla Settimana della Moda nel Paese del The da mesi, ma essere pagata per andarci in missione...E devo solo sfilare? Mihaw è pazzo, ma i suoi abiti... Ben versata nella materia, Kamine prese armi e bagagli per attraversare il Paese del Fuoco ed arrivare alla capitale del The in tempo.

    [...]
    Il padigliore della moda pullulava di persone, ansiose di assistere alle varie sfilate, ma la vera azione si svolgeva dietro le quinte. Grazie a qualche esperienza precedente, la kunoichi si diresse convinta verso la zona dove le modelle venivano preparate a sfilare.

    Fashion
    Era tutto proprio come si aspettava, un turbinio di stoffe colorate, specchi, trucchi e persone in costante agitazione. E lì, motore al massimo dei giri di quella pazza giostra, Valentine Mihaw volava da un gruppo di assistenti all'altro, da una modella all'altra, per gestire tutto al meglio.

    Kamine non fece in tempo ad avvicinarlo che venne praticamente rapita da due dei suoi assistenti. Le fecero provare diversi vestiti prima di decidersi sul modello con il quale avrebbe dovuto sfilare. Persino Valentine in persona approvò la scelta, ma si mosse prima che la kunoichi potesse anche solo dirgli buongiorno, ostacolata anche dalla maschera del vestito. Ok, dopo la sfilata... Aveva in mente un paio di cose, ma decise che era inutile tentare di avvicinarsi in un momento del genere.

    Il vestito era il matrimonio tra un abito da sera ed elementi a rete ninja, che le lasciavano scoperte la pancia, i fianchi e la schiena. Dei guanti coprivano tutto il braccio da poco sopra il gomito fino alla mano, scoperta quasi totalmente, con solo un buco in corrispondenza del dito medio per infilarli. Degli stivali a gambaletto, con tacchi alti e piattaforma, completavano il tutto. L'intero vestito era una fantasia che sfumava dal nero dall'alto verso delle tonalità viola per poi finire al rosso carminio delle estremità. Persino una maschera e due wakizashi erano state previste nel completo, per dare quel tocco ninja in più.

    Arrivò il momento del "discorso" rituale, che in fondo serviva più allo stilista stesso per sciogliere la tensione e rilassarsi. Occhi lucidi e parole smielate. Un vero attore. Quindi qui siamo tutte kunoichi? La ragazza si guardò intorno più attentamente
    alla ricerca di volti familiari o anche solo per annotarsene di nuovi.

    Finalmente si misero tutte in fila per andare sulla passerella. Quando arrivò il suo turno, Kamine sfoderò la sua miglior camminata da predatrice, ma le venne un'idea durante la camminata...Uhuhu...Facciamo un po' di scena....

    Sfoderò in maniera vistosa la wakizashi che aveva sulla sinistra, facendole fare diversi giri
    Prestigiatore [1]
    Abile: L'utilizzatore ha una precisione e una finezza nei movimenti delle mani che sfiora il sovrannaturale. Può compiere facilmente giochi di prestigio con oggetti di dimensioni pari o inferiori a mediopiccola. Possono passare gli oggetti occultati da una mano all'altra in un tempo ridotto, difficilmente percepibile.
    solo con la mano mancina per poi passarla al volo alla destra, continuando a camminare.

    All'apice della passerella, simulò un mezzo fendente verso il basso, facendo apparire
    Lame di Chakra
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può sviluppare una lama di chakra che aumenta la lunghezza delle armi impugnate o del colpo senz'arma di mezzo metro. L'estensione energetica è visibile, ha potenza pari alla potenza dell'arma e può solo tagliare. Se posseduta l'abilità Impronta di Chakra, queste estensioni ottengono il potenziamento come ninjutsu.
    Tipo: Ninjutsu - Ninjutsu - Ninpou Katon/Suiton/Fuuton/Raiton/Doton
    (Livello: 4 / Consumo: Mediobasso )
    [Da genin in su]
    della luce intorno alla spada, allungandone visibilmente la portata. Durante la sosta prima di voltarsi, fece fare alla wakizashi un'altro giro in verticale, per poi portarsela alla spalla e tornare indietro tenendola lì a far luce.


    Chakra: 48/50
    Vitalità: 13.5/13.5

    Legenda
    Narrato
    Parlato
    Pensieri


    Edited by Kamine Ashimi - 2/7/2017, 22:30
     
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    Dracarys

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    La più bella del reame

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    Pensato
    Parlato


    Stentava a credere alla missiva che aveva appena ricevuto: il compito, anche se sarebbe stato meglio l'invito, proveniva da un tale Valentine Mihaw, apparentemente un famoso stilista a livello continentale che domandava la presenza di alcune fra le kunoichi del villaggio per la sua sfilata di moda. Una richiesta decisamente insolita, davanti alla quale la ragazza non sapeva proprio come comportarsi: era una kunoichi, una combattente, non di certo una modella o ragazza immagine!
    Lasciò la pergamena sul tavolo mentre si metteva a preparare la colazione, mentre Kiba le saltellava attorno, esaltata come non mai. La lupa ormai era diventata una residente fissa della casa, e tornava solo di tanto in tanto nelle terre del suo branco Devi andarci, devi andarci. DEVI! commentò allegra e non stando ferma un solo secondo. Era in quei momenti che si capiva come in realtà fosse appena una cucciola nonostante la stazza da lupo adulto E' un'occasione irripetibile, farai un figurone!
    Kiba...sono un ninja, non una ragazzina superficiale...queste cose non fanno proprio per me e lo sai. I vestiti non mi sono mai interessati più di tanto rispose tranquilla l'Uchiha
    Ma uffa!!! Sei sempre così seria, così dedita al lavoro che ormai sei quasi noiosa! continuò la piccola, ignorando totalmente l'occhiataccia che la ragazza le lanciò alla parola "noiosa" Una cosa del genere ti può fare solo bene e lo sai! Hai un viso ed un fisico che la maggior parte delle ragazze invidierebbe, dovresti solo esserne felice! E poi...è un invito a tutte le kunoichi, non credi che sarebbe un'ottimo modo per conoscere le abitanti degli altri villaggi ed in qualche modo, studiarle oltre che conoscerle? un sorriso sotto i baffi si formò nel muso della cucciola, che era sicura di aver colpito nel segno.
    Kairi si fermò qualche istante, volgendo nuovamente lo sguardo verso la pergamena: non aveva tutti i torti, quale situazione migliore per informarsi un po' sulle kunoichi degli altri villaggi? Inoltre forse avrebbe potuto incontrare nuovamente anche Harumi. Finì di prepararsi la colazione, sedendosi sul tavolo e riprendendo il foglio, fissandolo pensierosa. E va bene, tentar non nuoce. Ma sarà SOLO per motivi di studio, chiaro?
    Yeee!!! Certo, certo, solo per motivi di studio annuì soddisfatta la lupa, felice di aver ottenuto il suo risultato.

