[News GDR] La Fonte della Vita EternaVillaggio dell'Abete

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  1. Filira
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    Mother of dragons

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    Missione all'Abete


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    Il trottare regolare dei cavalli forniva un ottimo sottofondo per assopirsi, e la Hyuga era cosciente che, se non avesse provveduto a trovare una distrazione che non comprendesse il semplice guardare il panorama esterno, avrebbe presto finito per scivolare nel mondo dei sogni. Erano partiti quella stessa mattina alla volta del porto, e Murasaki voleva gustarsi ogni secondo che le rimaneva da spendere con i piedi per terra, prima di imbarcarsi per un periodo di tempo indefinito su di una nave che l'avrebbe condotta chissà dove, la convocazione non era stata molto precisa a riguardo. Non che ella non amasse la navigazione, ma più che altro per una questione simbolica di stabilità. In mare nulla aveva radici, tutto era transitorio. Il sereno diventava immediatamente temporale, una brezza si trasformava in uragano, una situazione favorevole poteva volgere al peggio in meri attimi. Sospirò, osservando l'ennesima distesa di verde scivolare via veloce di fronte ai suoi curiosi occhi bianchi. Poi, parlò al suo compagno di viaggio.

    Ho con me quello che mi avevi chiesto.

    Si guardò un attimo attorno, afferrando poi il proprio bagaglio. Quando la serratura scattò, rivelò alla sola Hyuga il proprio contenuto, fatto perlopiù da diversi tessuti e armi. In un angolo giaceva una piccola boccetta dall'intenso color bianco latte, contenente una polverina friabile e compatta.

    Sai, perfino mio padre ha faticato parecchio a trovare qualcosa... Del genere.

    Rigirò la boccetta fra le dita, facendone muovere il contenuto all'interno. Nonostante le conoscenze del genitore, trovare un preparato dalle simili proprietà nel paese del fuoco era stato parecchio complesso. Anzi, quasi impossibile, se il loro interlocutore non fosse stato Genji Hyuga in persona. La madre poi era stata parecchio precisa sulle sue modalità d'utilizzo, fornendo alla ragazza una dettagliata descrizione della delicata procedura.

    Comunque, dovrebbe mantenere il problema a bada per un po'. Dopo, dovremo trovare un'altra soluzione.

    Inclinò la testa, spostando lo sguardo dal contenitore al suo compagno di viaggio. Una intensa macchia rossa regnava mista al bianco, dove una volta tutto era candido come la neve. Youkai se ne stava lì, a disagio, sfiorandosi distrattamente la prorompente ricrescita rossa che gli regnava in testa. Era successo da un giorno all'altro: una sera Murasaki l'aveva salutato come lo Youkai che aveva sempre conosciuto, e la mattina dopo si era presentato con la zazzera mezza rossa. Qualcosa doveva essere accaduto, ma la Hyuga aveva preferito non indagare a fondo, considerata la reticenza dell'amico a parlarne.

    Se vuoi un mio parere, il rosso non è così male, direi quasi che ti dona.

    Sorrise, cercando di incoraggiare il compagno. Dove si stavano recando, e viste le premesse, l'ultimo loro problema sarebbe stato il colore dei capelli del non morto. Il padre le aveva comunicato la convocazione dell'Accademia con aria grave e solenne, al cospetto dei membri più anziani del Clan. La Hyuga sapeva bene che qualsiasi sua azione sarebbe stata attentamente monitorata e riportato al concilio ristretto, ma come sempre non aveva idea di quale fosse la fonte. Un'idea le balenò in testa, provocandole un moto di paura e contemporanea aspettativa: possibile che avrebbe rivisto Oboro, sua mentore e maestra? Non l'avrebbe saputo fino al loro arrivo al porto, tutto ciò che sapeva riguardo alla loro compagnia era che sarebbe stata quasi totalmente Sunese, e che il suo punto di riferimento sarebbe stato Daishin Iga, l'Amministratore della Sabbia. Su questo Genji Hyuga era stato parecchio insistente.

    Signorina Hyuga, siamo in dirittura d'arrivo. Giungeremo al porto in non più di una decina di minuti.
    La ringrazio, ci faremo trovare pronti.

    [...]

    Il ponte di accesso all'imbarcazione scricchiolò leggermente quando i due lo percorsero, arrivando rapidamente sul ponte principale. La Hyuga indossava dei comodi vestiti da viaggio, coperti da un mantello color crema con cappuccio. Una volta fermi sul ponte lo abbassò, assaporando per la prima volta dopo tanto tempo il profumo intenso dell'aria salmastra. Il mare si apriva appena fuori dal porto, immenso e, per il momento, placido. Controllò di avere Youkai ancora l proprio fianco, rivolgendo poi l'attenzione ai presenti. Decine e decine di individui sconosciuti si muovevano freneticamente per il ponte, rendendo difficile accertarsi di eventuali conoscenze presenti in quel momento.

    Per prima cosa dobbiamo trovare l'Amministratore Iga... Poi troveremo un luogo per il nostro piccolo esperimento, non ti preoccupare.

    Rassicurò Youkai, portandosi poi al centro del ponte. Il suo obiettivo era una testa altrettanto bianca di capelli, che, stando alle informazioni in suo possesso, dovevano appartenere a Daishin. Una volta individuato, si sarebbe diretta verso il ragazzo, attendendo a distanza in caso fosse occupato in qualche altra conversazione.

    Iga Daishin, immagino. Il mio nome è Murasaki, del Clan Hyuga. Questo è il mio compagno, Youkai Kuroi. La nostra piccola delegazione è stata inviata dall'Amministrazione della Foglia in vostro supporto. Siamo certi che la missione potrà beneficiare delle nostre particolari capacità, qualora ve ne fosse bisogno.

    Si esibì in un cortese inchino, rialzandosi poi e fissando i bianchi occhi su quelli dell'Amministratore.

    Abbiamo ricevuto alcune informazioni, tuttavia non siamo particolarmente familiari con il nemico. Un nostro infiltrato in Hayate potrebbe rivelarsi utile, ma per ora non abbiamo notizie più particolareggiate. Noi siamo pronti a offrire la nostra totale collaborazione, spero che da parte della Sabbia possa avvenire lo stesso. Ci piacerebbe conoscere il resto della delegazione, qualora fosse possibile.

    Unì le mani in grembo, attendendo risposta e dando anche a Youkai la possibilità di presentarsi ai loro nuovi compagni. Mentre parlavano, un velo di nebbia crebbe a vista d'occhio, andando a rendere difficoltosa la vista a qualche metro di distanza. Alla fine, avevano incontrato la proverbiale nebbia marittima. Una volta terminate le introduzioni, la Hyuga e Youkai si sarebbero fatti da parte per qualche decina di minuti, emergendo poi soddisfatti, con il non morto che sfoggiava una capigliatura nuovamente bianco brillante. A quanto pare, l'intruglio aveva funzionato. Murasaki si spostò a prua, cercando di scorgere il più in lontananza possibile. Eppure, tutto risultava celato, persino ai suoi occhi. E nessuno poteva sapere cosa si agitasse in fondo a quella fitta nebbia.
     
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