Falsi idoliOtesi in gita ad Ame

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    Falce dei Kaguya


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    Consegne non avvenute


    Due armi in lista d'attesa...



    Il negozio di armi era stato completato, ma non ancora aperto, malgrado gli eventi di Luglio, aveva ancora qualche rifinitura da fare prima di renderlo effettivamente presentabile al pubblico e quindi anche quel giorno il Risorto era lì, alla sua fornace, a lavorarci anche se di clienti non c'era nemmeno l'ombra.
    E perché dovrebbero venire dei clienti? L'unico ordine che avevamo avuto negli ultimi mesi non siamo andati nemmeno a consegnarlo!
    Suvvia, fratello, ora siamo troppo duri con noi stessi...
    Ma è vero! Shinken forse poteva portarci ad una delle Sette Spade ed in cambio voleva giusto queste brutte imitazioni di lame Kaguya in metallo ed una katana nuova... ci dovevamo vedere dopo una settimana, cioè all'inizio di quest'anno e noi che abbiamo fatto?
    Se ben ricordo, capodanno lo abbiamo passato sbronzi nel letto della locandiera, con lei accanto! AHAHAHAHAH
    Grazie, Mostro, di aiuto come sempre! Però ci siamo andati poi ad Oto o mi sbaglio?
    No, ci siamo andati, fratello, in primavera, per cercare una brutta imitazione di Rengoku... altra storia che è meglio lasciar stare!
    Fratello, con i soldi che ci ha dato proprio Shinken siamo riusciti a prendere i terreni per costruirci covo e negozio, siamo stati un pò presi dagli affari in questi mesi.
    Covo e negozio che, mi fa piacere sottolineare, sono ancora inattivi, specialmente il secondo che dovrebbe fruttarci denaro, o mi sbaglio?
    Smettila, Mostro, non stai aiutando affatto!
    Silenzio, tutti e tre!, si lamentò l'uomo noto ad Ame come Ru-Wai, mentre contemplava le due lame che aveva creato per ShinkenLama Interna 2.0 [Mischia]
    Si tratta di una versione potenziata dell'innesto metallico ben noto ad Oto, può essere applicato nel corpo del ninja agli arti superiori o inferiori. Una lama d'acciaio viene applicata direttamente sulle ossa ed i muscoli. La lama ha una particolare elasticità, frutto di un lavoro parecchio raffinato che la rende ben più forte malgrado le dimensioni comunque limitate; può essere retrattile o fissa.
    Tipo: Lama - Taglio
    Dimensione: Mediopiccola
    (Potenza: 50 | Durezza: 3 | Crediti: 120)
    [Da chunin in su]

    Note: mi sono ispirato alla Hachiwari (da chunin) e comunque lascio ai responsabili di equipaggiamenti ed affini il giudizio finale, ma per me, Shinken, se vuoi usarla in questa giocata puoi in questo formato.
    , senza mai effettivamente portargliele fino ad Oto.
    Fu proprio in quel momento che un rumore di passi catturò l'attenzione del Kaguya, proveniva dal passaggio al piano nascosto sotterraneo, che solo un "essere" usava: Jankiice_age_3_buck_pirate_weasel il suricato che Ru-Wai aveva incontrato a Saban'Na e che lo seguiva in cerca della sua personale Vendetta contro un piccolo panda minore.
    Ehi, vecchio matto, ancora a parlare da solo? Non è il momento questo, finalmente ho una traccia su quel bastardo di Kan ed i suoi kubomi!, esclamò entrando l'animale, Di che traccia parli?, avrebbe chiesto incuriosito l'altro, Kan non è qui, il bastardo, e nemmeno l'uovo c'è, ma ho finalmente trovato qualcosa dopo tanto penare: ci sono dei kubomi da queste parti, ma sono sbagliati... qualche umano li sta rielaborando e con loro sta facendo qualcosa anche ai servi che Kan aveva lasciato qui!, avrebbe spiegato con evidente impazienza.
    Come sta facendo qualcosa?, ribatté l'altro, Hai visto anche tu i seguaci di Kan, no? Sviluppavano una sorta di dipendenza dai Kubomi, gli sottraevano le forze, li usavano nei modi più strani, ma non potevano farne a meno, ecco, questo umano ed i suoi sgherri stanno privando le creature dei frammenti che gli aveva lasciato, forse per questo non li abbiamo percepiti finora, spaccano i kubomi in pezzi persino più piccoli e li offrono ad altre persone che sembrano esaltate da questi contatti, in cambio di denaro ed i servi li usano come guardie... o almeno questo m'è parso di capire., spiegò ancora, prima di fermarsi, per poi aggiungere, Gli umani hanno uno degli strani simboli che ci sono qui ad Ame, quello con i tre semi cerchi su un unico asse... i Fiori mi pare che li chiami., avrebbe concluso.

    I membri dei Fiori spacciano pezzi di Kubomi?
    Fratello, c'è più di un motivo per cui non dovremmo metterci in mezzo...
    Ma l'idea di finire in questo giro è parecchio divertente... non credete?

    Ed ancora Ru-Wai non sapeva chi quel giorno sarebbe venuto a cercarlo.


    Edited by Shiltar Kaguya - 6/9/2017, 10:56
     
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    - Gita fuoriporta -

    Falsi idoli - parte I




    I pezzi cominciavano a trovare una loro collocazione. L'egemonia del villaggio del Suono, di cui i ninja si facevano cavalieri, si trovava in un momento turbolento; con gli altri grandi villaggi ninja che avevano iniziato a perseguire una ricerca della verità, Oto stava mettendo mano a tutte le sue risorse per risolvere i conflitti interni ed esterni, sfortunatamente tutti allo stesso tempo. Sia dagli alleati che dai nemici, veniva spesso chiamata in causa per il passato violento, rea di aver manipolato, ingannato, ucciso, distrutto, torturato e profanato in nome dei più profondi desideri. Quelli così forti che ti lacerano l'anima, quelli a cui Oto non riusciva mai rinunciare.

    Kage erano scesi in campo, stringendo accordi con l'intento di rafforzare alleanze ed trovare nuovi complici, in un mare di strategie e sotterfugi la cui comprensione sfuggiva tanto ad Harumi quanto al colosso di villa Mikawa. Una cosa era vera però, il motore erano sempre loro, anime ignare pronte a sacrificare il corpo in nome di una verità più alta, o di un scopo, qualsiasi esso sia. Quali che fossero le conseguenze non sembrava essere importante, inseguivano il desiderio personale sfruttando quello generale, ognuno a modo suo, con i suoi mezzi. Complice o vittima, Harumi, la giovane e fiorente kunoichi del suono, si era ritrovata in una di quelle stanze che si possono definire sfortunate. Un luogo in cui, fatte le precedenti premesse, lei era stata travolta dal ciclone, ed anche se stava acquistando sempre maggiore coscienza di se, il peso sulle sue spalle era sicuramente aumentato. Complice e vittima.

    Il giorno successivo alla riunione si misero in cammino a mattinata inoltrata, poiché gli avvenimenti del giorno precedente avevano stancato sia Jonin che la giovane jinchuuriki. Entrambi avevano avuto bisogno di un po’ di riposo per rimenare i pensieri e di qualche ora nel mattino per prepararsi alla missione, e fu così fino a che alla porta della ragazza non bussò qualcuno. Più di una volta, per essere precisi, ma rimanendo pur sempre in attesa di una risposta dall'interno della stanza.

    [...]


    dlin-didlin'



    La porta si spalancò all'improvviso, sollecitata da una spinta piuttosto modesta. Se ci fosse stato uno di quei vecchi e rumorosi campanelli in ottone, probabilmente, avrebbe risuonato con una lunghezza d'onda ampia, distesa, per un lungo intervallo di tempo, prima di sparire coperta dalla leggera pioggerellina che tintinnava dall'esterno all'interno. Poi, come ci si aspetterebbe dopo ogni corretta apertura di una porta, con ampie e rilassate falcate, un ragazzettoSoul.Eater.Evans.full.795408 dai capelli bianchi si palesò all'interno. Si sgrullò via l'acqua e bagnato e sorridente salutò i due presunti proprietari, con il più comune gesto della mano aperta.

    Sarebbe passato qualche altro secondo che un vecchio sarebbe entrato a sua volta, lento ed appoggiato ad un nodoso bastone di legno. Vestiva una lunga tunica nera e sembrava avere gli occhi chiusi per la troppa vita passata. Sotto alla sua mantella, bucherellata ma comunque impermeabile, una dolce bambina dai capelli scuri aveva trovato riparo dalla pioggia. Harumi si ritrovò improvvisamente davanti a quella strana coppia, un suricato ed un risorto. Non che avesse viaggiato con una compagnia meno strana, poiché poco dopo entrarono altri due individui, uno dei quali parlava talmente tanto ad alta voce che si sentì ancor prima che varcò la porta.

    ...E QUINDI QUI AD AME PIOVE TUTTO IL TEMPO - SEMPRE E COMUNQUE.



    OH<, SALVE!

    Era un individuo slanciato, dai capelli bianchi tesi verso l'alto, con due pesanti orecchini rotondi appesi ai lobi. Coperto anche lui da una mantella impermeabile, anche se di più modeste dimensioni, aveva degli strani occhiali da sole che si ostinava a tenere addosso persino con il tempaccio che faceva fuori. Al suo fianco, questa volta veramente per ultimo, c'era qualcuno che il Risorto avrebbe sicuramente riconosciuto. Shinken.

