[News GDR] La Fonte della Vita Eterna

Villaggio dell'Abete

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    Un Campo Bruciato

    Raizen avvicinò Lianshi poco prima della Riunione. La donna sembrava sollevata ma esausta, e non della stanchezza legata a un particolare evento ma proprio esausta dentro, nel profondo, come se avesse visto troppo, fatto troppo, vissuto troppo. Nonostante questo rivolse un sorriso all'Hokage, accompagnato da un breve inchino. Ti ringrazio ancora per il tuo aiuto. Tra te e Akira mi avete aiutato a liberarmi dalle pastoie cui io stessa mi ero legata. Il discorso andò poi a Guan Yu e all'immagine che aveva lasciato all'Hokage. Anche la mia memoria non è perfetta. Lui conquistò quelle regioni per conto del nobile cui aveva giurato fedeltà anche se erano molto lontane dal suo territorio. Non so proprio indirizzarti, ma ricordo che in quelle terre era conosciuto come Eroe delle Tre Montagne, perchè tre enormi monti costituivano i limiti delle terre conquistate. Quanto ai draghi...mi risulta che una volta ne uccise uno con un pugno, perchè lo aveva svegliato ma credo fosse una spacconata. Sospirò. Guan Yu era un uomo dai molti eccessi e decisamente dalla bocca molto larga, non ho mai capito quando parlasse sul serio e quando scherzasse. Ma se ti ha mostrato quella fiasca allora vuole che tu la abbia. Si fece pensierosa. Ricordo che mi aveva parlato, una volta, di aver lasciato una figlia illegittima da quelle parti, era una cosa comune al tempo, ma credo sia consapevole del tempo che è passato, è improbabile ritrovarla. Anche Natsuhime e Xu Shu non avrebbero saputo aggiungere altro, se interrogati. Beh, forse non sei bravo con le prime impressioni, ma alla lunga riesci a farti comprendere. Piacere agli altri non è difficile, ma farsi ascoltare lo è molto di più.

    Poco distante Feng Gu, unico a non accomodarsi, stava invece parlando con Natsuhime. Ho sentito parlare di te. Sono STATA in te, in un certo senso, come in tutti i visitatori dell'isola. E anche se il corpo è cambiato ho la sensazione che tu sia stato qui altre volte. Ma non è affar mio indagare. Spiegò semplicemente, con l'ancora a portata di mano e le mani ora ingioiellate con gli oggetti recuperati dal suo monumento funebre. Probabilmente un pò dell'acqua è rimasta in te e con essa una frazione del suo chakra. Per questo ha percepito un'eco di sè stesso in te. Una scintilla del suo chakra che ti ha seguito negli anni tra la tua prima visita qui e il tuo incontro con lui. Sospirò. Spero sia sereno, ora. Ma un pò mi manca.

