[Gioco] Il Ruolo dell'Accademia

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  1. DioGeNe
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    ::: Reggia dei Kondō, Villaggio del Gelo :::

    Riuscendo in ciò che sembrava davvero impossibile, Akira riuscì a frantumare il jutsu della principessa, liberando Jotaro dalla sua prigione di ghiaccio. Il ragazzo sembrava finalmente aver preso coscienza dei suoi mezzi, rompendo la barriera che lo sperava dal grande ninja che poteva diventare...forse non lo aveva ancora capito ma con quel "semplice" gesto aveva abbandonato il ragazzo che era sempre stato per intraprendere la strada da uomo.

    Sebbene provato da un gelo veramente annidato all'interno delle sue ossa, il Jaku sembrava in grado di stare in piedi e prendere ancora parte attiva nel destino di quel villaggio. I due si scambiarono le informazioni raccolte nei giorni ivi trascorsi e al termine della discussione sembrava appurato che Tensai-ji fosse un pericolo enorme non solo per il Gelo ma per l'intero equilibrio sul continente. Consci di avere ben poche speranze di cavarsela in uno scontro frontale, i due optarono per una pista raccolta dal kiriano e dal dubbio esito: era rimasto incuriosito da quell'artefatto brutto ed impolverato ma i sistemi di sicurezza messi in atto per proteggere i doni nuziali gli dovevano aver dato una appetibilità ancor maggiore.
    Portare il ritrovato compagno nella cassaforte fu una scelta azzeccata: Jotaro era a tutti gli effetti uno dei pochi esperti di sigilli tra le fila accademiche e per anni aveva affinato le sue conoscenze compiendo ricerche nel campo in praticamente ogni laboratorio o archivio dei quattro Paesi accademici. Il problema dunque non sarebbe stato individuare e decifrare quei fuuinjutsu tutto sommato standard ma scioglierli, visto che di chakra l'esperto non ne aveva più. Aveva già eseguito una cancellazione congiunta ma al tempo era stato il Kage in persona a completare il duo mentre Akira, per quanto abile, non era ancora a livello del Jinkurichi della Volpe. Conscio di ciò, il risorto si dilungò in una minuziosa spiegazione riguardo le operazioni da eseguire; una procedura complessa ma che, così spiegata, anche un combattente non proprio portato per quel genere di procedure poteva portare a compimento.

    Ci volle più tempo del previsto ma, viste le precauzioni adoperate dall'uomo svuotato nel tentien, tutto filò liscio. Akira finalmente aveva tra le mani la lanterna ma, se sperava in una qualche sorta di evento mistico sarebbe stato profondamente deluso nel constatare che nulla sarebbe accaduto: il vecchio oggetto avrebbe continuato ad emettere la sua flebile luce a tratti azzurra e a tratti purpurea; nulla che un semplice giocattolo a pile non potesse fare.
    Senza nessun allarme a cui rimediare, cassaforte da rompere o illusione soporifera i due avrebbero potuto trascorrere la notte in tranquillità, riposandosi per le energie spese e pensando ad un piano per l'indomani...Tensai-ji aveva il suo occhio puntato sulla principessa e l'intero evento, al primo passo falso la loro vita sarebbe stata davvero in pericolo. Avrebbero dovuto tenere forzatamente un profilo basso ed agire soltanto al momento giusto.

    ::: Hòritsu no Pitto, Villaggio di Kusa :::

    C'era qualcosa non tornava al piccolo bomberman di Suna; aveva passato ormai diversi giorni a contatto con quell'uomo tanto lungimirante quanto razionale e il suo comportamento sulla faccenda samurai non era in linea con l'uomo che aveva imparato a conoscere. Scruto l'uomo con le sue abilità sensitive alla ricerca di una traccia di chakra, qualcosa che potesse dare pace ai suoi dubbi ma non trovò nulla...sembrava davvero che il passato del nobile Mifune lo perseguitasse al punto da perdere la votazione più importante di quell'epoca ninja. I due quindi non si chiarirono e sebbene le ragioni del jonin fossero inattaccabili, l'uomo si chiude nuovamente a riccio divenendo più distaccato a freddo nei confronti del ragazzo.

    Ebbene, sarebbe stata proprio la testardaggine di Hohenheim la variabile ignorata da chi aveva orchestrato quell'enorme piano. I sigilli sarebbero durati fino all'ora x, quella del grande botto, ma inevitabilmente il jutsu che ne coprivano le traccie sullo scadere del tempo sarebbero risultati inevitabilmente meno efficaci...Quando il Kobayashi rifiutò a muso duro la stretta di mano con la giovane leader del Ferro, la sua guardia non poté convincersene e "guardò" ancora volta, speranzoso di trovare la prova che scagionava l'ambasciatore e il suo menefreghismo. Un minuscolo kanji, piazzato sulla colonna vertebrale, nella zona lombare, parzialmente visibile dalla tecnica di indagine del sensitivo: doveva essere quello, non c'erano altre spiegazioni. Da quando lo avesse addosso era un mistero; il giorno precedente non c'era e nella notte di certo nessuno era entrato nel loro albergo, eludendo la guardia attenta dei due jonin. E se il fuuinjutsu fosse stato piazzato prima dell'inizio della missione? E se anche gli altri ambasciatori accademici ne avessero uno? Uomini di potere del genere andavano in giro sempre scortati ma, per rivali di alto calibro, non sarebbe stato poi impossibile trovare lo spiraglio necessario per applicare il jutsu in giorni di pedinamento. Per scoprirne gli effetti non rimaneva che sciogliere il sigillo, osservando il comportamento di Mifune negli istanti successivi: la tecnica non sembrava agire con molto chakra quindi difficilmente poteva trattarsi di qualcosa di sconvolgente per la psiche dell'uomo. Non che servisse, dopotutto, se davvero c'era del rancore nel profondo nel suo cuore, sarebbe bastata una piccola spinta per piazzare i sentimenti ivi covati difronte alla razionalità!