    Spero di non disturbarti, Zong Wu, Feng Gu, Ru-Wai. Disse sganciando il mantello e porgendolo al tizio di fianco. Avresti dovuto bussare, Oshi. Il ragazzo non ha resistito alla pioggia e si è catapultato dentro.


    Aspetteremo qui se non ti dispiace, fino a che non avrai concluso con gli altri clienti.

    Infondo il suricato parlava, quindi poteva benissimo essere un cliente, ma appena possibile, Shinken avrebbe ripreso a parlare: Vedo che la tua attività ti tiene impegnato, Zong Wu, il fuoco arde nella fucina, ma io, ignaro dei tuoi impegni, credevo che ci saremmo incontrati in un luogo diverso. Non qui, sicuramente, non ad Ame. Eppure il fato ha voluto che io venissi inviato da te per discutere di tutt'altra faccenda, e così - più semplicemente - posso ritirare il mio ordine.

    ALLORA, E' PRONTO?


     
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    Post 1 ~ Ame

    La riunione nella villa del capoclan Mikawa si era conclusa solo pochi giorni prima, ma Harumi ancora vi ripensava. In effetti, durante il viaggio aveva avuto modo di riflettere a lungo sulla straordinaria sequenza di eventi che l'aveva accompagnata fin da quando aveva abbandonato il villaggio dove era cresciuta. Avrebbe voluto dire suo villaggio, ma sarebbe stato ipocrita. Non si era mai sentita appartenere a quel luogo, dov'era detestata da tutti. L'epilogo era stato emblematico: avevano provato a metterla al rogo, convinti che fosse la fonte della malasorte che li aveva colpiti. Oni, demone, così la chiamavano. E alla fine era finita per diventarlo sul serio un mostro. Sotto la pioggia incessante che dava il nome al Paese e al Villaggio, il gruppo era entrato infine ad Ame. Gran parte del tragitto lo aveva passato a rimuginare sul suo destino, e soprattutto su cosa avrebbe fatto d'ora in avanti, anche a causa dei compagni che si ritrovava. Diogene, il colosso, uno degli shinobi più temibili del continente, l'aveva affiancata ad un esperto jonin del Suono affinché apprendesse da lui l'arte secolare che i villaggi ninja tramandavano da tempo immemore. L'uomo, che rispondeva al nome di Shinken Takatsui, si era però rivelato parco di parole. Allo stesso modo anche il ragazzetto che lo accompagnava non aveva mai aperto bocca, ma almeno lui era scusato, essendo muto, da quanto aveva inteso la giovane. L'unico che si rivolgeva a lei con un minimo di premura era l'ultimo componente dello strano team, l'anziano Mekura. Nonostante sembrasse avere perennemente gli occhi chiusi, tanto che la kunoichi sospettava fosse cieco o avesse problemi di vista a causa dell'età, il vecchietto pareva non incontrasse il minimo problema nel muoversi o nell'operare operazioni complesse da compiere senza guardare. La gentilezza dell'uomo era comunque tale da commuovere il cuore semplice della fanciulla. Finalmente comprendeva cosa significasse avere un nonno. Con premura Mekura l'aveva coperta con il suo mantello cerato non appena il cielo aveva preso a riversare su di loro un mare di gocce leggere, ma fredde e costanti. Gli ricordava in qualche modo l'atteggiamento di Eiatsu, l'eliminatore che l'aveva presa sotto la sua ala protettrice, venendo meno in qualche modo alla sua predilezione per i morti. Domandadosi che cosa stesse facendo il jonin in quel momento, Harumi squadrò l'ultimo componente della spedizione. Non si era ancora fatta un'idea precisa su di lui, perciò aveva deciso di sospendere il giudizio. Non voleva farsi condizionare da una prima impressione superficiale, come la gente solitamente faceva con lei. In ogni caso, raggiunsero senza intoppi la loro destinazione. Infiltrarsi ad Ame era stato meno complicato di quanto l'inesperta genin si aspettasse, ma era anche vero che era stata affidata ad un veterano che calcava quel mondo ricoperto di sangue ormai da molto tempo. Infine, giunsero alla loro meta. Oshi, con una mancanza di educazione dettata più dall'impulsività che dalla cattiveria, aveva spalancato la porta del negozio, ed uno alla volta tutti gli otesi avevano varcato la fatidica soglia. Uscendo dal riparo offertole dall'amorevole vecchietto, Harumi prese a guardarsi intorno. Armi e oggetti di varia foggia e dimensione riempivano le pareti, creando una sottile confusione. Un bancone separava la zona dedicata ai clienti dal retrobottega, ed era anch'esso ingombro di strumenti propri della professione di commerciante ed artigiano. Dietro di esso svettava maestoso quello che doveva essere il proprietario, ma l'attenzione delle kunoichi venne attratta dalla creatura di fronte a lui. Assumendo un'espressione fanciullesca, spalancò gli occhi, trattenendosi dall'istinto di accarezzarla.


    Ad una seconda occhiata, tuttavia, la ragazza si rese conto che anche quell'essere doveva averne passate tante, forse più di lei, e trattarlo come un peluche era una mancanza di rispetto bella e buona. Non appena Shinken ebbe terminato di introdursi, la giovane si riscosse, ricordando le buone maniere. Avvicinandosi a sua volta, fece un educato inchino, presentandosi. Io sono Harumi, piacere di conoscerla, signor...ehm, come devo chiamarla? Per una volta aveva tenuto a bada la propria timidezza, ma la voce si era fatta esitante quando si era resa conto della sfilza di nomi con cui il caposquadra si era rivolto all'uomo. Harumi aveva notato che i due sembravano conoscersi da tempo, a giudicare dal tono con cui l'otese si era rivolto a lui, ma non era in grado di stabilire se il loro fosse un rapporto di amicizia o semplicemente professionale. In ogni caso la ragazza si sarebbe poi fatta da parte, lasciando che fossero i grandi a gestire la transazione. In fin dei conti il suo incarico era quello di osservare a fare esperienza, e la kunoichi avrebbe registrato nella sua memoria quanto stava per accadere.

     
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    I Primi Clienti


    Turisti da Oto



    Quando si aprì la porta, il Risorto ed il suricato interruppero momentaneamente la loro discussione ed il primo guardò con sorpresa a chi si vide davanti: un ragazzino che agitò una mano in segno di saluto.
    Ma fa sul serio questo ragazzino?
    Che bellino, saluta con la manina! Stacchiamogliela!
    Zitto, Mostro, è il primo cliente... credo.
    Ed ecco che al primo fecero fila altri individui: un vecchio dall'ampio mantello, apparentemente uno che non ci vedeva poi così bene, ma che sotto il mantello nascondeva, probabilmente per proteggerla dalla pioggia continua, una ragazzina.
    Dietro di loro, un rumoroso individuo dai capelli particolarmente tesi.
    Il che è un miracolo con la Pioggia di Ame... passerà più tempo di te a curarsi i capelli questo, Ego...
    Quest'ultimo lo conosciamo, o sbaglio?
    Ed in effetti, l'ultimo ad entrare era il guardiano delle Mura di Oto che già il Risorto aveva incontrato diversi mesi prima, lo stesso individuo che Shiltar conosceva dai tempi dell'esame chunin, seppur era leggermente cambiato nell'aspetto: Shinken Takatsui.
    Fu proprio lui il primo a parlare, se si escludevano gli sproloqui del suo compagno dai capelli slanciati ed esordì enumerando tutti i suoi nomi, il ché lasciò poca fantasia a chi lo avesse mandato fin lì.
    Il Mikawa...
    Feng Gu? Hai anche un altro nome? Ma per tutta Saban'Na, quanti nomi hai, si può sapere, Shogenin?, sbottò a quel punto Janki, guardando sorpreso al Risorto, prima di rivolgersi di nuovo alla cricca che aveva davanti, in tutta la sua numerosità; non ultima la ragazzina, che si presentò come Harumi, prima che Shinken riprendesse per se la parola.
    Il Kaguya lo lasciò parlare e fece volentieri finta che l'altro rumoroso compare non fosse lì presente.
    Piacere mio, Harumi, puoi chiamarmi Ru-Wai, qui ad Ame è questo il nome con cui sono conosciuto e vi chiedo di usare solo questo., esordì a quel punto, rivolgendosi prima alla ragazzina e poi a tutti i presenti, Shinken incluso.
    E non ti preoccupare, Janki-san, non ho moltissimi altri nomi, anzi, a dirla tutta Feng Gu non lo uso più tanto spesso quanto Ru-Wai o Zong Wu, il ché, Shinken-san, mi fa ipotizzare che lei non sia qui solo per via del fato, ma anche per richiesta del nostro comune conoscente del clan Mikawa., continuò, prima di prendere qualcosa dal bancone, un contenitore, che aprì rivelando le due lame che già prima dell'arrivo del Suricato stava guardando.
    Ironicamente, per così dire, in questo anno che è passato quasi per intero dalla sua commissione, ho lavorato molto per raggiungere almeno uno degli obiettivi che condividiamo io ed il Mikawa, quindi non ho potuto portarle prima quanto da lei pagato. Per la spada, ci vorrà qualcosa in più di qualche idea, ma potremmo magari ricavare qualcosa discutendone oggi stesso.
    Prima, però, gli affari più di grandi dimensioni: cosa porta questa delegazione di Oto fino ad Ame? Il Mikawa ha bisogno del Fabbro, o del Mercenario?
    , avrebbe chiesto con un sorriso cordiale il Kaguya.
    Intanto, il suricato si sarebbe fatto avanti, Io, comunque, sono Janki, uno dei saggi di Saban'Na, finito qui assieme a questo fabbro-monaco o quel che sia, per motivi che non sto qui a spiegarvi. Piacere di fare la vostra conoscenza., avrebbe esordito, per poi continuare verso il Risorto, E la nostra discussione, ti ricordo, che non è ancora finita!
    Con calma, Janki-san, non ti preoccupare, non mi sono scordato della nostra chiacchierata., lo avrebbe tranquillizzato, mantenendo comunque l'attenzione sull'otese.
    Sono curioso di sentire come mai Diogene li ha mandati qui da noi.
    Siamo in due, Ossicino... anzi, in tre! AHAHAHAHAH!
    Io preferirei evitare, ma mi rendo conto di essere in minoranza.
     
