[News GDR] La Fonte della Vita EternaVillaggio dell'Abete

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    XXXIII






    Le parole di Lianshi gli avevano dato un nuovo obiettivo, non sapeva perché quell’uomo fosse rimasto così tanto colpito da lui, l’aveva visto per pochi minuti e persino con un frammento di sé, una cosa fin troppo curiosa, ma se Lianshi ricordava a stento quelle nozioni avrebbe fatto assai più fatica a dirgli che connessione poteva esserci tra lui e Guan.

    Di niente Lianshi, certo avrei preferito avere una leva più efficace, sono certo che in quel caso la Speranza avrebbe avuto ben poca voglia di sghignazzare.
    E grazie, neanche immagini quanto bassa sia la mia autostima riguardo le mie doti oratorie ahahah.


    Gli porse la mano.

    È stato un piacere, guerriera del vuoto.

    Posto il dubbio riguardo l’eventuale accondiscendenza di Hayate ad accettare quella tregua finalmente diedero una risposta, e si accorse di aver sprecato fiato per nulla, anche se marci fino al midollo se ne poteva quantomeno apprezzare la tremenda sincerità. Sorrise al gruppo di rimando.

    Sconti?
    Gentilezza?
    Perdono?
    Di preciso quando ho mai pronunciato queste parole?
    Temo voi facciate troppo affidamento sulla percezione che vorreste dare al prossimo di voi, qui siamo tutti consapevoli di quanto marci siano i vostri intenti e di quanto lunghi siano i fili dei tre Saggi.
    O dei tre Pavidi di Hayate per meglio dire.
    Vi ho concesso un pagamento rateizzato, non vi è piaciuto, dunque, se sarà nel nostro potere anche con un arma davanti coglieremo l’occasione per uccidervi, o perché no, usarvi come carburante e magari capire come sfruttare il motore di quegli aggeggi infernali per divorarvi uno ad uno.
    Ho visto uno di Voi venir consumato dal Tengu, temo non avesse abbastanza energie per trasformare in turpiloquio ogni lettera del nome che l’aveva reso sensibile a quella fine, ma son certo che l’abbia fatto.


    E concluse con un sorriso che non prometteva nulla di buono. Venne poi il momento delle informazioni sulle armi e sui loro poteri, ma esprimere ulteriore curiosità in merito sarebbe ormai stato inutile, era improbabile che i presenti non avessero condiviso tutto il condivisibile, si limitò quindi ad annuire, fino a che non arrivò il momento dello scambio con la Muuga.

    È perché non le confondo che mi rammarico della loro brevità.
    Per quanto riguarda le mie, considerale un ringraziamento, l'ho fatto soppesando tutti i rischi e pericoli.
    Ma soprattutto perché è rischioso, soprattutto andarci da soli... L'hai visto anche tu di quale calibro devono essere le forze in gioco per avere ragione di un arma non dimenticate che hanno una mente, e che corrompono, potreste ritrovarvi la bandiera di iwa tra capo e collo in men che non si dica, è Jorogumo l’arma che avete in quel canyon, la più infame di tutte.
    Sarà difficile per voi, ma davanti ad essa ci sarà la prova più grande della Zanna come villaggio, come popolo.
    La direzione che sceglierete quel giorno vi porterà inevitabilmente o alla rovina o sperabilmente alla pace, per questo ho affidato a te l’informazione, Kasumi Bara, Artefice di Tregue.
    Sei ben informata e queste informazioni saranno la vostra salvezza, saprai dissuaderli dall'utilizzarla, se hai compreso quanto male è stato fatto per crearle, quanto per utilizzarle e perché intere generazioni vogliano distruggerle, non sarete i primi a credere che esista un modo per usarle a fin di bene e non sarete neanche i primi ad accorgersi che con simili strumenti il bene non esiste.
    Fino a che l'Oni sarà presente le armi non saranno mai di nessuno se non di Iwa... E l’Oni trae energia dalle armi ancora in vita.


    Sospirò avviandosi a quelli che sarebbero stati dei saluti.