    .........................................................


    Arrivata nel paese del thé fu piacevolmente sorpresa dal tipo di accoglienza ricevuta, non aspettandosi di certo una stanza di hotel lussuosa fino a quel punto. Mihaw doveva possedere non pochi ryo ed agganci per poter permettere una cosa simile a tutte le kunoichi.
    Una volta raggiunta la sala di preparazione assieme alle altre ragazze non avrebbe avuto gran che tempo di salutare o cercare nessuna di sua conoscenza, venendo improvvisamente assalita da vari
    aiutanti dello stilista che gridava isterico istruzioni qua e là. Decise di non permettere a nessuno di vestirla contro il suo volere, ma di essere libera di scegliere fra i vari abiti presenti: non voleva un'abito provocante, sexy o volgare, era lì per rappresentare le kunoichi del villaggio della foglia e desiderava un vestito che rappresentasse al contempo la forza e l'eleganza di Konoha. Furono diversi gli abiti che
    le furono proposti e diversi i suoi "no" secchi, fino a quando non riuscì a trovare l'abito perfetto per lei e per quella situazione: dallo stile orientale risultava adatto al combattimento avendo le gambe libere da lunghe ed ingombranti gonne ed allo stesso tempo elegante, i colori dominanti rosso e bianco richiamavano il simbolo del suo clan, la maschera stessa era uno dei simboli di Konoha venendo utilizzata dalla stessa squadra ANBU, di cui voleva in futuro entrare a far parte, i kama seppur non affilati e puramente ornamentali rendevano bene l'idea della forza che ogni kunoichi del paese del fuoco possedeva. Quel vestito incarnava tutto ciò che la ragazza desiderava, Mihaw era riuscito ancora una volta a centrare il bersaglio.
    Dopo il discorso di incoraggiamento di Valentine, quando fu il momento di entrare in scena sentì il panico farsi strada in lei: cosa diamine stava combinando?? Non era mai stata un'esibizionista e non amava particolarmente essere al centro dell'attenzione, e su quel palco tutti avrebbero guardato lei non appena fosse giunto il suo turno sulla passerella! Fece un paio di passi indietro finendo con lo sbattere sulla ragazza dietro di lei, guardandosi intorno qualche istante: poteva ancora allontanarsi, era ancora in tempo!
    Decise però di prendere qualche secondo per calmarsi, chiudendo gli occhi e facendo un lungo respiro. Si trattava solo di una sfilata, aveva passato situazioni ben peggiori nella sua vita, come poteva farsi intimorire da una cosa simile? Ridicolo! No, non sarebbe di certo scappata come una bambina in preda ad un'idiota attacco di panico da palcoscenico! Avrebbe dato il meglio di sé a modo suo, facendo vedere al mondo di cosa era realmente capace una kunoichi di Konoha!
    Quando fu il suo turno il suo sguardo si fece serio mentre cominciava a camminare; non sculettò come molte altre ma guardò decisa davanti a sé, i kama che si muovevano ritmicamente seguendo i movimenti dei suoi fianchi. Arrivata a metà passerella circa cominciò la sua esibizione.
    Decise di mostrare le sue doti combattive al mondo, sicura che le lunghe maniche del vestito e le evocative armi avrebbero raggiunto il suo scopo: attivando lo sharingan poco prima di iniziare eseguì un vero e proprio kata di oltre un minutoVideo



    Ovviamente immaginatevelo senza musica e senza urlì ed espressioni incazzate, ma volevo ben rendere l'idea di quello che fa Kairi u_u
    sfruttando i suoi enormi riflessi ed mettendo a frutto i duri allenamenti eseguiti nel corso degli anni per rendere il tutto il più spettacolare possibie, fregandosene dell'eventuale tempo extra utilizzato. Non le avevano dato limiti di tempo d'altronde no?
    In quel modo, facendo quello che da sempre era abituata a fare, tutto l'imbarazzo provato svanì: non le interessavano più gli occhi puntati su di lei in quel caso, stava mostrando al mondo le sue reali capacità e non le sue grazie, ed allo stesso tempo stava aiutando lo stilista pubblicizzando il suo
    vestito e mostrando come potesse essere utilizzato anche in eventuali battaglie (anche se dubitava che qualcuno avrebbe mai realmente comprato un'abito simile per combattere, perlomeno lei non l'avrebbe di certo fatto). I lunghi ed eleganti nastri attaccati alle estremità delle due armi avrebbero donato all'esibizione ancora più fascino, volteggiando armoniosamente attorno alla kunoichi.
    Non appena conclusa la sua esibizione ed arrivata alla fine della passerella grazie ai movimenti eseguiti la ragazza si sarebbe voltata verso il pubblico eseguendo un piccolo inchino, infine sarebbe tornata indietro sui suoi passi raggiungendo le altre ragazze, disattivando lo sharingan solo una volta di nuovo in fila.
     