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    - L'importanza di un nome -

    Falsi idoli - parte II



    AH HA' !

    IL MIKAWA DICE LUI. COSA C'ENTRA ADESSO IL MIKAWA?

    Sentenziò il ragazzo dai capelli bianchi. Nel sentire le parole del proprietario dell'armeria, lo shinobi con gli orecchini aveva mutato la sua espressione facciale, mostrandosi più che sorpreso nell'udire il nome del famigerato clan del sangue di Oto. Sembrò sinceramente confuso, perché mosse la testa a fare sponda tra il fabbro e il guardiano di Oto, come se stesse aspettando una risposta da parte del Jonin del Suono. Atono ma incalzante, Shinken non si fece aspettare; si sgrullò la pioggia dal manto con un gesto della mancina e fece sentire la sua voce, squadrando con gli occhi bianchi il suricata di fianco allo Shogenin.

    Siamo venuti fin qui per proporti una commissione da parte del Villaggio del Suono, Ru-Wai-san. Il nostro amico comune è coinvolto nella faccenda come lo sarebbe qualsiasi guardiano di Oto, nulla di più e nulla di meno. Faccende di cui - però - preferirei parlare in privato, se la cosa non vi offende, Janki-san.

    Si girò e poggiò una mano sulla testa della piccola Harumi, le quali attenzioni sembravano esser state catturate dal suricata parlante. Il Jonin colse l'attimo, rivolgendosi nuovamente al proprietario del locale.

    Il viaggio da Oto è stato lungo e bagnato...

    BAGNATO SOPRATTUTTO...

    ...e ti sarei grato se volessi concedere alla giovane Harumi un posto asciutto ed una bevanda calda. Nel mentre, noi due potremmo parlare di affari...

    Era evidente che il suo obiettivo era quello di rimanere da solo con il Risorto, non tanto per la presenza di Harumi ma piuttosto per quella del suricata parlante Janksi, di cui non voleva ne poteva fidarsi. Sicuro che persino il suo interlocutore avrebbe acconsentito alla richiesta, capendone gli intenti, lo shinobi di Oto avrebbe proseguito solamente una volta che fossero rimasti soli.

    [...]

    Ti ringrazio per le lame, Ru-Wan-san, semplicemente al tatto è evidente che sono state prodotte da un fabbro esperto. Ma, ti prego, torniamo agli affari: il Villaggio del Suono che ha bisogno del fabbro di Ame per un cospicuo ordine di equipaggiamento. Il Mikawa, questa volta, centra solo marginalmente in quanto guardiano dei Gate del Suono; ha supervisionato insieme a me la lista degli ordini, nulla di più. Devo avvisarti però che se prenderai questa commissione ci saranno dei tempi precisi da rispettare ed una volta stabilite le date ti sarà richiesta la massima serietà, e discrezione, ovviamente.

    Stava mentendo, era ovvio [Recitazione]. Oto non aveva bisogno di nessun nuovo ordine di equipaggiamento, ne tantomeno si stava preparando ad una svecchiatura dell'armamentario per i soldati alle mura, ma il Fedaikin sapeva che non poteva lasciare briciole in giro, non se volevano aumentare le chance di riuscita della futura missione. Era strano pensare che il Mikawa non avesse le mani in pasta ovunque, soprattutto dentro il villaggio del Suono, ma era altrettanto plausibile che Shinken fosse andato fino ad Amegakure per rappresentare tutta Oto e non soltanto il Garth. Il Mercenario, comunque, avrebbe tratto da solo le sue conclusioni.

    SARA' UN LAVORO LUNGO.

    Harumi sarebbe stata mandata altrove insieme ad il vecchio di Shiranui e Oshi, lasciando nella stanza Shinken ed il ragazzo dai capelli bianchi a parlare con l'ex Mizukage. Tutti e tre i sacchi di carne erano controllati dal Jonin del Suono, ma questo il suo interlocutore non poteva saperlo, al più avrebbe potuto notareSe la Percezione supera la furtività di Shinken, è possibile riconoscere gli altri tre presenti come i cadaveri che sono. qualcosa una volta che il ragazzo alto si avvicinò al bancone per poggiarv isopra un rotolo dalle modeste dimensioni [Maestro dei cadaveri I].

    E' tutto scritto nel rotolo. Ovviamente ti si richiederà di proporre dei prototipi prima di confermare tutto l'ordine: i nostri fabbri potrebbero produrre questo materiale senza problemi, ma ad Oto serve qualcosa di più delle semplici armi disponibili sul mercato e ci è stato consigliata la tua figura per svolgere il lavoro. Se dovessi avere qualche problema nella creazione di qualcuno di questi, ti chiederei comunque di provare a generare un prototipo e sottoporlo comunque alla nostra attenzione. Allora, che cosa ne pensi?



    120x wakizashi
    25x katane
    10x Iaito
    30x Lancia Qiang
    30x Nodachi
    10x Naginata
    150x Fuuma Kunai
    10x Boomerang Enorme
    450x Pugnali da lancio
    45x Reti per cattura - metalliche
    500x Makibishi
    25x Kyogetsu Inoge
    4x Zambato



    Avrebbe risposto tranquillamente a tutte le domande del Risorto, cercando di eliminare qualsiasi dubbio riguardo alle armi richieste, ai tempi di consegna, ai prototipi ed alle eventuali spedizioni. Verosimilmente non ci sarebbero dovuti essere grandi problemi, ma Shinken avrebbe aggiunto di sua spontanea volontà che l'idea per i Boomerang era quella di replicare un’arma che sapeva il Risorto aveva già avuto modo di vedere: il Boomerang Gigante di Hoshikuzu Chikuma di Suna. Oto stava riorganizzando le squadre di difesa del Paese delle Risaie, gli avrebbe detto, e per questo aveva bisogno di nuovo equipaggiamento per ognuna delle nuove squadre che si sarebbero formate in futuro.

     
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    Post 2 ~ Té

    La neogenin di Oto chinò rispettosamente le spalle alla presentazione del fabbro. Allora pacere, Ru-Wai-san. Una persona con tanti nomi doveva essere interessante e doveva aver avuto per forza di cose una vita piena di avvenimenti. Sempre con un vago sorriso sul volto, Harumi socchiuse appena gli occhi nel sentir nominare il clan Mikawa. La giovane era attualmente ospite di Diogene nella sua Villa, ma non solo: sapeva bene, nonostante fosse l'ultima ruota del carro, che si trovavano lì proprio su ordine del Colosso. Mercenario? Anche se era stato poco più di un sussurro, la piccola kunoichi si era lasciata sfuggire quel quesito, sorpresa. Osservando meglio la figura dell'uomo davanti a sé, in effetti, ne constatò il fisico possente, sebbene nel suo sguardo ci fosse una strana luce che non riusciva a interpretare. Monaco? Ascoltando il commento del suricata, al quale riservò pure un piccolo inchino quando prese la parola, Harumi si fece ancora più confusa. La vera identità di quell'individuo sembrava avvolta nel mistero. Il jonin di cui era apprendista, però, parve voler mettere subito in chiaro chi conducesse il gioco. Nel posare senza il minimo preavviso la mano sopra la sua testa, fece sobbalzare la sottoposta, la quale alzò gli occhi verso lo shinobi preoccupata, domandandosi se avesse commesso qualche errore. Shinken invece la sorprese, chiedendo per lei un luogo asciutto e qualcosa di caldo. Un'insolita premura, per il poco che aveva conosciuto dell'otese, ed infatti le fu subito chiaro quel fosse il suo reale scopo. Ehm...Sì, l'accetterei molto volentieri! Fece del suo meglio per stare al gioco, conscia di essere in mezzo a giochi più grandi di lei. Le andrebbe di accompagnarmi, Janki-san? Con un sorriso abbastanza spontaneo, avrebbe pregato l'animale senziente di farle strada verso il retro bottega. Se fosse effettivamente successo, l'avrebbero seguita anche l'anziano e il giovane servitore del guardiano di Oto, il che la rincuorò un pochino. Una volta nell'altra stanza, avrebbe comunque attaccato bottone con la creatura, più per curiosità che per pianificazione. Janki-san, cos'è Saban'Na? L'ho pronunciato giusto? Abbozzò una risatina, lì continuava a sentire nomi strani e alcuni faticava a riprodurli. Forse stava facendo una domanda stupida, o maleducata, ma con il suo faccino carino e l'educazione l'avrebbe probabilmente passata liscia. D'altro canto era anche vero che lei conosceva poco o niente del mondo, stava cominciando solo ora a imparare quanto poteva, direttamente dagli altri occupanti della Villa o indirettamente leggendo qualcuno degli infiniti libri raccolti nella biblioteca. Dopo averlo ringraziato per l'eventuale bicchiere, avrebbe proseguito quella sorta di interrogatorio. Da quanto conosce Ru-Wai, Janki-san? Potrebbe dirmi qualcosa di più su di lui? Il mio superiore sembra frequentarlo da lungo tempo, ma per me è la prima volta. Rimase un attimo in silenzio, meditando, per poi affrettarsi ad aggiungere, gesticolando con la mano libera. Non intendo insinuare che sia una persona pericolosa, o qualcosa del genere, anzi! In verità il dubbio l'aveva sfiorata, ma le sembrava perlomeno scortese palesarlo di fronte ad un compagno del padrone di casa. Di solito la gente non ha così tanti nomi, o professioni! Di sicuro con lui intorno non ci si annoia mai, eh? Rimase ad osservare la reazione dell'animale, domandandosi se non fosse stata troppo indiscreta.