    So che siamo nemici, ma so che non siete stupidi... son certo che se qualcosa potrà cambiare lo farà grazie a questo, hai potuto constatare che ancora ci sono delle pessime influenza che cercano di far leva sul rancore della Zanna, per ledere l'unica grande alleanza presente sul continente, non puoi e so che seppur a malincuore non vuoi ignorare ciò che è stato scoperto.
    Il vostro rancore vi è caro, ma se proprio vogliamo essere nemici... Beh meglio combattere per un popolo libero che vuole vendicarsi degli affetti perduti che con degli schiavi dei Cremisi.
    Chiarire cosa sia successo quel giorno mi aiuterà eventualmente a trovare una conclusione che non comprenda l'impegno dei miei shinobi in battaglia e forse toglierebbe un alleato ai veri nemici, sarebbe sufficiente salvare delle vite.


    Fece un inchino e si allontanò, evitando di porgere nuovamente la mano, la sua espansività non avrebbe messo nuovamente a disagio nessuno, seppur trovò il sorriso della leader della zanna confortante, sapeva di aver corso rischi importanti, e sapeva che recitare non era difficile, ma la Muuga si era dimostrata saggia e riflessiva in ogni sua azione, e se nessuno iniziava a fidarsi nessuno mai l’avrebbe fatto, soprattutto considerando che per la Zanna era l’accademia ad essere in torto. Era certo che avrebbe evitato un inutile spreco di vite come lo sarebbe stato l’attivazione dello Jorogumo.
    Venne quindi il momento della consegna della maschera, e leggere nell’animo del Kinryu non fu difficile, era combattuto e non per le scelte che aveva fatto, amareggiato e non per l’alleato che aveva lasciato a se stesso, deluso e non dalla sua condotta.
    Prese la maschera mentre scuoteva la testa, riponendola in una tasca interna, certo delle sue parole e delle sue azioni, quanto di più moderato potesse esistere in quel frangente. La regole dell’alleanza pretendevano che il suo chunin fosse mandato in prigione a Suna, e se i sunesi avevano delle prigioni paragonabili a quelle di Konoha la permanenza sarebbe stata tutt’altro che gradevole, ma non l’aveva fatto. Aveva protetto il suo ninja e veniva ricambiato con mera accondiscendenza, nemmeno una parola venne spesa sulla volontà di migliorare il suo atteggiamento in futuro: non era difficile intuire che il chunin non avesse afferrato le sue parole, considerandole appena. Agli occhi dell’immaturo shinobi, intento a piangere sul latte che aveva versato a poco valeva il fatto che l’Hokage si fosse mosso appositamente per loro, allarmato da una missiva giunta da un organizzazione di nukenin le cui intenzioni necessitarono di conferma da parte di un infiltrato, in barba ad un eventuale parere accademico che non venne minimamente coinvolto in quella decisione, ma il personale giardino del chunin pareva essere troppo piccolo per questo genere di dettagli. Se avesse compreso una singola parola di quello che l’Hokage gli aveva detto avrebbe capito che privarlo della maschera non era una punizione, ma l’unico modo possibile per permettere a shinobi diversi da lui di proteggere ciò in cui credevano realmente, ciò in cui credeva la foglia: I Legami.
    Evocato il drago, con cui avrebbe smezzato il costo dell’evocazione per non far fallire la tecnica visto la profonda fatica che gli impediva di recuperare energie, avrebbe radunato i suoi, una chiamata a cui Shin pareva non volesse rispondere nonostante facesse parte dei ninja dell'Hokage.

    Quindi?
    Hai intenzione di tornare da solo?
    Ci sono ancora disponibili novanta metri buoni di drago per i ninja della Foglia.


    Di contrarre i muscoli per sorridere non se ne parlava, dopo l'evocazione del drago aveva anche delle profonde occhiaie, ma nel suo sguardo ne la sua voce mostravano risentimento, se quella foglia poteva essere riavvicinata all’albero ci sarebbero state altre occasioni prima di accettare la sconfitta.

     
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