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    post i ~ la sfilata





    La ragazza sospirò mentre sbirciava fuori dalla finestra della propria camera. La vista era stupenda: un giardino rigoglioso, nonostante la calura estiva, che denotava una cura particolarmente attenta ai dettagli. Dopo gli avvenimenti nelle Prigioni di Oto Harumi era stata invitata a risiedere per un certo periodo di tempo presso Diogene Mikawa. La kunoichi non avrebbe saputo dire quanto fosse dovuto al buon cuore del jonin e quanto al suo desiderio di tenerla sotto stretta sorveglianza. D'improvviso era divenuta preziosa, in quanto portatrice del demone a due code, ma più del valore probabilmente il timore del padrone di casa era che il mostro dentro di lei prendesse il controllo, divorandola dall'interno e ritrovando così la libertà. Qualunque fosse la motivazione, la giovane iniziava a sentirsi prigioniera. Poteva andare e venire come le pareva, ma non ci aveva messo molto prima di accorgersi di essere seguita. Il Mikawa raramente sostava nella villa a lungo, ma in compenso il via vai di servitori era notevole. Solo di quanto in quanto Harumi riusciva ad incontrare Eiatsu, con il quale aveva uno strano rapporto di simpatia. L'eliminatore sembrava interessato principalmente alle persone che avevano smesso di respirare, ma saltuariamente faceva un'eccezione per la genin. Forse si sentiva in colpa per come aveva gestito la missione, oppure trovava il punto di vista inusuale della giovane sulla vita interessante. A bussare alla sua porta in quel momento non era però lui, bensì un messaggero dell'amministrazione. Harumi scorse velocemente la lettera che le era stata porta, sgranando gli occhi man mano che procedeva con la lettura. Io dovrei fare cosa?!

    Ripetimelo, perché ci sto andando? Lungo il percorso verso il Paese del The Matsumoto si era sentita porre quella domanda almeno cinque volte fino ad allora. Dimostrando un'estrema pazienza, degna di un adulto che tratta con un ragazzo, si apprestò a ripetere la risposta per l'ennesima volta. Perché è una missione, e il villaggio ha scelto di inviare te. Per qualche assurdo motivo. L'ultima parte della frase era pronunciata sotto voce, ma con il chiaro intento di essere udita. Harumi la guardò di traverso, ma dovette riconoscere che aveva ragione. Le forme della sua compagnia erano estremamente sviluppate e attiravano gli sguardi lascivi di molti uomini. Era un frutto maturo, pronto per essere colto: al suo confronto Harumi era ancora piuttosto acerba. Forse qualcuno in amministrazione ha un fetish per le ragazzine. La donna sembrò pensarci un po' su, annuendo tra sé. La genin ne approfittò per osservarla meglio. Matsumoto era al servizio di Diogene e faceva a turno con le altre per farle compagnia e accompagnarla in giro, ma fino ad allora non avevano legato molto. Tuttavia quando aveva sentito a quale evento era chiamata a partecipare la loro protetta gli occhi le si erano illuminati e non aveva sentito ragioni, doveva essere assolutamente lei ad accompagnarla. Chi sa che tipo è questo Mihaw... La donna si fermò di colpo, per poi correre davanti ad Harumi bloccandone il cammino. Eeeeeeeeeeh? Hai accettato la missione senza sapere neppure questo? Si porto le mani sui fianchi ben torniti, iniziando a catechizzare. Si tratta di uno dei più grandi, anzi, del più grande maestro di moda del continente! I suoi capi sono costosi oltre ogni ragionevolezza, ma sono così, così...oh sono magnifici! Harumi fece un passo indietro, spaventata dalla foga di Matsumoto. Dannazione, e pensare che avrai l'onore di indossarne uno... che rabbia, perché non ha scelto me? Abbattuta, si chinò sul ciglio della strada, iniziando a fare cerchi con il dito nella terra morbida. La donna matura era scomparsa in un attimo, lasciando spazio al suo lato infantile. Invertendo i ruoli, fu la kunoichi a prendere in mano la situazione e cercando di consolarla. Ehm...magari riesco a metterci una buona parola se sono brava e ti fa provare qualc... Non riuscì a terminare che l'enorme seno della compagna le precipitò addosso. Solo a posteriori capì che si trattava di una abbraccio. Oh esaudiresti uno dei miei sogni! Grazie! Vedi di mettercela tutta allora!

    Matsumoto aveva passato il resto della strada ad indottrinare la giovane sulle ultime tendenze della moda, sullo stile unico di Valentine, e su ogni genere di consiglio per diventare una modella di successo, aiutandosi con una copia della prima biografia ufficiale dello stilista, che sperava di far autografare. Per un tratto del percorso Harumi era stata costretta a camminare nei più disparati modi, con i piedi in fila indiana, sulle punte, con dei pesi sulla testa. Alla fine la sua accompagnatrice aveva annuito soddisfatta, affermando che non era un caso così disperato come sembrava, e la genin le aveva sorriso timidamente di rimando. In quel momento si trovavano nella camera che l'organizzazione aveva riservato loro. Per una volta anche Matsumoto era rimasta a bocca aperta davanti la quantità di lussi loro riservata. Mentre sistemava le sue poche cose Harumi la sentì sospirare dall'altra stanza. Sigh, ho decisamente sbagliato carriera...

    Il giorno successivo le due si recarono di buon'ora nel padiglione della moda. Grazie al lasciapassare furono prontamente fatte accomodare nel lato riservato alle indossatrici. Matsumoto non la smetteva di guardarsi intorno con un'espressione simile a quella di un bambino al parco giochi, mentre Harumi era piuttosto intimorita da quell'ambiente, seppur rinfrancata dalla presenza della donna al suo fianco. Purtroppo proprio davanti l'accesso dei camerini furono costrette a separarsi dal responsabile della sicurezza. La tua agente può accomodarsi nell'area riservata in prima fila, tu vieni con me. La genin stava per aprire bocca per correggere l'equivoco, ma un pugno di misura poco sotto le costole la fece desistere. Sì, è perfetto! Vedi di farti valere, Harumiuccia! Sgomenta per essere stata abbandonata in quel modo, la ragazza fu praticamente trascinata all'interno contro la sua volontà. Subito dopo la porta si richiuse dietro di lei.

    L'ambiente dove si ritrovò assomigliava molto a come si immaginava una bolgia infernale. Una cacofonia di suoni e rumori le riempivano le orecchie, ovunque era caos e corse, i numerosi faretti e lo spazio chiuso sovraffollato alzavano in modo fastidioso la temperatura, mentre l'aria era intasata da un misto di profumi esagerati e sudore. Spaesata, non avrebbe saputo da che parte girarsi, ma per sua fortuna un'assistente in completo si fece avanti, afferrandola per il braccio e conducendola con sé in quel dedalo di vestiti e corpi. Ecco qui, postazione 2. Ehi, Kamakura, vieni anche tu, che qui c'è parecchio da sistemare. Cosa aspetti bellezza? Spogliati, su! Completamente stordita, ad Harumi non rimase che obbedire. Mentre si sfilava la maglia, lanciò un'occhiata alla se stessa riflessa nello specchio. Il colore nero sembrava aver attecchito bene se neppure degli esperti se ne erano accorti. Dopo le vicende nelle prigioni numerose ciocche di capelli erano infatti diventati bianchi, ma la genin aveva scelto di nascondere tale anomalia per il momento. A distrarla dai suoi pensieri fu nuovamente la donna che l'aveva presa in carico. Con sé trascinava un serie di vestiti su un carrello appendiabiti in metallo. La kunoichi impallidì. Avrebbe dovuto tirar fuori le unghie per non doversi poi vergognare a vita.