    Il Sand Scoprion avrebbe avuto tutto il tempo a disposizione per trovare un modo per liberare l'uomo dal male che lo stava evidentemente "manipolando"; tra i presenti doveva esserci almeno un ninja esperto di fuuinjutsu, no? Interrompere la riunione non era una soluzione percorribile quindi il ragazzo avrebbe dovuto agire durante i lunghi sproloqui dei Daimyo e avrebbe dovuto farlo anche senza destare troppi sospetti; chi aveva fatto ciò o era uno dei presenti in quella stanza o vi aveva piazzato una sua spia, la quale probabilmente avrebbe anche impedito uno scioglimento. Far ricredere l'uomo riguardo l'alleanza con la famiglia Toshiro era l'unico modo per accaparrarsi il voto di Onoro, ancora visibilmente delusa dal comportamento dell'uomo e dalla stupidità degli "anziani" che governavano quel mondo. Un sorriso di conforto, tuttavia, il giovane lo trovò nel volto scimmiesco di Babayashi-sama, il quale con orgoglio avrebbe ascoltato le parole forti e sincere che quel piccolo ninja stava rivolgendo ai signorotti lì presenti. Certo, esponendosi in quel modo Hohenheim si era appena fatto diversi nemici, nemici potenti ed influenti che reputavano gli shinobi come mere armi prive di volontà propria; ma in quel frangente era più importante convertire quel testardo leader della Montagna, o almeno così la pensava l'accademico!

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    " Un discorso...come potrei dire...di cuore, giovane ninja. Eppure mi verrebbe da chiedermi se il livello di Suna sia sceso davvero così in basso per permettere ad un moccioso di diventare un jonin; un jonin sa stare al suo posto, un jonin rispetta chi gli è superiore. Mifune e Babayashi, non so quale sia il vostro piano, ma io vi suggerirei di tenere a bada la lingua biforcuta dei "vostri" ninja! "

    Un intervento scontato, visto che con quell'arringa di cuore il sunese avrebbe potuto sciogliere gli animi meno forti e decisi tra i Daimyo lì presenti.

    " E ora bando alle ciance! Mifune poni la tua domanda, ormai tutti presenti hanno ben chiara la situazione in cui vessa il continente e quindi voteremo per decidere l'esito di questa alleanza. "

    Il Kobayashi non si fece pregare e, senza cadere nella trappola dialettica del leader dell'Erba, non rispose alla provocazione e si limitò a porre il quesito alla base di tutta quella faccenda:

    " Signori Daimyo, la questione è semplice: il Paese del Fulmine e della Terra hanno fatto il passo più lungo della gamba e dalle prove messe in evidenza nel corso della riunione è chiaro che dobbiamo preparaci alla guerra. Anzi, mi correggo, la guerra è già iniziata siamo noi che ancora non ce ne siamo accorti: di giorno in giorno il nemico si fa più forte e noi dobbiamo rimanere compatti per uscire vincitori tutti da un conflitto che sembra inevitabile.

    Dunque la domanda che vi pongo è la seguente: darete il vostro consenso alla formazione di una grande alleanza economica e bellica al fine di debellare la minaccia di Kumo ed Iwa e ristabilire l'equilibrio nel continente? Io come detentore del secondo seggio Accademico mi impegno a garantire l'equa redistribuzione dei bottini di guerra a tutti gli aderenti e non in relazione al numero di forze messe in campo. Fino al termine del conflitto si interlaccerà una rete commerciale comune, da cui ogni alleato potrà attingere risorse in caso di necessità; le fucine di ogni Paese membro sforneranno armi per tutti, gli alimenti della raccolta dai campi, l'allevamento e la pesca verranno forniti senza costo alcuno. Al tavolo di guerra siederanno i Kage e i Comandanti di ogni Paese membro e solo a loro spetteranno le decisioni riguardo il dispiego di forze in gioco e le strategie da adottare; ognuno fornirà il massimo livello tecnologico e metterà sul campo i jutsu più potenti, Cercoteri compresi.
    Inoltre propongo una mozione di fiducia per Dōkutsu-sama, il Daimyo dell'Orso, come figura leader della nuova alleanza, che possa supervisionar l'operato di ogni membro con la calma ma la fermezza che lo ha sempre contraddistinto. I dettagli di quanto vi ho appena detto potrete trovarli nella pergamena che vi ho fornito.
    In ultimo, ricordo che nel caso nel raggiungimento della maggioranza, i Paesi rimasti fuori verranno considerati meno che neutrali, più vicini alle idee dei due invasori del nord e quindi potenziali minacce. In caso contrario, le cose rimarranno così come sono e la sopravvivenza nel peridi difficile che verrà sarà a carico di ogni singolo territorio, le cui strategie rimarranno cosa privata."


    Era stata una buona arringa, perché alla fine di questo si parlava, un botta e risposta con Jashin senza esclusioni di colpi; la proposta di Mifune, concisa a parole ma ben più dettagliata nella documentazione preparata, era ora al vaglio dei presenti e a breve una decisione sarebbe stata presa. Hohenheim doveva sbrigarsi se voleva che il Ferro si unisse alla causa dell'Accademia, non avrebbe avuto altra occasione dopo quella.
    Ad ogni modo, il primo ad esprimersi senza nemmeno guardare troppo i documenti del Kobayashi fu il leader dell'Orso, il quale ovviamente alzò la paletta per esprimere il suo consenso. Le Sorgenti Termali fecero poco dopo lo stesso, forte degli accordi commerciali con i quattro accademici che negli anni avevano reso quel lembo di terra una potenza mondiale. Oyu-sama era lì solo in vece del fratello ed era risaputo l'ottimo rapporto che il Daimyo avesse con Kobayashi, Kurogane e le altre famiglie ricche. Considerando il voto accademico, ora la situazione era 3 a 0...chiaramente votare contro era molto più rischioso poiché nel caso quelli si fossero trovati in minoranza sarebbero stati etichettati come nemici. Il Gelo si stava facendo attendere più del previsto, Mifune si sarebbe aspettato che la paletta del Kondō si levasse per prima (viste le ore trascorse insieme a pianificare il matrimonio a quel punto sancito tra la nipote di Koeda e la splendita Yoake). Leggeva i fogli, riga per riga e quel momento di debolezza fu subito colto da Jashin il quale si schiarì la gola affermando di essere contrario; istantaneamente la Cascata e la Neve si aggregarono al Daimyo più coraggioso chiarendo definitivamente la loro posizione sulla faccenda. 3 a 3.

