[News GDR] La Fonte della Vita EternaVillaggio dell'Abete

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  1. Youshi2
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    La Fonte della Vita Eterna


    Riflessi d'ombre,
    gran finale.

    Kagami subì i miei attacchi, sia la bomba gelo che l'illusione sembrarono avere effetto sebbene non rallentò i suoi riflessi o la velocità d'esecuzione delle sue successive parate e schivate. La cosa mi fece corrucciare la fronte, ma l'obiettivo delle mie azioni era quello di inchiodarlo al terreno e, infatti, terminò la sua corsa in direzione della Muuga. Così i miei alleati poterono concatenare le loro offensive, forti del fatto che Kagami non si sarebbe potuto muovere, prima Fudoh tramite un fuinjutsu riuscì a limitare le conoscenze disponibili del ninja - tant'è che la spada enorme che prima brandiva con naturalezza scomparì - poi lo shinobi della foglia, dopo l'uso di una tecnica a me ignota e di cui non ne compresi bene l'utilizzo, fece fuoriuscire un getto d'olio a cui diede fuoco dopo l'affondo del mio compagno con il suo fuuma kunai.
    Mentre quell'essere, recitata la sua battuta d'uscita, esplose in un rumore di vetri infranti e emettendo una nube di fumo - scomparsa la quale però non ne rimase traccia - vidi il fuoco propagarsi sulle vesti di Fudoh, troppo vicino a Kagami per non esserne direttamente coinvolto. Spalancai gli occhi atterrito dalla situazione, immediatamente mi tolsi il mantello e mi gettai in sua direzione spalancandolo e avvolgendo il mio compaesano tentando di soffocare il più rapidamente possibile le fiamme. Mondocane, Fudoh dissi a denti stretti, mentre estinguevo le fiamme Tranquillo fratello, ce l'abbiamo fatta, specchietto è morto e... alzai lo sguardo proprio mentre la Muuga si prodigava nel suo attacco al cuore, seguito da quello di Kensei e quindi il Coraggio tra poco anche il cuore, ce l'abbiamo fatta Fudoh-san aggiunsi infine sentendo le parole e seguendo le azioni dei due guerrieri del vuoto.

    Stavano per mettere in pratica il loro rito quando, in quello che forse potrei definire varco spazio-temporale, a pochi metri di fronte a loro, comparve Akira Hozuki Jonin di Kiri. Rimasi a bocca aperta, allora Kensei aveva ragione nel riporre tale fede in quel ninja, serrai gli occhi guardandone il profilo prima che la mia attenzione venisse attirata dal cuore. Prima della comparsa dello shinobi della nebbia, il cuore dell'arma sembrava sul punto di esplodere da un momento all'altro - per questo il repentino intervento dei due guerrieri del vuoto -, ma con la comparsa di Akira il sangue emesso da quell'essere immondo iniziò a evaporare e rapidamente quella struttura di occhi, bocche e carne iniziò a rimpicciolirsi e scomparì in una nuvola di polvere.
    Allo stesso modo sentii qualcosa dentro di me andarsene, il potere che avevo assorbito, le ombre dell'arma, con la distruzione del cuore, lasciò il mio corpo. Il mio sguardo si perse nel vuoto mentre ciò avveniva, rimase in me un senso di vuoto che difficilmente avrei potuto colmare sebbene parte del potere, potei sentirlo distintamente, rimase in me. Mossi lo sguardo verso la mia mano mancina da cui proveniva uno strano formicolio, rimasi esterrefatto nel vederla completamente nera, la riconoscevo al tatto e ugualmente la sua sensibilità era invariata, ma aveva perso ogni riflesso dell'ambiente, sembrava quasi che assorbisse la luce circostante. Alzai la manica del kimono vedendo che quella macchia di tenebra proseguiva lungo il braccio fino alla spalla, in mancanza di uno specchio non potei notare che terminava sul collo, allungandosi alla mascella affusolandosi in dita sul mio viso. Gli altri, tra coloro che mi avrebbero guardato in viso, avrebbero potuto notare come quella macchia d'ombra sembrasse muoversi.

    Mi girai verso Fudoh per chiedergli un aiuto, infondo lui era un medico e magari se ne intendeva anche di maledizioni dopotutto, ma quello che vidi mi preoccupò ancora di più. Era lì stramazzato al suolo, subito mi scagliai in sua direzione controllando immediatamente il battito del cuore ed il respiro. Mi lasciai andare in un sospiro di sollievo sentendo le funzioni vitali, forse i danni accumulati in precedenza, con la scomparsa dell'immortalità, l'avevano portato allo svenimento, come aveva fatto notare anche Akira stesso. Quindi, muovendomi con calma, me lo caricai in spalla, era piuttosto pesante anche per via della cotta di maglia che indossava, ma potei rafforzarmi con piccole dosi di chakra. Stavo per incamminarmi verso l'uscita, un foro sul soffitto da cui si poteva vedere il cielo terso, quando venni fermato da Feng Gu, mercenario delle fenici che avevo trasportato nella sala del cuore. Mi parlò ed io ascoltai le sue parole con calma prima di rispondere aggiustando meglio sulle spalle Fudoh Sì, Feng Gu. E' scomparso in una nuvola di fumo dopo che gli è stato appiccato fuoco mi guardai attorno un'ultima volta per controllare Ma non è rimasto nessun suo resto, forse si è teletrasportato via conclusi rialzando lo sguardo verso di lui e ascoltando con maggiore sorpresa le sue parole successive. Aveva conosciuto direttamente Yashimata che, da quello che mi riportò, aveva vissuto un periodo ad Ame, alle sue parole circa le mie capacità chinai il capo imbarazzato e intimidito. La strada è ancora molto lunga, Feng gu - sama. Ma diventerò ben più forte di mio zio, laverò l'onta che ha gettato sul mio clan e sul villaggio alzai lo sguardo fiero verso di lui, infondo era quello il motivo per cui ero stato addestrato fin dall'infanzia, quello il motivo per il quale ero entrato nella Mano Nera Il suo passato è a me ignoto ed è nel mio interesse approfondirlo, se dice che parte delle sue radici sono state ad Ame, con il suo permesso, verrei a trovarla Quindi avrei serrato le mascelle attendendo speranzoso una sua risposta.

