[News GDR] La Fonte della Vita EternaVillaggio dell'Abete

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  1. Shiltar Kaguya
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    Falce dei Kaguya


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    La Fine della Balena


    La mancanza...



    Non lo avrei mai detto: ma riuscimmo, più o meno, a coordinarci.
    Vi spiego il "più o meno": Youshi-san apparve e lanciò quel suo esplosivo congelante, la ragazza dagli occhi bianchi riuscì ad evitare l'attacco dello Specchio ed il piagnone fece la sua parte, prima che io arrivassi addosso al suddetto uomo specchiato.
    E la mia idea funzionò! La sua spadona scomparve nel nulla! Riuscii persino a piantargli il mio Fuuma Kunai in corpo.
    Se non è fortuna questa!

    Ed ovviamente subito dopo quel pensiero ecco che il piagnone pensò bene di darmi fuoco assieme all'omino specchio.
    Urlai di dolore, perché sarà stata anche un'isola dove non si muore mai, ma l'ustione la sentii decisamente, cadendo a terra, in mezzo al ghiaccio, in cui inizia ad agitarmi per spegnare le fiamme e raffreddare le ustioni, forse non l'azione più igienica e corretta da un punto di vista medico, ma ammetto che ero abbastanza concentrato sul dolore in quel momento.
    Lo Specchietto, comunque, fu sconfitto e mentre anche Youshi mi aiutava con le fiamme, potei sbirciare, seguendo lo sguardo del mio compaesano, la battaglia che stavano combattendo gli altri ninja contro quella gigantesca cosa.
    Vidi la donna con la lancia, Elmo-san, e poi il nanetto con la mazza dorata, scatenarsi in attacchi decisamente non da poco, tutti quanti fecero uso di taijutsu davvero impressionanti, però che non bastarono a distruggere quel "Cuore" che vidi gonfiarsi, mentre il dolore delle ustioni sulla mia schiena si stava, stranamente, espandendo verso il petto?
    Sentii una prima fitta, poi una seconda, mentre i guerrieri del Vuoto si facevano avanti, poi il "Cuore" smise di gonfiarsi ed appassì.
    E quella fu l'ultima cosa che vidi.
    Un dolore acuto mi spezzò il fiato, non riuscii nemmeno ad urlare come quando ero stato ustionato, semplicemente mi mancò il fiato per la sofferenza... e poi il buio.

    [...]

    Mi trovavo in mezzo alle tenebre, era tutto buio, il mio primo istinto fu di chiamare per Youshi-san, o per Elmo-san, ma un rumore mi fermò: non vedevo niente, ma li sentii, un pò come quando quel branco di ragni ci aveva attaccato vicino al lago, i passetti, ma non moltiplicati per decine di volte, solo due serie, ma molto, molto, più pesanti.
    E si dirigevano verso di me!

    Iniziai a correre. Correvo, correvo, fino a sentire i polmoni prosciugarsi ed il cuore esplodere. No, non stava esplodendo, stava prosciugandosi come i polmoni!
    Poi d'improvviso, mentre correvo, mi resi conto che non sentivo più stanchezza, vedevo una sagoma davanti a me, piccola, insulsa, che correva e mi stavo divertendo ad inseguirla, ad osservarla con i miei occhi, consapevole che le avrei dato un obiettivo.
    Sì, avete capito: sei occhi ed aggiungerei che avevo sei zampe con cui battevo il terreno ritmicamente, correndo in quelle tenebre senza fine.
    Almeno finché non sentii di nuovo la stanchezza e la paura, inseguito dal gigantesco ragno, disperato per riuscire a salvarmi da lui.
    E di nuovo, la paura lasciò il posto al divertimento di inseguire l'insulsa figura che scappava.
    Questo continuo passaggio dalla paura e dalla stanchezza, al divertimento, fu... infinito.
    Non vi saprei dire per quanto dormii in quelle condizioni, posso dirvi che quando tutto finì, realizzai che quelle tenebre erano un'ombra sopra di me, un'ombra gigantesca, che alzai la testa per guardare di cosa fosse.
    Era... una balena. Una Balena con le ali ed una grossa coda che si muoveva, sorrisi nel vederla, come se fosse famigliare... come se fosse un amico, o forse qualcosa di più, qualcosa a cui non sapevo dare un vero e proprio termine. Ma assieme a quel senso di legame, ad una sorta di felicità per la consapevolezza di averla incontrata, per qualcosa che non sapevo definire, sentii anche una mancanza, come se avessi perso qualcosa di importante che non sapevo di avere e che, onestamente, non vi sarei nemmeno definire.
    Mi guardai intorno, confuso: il ragno non c'era più, ma distanti c'erano due figure, una specie di gigante dalla pelle scura e... una sirena? Mi salutavano ed io avrei voluto dirgli di aspettare, di parlarmi, di spiegarmi cos'era successo, cosa era quella sensazione, quel senso di... appartenenza! Ecco quella era la parola che credo potesse definire quello che sentivo, ma non era come l'appartenenza del Fuuma Kunai, era quasi come il legame con le tartarughe, ma più forte, più strano.
    Avrei voluto parlarne con quelle due figure, ma erano distanti e mi salutavano. E così anche io le salutai.