    Guardandosi nuovamente allo specchio, la ragazza stentò a riconoscersi. Alla fine aveva proceduto per esclusione, arrivando a selezionare un vestito minimale, ma almeno non volgare. La responsabile aveva scelto di proporle una rosa di opzioni proveniente dalla collezione ninja holiday, che di ninja non avevano quasi nulla. Lasciamelo dire, piccola, ma non hai proprio il physique du role. Guarda lei ad esempio, lei sì che sembra una vera kunoichi! Con il braccio indicò qualche posizione più in là, dove una donna con tutte le curve ai posti giusti indossava un abito che lasciava scoperta una porzione di pelle generosa, ma le copriva il viso. Harumi arrossì, chinando il capo. Su su non fare quella faccia. Vedrai che ti trasformeremo in una pupa coi fiocchi! Il lavoro dell'aiuto stilista e degli assistenti era stato revisionato da Mihaw in persona. Carina, anche i ninja ogni tanto hanno bisogno di una pausa, no? La vocetta stridula, non coincideva con l'aspetto attraente dell'uomo. In generale sembrava soddisfatto, ma dalla curva della sua bocca si intuiva che secondo lui mancava ancora qualcosa. Illuminandosi all'improvviso, trafficò con un cesto di accessori finché non ne estrasse dei fermagli e un peluche, tutti a forma di gatto. Con i primi chiuse le lunghe trecce che la parrucchiera le aveva acconciato, mentre infilò il secondo nella borsetta che reggeva come accessorio. Ora sei semplicemente fa-vo-lo-sa! Salutando in modo per niente mascolino si allontanò, passando alla sventurata successiva. Harumi, rendendosi conto solo in quel momento di aver trattenuto il fiato, espirò rumorosamente. Attenta, che sbavi il rossetto! Sarebbe stata una lunga giornata.

    RI5KMne Affacciandosi da un varco nei tendaggi, la genin aveva attentamente studiato le movenze delle colleghe. Forse, unite alle lezioni di Matsumoto, poteva almeno sperare di non inciampare non appena avesse messo piede sulla passerella. Coraggio, tocca quasi a te! Con il cuore a mille, come se stesse per intraprendere una pericolosa missione, Harumi si posizionò sulla pedana. Mentre ricontrollava tutto ebbe l'impressione che la coda del gatto di peluche si fosse mossa, ma doveva trattarsi dell'agitazione. Tre, due, uno...Vai! Con una spintarella fu gettata nella mischia, sotto gli occhi di tutti. I riflettori impietosi la facevano rifulgere come una stella. Per un attimo rimase paralizzata, fino a quando non incrociò lo sguardo con la donna che l'aveva accompagnata fin là. In un attimo si ricordò di quanto le aveva insegnato il giorno precedente e, in un moto d'orgoglio, sollevò le spalle e tirò fuori il suo miglior sorriso. L'espressione timida donava al suo viso e non faceva che aggiungerle fascino. Camminando con disinvoltura, faceva sbattere il tacco dei suoi stivali in pelle ogni volta doveva fermarsi per mettersi in posa e fare qualche moina ai fotografi, come aveva visto fare dalle altre, come sfilarsi appena gli occhiali da sole o portare alle labbra il lecca lecca rosso fragola. Ricordandosi di essere una kunoichi, sfoderò le sue doti di interpretazione, calandosi nella parte molto meglio di quanto lei stessa avesse mai immaginato. Ammiccava alla folla, si muoveva in modo femminile, ed elargiva sorrisi. Sembrava in tutto e per tutto una professionista, anche se ad occhio attento non sarebbero sfuggiti gli errori tipici di un esordiente. Lungo il percorso a ritroso le gambe quasi le tremavano dalla fatica, e solo l'adrenalina le permise di giungere in fondo. Accelerato il passo, si tuffò praticamente oltre il paravento dopo un ultimo sorriso al pubblico. Una volta al riparo si accasciò sulla prima sedia che le capitò a tiro, biascicando mentre finalmente rifiatava. Spero...che sia...finita...

     
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    Darwin saltellò sul tavolo della cucina sputandovi sopra le lettere appena raccolte. Hebiko l’aveva in qualche modo addestrato a prendergli piccole cose come posta o giornale, e la creatura sembrava felice nel rendersi utile, sa come scodinzolava. Ancora doveva lavorare sul trattenere a modo la saliva e non rovinare la roba da consegnare, ma la Vipera perdonava sempre queste piccolezze. Tra un paio di buste pubblicitarie e bollette, intravide una busta stranamente familiare, molto simile alle dozzine inviatele da Dorian non troppo tempo prima. La ragazza aprì la busta per leggerne il contenuto, ed a metà lettura le sue pupille si dilatarono fino a diventare completamente nere.

    Valentine Mihaw!? Cerca kunoichi per una sfilata?!? Ed ha scelto me!?!?

    Rilesse la lettera per un paio di volte, incredula. Adorava i suoi vestiti, nonostante fossero decisamente fuori portata per lei dato il prezzo. Ed ora lui stesso voleva che lei ne indossasse uno. Rilesse il tutto per l’ultima volta, leggendo un dettaglio che le era sfuggito. Sbiancò per qualche istante.

    ...10000 RYO!?

    Terribilmente esaltata, prese in braccio la piccola chimera, scuotendola con forza mentre gridava in preda all’euforia. Per quanto scosso, Darwin sembrava comunque apprezzare il trattamento in un certo senso.

    Con tutti quei soldi potrò persino comprarmi uno dei suoi vestiti!! Non posso mancare. ...Tu è meglio se resti a casa. Ma ti racconterò tutto.

