[News GDR] La Fonte della Vita EternaVillaggio dell'Abete

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    La fuga di Jins e la Riunione


    Chapter XXII - Villaggio dell'Abete



    La scimitarra tranciò il collo dell'Hayate senza incontrare resistenza. Come aveva promesso a se stesso, quel ragazzo aveva terminato i suoi giorni in quella sudicia e umida grotta, lontano dal Paese del Fuoco da cui proveniva.
    Alle sue spalle, crepitanti di energia demoniaca, i costrutti di inchiostro si erano sciolti come neve al sole. Non ci furono esultanze o grida di giubilo.
    Avvolto da una sottile aura bluastra, Masayoshi rimase calmo, concentrato, freddo...glaciale. Con la scimitarra insanguinata inclinata davanti al busto, Il Genin posò il suo sguardo sul Lupo Dorato. Era giunto il suo turno. Se i due ninja lo avessero tenuto occupato, il Jinchuuriki avrebbe potuto colpirlo con tutta la sua forza.
    Nel mondo interiore che condivideva con il Rokubi, il Potere di Lianshi aveva fatto breccia nel "cuore del demone", permettendo al ragazzo di assorbire sempre più energia. Anche il Bjuu aveva subito gli effetti del bizzarro potere della guerriera: la sua rabbia nei confronti del genere umano era diminuita, assorbita dal Vuoto, e si sentiva uno sciocco ad aver nutrito per anni un odio così viscerale e snervante per ogni essere umano, a partire da Haruki. D'altro canto, l'idea di combattere al fianco di un ragazzino lo faceva rabbrividire.

    Accerchiato da tre accademici, senza più altri Hayate a spalleggiarlo, Jins optò per una ritirata.
    Un denso fumo nero coprì la sua corsa verso la più vicina via di fuga.
    Sul momento Masayoshi pensò di inseguirlo, di immergersi nella nebbia senza pensare alle trappole escogitate dal nemico, forte della sua incredibile velocità, ma poi decise di lasciarlo scappare. Con una fugace occhiata constatò lo stato di salute di Saru, bravissima nel combattere contro i lupi dell'Hayate.
    Tasaki derise il fuggitivo, giurando una vendetta contro lui e ogni uomo dell'organizzazione, ma Jins non cadde nella provocazione. Con una serie di cartebombe, si chiuse il cunicolo dietro di lui, in modo da rallentare la loro risalita.
    Lasciò a Tasaki l'onere e l'onore di prelevare la Chiba, ancora distesa a terra, priva di sensi.
    Solo un momento. Sussurrò al suo demone, dopo essersi allontanato dal duo.
    In superficie, se saremo fuori pericolo, disattiverò il potere. E stranamente il Rokubi non rispose.
    Ritorniamo a rivedere il cielo ahah. Esclamò, accennando un sorriso rilassato, il primo dopo molto tempo.

    [...]


    Rattoppato e riposato, con il demone assopito dopo l'uso del potere del Vuoto, Masayoshi si diresse verso la casa dei coniugi Yukimune, dove era stata organizzata una riunione molto importante. Notò subito l'assenza delle venature bluastre. Non poté non chiedersi che fine avesse fatto Lianshi e i suoi amici.

    Il Jinchuuriki pensò a un incontro riservato ai soli accademici perciò fu sorpreso di trovarsi davanti a una trentina di ninja, alcuni mai visti, tra cui spiccavano gli Hayate con cui aveva combattuto nella grotta. Dietro un tavolo piuttosto lungo sedevano la Speranza, la Magnanimità e due tipi strambi, di cui uno inquietante con quello sguardo folle incorniciando da una folta chioma riccia. Di Jins non vi era traccia.

    jpg


    Nessuno aveva ancora estratto le spade, ma la tensione tra gli schieramenti era palpabile.
    Lanciò un'occhiata carica di astio alla bambina immortale e ai suoi scagnozzi, poi concentrò la sua attenzione sui ninja accademici, raggruppati attorno a un secondo tavolo, alla ricerca di Daishin e di Shunsui. Il primo era scomparso mentre il secondo riuscì a intravederlo in lontananza, un attimo prima di scorgere la figura di Lianshi, seduta comoda alla sinistra di una donna misteriosa, mai vista prima.
    Era viva, illesa e felice a giudicare dal suo volto. Cercò di farsi notare, spostandosi di qua e di là, senza successo.