    xHExQXf



     
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    Il Cliente ha quasi ragione


    Enfasi sul quasi



    Secondo voi, ci stanno prendendo in giro, o ci credono davvero così stupidi?
    Non saprei quale opzione sperare delle due.
    Un pò ed un pò direi!
    Il Risorto non commentò tutta la "pantomima" su come il Mikawa c'entrava solo come guardiano in quella storia: se fosse stato semplicemente il Guardiano Diogenes Mikawa ad indicare Ru-Wai, non avrebbe proferito il nome "Feng Gu", a meno di non voler rischiare di perdere la fiducia dell'altro, dicendo una cosa del genere a chicchesia ad Oto.
    Shinken, comunque, voleva parlare in privato ed il Kaguya non aveva problemi in tal senso, non troppi almeno per il momento.
    Devo pure allontanarmi adesso? Fammi capire!, borbottò a quel punto Janki, ma, per fortuna, la presenza della giovane Harumi e la richiesta rincarata dalla ragazzina stessa di offrirgli un thé, convinse il suricato ad allontanarsi con l'altra.
    Solo perché me lo chiede Harumi-chan, sia chiaro, non per i vostri comodi!, borbottò ancora, allontanandosi con la giovane kunoichi.

    [Ru-Wai & Shinken]

    Ru-Wai, così, rimase da solo con parte del gruppetto di ninja del Suono, o almeno immaginava che fossero tutti ninja di Oto.
    D'altronde non li ho mai conosciuti tutti, né prima, né dopo la mia morte ed ad essere squisitamente sincero, non m'interessa nemmeno conoscerli tutti! Come Luis e Rengoku, ormai ce ne sono pochi di ninja!
    Per fortuna non sono nemmeno simili a Febh!
    In realtà questo è un peccato, per il divertimento che ciò implicherebbe!
    Ma è un bene per l'equilibrio di forze nell'Accademia!
    Vero.
    Shinken, intanto, sembrava più che lieto delle armi che gli erano state prodotte, prima di focalizzarsi maggiormente sulla questione che, pareva essere il motivo della sua presenza lì: un ordine da parte di Oto, nel quale il Mikawa aveva solo un ruolo marginale, cosa che provocò una smorfia di disappunto sul volto del Risorto.
    Stiamo al gioco, per ora, vediamo cosa vuole di preciso.
    E mentre restava tranquillo ad ascoltare le parole del Jonin Guardiano, il Risorto notò qualcosa di strano dal suo altro interlocutore, qualcosa che prima non aveva a pieno focalizzato, delle anomalie fisiche ben nascoste.
    Otesi, brutta gente, tranne qualche raro caso.
    Fratello, ti rendi conto che pensi lo stesso anche dei ninja di Konoha?
    Ma non di quelli di Suna o Kiri!
    Fenici Immortali, aiutatemi voi...
    Shinken, intanto, continuava il suo discorso, parlando di tempistiche, progetti e quant'altro, fino al disquisire della fattura delle armi che Oto richiedeva, lasciando che il suo compare dai capelli bianchi consegnasse un rotolo con la lista delle armi al Kaguya.
    Corposa come lista!
    In effetti, il Risorto fu decisamente sorpreso dal numero di armi e dalla varietà di richieste.
    Per la maggioranza di questa roba, nessun problema. Le reti da cattura metalliche posso produrle partendo da un progetto di armi kiriane, tutto il resto delle armi da mischia non mi è sconosciuto e potrò quindi produrlo senza problemi.
    Il problema sono le armi da lancio: i makibishi, i coltelli da lancio ed i boomerang giganti, quelle sono cose in cui non sono particolarmente specializzato e quindi non posso assicurare niente sui prodotti che mi richiede.
    , ammise Ru-Wai, guardando cordialmente l'altro, Che poi, in un territorio boscoso come il vostro, un boomerang per essere pienamente funzionale avrebbe bisogno di essere più che semplicemente gigante, dovrebbe essere anche parecchio corazzato per abbattere il fogliame ed i rami nel suo passaggio. Non sarebbero meglio degli shuriken giganti?, avrebbe chiesto, prima che Shinken aggiungesse un particolare sui boomerang, riferendosi a quello che, prima della Roccia degli Spiriti, usava proprio Hoshikuzu.
    Ok, gli abbiamo fatto pensare di essere di Suna per il fatto di definirci del Deserto, come Shogenin, ma è buffo che usi Hoshi come riferimento e con un'arma che non usa più da quasi sei anni...
    Però se pagano per un lavoro del genere, non ci sono problemi a fargli tali armi, no?
    Fratello, noi le armi da lancio non le sappiamo costruire!
    Vabbé, glielo facciamo presente prima di tutto!

    Un paio di domande le avrei in effetti, Shinken-san: prima di tutto, si rende conto che qui lavoro da solo, vero? C'è Janki che mi dà un leggero supporto, ma sono l'unico fabbro di questo negozio e non sono un esperto di cloni tanto quanto Hoshi, che lei stesso ha nominato.
    Detto questo, per i tempi che potrà mai volere da me, c'è da dire un altro paio di cose: in primis, non posso garantire sull'efficacia di eventuali armi da lancio, appunto non è il mio settore, non sono esperto quanto lo sono con le armi da corpo a corpo o con le corazze, quindi non potrei garantire la qualità del prodotto.
    Terza cosa: quanto mi vorreste dare in anticipo per le spese di produzione di questo materiale ed il lavoro correlato?
    E, cosa più importante: perché proprio i boomerang come quello di cui mi disse una volta Hoshi, anche se non glielo ho mai effettivamente visto utilizzare? Appunto, torno a suggerire degli shuriken giganti piuttosto.
    , così avrebbe atteso risposte da parte dell'altro.
    Vediamo quanto ci vogliono pagare, anche per questi consigli tecnici.
    Non so, fratello, c'è molto che non mi torna di tutto questo discorso...
    Vediamo anzi se ci vogliono ancora prendere per cretini! AHAHAHAHAH!!!

    [Harumi e Janki]

    Intanto il suricato avrebbe accompagnato la giovane kunoichi di Oto fino ad una stanza nel retro, dove le avrebbe preparato un thé, mentre ascoltava le domande di lei e rispondeva cordialmente.
    Saban'na è la terra delle creature mistiche! Un paradiso per ogni animale che calca questa terra! Per centinaia di anni i Saggi del Deserto hanno guidato accolto fra di loro altri simili perché vivessero in pace in quei luoghi, prima e dopo lo scisma portato da uno di quelli stessi saggi, il malvagio Kan! Procione maledetto!
    Io sono rimasto in quelle terre finché, un pò più di un anno fa, Kan ha fatto ritorno ed ucciso un mio caro amico e compagno saggio, Zo. Ho promesso che lo avrei vendicato e Zong... cioè Ru-Wai mi ha assicurato il suo supporto.
    Siamo entrambi legati, in qualche modo, a Kan e desiderosi di vendicarci di lui, l'unica cosa è scoprire dove si trova quel maledetto procione.
    , raccontò con tono in parte irritato, in parte rattristito, il suricato, fumando un pò dalla sua pipa nel frattempo.
    Non ti so dire se Ru-Wai sia catalogabile come una brava persona, certe volte non sono nemmeno sicuro sia una persona o piuttosto un'anima dannata che ha sbagliato strada. Di certo è molto focalizzato sulle cose che fa, ma per nulla altruista nel farle. Con lui non ci si annoia, quello è sicuro! EH!, rise alla fine, prima di ispirare nuovamente e poi espirare un paio di anelli di fumo.
    Tu, Harumi-chan, invece? Sei una kunoichi del villaggio di Oto, mi par di capire dalle parole del tuo superiore, una sua guardiana?Siete tutti dei guardiani del villaggio? Come mai hai scelto di accompagnare questa cupa cricca di ninja fino a questo piovoso luogo? Non avevi niente di più divertente da fare al tuo villaggio?, scherzò il suricato, attendendo quindi una risposta dall'altra.
     
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    - L'importanza di un nome -

    Falsi idoli - parte III



    Vi ringrazio Janki-san per la pazienza che ci concedete.


    Commentò Shinken dopo le parole dell'animale, accennando quello che sembrava proprio essere un sorriso, anche se mal riuscito. Aspettò che la ragazza si allontanasse insieme al suricata, lasciando che persino che Mekura ed Oshi li seguissero nella stanza di fianco. A quel punto, solo insieme al risorto ed il compagno dalla voce sin troppo alta, il Fedaikin intavolò le trattative. Non appena la porta si chiuse, iniziarono le richieste... richieste che però il fabbro non sembrò comprendere fino a fondo.

    Capisco le vostre perplessità e vi ringrazio per avermi fatto presente le vostre deficienze. Shinken accennò un inchino, formale e cordiale, prima di tornare a guardare negli occhi il suo interlocutore. Non voleva offenderlo ovviamente, forse giusto pizzicarlo nell'onore, ma tenne ugualmente i sensi in allerta in attesa di una eventuale reazione. Poco dopo essersi ricomposto, dall'apertura del mantello Shinken fece comparire un rotolo dai bordi bianchi e viola: assai più piccolo del precedente, il Fedaikin lo porse al mercenario prima di continuare a spiegarsi.

