[News GDR] La Fonte della Vita EternaVillaggio dell'Abete

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  1. Filira
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    Mother of dragons

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    Missione: Si vive insieme, si muore soli


    I: In mezzo al Mar



    Chi me l'ha fatto fare? Chi me l'ha fatto fare, maledizione?!

    Situazione: la nave che l'allegro gruppetto della Sabbia aveva ingaggiato per portarli su quella dannata isola aveva lasciato il porto da non più di qualche ora. La Rossa, che come mantra dei suoi vent'anni aveva deciso di assumere una certa positività nei confronti delle nuove avventure a cui la vita la sottoponeva, era inizialmente zompata allegramente sul vascello - sempre che così si potesse chiamare - , in estasi di fronte alla sconfinata grandezza del mare che, per la prima volta, le si parava davanti. Ebbene sì, in più di due decadi di vita Saru non aveva mai visto il mare, e ogni racconto in proposito l'aveva sempre riempita di un'insana necessità di vederlo di persona. Beh, ora c'era.

    E che schifo.

    Bofonchiò, attaccandosi poi nuovamente al bordo della nave e rigettando tutto quello - ormai nulla, in realtà - che aveva dello stomaco. Il simpatico teatrino terminò con la ragazza che si accasciava nuovamente per terra, ancor più pallida del solito e con i ciuffi di capelli rossi appiccicati alla fronte da un fastidioso sudore freddo, e con la terribile consapevolezza che tutto il processo si sarebbe ripetuto nel giro di qualche decina di minuti. Se nessuno fosse intervenuto in suo soccorso, la Rossa si sarebbe limitata a mantenere il suo triste posticino, mandando l'occasionale occhiata di sconforto a quelli che sapeva essere i suoi compagni Sunesi. Non conosceva nessuno dei suoi compagni in modo particolare, avendo solo una vaga idea della loro esistenza più per il fatto di aver sempre vagato per le strade del villaggio che per aver avuto con essi un seppur vago rapporto lavorativo.

    E poi, a Suna sono tutti un po' inquietanti.

    Pensò, reprimendo l'ennesimo conato scatenato dal rollio della nave. Chi più chi meno, nel villaggio della Sabbia pareva che chiunque avesse un ottimo, letalissimo, dolorosissimo modo per farti fuori all'evenienza. Per questo la Rossa si esimeva spesso dall'avere contatti stretti con la sua gente, tanto che probabilmente pochi dei presenti avrebbero potuto aver idea della sua identità, il cui unico indizio era dato dal coprifronte sunese annodato alla cintura. Sbuffò, esibendosi poi in un lamento tra l'addolorato e il disgustato. Chi invece non aveva fatto una piega per tutto il viaggio era una specie di santone, barba bianca e divisa da barbone professionista, corredato di fagotto da viaggio al seguito. Per quanto la Rossa si fosse lamentata, pareva che il vecchio fosse entrato in una specie di trance mistica, da cui nessun conato di vomito sembrava capace di risvegliarlo.

    Ehi, amico. Ehi, dico a te! Non è che hai qualcosa per il mal di mare? Non credo proprio di arrivare viva all'isola se continuo così.

    Ebbe a malapena il tempo di finire, che un nuovo colpo allo stomaco la costrinse a quasi-ribaltarsi fuori dal bordo dell'imbarcazione. Chissà se Torikeshi l'aveva sentita, e se avrebbe in qualche modo potuto aiutarla a superare l'annoso problema.

     
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