    " Kawa...guardami almeno negli occhi mentre mi pugnali, sarebbe chiedere troppo? "

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    Così Mifune si rivolse al vecchio "amico", il quale non aveva il coraggio di tenere il suo sguardo. Cosa li aveva promesso quel viscido verme di Jashin? O di quale assurde colpe aveva macchiato l'accademico per riuscire a convincere l'uomo che un tempo gli era stato così vicino (in ogni senso) ? Un momento di gelo che lo shinobi della Montagna si sentì in dovere di interrompere:

    " Questo voto non è per te Mifune, ma per Hohenheim di Suna e per tutti i ninja con lo steso suo spirito di cui i Paesi che rappresenti sono composti. La Montagna oggi si schiera a favore della vita, della lealtà e dell'onore...lo stesso che, anche se solo per un istante, ho scorto nelle tue parole. "

    Ma mentre lo scimmione alzava la sua paletta come uno stuzzicadenti, vista la grandezza della mano che la impugnava, Quari-sama si espresse con un deciso no tutto sommato non così inaspettato visto che qualcuno aveva attentato alla sua vita proprio al primo avvicinamento con Mifune. Se il jonin di Suna aveva dedicato tutto se stesso nella raccolta voti, confrontandosi ripetutamente con quelle illustre cariche, lo stesso non si poteva dire per Shinken il quale aveva evidentemente fallito la sua opera di convincimento nei confronti del The. Certo, sempre che la causa Accademica fosse stata la stessa che aveva animato le azioni del Fedaikin, il solitario ninja delle Squadre speciali forgiato da anni ed anni di dottrina Otese. Ancora parità, mancavano solo i due pensierosi leader di Ferro e Gelo, entrambi in attesa di un qualche evento che potesse spingerli ad alzare o tenere abbassato il braccio. Riguardo Orosabi tutto sarebbe dipeso da un semplice gesto ancora sperato da parte dell'ambasciatore, e quini dall'operato dell'argilloso! Sarebbe bastato sciogliere il sigillo per farlo tornare subito in sé e accettare senza pensarci due volte la proposta di pace della quantomai lungimirante ragazza.

    Poco dopo Koeda-sama sembrò aver preso la sua decisione: chiuse il fascicolo difronte a lui e dando un'occhiata prima a Jashin e poi a Mifune si apprestò ad alzare il braccio optando per l'alleanza e gli ideali del secondo uomo.

    " ASPETTI SIGNORE! C'E' UN AGGIORNAMENTO DAL GELO! Pare che...che...IL VILLAGGIO SIA SPARITO! "

    La paletta arrestò la sua corsa a mezza altezza; la kunoichi che accompagnava il Daimyo aveva interrotto proprio sul più bello l'esito di quell'estenuante giornata di pura politica e aveva pronunciato parole allarmanti al punto da congelare completamente l'assemblea.

    " Spiegati kunoichi, cosa intendi dire con "sparito" ?! "

    " Sono in costante contatto con il Villaggio del Gelo sin dal primo giorno che siamo arrivati. Non ho mai perso un report da parte dei miei colleghi del reparto logistico ma ora il segnale è piatto e l'ultimo messaggio inviatomi è il seguente: s...siamo spac...spac..."

    " Sputa il rospo ragazza ! "

    " Siamo spacciati, siamo sotto attacco...l'Accademia CI HA TRADITI! "

    ::: Giardino adiacente la Chiesa Centrale, Villaggio del Gelo. :::

    Quando il clone del giovane kiriano si scagliò sulla ragazza in volo, pronto a farla saltare in aria insieme a lui, le speranze di Akira di vedere quella stronzetta stecchita dovettero attendere che la coltre svanisse a favore dell'esito dell'attacco. Ebbene, all'esile corpicino un'armatura di ghiaccio e legno si era aggiunta, rendendo la sua portatrice completamente immuni ad attacchi di quella portata [Corteccia di Ghiaccio, Pot 80] !
    Tensai-ji degno solo di uno sguardo il suo assalitore, il microbo della Nebbia che sembrava aver trovato un modo per scamparsela dalle prigioni ma sul suo viso non vi erano i solchi della rabbia, anzi, rideva, rideva a squarciagola, sapendo che presto tutte quelle nullità non le avrebbero dato più rogne.

    " HAHahahah AHAHAHahahahAHA "

    Continuò a salire in alto, ma questa volta a velocità sostenuta e compiendo strambe giravolte difficili da prevedere e quindi intercettare [Azione Rapida]...stava scappando dal kiriano, o almeno questo sembrava. In verità solo lei sapeva di avere poco tempo per mettersi al riparo perché a breve Lui sarebbe arrivato e di certo non avrebbe fatto una eccezione per un'alleata mai vista prima di allora. In pochi secondi divenne un puntino a malapena visibile mentre a terra Akira si accorgeva dell'inganno celato dietro il valso Domaru: al primo colpo, la trasformazione venne meno, smascherando il guardino come la principessa stessa, e al secondo il clone venne distrutto scomparendo in una nuvola di chakra...Aveva "liberato" la principessa dalle catene della bimba prodigio, riuscendo nel suo piano e era riuscito a convincere le guardie lì presenti delle malefatte della loto sovrana, ma se aveva davvero "vinto" perché in petto aveva la netta sensazione di essere in svantaggio, di essere finito in un guaio ancora più grande?

    Il drago sopraggiunse come un rombo assordante, squarciando le tetri nubi che trasudavano elettricità.

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    Era l'incarnazione stessa della morte. Nero come la pece e lungo più di ogni altra cosa, al punto da riempire il cielo del Gelo e far cadere qualunque cosa vi fosse al di sotto nel buio più totale...di fatto, non fosse stato per le scariche di fulmini che costantemente riempivano l'aria con i loro bagliori sarebbe stata notte piena. Di rado apparizioni del genere erano avvenute nella storia, o almeno quella che si ricorda, un evento paragonabile alla liberazione dello Yonbi, Cercotero dai muscoli di pietra e saliva di lava, nel deserto dell'Aunaroch o il Gahadokuro, scheletro infernale tra le Armi Ancestrali. In pratica, qualcosa di cui la terra stessa non desiderava esserne palcoscenico [90 SD].


