Rise - Secondo Atto[Gambe nuove ed Add TS per Kensei]

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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Rise - Secondo Atto


    Il Cavaliere Oscuro

    Kutsu Guardava silenziosamente l'uomo muoversi quasi rabbiosamente sotto il suo orgolio ferito. Kutsu comprendeva ciò che lui diceva. Ma a differenza di Kensei, Kutsu non aveva avuto scelta se non nascere così, un ricettacolo della furia di sangue la cui anima era stata sporcata dalle nere fiamme dell'odio inventate da suo padre Jigoku. Le speranze che gli erano state risposte sopra erano morte con la morte di suo padre e tutto ciò che aveva potuto fare era cercare vendetta fallendo. Non c'era giustizia, non c'erano simboli nella storia di Kutsu. C'era solo una grande rabbia senza fine.
    Quando Keiji tornò ad essere Kensei anche in quel mondo oscuro Kutsu comprese davvero quando profondamente fosse andata l'anima di Kensei in quel cammino fatto di oscurità. Un cammino dal quale non sembrava esserci ritorno. Nemmeno le fiamme dorate avrebbero potuto mondare l'uomo da quei sentimenti furiosi, piuttosto avrebbero potuto semplicemente arderlo fino a ridurlo in cenere.
    Comprendo. Disse il drago con tono solenne. Ma tu non puoi uccidermi, nessuno può uccidermi. Finché anche solo una fiamma nera arderà nel mondo, io sopravvivrò. Non puoi uccidere il fuoco.
    Kutsu si riavvicinò a Kensei, quella volta era un costrutto etero, fatto completamente di nere fiamme. Non aveva più scaglie, denti ed ossa. Quella era la vera forma rimanente dell'anima di Kutsu. E come il fuoco esso si moltiplicava quando trovava terreno fertile ed in Kensei l'aveva trovato, ed era forte.
    Tu sei stato toccato dalle fiamme nere animate dalle mia intenzione. Non è qualcosa che puoi scordare, Kensei. Anche se non mi accetti e ripudi, il fuoco che ti ha toccato è la forma più nera di odio e continuerà ad ardere in te, perché sei come legna secca gettata su un falò. E ti daranno potere, alimenteranno la tua furia, ti renderanno ciò che Itai Nara ed i suoi Ryuukishi credono di aver eliminato. Non è una tua scelta.
    Sembrava un discorso fatalistico, eppure se Kutsu stava garantendo un qualche potere a Kensei allora la scelta l'aveva usarlo o meno. Le fiamme di Kutsu andavano diradandosi. Il mondo attorno a loro stava crollando su se stesso. Kensei avrebbe iniziato a cadere nel vuoto senza fine, svegliandosi di soprassalto.

    Rise - Secondo Atto


    III

    Quando Kensei si fosse svegliato avrebbe visto il soffitto. Era stato rimesso sul letto e la luce era diventata arancione. Nella stanza c'ero io, il guanto Kutsu rimosso dalla mia mano. Fissavo Kensei con sguardo preoccupato, con mille e più pensieri i testa. Nella stanza c'era anche Yogan, nella sua forma umana. Lei invece fissava Kensei con chiara ostilità.
    Qualcosa è accaduto, con quel drago. Dissi, senza essere sicuro di sapere cosa. Kutsu è qualcosa di pericoloso, malvagio. Eppure, innocente. Non ha fatto male mai a nessuno, perché è stato fatto nascere così. L'ho ucciso prima che facesse danni reali ed ora quel guanto è tutto ciò che vi rimane... o vi rimaneva.
    La mano destra prese fuoco, ed emisi nuovamente le fiamme dorate, ma solo per mostrargliele.
    Queste fiamme d'oro sono dentro di me poiché sono stato toccato da esse una volta. Questo tipo di fiamme è qualcosa di misterioso e potente, quando trovano il giusto terreno su cui attecchire ardono in eterno. Chissà, se vorrai in futuro potrai evocarle anche tu, ma non sei ciò che sono io per i draghi e forse questo non accadrà mai ma qualcos'altro è accaduto. Il tuo chakra è diverso, qulcosa è cambiato in te, Kensei. Alzati.
    Quell'ultima parola era un vero e proprio ordine. E quando Kensei provò ad alzarsi avrebbe scoperto che rispetto a prima sembrava essere tutto semplice. C'era ancora un po' di goffaggine nei movimenti, ma se avesse voluto avrebbe potuto camminare per tutta la stanza senza problemi.
    Quelle fiamme hanno fatto esplodere un potere che avevi dentro. Meika mi ha detto cosa è accaduto prima. Un potere in grado di atterrire ed indebolire... ed i Kami sanno solo cos'altro. Meika ha anche notato però che ti sei ripreso incredibilmente veloce da quando quelle fiamme ti hanno toccato. Kutsu ti ha fatto dono di qualcosa, forse ha solo amplificato ciò che stava nascendo dentro di te. Non lo so, ma i doni dei Draghi sono doni importanti, potenti e pericolosi. Ma adesso, sei tornato e sei vivo Kensei. Presto potrai assumere il ruolo che ti spetta.
    Alzai la mano sinitra, quella che aveva indossato Kutsu. La mano che gli aveva fatto esplodere quel nero potere, catalizzandolo e rendendolo utilizzabile in battaglia.
    La mia mano sinistra.
    Qualcosa di nuovo era nato quando Keiji era completamente morto. Forse Kutsu aveva fatto solo questo. Aveva solo ucciso Keiji.
    Forse era bastato davvero solo quello.