    La riunione ebbe inizio, e l'Hokage prese la parola per primo dopo Natsuhime e i Guerrieri del Vuoto, annunciando le sue intenzioni di tenere in auge la Tregua e, con sorpresa di questi ultimi, di mettere in atto una sorta di armistizio con Hayate. La Speranza ridacchiò, ma fu il Coraggio a rispondere. A noi non serve il vostro permesso nè il vostro perdono, sai, Inopportuno? HiAHiAHiAHiAHiA!!! Abbiamo la nostra strada. La magnanimità prese parola. Saremo lieti di condividere la lotta contro le Armi, per la gloria del nostro leader e del nostro ideale, ma non cerchiamo certo sconti nè gentilezza. Chiediamo solo di essere lasciati agire, e offriamo il nostro aiuto quando necessario. Queste le parole quasi estatiche dell'uomo mentre la Speranza continuava a guardare Raizen con aria beffarda, come se quella questione fosse solo un gioco divertente per lei...come se aspettasse qualcosa o qualcuno. E in effetti qualcosa o qualcuno arrivò, con Feng Gu il Mercenario (al quale la Muuga aveva lasciato una strana boccetta da aprire in un luogo sicuro quando le chiese indicazioni per la Zanna) e poi Akira Hozuki che si opponevano fieramente a quell'idea.
    Dopo aver ottenuto un cenno del capo affermativo da parte della Muuga e dei tre antichi guerrieri alla sua offerta di aiuto, il Risorto diede inizio a una fitta invettiva contro Hayate, senza lesinare negli insulti e nelle minacce, che tuttavia vennero accolte con risa convulse da parte del Coraggio, con fredda irritazione da parte della Magnanimità e con un'espressione stoica da parte della Mansuetudine. Solo la Speranza, bersaglio della maggior quota di aggressività, si accigliò appena, rispondendo a tono, anche se pacata: Se non avessi fatto quello che ho fatto alle fenici, ora la Bakekujira sarebbe libera di muoversi e ci avrebbe ucciso. Non rimpiango nessuna delle mie azioni. Mai. Lo rifarei senza pensarci un secondo, perchè a differenza di voi, miopi infanti, io guardo al quadro generale. Quando poi spiattellò il segreto della sua immortalità davanti a tutti rimase sorpresa. Oh, vedo che Kuchihige-san non ha saputo tenere la bocca chiusa. Vecchio e sciocco cacciatore di mostri. Molto bene, in fondo ha già pagato il prezzo del tradimento perdendo sua nipote. Anche sapendo queste informazioni, comunque, non vedo cosa possiate farci. Ma c'era una certa durezza nel suo tono: era estremamente irritata dalla piega che avevano preso gli eventi. Nonostante questo, non ci furono reazioni violente.
    Venne quindi il turno di Akira Hozuki, al quale fu la Muuga a rispondere per prima. I termini della Tregua sono chiari e già includono quanto dici. Non vedo alcuna utilità a rinegoziarli, Akira. Disse con un briciolo di freddezza in più di quanto ci si aspettasse, come se non avesse gradito il sottolineare che l'Abete era di Kiri. L'Abete è stato terra della Tregua, e sarà appunto terra della Tregua. E la Tregua non avrà nulla a che vedere con l'Accademia o la Zanna. Come è stato sin dall'inizio. Quanto ad Hayate, fu la Mansuetudine a rispondere, per la prima volta dall'inizio di quella discussione. Noi abbiamo i nostri obiettivi e i nostri metodi. Non chiediamo comprensione nè perdono. Fratello. E poi verso Natsuhime. Antenata. Ci muove un solo scopo, e combatteremo chiunque ci intralci. Se non ci ostacolerete non ci saranno ostilità da parte nostra. Se agirete in modo che favorisce i nostri scopi, noi vi aiuteremo. Nulla di più. Ovviamente nessuno dell'Abete si sarebbe sognato di impedire ad Akira di restare qualche giorno sull'isola, se non qualche mese, per esercitarsi o anche solo per riposare.

    La riunione non era ancora finita, in ogni caso, e fu l'improbabile persona di Tasaki a farsi avanti e con un gesto plateale gettare una testa mozzata sul tavolo degli Hayate. Dell'acqua si sollevò intercettando quell'atipico proiettile e impedendo che tutti finissero inzaccherati di sangue e lordura, mentre la Speranza cercava di capire chi fosse. Oh, quello là. Fece spallucce. Hai lasciato il corpo di là...la testa è già ricresciuta, all'Abete non si muore. Magari sarà ancora stordito per un pò, ma si riprenderà. L'acqua che teneva la testa divenne poi una bolla passando sotto il controllo dell'altra Virtù di Hayate. Tasaki Moyo. Disgustoso piccolo individuo. Il tuo nome è in cima alla mia lista, sappilo. Una mano della Speranza si mosse appena, facendolo desistere. Ma qui siamo in una riunione pacifica, e appena sarà finita ce ne andremo. Questa puoi riprendertela. E nel dirlo la testa si mosse assai rapida come a voler sbattere sulla testa del nukenin [Azione]Precisione Nera+8 tacche, Potenza 10 HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA!!! Mi piace questo qui! HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA!!! Ma dove lo avete pescato? Nessuno mi aveva ancora dichiarato guerra, è fantastico! HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA!!! Ragazzo, appena ti trovo faremo una bella guerra, te lo prometto! HiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiAHiA!!!!

    Non distante, Shin aveva la sua spada, con cui aveva onorato il suo debito, aveva guardato con disprezzo il Coraggio, suscitandone però solo ulteriore ilarità, mentre Kato riceveva il benestare della Muuga e di Natsuhime per fare da portavoce di quella riunione ai Jonin di Oto. Accanto a loro Kensei reagì all'ultimatum di Akira, ottenendo un'espressione imbronciata da parte del folle con la mazza. Ma come? Kensei Hito noi siamo grandi amici! Io voglio giocare ancora con te! Buuuuh! Pur stizzito, la Magnanimità sembrava aver compreso e annuì a quelle parole, guardando intensamente la maschera dell'Inquisitore.