    Non possiedo le competenze per dirvi come svolgere il vostro mestiere, Ru-Wai-san, e non mi permetterei mai di dubitare del vostro giudizio. Mi trovo però costretto ad insistere affinché voi prendiate in carica questo lavoro... il vostro nome è stato suggerito soprattutto per la vostra nota riservatezza e non solo per le vostre capacità di fabbro. Vi prego quindi di occuparvi ugualmente di tutto l'ordine, comprese le armi da lancio, magari svolgendo un ruolo da intermediario con qualche collega di vostra conoscenza, se mai ve ne fossero, per sopperire alle vostre mancanze.

    0d32196


    In questo rotolo sono presenti dei suggerimenti e dei chiarimenti sulle migliorie da apportare alle armi richieste: è presente anche uno schizzo del progetto per il boomerang che vi ho richiesto. Ovviamente siete libero di modificare i progetti al fine di migliorarli. Non preoccupatevi di capire quale utilizzo Oto ne farà, per lo scopo per cui è stato pensato non è nemmeno necessario che sia affidabile come arma da lancio.

    La questione del pagamento, invece, era assai più delicata. Shinken sapeva di poter fare affidamento su buona parte del capitale di Oto a sostegno del bluff che stava intavolando, tuttavia aveva dovuto improvvisare altro per far fronte all'eventualità - poi confermata - di un anticipo sul lavoro da svolgere. Per ovvi motivi non aveva avuto modo di chiedere un anticipo all'amministrazione del villaggio, aveva parte dei suoi personali Ryo con se, ma avrebbe cercato di concludere quella trattativa proponendo qualcosa di diverso rispetto ai semplici Ryo.

    I prototipi, che vi chiederei di produrre nel minor tempo possibile, saranno pagati fino all'ultimo centesimo di Ryo, prima della conferma per l'intero ordine. Per questo riguarda l'anticipo... Otogakure mette a vostra totale disposizione le sue risorse, nella speranza che un aiuto reciproco sia la base per un nuovo e duraturo rapporto lavorativo.

    Come avete specificato anche voi, siete a corto di braccia e di forza lavoro... Metto a vostra totale disposizione la mia squadra di ninja. Spero sia un compromesso sufficiente a valere come anticipo per il lavoro da svolgere.
     
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    Post 3 ~ Chiacchiere


    Harumi annuì brevemente man mano che il suricato parlante snocciolava informazioni circa il suo passato, sorridendo dapprima nell'udire quante strane creature esistessero al mondo e assumendo un'espressione dispiaciuta poi quando la storia divenne tragica. Oh...mi dispiace per il tuo amico... Quello che muoveva l'animale lo rendeva se possibile ancora più simile agli umani: la volontà di vendicarsi, nulla di più, nulla di meno, come lui stesso ammise un secondo più tardi. La giovane kunoichi, prese a tormentarsi una ciocca di capelli, sovrappensiero. Non poteva certo condannarli per questo, in fin dei conti lei stessa aveva desiderato, seppur inconsciamente, di punire chi le aveva fatto del male. E, peggio ancora, aveva stretto un patto con un essere antico, più antico del mondo plasmato dagli shinobi, proprio su quel presupposto. Aveva promesso al demone codato che avrebbe avuto la sua vendetta sul capoclan dei Mikawa, in un giorno a venire. Era stato il suo dolore, penetrato in lei come il veleno tramite una ferita aperta, a convincerla che la richiesta del nekomata fosse non solo accettabile, ma anche ragionevole. Aveva rischiato di affogare nell'odio del gatto a due code, prima di rendersi conto di quanto fosse simile al suo. Si erano tesi le mani, come due naufraghi disperati alla ricerca di una salvezza che, insperata, era giunta. Ma ciò non aveva che allontanato il problema, nel tempo e nella mente della fanciulla, senza che lei si decidesse ad affrontarlo. Poteva essere veramente giusta, la vendetta? A distoglierla da quei quesiti senza risposta fu l'ennesima voluta di fumo esalata dalla creatura che l'avvolse, procurandole alcuni colpi di tosse. Coff...coff...mi scusi, Janki-san, potrebbe evitare? Non sopporto molto il fumo... Con un sorrisetto innocente, cercò di intenerire il suo interlocutore, spazzando via al contempo l'aria corrucciata dal suo volto e sventolando la mano davanti a sé per diradare la cappa intorno a lei. Il suricata d'altro canto ebbe tutta la sua attenzione per la colorita descrizione del loro ospite. Il fabbro a cui si erano rivolti sembrava essere una persona alquanto peculiare, e ciò rafforzò la convinzione dell'otese che il suo superiore le stesse nascondendo qualcosa. Quali trascorsi avevano i due? In ogni caso Harumi si appuntò mentalmente di diffidare del cittadino di Ame, più di quello che aveva già imparato a fare con chiunque nei pochi mesi passati nel Villaggio del Suono, anche per merito degli insegnamenti di un certo Yotsuki. Coff...coff... Il sorriso sul volto della ragazza si fece più tirato, dopo che una nuova zaffata di fumo l'investì. Il tabacco della pipa non era così terribile come altri, ma non di meno poteva le causava una fastidiosa reazione alla gola inspirandolo. Io? Sì, sono una kunoichi di Oto! Non senza una certa fierezza, la giovane non si preoccupò di nascondere il suo status. In fin dei conti, sebbene fosse meglio non sbandierarlo troppo in giro, trovandosi il gruppo ad Ame, lì erano tra alleati, almeno in teoria. In realtà Harumi non era ancora ben certa di cosa volesse dire, per lei, essere un ninja del Suono, ma ce l'avrebbe messa tutta per fare del suo meglio e scoprirlo. Una guardiana, dice? Beh... Una risatina le uscì di bocca, divertita per il fraintendimento e per l'arguta risposta che le era giunta in mente. ...in un certo senso, sì, ogni ninja di Oto ne è il guardiano, come ogni persona è il custode della propria casa, non crede? Il suo sguardo verso il suricata si addolcì un poco, ora che l'atmosfera si era fatta più leggera, così come il tono delle risposte che diede. Non è che l'abbia proprio scelto, più che altro è un incarico che mi è stato assegnato. Ma ne sono contenta, mi piace viaggiare...finora ho sempre vissuto in un posto piccolissimo, lontano da tutto...vorrei vedere il mondo! E non sono mai stata qui ad Ame... Mi dica, c'è qualche posto interessante che mi consiglieresti di visitare? Qualche piatto tipico? Qualche attività divertente da svolgere? Sono tutta orecchi! A quel punto la giovane si sarebbe sporta un poco in avanti, verso l'animale, facendo ondeggiare impercettibilmente il seno florido, trattenuto dal rigido corpetto sotto le vesti. E poi un poco in effetti mi annoiavo a Oto...quindi è un bene che con Ru-Wai non ci si annoi mai, no? Harumi riprese le parole con cui il suricata si era rivolto all'uomo, facendogli al contempo l'occhiolino in modo scherzoso. Porgendo la tazza vuota alla creatura. La ringrazio ancora per il tè, Janki-san. Le va di mostrarmi il laboratorio mentre il mio superiore termina le contrattazioni? Non sono neppure mai entrata nella fucina di un fabbro, per quanto abbia aiutato a sistemare l'armeria di Oto, una volta. Ma decisamente non è la stessa cosa, no? La giovane si sarebbe a quel punto alzata in piedi, guardando con un sorrisetto speranzoso il suricata, nella speranza che accondiscendesse alla sua innocente richiesta.

     
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    Alla ricerca di un Armiere


    Fucine diverse



    [Ru-Wai & Shinken]

    Gli abbiamo fatto notare le nostre deficienze? Come siamo gentili...
    Se gli facessimo notare anche un osso in più in mezzo allo sterno? Glielo piantiamo lì?
    Fratello, tranquillo, ci ha offerto un lavoro e gli piace stuzzicare... gli vuoi dare soddisfazione?
    Un osso in pieno sterno gli voglio dare, piantato lì al centro!
    Invece no! Ora saremo cordiali e gentili!
    E così, Ru-Wai fece spallucce all'altro: Sarebbe sconveniente non essere chiari dall'inizio: se sente un così urgente bisogno di boomerang, tanto vale che le faccia presente che potrebbero non funzionare al meglio, o rischio di averne una pessima pubblicità., tagliò corto il Kaguya, rinunciando a tagliare l'altro, poi ascoltò il resto del discorso del ninja di Oto, con tanto di osservazione dei progetti che questi gli stava chiedendo di portare avanti.
    Una frase, su tutto, lo incuriosì, però.
    Il boomerang non serve nemmeno che sia un'arma da lancio?
    In effetti è curioso, che se ne fanno se non la lanciano nemmeno?
    In più proponeva che fosse la squadra che si portava dietro ad aiutarlo, risparmiando sull'anticipo in denaro per i prototipi delle armi.
    Il ragazzetto rumoroso, la bambina ed il resto della cricca? O che bello...