    La Montagna del Fuoco apparve davanti a lui e a Saru.
    Tutto bene Hokage-sama, lei? Se la sua amica avesse menzionato Jins e la sua identità, lo Shokuto avrebbe aggiunto.
    È stato messo in fuga Non spese parole riguardo alla Chiba e alla Muuga. 

    Il volto del ragazzo si illuminò quando, tra la folla in movimento, emerse Feng Gu. Strinse la sua mano dura come l'acciaio e si chiuse sulle spalle quando l'altro lo ringraziò per essergli stato d'aiuto. Emozionato dai complimenti, ridacchiò.
    Non so come si sia concluso lo scontro. Mi sono svegliato tutto ustionato ahahah assaggerò il tuo talento di fabbro anche se non mi sono mai sdebitato per il tuo aiuto nella missione per i Kiseki.Ripensò ad Hoshikuzu.
    Farò prima a venire ad Ame... Hoshikuzu è inafferrabile ahah Esplose in un' altra fragorosa risata. Il ninja più sfuggente di Suna era proprio lui, il Jonin dai capelli rossi, in grado di ingurgitare litri e litri di birra.
    Ame...Sapeva fosse un covo di traditori e tagliagole, ma ne ignorava ogni dettaglio. Per un drink con il suo amico mercenario, non si sarebbe fatto problemi a raggiungerlo nella Pioggia, vestito con venti sciarpe e pesanti vestiti per le precipitazioni torrenziali che flagellavano quella terra.
    Ci si rivede...e grazie Accennò un inchino, lasciandolo solo con Saru-san, che forse avrebbe rivelato anche a lui la vera natura di Jins.

    Si accomodò alla destra di Saru, dietro l'Hokage, con gli occhi fissi sulla cara Lianshi. Non lo aveva ancora notato, ma non importava. Prima che la riunione ebbe inizio, una voce familiare risuonò dietro il ragazzo. Alle sue spalle si era accomodato Shunsui Abara. Masayoshi si voltò quel poco che bastò per essere udito, dal lato opposto al braccio mancante.
    Stiamo tutti bene Sospirò, poi allungandosi verso di lui avrebbe indicato con discrezione la Speranza di Hayate.
    Io e Saru abbiamo combattuto contro di lei...e Jins ...che si è rivelato essere un Hayate Sussurrò, ignaro del suo doppio gioco. Come avrebbe reagito alle parole del Genin?
    E qualche ora prima, con il mercenario, contro Akira Gen Aggiunse, spocchioso. Forse Saru lo avrebbe accusato di eccessiva spavalderia, ma era fiero di ciò che aveva fatto, anche se in quei momenti aveva preferito pagare per trovarsi altrove. Accorgendosi di avere l'Hokage davanti, che lo aveva salvato più volte, si affrettò ad aggiungere.
    Fortuna l'Hokage eheh. Poi pensò all'amministratore. Daishin non so dove sia in effetti. Un bel guaio per Suna.

    A dare inizio alla riunione fu la donna che sedeva al fianco di Lianshi. Dopo essersi alzata in piedi, prese parola, proponendo una nuova Tregua  sottoscritta da ogni paese accademico. Sebbene non si fosse presentata, il ragazzo impiegò meno di un minuto per capire che si trattava di Natsuhime, colei che aveva accettato Lianshi nella sua famiglia.
    Come aveva fatto a ritornare in vita?
    A turno intervennero la Speranza, il Mercenario, il cui grido finale fece infuocare l'animo dello Shokuto; Akira Hozuki, che sedeva poco lontano da lui e poi Shunsui, il quale si limitò a informare che il Kazekage sarebbe stato aggiornato.
    Akira Hozuki... Lo squadrò da capo a piedi. Non era riuscito a condurre Lianshi-sama da lui.
    Ma ecco che lei si alzò, catturando il suo sguardo stanco. Si aspettò un discorso al veleno contro gli Hayate, invece, si avvicinò al sunese. Si sentì osservato da tutti i ninja presenti e la cosa lo emozionò al punto da fargli abbassare lo sguardo, per nascondere quell'emozione che non riusciva a controllare. Si sentiva le guance in fiamme, in disagio ma felice.

