[News GdR] La Trama della Vita - Soyo

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    Una missione solitaria ? 




    Cercare missioni prive di importanza non era semplice. Per quanto si possa credere il contrario, anche rimanere nell'ombra, non attirare l'attenzione e fingersi la tipica persona che si limita al compitino è qualcosa di complesso. 

    Per questo motivo scegliersi le missioni a tavolino era importante, bisognava decidere quali sembravano prive di rischi, quelle con meno ricompense o quelle più noiose. Era questo il tenore di vita di Ryoshi dell'ultimo anno. Un anno di sofferenza, di lavoro sporco e di tremenda e mortale normalità. Tutto ciò era necessario, in troppo poco tempo era diventato chunin, ed il rischio di diventare un membro famoso o di spicchio in quel di Sunagakure era troppo alto. D'altra parte, dopo aver vissuto mesi frenetici, ricchi di emozione ed avventura, passare quasi un anno intero a fare missioni che sembravano inutili era stato tremendo. Ad ogni modo, aveva imparato bene i principi della dedizione e della sofferenza. Non avrebbe tradito la sua missione, era troppo importante, era troppo riconoscente.

    Proprio per questo motivo il messo dell'accademia a cui solitamente si rivolgeva per sapere delle novità gli aveva confidato, in veste informale, la richiesta del paese dell'erba. Quelli erano giorni movimentati per l'accademia. Girava voce che, o per meglio dire, era stato dichiarato una sorta di allarme che richiedeva aiuto nell'isola di Taro dove una strana malattia stava facendo mezze vittime. Mentre, ancor più importante, nel paese dei Demoni si erano finalmente decisi ad affrontare quelle bestiacce mutanti. Più di un anno fa Ryoshi era stato sul luogo assieme ad Hohenhein ed un altro shinobi, aveva fatto una prima missione di ricerca di informazioni, ed aveva scoperto qualcosa su quelle bestie dannate. L'isola era piena di esseri viventi potenzialmente letali, necessitava un'appropriata conoscenza del posto, ma soprattutto, gli abitanti ( i Kariudo ) non erano piaciuti al neo-chunin. Ai tempi in cui era andato gli era parso evidente che sapessero qualcosa di più di quanto avevano detto, un genere di comportamento che non aveva apprezzato, e motivo per il quale non sarebbe più tornato ad aiutarli.
    Invece, la richiesta informale dei Kusa era perfetta. Quel genere di missioni da cui generalmente stanno tutti lontani. Si tratta di qualcosa di informale, il chè denota subito la scarsa propensione del paese richiedente a collaborare, la scarsa ricompensa e l'alta difficoltà a farsela riconoscere. Quel genere di missioni che vengono subito scartate. Eppure, a qualcuno servivano esattamente quel genere di operazioni.

    Benissimo, questo è proprio ciò di cui ho bisogno. Una bella gita là dove nessuno dovrebbe rompermi le scatole.

    Disse al messo dell'accademia. L'idea di affrontare un bel viaggio in mezzo alla natura, e di dover andare a caccia di informazioni inoltre lo ispirava abbastanza. Le infiltrazioni erano il suo pane quotidiano, ed anche se probabilmente sarebbe stata una missione di routine, magari avrebbe potuto affinare qualcuna delle sue abilità. Ad ogni modo, anche se doveva limitarsi al compitino, Ryoshi ormai aveva la brutta abitudine di portare a termine anche le missioni più assurde, motivo per il quale doveva ben prepararsi a quella che stava per compiere. 

    Dunque, se ciò che mi hai detto è vero, ovvero che si tratta di una richiesta informale mi devo aspettare di trovare ben poca collaborazione una volta che sarò là. è molto probabile che si voglia insabbiare qualcosa, o che forse Kusa stessa non abbia troppo piacere al far venire fuori qualche notizia. Magari si tratta solo di un gruppo di malavitosi che vogliono il pizzo, ma non si può mai sapere.

    Nell'analizzare le poche informazioni che gli erano state date il giovane chunin non potè non notare che la stessa Tayo no Warai aveva avuto un'altro incidente lungo le coste del paese dei demoni, bene o male nel periodo in cui Ryoshi era andato in missione la prima volta. Una coincidenza che adesso, mentre nel paese dei demoni si chiedeva aiuto davvero, questi avessero ricevuto un'attentato ?

    Probabilmente sto volando troppo con la fantasia, ma le notizie girano, e se sono già arrivate qui a Suna, saranno arrivate ben prima a chi è davvero interessato alle stesse. Dal paese dei demoni arriva finalmente una richiesta di aiuto aperta a tutti, e contestualmente questi qui, che un'anno fa hanno naufragato in quel posto, ricevono un'attacco dinamitardo. Non credo alle coincidenze, e credo di avere già la risposta.

    Ryoshi era sempre stato un soggetto amante dei complotti, e la situazione per lui era già chiara. Che fosse stato o meno un incidente, era stata la Tayo no Warai a far arrivare le shieshibari all'isola di Taro, o perlomeno, era facile pensare che questi animali si trovassero su quella nave naufragata ai tempi. Ryoshi ricordava ancora la reazione che aveva avuto il Comandante Tora Kumoyub quando avevano ipotizzato che le shieshibari fossero arrivate dal naufragio stesso. Adesso, rimanevano poche caselle da far quadrare, L'idea è che qualcuno si fosse "spaventato" dal fatto che il paese dei demoni avesse avanzato una richiesta ufficiale, e che adesso che la cosa era venuta fuori, avesse voluto mandare una sorta di avvertimento alla compagnia mercantile come a volerle ricordare di dover star zitta.

    Ho bisogno di una cortesia. Dovresti cercare nell'archivio, e tirarmi fuori tutto quello che trovi su questa Tayo no Warai. Magari in passato è stato oggetto di altri "incidenti", naufragi o di "attentati", anche in altre località, non per forza nella sede di Kusa. In particolare vedi se trovi altre informazioni sul naufragio dell'anno scorso nel paese dei demoni. Inoltre vorrei tutto il materiale che riguarda attentati dinamitardi nel paese di Kusa in primis, e se altre aziende mercantili hanno subito "incidenti" di questo genere. Infine, se per caso trovi qualche documento su questa azienda, anche solo fiscale, che mi dice chi è il proprietario o qualcosa del genere, te ne sarei molto grato.


    Ryoshi sapeva di poter essere una scocciatura. Stava richiedendo un sacco di informazioni ed un sacco di lavoro extra al poveretto, ma in questo modo avrebbe potuto studiare tutti i fascicoli ( qualora il messo accademico ne avesse trovati ) durante il viaggio. Avere più informazioni possibili l'avrebbe aiutato una volta sul posto.

    Una volta sistemati tutti questi aspetti burocratici e preventivi, il chunin si sarebbe messo in marcia verso il paese dell'erba, ma non prima di aver avvisato i guardiani delle sue intenzioni. Li avrebbe avvisati che sarebbe partito l'indomani, e di riferirlo a tutti gli altri che fossero partiti per la stessa destianzione. Nè dubitava, ma se qualche altro shinobi di Sunagakura avesse voluto aggregarsi, avrebbero potuto viaggiare insieme verso il paese dell'Erba.


    [ . . . ]


    Una volta arrivato a destinazione Ryoshi avrebbe inizialmente fatto un giro di perlustrazione di Soyo. Non la conosceva, e quindi voleva almeno avere idea di come strutturata, e poi si sarebbe diretto verso la zona industriale, cercando la Tayo no Warai.

     
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    La trama della vita.

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    Notizie grevi stavano giungendo alle orecchie e sulle scrivanie di buona parte del mondo accademico. Chunin e Jonin sicuramente erano sicuramente impegnati a cogliere più informazioni possibili e carpire quali conseguenze e proiezioni di potere questi eventi potevano rappresentare. Da parte mia logicamente non potevo fare a meno di non sentirne parlare.



    Un po' d'ovunque. Nei mercati di Oto, tra le gente che non sapeva se interpretare il tutto in maniera seria o superficiale. Tra gente che professava la fine dei tempi o l'inizio di nuove opportunità. Tra pazzi e profeti. Ma la realtà, quella vera, si trovava in mezzo... come ben sapevo. La realtà era una sola: varie minacce insorgevano e i Ninja erano chiamati a risolverle o... sfruttarle.



