[News GDR] La Fonte della Vita EternaVillaggio dell'Abete

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  1. Youshi
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    Incontri imprevisti


    III

    La guardia, vedetta attenta che controllava l'arrivo dei mari, non sembrò notare la mia presenza ed io ne approfittai, il più silenziosamente possibile, per allontanarmi ma, allo stesso tempo, stando attento a cosa si stessero dicendo pronto ad intervenire nel caso la situazione lo avesse richiesto. Così non fu, la pioggia battente che ormai inzuppava il mantello, copriva in parte le voci dei miei compagni che, raggiunti da un misterioso ninja forse grazie all'uso di un teletrasporto, li accompagnò verso il villaggio.
    Ero lì in attesa che si distanziassero abbastanza da poterli seguire quando una voce ruppe i miei pensieri, accapponai la pelle e rapidamente mi guardai attorno cercando di capire chi mi avesse individuato e quali fossero le sue intenzioni. Subito si presentò come Hayate, sbattei le palpebre perplesso: sapevo che si trattava di un'organizzazione criminale o, quanto meno, che si era trovata in più occasioni avversa all'accademia. Ma non sembrò minacciarmi, anzi, si disse incuriosito dalla mia presenza in quel luogo, certo non poteva immaginare che fosse stato Sanjuro-sama grazie ad un incredibile, quanto improbabile, rito sciamanico ad indicarci la via. Mi si stava presentando un bivio, dovevo scegliere in fretta e farlo bene: da una parte il mio team veniva scortato all'interno del paese e, malgrado la situazione sembrasse pacifica, c'era una vaga aura di costrizione nella loro andatura; dall'altra un membro - se non proprio lui, Hayate? No, no non poteva essere possibile - di un'organizzazione che non si faceva problemi ad opporsi all'accademia per raggiungere l'immortalità. Poteva essere un buon appiglio per iniziare la mia ricerca d'informazioni su quell'isola e, cosa più importante, di dove si trovasse Akira-sama.
    Dammi il tempo di capire dove portino il mio team dissi a denti stretti sperando che fosse presente o che avesse potuto sentirmi.
    Quindi, non indugiando ulteriormente ma non scordandomi di dover agire con la massima sicurezza, seguii il gruppetto composto dai miei due compagni e l'altro ninja. Sarei rimasto ad una distanza abbastanza elevata per assicurarmi che, con dei sensi normali, non potessero notarmi e, qualora si fossero mostrate altre persone per la via, mi sarei o fermato e atteso il momento migliore per proseguire. La pioggia che cadeva inesorabile aveva reso il terreno fangoso per questo motivo mi assicurai di lasciare meno tracce possibili sul terreno, camminando sull'erba non molto alta o approfittando di marciapiedi o tratti lastricati della via. Ad un certo punto li vidi entrare in una baracca, senza finestre e con un'unica porta, la situazione non mi piaceva e avrei voluti tirarli fuori di lì ma, se di loro spontanea volontà avevano deciso di farsi chiudere in quel luogo, forse era perché mi ero perso qualcosa del loro discorso ed io non avevo abbastanza nozioni per agire in un senso o nell'altro.
    Il paese distanziava due kilometri dalla spiaggia, avrei dovuto muovermi per poter raggiungere quel tipo misterioso: dividermi dal team sembrava essere un errore elementare ma mi trovavo in quella situazione e, l'unica cosa che potessi fare, era cercare di capire in che casino ci fossimo infilati e, a quel punto, prodigarmi per liberarli o raggiungerli.
    Camminai a ritroso, facendo sempre attenzione all'interno del villaggio delle tracce che avrei potuto lasciare, per poi - una volta uscito di un paio di centinaia di metri dal villaggio - iniziare a correre verso Nord Ovest, nella direzione indicatami.
    Non mi si presentarono ostacoli sulla via, tutto andò liscio come l'olio e, in tutto questo, la pioggia non sembrava dare segni di smettere. Poi sulla via una figura misteriosa mi bloccò la strada, riconobbi subito la sua voce ed io lasciai disperdere il chakra tornando visibile al mondo che mi circondava.
    Il mio sguardo si posò sulla figura scura, l'unico particolare che potei notare era un grosso cappello mentre il resto era celato dall'oscurità. Mi avvicinai camminando lentamente, il mio sguardo non si mosse dal suo cercando di scrutare o vedere per un attimo il suo viso e poi mi fermai a due metri da lui. Ero rimasto in silenzio sebbene lui avesse già spezzato il ghiaccio, le sue parole dette con tanta leggerezza non nascondeva l'infinita di inganni che potevano portare, dovevo misurare le mie parole con accuratezza.
    Questo buio non mi permette di vedere i tuoi lineamenti, Hayate. Ma sicuramente mi ricorderei di un berretto come quello, cos'ho di familiare ai tuoi occhi? schiusi leggermente le labbra in un piccolo sorriso Io sono Youshi Tokugawa, ninja e genin del villaggio della nebbia, sono qui per una missione. passai rapidamente la lingua sui denti prima di proseguire, non potevo espormi senza assicurarmi qualcosa quindi continuai Che io ti possa tornare utile però ho qualche dubbio. O meglio, non senza una reciproca utilità deglutii infastidito pensando a quanto dovessi essere attento alle parole che pronunciavo Ma, ovviamente, se i tuoi intenti dovessero essere dannosi per Kiri, l'Accademia o a mio danno... Beh non avremmo altro di cui parlare e, se non ti dovessi fidare di queste mie parole, sappi che non esiterei a infilzarmi questa lama nello stomaco piuttosto che "esserti utile" La mia mano avrebbe stretto l'elsa del coltello da sotto il mantello, sarei stato anche disposto a piantarmelo nello stomaco piuttosto che rientrare in qualche piano malato, o contro kiri, di quel tipo strano.
    Quindi avrei atteso le sue risposte, prima di tutto volevo capire perché avesse l'impressione di avermi già visto, in secondo luogo per cosa e come sarei potuto risultargli utile e terzo se a sua volta fosse stato disposto a collaborare con un ninja di Kiri per Kiri. Chiariti questi tre punti e, in caso, ascoltate le sue parole sarei stato pronto a domandargli in che diavolo di posto fossimo finiti, da chi fosse gestito e cosa stesse accadendo.


     
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