    Fine.



     
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    ~ The Red Capes are coming!

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    La Mano Sinistra del Mizukage
    Epilogo



    Atto VIII
    Onori †


    Dinnanzi a Kensei, Koutsu cambiò totalmente comportamento. Comprendo. Disse il drago, ancora maestoso ma decisamente meno ostile. Ma tu non puoi uccidermi, nessuno può uccidermi. Finché anche solo una fiamma nera arderà nel mondo, io sopravvivrò. Non puoi uccidere il fuoco. Niente poteva quietare le passioni più forti, neanche la morte e questo, sia io che il Drago lo sapevamo bene. C'era qualcosa che mi era sfuggito fin dal primo momento in cui quella bestia mi si era parata d'innanzi ma non riuscivo a capire cosa fosse, lo percepivo ma mi sfuggiva come una goccia d'acqua tra le mani. L'immagine dell'enorme drago lentamente prese fuoco, bruciando intensamente fino ad aver assunto le caratteristiche di un enorme incendio per poi condensarsi in un unica fiamma nera. Più mi si avvicinava e più il fuoco di cui era composto bruciava.Tu sei stato toccato dalle fiamme nere animate dalle mia intenzione. Non è qualcosa che puoi scordare, Kensei. Anche se non mi accetti e ripudi, il fuoco che ti ha toccato è la forma più nera di odio e continuerà ad ardere in te, perché sei come legna secca gettata su un falò. E ti daranno potere, alimenteranno la tua furia, ti renderanno ciò che Itai Nara ed i suoi Ryuukishi credono di aver eliminato. Non è una tua scelta. Fu in quel momento che compresi: Koutsu era un essere superiore ed io non potevo farci niente a riguardo. Che le sue Fiamme Nere fossero qualcosa inerente al mio odio, che il mio odio fosse qualcosa inerente alle Fiamme Nere, poco importava: lui non era un semplice umano ed io ero un misero umano, a quel tempo. Un giorno, però, mi sarei elevato su un gradino superiore anche a quello del Tormento dei draghi dell'Ovest, superiore ad ogni essere mai esistito: il gradino del potere, il gradino della conoscenza. Mentre le mie pupille, istintivamente, si dilatavano alla scoperta di tale consapevolezza, le fiamme di Kutsu si contenevano e tutto intorno a me prese a tremare poderosamente finché il pavimento stesso, quella superficie oscura come la notte e come il niente che ci inglobava, non crollò, facendomi cadere nell'abisso a me sottostante, anzi, a me interiore.

    [...]