    E proprio per questo ultimo motivo mi trovavo in cammino. Il Paese dei Demoni e Taro erano sicuramente gli obbiettivi sui quali l'Accademia avrebbe profuso maggior forze e intensità ma tra le varie notizie avevo notato qualcosa di interessante: la Tayo no Warai a Soyo. Eventi strani stavano accadendo in quei luoghi. Eventi che richiamavano la mia attenzione. Il motivo era molto semplice, nel rapporto fornito dai genin si poteva in un certo senso intravedere un rapporto con il Paese dei Demoni. Una sorta di collegamento, che per quanto poteva suonare come volo pindarico, poteva esistere. Ma perché andarci alla fine? Presto lo avrei spiegato al Jonin Shinken, la persona a cui l'avrei proposto.



    Già, infatti avevo raggiunto il Gate e chiedendo alle guardie della posizione di Shinken mi sarei diretto verso di lui. Con fare discreto e lento mi sarei avvicinato al Jonin appena intravisto e dopo un breve cenno della testa, in segno di rispetto, avrei iniziato a proferire: - Salve Jonin. Prima di parlare devo chiederle di muoverci in un ambiente privo di rischi. Quello che devo dirle può risultare sensibile...- ed era proprio così, dopo la Villa del resto i miei rapporti con il Jonin si erano intensificati e avevo trovato la forza per proporre qualcosa di interessante al mio superiore. Così mi sarei eventualmente spostato in una zona più sicura e solo a quel punto avrei preso a parlare: - Ebbene Jonin immagino che anche lei sia venuto a conoscenza di questi importanti movimenti nel Paese dei Demoni... e non starò qui a tediarla ma vorrei farle notare qualcosa di molto più interessante... Soyo e la Tayo no Warai. Un'azienda qualunque, no? Ma perché allora è stata investita da un'esplosione? Perché i Ninja di Kusa non hanno ulteriormente indagato? Poi non dimentichiamoci un dettaglio essenziale. Una loro nave è naufragata nel paese dei Demoni... Io non credo nelle coincidenze anzi. Io sono convinto che esista un collegamento. - avrei atteso qualche secondo – Io la vedo come una occasione. Mi spiego: con il suo supporto direi che possiamo andare ad indagare e risolvere il problema, come rappresentati di Oto. Questo sicuramente ci porterà in una situazione di creditori nei loro confronti e spostare la propria influenza su un'azienda di produzione alimentare globale può fare la differenza. Soprattutto per il Jonin Diogene, no? - Non sarebbe servito aggiungere molto altro come motivazione – La mia idea è quella di ricavare ulteriori informazioni qui ad Oto. Sono sicuro che l'amministrazione o alcuni Jonin abbiano a disposizione indizi o notizie fresche, che lei ha la capacità di ottenere. Da parte mia indagherei al mercato, a chiedere informazioni dell'azienda giusto per capire con cosa e con chi andremmo a confrontarci. Al termine, domani, direi che potremmo partire verso il Paese dell'Erba... che ne pensa della mia proposta? -



    In caso affermativo non avrei sprecato un secondo, trasformandomi in un mercante qualunque come molti altri altri di Oto mi sarei diretto nei vari quartieri commerciali, anche quelli più loschi, a chiedere varie informazioni. Per la precisione avrei domandato varie cose: per prima cosa chi era a capo dell'azienda, come se la cavava nel mercato, che problemi aveva avuto in passato ed eventuali concorrenti. Se avessi trovato qualcuno più eloquente, o comunque che mi avrebbe dato l'impressione di quello che ne sapeva, avrei prima cercato di farlo parlare di più cedendo qualche moneta o in alternativa stringendo la mano in segno di ringraziamento in realtà l'avrei stritolata, avvicinandomi subito vicino al suo orecchio: - Ora ascoltami senza gridare... Hai due possibilità. Parlare e dirmi tutto quello che sai, oppure ritrovarti senza una mano... e per un mercante è difficile contare i soldi con una mano sola no? - sarei stato dannatamente serio.


     
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    «Chi-chi? Esplosione? Questo sì che fa per me! Dovevi dirmelo subito Shinken-amore... Esplosione? Significa io. Laddove ci sono le esplosioni ci sono io e dove ci sono io ci sono le esplosioni.» – iniziò il ragazzo guardando Shinken. - «Sai che c'è? Qui c'è del lavoro per me. Per lo specialista. Ci vediamo domani ai cancelli prima di partire! Non fare tardi sennò ti mando in punizione, eh!» – S'indicò con il pollice guardando il Jonin di Oto con cui aveva mai stretto un rapporto un po' speciale. Come poteva quel Jonin fare senza di lui in una missione che, girando e rigirando la frittata, era comunque una missione... sua? - «Miracommando alla puntualità, sennò finisci a sbucciare le patate per il Mikawa Shinken-tesoro!» - Certo, vi era già genin e chunin e jonin impegnati a scavare più a fondo nella faccenda per capirne di più, ma cosa potevano loro senza di lui? Specialmente l'esperto di esplosioni, il bombarolo, l'elemento fondamentale di ogni team e il più importante ninja di Oto e del Continente serviva come l'acqua. - «Nono. Non serve che mi ringrazi caro! Vengo di mia spontanea volontà! A domani!» – Andatosene da Shinken, Minoru avrebbe pregato il suo Dio, Somujo, per prepararsi a partire. Prima, però, avrebbe mangiato: una bambina nel quartiere del mercato, di circa 6 anni, sperduta e senza i genitori. L'avrebbe seguita fino a un vicolo buio, quindi le avrebbe spezzato il collo con un solo gesto. Un crack che risuonò nel buio del vicolo. Quando poi disegnò con il suo sange il Simbolo di Somujo sul petto della bambina e lo assaggiò andò completamente in estasi. - «Fresco, giovane, un po' troppe dolce, ma... hey!» – Si saziò per bene, restando a mangiare per quasi tutta la notte. Quando poi sorse l'alba, Minoru si avviò verso i cancelli di Oto: sprovvisto del cadavere della bambina, ma con del sangue un po' ovunque sul corpo e anche sulla faccia, vicino alle labbra.
    Quando raggiunse il luogo d'incontro vide due ninja, tra cui uno era Shinken e l'altro un ragazzo sconosciuto. - «Gloria a Oto!» – li salutò alzando una mano. - «E tu chi sei? Hitori, piacere!» – salutò lo sconosciuto. - «Senti qua Shinken, la vuoi sentire una barzelletta? Una bionda deve scegliere con chi fare sesso tra: un Uchiha, un ricco sunese e un kiriano con il pisello. Sai chi sceglie? L'Uchiha perché gli altri due non esistono. » – Indipendentemente da come avrebbero reagito i due, Minoru avrebbe continuato per le sue. - «Su-su! Cosa sono queste facce, eh? La volete sentire un'altra? Questa è una bomba! Allora... Sai cosa dice un ninja sunese quando vince uno scontro tra ninja? Niente perché non vincono mai! Hahaha L'hai capita questa almeno?!» – Poi avrebbe ascoltato la proposta dell'altro ninja di Oto. - «Cosa-cosa? Aspettare fino a domani? No-no! Io credo che partiranno tutti subito caro-caro... come hai detto che ti chiami? Ah, vabbeh... che importa! Senti questa: sai che c'è di simile tra un ghiacciolo e un kiriano? NO? Ha! Non te lo dico...» – Poi avrebbe fatto una pausa. - «Anzi te lo dico: hanno la stessa velocità di movimento hahahahaiiahahaia. Comunque, dov'è che andiamo? A Kusa? Buono, però muovetevi sennò qua mi annoio. Bisogna indagare sul posto dell'esplosione per capirne qualcosa sennò qua facciamo la notte Shinken-dono! Indagare a fondo, eh! Tu sconosciuto magari guarda un po' di archivi qua e la: magari è una tradizione, la loro. Informazioni mercantili ci potrebbero far comodo! »




    Vitalità: 14 leggere
    Chakra: 75 Bassi

    Equip.: CartaBomba II x7/7
    Tonico di Recupero Medio x2
    Tonico di Ripristino Medio x1
    Tonico di Riprstino Minore x1

    Sigilli Rimasti:

    Attese:



    Slot Azione:
    I ///
    II ///
    III ///

    Slot Difesa:
    I ///
    II ///
    III ///

    Slot Tecnica:
    I- ///
    II- ///

    Slot Gratuito: ///
     
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  4. Roroo
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    La trama della vita - Viaggio per Soyo
    Chapter I - Villaggio della Sabbia





    Richiedono ninja in questi tre luoghi. Si aggiustò gli occhiali con l'indice della mano destra. Come già ripetuto, lei è un Genin e non è un medico, perciò è obbligato a recarsi a Soyo, nel villaggio dell'Erba.

    jpg
    Mpfh...nel Paese dei Demoni non ci avrei messo piede. Troppi giorni di viaggio.
    E poi non sopporto il freddo! Brontolò, in piedi al centro della stanza.
    Il suo corpo era abituato alle torride temperature del deserto. Il freddo lo rendeva debole, nervoso e lo costringeva a indossare fastidiose sciarpe e felpe pesanti. Lui era solito girovagare per il villaggio a torso nudo.