    Andiamo per passi, Shinken-san, va bene?, esordì a quel punto Ru-Wai, Facciamo l'esempio che lei voglia fare la spesa ed abbia la sua lista, con estrema "delicatezza", il Kaguya agitò il rotolo con l'elenco di armi richieste, Va presso un uomo che alleva bovini e gli ordina due kg di carne di manzo, formaggio, latte... e fin qui tutto ok, l'uomo alleva bovini, lavora il latte e fa il formaggio, onestamente non conosco a pieno il processo, ma penso che dia l'idea. Poi chiede all'uomo di darle delle uova..., qui il Risorto si fermò e sorrise, Ora, il nostro allevatore di bovini potrà avere tutte le deficenze di questo mondo, ma se non ha galline nella sua fattoria, dubito che potrà darle uova fresche., a quel punto Ru-Wai alzò un indice, A meno di chiedere ad un individuo del settore, ergo: per tornare alla realtà ed abbandonare questa nostra piccola metafora, sì, troverò un esperto di creazioni di armi da lancio e appalterò la sua richiesta presso questo uomo, o più correttamente: ho almeno un nome che le posso dare per qualcuno che possa produrle un prototipo di boomerang. Glielo indicherò e la farò accompagnare da alcuni miei associati, gente di tutta fiducia. Il resto dei suoi uomini inizieranno a lavorare qui con me alle restanti armi. Va bene, Shinken-san? e come domanda era, dal punto di vista del Risorto, abbastanza retorica.
    Ora c'era da chiamare Miroku ed il giovane Tamura.

    [Harumi & Janki]

    Il suricato accennò un sorriso alle prime parole della ragazzina dopo il suo racconto, alle risposte che la kunoichi gli offrì, mentre lui lasciava spegnersi la pipa senza fumarne oltre: poteva essere appassionato al fumo, ma non di certo un maleducato.
    Purtroppo, Harumi-chan, non posso darti moltissime indicazioni su dove e cosa mangiare: vivo qui ad Ame da un pò più di un anno, ma non sono esattamente andato in giro a fare il turista da queste parti, ho cercato più che altro tracce del procione di cui ti parlavo, Kan.
    Attività divertenti qui ad Ame, a parte stare all'asciutto, o magari qualche traffico criminale, onestamente non ne conosco, o almeno non che siano divertenti per me: sai, ragazzina, le mie attività a Saban'na, come Saggio, erano di addestrare giovani talenti, o meditare.
    , seppur la seconda significava per lo più starsene seduto a fumare in pace e silenzio, ma questo non lo disse alla sua giovane interlocutrice.
    E quando Harumi gli chiese di poter visitare il laboratorio, il suricato accennò un sorriso: Certamente, ragazza, con piacere!, replicò l'anziana creatura, invitando l'altra a seguirlo (ed anche il resto della cricca che la seguiva).

    La giovane Jinchuuriki avrebbe così camminato in mezzo alla fucina del Risorto, guidata dal suricato.
    La fucina era decisamente grande: metà dell'edificio con tre fornaci, di cui due al momento accese, alcuni tavoli, due per ogni fucina, una vasca diametralmente opposta ad ogni tavolo e diversi oggetti tipici, come pinze, martelli, tanti martelli, e leghe metalliche tutte posizionate nei dintorni delle fornaci.
    Questa è la parte che non tutti vedono di un'armeria, Harumi-chan, la fucina con le fornaci, troppe fornaci forse per i miei gusti, fossi ancora a Saban'na, ma qui, dove la pioggia fa calare spesso la temperatura in modo eccessivo per i miei gusti, aiuta parecchio tutto questo caldo, devo dire., ammise con un sorriso la saggia creatura, Avevi qualcosa in particolare che volevi vedere, o qualche domanda, Harumi-chan? Mi è parso di capire che il tuo caposquadra sia andato a parlare con un altro armiere con alcuni uomini di Ru-Wai, quindi se abbiamo tempo da passare qui, possiamo passarlo come meglio credi., replicò cordiale Janki.


    [Shinken ed i seguaci di Ru-Wai]

    Non ci sarebbe voluto molto perché il Risorto facesse arrivare i due che avrebbero condotto il ninja di Oto presso l'Armiere indicatogli.
    I due, nel caso specifico, erano Miroku, un monaco, almeno dal vestiario, e Tamura, un ragazzino con una mano sola e l'altra recisa, con un colpo quanto mai preciso, all'altezza quasi del gomito.
    La accompagneranno loro presso l'Armiere del Quadrante Ovest, l'Arco del Diluvio,
    si chiama quel luogo, spero che quel fabbro le possa essere d'aiuto.
    e con quelle poche parole lasciò che fossero gli altri due ad accompagnare Ordine (Superiore)
    Speciale: L''utilizzatore può assegnare una tipologia d'azione all'intero gruppo di gregari; richiede 1 slot azione/tecnica. Può colpire un numero di obiettivi pari al numero di guerrieri ancora in vita; non è possibile colpire più volte lo stesso obiettivo (escluse strutture fisiche inanimate). Per il calcolo dei danni, gli attacchi sono considerati [Bombe]. Assalto: potenza 30 entro 9 metri Distanza: potenza 20 oltre 9 metri, entro 30 metri Falange: difende con potenza 50 Sabotatori: potenza 50 raggio 3 metri (1 volta ogni 2 round)[Da chunin in su]
    Shinken in tale percorso (ovviamente dopo averglieli presentati).
    Il trio si sarebbe diretto verso la zona Ovest del villaggio della Pioggia, partendo dalla fucina di Ru-Wai che si trovava nel versante Sud di Ame stessa.
    Non era un percorso lunghissimo, ma era un percorso sotto parecchia pioggia, cosa naturale in quel villaggio.
    Non si preoccupi, Shinken-sama, alla pioggia ci si abitua: io vivo qui ad Ame da quattro anni ed ormai non ci faccio più caso, lei, da ciò che ho potuto capire, dovrà restare qui molto di meno, quindi le basterà coprirsi per bene ed ogni problema sarà risolto., commentò cordiale il giovane Tamura, offrendo all'altro un ombrello extra che portava con se.
    Miroku, nel frattempo, scuoteva appena la testa, tenendo il cappuccio a coprirlo per bene, quasi volesse, oltre evitare la pioggia, anche evitare che qualcuno lo vedesse in faccia.

    La passeggiata, comunque, durò poco: nemmeno un paio d'ore ed i tre arrivarono davanti ad un negozio, Qualcosa non va..., esordì Miroku, forse parlando per la prima volta (a meno di domande dell'otese) ed in effetti il palazzo era un pò troppo mal ridotto dall'esterno: vetri rotti, l'insegna mezza spaccata ed una delle due porte d'ingresso era divelta, ma, più di questo, c'era una scia di sangue all'esterno.
    Proprio Miroku alzò una mano indicando a Tamura di portarsi di guardia all'ombra di un edificio vicino, mentre lui si preparava ad entrare, ricordandosi, però, del suo ruolo di solo supporto e volgendosi verso Shinken: Come desidera agire, Shinken-sama?
    Comunque avessero agito, di certo avrebbero scoperto che non c'era niente di pericoloso ad attenderli all'interno: solo un commesso che puliva per terra e con il viso leggermente tumefatto, un ragazzo chiaramente sotto-shock.
    Ci sarebbe voluto un pò, a meno di metodi d'interrogatorio particolari, per avere un resoconto, ma alla fine il risultato sarebbe stato che un uomo, accompagnato da tre strani animali, aveva assalito il negozio, in attesa di un qualche "affitto" da parte del fabbro che lo gestiva, per poi rapirlo e portarlo con se, non appena l'altro aveva rifiutato di parlare.
    Hanno detto che Daiken-sama, se proprio non voleva pagare con il denaro, poteva farlo in altro modo, al suo padrone., avrebbe concluso.
    Stava a Shinken decidere se andare o meno alla ricerca di quello specifico uomo e, soprattutto, se ascoltare o meno anche i particolari più strani di quella storia e dell'uomo con un tatuaggio particolare e con tre strane bestie con se.
     
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    Post 4 ~ Lasciata indietro

    La fanciulla sorrise al suricata quando questi ripose la pipa, apprezzandone la gentilezza. Alla mancanza di attrattive adatte per una ragazzina ad Ame avrebbe assunto un'espressione perplessa. Non volendo addurre tale mancanza al suo cortese interlocutore, la piccola otese avrebbe glissato elegantemente con un battuta, per poi cambiare argomento. In effetti già stare all'asciutto mi sembra un'impresa qui! Oh, un maestro insomma! Potete anche usare il chakra, per caso? La giovane kunoichi aveva già appreso i rudimenti del controllo del chakra, ma aveva ancora necessità di perfezionarsi a riguardo. Mi piacerebbe migliorarmi, ma a Oto non hanno mai tempi da dedicarmi...

    Con enorme cordialità l'animale senziente le fece da guida nel cuore del negozio di ogni fabbro che è la fucina. Era decisamente più grande di come Harumi se l'era immaginata. I giganteschi forni si elevavano fino al soffitto ed anche oltre, proseguendo in affusolate canne fumarie. Ma ancora più della dimensione a colpirla fu il loro numero, insieme ai crogioli e alle postazioni dotate di incudini, martelli e pinze. Ce n'era abbastanza per ospitare molti operai, e di certo a pieno regime avrebbe potuto tranquillamente soddisfare da sola il loro ordine, almeno per quanto riguardava la quantità. In realtà probabilmente si trattava di un'officina nella media, ma agli occhi dell'inesperta ragazzina, che del mondo aveva visto poco o nulla, sembrava enorme, tanto da lasciarsi sfuggire un sospiro ammirato.Ohh... Fantastico!