    L’animale si limitò a gracchiare una singola volta, non avendo compreso una parola di ciò che gli aveva detto la sua padrona. Quest’utima si sarebbe voltata verso Aoda, sorridendo vagamente inquietante.

    Ey. Vuoi farmi da boa?

    La creatura sibilò vagamente confusa, non comprendendo appieno le sue parole. Se ne sarebbe reso conto qualche giorno più tardi.


    Hebiko uscì di casa con i soliti abiti quotidiani, seppur con una piccola differenza: Aoda era avvolto dolcemente su collo e spalle, con qualche piuma attaccata addosso. Il serpente sibilò, confuso:

    Ma io sono una vipera, signorina.
    Non importa, la lunghezza è giusta. Non so nemmeno perché lo chiamino boa. Tu sei bellissimo così.

    Se avesse potuto, Aoda sarebbe arrossito. Si limitò a sibilare nascondendo la testa tra i capelli di lei, mentre questa si dirigeva verso il luogo indicatole dalla lettera, con tanto di grossi occhiali neri a coprirle il volto. Probabilmente aveva preso un po’ troppo sul serio la cosa, ma come fan voleva dimostrare a Valentine di essere all’altezza della sua richiesta.
    Sarebbe riuscita a mantenere la calma e quel suo fare snob fino a che non lo incontrò faccia a faccia. A quel punto si morse il labbro, le pupille dilatate per l’emozione ed un sibilo nervoso mostravano come la sua copertura da professionista si stesse sgretolando. Prima che potesse aprir bocca per dire qualsiasi cosa al suo stilista preferito, qualcosa di più basso di lei la spinse via, verso uno dei tanti appendiabiti in giro per la stanza, con una certa fretta.

    Sù, forza, muoviamoshi, non sh’è tempo da perdere.

    La Vipera non aprì bocca, né si ribellò a quella che sembrava una delle aiutanti, o meglio, un’altra stilista di grande fama che era lì per dare una mano al suo collega. Hebiko si limitò a seguire gli ordini e farsi vestire e truccare, visibilmente emozionata e nervosa. A stento trattenne un sobbalzo quando lo stilista nominò Dorian, facendosi scappare un sorriso ebete.

    Oh miei Kami. Posso chiedergli di farmelo conoscere. E farmi provare altri vestiti. E farmeli scontare. Dorian dove minchia sei finito!? Servi anche a me!!

    Una volta finiti i vari trattamenti, la rossa potè finalmente specchiarsi. E fu in quel momento che arrivò Mihaw a parlare personalmente con lei, prendendola per le spalle e descrivendole il vestito.

    Ti piace? Per te ho scelto un abito occidentale, ma che si adatta perfettamente alle tue forme. Ecco, fatti sistemare un po’ i capelli… Questi orecchini riflettono la luce e sono capaci di accecare chiunque ti stia di fronte. Ma per i fotografi non è una buona idea, quindi hanno una speciale patina che può essere rimossa strofinandoli con le dita. Oh, non so quale sia la tua specialità, ma questo abito resiste a forti fonti di calore e respinge l’elettricità espandendola sotto ai tuoi piedi. Puoi persino usarlo sott’acqua!

    La precedente aiutante fece spostare lo stilista, l’unica in quel momento in grado di controllarlo avendo il suo rispetto, mandandolo da altre ragazze bisognose. Fu lei a finire di descrivere l’abito alla Vipera, bacchettando con un righello le sue scarpe:

    Questi gioiellini contengono una lama interna, mentre il tacco a spillo ha uno piccolo contenitore per mettershi ogni sostanza a tua disposizione. Ovviamente non vogliamo che nessuno si senta male là fuori, quindi ti abbiamo procurato qualcosa di semplishe ma d’effetto. Sta a te far brillare questo abito. Non deludershi!

    La ragazza si lasciò scappare una risata nervosa, irrigidendosi. Aoda, che fece capolino da sotto i suoi piedi, attirò l’attenzione della stilista.

    Ah, lui è il mio serpente. Uhm… Pe-pensavo di usarlo come Boa. Eheh. Assurdo no?

    Alla piccola stilista col caschetto l’idea piacque. Uno schiocco di dita, e tre rapidi assistenti misero le mani addosso alla bestia, ricoprendola di un aderentissimo tessuto con le stesse qualità del vestito della vipera, solo ricoperto di piume bianche, lasciando intravedere qualche spiraglio di blu. Soddisfatta, mise finalmente la Vipera in coda, in attesa che la sfilata iniziasse. Fu lì che la ragazza ebbe modo di dare un’occhiata ai dintorni, riconoscendo Kamine, Kairi e Harumi, fissando perplessa quest’ultima. Bisbigliò verso la creatura cercando di non farsi sentire:

    Ma non sarà un po’ piccina per questo lavoro?

    La sfilata ebbe inizio, ed Hebiko si irrigidì, con Aoda avvolto sulle sue spalle che cercava di calmarla:

    Sss… Non ci pensi signorina, quello che deve fare è solo arrivare in fondo e tornare indietro.
    Ci sono un mucchio di persone…
    Sssì, ma lei non ci pensi. Vada a testa alta, come fossero tutti dipendenti dell’Amministrazione.

    Non appena Harumi sparì per dirigersi sulla passerella, la rossa prese fiato, preparandosi ad avviarsi poco dopo. Quando l’altra fu abbastanza distante, fece la sua entrata in scena: alzò la testa, camminando con aria fiera, quasi snob, come volesse dare l’impressione di essere superiore a chiunque lì dentro. Non appena mise piede sulla passerella scaricò parecchia elettricità sul vestito che prese la forma dei quest’ultimo, scaricandola a terra come fosse un prolungamento dello stesso, con una lunga coda elettrica. Una volta arrivata in fondo, si prese qualche secondo per mettersi in posa, permettendo ai fotografi di cogliere il suo lato migliore, strusciandosi appena gli orecchini per liberarli dalla patina coprente quanto bastava per farla brillare come nessuna prima di lei. Tornò indietro con l’aria snob assunta in precedenza, cambiando atteggiamento solo quando raggiunse il dietro le quinte, sbuffando ed assumendo un’espressione più preoccupata. Avrebbe raggiunto Kairi per prima; non che con Kamine o Harumi avesse molta più confidenza, ma il provocante abito della prima la catalogò come professionista, quindi probabilmente non adatta ad uno sfogo sul com’era andata la sfilata, mentre Harumi sembrava semplicemente troppo piccina.