    " UHAAAAAAAAAAAARGGGGGGGGGGGG! L'Era del FuLmINE è sOprAGgiuntA, è queSTA l'Ora del GIUDizio UnIveRsaLe! UUUUUUAAAAAAARRRRGGGGGGGGG! "


    Folle e furioso, il Re del Sud non avrebbe dato retta a niente e nessuno. Anzi, al suo decreto di morte seguì l'azione e d'un tratto quei fulmini sparsi iniziarono a convogliare attorno al corpo dell'immensa creatura andando man mano ad accrescere una sfera nera che qualunque sensitivo avrebbe potuto percepire davvero come la messa in atto di una sentenza ineluttabile. Il chakra raccolto dal dragone raggiunse in una trentina di secondi un valore fuoriscala, inglobando nubi e fulmini fino a svuotare quasi il cielo...Il rumore delle scariche elettriche si era fatto talmente assordante da costringere i civili ormai completamente nel panico e in lacrime a tapparsi le orecchie.

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    In quel momento di caos, Akira, Jotaro e i ninja lì presenti avrebbero dovuto mantenere la mente lucida per cercare salvarsi [2 round di tempo per imbastire una difesa]. L'ineluttabile realtà dei fatti, tuttavia, non sembrava dargli molte chance: qualsiasi controffensiva scagliata in direzione del globo oscuro, ammesso che si potesse arrivare in quel poco tempo ai 200 metri di altezza dove nasceva la minaccia, non avrebbe fatto altro che rallentarne di poco l'accrescimento. E a nulla sarebbero valse le parole delle due evocazioni di Raizen, che avrebbero raggiunto il loro pari solo dopo che la tecnica avesse iniziato il caricamento. Supaku aveva saputo toccare le corde giuste per alimentare ancor di più la follia del suo maestro.

    Akira avrebbe avuto tutto il supporto possibile dai quindici, tra studenti e genin impiegati nella zona del banchetto, e i due chunin ognuno a capo di un manipolo di gregari. Le altre unità armate del Villaggio erano a protezione delle mura, del palazzo reale e di ronda tra i vicoli della città e quindi troppo lontane per poter essere di aiuto. Anche tre chunin del gruppo di sensitivi, i fedelissimi di Domaru, si sarebbero aggiunti alla comitiva avendo ricevuto con largo anticipo l'allarme fornito dalle loro barriere di individuazione...Erano tanti ma senza il possente jonin a guidarli tutti sarebbe bastato scrutare i loro volti per capire di essere smarriti: non aveva altra scelta, il guardiano di Kiri avrebbe dovuto prendere le redini del comando per imbastire una difesa!

    Intanto Jotaro avrebbe avuto modo di appartarsi con i due giovani nobili; anche lui sembrava avere un piano sebbene, visti gli ultimi sviluppi, allontanarsi ora dall'unico punto in cui sarebbe stato organizzare una resistenza non sembrava essere una buona scelta. A meno che il Jaku non avesse modo di portarli molto, molto lontani da lì.

    " Dobbiamo rimanere qui e aiutare gli altri! Sono una kunoichi, fammi combattere per il mio nuovo popolo! "

    Il carattere focoso di Yoake sarebbe emerso ancor di più in quel momento di estrema criticità ma sebbene fosse un'incredibile combattente da mischia, in quanto a jutsu ad area conosceva ben poco e contro quell'ammasso di energia senza eguali non avrebbe saputo davvero cosa fare. Il Kondō, invece, inabile allo scontro ed evidentemente meno impulsivo, avrebbe cercato di far ragionare la ragazza, affidandosi ai consigli del delegato accademico:

    " Dobb...dobbiamo fidarci dei nostri ninja Yoake. Se noi moriamo allora tutti gli sforzi fatti per creare questa alleanza verranno meno...Jot...Joaro glie lo dica lei, dobbiamo andarcene di qui! Si ec...cco il rotolo è qui con me, lo prenda! Spe..spero possa teletrasportarci via o e...ev...vocare una qualche specie di b..bb...bunker! "

    Se davvero il risorto aveva un asso nella manica, quello era il momento di tirarlo fuori.

    Quando la sfera iniziò a scendere verso il suolo la flebile speranza di qualcuno degli invitati di vederla per sempre lì in cielo si dissolse definitivamente, tramutando la disperazione del momento in pura rassegnazione. All'impatto sarebbero morte decine tra gli uomini più ricchi ed influenti del continente nonché distrutto l'intero villaggio del Gelo [Kirin Superiore + Catena di Fulmini + Tempesta del Drago + Manipolazione della Natura, Pot 500. Vel Nera, Raggio 60x3x1.5 = 270 metri]. Il bersaglio iniziale era proprio il grosso albero che sorgeva sulla cattedrale, nel centro del villaggio, ovvero l'ultimo dono che la neo Regina ed Asso dei Cuori aveva lasciato alla sua terra natia. Un catalizzatore, era questo che facevano gli specchi di Ame, e se si fosse guardato meglio in quell'appariscente punto focale, dietro la corteccia del Mokuton e ai fiori di ghiaccio, si sarebbe scorto proprio uno di quegli antichissimi artefatti. Superato il mero ostacolo della chioma, non appena il mega raiton di Masamune fosse venuto a contatto con lo specchio, quello avrebbe reagito ingigantendone a dismisura la portata [Raggio x5 (Specchi di Ame) = 1.35 km]. Era così che la principessina dai capelli verdi era riuscita a potenziare il sinolo delle sue due manipolazioni ad estendere la sua illusione a tutto il villaggio; l'immenso albero serviva per portare i suoi fiori in ogni dove e all'interno di quei petali cristallini la ragazza aveva instillato il medium della sua illusione. Forse gli accademici si erano concentrati più sui singoli, addentrandosi nelle problematiche della famiglia reale, più che badare al quadro generale e, sebbene avessero scoperto il vero scopo del genjutsu, non si erano spinti alla ricerca della fonte di quell'immenso potere, probabilmente eccessivo anche per la bimba prodigio.
    Ad ogni modo, ora che il jutsu aveva ultimato il suo unisco scopo di sincronizzatore, l'albero avrebbe potuto palesare la sua seconda funzione trasmettendo la potenza dei raiton in ogni dove arrivando fin dove le sue lunghissime radici si estendevano, facendo collassare il villaggio stesso dalle fondamenta. Forse solo allora Jotaro avrebbe potuto comprendere le parole di Hekemura, il maggiordomo, il quale aveva invitato il Jaku a godere del suo status, "protetto" dal ghiaccio perenne della sua allieva...vantaggio che aveva perso nel momento stesso in cui il chunin di Kiri era riuscito a spezzare il jutsu.