    CITAZIONE
    Senza di te e senza il tuo coraggio tutto sarebbe andato perduto. Accogli la mia eredità, Masayoshi, Guerriero del Vuoto. Rifletti e studia, trova la tua Declinazione del Vuoto. Akira ti guiderà.

    Si bagnò le labbra, in fiamme, vibranti del potere che gli era stato concesso qualche ora prima. Il Sigillo scese su di lui, fino a scomparire, assorbito dal suo spirito. Il Rokubi tentò di divincolarsi ma il Genin lo ignorò. Si sarebbe scusato con lui per averlo usato in quel modo, anche se nulla sarebbe cambiato. L'odio del sei code bruciava in eterno e non si spegneva con delle scuse.
    Lo farò Lianshi-sama. Dimostrerò di essere degno di questo dono Disse, con la voce rotta dall'emozione. La sua pelle vibrò per un istante come una corda di violino, poi il calore alle labbra scomparì.
    Grazie. Sussurrò con un filo di voce, mentre osservava un secondo ninja dell'accademia ricevere il potere del vuoto. A fine riunione, avrebbe dovuto parlare con lui e l'Hozuki, incoronato primo di una nuova schiera di guerrieri.
    Userò questo potere per liberare la mia terra dai Kijin. Promise a se stesso. 


    png



    [...]



    La riunione terminò dopo qualche altro intervento. Qualsiasi fosse la decisione finale, era una questione riservata ai Kage e ai ninja più potenti. Lui era solo un soldato senza potere decisionale. Vide Saru allontanarsi con l'Hokage e un altro ninja.
    Fece spallucce seppur incuriosito da ciò che dovevano dirsi, ma lui doveva trovare l'Hozuki. Decise di avvicinarsi a Youkai, il ragazzo che aveva ricevuto il potere del vuoto da Xu Shu. Avrebbe voluto presentarsi ma Akira li riunì al suo cospetto. Osservandolo da davanti, era un ragazzo della sua età, con uno strano ciuffo rivolto verso il cielo.
    Sono colui che ha scortato Lianshi-sama per trovarti Rispose scherzoso quando il kiriano gli chiese chi diavolo fossero.
    Lo lasciò parlare senza interromperlo.
    Voglio imparare, aiutami a intuire la declinazione del .... Il trattamento fu lo stesso per i due neo Guerrieri. La mano dello spadaccino si schiantò con forza  sulla sua spalla dolorante.
    Ahia...ehy, sono ferito! Brontolò, massaggiandosi la spalla con cui aveva lanciato la cartabomba.
    Non esiterò comunque! Lo salutò.
    E io dovrei andare a Kiri per incontrarlo? Perché proprio a Kiri? Si chiese, allergico al freddo umido di Kirigakure. La risposta alla sua domanda retorica non si fece attendere. Una voce familiare echeggiò alla sua sinistra. I suoi occhi si illuminarono come due stelle.
    Era lui. Era Fudoh, l'incredibiile e magico Fudoh, proprio quel barbone con cui aveva combattuto divertendosi un mondo.
    ANCHE TU QUIIIII!! Saltellò sul posto, felice. Si sporse alla ricerca del maledetto Fuuma Kunai con cui l'aveva sconfitto in passato.
    Dove tieni quell'arma maledetta? il fuuma kunai intendo ahah

    [...]



    Sarebbe tornato a casa con Saru e Shunsui-sama, dopo aver salutato il mercenario, Youkai, Fudoh, l'Hokage ma sopratutto Lianshi-sama.
    In cammino verso le navi con cui erano arrivati in quell'isola, il Jinchuuriki si accorse che il marionettista aveva perso un arto. Cercò di rincuorarlo, di ricordargli che se l'arto mozzato si fosse deteriorato con il viaggio, grazie le sue strabilianti abilità da meccanico avrebbe potuto fabbricare una protesi più efficiente in battaglia, con trappole e veleni.
    Sarebbe rimasto volentieri qualche giorno all'Abete per cercare Daishin, scomparso nel nulla, ma la decisione spettava a Shunsui. Non sembrò interessato al destino dell'amministratore.



     
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