    Ehi, guardiana!

    Le avrebbe toccato appena la spalla, scaricando un pizzico di elettricità residua.

    Ah! Scusa, colpa mia, era… Lo spettacolo di prima insomma. Sei stata grandiosa là fuori, sembri aver grinta da vendere.

    Optò per un approccio gentile, trattenendo il suo nervosismo e mostrandosi leggermente imbarazzata. Per quanto amasse i vestiti e la moda, mostrarsi così apertamente ad un grande numero di persone la intimidiva non poco, tuttavia la posta in gioco era sufficientemente alta da farla osare. Aoda, ancora avvolto alle sue spalle, avrebbe fissato con sguardo gentile l’Uchiha, studiandola silenzioso.
     
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    -Chi è Valentine Mihaw?-

    Quel giorno era iniziato come tutti gli altri. Colazione di prima mattinata, studio e riposo. Doveva essere una giornata come le altre con la solita routine. Ma nel bel mezzo del relax, fu interrotta dalla presenza di suo zio. Distesa sul divano, gli lanció un’occhiata, sbuffando rumorosamente. Soprattutto quando aveva postato il suo sguardo sulla lettera che suo zio Bumi stringeva nella sua mano destra. Essendo molto curioso, aprì la lettera non appena fu consegnata. Un’altra missione? Probabile, in fondo era una kunoichi e, per la maggior parte delle volte, le convocazioni arrivavano sempre nei momenti meno opportuni. Aprì la lettera, immaginando già l’incarico assegnato. Ultimamente svolgeva sempre gli stessi compiti, cercava solo d’indovinarla mentalmente. I suoi occhi leggevano ogni singola parola, alzando infine il sopracciglio destro. Forse per lo stupore della missiva o per quello che aveva appena letto.

    -Non saprei…-

    La ragazza era stata scelta per un evento all’interno del paese del Thè. La sua missione non era altro che sfilare per lo stilista più famoso del continente. Una missione davvero insolita. Lei aveva sempre immaginato la vita di uno shinobi piena d’impegni e pericoli da affrontare ogni giorno. O almeno così aveva sentito dire da suo padre. Ma a quanto pare si sbagliava.
    Con uno scatto si alzó dal divano, posando poi la lettera su una mensola all’interno della stanza. Nel mentre parlava con suo zio che la guardava con sguardo confuso soprattutto per quel nome letto che, come sua nipote, non aveva mai sentito nominare.

    -... ma ha richiesto la mia presenza. Devo andarci.-

    Nella sua dimora al di fuori del villaggio di Konoha aveva sempre indossato abiti di elevatissima qualità. Il tessuto pregiato e i vari elementi decorativi rendevano l’abito non alla portata di tutti, soprattutto per il prezzo. Ma la sua famiglia era talmente ricca che quel prezzo era considerata solo una minima spesa. Non aveva mai sentito parlare di Valentine Mihaw, ma era lo stesso curiosa di provare i suoi abiti.

    [...]

    La sua famiglia aveva numerose case all’interno del paese del Thè. Tutte di proprietà della nobile famiglia che venivano utilizzate soprattutto durante il periodo estivo. Ma la giovane donna dai capelli rossi non si trovava in una delle numerose dimore di “sua proprietà”, ma alla capitale. Durante la sua infanzia l’aveva visitata qualche volta ma era troppo piccola per ricordarsi tutti i particolari della città. Davanti a sè si stanziava l’hotel più lussuoso della capitale. Infatti per le kunoichi invitate all’eventi erano state prenotate delle stanze per ognuna di loro. Aveva portato una sola valigia con sè, con alcuni vestiti e accessori per facolorare il soggiorno. Anche se la stanza che lo stilista aveva prenotato per le aspiranti modelle era già fornita di tutti i confort.
    Una stanza lussuosa in grado di offrirle il miglior riposo ed essere pronta per la sfilata. Si lanció di peso sul morbido letto, lasciando la valigia al centro della stanza. Focalizzó il suo sguardo sul soffitto della stanza. Sulle sue labbra si disegnó un sorriso, prima di chiudere gli occhi.

    -Che fortuna!-

    [...]

    Il raduno delle kunoichi era all’interno di un padiglione, all’interno di una grande stanza. Asami quando entró all’interno di essa fu subito catturata dall’atmosfera frenetica del momento. E non solo. Poichè fu trascinata di peso da alcune persone che, molto probabilmente, lavoravano per il famoso stilista. Iniziarono subito a prepararla, partendo dai capelli. Dopo un veloce shampoo, utilizzando diverse creme e altri prodotti, le addette allo styling cominciarono a trasformare la chioma della rossa. Normalmente i suoi capelli erano mossi ma quella volta li avevano trasformati rendendoli quasi del tutto lisci. Solo una volta che avevano finito di truccarla, vide la sua chioma completamente diversa.

    -Ma… ma che cosa avete fatto!?-

    Si avvicinó allo specchio, osservando più da vicino i suoi capelli. Non aveva mai avuto dei capelli così ordinati e le sue ciocche ribelle già le mancavano. Lanció un’occhiata alle collaboratrici dello stilista, mostrando i suoi occhi pieni di rabbia.