    Bianco. Quando aprii gli occhi era tutto bianco. Il tetto dell'ospedale si stagliava davanti a me. Mi trovavo sdraiato su uno dei lettini su cui avevo trascorso il tempo della mia degenza. Nella stanza, assieme al Kage, spogliato del guanto fatto dalle scaglie di Kutsu, c'era una ragazza che non conoscevo. Mi osservava con sguardo crucciato e palesemente minaccioso. Ricambiai lo sguardo, più interrogandomi su chi fosse e sul perché si trovasse lì che per qualche altro motivo. Anche Itai aveva uno strano sguardo: sembrava preoccupato, di una preoccupazione però profonda e intima. Quando notò che avevo riaperto gli occhi non perse tempo per spiegarmi quello che avevo già intuito, avendolo vissuto: Qualcosa è accaduto, con quel drago. Kutsu è qualcosa di pericoloso, malvagio. Eppure, innocente. Non ha fatto male mai a nessuno, perché è stato fatto nascere così. L'ho ucciso prima che facesse danni reali ed ora quel guanto è tutto ciò che vi rimane... o vi rimaneva. Alzò la sua mano destra, la stessa che prima aveva usato per spronarmi a calmarmi, mostrandomi quelle stesse strane fiamme: il loro ondulare sinuoso, il loro ardere burrascoso era perfettamente identico alla natura fredda e spietata delle fiamme di Kutsu in cui mi ero gettato. Queste fiamme d'oro sono dentro di me poiché sono stato toccato da esse una volta. Questo tipo di fiamme è qualcosa di misterioso e potente, quando trovano il giusto terreno su cui attecchire ardono in eterno. Chissà, se vorrai in futuro potrai evocarle anche tu, ma non sei ciò che sono io per i draghi e forse questo non accadrà mai ma qualcos'altro è accaduto. Il tuo chakra è diverso, qulcosa è cambiato in te, Kensei. Alzati. Il suo sguardo era cambiato, per quanto ancora visibilmente preoccupato, nella sua voce c'era perentorietà e sfida: quello dato era un ordine, una dimostrazione del mio recupero. Le gambe si aprirono automaticamente per cercare la fine del letto, senza troppi sforzi, senza troppa complessità. Sul bordo di questo, poi mi guardai le braccia: le voltai, ruotai, piegai simultaneamente. Una aveva molto più margine dell'altra ma si vantava ancora di movimenti piuttosto goffi. Mi spinsi leggermente dal letto, alzandomi. Lo spazio era angusto ma riuscii a compiere un passo con entrambi i miei nuovi arti per avvicinarmi al Mizukage. Quelle fiamme hanno fatto esplodere un potere che avevi dentro. Meika mi ha detto cosa è accaduto prima. Un potere in grado di atterrire ed indebolire... ed i Kami sanno solo cos'altro. Meika ha anche notato però che ti sei ripreso incredibilmente veloce da quando quelle fiamme ti hanno toccato. Kutsu ti ha fatto dono di qualcosa, forse ha solo amplificato ciò che stava nascendo dentro di te. Non lo so, ma i doni dei Draghi sono doni importanti, potenti e pericolosi. Ma adesso, sei tornato e sei vivo Kensei. Presto potrai assumere il ruolo che ti spetta. Alzai lo sguardo, impettendomi, come un soldato che stava per ricevere una medaglia al valore militare. Itai alzò la mano sinistra, facendomela ben vedere ed anticipando l'esaurimento della mia richiesta. La mia mano sinistra. Il volto ustionato voleva contorcersi per la contentezza ma non riusciva a farlo. Soltanto gli occhi avrebbero parlato espressivamente per me in quella circostanza ma avrebbero detto tutto quello che c'era da sapere sulla mia estrema devozione a Kiri. Non la deluderò, Mizukage.
    Un attimo di silenzio succedette a quell'affermazione.

    Keiji Kagome era morto ed al suo posto si stagliava un nuovo ninja: Kensei Hito. Abbiamo dei caduti da onorare.





    StatisticheStatus
    Forza: 700
    Velocità: 600
    Riflessi: 600
    Resistenza: 575

    Agilità: 600
    Precisione: 600
    Concentrazione: 600
    Intuito: 500

    Vitalità


    Chakra
    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti


    [Slot Difesa I]
    [Slot Difesa II]
    [Slot Difesa III]


    [Slot Azione I]
    [Slot Azione II]
    [Slot Azione III]


    [Slot Tecnica]

    [Slot Tecnica]



    [Slot Gratuito]



    Legenda


    Narrato
    Citato!
    Parlato!
    Pensato!
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Keiji.

     
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16 replies since 28/7/2017, 13:38   290 views
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