    Quindi seguii il resto della comitiva verso l'uscita, impastai del chakra rendendo la pianta del piede adesivo e ci muovemmo verso l'aria fresca. Nel farlo mi sarei avvicinato a Kensei Hito, che verosimilmente si era preso cura di Akira, quindi con voce lenta parlai Ti devo chiedere scusa, Kensei-sama. Ho commesso un errore nel non avere fede in Akira-sama e nel dubitare delle sue parole a quel punto, dopo aver prima riabbassato lo sguardo e quindi rialzato, giunti finalmente alla luce del sole, dissi sempre in sua direzione Fudoh, Kitori ed io siamo stati mandati su quest'isola per consegnare una lettera ad Akira da parte di Sanjuro, disse che era importantissima e che avremmo dovuto consegnargliela a tutti i costi feci una pausa schiarendomi la voce E' in possesso di Fudoh e credo, per quello che ha dimostrato su quest'isola, che sia lui stesso a doverla consegnare ad Akira-sama
    Sistemando meglio per un'ultima volta il mio compaesano sulle spalle, mi sarei diretto verso il villaggio e avrei affidato a qualcuno di abile le sue cure per poi dirigermi nello spiazzo bruciato dove si sarebbe tenuta una riunione conclusiva tra le parti coinvolte. Ci vennero forniti diversi tonici e cure mediche, dopo un'ora circa iniziò la riunione a cui partecipai ma rimanendo in disparte.
    Molti dei discorsi che fecero non li compresi completamente, vi fu una evidente divergenza di visioni tra l'Hokage e Akira, il quale si propose - o meglio, autoproclamò - tutore della tregua. Mi passai la mano sul mento riflettendo sulla posizione in cui si era messo, certo facendo leva del fatto che fosse un guerriero del vuoto, aveva messo sulle sue spalle la salvaguardia e la tenuta di un'alleanza che coinvolgeva la Zanna con l'Accademia stessa. Stava dunque caricando su di sé una carica politica che, in linea di massima appartenendo all'Accademia, sarebbe dovuta essere plurale per sua natura, come la stessa Muuga aveva suggerito. Scossi la testa sorridendo, quel Akira lì gli piaceva fare lo stravagante ma era molto intelligente e ne sapeva di politica era innegabile.
    Quindi seguirono altre discussioni circa il ruolo di Hayate e i rapporti tra di loro e l'Accademia.

    Il mio grado mi recludeva al silenzio, non sentivo alcun diritto di prendere parole, inoltre la mia ignoranza sulle vicende di cui parlavano era tale che temevo, unicamente, di fare una gran brutta figura. Ma, una volta che i toni si fossero abbassati e chiusi taluni discorsi, se da parte dei miei diretti superiori non fosse già stata mossa tale domanda, alzando il braccio e muovendo qualche passo verso il centro, dopo aver schiarito la voce per attirare l'attenzione, mi sarei rivolto verso i ninja della zanna e della tregua. Il mio sguardo si sarebbe soffermato su quello della Muuga, erano successe molte cose da quando l'avevo portata alla sala del cuore, però dubitavo che si fosse dimenticata chi, per primo e a nome del proprio villaggio, l'aveva avvisata circa il piano di ucciderla da parte di Akira-gen. Sono Youshi Tokugawa, genin di Kiri mi presentai, dando per scontato che in pochi avrebbero potuto sapere chi fossi Sono partito dall'isola del mio villaggio che eravamo in tre, uno ora è privo di sensi e gli sono state fornite delle cure, l'altro risulta momentaneamente scomparso feci una pausa serrando le mascelle, forse per Hayate o la Zanna le mie parole valevano poco, ma tra gli Accademici in molti avrebbero potuto cogliere il dolore nel vedere il proprio team smembrato Volevo chiedere a voi tutti se è stato avvistato, il suo nome è Kitori Kuro Kenkichi dicendo il suo nome mi guardai attorno, assicurandomi che tutti lo sentissero E' più alto di me, capelli chiari e ha circa vent'anni. Qualcuno l'ha visto?
    Quindi mi sarei taciuto lasciando che lo sconforto non prendesse il sopravvento, ero preoccupato che fosse stato rinvenuto il suo corpo, in caso contrario, invece, un barlume di speranza non si sarebbe spento e, senza attendere di riprendermi completamente e con il consenso da parte dei miei superiori, mi sarei dedicato alla ricerca di Kitori-san.

     
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