    Per assurdo, dopo il fragore dell'esplosione e il bagliore scaturito da quell'immane colpo, l'unica cosa che sarebbe rimasta ancora in piedi sarebbe stata proprio una parte del tronco dell'albero, la parte centrale quella più vicina allo Specchio.

    ::: Covo dell'Asso di Picche, Villaggio di Ame :::

    " Pare proprio che abbiamo perso la nuova Picca...che peccato! "

    " Hehehehe poco saggio il ragazzo, avrebbe dovuto fidarsi dei suoi nuovi compagni e stare seduto al tavolo. L'ottagono lo ha sicuramente portato lì, troppa concentrazione di chakra per un neofita del controllo della Pietra. Spero solo che non gli venga in mente di combattere..."

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    Stava usando una qualche tecnica ma non era questo il problema principale per il Kage, ora solo all'interno di quella stanza. Aveva lasciato l'ambasciatore in compagnia dei suoi nuovi aspiranti alleati e questo lo aveva portato un passo più lontano di loro dall'ambasciatore apparentemente immobile e privo di sensi. Era chiaramente succube del jutsu di Konan, la quale non interruppe nemmeno per un istante il discorso di Raizen ma si limitò a guardo con sguardo compassionevole:

    " Io credo che possiamo anche smetterla con questa farsa, che dici...Hokage? Hai visto un drago? Si...è il nostro drago. Per come la vedo io hai una sola scelta, lasciare qui i soldi, salutare Nipponito e il tuo amichetto Jinkurichi e lasciare questo posto privato di ogni cosa di valore ti sia rimasta. "

    Finalmente l'Asso era uscito allo scoperto, dimostrando ancora una volta l'inaffidabilità che aveva sempre contraddistinto i ninja di quel dannato villaggio nella Pioggia.

    " Dai, non posso credere che tu abbia davvero creduto in una alleanza ahahah Allora sei davvero tonto come si dice in giro! "

    " Quello che Deidara vuole dire è che sei ancora giovane ed ingenuo Raizen-sama. Ti sei addentrato nei meandri di Ame continuando dritto per la tua strada nonostante le minacce che abbiamo messo sul tuo cammino...persino quando hai perso il tuo chunin non hai fatto una piega, continuando ad ottemperare alle nostre assurde richieste. Se ti avessimo cagato in testa saresti stato capace anche di sopportare questo? Ma scusa, non trovi strano che non uno ma due Demoni siano stati incaricati di scortare uno stolto politico in una missione diplomatica folle? Abbiamo piazzato il nostro sigillo sul vecchio due settimane fa."

    " Sgancia la grana e vattene prima che cambiamo idea e ti uccidiamo qui. "

    L'unica via di uscita era la porta che Feng Gu aveva lasciato aperta ma scappando avrebbe lasciato il Sarutobi e Sho in balia di Ame. I due non avrebbero nemmeno provato a fermare la fuga, anzi avrebbero riso a crepapelle nel vedere la Montagna del Fuoco di Konoha andarsene con la coda tra le gambe dalla tana del nemico. Sul piatto della bilancia c'era però la vita di molte più persone e la minaccia di una folle creatura istigata, incattivita e lasciata libera di distruggere ogni cosa avesse a tiro. Doveva prendere una scelta difficile ma non con la ratio, la quale li avrebbe suggerito di non avere la minima possibilità di uscire vivo da uno scontro contro tutta Ame, ma con il suo orgoglio.

    ::: Caverna dimenticata, Paese della Neve :::

    C'era una sola pecca nella strategia, una piccola insignificante falla ma che, se colta con tempismo, avrebbe potuto ribaltare in un attimo la posizione in estremo vantaggio in cui Rittoru aveva con largo anticipo pianificato. E se il genio di Kusa avesse sottovalutato la pedina di cui, sebbene avesse poche informazioni, il Flagello era solito servirsi con frequenza? E se il Kirin, incapace di combattere e prossimo alla sparizione, avesse avuto ancora la forza di un ultimo attacco in grado di sconvolgere lo senario così accuratamente allestito dallo jashinista?

    Quando il terreno franò, spezzando la maledizione del servo del Dio lo sguardo di quello non andò sull'unico possibile artefice di quel misfatto, né tantomeno sul suo padrone il quale sicuramente avrebbe approfitto di quel momento per fare la sua controffensiva...Rittoru si limitò a chiudere le palpebre figurandosi il dolore immenso che avrebbe provato più tardi, quando si sarebbe punito per quell'errore grossolano. Aveva peccato di superbia, denigrando una creatura inferiore; uno sbaglio che non era solito fare ma che il suo status di immortale saltuariamente lo portava a compiere. E Jeral avrebbe potuto comprendere cosa passasse per la mente del rivale nel vederlo completamente inerme difronte la sua avanzata...che si potesse davvero decidere di subire un attacco diretto per punirsi di uno sbaglio?

    Dunque lo shinobi dell'Erba non si appose a nulla, ne alla nerboruta presa né al dolore che ne conseguì; una scelta di cui se ne pentì l'istante immediatamente successivo perché per lui la sofferenza era piacere e in quella circostanza ogni forma di premiazione era ai suoi occhi immeritata.

    " E io che speravo mi tagliassi un braccio, come minimo...questo non è abbastanza. E ora vuoi condividere anche con me i segreti degli specchi...non merito tutto questo, davvero. "

    Si trattenne quindi dal rompere la capsula di sangue del pericoloso Nukenin, quella che aveva tenuto in bocca come scorta, e ristabilire il rituale con i piedi, lasciati liberi dalla morsa rivale e facilmente impiegabili per la creazione del fuuinjutsu. Come un giocatore di scacchi, Rittoru guardava fino a venti mosse in avanti e per ognuna di esse aveva preparato una risposta efficacie; nello specifico, azionare con il chakra il meccanismo installato sul suo addome per perforarsi l'intestino e piegare in due il troppo sicuro utilizzatore delle porte del chakra sarebbe stato un gioco da ragazzi. Il tronco era la parte del corpo in grado di subire più danni prima di causare svenimento; chissà se il Flagello aveva mai subito una ferita critica senza avere la minima possibilità di difendersi.