    Tre giorni prima, tramite una lettera consegnatagli personalmente da un membro del consiglio degli anziani, Masayoshi era stato convocato al cospetto del consiglio militare. Secondo i consiglieri, il ragazzo del deserto era rimasto inattivo per molto tempo senza una giusta motivazione.
    A differenza sua, molti dei suoi compagni avevano già raggiunto il grado Chunin. I ninja più promettenti erano in servizio nelle squadre speciali mentre altri lavoravano come guardiani alle mure.

    Partirai domani dalle mura a Nord. Sappiamo che Ryoshi, un Chunin di Suna, partirà da lì. Aggregati a lui Si alzarono all'unisono. Lei deve recuperare. Si faccia valere. Masayoshi annuì, con la sua solita espressione imbronciata. Desiderava informarli di non possedere nessun potere derivante da clan o speciali geni.

    Fiato sprecato. Pensò rassegnato, scendendo le scale dell'edificio.

    [...]



    L'indomani Masayoshi Shokuto si presentò alle mura con una t-shirt arancione, una giacca di pelle marrone e dei pantaloni lunghi gialli. La sua scimitarra era allacciata dietro la schiena, in bella vista. Sul suo braccio destro vi era il coprifronte di Suna.
    Aveva conosciuto Ryoshi alle riunioni segrete indette da Hoshikuzu e insieme avevano recuperato i famosi Kiseki. Lo ricordava come un bambino taciturno, capace di manipolare la sabbia.

    Ciao Ryoshi! Come stai? Gli porse la mano destra. Viaggeremo insieme! Mi hanno detto che partivi da qui. Dobbiamo attendere qualcun'altro? Domandò.
    Il suo ultimo compagno di team era stato Zong Wu, un mercenario che non aveva più incontrato. Aveva un bel ricordo di lui.
    Avrebbe atteso l'inizio del viaggio fischiettando.
    Sapeva di dover seguire le indicazioni di Ryoshi. Aveva fiducia in lui, come l'aveva per ogni ninja accademico.

    Durante il viaggio, Masayoshi avrebbe tenuto a freno la sua lingua lunga. Si sarebbe limitato a chiedere a Ryoshi quante informazioni possedeva sul presunto attentato, sul paesino in cui erano diretti, sull'azienda ed eventuali osservazioni in merito. In genere i Chunin avevano accesso a documenti riservati. Secondo il Genin vi era un forte collegamento tra gli incidenti a danno dell'azienda e ciò che stava accadendo nel Paese dei Demoni.
    Per il resto egli avrebbe seguito il suo superiore canticchiando di tanto in tanto, ma con i sensi sempre in allerta e le mani sempre pronte per sguainare la sua scimitarra, affilata e lucidata con cura prima di partire.



    Edited by Roroo - 2/10/2017, 20:09
     
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    La Trama della Vita


    Primo post


    Parlato Kitori
    Pensato Kitori
    ##Anima Manaita##
    Narrato
    Parlato altri


    Qualche strano evento sembrava avuto inizio in vari paesi del mondo ninja; E varie voci si rincorrevano come sempre accadeva in certi momenti. Secondo le informazioni liberamente disponibili ai civili: nel Paese dei Demoni una catastrofe naturale nella parte sud-orientale del Paese aveva costretto la popolazione alla fuga, una malattia infettiva sconosciuta aveva colpito l'Isola Taro causando la forte necessità di medici e a Soyo un attentato dinamitardo ha distrutto uno dei magazzini della Taiyo no Warai.
    Che sfiga!
    Pensò il giovane quando sentì per la prima volta quei pettegolezzi. Per un po' queste erano le informazioni che anche il giovane genin possedeva, finché non ricevette un plico riservato consegnato da un messo accademico. Il messaggio conteneva notizie sconosciute ai civili: L'emergenza nel Paese dei Demoni era dovuta ad esseri chiamati Shishihebiari era letteralmente proibito ai genin recarsi in zona, la patologia era sicuramente infettiva a trasmissione più probabilmente aerea, la Tayo no Warai aveva magazzini anche nel Paese dei Demoni e aveva già subito un precedente attentato la situazione non è ritenuta pericolosa. Dopo queste varie informazioni nella lettera il buon Kenkichi era inviato a recarsi nel Paese dell'Erba vicino Taki a fare qualche indagine sull'attentato.
    Qualcosa di strano sembra evidente un chiaro legame con il Paese dei Demoni, probabilmente la cosa non era poi così semplice? O forse il Kuro era diventato sospettoso. Comunque senza rimuginarci troppo lo spadaccino recuperato il suo armamentario e partì immediatamente.
    Manaita andiamo a caccia di guai?!
    ##A caccia di degni sacrifici e sangue gustoso! Ihihihih##
    Solita psicopatica!

    [...]


    Il ragazzo presto raggiunse il porto prendendo una nave verso il continente. Il viaggio navale, con mare fortunatamente calmo durò 2 tranquillissimi giorni passati principalmente a mangiare al ristorante del vascello e a sonnecchiare qua e la. Terminata la tratta marina lo shinobi affrontò la lunga strada terrestre: correndo, camminando e fruttando i passaggi offerti da vari viaggiatori e mercati. Finalmente il genin giunse a Soyo ma prima di entrare nel centro abitato nascose il coprifronte, era meglio non essere subito riconosciuto.
    Giochiamo un po'.
    Ma non andò direttamente al luogo dell'attentato cominciò a gironzolare per le strade tenendo occhi e orecchie bene aperte...




    Edited by -RexDraco- - 4/10/2017, 17:32
     
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  6. Alkaid69
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    - Ha capito, Horikawa-san? Fece il rappresentante dell'accademia di fronte a lui. - Oh, certamente, Taketomi-san. Mentì Kunihiro, che non aveva capito proprio benissimo. - Fantastico! Ripeto, la partenza per il Paese dell'Erba sarà fra una settimana, quindi ha ancora tempo per prepararsi. La ringrazio per la collaborazione, le auguro una buona giornata.
    Salutò l'uomo di nome Taketomi e poi, come se nulla fosse, si voltò e andò via. Diede un'occhiata ai fascicoli... Niente di speciale. La prima fermata sarebbe stata sicuramente il club di giardinaggio, dove avrebbe fatto rifornimento per la missione.
    Ma facciamo un passo indietro.

    Il giorno prima era stato convocato in amministrazione di Konoha, con lettera prioritaria mandata per corvo per giunta, per ricevere ordini diretti riguardanti una missione top secret. Kunihiro solitamente non riceveva quel tipo di missive, ma aveva pensato che si trattasse soltanto di un nuovo iter, ora che era un chunin. Il suo pensiero fu confermato dal fatto che il signor Taketomi, incaricato di fornirgli il briefing, aveva cominciato a dargli una serie di informazioni fin troppo dettagliate... su tutto.