    La kunoichi capì che la sensazione opprimente che provava era dovuta alle alte temperature solo quando il suricata glielo fece notare. Uno alla volta si tolse di torno molti degli strati in cui si era infagottata, per combattere il gelo prima e l'acqua poi, fino a rimanere praticamente con la sola divisa intorno. Si sta bene qui... Trovava piacevole il tepore della fucina, ma tutto quel calore le stava facendo al contempo venire sonno. Janki-san, le dispiace se stendo in un angolino per un poco gli abiti? Di là con tutta quell'umidità non si asciugheranno mai... Subito dopo averle risposto, la creatura avrebbe aggiunto senza darci importanza che il suo superiore se n'era andato per svolgere delle faccende, lasciandola lì. Anzi, probabilmente si era proprio dimenticato di avercela dietro. Harumi ne fu invece estremamente indispettita, tanto da rischiare di mettere il broncio all'incolpevole Janki. Cosa?! Mi ha abbandonato qui senza dirmi niente? Il Mikawa le aveva detto di non perdere di vista il jonin, approfittandone per imparare tutto il possibile da lui, ed invece ora si ritrovava da sola! Il suo ospite era stato premuroso, e non moriva esattamente dalla voglia di uscire di nuovo sotto la pioggia, ma le avrebbe fatto piacere essere stata almeno consultata prima. Seriamente, Shinken-sama... Neanche fossi un ombrello da dimenticare in giro! Anzi, probabilmente un ombrello qui ad Ame ti accorgeresti subito di averlo perso...


    Accompagnata dall'animale antropomorfo, Harumi sarebbe tornata nel lato pubblico della bottega, cercandone il proprietario. Ehm... Ru-Wai-san... Per caso... Shinken-sama le ha lasciato qualche messaggio da riferirmi? Non era molto positiva a riguardo, ma fare un tentativo non le sarebbe costato molto.

    Mentre parlava con l'armaiolo, però, incrociare i suoi occhi, per un secondo forse. Nello stesso momento, una lieve sensazione di vertigine la scosse, e la ragazzina appoggiò una mano al vicino bancone per sorreggersi. Sebbene si fosse immediatamente ripresa dal mancamento, le rimase intorno un malessere imprecisato. Non ne comprendeva la ragione, ma ora che si concentrava le parve che la figura dell'uomo di fronte a lei si fosse fatta più affilata e le ombre sulle pieghe del suo corpo più profonde. La kunoichi sbatte un paio di volte le palpebre. Probabilmente era semplicemente provata dal lungo viaggio e dal clima inclemente. O forse l'istinto felino che ormai faceva parte di lei aveva percepito qualcosa di più profondo. Mi-mi scuso, basterà che mi sieda un attimo e starò subito bene...
     
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    Un suricato ed una ragazzina


    Mentre i "grandi" lavorano



    Janki non aveva molto da dire alla sconcertata kunoichi di Oto, quando questa scoprì che il suo superiore l'aveva lasciata lì per andare a parlare con un altro fabbro, quindi senza troppi giri di parole la riaccompagnò da Ru-Wai.
    Il Risorto, dal canto suo, era un pò ancora infastidito dalla discussione avuta con Shinken, quando si trovò davanti la ragazzina che, dopo una prima domanda al quanto intimorita, arrivò persino ad avere quasi un mancamento!
    Vedi Fratello cosa combini!
    E che avremmo fatto noi? Non le abbiamo ancora nemmeno risposto!
    Hai un aspetto ed un modo di fare che intimorisce!
    Sì, sei vero mostro, Ossicino! AHAHAHAHAH!!!
    Zitto, Mostro! E, Fratello, non è colpa nostra! Shinken non è cambiato dai tempi in cui lo conoscevo: sa far spazientire molto bene le persone!
    Potrebbe essere, ma di certo questa ragazzina non ne ha colpa, quindi vedo di essere più gentile con lei!
    E così in effetti fece il Kaguya, sorridendo alla giovane kunoichi (che non sapeva essere una Jinchuuriki), per poi parlarle: Non ti preoccupare, Harumi, lo sbalzo di temperatura dalle fornaci a queste zone più fresche, per non dire umide, non è facile da gestire i primi tempi., confermò con gentilezza, Shinken-san, purtroppo, non mi ha detto molto: gli ho spiegato che alcune delle armi richieste non erano propriamente nel mio settore di competenza, che aerodinamicità di proiettili ed affini non erano il mio pane quotidiano, per così dire, quindi gli ho suggerito un collega da cui andare per quelle armi., avrebbe spiegato ancora, prima di voltarsi verso il suricato, che ancora si trovava lì.
    Janki-san, potresti fare ancora un pò compagnia a Harumi? Devo iniziare a lavorare alla richiesta di armi di Oto e penso, dato il mancamento di poc'anzi, che la fucina non sia il posto migliore per lei per aspettare... va bene per te, Harumi?, avrebbe chiesto alla kunoichi Ru-Wai, dopo aver avuto un cenno affermativo del suo alleato.

    Se la Jinchuuriki avesse accettato, il suricato le si sarebbe avvicinato cordiale, con una monetina in mano, mostrandogliela: era un ryo, niente di particolarmente speciale.
    Mi avevi accennato che da tanto speravi di apprendere un miglior controllo del chakra, giusto, Harumi-chan? Che ne pensi di farlo oggi? C'è una cosa chiamata Chakra repulsivo, posso mostrarti le basi di tale controllo dell'energia che distingue i ninja., avrebbe esordito il maestro di Saban'Na, quindi avrebbe girato il dito su cui il ryo era poggiato, facendo puntare la moneta verso il basso, ma questa non sarebbe caduta.
    Credo tu conosca già le basi del chakra, detto Adesivo, la possibilità di far confluire il proprio controllo dell'energia fino alla punta di un dito e tenere fermo qualcosa sullo stesso., avrebbe a quel punto girato la monetina di nuovo verso l'alto, Un uso repulsivo del chakra offre un risultato contrario: respingere qualcosa, allontanandolo da se., avrebbe aggiunto sorridendo, mentre la moneta, senza il minimo movimento della mano, saltava dal dito, diretta verso la giovane kunoichi, senza evidenti fini offensivi.
    Che ne dici? Interessata ad apprendere questo trucchetto?, concluse il suricato sorridendo.
    Stava all'altra decidere.


    Shinken è offline da alcuni mesi e dalle ultime notizie non tornerà presto, quindi, con calma, intanto proseguiamo, se riesce a riunirsi al gioco, tutto di guadagnato per la giocata ^^'.
    Intanto a te la scelta se apprendere il chakra repulsivo con Janki.
     
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    Post 5 ~ Addestramento fuori programma

    Di fronte alla gentilezza dimostrata tanto dal fabbro quanto dal suricata, la ragazzina si sforzò di sorridere delicatamente nonostante l'improvvisa debolezza che l'aveva assalita. Scusate ancora, sto già meglio... In effetti dopo essere rimasta seduta per qualche minuto la testa aveva iniziato a farsi più sgombra. Probabilmente era come diceva l'uomo, le temperature e l'umidità del luogo l'avevano prostrata senza che se ne rendesse conto. A quanto pareva il suo superiore stava portando avanti gli affari che gli erano stati affidati, seppure senza di lei, quindi rinfoderò almeno in parte gli artigli. Comunque gli avrebbe fatto notare la sua scortesia non appena si fossero riuniti, almeno questo se lo meritava. Certamente, Ru-Wai-san, non si preoccupi per me! Prosegua pure con i suoi affari, non ho intenzione di esserle d'intralcio o altro... La sensazione di essere di troppo nella vita altrui le era ben nota, tanto da aver desiderato più di una volta scomparire per alleviare il peso che ne derivava sulla sua anima. Forse, per la prima volta in vita sua, aveva finalmente trovato un posto da chiamare casa, o per lo meno un luogo dove la sua presenza non fosse percepita come sgradita. Doveva perciò fare del suo meglio perché le cose rimanessero così il più a lungo possibile, e questo voleva dire compiere il suo dovere e diventare più forte. Udita l'offerta dell'armaiolo, quindi, non ebbe motivi per rifiutare, sebbene per educazione e personalità si dimostrò esitante. Janki-san, ne è sicuro? Siete già stato così buono con me da sopportarmi fino ad ora, non vorrei rovinarvi la giornata, magari avevate altro a cui badare... Se la creatura non avesse cambiato idea, Harumi avrebbe fatto un piccolo cenno di assenso con il capo. Allora d'accordo, accolgo più che volentieri la vostra offerta. L'animale antropomorfo le porse una moneta, che la giovane squadrò con attenzione senza trovarvi nessun segno distintivo. Le parole che seguiro, tuttavia, attirarono immediatamente il suo interesse. Chakra repulsivo? Me ne aveva parlato la sorellona Kairi se non sbaglio... Proprio dall'Uchiha la piccola otese aveva appreso come padroneggiare il chakra adesivo, che il suricata stava sfoggiando in quel momento. Leggermente sovrappensiero, fu colta completamente di sorpresa dal salto compiuto dal ryo visto che il suo interlocutore non aveva compiuto il minimo movimento per effettuarlo. Arretrando d'istinto, spostò la sedia all'indietro, andando a sbattere contro il bordo del bancone retrostante e prendendo in pieno lo spigolo sul fianco. Ahi ahi... Davvero un bel trucchetto, Janki-san! Potrebbe essermi utile, prima o poi. E comunque non posso progredire nell'uso del chakra se prima non ne approndo le basi, perciò accolgo volentieri la vostra offerta! La kunoichi del Suono avrebbe continuato a massaggiarsi la parte colpita durante il discorso, in parte mitigandone il tono convinto con cui ragionava a voce alta. Forse è meglio trovare un posto più...spazioso, non crede Janki-san? Il negozio è ingombro di oggetti e non vorrei far danni... O andare di nuovo a sbattere contro qualcosa di acuminato, aggiunse mentalmente.

