[Gioco] Il Ruolo dell'Accademia

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  1. - Hohenheim -
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    Il marchio dell'inganno


    IX



    Il sigillo appariva quasi traslucido ed a tratti invisibile all'occhio allenato del jonin, il quale era tuttavia un esperto dei flussi di chakra e delle sue alterazioni. L'unico modo affinché un sigillo del genere potesse essere sfuggito alla sua guardia era che fosse stato schermato da tecniche apposite che ne impedissero l'identificazione. Del resto, che il sigillo si fosse sempre trovato sulla pelle di Kobayashi era l'unica soluzione che ne contemplasse l'esistenza. Nessuno si era avvicinato all'uomo durante la sua guardia ed il giorno precedente sicuramente il sigillo non era presente. Dunque erano stati ingannati. Ame, i Cremisi o chi per loro si erano preparati con largo anticipo a questo evento per piegarlo al loro volere. Il jonin pensò quanto sforzo doveva essere stato devoluto a piazzare i fuuinjutsu sulle cariche tra le più alte in tutto il continente. Cariche, al plurale. Perchè se i loro nemici avevano avuto accesso a Kobayashi, allora dovevano aver avuto accesso anche agli altri due ambasciatori che erano stati mandati. Se così erano le cose, Hohenheim valutò che probabilmente era troppo tardi per cambiare le cose e voltare quella situazione a loro vantaggio. Lui si era accorto del sigillo appena in tempo, e forse avrebbe potuto fare qualcosa a riguardo, ma cosa si poteva dire delle altre due missioni che, in parallelo, si stavano svolgendo ad Ame ed al Gelo? Hohenheim decise che era meglio non pensarci.

    [....]

    I sigilli non erano una di quelle arti ninja che il prodigio di Suna aveva studiato a fondo. Questo per dire che non era nelle sue capacità di rimuovere un fuuinjutsu, e non uno di quel livello. Shinken era già fuori dalla sede del concilio e comunque Hohenheim dubitava che sarebbe stato utile in quel frangente anche se ci fosse stato. Ad ogni modo, doveva trovare un modo per scioglierlo. Sebbene non gli fosse chiara la sua funzione, chiaramente il fuuinjutsu doveva aver incasinato la mente del Kobayashi, i cui comportamenti si erano fatti sempre più strani ed irrazionali nelle ultime ore. In particolar modo il rifiutare il voto del Ferro era stato eclatante, nonchè l'inidizio che aveva fatto insospettire il jonin, prima di ogni altro. Non rimaneva che trovare qualcuno in grado di eliminare il sigillo e contattarlo. Eppure la riunione era già iniziata, ed il jonin non poteva agire liberamente.

    [...]

    Poter parlare davanti a tutta la folla gli permise tuttavia di poter mandare un messaggio a coloro presenti nella sala di cui si fidava. Il messaggio, come detto, li avrebbe informati della minaccia costituita dall'Erba, ma non solo. Mentre Jashin lo sbeffeggiava, Hohenheim avrebbe portato il suo messaggio di aiuto nuovamente con la comunicazione a distanza: Kobayashi ha un sigillo sulla schiena che gli offusca la mente. Se non verrà subito eliminato, la votazione potrebbe essere compromessa. Lo avrebbe fatto passare per un impreco a mezza bocca in risposta alle parole di Jashin. Quand'anche nessuno tra Babayashi, Orosabi e il gigante dell'Orso avessero avuto l'abilità di eliminare il sigillo, forse avrebbero saputo chi rivolgersi e, se glielo avessero fatto capire, sarebbe stato lui stesso ad interpellarlo così come aveva fatto con loro. Intanto i sensi del jonin sarebbero stati tesi come corde di violino. C'era sempre la possibilità che qualcuno impedisse la cancellazione del sigillo, ma questo Hohenheim non lo avrebbe lasciato accadere. Se fosse stato necessario avrebbe bloccato con la sua argilla chiunque di indesiderato si fosse avvicinato.

    [...]

    La votazione, intanto, era appena iniziata. Hohenheim aveva ripreso posto accanto al Daymio, e si era seduto mentre lui poneva la domanda finale. Il livello di attenzione nella sala si era ulteriormente alzato rispetto al suo intervento, ed ora i voti iniziavano a fioccare. Ad ogni paletta che si alzava, il jonin si scoprì sempre più teso. Un manciata di quelle palette ed il destino di un continente sarebbe stato deciso. Quando la votazione si portò sul 3 a 3, il jonin bambino si accorse di star serrando con forza il proprio ginocchio con la mano. Rilasciò la presa. Cascata e Neve si erano finalmente mostrate per quelle che erano. Una notizia che a quel punto era ben nota a loro, ma che rendeva la situazione alquanto spigolosa. L'intervento di Babayashi portò l'accademia in vantaggio, mostrando che le sue parole avevano avuto l'effetto sperato. Il jonin se ne rallegrò, solo per poi vedere le sue speranze sprofondare al voto a loro sfavore del Tè. Shinken aveva usato un approccio rischioso ed ora ne pagavano le consequente. A peggiorare la situazione c'era il Daimyo del Gelo che ancora non aveva dato il suo voto. Nonostante il matrimonio in corso, l'uomo ancora non si era deciso. C'era tuttavia ancora speranza. Mancava ancora il voto di Orosabi, che attendeva ancora speranzosa il gesto di apertura da parte di Kobayashi. Se Babayashi non era già intervenuto, anche mettendo in mezzo qualcuno che potesse risolvere il problema, questo era davvero il momento giusto per farlo.