    -I MIEI CAPEL…-

    Ma fu strattonata da una di loro che inizió a portarla in giro per la stanza sotto l’occhio delle altre ragazze. Era solo in intimo ma questo non le dava fastidio, poiché anche nella dimora di famiglia la servitù era trattata allo stesso modo per colpa della sua testardaggine. Era stata portata in una delle numerosi postazioni dove le modelle indossavano i vari modelli ideati da Valentine. Molti di questi erano troppo larghi o troppo corti per la giovane Hoshiyama. Ma fortunatamente la collezione del grande stilista comprendeva diversi indumenti. Per trovarlo le assistenti che si prendevano cura di lei avevano impiegato molto del loro tempo.
    Il vestito della collezione di Valentine Mihaw era abbastanza particolare, anche allo stesso tempo poteva considerarsi una
    vera e propria divisa da kunoichi, grazie alle varie tasche che avevano aggiunto i vari collaboratori. Riuscirono a valorizzare il seno della giovane ragazza grazie ad un corsetto che venne coperto da un ulteriore maglietta bourdaux scuro a collo alto. Quest’ultima era aderente al corpo, lasciando parte del decoltè scoperto e gli avambracci anch’essi in vista. All’altezza delle braccia, indumento presentava alcune borchie puramente decorative. La gonna indossata, anch’essa bourdaux, lasciava le sue lunghe gambe in vista che venivano coperte da una semplice calza a rete. Venne aggiunta una fascia color bianca alla gamba destra per richiamare un elemento abbastanza comune tra gli shinobi dell’Accademia. Infatti le fasce potevano essere delle protezioni o semplicemente un modo per coprire le varie ferite. Ma quello non era il suo caso. Ai piedi indossava degli stivali rossi che coprivano le ginocchia, con un tacco di 10 centimetri. All’abito furono aggiunti vari accessori come due copribraccia del medesimo colore degli stivali e un orecchino bianco all’orecchio sinistro. Si guardó allo specchio per osservare da più da vicino l’abito indossato. Focalizzó il suo sguardo soprattutto sul petto, finalmente valorizzato.




    -Questo Valentine ci sa fare.-

    [...]

    Era il momento della sfilata, ma non era ancora il suo turno. Nel mentre, aiutate dalle donne che per tutto il tempo l’avevano preparata davano diversi consigli, soprattutto per la postura. Prima di diventare una kunoichi, in villa Hoshiyama indossava quotidianamente quel tipo di calzature. Dal suo trasferimento a Konoha non aveva mai avuto l’occasione d’indossarli. Fino a quell’evento. Ma fortunatamente prima della sua entrata in scena si abituó nuovamente, camminando avanti e indietro senza problemi ed aspettando il suo turno. Tra una sfilata e l’altra aveva visto diverse kunoichi fare diverse esibizioni per attirare l’attenzione dell’intero pubblico.

    -Tsk… Io non ho bisogno di fare tutte queste scene.-

    La sua voce era talmente bassa che solamente chi si trovava a pochissimi centimetri da lei o chi aveva un udito sovrasvillupato poteva sentirla. Così una volta in passerella fece una normalissima sfilata. Il suo passo era deciso ma allo stesso tempo elegante. Cercava di attirare la sua attenzione grazie al suo aspetto, ma soprattutto al suo viso. I suoi occhi verde smeraldo e le sue particolarissime lentiggini erano capaci di attirare l’attenzione di chiunque. E sulle sue labbra, in quegli istanti, si disegnó un piccolo sorriso. E solo una volta arrivata alla fine della passerella guardó un punto indefinito sulla folla, ammiccando. Per poi ripercorrere nuovamente la passarella come aveva fatto precedentemente e ritornare nell’area dove le altre modelle aspettavano con ansia il proprio turno. Asami si avvicinò ad un gruppo di kunoichi che sfilarono prima di lei.

    -Era da tempo che non indossavo scarpe di questo tipo. Spero solo di non essere stata ridicola.-

    CITAZIONE
    Ho scritto il post con il cell, quindi non so se l'immagine che ho inserito è gigatesca o minuscola ^^'
     
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    ..Il Ma(ia)Le..incarnato..
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    La sfilata stava letteralmente facendo impazzire gli invitati. Valentine Mihaw

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    dietro al sipario osservava le sue kunoichi esibirsi una dopo l’altra con sguardo serio e attento. Ogni dettaglio, ogni esibizione doveva essere perfetta come lo erano i suoi vestiti cuciti e tagliati ad opera d’arte. Lo stilista che presto sarebbe stato acclamato come il più grande di sempre osservava senza battere ciglio, era evidente che qualcosa stesse attanagliando la sua mente geniale -Mmh.. una brezza leggera sta soffiando tra le pieghe dei miei vestiti..- nella sua espressione sempre perfetta e alla moda una leggera piega si era inarcata sull’angolo della bocca -..presto soffierà.. la tempesta che mi eleverà al rango di divinità tra gli stilisti di questo continente..- qualcosa di oscuro si stagliava all’orizzonte, qualcosa che avrebbe cambiato per sempre la sua vita e quella di tutti i presenti all’interno di quel luogo sacro per la moda.





    [...]





    Mentre la sfilata continuava tra milioni di flash e applausi Hoshikuzu Chikuma stava chino a terra sulle proprie ginocchia quasi fosse stato colpito all’improvviso da un attacco di cuore. Era evidente che il rosso fosse in stato confusionale in quel momento tuttavia nessuno dei presenti si sarebbe degnato di chiedere se stesse male. La sfilata aveva semplicemente catturato l’attenzione di tutti e anche se fosse morto nessuno se ne sarebbe mai accorto -..lasciati andare.. lasciati andare..- la voce dentro la sua testa non accennava a smettere mentre le mutandine si stringevano attorno alle sue mani avvicinandosi sempre più al naso tra gocce di sudore e smorfie di sofferenza -Ugh.. io ma.. cosa?!..- il rosso stava cercando di resistere a quella voce ma semplicemente non poteva riuscirci -..annusale!!!- il comando improvviso della voce lo avrebbe colto come un fulmine a ciel sereno trascinando le sue narici come un fiume impetuoso verso le candide e pure mutandine trovate a terra. Gli sarebbe bastato percepire per un istante l’odore che le impregnava per sentirsi trascinare con prepotenza fuori dallo stesso corpo. Ciò che stava vivendo era una vera e propria esperienza di trascendenza divina.


    -Dove mi trovo?!.. che razza di posto e mai questo?!- Hoshi era stato catapultato all’improvviso in un luogo completamente privo di ogni punto di riferimento. A terra un leggerissimo velo d’acqua faceva da pavimento mentre il cielo sembrava ergersi verso l’infinito e oltre -Sono morto?!- -No!.. giovane Hoshicucco.. non sei morto- una voce roca e profonda lo aveva assalito alle spalle portandolo a voltarsi di scatto. Ciò che i suoi occhi avrebbero incrociato lo avrebbe lasciato di stucco -Non è possibile.. tu sei?!.. tu sei?!..- ciò che stava avendo luogo all’interno della sua mente aveva dell’incredibile.




