[News GDR] La Fonte della Vita Eterna

Villaggio dell'Abete

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    Il Team Granaio

    Anche se coperti dalla nebbia, nei loro movimenti che saettavano da una parte all'altra per evitare gli sguardi i ninja dovevano aver destato l'attenzione di qualcuno, specialmente Shin che non era assolutamente portato per i movimenti furtivi o l'occultamento anche se grazie alla visione notturna sfruttò adeguatamente i vari nascondigli e le coperture lungo la strada. Raggiunta il quadrante di sud-est della città, evitando case e finestre oltre al centro delle strade battute, avrebbero facilmente avuto accesso all'alto granaio a tre piani e alla sua unica porta di ingresso accessibile a terra, mentre diverse finestre si aprivano, una per lato, nella sua struttura lignea. Nessuna guardia, mentre la nebbia fredda e pungente penetrava nelle ossa. Non sarebbe stato difficile aggirare l'edificio per studiarne ogni dettaglio, per quanto poco interessante, così come forzare il fin troppo debole lucchetto che teneva chiuso quel magazzino. All'interno erano accatastati sacchi e casse pieni di grano, farina, verdure (perlopiù patate) e ovviamente riso, in quantità industriali, ma dopo una cernita accurata, che avrebbe impiegato circa un'ora anche con l'aiuto della volpe, non avrebbero trovato nulla di interessante.

    La vera sorpresa sarebbe avvenuta solo al momento in cui fossero usciti, anche se uno di loro fosse rimasto di guardia (pur aumentando il tempo necessario per frugare tutto di circa venti minuti) dato che improvvisamente la nebbia intorno a loro si sarebbe solidificata fino a generare due lupi dall'aria aggressiva, uno dal manto scuro con occhi di un profondo blu, mentre l'altro era grigio e dell'aspetto assai più selvaggio. Quello blu portava un collare, e fu lui il primo a parlare, identificandosi inequivocabilmente come una creatura legata a qualche contratto. Avevo percepito odore di volpe vicino a una delle presenze che si aggiravano di notte. Jins sarà contento di sapere che dei ninja sconosciuti sono qui. L'altro si limitò a ringhiare. Non sento odore di altre persone però...vi abbiamo preso prima che rapiste i cittadini...siete stati sfortunati: oggi l'allerta è massima. Quello grigio si mosse lentamente per portarsi sul lato, come a voler impedire le vie di fuga o saltare addosso al trio alla prima occasione utile. Vi chiedo di arrendervi e pareggiare l'evocazione...in caso contrario... L'altro lupo ringhiò nuovamente, facendosi stranamente sfocato, come se interagisse con la nebbia stessa, diventando un tuttuno con essa.

    Attaccare? Tentare la via diplomatica? Fuggire? Chiedere aiuto? Cosa potevano fare?

    Il Team al Palazzo

    La pioggia era ormai terminata, anche se il ciottolato umido sotto i loro piedi faceva rumore e bagnava le calzature, mentre il freddo penetrava nelle ossa trasportato anche dalla nebbia, avversa e al contempo alleata nel suo coprire movimenti dei ninja, silenziosi o meno, che cercavano di raggiungere la costruzione più grande del villaggio, quasi certamente un ufficio amministrativo, un tempio o qualcosa del genere. Nascosti con uno o più strati di tecniche, abilità e artefatti, gli shinobi avanzavano senza trovare ostacoli di sorta, ma la costituzione delle strade non veniva loro incontro, dato che tra il palazzo loro destinazione e la torretta di guardia esisteva una linea di visuale pressochè ininterrotta a circa mezzo chilometro di distanza...certo c'era la nebbia ma comunque era un punto debole. Inoltre, sporgendosi da dietro uno degli edifici circostanti avrebbero potuto vedere chiaramente che qualcuno si era attardato davanti al palazzo, la cui porta principale era stata appena aperta (che qualcuno fosse entrato da poco?).

    Lo sconosciuto aveva i capelli biondi e due spade alla vita, e non dava impressione di aver notato nessuno, anzi, era impegnato nel tracciare una specie di simbolo sulla parete dell'edificio, ma da quella distanza era impossibile distinguerlo chiaramente o capire qualcosa di più. E non aveva alcun coprifronte.
    C'erano anche delle finestre sul palazzo mentre gli edifici vicini erano tutti a un solo piano, quindi facilmente scalabili ma non utili per nascondersi all'interno. Quel che era certo era che quel tizio era di guardia, chiunque fosse, e che dentro stava accadendo qualcosa.


    Nota: perdonate l'errore, ma sono 400 metri, non 40

     
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