    Ma questo non avvenne e il motivo era che l'unica condizione valida per rompere il vincolo di morte che aveva con Jashin si era appena attivata. Uccidere Jeral in quel frangente, in quella caverna sperduta in chissà quale parte del mondo, sarebbe stato controproducente. L'immortale aveva errato lo spazio ed il tempo fino a cogliere una visione di morte ben più problematica del Flagello stesso, una distruzione che aveva ali di nuvole nere e il volto di un drago. Le sinapsi del cervello più unico che raro del ninja elaborarono in un istante le nuove informazioni acquisite, aggiungendosi alle equazioni matematiche da lui stesso elaborate per risolvere il puzzle del presente. Il problema, tuttavia, era proprio quello: il ben oleato meccanismo si inceppò una volta realizzato che la visione del fortunato viaggiatore era di un futuro ormai superato!

    " Siamo andati troppo avanti nel tempo. La mossa del Joker avrebbe senso solo se il concilio fosse ancora in essere...Dobbiamo tornare indietro e per farlo ho bisogno di te. "

    In un attimo la scelta di Rittoru si palesò agli occhi del rivale il quale ancora lo aveva in pugno, stretto nella sua mossa micidiale. Fallire da quella posizione sarebbe stato praticamente impossibile: [1 TA Sconvolgimento Spirituale + <b turbospoiler=" Speciale: L'utilizzatore può diminuire il numero di sigilli di una tecnica di 1 ogni grado ninja posseduto.
    (Consumo: 1/2 Basso per sigillo)">Azzeramento dei Sigilli + Mirino Alternativo, Stile di Combattimento Perfetto, Potenziamento Perfetto, Concentrazione 950]
    . Apparte la distanza nulla della proiezione e la rapidità di propagazione, la reattività del Flagello sarebbe stata messa a dura prova da una vera e propria intrusione mentale eseguita con tempismo perfetto [1 SA Affondo mentale, Riflessi -6 Tacche]. In tutto ciò, l'unico elemento che avrebbe potuto far intuire al nukenin del pericolo sarebbe stato il movimento dei piedi del ninja, le cui punte avrebbero virato leggermente verso di lui [Slot Gratuito].

    " Avanti, ora vediamo se fai il bravo. "

    GbPzsan

    " Vediamo un po...prima di salutarci potrei lasciarti una motivazione in più per risolvere questo problema. Probabilmente non vedrai l'ora di fronteggiare un nemico di tale portata ma, sai com'è, meglio stare sicuri. "

    La sensazione di non essere più padroni del proprio corpo avrebbe investito l'immortale, incapace di muovere un solo dito. Avrebbe quindi lasciato la presa sul nemico e, senza poter fare nulla, si sarebbe fatto toccare sulla fronte dal suo manipolatore, il quale vi avrebbe impresso un sigillo ben noto alla stessa vittima [2 TA Simbolo del Pensiero, Azione Rapida, Maestro Illustore + Impronta oscurità + Genjutsu Inarrestabili -> Efficacia + 50]. L'idea innestata era semplice: distruggere subito e a tutti i costi il drago profetizzato. Senza attendere oltre, Jeral si sarebbe voltato ed incamminato verso lo specchio. Ancora sotto il controllo del jutsu rivale avrebbe varcato la soglia del portale ancora attivo e con in testa un preciso obiettivo...se i calcoli dello Yamanaka fossero stati esatti, quello sarebbe bastato per condurre la sua arma verso la minaccia che si stava per abbattere sul continente.

    " Al prossimo incontro alla morte, Immortale. "


    ::: Hòritsu no Pitto, Villaggio di Kusa :::

    La situazione si era fatta improvvisamente tesa all'interno del palazzo nel cuore di Kusa: la notizia dell'attacco al Gelo colse tutti impreparati e le accuse rivolte verso l'Accademia furono sufficienti a far perdere in un istante la credibilità e il vantaggio (anche in termini di voti) che Mifune si era guadagnato. Chiaramente Jashin ne approfittò per cogliere la palla al balzo e puntare il dito contro l'uomo che per un soffio era in procinto di batterlo al suo stesso gioco:

    " Ecco! LO SAPEVO! L'Accademia non cambierà mai, avete sempre voluto il controllo di tutto e di tutti e questa ne è la prova! Ma avete fatto male i conti questa volta, il Gelo verrà vendicato così come l'orgoglio di tutti noi Daimyo qui riuniti! VI ORDINO DI RESTARE FERMI, siete sotto arresto da parte di Kusa! "

    Era dunque questa la mossa del nemico; levare all'ambasciatore, all'ultimo momento, una paletta di cui era certo, compromettendo inevitabilmente ogni previsione o calcolo. Certo mai il viscido opportunista con il kimono avrebbe pensato di ritrovarsi nella condizione di dover forzare un pareggio, invece che la sua vittoria! Ad ogni modo Hohenheim e Mifune erano nei guai e lo stesso trattamento sarebbe stato riservato a Shinken, all'esterno, il quale avrebbe visto la kunoichi a dorso del cane avvicinarsi a lui con aria minacciosa insieme agli suoi tre segugi.

    " Non rendere le cose più complicate di quanto già non siano. Sei in arresto. L'accusa è di cospirazione e tradimento. "

    Una situazione di stallo alla quale nessuna dei ninja delle altre delegazioni sapeva bene come gestire, soprattutto quelli delle fazioni che già si erano schierate a favore dell'alleanza. Ebbene, ancora una volta a rompere gli indugi sarebbe stato lui, il nano divenuto gigante, il quale si azionò in una frazione di secondo prima anche che Orasabi potesse azionare uno dei suoi jutsu di cattura sul jonin di Suna. Un enorme bastone sarebbe apparso da una coltre di fumo, allungandosi fino a raggiungere il raggio stesso della sala pronto a colpire il primo che avesse fatto un solo passo.