    Tra le altre, il Paese dei Demoni gli era sembrata una scelta interessante: strani mostriciattoli della morte... che parlano, addirittura. Divertimento assicurato. Ma no, lì non poteva andare, dato che era un chunin da troppo poco e la missione fin troppo rischiosa. Giusto, pensò Kunihiro, mandano a morire i più vecchi. Poteva condividere la scelta.
    In realtà, anche vedere gli effetti di una strana e sconosciuta malattia avrebbe potuto rivelarsi piuttosto entusiasmante. Tuttavia, gli aveva detto Taketomi, non avrebbe potuto essere di aiuto, non avendo conoscenze epidemiologiche.
    No, l'avevano convocato per appioppargli una banalissima missione di indagine. Kunihiro si era subito meravigliato: quando mai aveva portato a termine una missione di indagine? Nel senso: avevano provato a dargliene, ma solitamente tornava a mani vuote. Non perché non ci si impegnasse, lasciamelo puntualizzare! Non gli sarebbe mai passato per la testa di vagare a caso e di andarsi a nascondere su qualche tetto facendo passare del tempo per poi dire che non c'erano indizi concreti. Mai.
    Alla fine, qualcuno 'dall'alto' aveva capito che sarebbe stato meglio affidargli incarichi più... concreti e di fornirgli addestramenti che fossero più in linea con le sue 'inclinazioni'.

    A conti fatti, però, quella missione nel Paese dell'Erba gli era sembrata piuttosto banale. A suo dire, non sarebbe servita né tutta quella segretezza, né l'enorme premessa sul Paese dei Demoni. Se comunque lo costringevano ad andare a Soyo, perché dirgli tutto il resto? Kunihiro non aveva visto il nesso e, fra sé e sé, aveva schernito l'accademia per avercene trovato uno.

    Ad ogni modo, la settimana seguente fu costretto a mettersi in viaggio per Soyo. Il viaggio dal Villaggio della Foglia, per fortuna, fu breve: nel giro di un paio di giorni era già sul luogo. Non avendo le capacità per indagare in altro modo, Kunihiro ebbe soltanto una scelta: chiedere indicazioni, in incognito, e buttarsi a capofitto sul magazzino della Tayo. In realtà ne avrebbe avute altre di scelte, se si fosse spremuto un po' più le meningi, ma gli era sembrato molto più interessante lanciarsi nell'alveare, piuttosto che girarci attorno col timore di disturbare gli insetti all'interno, perdonami il gioco di parole.




    Edited by Alkaid69 - 18/10/2017, 17:00
     
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    Post 1 ~ Una nuova missione

    Se c'era una cosa che scorreva anche senza far nulla, quella era il tempo. Allo shinobi di Konoha parve fosse trascorsa un'eternità da quella terribile notte che aveva segnato irrimediabilmente il Villaggio della Foglia, quanto invece era passata meno di una settimana. Uscito dall'ospedale, dove gli ultimi controlli avevano certificato il completo recupero fisico, il ragazzo aveva vagato per le vie, osservando i volti delle persone che incrociava. Espressioni schive, guardinghe, ma determinate ad andare avanti. La vita stava lentamente riprendendo il suo corso. I morti erano stati sepolti e pianti, i feriti accuditi, mentre per i dispersi si stava ancora indagando. E, nel normale ritmo delle cose, altre missioni aspettavano i ninja della Foglia. Nel giorno precedente l'Accademia aveva diramato una serie di avvisi. Veniva richiesta la disponibilità ai diversi Villaggi di indagare su alcuni strani fatti che si stavano verificando nel Continente, apparentemente scollegati tra loro. Non una convocazione vera e propria, quindi, ma il Kinryu dopo averci brevemente riflettuto aveva scelto di cogliere l'occasione per cambiare aria, nell'illusione di poter smettere di pensare a quanto era successo, almeno per un po'. Alzando gli occhi al cielo, vide come l'azzurro si stava progressivamente tingendo dei colori del tramonto. Era quasi l'ora. A piccoli passi Shin si diresse verso le mura.
    Nel mare nero di emozioni che aveva provato in quei giorni, solo pochi saldi appigli gli permettevano di mantenere una almeno apparente calma. Uno gli stava accanto proprio in quel momento, impegnato a scrutare l'orizzonte davanti a loro con i suoi occhi neri come il carbone. Shin invece guardava verso Kairi, ed sorrise nel vederla scostare una ciocca di capelli, anch'essi dello stesso colore delle sue iridi, dietro la perfetta curva dell'orecchio. I due stavano sulla sommità delle mura, in un angolo deserto reso accessibile dal ruolo dell'Uchiha quale guardiano del Villaggio. Il ragazzo allungò una mano, cercando le dita di lei, senza distogliere lo sguardo dal suo volto, ma rimase in silenzio. Era stanco, più psicologicamente che fisicamente, e non aveva né la voglia né le energie di parlare. Averla al suo fianco era più che sufficiente per dargli un attimo di sollievo, un balsamo per lenire la sua disperazione. D'altro canto era certo che anche la giovane stesse provando emozioni simili, se non addirittura più intense. Nel caos che era seguito al loro rientro a Konoha, Kairi era venuta a fargli visita in ospedale. Nonostante gli antidolorifici che lo intontivano, al Kinryu era bastato un'occhiata per capire che qualcosa si era rotto dentro l'amica, che ormai più di una semplice amica era per lui; qualcosa di molto più difficile da rinsaldare di un paio d'ossa. Anche in quella occasione non avevano parlato molto, ma il giovane aveva notato, o per lo meno si era illuso di vedere, un certo sollievo nella kunoichi nel ritrovarlo in vita, se non propio in buona salute. Inspirando ed espirando piano, alla fine Shin sussurrò un'unica parola. Non una scusa per il suo fallimento, né una carineria: ben sapeva come l'Uchiha non avrebbe approvato nessuna delle due. Piuttosto una sciocchezza, carica di un'infinita serie di sfumature, ma detta con il cuore in mano. Grazie.

    DK8kdpu

    La mattina dopo partirono di buon'ora. Di comune accordo avevano scelto di rispondere all'appello dell'Accademia di indagare su una misteriosa esplosione avvenuta a Soyo, nel Paese dell'Erba. Più del fatto in sé, era strano il tentativo dell'azienda, la Tayo no Warai, di sminuire l'accaduto e la premura dei ninja di quello Stato di girare la patata bollente all'organizzazione a cui Konoha aderiva come membro fondatore. A giornata ormai inoltrata, la coppia di ninja della Foglia arrivò ad un crocicchio, da cui si dipartivano diverse strade. Vi sorgeva un punto di ristoro, che faceva ottimi affari vista la posizione strategica, ma il Kinryu lo ignorò, consultando invece la mappa che si era procurato negli uffici amministrativi. Per arrivare a destinazione la strada più veloce era quella che procedeva seguendo la direttiva nord-ovest, che conduceva alla capitale Kusa. Pensieroso, il ragazzo studiò invece la via che puntava dritta a nord, che passava il confine direttamente nella zona settentrionale del Paese dell'Erba dove si trovava Soyo e che costeggiava per un tratto il lago d'Indra. Kairi, hai voglia di fare una piccola deviazione?