     
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    La Sala del Rancore


    Prima Lezione sul chakra repulsivo



    Janki, alle parole della kunoichi, sorrise cordiale, per quanto il sorriso di un suricato, fatto di piccole zanne e non di denti umani potesse essere cordiale.
    Non preoccuparti, Harumi-chan, nessun disturbo! Anzi, è da tanto che non ho più un allievo da addestrare! Da quando ho abbandonato Saban'Na!, ammise, memore del giovane Zo III, l'elefante cui aveva fatto da maestro prima della morte del padre di questi, suo vecchio amico.
    La giovane otese, comunque, oltre allo stupore iniziale, dinanzi ai segreti del chakra repulsivo, dimostrò un certo interesse per lo stesso, e suggerì, a ragion veduta, di spostarsi in un'area un pò più comoda per quel tipo di addestramenti.
    Sì, decisamente qui non è il caso di stare... andremmo a sbattere, o rischieremmo di disturbare Ru-Wai, mentre lavora alla vostra commissione., concordò Janki, guardandosi intorno e notando il Risorto che tornava a lavorare le sue armi.
    Conosco il posto adatto!, ridacchiò, voltandosi verso Harumi ed invitandola con un cenno della zampa a seguirlo.
    Non ci misero molto, i due, a raggiungere una sala, non particolarmente larga, ma lunga per quasi la totalità della lunghezza dell'armeria stessa, che, probabilmente, persino la giovane Jinchuuriki avrebbe notato essere un pò più estesa di quanto ci si poteva immaginare.
    Quella piccola ala del negozio sembrava essere una sorta di palestra, o meglio, c'erano dei sacchi e delle carcasse fatte con paglia e cuoio, oltre a pezzi di metallo, per lo più armi danneggiate, sparsi qua e là.
    Qui Ru-Wai fa provare, o prova, le sue armi, e ogni tanto permette anche a noi della sua cricca di allenarci, niente di troppo speciale, ma comunque un buono spazio dove anche tu potrai allenarti a tua volta., esordì il suricato, mentre, forse, Harumi notava alcune "facce" disegnate sulle sagome, piuttosto pittoresche anche.
    Una ricordava una specie di grosso volpino, disegnata in modo un pò approssimato, di certo, su un bersaglio di piccole dimensioni; un'altra sembrava il volto di un ragazzino, o di qualcosa del genere, fatto con un tratto un pò più delicato, altri rappresentavano quasi tutti lo stesso volto, per quanto erano volti per lo più distrutti, o in alcuni casi, addirittura carbonizzati.
    La sala del Rancore, la chiama qualcuno di noi, ma bando alle ciance..., avrebbe detto Janki, riprendendo l'attenzione della kunoichi, mentre mostrava di nuovo la moneta di poco prima.
    Mi pare di capire che tu conosca la logica dietro il chakra adesivo, ma ripartiamo da lì, ok?
    Il chakra adesivo permette, distribuendo il chakra, appunto, su una superficie, di creare una sorta di patina che mantiene il contatto di quella superficie corporea con qualsiasi cosa. Certo, più si è esperti, maggiore è la capacità di ancorare un oggetto a se, ma questo è un discorso diverso.
    Da quel che mi è stato raccontato una volta, voi umani spesso vi addestrate nell'uso del chakra adesivo imparando a camminare sugli alberi... ed in fondo, non essendo dotati di artigli, immagino che sia difficile per voi riuscirci altrimenti.
    Immagino che, qualche volta, quando imparavi ad usare il chakra adesivo in una situazione di quel tipo, Harumi-chan, ti possa essere capitato di usare fin troppo chakra ed avere il risultato contrario: essere respinta dalla superficie cui ti appoggiavi.
    Ecco, in modo più controllato, questo è il risultato che si ottiene sfruttando il chakra repulsivo.
    , concluse Janki, porgendo alla ragazzina la moneta.
    Primo passo del tuo allenamento, quindi: focalizza il chakra sul dito dove terrai questa moneta, usalo prima per tenerla ferma sulla mano e poi concentrati per scagliarlo, invertendo il fluire dello stesso sul dito, contro il brutto faccione da donnola disegnato su quel bersaglio!, concluse il suricato, indicando uno dei bersagli, quello con, in effetti, il volto dell'assassino di Zoo II.
     
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    Post 6 ~ Chakra repulsivo


    Harumi sorrise, inclinando leggermente la testa. Da come ne parla deve essere un posto bellissimo. Spero un giorno di poter visitare Saban'Na. A quel punto la ragazza si sarebbe alzata in piedi, inchinandosi con un sorriso. Allora accetto di buon grado. Mi affido a lei, Janki-san. Quindi andiamo? Il suricato infatti aveva accolto subito la proposta della kunoichi, trovando un luogo più adatto dove svolgere l'allenamento. Si trattava di una stanza più lunga che larga. Lo strano duo non era uscito dal negozio per raggiungerla, perciò la fanciulla rimase sorpresa che un ambiente del genere si trovasse all'interno di un locale adibito a fucina, armeria e negozio. Forse, si disse, era utilizzato per testare le armi. In effetti, la gran quantità di spade ed altri strumenti atti per offendere sparsi qua e là, la maggior parte dei quali in pessime condizioni tanto da risultare inutilizzabili, avvalorava la sua ipotesi. Doveva trattarsi di creazioni di Ru-Wai che non avevano superato la prova pratica, e che quindi non erano degne né di essere annoverate tra le sue opere, né tanto meno di essere messe in vendita. Come se stesse dando voce ai suoi pensieri, la parole del maestro confermarono pochi istanti dopo la sua versione. Che nome curioso, sensei. Appoggiando la mano davanti alla bocca in un gesto tanto spontaneo quanto adorabile, la giovane riconobbe con naturalezza all'animale senziente quel titolo, riconoscendolo degno di rispetto. Non avrebbe per il momento fatto caso ai bersagli, piuttosto lontani, né tanto meno ai peculiari disegni sopra rappresentati.

    Harumi annuì un paio di volte mentre Janki, da bravo insegnante, riepilogava le basi. Quando nominò gli artigli, l'otese non poté che sorridere diverita. In effetti, ora che glielo faceva notare, la strana creatura era a tutti gli effetti più simile ad un animale che ad un essere umano. Oh, sì, è successo proprio così... Ora capisco! La jinchuriki aveva, grazie a quel piccolo suggerimento, realizzato d'improvviso quale fossero i fondamenti del chakra repulsivo. Prendendo nuovamente la monetina che l'essere le porgeva, l'espressione sul suo viso si fece determinata. Non la deluderò, maestro! Per prima cosa, Harumi regolò il ritmo del suo respiro, per poi iniziare ad eliminare tutte le distrazioni e i pensieri superflui dalla sua mente, finendo per focalizzarsi solamente sulle sensazioni provenienti dall'estremità del suo corpo, sia per quanto riguardava il tatto, che il flusso del chakra. Tenere la moneta ferma in posizione non sarebbe stato difficile per la ragazza, che si era applicata molto per padroneggiare quell'abilità sotto la guida della sua salvatrice Kairi. Se contrastare la gravità non era un problema, diversamente sarebbe andata la fase successiva, ovvero l'imprimere una spinta all'oggetto. Al primo tentativo lo spicciolo semplicemente cadde a terra con un clangore metallico. Ah... Per un istante non si sarebbe mossa, nella speranza che il suricata non l'osservasse troppo da vicino. Si sentiva le guance accaldate e non aveva dubbi di essere appena arrossita per la vergogna: dopo tutta la sicurezza che aveva dimostrato, un fallimento del genere era figuraccia.Io... Ecco... Ci riprovo subito! Farfugliando, si chinò rapidamente a recuperare la moneta. Tornata in posizione, avrebbe espirato lentamente mentre si concentrava ancora una volta. Non bastava interrompere il flusso e poi riprenderlo in senso opposto, doveva rendere il passaggio fluido e continuativo. Per questo, provò contemporaneamente a trattenere il piccolo oggetto e a respingerlo, diminuendo gradualmente il primo effetto ed aumentando il secondo. Il risultato fu che sì la monetina partì in direzione dei bersagli, ma solo per effettuare una veloce parabola atterrando ad un paio di metri dai piedi della ragazza. La quale, dopo aver impiegato un paio di battiti di ciglia per realizzare che la monetina se ne stava andando in giro per la stanza rotolando, sarebbe scattata all'inseguimento. Ah ah a... Di-di nuovo! La risatina sconfortata avrebbe forse intenerito l'animale, ma la giovane era intenzionata a superare quella prova il prima possibile, per dimostrare di non essere solo un bel soprammobile, o meglio un tenero animaletto da compagnia portato a spasso dal jonin del Suono, l'attualmente assente Shinken. Ritornata nella posizione di partenza, divaricò un poco i piedi per avere un buon appoggio e socchiuse gli occhi, focalizzandosi solamente sulla punta del dito. L'energia fluì attraverso la mano, ma la ragazzina la trattenne sotto la pelle finché non ebbe raggiunto una consistenza sufficiente. Solo a quel punto, infine, la rilasciò tutta di un colpo, ottenendo finalmente il suo scopo. Il piccolo cerchio metallico, roteando su se stesso, raggiunse una discreta velocità ed attraverso il lungo salone, raggiungendo la parete opposta. Ovviamente, visto che non tutte le ciambelle escono il buco, la moneta mancò il bersaglio di almeno trenta centimetri, ma Harumi non poté trattenersi dal sorridere soddisfatta. Oh, ora che ci faccio caso, effettivamente quella sagoma assomiglia vagamente ad una donnola!

     
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