    " Bravi i polli. Non avevo intuito cosa avevate in mente fin quando non ho sentito quell'assurdità uscire dalla bocca della tipetta dai capelli blu. Hohe proteggi il Daimyo. "

    Babayashi non sembrava fidarsi delle parole di Jashin e, mentre con una mano reggeva la ciclopica arma, con l'altra eseguì il sigillo della Capra dando vita al suo spettacolino. Duecento bombecarta invisibili sarebbero esplose all'unisono facendo vibrare la terra dell'Erba e disintegrando in un sol colpo la barriera perimetrale alzata dalla squadra di Kusa. Tutti i ninja all'esterno dovettero proteggersi da un colpo improvviso e ravvicinato ma quella fragorosa detonazione avrebbe praticamente crepato il suolo, causando il crollo di parte del palazzo e come minimo sbilanciato ognuno dei presenti, dando all'esperto gorilla la possibilità di attuare il suo piano. Il crollo dell'edifico era imminente ma Asa Ameno era pronto e i suoi sigilli caricati già da due giorni per l'occasione...

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    " Qui ci pensiamo noi. Hohenheim-san, spero tu ti ricordi di me...mio padre è al matrimonio, te ne prego salvalo, se non è troppo tardi. Il nobile Baba sarà dei vostri; il fuuinjutsu di Mifune-sama è già calibrato per riportarlo nella sede accademica...voi dovrete concentrarvi sulla distanza che ci separa dal villaggio del Gelo per far si che il teletrasporto abbia effetto. Non conoscevamo ancora il luogo dell'attacco e non ho potuto prepararli con anticipo. Confido nelle vostre capacità! "

    Tutto era stato preparato con largo anticipo dal criptico ma lungimirante leader della Montagna. Nelle difese di Kusa c'erano delle falle, fin troppo evidenti per non essere notate, e lui le aveva sfruttate per escogitare una via di fuga...chiunque le avesse lasciate doveva essere dell'Erba ed evidentemente contro la politica scellerata del suo leader. Senza la barriera ad ostacolarlo e Yohanma a minacciarlo di morte, anche l'Otese avrebbe avuto l'opportunità per raggiungere il compagno, scoprire cosa diavolo stesse accadendo ed eventualmente unirsi a loro per la battaglia.

    ::: Cratere, Villaggio del Gelo :::

    " AHAHAhahaHAH AHAHAHA HhahahaHAH ho vinto io, sporchi ipocriti decelebrati! IO, IO SONO LA REGINA, io vi ho agnentati come scarafaggi! UuHAUHAHAU HAHAHAH "

    Le risa di una bimba riempivano il silenzio del Gelo. Era a mezz'aria e levitando sorvolava il capo di battaglia a grande velocità; sembrava completamente fuori di senno, alternando urla di gioia a momenti di estrema serietà, e sfruttando un qualche potere telecinetico di notevole potenza si poetava in giro detriti di palazzi andati distrutti. Ogni tanto si arrestata e, con sguardo glaciale, ne scaraventava una parte sulla superficie, in corrispondeva in un qualche movimento sospetto...avrebbe finito con le sue stesse mani qualche "fortunato" sopravvissuto, se mai ce ne fosse stato.

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    A prima vista, però, le macerie erano l'unico protagonista. Certo, questo fin quando i sopraggiunti non avessero rivolto gli occhi al cielo, realizzando di avere sopra le loro teste un dragone di proporzioni colossali! Masamune era ancora lì, al centro della tempesta, fermo, immobile, come se avesse compiuto uno sforzo immane e avesse bisogno di recuperare le energie. Ogni tanto farfugliava qualcosa in una qualche lingua antica o scoppiava a ridere, segno che anche lui doveva essere pazzo almeno quanto la ragazza dai capelli verdi, ma gli spostamenti dell'affusolato corpo erano ridotti al minimo, così come l'uso del chakra.
    Intuire che fosse quell'essere l'artefice di quello scenario di morte e distruzione non sarebbe stato difficile.

    Il primo a giungere sarebbe stato l'Asso delle Picche, sbucando proprio dallo specchio che aveva preso parte attiva a quanto accaduto. Non sapeva come e non ne conosceva il motivo ma la Pietra Cremisi che lo aveva spinto ad entrare in contatto con il fascio di energia doveva aver reagito con quello strambo artefatto attivando una qualche sorta di jutsu spaziotemporale. Visto lo stato di calamità naturale che aveva colpito il Gelo, sarebbe stato per lui difficile capire anche dove fosse finito: la neve presente tutt'attorno poteva essere un indizio ma vi erano molti posti con quelle caratteristiche nel continente...a dirla tutta avrebbe potuto esserne anche al di fuori!
    La presenza dei draghi di Raizen, considerando quello che i due si erano detto ad Ame, però, gli avrebbe fatto realizzare che il frammento nel suo corpo aveva voluto portarlo proprio verso il pericolo preannunciato dal Kage. Ciò che vedeva attorno a lui doveva essere il Villaggio del Gelo, o almeno ciò che ne rimaneva.

    Qualche istante dopo sarebbe comparso, a circa trecento metri di distanza, ai piedi di quello che doveva essere il palazzo dei Kondō, il gruppo proveniente da Kusa. Il teletrasporto di massa messo in atto dalla colazione appena formatasi condusse Hohenheim, Shinken e Babayashi all'altro capo della connessione Gelo-Erba instaurata. Come per il nukenin, grande sarebbe stato il loro stupore nel constatare quello che era successo; il messaggio che era loro arrivato era dunque vero ed erano arrivati tardi per poter rimediare...di quello stupendo villaggio, dei suoi abitanti, dei Daimyo e uomini di potere lì riuniti non rimaneva che il ricordo.

    Tuttavia osservando il dragone e la ragazza in volo sarebbe apparso subito chiaro ai tre di essersi catapultati in una situazione alquanto rischiosa; per il momento nessuno dei due sembrava averli visti ma non sarebbe passato molto prima che lo sguardo del Re del Sud li individuasse tra le macerie o che l'Asso, in preda al suo desiderio di sterminar ogni cosa, li scovasse. Dovevano decidere cosa fare ed escogitare un piano e dovevano farlo al più presto!