    Le sponde dello specchio d'acqua dolce più grande del Paese del Fuoco riflettevano le sfumature dell'autunno che addobbavano gli alberi disposti sulle sue rive. Il piccolo villaggio di pescatori e agricoltori dove erano giunti appariva piuttosto povero, eppure la gente che li osservava curiosi sembrava contenta del poco che aveva, ed offrì loro del té e dei dolci ancora tiepidi. Le mani e i volti dei popolani erano duri, segnati dal duro lavoro necessario a far fruttare quella stretta lingua di terra tra la riva e il monte boscoso che incombeva su di loro. Una torma di marmocchi corse incontro ai due, con le bambine raccolte intorno all'Uchiha lodandola per i suoi capelli ed i suoi vestiti con un pizzico di infantile invidia. L'anziano capo della piccola comunità si fece infine incontro agli shinobi, stringendo la mano di Shin con un sorriso sdentato. Il giovane ricambiò, in leggero imbarazzo, con un piccolo inchino e delle parole di ringraziamento. A Kairi, cui non era stato anticipato nulla, sarebbe stato chiaro il motivo pochi istanti più tardi, quando una voce nota si levò alle loro spalle. Onii~chan! Il ragazzo si chinò sulla sorellina, accarezzandole la testa.Scusa Hina, se non sono passato prima, abbiamo avuto un sacco di lavoro al Villaggio. Si rivolse alla piccola con la versione abbreviata del suo nome, usata da lui soltato. Quella era il secondo motivo per cui, dopo l'attacco di Cantha e il suo disastroso esito, il genin non era crollato, lasciandosi andare alla disperazione. Sembrava che la sua intuizione, si può dire premonizione, di allontanare la famiglia dalla città prima che i cancelli fossero chiusi si fosse rivelata azzeccata. La bambina sembrava perfettamente a suo agio nella modesta comunità, tanto da vestire semplicemente come i suoi coetanei. Agli occhi attenti della kunoichi tuttavia non sarebbero sfuggiti i due uomini che li fissavano di soppiatto, discosti dalla folla. La lunga tunica arancione, il volto avviluppato da un panno bianco, ed una spessa serie di bende agli arti inferiori e superiori, oltre che una fascia in vita, tutto dello stesso colore candido, li identificavano come yamabushi, monaci guerrieri della montagna. Nessuno dei locali sembrava fare caso a loro, i cui occhi erano puntati su Aruhina con un'insistenza quasi molesta. Lo stesso Shin però li ignorò, salvo fare cenno alla collega di lasciar perdere per il momento. La sorella si spostò quindi verso Kairi, socchiudendo gli occhi nello squadrarla. Quando finalmente la riconobbe, le sorrise a trentadue denti. Ma tu sei la signorina dell'altra volta! Stai ancora a perdere tempo con il fratellone? Al Kinryu non potè che sfuggire una risata, la prima dalla lunga notte della luna rossa. Era quello il potere della ragazzina, di fargli tornare il buon'umore in qualsivoglia occasione.
    La squadra della Foglia giunse infine in vista di Soya, prima che il sole terminasse la sua parabola calante nel cielo. Erano rimasti con la famiglia di Shin appena un'oretta, prima di rimettersi in marcia di buona lena. Per un po' il giovane non aveva parlato, concentrato a studiare alternativamente la carta e il terreno, ma durante una sosta si era avvicinato alla kunoichi, fissandola intensamente negli occhi. La loro posizione è un segreto, e sei l'unica a cui l'ho rivelato. La serietà della sua voce trasportava un mare di non detti piuttosto pesante, sapendo quanto il genin tenesse alla sorella e desiderasse tenerla al sicuro. Era chiaro che si doveva fidare più che ciecamente dell'Uchiha per condividere con lei quell'informazione. Sospirando, il ragazzo concluse il discorso. Se dovesse succedermi qualcosa, beh...sai dove trovarli. Prenditi cura di loro, per favore. Sorrise tenuemente, quasi a voler rassicurare Kairi che non aveva intenzione di rischiare la vita. Non intenzionalmente. Non a breve, per lo meno. D'altronde era uno shinobi, ed il destino per quelli come lui poteva riservare sorprese dietro ogni angolo. Tornando a concentrarsi sulla missione, il Kinryu scrutò la cittadina dalla posizione predominante su cui si trovavano. Andiamo?


     
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    La Trama della Vita


    1° post



    Pensato
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    Erano ormai passati diversi giorni dall'attacco di Cantha a Konoha e le cose sembravano aver ripreso il normale andamento: i mercanti erano tornati ai loro affari, i ristoratori avevano nuovamente aperto e l'intero villaggio era stato quasi completamente ripulito dalla pioggia di sangue avvenuta quella maledetta sera. Ma se in apparenza i normali cittadini erano tornati alle loro vite senza particolari problemi la stessa cosa non si poteva dire per gli shinobi di Konoha, o perlomeno non si poteva dire per lei. Aveva passato momenti durissimi nell'ultimo periodo ed il fatto che sua madre fosse ancora viva e fosse uno dei più grandi nemici non solo del villaggio ma di tutto il continente aveva fatto passare più di una notte insonne alla ragazza.
    Unica consolazione in tutto quel marasma generale era l'aver scoperto i sentimenti che provava per Shin, e che il ragazzo provava per lei; la kunoichi stava imparando con il tempo a trovare i lati positivi anche dalle situazioni più negative e disperate. Ed era proprio con Shin che si trovava quella sera, sfruttando il suo ruolo di guardiana aveva raggiunto un angolo delle mura solitamente tranquillo dal quale era possibile osservare tutto il villaggio ed anche parte del paese del fuoco al di fuori di esso. Per tutti i kami, amava il suo luogo di nascita come poche altre cose al mondo...
    Ancora troppo scossa per l'accaduto delle ultime settimane non aveva particolare voglia di parlare, ma le bastava la presenza del genin per sentirsi più tranquilla, quasi protetta: non che ne avesse bisogno, sapeva benissimo difendersi da sola, ma il sapere di avere qualcuno su cui poter contare oltre suo padre era per lei gran cosa e sperava che per il Kinryu fosse lo stesso.
    Rimase buona parte della sera in silenzio, non una silenzio imbarazzato fra i due ma un vero e proprio momento di quiete e tranquillità in mezzo al marasma degli ultimi eventi. Quando il genin la ringraziò l'Uchiha non chiese spiegazioni: immaginava a cosa si stesse riferendo e per lei valeva lo stesso. Si voltò a guardarlo con un caldo sorriso stringendo la mano dello shinobi appoggiata alla sua, ma quando ritornò ad osservare Konoha il suo sguardo si rabbuiò di nuovo...l'idea che il suo villaggio fosse in costante pericolo pesava come un macigno sulle sue spalle.


    Come tutti i membri dell'accademia anche lei e Shin avevano ricevuto le informazioni riguardanti l'accaduto al paese dei demoni, a Taro ed al paese dell'erba: era proprio in quest'ultima destinazione che entrambi avevano deciso di recarsi, considerando il paese dei demoni troppo pericoloso e Taro non adatto alle loro capacità, nessuno dei due aveva idea di come poter arginare un'epidemia non possedendo alcuna conoscenza medica.
    Contrariamente alle sue solite abitudini quella volta aveva lasciato organizzare interamente il viaggio a Shin: era stanca, terribilmente stanca e mentre di norma amava avere in mano l'organizzazione di una situazione in quel caso era lieta che il ragazzo si fosse sobbarcato quel peso, anche se minimo.
    Annuì con un lieve sorriso quando quest'ultimo le chiese di fare una piccola deviazione, inizialmente credendo che fosse sua intenzione fare una passeggiata rilassante sul lago. Fu quando arrivò allo sperduto villaggio e vide la Aruhina che capì quali fosse il suo reale scopo E' stata una buona idea portare la tua famiglia qui. Ciao, cucciola disse abbassandosi leggermente sulle ginocchia per dare una carezza sul capo della sorellina, ridendo leggermente alla sua domanda Già, ho deciso di perdere ancora più tempo con lui. Forse mi vedrai più spesso, d'ora in avanti. Spero non ti dispiaccia, non intendo di certo rubarti il fratellone, tu sarai sempre la prima esclamò cercando di sembrare più serena possibile per poi rialzarsi. E' un bellissimo posto. Non mi dispiacerebbe tornarci, di tanto in tanto e quando la situazione si sarà tranquillizzata continuò osservando la zona e fermandosi in particolare ad osservare il lago, di cui trovava la tranquillità contagiosa. Sarebbe di certo tornata, forse anche da sola, quel posto le trasmetteva la tranquillità necessaria per riflettere e la kunoichi ne avrebbe presto avuto enorme bisogno.


    Durante il cammino e quando Shin la fermò per parlarle sostenne il suo sguardo serio Immaginavo. Non ho intenzione di rivelare nulla a nessuno, puoi credermi. Sono piuttosto brava a tenere i segreti un sorriso amaro e carico di più di un significato si dipinse sul suo volto, annullandosi all'ultima affermazione del ragazzo Certo ma...cerchiamo di non pensarci nemmeno, ok? Entrambi usciremo vivi e vegeti da questa situazione continuò, anche se in realtà non era per nulla sicura che quella affermazione fosse reale: il pericolo che aveva visto dopo l'attacco di Cantha era tangibile e non era convinta di poter essere davvero in grado di affrontarlo, ma allo stesso tempo non voleva farsi vedere così fragile nemmeno davanti a Shin. Nonostante tutto doveva andare avanti e non permettere ad una simile situazione di interferire sul suo dovere e sui suoi obiettivi, ma era umana e sapeva che un periodo di sconforto come quello che stava affrontando fosse più che normale: aveva imparato a darsi tempo, ed era sicura che ne sarebbe uscita più forte. Andiamo. Potremmo partire con l'indagare direttamente alla Tayo no Darai, cosa ne pensi? rispose infine, cominciando a camminare verso la cittadina. L'azienda mercantile era l'unico punto di partenza che avevano per il momento per cominciare ad ottenere qualche informazione.


