[News GDR] La Fonte della Vita EternaVillaggio dell'Abete

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  1. Filira
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    In missione all'Abete


    XI



    Ce l'abbiamo fatta. Hokage-dono...

    Sorrise, lasciando la frase in sospeso, mentre anche l'uomo più alto in rango della Foglia si mostrava esausto e soddisfatto della conclusione di quell'odissea. Di fronte a loro il cuore, dapprima colmo e rigonfio di oscuri umori, era andato incontro ad un appassimento improvviso, come se ogni fibra del suo essere avesse improvvisamente perso energia. Una moltitudine di personaggi sconosciuti era ora apparso, andando a gremire la sala quasi oltre le sue capacità. Guerrieri conosciuti e non accerchiavano ora Youkai, o chi ne aveva preso le veci. Murasaki rimase in disparte, mantenendo comunque sotto controllo la situazione del non-morto, che sembrava comunque non soffrire più.
    Parole di sconforto e separazione furono scmabiate, mentre le voci sovrapposte di Youkai e della donna annunciavano la volontà di quest'ultima di abbandonare questo mondo, nonostante le rimostranze dei suoi più fedeli servitori. Gli altri potevano solo rimanere in silenzio e osservare lo svolgersi della vicenda, che però parve concludersi nel più fasto dei modi. Parve incredibile alla Hyuga come la proposta arrivò dal più scalmanato degli elementi del gruppo, eppure Natsuhime fu salva, e la sua sorte rallegrò non di poco l'umore della sala.
    Fu allora che la ragazza fu finalmente libera di ricongiungersi con i suoi compagni, in particolare con Youkai. Lo aveva visto combattere al fianco di Youshi e Fudoh, era orgogliosa dell'impegno con cui si era destreggiato in quella situazione difficile. Non glielo disse, ma il ragazzo avrebbe avvertito tutto ciò nello sguardo di intenso affetto che i suoi occhi bianchi gli regalarono.

    H-Hokage-dono, non mi sembra... Appropriato. E' sicuro che non ci sia un altro modo per lasciare la sala?

    Sospirò, già rassegnata al suo sconveniente destino. Fece del suo meglio per toccare il meno possibile il Gigante mentre si arrampicava sulle spalle dello stesso, titubante. Erano fortunati che Genji Hyuga non fosse stato convocato per quella missione.

    [...]

    Non pensavo avremmo visto presto questo momento. Sono contenta di vedere tutti sani e salvi.

    Lunghi tavoli erano stati predisposti per accogliere la grande delegazione sopravvissuta alle fatiche dell'Abete. Se prima il gruppo le era parso eterogeneo, ora era davvero bizzarro. Membri dell'Accademia e della Tregua discutevano amabilmente, chi più e chi meno, godendosi una rinnovata serenità e un nuovo senso di sicurezza.
    Fu allora che Youkai venne avvicinato da un uomo che gli affidò il suo potere millenario, suscitando una forte emozione nel non-morto. Murasaki sorrise a entrambi, e fece segno al ragazzo di seguirla per prendere posto a uno dei grandi tavoli predisposti per loro da chissà chi. Avrebbe voluto chiedere ragione di ciò che i suoi occhi avevano visto depositarsi sulle sue mani, quel residuo che pareva non volerla lasciare. Eppure non era il momento, ci sarebbe stato tempo una volta tornata al Villaggio di verificare come l'Abete l'avesse per sempre cambiata.

    Non dovresti crucciarti, Youkai. A volte un bene superiore ci impone di dialogare con entità che preferiremmo ignorare. Lo Hokage conosce bene questa situazione, non farà nulla per mettere in pericolo il suo Villaggio.

    Strinse forte il braccio del ragazzino, per offrirgli quanto più conforto possibile. Eppure il suo animo era altrettanto inquieto di fronte alla proposta avanzata da Raizen. Scendere a patti con Hayate voleva dire condonare i suoi metodi e idee. Erano pronti a sacrificare la popria integrotà sull'altare di qualcosa più grande di loro?
    Scosse il capo, come a voler scacciare certi pensieri. C'era una persona con cui non aveva avuto ancora occasione di disquisire. Lo vide lì, inombrato dai suoi stessi pensieri. Il suo sguardo pareva distante e assente dal momento presente. La Hyuga si accomodò di fronte a lui, facendo attenzione a non risvegliarlo troppo bruscamente da quella trance.

    Youshi-san, mi rincresce non aver avuto occasione di salutarti in precedenza, ma il momento concitato richiedeva la nostra piena attenzione.

    Sorrise appena, inclinando di poco il capo.

    Sono contenta di rivederti sano e salvo. Ho a lungo pensato al mio alleato di Kiri, trovarti qui è stato motivo di gioia e sorpresa per me. Vedo che la vita da shinobi ha già cominciato a chiedere un certo scotto a entrambi, ma spero che ti abbia anche concesso le soddisfazioni che meriti.

    [...]

    Era di ritorno verso il loro tavolo, quando da una certa distanza scorse Youkai abbandonato in un sonno ristoratore. Sorrise tra sé e sé, mentre con fare materno posizionava la propria giacca come una coperta sulle spalle del non-morto. Avrebbe cercato con lo sguardo la figura di Raizen, facendogli cenno di avvicinarsi. Era arrivato per loro il momento di lasciare quell'Isola, congedandosi dai suoi strani luoghi e intrighi.

    Toriamo a casa.
     
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