    Intanto,l'uomo del Gelo aveva preso la decisione, ed avrebbe a breve acconsentito all'alleanza, se non che una nuova notizia arrivò alla loro attenzione: il Gelo era stato appena attaccato e distrutto.

    [...]


    La notizia era arrivata così a ciel sereno che per un attimo tutti i presenti rimasero scioccati ed ammutoliti. Durò poco. Jashin, che chiaramente sapeva esattamente quello che stava accadendo, non perse l'occasione ed additò l'Accademia come responsabile dell'attacco, nonché dichiarandoli in arresto. Hohenheim, intanto, si era alzato e teneva il Daymio a stretto giro. Sul suo petto, il Kiseki si era immediatamente fusoKiseki Verde [Meccanismo]
    Il kiseki è un artefatto di un metallo particolare che può fondersi naturalmente con un oggetto organico toccato, a discrezione dell'utilizzatore. La zona del corpo scelta, a discrezione dell'utilizzatore, otterrà un potenziamento di +20 alla potenza offensiva o difensiva. In una parte del corpo ospite, comparirà il Kiseki. Rimuovere e fondere il Kiseki con un nuovo oggetto o parte del corpo richiede 1 ora di preparazione.Tipo: Supporto - Supporto
    Dimensione: Piccola
    (Potenza: 0 | Durezza: 0)
    [Da chunin in su]
    con il corpo, pronto alla battaglia. Non avrebbe permesso a nessuno di avvicinarsi all'uomo, nè tanto meno che lo prendessero in custodia. Era ben conscio che tutto quello era un piano orchestrato e che loro erano stati incastrati. Tuttavia non era possibile riuscire a farla franca contro tutti quei ninja..doveva pensare ad un modo di portar via l'ambasciatore e doveva farlo in fretta.

    Fu allora che Babayashi si rivelò non solo di essere un grande alleato ma anche uno stratega ben più lungimirante di chiunque altro in quella sala. Con poche mosse aveva messo sotto il suo controllo la sala, ed una catena di esplosioni da bomba carte che aveva predisposto furono sufficienti a far saltare in aria la barriera che, in quel momento, impediva loro la fuga. Solo adesso il vero senso della barriera era stato rivelato: non serviva a tenere fuori i Cremisi quanto tenere prigioniero l'ambasciatore accademico. Tuttavia l'esplosione aveva reso anche il palazzo instabile e presto sarebbe crollato su tutti loro. Ambasciatore dobbiamo lasciare questo edificio, subito! Ma un attimo prima di caricarsi letteralmente l'uomo in spalla, Asa Ameno si avvicinò a loro, inscrivendo dei sigilli che avrebbero teletrasportati lui, Shinken (il quale era a sua volta giunto) e Babayashi direttamente al Gelo. Sorvolando sull'incredibile potenza del fuuinjutsu, Hohenheim ringraziò il ragazzo. Chiaramente aveva un interesse nel mandarli lì, nella fattispecie suo padre, ma questo serviva bene anche i loro scopi, ed, in particolar modo, sarebbe servito a tenere al sicuro il Daymio. Per un attimo Hohenheim comunque si chiese se quella fosse un'ulteriore macchinazione dei suoi nemici, ma decise di fidarsi, non tanto dell'Ameno, quanto di Babayashi che sembrava essergli alleato.Ti dobbiamo molto Asa Ameno. Non lo dimenticheremo.

    Tutto era pronto. Hohenheim si impresse sul braccio sinistro un sigillo della psiche, sapendo che stava per andare incontro alla battaglia. Non ci fu tempo di disegnarne altri. Il suo sguardo si posò su Babayashi per primo; lo vide sparire mentre il justu spaziale lo portava lontano da quel luogo. Si volse quindi verso l'ambasciatore. Tutto era accaduto molto rapidamente e l'uomo era ancora piuttosto scosso. Andrà tutto per il meglio. Riuscì a dirgli prima che anche il suo sigillo venne attivato, seguito a ruota da quello dell'ambasciatore stesso.
     
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