     
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    Sendo si stava allenando all'uomo di legno.
    Pak sao sinistro, colpo di palmo destro.
    Poi passò dall'altro lato dell'appendice che doveva funzionare da ipotetico braccio avversario ed eseguì un Tan sao sinistro seguito da un colpo di palmo destro.
    Si riaccentrò e poi ripassò dall'altro lato della figura con un bong-sao sinistro seguito da palmata destra.
    Accellerò il ritmo e la combinazione di colpi, si muoveva così fluido e veloce che le sue braccia parevano mille serpenti famelici che danzavano attorno alle appendici di legno, scandite solo dal classico rumore generato dal cigolio delle stesse.
    Un rumore che adorava e lo rilassava.
    Andò avanti così per circa due ore, in un continuo crescendo di ritmo fino a quando con un ultimo bong sao spezzò il braccio di legno in un sonoro crack, seguì quindi l'ultimo colpo con il plamo della mano, quello stile infatti contemplava difesa e attacco all'unisono e fracassò il corpo diella struttura spezzandogli il tronco di netto.

    Cazzo!

    Sbottò indispettito, ormai aveva perso il conto di quanti uomini di legno aveva distrutto.

    dovrò farmene portare un altro...

    Era tempo di fare una pausa.
    Prese un asciugamano poggiandolo sulle spalle attorno al collo e andò a sedersi nell'altra stanza per bere qualcosa di fresco.
    Sul tavolo aveva tutta una serie di missive dell'accademia e dell'amministrazione di Oto.
    Così decise di sfogliarle per vedere se c'era qualcosa di interessante.
    Tra le tante lo colpì la missione al distretto di Soyo, collegata a quella nelle terre dei Demoni per cui si stava mobilitando mezzo mondo ninja.
    Inoltre indagare su una multinazionale come la Taiyo no Warai era per lui intrigante e poteva avere degli ottimi riflessi anche sui business che gestiva.

    Aveva deciso, sarebbe partito alla volta del Paese dell'Erba.
     
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    La Trama della Vita


    I - Soyo


    Guardando la propria immagine riflessa nello specchio, Daishin legò il coprifronte intorno al braccio destro. Eseguita quella semplice operazione, si prese ancora qualche secondo per contemplarne il risultato. Anche se non era nient'altro che una placca metallica cucita su un nastro di stoffa, quell'oggetto aveva per lui un valore inestimabile. Non era stato per niente facile ottenerlo e, ora che aveva finalmente raggiunto il suo obiettivo, gli piaceva fermarsi ad ammirare il frutto di tutti i suoi sforzi. D'altronde, quello che per la maggior parte dei ninja rappresentava soltanto la fedeltà ad uno o quell'altro Villaggio, nel suo caso era anche il simbolo di una Promessa: quei pochi grammi di acciaio e cotone erano la manifestazione fisica di tutti i futuri possibili che gli stavano difronte. Spesso si domandava come sarebbe stata la sua vita se gli fosse stato concesso di iniziare l'accademia insieme ai suoi coetanei. Probabilmente avrebbe già raggiunto il grado Jonin e il titolo di capo clan sarebbe stato ormai ad un solo passo di distanza. Pensare a tutto il tempo che aveva sprecato e alle occasioni che gli erano state negate lo rendeva furioso, tuttavia gli bastava fermarsi a guardare il suo coprifronte per cancellare qualsiasi sentimento negativo innescato da quei pensieri. Infatti, quel pezzo dell'equipaggiamento standard di ogni shinobi gli ricordava un'importante lezione: niente era perduto e non era ancora giunto il tempo di accantonare i suoi sogni e le sue ambizioni. Quell'azione gli era sufficiente per convincersi che se si fosse impegnato, allenandosi con costanza ogni giorno, avrebbe conquistato il posto che si meritava all'interno del Villaggio e del suo Clan. Non era altro che una questione di tempo, di questo era certo.

    Accantonò quei pensieri e si sbrigò ad uscire di casa. Non aveva altro tempo da perdere in sciocche velleità, quindi si diresse immediatamente verso le mura del villaggio. Indossava abiti semplici: una camicia coreana di tessuto bianco e un paio di pantaloni blu scuro. Alla cintura aveva legato numerose sacche porta oggetti in cui era stipato tutto il suo equipaggiamento. Le armi più ingombranti erano state sigillate all'interno di un rotolo, così da facilitarne il trasporto. Non essendo rallentato da un abbigliamento troppo formale o da un carico eccessivo, Daishin non ci avrebbe impiegato molto a raggiungere la sua destinazione ed anche il resto del viaggio gli sarebbe stato più agevole. Arrivato alle mura, si sarebbe presentato ai suoi compagni di missione con un lieve inchino. Il mio nome è Daishin Iga e sono un Chunin. Spero riusciremo a collaborare senza problemi. Si limitò ad aggiungere, sorridendo. Poi, li avrebbe immediatamente invitati a partire, così da raggiungere il paese dell'Erba al più presto. Non voleva perdere altro tempo in inutili convenevoli: a Soyo li aspettava un compito molto importante. In ogni caso, avrebbero avuto tutto il viaggio per chiacchierare. Daishin era una persona con cui non era difficile familiarizzare, quindi, se l'avessero voluto, non avrebbe avuto alcun problema nel conversare con i due ninja che l'accompagnavano.

    Finalmente giunti in terra straniera, non avendo a disposizione informazioni consistenti su quella città, avrebbe seguito l'esempio di Ryoshi iniziando immediatamente le indagini. [Abilità]
     
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    La Trama della Vita [Soyo]


    I

    Un attentato dinamitardo era sempre un brutto affare. Un'esplosione, fortunatamente nessun ferito, ma molti Ryo andati in fumo ed un certo malcontento perché un danno del genere toglieva un po' di sicurezza agli onesti cittadini di Soyo che sgobbavano tutti i giorni, chi nei campi, chi nelle botteghe, chi nei magazzini, per tenere quella cittadina ricca e prosperosa qual'era.
    Però la vita frenetica dei luoghi ricchi non lasciava il tempo di piangere un magazzino distrutto. Tutto andava avanti e quando le richieste all'Accademia vennero inoltrate le macerie del magazzino della Tayo no Warai erano ormai fredde e la polvere portata via dal vento.


    [A Soyo]
    Soyo era una cittadina né troppo grande, ma nemmeno un villaggio dove potevi vedere la porta nord dalla porta sud. Era racchiusa in spesse mura di pietra circolari e non c'erano due porte, ma ben quattro e due vie principali che attraversavano la città come una croce. Le due vie erano la via Settentrionale e la via di Ponente. A metà strada tra ognuna di queste strade c'erano altre due che attraversavano la città come una grande X. Erano più piccole, una di queste terminava al mercato (che si trovava a nordovest) e dall'altra parte dall'ospedale (che si trovava a sudest) ed era chiamava via del Mercato e l'altra strada che era la via dell'Erba che collegava un parco che si trovava a sudovest con la strada circolare che percorreva tutte le mura.
    Il punto in cui tutte queste strade si incrociavano era la grande piazza centrale di Soyo, un cerchio quasi perfetto dal raggio di cento metro, con al centro un monumento dedicato a ciò che faceva di Soyo una città ricca: il cibo; per cui una cornucopia che eruttava cibi di ogni tipo era stata eretta al centro della piazza, una statua di bronzo solida e ricca, circondata da catene per impedire ai curiosi di avvicinarsi troppo.


    Chi, tra i molti, avesse deciso di recarsi direttamente a Soyo si sarebbe trovato in un calderone ribollente di vitalità. L'economia stava andando davvero a gonfie vele ed il raccolto estivo appena terminato aveva dato i suoi frutti: molti a Soyo erano felici, con le tasche piene e con un moderato grado di disponibilità ad alleggerirle in cambio di fasti più o meno accentuati.
    Il mercato era una grossa piazza a ridosso delle mura cittadine, dove decine e decine di bancarelle in legno - tutte fisse al suolo, perché di proprietà della città - ed ognuna di esse aveva un mercante che esponeva la sua merce. Frutta, verdura, carne, salumi ma anche tessuti, sete, cotone, lana, prodotti di forgiatura ed una bancarella anche armi!