    Io riporterei la questione sulle cose importanti: le Armi di Iwa. Disse la Speranza, ottenendo l'assenso di Natsuhime, per quanto evidentemente di malagrazia. Concordo. Purtroppo per evitare che le informazioni trapelassero ai sopravvissuti di Iwa o ai gruppi belligeranti che erano dalla loro parte dopo la resa, nessuno di noi sapeva in che modo sono state sigillate le altre Armi. La segretezza era un livello di protezione ulteriore. Ma possiamo raccontarvi di COSA fanno quegli abominii. Spiegò Natsuhime quando il discorso si portò sulle Armi, dopo l'intervento di Feng Gu che aveva chiarito alcuni punti al riguardo. Sono lieta di sapere della fine del Tengu e del Gashadokuro, oltre che della Bakekujira. Quelle che restano però non sono meno temibili. Komainu, l'Arma che Squarcia l'Orizzonte, è forse la più semplice tra loro. Priva di mente, se non per l'autodifesa, ha bisogno di un controllore. La sua capacità è forse banale: concentrare chakra e poi spararlo. Il problema è l'entità di questo gesto. Dalla Roccia degli Spiriti poteva colpire tranquillamente territori vicini a quest'isola. Più volte le battaglie navali con Iwa sono state interrotte dal bombardamento di Komainu durante la guerra. Può plasmare i proiettili a piacimento del controllore, replicando impronte elementali o disperdendo i colpi in più proiettili. Ebbe un brivido, forse ricordando le vite annientate da quei colpi terribili. Furono perse molte vite per sconfiggerlo, per avvicinarsi abbastanza da permettere a un tiratore scelto, Yoichi, di colpire il controllore. Il punto debole dell'Arma, se così si può chiamare, è che chi la controlla deve stare sulla sua fronte, virtualmente esposto agli attacchi. Ma avvicinarsi così tanto è molto, molto difficile. Poi c'è il Kappa, l'Arma che Crea Eserciti prendeva i morti di ambo lati e li convertiva in soldati mostruosi al suo servizio. Aveva un controllore ma poteva anche agire in autonomia, come Oni e Jorogumo, per quanto fosse più portato alle attività autonome solo per tattiche brevi, non progettava a lungo termine. La sua forza però era indiscutibile: alto come una montagna, muoveva orridi tentacoli in ogni dove. Onestamente non so come riuscirono a batterlo, non ero presente, ma Nuwa e Fuji furono fondamentali. Spiegò, seria in viso, mentre la Speranza annuiva. Io ero presente. Ma non credo che nessuno in vita possa replicare quello che facemmo. I due fratelli si fusero per l'ennesima volta, e crearono un varco dimensionale che spedì i soldati nell'oltretomba contemporaneamente, io approfittai dell'apertura per bloccare i movimenti dei tentacoli, quindi due Guerrieri del Vuoto colpirono il Controllore. A quel punto combinando le nostre arti, io e NuwaFuji disattivammo l'Arma. Sorrise. Dopo quella battaglia non sono più stati in grado di separarsi e sono rimasti un unica entità...e mi pare di capire che negli anni siano poi degenerati. Natsuhime chiuse gli occhi, sospirando e riprendendo il discorso. Quindi Jorogumo, l'Arma che Crea gli Eroi. Un mostruoso ragno gigante con torso di donna e una mente velenosa, capace di lusingare e ragionare a lungo termine anche da solo. Il suo sangue risvegliava potere e chakra anche nei più miserevoli, ma quasi sempre al prezzo di accorciare mostruosamente la loro vita. Fu Tian a sconfiggerla con le sue Parole della Creazione, ma io non partecipai allo scontro.

    Poco prima della conclusione sia Youshi che Fudoh, arrivato in un secondo momento, chiesero lumi sulla fine di Kitori. In questo momento si trova con Itai Nara sulla via del ritorno a Kiri. Un'evocazione con capacità esplosive ha attaccato il piccolo gruppo in cui eravamo sia io che lui e minacciava di far saltare in aria mezzo centro abitato. Con il suo drago lo ha portato in quota rischiando la vita e mettendoci in salvo, tuttavia non è tornato...era rimasto ferito, e la dragonessa con lui. Minami lo ha curato e si è presa cura anche dell'altro ninja. Quando la balena si è risvegliata lui ha giudicato di essere un peso più che una risorsa e si è allontanato, anche per preparare il mondo esterno alla lotta, se ci fosse stato bisogno. L'altro ragazzo è andato con lui. Queste le semplici spiegazioni della Muuga, che una volta a Kiri sarebbero state facilmente verificate.

