[News GDR] La Fonte della Vita Eterna

Villaggio dell'Abete

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  1. Shiltar Kaguya
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    Falce dei Kaguya


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    Il viaggio di Yato

    Il giovane Senju sembrava aver catturato l'attenzione dei suoi ben più giovani compagni di prigionia, dicendo che già una volta era stato catturato da dei pirati.
    Davvero sei stato già catturato una volta dai pirati? Allora ci salverai tu!, esclamò tutto gioioso Jijo, ma Mirza lo quietò con un cenno della mano, per poi rispondere alla domanda di Yato sulle sacche con le armi: No, non avevi armi con te, forse te le avevano tolte prima di portarti qui sotto, Yaboku., quindi dopo aver riflettuto un pò sui loro rapitori, continuò con le descrizioni che poteva offrire.
    Sono in due, ma immagino non siano tutti, qualche volta hanno lasciato la botola aperta e credo di aver sentito delle voci provenire da sopra.
    Uno è un pò panzuto e basso, l'altro è piuttosto anonimo, longilineo... non hanno proprio dei volti svegli, ma non credo siano armati, hanno comunque i mezzi per tenerci sotto controllo se proviamo a ribellarci, ne sono sicura, ho cercato di evitare agli altri qualsiasi pazzia, per non rischiare le nostre vite. Qualcuno dovrà pur accorgersi della scomparsa di tutti noi, non ho ragione?
    , chiese con timore Mirza, Il più basso dei due sembra un pò zoppo e ci guarda sempre con un brutto ghigno, l'altro, quello longilineo, è più distratto, o almeno sembra distratto, entra sempre per prendere il secchio, ma si muove come se non temesse minimamente nessuno di noi., osservò ancora la ragazzina.

    Nessuno degli altri bambini ebbe niente da ridire del piano di Yato e così passarono il resto del tempo a parlare, cosa che permise al giovane Senju di scoprire che i più intelligenti lì in mezzo sembravano essere Mirza ed il ragazzino chiamato Tero, per quanto quest'ultimo fosse parecchio spaventato e timido, mentre la ragazzina dai capelli rossi di O'Uzu aveva una mente quasi tattica in alcune sue affermazioni (o almeno così probabilmente avrebbe potuto ipotizzare Yato).
    Degli altri, d'interessante c'era Sore, membro di un clan kiriano, come aveva lui stesso detto, che, a suo dire, conosceva già qualche tecnica base delle arti ninja, come l'Henge ed il Bushin... probabilmente, dato il suo clan, era già paragonabile ad uno studente inesperto.

    Quando i due carcerieri arrivarono, ore, molte ore (il tramortare e sorgere del sole, per un occhio attento, sarebbe stato visibile dallo scafo), dopo, Yato poté finalmente vederli.
    Uno basso e tozzo e l'altro longilineo.
    Il primo rimase sulla porta, ghignante e studiandoli tutti, concentrando un pò di più lo sguardo su Yato, mentre quello alto aprì la cella, Buongiorno, bambini..., disse, entrando sicuro e spavaldo, per andare a recuperare il secchio, che avrebbe sollevato tranquillamente, per poi uscire e prenderne un altro, in un angolo dietro la scala che dava al piano superiore.
    Alla domanda di Yato, entrambi i carcerieri si fermarono a guardarlo e si guardarono fra loro, poi fu sempre lo spilungone a parlare: Se sei solo un mozzo curioso, ragazzino, allora continuerai a fare quel lavoro, certo, speravamo in qualcosa di più quando ti abbiamo raccolto nella burrasca, un bel riscatto... specie considerando che avevi delle armi da ninja con te, ma vabbé.
    Mettiti comodo, ancora ci vorrà tempo prima che scendiate dalla nave.
    , rise divertito lo spilungone, uscendo dalla cella e chiudendola, per poi andare via assieme al silenzioso uomo tozzo, che, in effetti, si muoveva in modo un pò innaturale, sembrava decisamente zoppo alla gamba destra.
    C'era però qualcosa di strano nel tipo tozzo, le abilità investigative del Senju forse non avrebbero saputo definirlo, ma era rimasto immobile, con un ghigno sempre simile sul viso, apparentemente incurante di tutto, tranne che del giovane di Konoha, non aveva mai emesso un suono o un rumore, neppure mentre zoppicava verso la scala.

    L'ultima cosa che, però, il Senju avrebbe sentito, prima che la botola si chiudesse dopo che i due se ne furono andati (per primo il nanetto zoppo, poi lo spilungone) fu una voce diversa da quella dello spilungone che diceva: Roh, ti sei sbrigato con i mocciosi? Forza, ci serve una mano con le vele!

    Chissà come Yato avrebbe usato queste informazioni per il suo successivo piano.
     
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