    [...]

    A quel punto aprii gli occhi: avevo un tetto sulla mia testa e sentivo un'insolita sensazione di morbidezza sotto di me.
    Allungai un braccio e capii.
    M'hanno messo su un letto.
    Come ben sapete, io dormo per terra normalmente.
    Ma quel piccolo fattore passò subito dalla mia mente: mi sentivo il fiato corto ed ero stanco, e, cosa più grave, quel senso, quella mancanza, non m'aveva abbandonato. Sentivo di aver perso qualcosa, di aver perso un'appartenenza, un qualcosa.
    Stavo sudando, mi asciugai la fronte, e mi resi conto che non solo sudavo, piangevo.
    Eh?
    E nel passarmi la mano sul volto, lo notai, fra le dita, una nocchiera con su scritto "Bakekujira".
    Eh??
    Mi guardai intorno, non c'era nessuno, ed onestamente, per quanto non ce la facessi a stare intorno a qualcuno in quel momento, volevo capire com'era finita dopo che avevamo sconfitto lo Specchio, così mi rialzai e nascosi fra i miei abiti il tirapugni, notando a quel punto che avevo ancora il rotolo dello Sciamano-sama.
    Devo ancora trovare Akira-san.
    Mi ricordai e, facendo forza sulle gambe affaticate, uscii.

    [...]

    Ci misi un pò a raggiungere il luogo della riunione, fortunatamente avevo trovato nel palazzo dov'ero un tizio, abbastanza gentile, che mi disse della riunione. [Nota]
    C'erano quattro tavolate: riconobbi la donna con la lancia e Mascherina, assieme ad un biondino, dalla posizione da cui stavo arrivando, da una parte rispetto a loro c'erano il nanetto schizzato che conosceva Elmo-san con altre tre persone, fra cui una ragazzina.
    Dall'altra parte, più volti noti: riconobbi Elmo-san, ma d'altronde vi sfido a non notarlo, poi c'era Youshi-san, cosa di cui fui grato, ed anche Akira!
    C'era anche il gigantone che s'era presentato come Hokage, notai il piagnone che mi aveva dato fuoco, altri che erano presenti durante lo scontro (fra cui l'uomo Gabbiano, un pò in disparte, fortunatamente senza le ali) e poi vidi Masayoshi di Suna!
    Mi avvicinai agli altri ninja accademici, perché mi parve di capire che quella era la divisione in gruppi e rimasi ad ascoltare fino alla fine della discussione.
    Ammetto che avere il fiato corto e sudare, non è che potesse dare di me un bello spettacolo, oltre al senso di perdita che ancora sentivo, ma rimasi lì ad ascoltare, notando all'ultimo tavolo i due guerrieri del Vuoto ed una donna che non avevo mai visto prima.
    Alla fine della riunione, per prima cosa mi avvicinai al Tokugawa: Youshi-san, quindi abbiamo..., non riuscii a finire la frase, dire "Vinto", o che tutto era andato per il meglio, non mi risultava normale in quel momento, Siamo tutti vivi., fu l'opzione migliore che riuscii a pensare.
    Dov'è Kitori-san? Hai chiesto a Mascherina? E cos'è successo quando sono svenuto?, chiesi, prima di voltarmi verso Elmo-san e, dopo aver finito di disquisire con il mio parigrado, mi sarei diretto da lui, Aveva ragione, Inquisitore-san, Akira Hozuki era vivo, anche se era scomparso nell'acqua con tutta quella strana storia del Vuoto., dissi con un leggero colpo di tosse, per poi prendere, finalmente, il rotolo dato da Sanjuro-sama ed avvicinandomi al jonin spadaccino.
    Akira-san! Sanjuro-sama ha chiesto di portarle questa missiva, con la massima urgenza... ma fra lei che scompare nell'acqua e tutto quel casino di tizi che si chiamavano con lo stesso nome, m'è riuscito un pò difficile farlo prima., affermai porgendogli il rotolo, forse interrompendolo mentre parlava con il piagnone e Masayoshi.
    E verso il sunese mi rivolsi nel frattempo: Masa-san! C'eri anche tu qui? Certo non è il momento migliore, ma felice di vederti., ammisi, per quanto mi rendevo conto che, fortunatamente, ero visibilmente stanco, altrimenti sarebbe forse, stato possibile notare un certo senso di tristezza che mi sentivo addosso.
    Dopo aver, possibilmente, scoperto cosa c'era nel rotolo inviato da Sanjuro, mi sarei diretto all'altro tavolo, quello con Mascherina-san e le avrei rivolto la parola (poco m'importava se c'era pure la donna con la lancia assieme a lei, o meno).
    Mascherina-san, mi scusi, ma che ne è stato di Kitori? Lo avevo lasciato assieme a lei nel cunicolo, quando ho attaccato l'Haya-pardo, poi il cunicolo è crollato e sono usciti quei... ragni., ebbi un brivido nel dire quella parola e non per il ricordo dell'attacco sul lago, Cos'è successo al mio compaesano nel frattempo?, chiesi ancora con sincera e gentile curiosità, sperando in una risposta.
     
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454 replies since 30/9/2017, 18:43   18662 views
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