    In disparte, mentre le discussioni calavano, l'Hokage si avvicinò al tavolo della Zanna scambiando alcune parole con lei. Probabilmente gli altri al tavolo avrebbero potuto sentire qualcosa, e anche chi aveva orecchio fino e interessi al riguardo, ma era improbabile che un ascoltatore casuale cogliesse qualcosa. Non scambiare la mia gentilezza e il mio essere ragionevole con pace e perdono, Raizen. Siamo nemici. Nemici in buoni rapporti, magari, ma non posso perdonare. Nè possono farlo gli altri della Zanna. Ti sono grata per le tue informazioni ma non avresti dovuto darmele. Dovrò comunicarle alle altre Zanne, e non posso assicurarti che vorranno tutti la fine del Jorogumo. Qualcuno certamente vorrà usarlo contro di voi. Te lo dico sin da ora, così che non ci possano essere fraintendimenti: noi siamo nemici. Quindi sorrise, pur tristemente. Ma è stato un piacere. Ascoltò poi quanto avevano da dire sugli eventi di Jins e su Akira, ma ci sarebbe stato un tempo e un luogo per approfondire la questione, anche con Minami Chiba.

    In un certo senso quella riunione era finita, e Hayate se ne andò pacificamente. Quello che nessuno dei ninja presenti si era chiesto, però, era cosa stessero facendo tutti gli altri membri della setta mentre quelli più forti stavano là a presenziare.
    Il dolore nello scoprire che decine di persone erano state rapite durante la riunione, tradite dalla presenza rassicurante di Jins e delle Terumi, sarebbe stato straziante e intenso. Ma mai quanto le grida che chiedevano vendetta.

    Questa però è un'altra storia.

    Fine


    Appendice 1
    Kensei Hito e il Patto con i Lupi

    Erano là ad aspettarlo, sia la Magnanimità che il Coraggio, e se il primo era serio, nuovamente padrone di sè ora che Tasaki si era allontanato, lo stesso non poteva dirsi per il ragazzino psicotico che stava chino, cupo e silenzioso, disegnando cerchi nella sabbia di quella striscia di terra con la sua mazza. Interessante scelta dei termini. E saggia. Commentò lo zelota manipolatore del sapone. Saggia un corno! Ha detto che non siamo più amici! Odio non avere amici! Disse calciando una conchiglia in mare. La Magnanimità non sembrava turbato dalla cosa. Si riprenderà, ora veniamo agli affari. Poserò una mano sulla tua testa, troverò i ricordi e poi li cancellerò. Ti sveglierai a Kiri, con gambe diverse e una storia accettabile. Ma prima una semplice domanda. Posta tuttavia con l'Interrogazione Mentale. Hai registrato o tenuto nota in qualunque modo di quanto accaduto all'Abete, nello specifico per quanto riguarda me, il Coraggio, Shin e Kato? E poi una seconda domanda: Hai distrutto quanto registrato al riguardo? Quindi una terza. Hai nascosto questi o altri modi per recuperare queste informazioni? Poteva reagire e contrattaccare, ma il Coraggio era a un metro e mezzo e pareva di pessimo umore.
    Dopo aver avuto risposte soddisfacenti (o posto rimedio a quelle insoddisfacenti), la Magnanimità fece un cenno al suo compagno. La mazza dorata scintillò e quella fu l'ultima cosa che Kensei vide o ricordò.

    Kyofu aveva subito il medesimo trattamento, perdendo ogni ricordo dell'accaduto o dei dettagli, ma quando Kensei si riebbe era su una nave a poca distanza da Kiri. Ricordava chiaramente di essere volato via con Kyofu e di essere poi tornato indietro, contattato dalla Tregua, che aveva da offrirgli alcune migliorie sviluppate originariamente per la Zanna. Come facessero a sapere delle protesi non era del tutto noto, ma in fondo la Muuga vedeva gli odori, no? Quanto a Shin e Kato ricordava solo di aver convinto assieme a loro il Coraggio a collaborare, e poco altro. All'apparenza non c'erano differenze in quegli arti, salvo alcune cromature negli "stivali", oltre a un piccolo ma significativo apparato capace di condurre il chakra e provocare l'attivazione di svariati meccanismi. Un semplice atto di volontà e quelle gambe potevano variare assetto [Nota], divenendo più adatte al salto, alla corsa o al calciare, rispettivamente, e ciascuno di questi assetti poteva poi sfruttare il chakra in un movimento più rapido. Un capolavoro di ingegneria, per cui avrebbe dovuto certo ringraziare il ninja che si era occupato di lui ma di cui, per qualche motivo, non rammentava del tutto il volto.

    Edited by Febh - 26/6/2020, 14:55
     
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