[News GDR] La Fonte della Vita EternaVillaggio dell'Abete

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  1. l'Horla
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    Alerta Kiri!


    I
    Amministratori, paludi, compaesani

    Le giornate, trascorse dopo essere tornato dal continente, proseguivano senza eventi degni di nota. In seguito al mio incontro con il Mizukage avevo ricevuto un appartamento, poco fuori dal centro storico cittadino, in cui vivevo fuori dalla vita della mia famiglia e del mio clan. La scelta di allontanarmi dal mio clan era stata decisa ormai da diversi anni a questa parte: in seguito al tradimento di Yashimata, fratello di mio padre, ero stato offerto al completo servizio del villaggio per ripagare il sangue versato da kiriani o altri accademici per mano del sangue dal mio sangue. Non era stata una scelta difficile, durante gli anni di addestramento con mio nonno ne avevamo parlato spesso, mi aveva spiegato che così la nostra famiglia sarebbe stata riabilitata all'interno della cerchia del clan ed io aveva accettato per mio padre, ancora profondamente scosso da ciò che era successo, e per mia madre che decise di esiliarsi in un'isoletta a Est presso il continente.
    Come un gatto stavo appollaiato alla finestra dal terzo piano, avevo scoperto quanto mi piacesse osservare la gente camminare per strada, vederli muoversi da soli schivando la folla, poi c'erano gruppi più o meno numerosi che creavano ingorghi nella piccola via rallentando fino quasi a fermarsi o bloccandosi di fronte a bancarelle o altri negozi che erano sparpagliati per la via. Mi divertiva, da quella posizione assoluta agli sguardi o pensieri della gente che animava la strada, osservare i loro movimenti, guardare come si ponessero gli uni con gli altri, quali davano attenzione alla curiosità degli sconosciuti, quali ignoravano la massa nella via. Proprio lì, dove un denso gruppo di turisti che chiaramente arrivavano dal Paese del Thè stava bloccando il passaggio, potei vedere muoversi con una certa fretta un funzionario di Kiri, si aprì la strada con forza e lo vidi fermarsi sotto casa mia e suonare. Pensai che potesse trattarsi di un messaggio da parte del mizukage dopo il nostro viaggio nell'isoletta, data l'insistenza con cui suonò decisi di non imboccare i tre piani di scale; mi misi a cavalcioni sulla finestra e, spiccato un salto, mi scagliai verso l'edificio dirimpettaio che stava a tre o quattro metri da casa mia, caddi rasente al muro per un paio di metri per poi saltare nuovamente dall'altra parte della strada, mi appesi ad un balcone a due metri da terra e quindi mi lasciai cadere dietro di lui rannicchiandomi per attutire l'impatto e mi rialzai calando il cappuccio. Youshi Tokugawa al servizio di Kiri dissi con voce asciutta aspettando le sue indicazioni. Il messaggero, non molto stupito dalla mia entrata in scena, mi disse non riuscendo a nascondere una certa fretta Sei stato chiamato a rispondere all'amministratore Sanjuro-sama, la questione è della massima urgenza. Corruciai leggermente le sopracciglia, non avevo mai avuto occasione di conoscere il famoso sciamano della nebbia, solo qualche voce sul suo conto costituiva nella mia mente una figura mistica e temibile. Il funzionario sembrò cogliere il mio tentennamento Ragazzo, sii cauto con lui, il misticismo l'ha toccato nel profondo. E, sopratutto, non farlo attendere. Vai!
    Non me lo feci ripetere due volte, risalii questa volta dalle scale e, preso il mio materiale ninja, mi scagliai alla volta della palude kiriana.

    [...]

    Il sorriso violento che era rimasto stampato sul mio viso lungo tutto il tragitto, dovuto dall'agitazione del momento e dall'incognita che stava dietro a questa chiamata, scomparve quando giunsi nei pressi della flatulente palude. L'odore che emanava era acre e sembrava potesse pungere anche le papille gustative.
    Seguii quindi un sentierino che si apriva tra l'acqua salmastra fino a raggiungere un grosso tendone dai colori offuscati, quando lo raggiunsi trovai altri due ninja del villaggio, erano due ragazzi che non avevo mai conosciuto ma d'altronde ero stato per molto tempo lontano da Kiri e non mi ero mai definito un animale sociale. Con grande curiosità varcai quindi la soglia attendendo di poter vedere lo sciamano, questi non si fece attendere, anzi, ci accolse con vestiti usurati e, tenendo in mano un ramo nodoso, ci strinse in un abbraccio scheletrico uno alla volta. Io rimasi colpito, quasi di ghiaccio, non ero abituato al contatto fisico, tanto meno con un massimo esponente del villaggio, mi prese in contropiede e da quel momento capii la sua elevatezza spirituale. Sciolto l'abbraccio io stesi le braccia lungo il corpo e feci un sentito inchino presentandomi Youshi Tokugawa al servizio di Kiri e suo Sanjuro-sama
    Il mio sguardo si mosse nella tana di quello strano individuo, due tavoli posti l'uno di fronte all'altro tenevano una serie di oggetti strani, da alcuni di essi sembravano provenire degli odori molesti, altri emettevano suoni stridenti e battuti. Quello era un luogo tanto tenebroso quasi affascinante, come quel amministratore dopotutto.
    Sanjuro, dati i saluti, non attese a spiegare la sua chiamata, estrasse dal gonnellino un rotolo, i cui simboli e bolli mostravano chiaramente la natura ufficiale del messaggio, e ci disse che ci stava affidando una missione di livello S, dovevamo consegnare quel rotolo al chunin Akira che in quel momento non era a Kiri. Strabuzzai gli occhi quando sentii il livello della missione che ci stava affidando, la saliva alla bocca sembrò asciugarsi e dovetti muovere la lingua sui denti prima di poter deglutire e riacquisire la mia espressione glaciale. Feci un respiro profondo e lanciai uno sguardo verso gli altri due compagni soffermandomi sul genin a cui venne affidato il rotolo, chissà quali informazioni erano contenuto in esso, chissà cosa aveva spinto l'amministratore ad affidare un compito così importante a dei genin del villaggio e chissà chi era intenzionato a mettere le mani su quel rotolo. Erano tutti interrogativi a cui l'amministratore non sembrò voler dare una risposta, stavo per domandarglielo quando mi lasciò basito mettendo in pratica un suo rituale. Sentii chiaramente il rumore provocato dalla sua minzione in una ciotola a cui successivamente aggiunse altri ingredienti di misteriosa origine, quindi sparse il contenuto su una mappa aperta sul tavolo ed io non potei nascondere una smorfia di leggere disgusto che subito neutralizzai quando, puntando il bastone sul tavolo, ci disse deciso dove lo avremmo trovato.
    Io non dissi nulla ma salutai con un ultimo inchino l'amministratore del villaggio, quindi avrei seguito i miei compagni fuori dalla palude e, se ancora non avessimo avviato una corsa a ritmo sostenuto, avrei detto con voce piatta non riuscendo a nascondere un po' di tensione Io sono Youshi, un fresco genin di kiri aggiunsi a denti stretti essendo stato da poco promosso a quel grado mentre gli altri due sembravano essere più navigati di me L'unica missione che ho affrontato è stato di livello D e non stata certo una passeggiata. Comunque direi di muoverci rapidamente, la situazione sembra tanto critica quanto misteriosa. Quindi, se per loro non ci fossero stati problemi a muoverci più rapidamente, avrei iniziato a correre in direzione del porto dove una barca del villaggio ci stava attendendo pronta a partire.

     
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454 replies since 30/9/2017, 18:43   18697 views
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