    La zona industriale invece era locata fuori dalle mura della città. Le mura non l'avevano inclusa perché si era sviluppata quando ormai queste erano state erette, per cui si era sviluppata come un borgo a poche centinaia di metri dalla città lungo la strada settentrionale. C'erano circa una ventina di palazzi, tra cui la sede della Tayo no Warai: era davvero facilmente riconoscibile visto che si trattava di un grosso palazzo di tre piani, con una grande porta di vetro spesso e su di essa l'insegna che recava il nome dell'azienda con lo sfondo di un sole ridente.

    I magazzini si trovavano nello stesso borgo, leggermente più lontani dalla strada. Quello saltato in aria era ormai un cumulo di macerie sorvegliato da due soldati che camminavano pigramente o sedevano su una pila di pietre. Non c'era nulla di più noioso che fare la guardia a dei sassi. L'esplosione certamente era stata meticolosa ed i due magazzini vicini non sembravano essere stati danneggiati seriamente, anche se erano comunque chiusi per sicurezza. All'apparenza il magazzino sembrava solo un mucchio di detriti senza particolare rilevanza se non essere detriti. Le guardie forse avrebbero saputo dare qualche indicazione in più.

    [Ryoshi, Msayoshi & Daishin]
    Le informazioni che Ryoshi aveva ricevuto non gli avrebbero rivelato molto più di quanto sapeva. La Tayo no Warai era stata un'azienda modello e di successo e lo era ancora tutt'ora nonostante l'esplosione e la perdita della nave. Del resto un magazzino non era una grande perdita per un'azienda così grossa e la sua flotta poteva contare comunque una ventina di navi.
    Per quanto riguarda il proprietario, si rivelò essere Gatou Warai, fondatore e presidente esecutivo della compagnia nonché uno degli uomini certamente più ricchi del continente.
    La Tayo no Warai però non aveva desiderato quelle indagini, anzi, aveva evitato di coinvolgere il più possibile i ninja di Kusa. Quando loro decisero di essere coinvolti comunque, dopo un po' avevano smesso di perseguire il caso passando le informazioni all'Accademia con la stessa ufficialità di uno scambio di merendine tra bambini a scuola.
    La sede della Tayo no Warai non avrebbe avuto le porte chiuse per lui, ma di fatti tutto ciò che avrebbe potuto vedere era una grossa stanza con un bancone dietro il quale sedeva una bella donna dai capelli biondi e gli occhi azzutti. Un cartello indicava "informazioni". Le scale ai lati dello stesso però erano sorvegliati da personale di sicurezza e non avrebbero permesso a nessuno di salire a meno che non ne avesse avuto l'autorizzazione.

    [Kato & Minoru]
    Kato, per quanto riguardava Kusa, non poté avere informazioni migliori di quelle che già possedeva. Avrebbe avuto però l'occasione di studiare i rapporti su quanto era successo nel Paese dei Demoni durante le due missioni che avevano preceduto quella crisi nel lontano paese dell'est.
    A Soyo Kato avrebbe trovato molto, al mercato, senza dover ricorrere a minacce - le quali chissà se avrebbero avuto effetto -. Ciò che chiedeva, del resto, incuriosiva la gente ma era anche un argomento sulla bocca di tutti da diversi giorni. Il chiacchierone che avrebbe trovato sarebbe stato un mercante di lana, che si portava addosso un forte odore di capra.
    La Tayo, eh? Gran brutto affare, chissà che avrann combinato. Capiamoci eh, sono una grande azienda, diavolo comprano metà del cibo che i contadini producono e lo rivendono in tutto il mondo oppure permettono a tutti di vendere i nostri prodotti anche al di tuoi di questo mercato con le spedizioni via terra. Te lo dico io, metà della ricchezza di Soyo è dovuta alla Tayo, fidati eh, fidati disse l'uomo. Certo, ci sono un po' di storie riguardo il vecchio Gatou, il fondatore, ma sono storielle. Sai, solita roba che nasce attorno a certe figure che fanno soldi: è un combutta con la malavita, e cazzate varie. Ma non ha mai avuto un problema, mai e poi mai. Un uomo onesto, te lo dico io, onesto! E quello era davvero tutto ciò che sapeva. [Nota]Non considero la parte dello stritolamento della mano perché non posso decidere se sei soddisfatto o meno con ciò che ti è stato detto.

    Se non vi ho citato è perché non avete fatto nulla nel vostro post se non arrivare, ma ho descritto tutto i luoghi di interesse per cui potete recarvi ed approfondire.
    Dieci giorni per postare anche per voi. Ricordo che se volete potete fare brevi interpost al quale posso dare una risposta in brevissimo tempo.

     
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    Kusa


    II - Interpost





    L'arrivo a Soyo si rivelò più rapido del previsto. Il viaggio assieme ai suoi due compagni fu piacevole e ricco di chiacchiere. La città si presentava nel migliore dei modi, ricca di persone indaffarate e sostanzialmente splendente. Certo, per noi abituati a vivere nel paese del vento, nella sua capitale soprattutto non eravamo abituati a questi ritmi e questi modi di vivere da commerciante. Sembravano avere un altro pigio ed un altro modo di affrontare vita e commercio. Per loro era indubbiamente più naturale che per noi. 

    La città non era grandissima, ma aveva comunque superato le mie aspettative iniziali. Ritenevo che non avrei trovato altro che un borgo nato attorno all'attività commerciale della Tayo no Warai, ma invece vi erano anche altre attività commerciali di seppur minimo rilievo. Ad ogni modo, come ci si poteva immaginare l'azienda principale era quella, e raggiungerne la sede non fu affatto difficile. Con il resto della compagnia non avevamo ancora affrontato un piano, nè avevamo parlato di come muoverci. D'altronde era troppo presto per farlo, avevamo troppe poche informazioni.
    Soprattutto, per quello che era il mio metodo preferito d'indagine, io per primo avevo troppi pochi dati da analizzare. Mi guardai attorno alla ricerca Infiltrarsi 2
    Maestria: L'utilizzatore ha +3 in Percezione nel rilevare eventuali trappole, sistemi di controllo o di percezione, ricetrasmittenti ed altri strumenti o tecnologie in grado di ostacolargli l'infiltrazione.[Da genin in su]

    + occhio di falco, percezione media + investigatore + eventuale seguire le tracce
    di qualche guardia posta all'esterno o di qualche eventuale sistema d'allarme. Aziende di questo genere potevano fregarsene dei magazzini, ma probabilmente per la loro sede avrebbero voluto ben altro genere di sistema di difesa.
    Proprio al fine di tastare il sistema difensivo utilizzai il mio sesto senso
    Infiltrarsi 4
    Abile: L'utilizzatore può accorgersi di essere soggetto alle abilità da Sensitivo. Si accorgerà immediatamente delle percezioni di ninja parienergia o inferiori, e con un ritardo di 2 slot azione contro ninja di energia superiore. Nei confronti di parienergia o inferiori si accorgerà delle percezioni anche se in quel momento è attiva una tecnica che nasconda il suo chakra.[Da chunin in su]


    Sesto Senso [2]

    Arte: L'utilizzatore può percepire la presenza di manifestazioni di chakra entro 900 metri (3 passi); può essere applicata Percezione del Chakra. Sono necessari 2 round di concentrazione. (Consumo: Basso)
    [Da chunin in su]

    Percezione del Chakra [0]
    Speciale: L'utilizzatore può vedere il colore del chakra di una persona osservata. L'utilizzatore può scoprire alcuni aspetti del chakra: impronte possedute; alterazioni da tonici, droghe, tecniche speciali, possessioni e simili; quantità approssimata della riserva. [Da chunin in su]

    alla ricerca di presenze nella zona. Non solo volevo sapere se c'erano shinobi ingaggiati a protezione dell'edificio o all'interno dello stesso, ma mi sarebbe anche piaciuto sapere se qualcuno stava cercando di rilevarci.  











    Nell'interpost tutta la parte iniziale di interazione con gli altri personaggi è stata volutamente omessa per questioni di sinteticità, e verrà poi affrontata nel post vero e proprio.

    Inutile a dirsi, ma qualora abbia fatto troppe azioni Max annulla ciò che ritieni di troppo. Per noi sunesi, la cosa più importante è, come da chat, l'utilizzo di sesto senso.
     