    " Vola senza uno schema preciso ma se siamo bravi e fortunati possiamo prenderla alle spalle o dopo che smette di attaccare a caso con i detriti. Io sono molto agile e capace di grandi salti, fino a cinquanta metri la posso afferrare senza problemi...per quote superiori ho bisogno di qualche preparativo. Sono principalmente un taijutsaro ma conosco dei sigilli di confinamento potenti, basta che riesca a toccarla con il mio bastone. Dobbiamo coordinare le nostre mosse però, così da sferrare un potente attacco nei pochi istanti in cui sarà indifesa. Non si aspetta di essere attaccata ora. La pagherà per quello che ha fatto! Quanto al drago...mi sembra affaticato al momento, forse non potrà esserle di aiuto se agiamo subito! A lui penseremo una volta che abbiamo catturato la stronza. "

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    Il Daimyo in versione gorilla alto tre metri era propenso all'azione; avevano l'opportunità di catturare un nemico dal quale avrebbero potuto raccogliere moltissime informazioni e, accorgendosi dello stato di recupero del dragone, distruggere una minaccia pericolosissima per gli equilibri del continente ora che era debole.

    Quello che il Kage avrebbe visto, subito dopo il bagliore dell'ottagono, sarebbe stata la stessa desolazione di tutti gli altri...uno scenario di morte e distruzione senza eguali, superiore di gran lunga all'attacco alla sede Accademica per mano dei Cremisi. Se i suoi due draghi fossero stati lì o meno ad attenderlo solo le azioni che questi avrebbero intrapreso nei confronti del folle Masamune avrebbero potuto dirlo.
    Guardandosi alle spalle avrebbe realizzato di essere appena uscito da quello che sembrava un grande specchio e che a Ru Wai era accaduta esattamente la stessa cosa, essendo quello arrivato solo qualche secondo prima. Sarebbe dovuto uscire dall'involucro dell'albero, il quale lo rendeva occultato alla ragazzina e al drago, per osservare bene in quale guaio si fosse cacciato. Lì c'era un drago da "curare" e lui era forse l'unico in grado di poterlo fare!

    Circa un minuto dopo, a fare la sua apparizione sarebbe stato il Flagello, proprio colui che aveva dato inconsapevolmente inizio a quella tragedia (o forse miracolo per la visione distorta del mondo propria del nukenin). Era stato lui che aveva risvegliato gli Specchi, attivando l'ottagono di Ame e liberando Masamune dalla prigione che lo custodiva; un evento inaspettato ma accolto con entusiasmo dal Joker, il quale aveva pensato fin dal principio al numero due dei jinkurichi della foglia come batteria per attivare il meccanismo. Qualora Feng Gu e Raizen fosse rimasto lì nei pressi dell'albero, l'apparizione di Jeral non sarebbe passata inosservata e i tre avrebbero potuto decidere "insieme" come comportarsi; in caso contrario il nukenin più ricercato del continente, dopo Hayate, avrebbe avuto carta bianca per scrivere il dafarsi. Avrebbe optato per un approccio diretto, come suo solito, oppure avrebbe atteso il momento giusto per uscire allo scoperto? Sapeva chi fosse la ragazza, il suo nuovo servetto glie lo aveva rivelato nella prigione dell'Erba, e gli Specchi gli avevano già mostrato il dragone come presagio di sventura e morte...In altre parole, due rivali di livello altissimo, sicuramente non affrontabili da solo.

    Se il destino di Minoru, coinvolto in pieno dal Kirin, o di Sho, prigioniero di Ame, era ben delineato, di Akira e Jotaro ancora nulla era noto. Se avessero trovato un modo per salvarsi dal crudele fato solo il tempo lo avrebbe rivelato.

    Ultimo ma non meno importante, in un antro tra due grosse lastre di pietra (un tempo appartenenti alla chiesa) sbucò una mano, poi un braccio ed infine il volto di un uomo grandemente provato da quello che aveva passato. Il suo scontro con l'assassino del Fulmine era stato interrotto sul più bello dall'esplosione, quando il soffitto delle prigioni situate nell'entroterra gli era crollato addosso; lui si era salvato per puro miracolo e solo grazie ai jutsu che sapeva infondere nella sua spada...il rivale, con tutta probabilità, non era stato così fortunato. Tra lacrime e sangue, il suo sguardo straziato si posò sul Tensai-ji, la bimba che aveva cresciuto come una figlia per tutti quegli anni e per poco non rivelò la sua posizione sbraitandole contro e vomitandole il suo disprezzo. Aveva tradito lui, la sua famiglia e il suo villaggio macchiandosi di un crimine imperdonabile...l'avrebbe pagata e sarebbe stato lui stesso a rimediare ai suoi errori, uccidendola con le sue stesse mani! Parola di Domaru.

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    Qualora tutti fossero rimasti nascosti e nessuna azione azione offensiva fosse stata portata all'Asso, la ragazzina se ne sarebbe andata ridendo a crepapelle volando verso il cielo fino a scomparire dietro le nubi nere; avrebbe lasciato che Masamune facesse del luogo dove era crescita la sua nuova casa e avrebbe tagliato definitivamente i ponti con il passato dirigendo il suo sguardo in avanti, verso Ame.



    CITAZIONE
    OT/ Signori, questo è l'ultimo giro di giostra. Dopo più di un anno ce l'abbiamo fatta ma io sono molto soddisfatto di ciò che abbiamo prodotto; spero vi siate divertiti! Assegnerò gli stemmi dopo i vostri post.
    Detto ciò, per tutti (almeno chi è ancora vivo XD), si è sbloccato un megascontro! Consideratelo un mio regalo per i buoni post che avete prodotto :asdx: Chi vuole tirarsi in dietro può farlo, trovando una motivazione plausibile per uscire dal duello in questo post conclusivo. Il drago è un BOSS GIGANTE e come tale fuori dalla scala di potenza canonica dei png che affrontate in quest quindi per batterlo / convertirlo / qualunque sia il vostro piano avrete bisogno di lavorare di gruppo e farlo bene (avete anche dei png alleati, sfruttateli). In più c'è l'aggravante Tensai-ji che, però, se non vorrete affrontarla se ne andrà lasciando spazio al solo dragone.
    Con chi continua io direi di proseguire su questo topic, senza crearne uno nuovo. DAI CAZZO!

    ps. Gli esiti della quest per quanto riguarda il macro-gdr io direi di renderli pubblici dopo questo scontro, in maniera da chiudere il cerchio in maniera completa./OT


    Edited by DioGeNe - 9/9/2018, 00:55
     
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106 replies since 25/6/2017, 16:36   5129 views
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