    Dietro le quinte Harumi si stava godendo il meritato riposo seduta su una sedia reclinabile e sorseggiando del tè da una lattina per mezzo di un cannuccia. Visto che intorno a lei tutti correvano di qua e di là come indemoniati e nessuno le prestava la minima attenzione, continuò a risucchiare l'aria anche una volta che il liquido fu terminato, producendo una serie di rumori piuttosto infantili. Facile comprendere perché rischiò quasi di soffocare, per poi morire di imbarazzo, quando dal nulla sembrò comparire una kunoichi che non solo conosceva, ma a cui doveva perfino la vita. Coff...coff...Kairi-san! La ragazza tossì a più riprese, finché non fu fuori pericolo. Notò quindi che di fianco al ninja di Konoha si trovava anche la segretaria di Oto, con la quale aveva condiviso una disavventura piuttosto bizzarra il giorno stesso del suo arrivo al Villaggio. Hebiko-san, anche lei è qui? Cercò di abbozzare un sorriso, domandandosi se fosse ancora presentabile. Mi dispiace non aver assistito alle vostre passerelle, avrei di certo imparato molto! Resosi conto dello sguardo severo, eppure premuroso della sua salvatrice, Harumi tentò istintivamente di allungare i cortissimi short, nel tentativo di nascondere qualche centimetro in più di pelle. Era il meno peggio, gli altri erano semplicemente...troppo... Una sfumatura rossastra di imbarazzo apparve sulle sue guance. Ad interrompere la conversazione prima che assumesse una piega infelice fu l'annuncio dello stesso stilista. A quanto pareva la loro presenza era richiesta sul palcoscenico allestito per l'occasione. La ragazza raccolse la borsa, da cui faceva capolino la testa di un gatto di peluche, e seguì sgambettando le due kunoichi più grandi, felice di aver trovato compagnia.

    La situazione precipitò repentinamente. Le modelle si ritrovavano al centro di un piano architettato, a quanto sembrava, dallo stilista stesso per mettere in mostra le reali capacità delle sue creazioni. Più misteriosa la figura levatasi tra la folla, ma agli occhi di chiunque il suo vestiario sarebbe apparso per lo meno eccentrico. Harumi ne fu profondamente turbata, considerando la sua conoscenza limitata del mondo e il suo animo innocente nonostante le disavventure a cui era sopravvissuta. Annuendo spaventata, si raccolse dietro l'ombra rassicurante di Kairi, similmente a come aveva fatto con l'eliminatore Eiatsu nelle viscere di Oto. L'uomo strambo gridò qualcosa di incomprensibile, ma dall'aria poco rassicurante, per poi scaraventare tutt'intorno un'infinità di gocce del suo stesso sudore. Sconvolta, la giovane non trovò lo spirito di reagire. Per sua fortuna l'Uchiha fu molto più pronta di lei e, componendo una serie di sigilli, emise un'enorme sfera di fuoco dalla bocca. Le fiamme dispersero l'attacco, alzando un velo di vapore intorno a loro. Kairi...san...grazie... Il mormorio avrebbe raggiunto appena la sua, per l'ennesima volta, salvatrice. Vergognandosi di sé stessa, la neo genin si disse che non era più una ragazzina indifesa, ma una ninja, e quindi doveva fare la sua parte. Battendosi le guance con le mani, si diede coraggio. Restava il fatto che non aveva idea di come intervenire. Di sicuro tra le presenti era quella con meno esperienza di combattimento, tuttavia nessuna delle sue colleghe sembrava avere un piano al momento. La segretaria del Suono lanciò in un coraggioso attacco ravvicinato e tutte probabilmente gioirono nel vedere il suo colpo andare a segno. Un brivido freddo percorse però la schiena della giovane quando, con un movimento fulmineo, Hebiko venne privata del sostegno al proprio seno, lasciandola alla mercé degli sguardi più maliziosi se non si fosse prontamente riparata con il braccio. Paralizzata per il terrore, diede una rapida occhiata al viso concentrato sullo scontro di Kairi. Il loro avversario non aveva però finito di combinare disastri. Con una facilità disarmante modificò il terreno della sala, rendendolo simile a un enorme mare di sabbia. Le strutture che vi si poggiavano sprofondarono, mentre le tubature sotterranee rimasero esposte. Fu presto chiaro a Harumi, veloce con i ragionamenti, quale fosse il reale obiettivo del perverso avversario. Lo stesso fece una kunoichi ignota all'otese, ma estremamente altruista. Poco prima che i tubi cedessero si tramutò in ombrello, invitandole ad usarla. Annuendo, finalmente la ragazza si diede una scossa partecipando all'azione. Scattò in direzione della collega, raccogliendola da terra. Ehm...con permesso... Pur a disagio, cercò di mettere da parte l'imbarazzo ed aprì l'ombrello animato proprio nel momento in cui, con uno scoppio assordante, la sala si riempiva di una fitta pioggia. Ehm...le faccio male così? Non sapeva bene da che parte afferrarla, né se ci fosse una precisa corrispondenza tra le parti che componevano l'oggetto e il corpo della fogliosa, o se le sensazioni tattili la raggiungessero inalterate. Ti ringrazio, io mi chiamo Harumi. Se ce la caviamo mi scuserò come si deve... Non era ben chiaro per cosa dovesse scusarsi, probabilmente la neogenin era convinta di star mancando di rispetto alla generosa collega. Le faceva un po' strano parlare con un ombrello, ma non era la cosa più curiosa che le era accaduta dopo essere entrata in quel mondo. Fortunatamente la passerella rialzata dove si trovavano, per quanto distorta dalla mancanza di solide fondamenta, si trovava sopraelevata rispetto al terreno che andava inzuppandosi d'acqua, perciò non correvano il rischio di rovinare gli abiti per il momento. Purtroppo ora i loro movimenti erano piuttosto limitati, e nuovamente Harumi si trovava ad affidarsi a qualcun altro per la propria incolumità. Ci deve essere qualcosa che posso fare... Il mormorio sommesso venne coperto dal rumore dell'acqua grondante.


    aUy87gx



    Per il momento mi limito alla difesa, perché devo ancora aggiornare la scheda. Prossimo giro l'offensiva, forse ^^'
     
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