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    La Trama della Vita


    I(A) - Ryoshi

    Apparentemente non c'era nulla di troppo particolare nelle percezioni di Ryoshi. Innanzitutto, a piano terra, poté vedere delle telecamere puntate sulle scale che portavano al piano superiore ed altre nell'ingresso ed il led rosso indicava che erano in funzione. La sua visione del chakra, invece rivelò che l'uomo in divisa che sorvegliava il piano superiore aveva un livello di chakra superiore alla norma [En. Rossa] e c'erano altri due come lui a piano terra, ed altri tre per ogni piano.
    Le persone sciamavano continuamente da quel luogo, troppe per far sì che Ryoshi potesse percepire cone sattezza la posizione di tutte nel breve istante che dedicò all'osservazione, ma comunque fu chiaro che, almeno nell'edificio, non si nascondevano ninja.

    Tuttavia l'ampia portata della percezione gli fece rivelare altre fonti di chakra, escluse quelle dei suoi compaesani. Due abbastanza forti [En Blu] ed una più debole [En Rossa] e riuscì a percepire al mercato altre due fonti di chakra, entrambe vigorose [En Viola ed En Blu].

     
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    La trama della vita


    Secondo post


    Parlato Kitori
    Pensato Kitori
    ##Anima Manaita##
    Narrato
    Parlato altri


    Soyo si rivelò essere una cittadina di medie dimensioni piuttosto vitale e abbastanza affollata di persone: soprattutto mercanti in cerca di affari. Sembrava quasi di trovarsi nella zona portuale del villaggio della nebbia ma durante un giorno particolarmente bello dal punto di vista climatico. Da quello che si notava il punto forte dell'economia locale era il cibo visto che perfino un monumento era dedicato a tale prodotto. Il giovane Kenkichi girò per un po' tra le vie della cittadina senza però notare o sentire nulla di abbastanza interessate o utile,

    Non noto nulla d'interessante qui!

    cosa piuttosto prevedibile. Sinceramente lo spionaggio non era una sua specialità, era un tipo più portato ad agire e a menare le mani o meglio la spada. Quindi dopo essersi stancato di girare a vuoto

    Che noia! Mi sono stancato!

    si decise a un approccio più diretto e meno pragmatico, che probabilmente avrebbe procurato qualche problema. Prima di farsi notare sistemò il copri fronte di Kiri ben in evidenza sul suo braccio sinistro e si diresse verso il magazzino esploso o a quello che ne restava.
    La zona industriale si trovava staccata del resto dalle mura cittadine, struttura urbana che sottolineava uno sviluppo industriale successivo alla fondazione del villaggio. Almeno una ventina di edifici formavano tale distretto. Leggermente più distante sorgevano i magazzini della Tayo no Warai, del magazzino colpito sembrava che fossero rimaste soltanto macerie bruciate, senza dubbio un lavoro ben fatto ma subito qualcosa sembrò leggermente strana agli occhi di Kitori: perché due guardie sorvegliavano delle semplici macerie?
    Comunque quei guardiani potevano sapere qualcosa. Sorridendo e con fare non minaccioso, ricorrendo al suo aspetto da bravo ragazzo il genin si avvicinò ai resti della struttura

    Salve ragazzi come va? Sembra noioso sorvegliare una massa di rovine bruciate? Anche io mi sto annoiando! Sono in giro cercando qualche buon acquisto...Oh ma che è successo qui? Una fuga di gas bella grossa? O qualcuno a festeggiato capodanno in anticipo? Ahah...Il padrone si sarà arrabbiato?!

    aspettando una qualche risposta ed osservando le reazioni dei due meglio che poteva.

    Ma di chi era questo posto? Forse ho sbagliato strada?! Cercavo un buon negozio di frutta e verdura magari ne conoscete qualcuno? Sapete la mia coinquilina adora la buona frutta! Ihihih


    aggiunse mostrandosi tranquillo e cercando di apparire un giovane leggermente ingenuo...


     
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    II



    Aver avvisato le guardie della mia partenza si rivelò esser stata una buona intuizione. Contrariamente a quanto avevo sperato, altri due shinobi della sabbia si presentarono per la partenza. Il primo ad arrivare fu Masayoshi. L'aveva conosciuto tempo additro, durante il recupero dei Kiseki. Il ragazzo lo salutò porgendo la mano, e Ryoshi contraccambiò.

    Bene bene, vedo di non essere da solo allora. Sono contento che ci sia anche tu a farmi un po' di compagnia.

    Non era per un cazzo vero, sperava di essere da solo e di poter agire con i suoi metodi senza seccature, invece, ancor prima di essere arrivato si era già ritrovato un genin voglioso di apprendere. Ma le problematiche della partenza non erano che all'inizio, non fece tempo a finire di salutare Masayoshi che ne arrivò un altro. Si presentò in fretta, lasciando una strana sensazione in bocca al chunin bambino. 


    Spero riusciremo a collaborare senza problemi ? Questo generalmente è il peggior modo di iniziare una relazione lavorativa...


    Fortunatamente per il clima della spedizione Ryoshi sapeva ben controllare la sua lingua, ed invece di rispondere come avrebbe voluto, incalzandolo con tutta una serie di insulti, rispose in modo educato.

    è un piacere conoscerti Daishin Iga. Mi chiamo Ryoshi Okura, ed anch'io sono un chunin



    Solitamente il rosso non prestava troppe attenzioni ai gradi, ma sicchè l'altro l'aveva subito messo in chiaro, indico anch'esso la sua posizione. Il discorso era chiaro, se l'altro pensava di decidere tutto lui, sperando di comandare e di essere il più alto in grado del gruppo, aveva capito male. Parte di Ryoshi, quella più propensa all'incazzatura, avrebbe voluti mettere sin da subito in chiaro che i due mattoni avrebbero dovuto cercare di pesare il meno possibile. Da quanto aveva capito si stavano per andare a cimentare in una missione d'infiltrazione e di recupero di informazioni, ed in quel campo era più che certo di dare due tacche a chiunque. Ad ogni modo, dopo gli inutili convenevoli sarebbero partiti, cerando di mantenere un buon ritmo di viaggio. Mentre si spostavamo Ryoshi avrebbe dialogato apertamente e senza problemi con gli altri due, soprattutto, visto che il genin era interessato ad avere informazioni, gliele avrebbe passate senza problemi. Il rosso portava con se tutti i fascicoli che gli erano stati dati dal messo accademico, e non avrebbe avuto alcuna riserva a farli vedere anche ai suoi compagni di viaggio.

    Tenete, questi sono tutti i fascicoli che sono riuscito ad ottenere riguardo la compagnia, ed in generale anche sul proprietario. Mi piace partire ben preparato per questo genere di spedizioni. Non so se l'avete sentito in giro, ma in questo momento c'è anche un'emergenza nel paese dei demoni. Io vi ero andato circa un anno addietro, ai tempi avevamo solamente fatto una ricerca di informazioni ed avevamo per primi scoperto il covo delle bestiacce che minacciano quel paese. Ricordo che già ai tempi si parlava del naufragio di una nave da quelle parti, bene o male i tempi e le posizioni coincidono con il naufragio subito dalla Tayo no Warai. Adesso, magari sono solamente il solito paranoico, ma è una coincidenza strana che questi subiscano un'attentato proprio quando dal paese dei demoni arriva una richiesta d'aiuto pubblica. Mi puzza di avvertimento, ma non saprei bene come collegarlo...


    In realtà i pensieri di Ryoshi erano ben più articolati, ma dopo aver passato tutti i fascicoli ai suoi compagni ed avergli detto parte di ciò che sospettava, pensava che fosse sufficiente. Le altre suoi idee potevano non esser altro che mere illazioni, quindi tanto valeva tenerle per sè.

    [...]



    Una volta arrivati davanti alla sede della Tsayo, ed aver utilizzato i miei poteri di sensitivo fu subito chiaro che la palazzina era controllata in maniera discreta. Non solo all'esterno c'erano alcune telecamere, ma all'interno le guardie sembravano avere un addestramento minimo. Ryoshi sarebbe potuto entrare senza problemi e fare bene o male ciò che voleva, ma per i suoi compagni non sarebbe stato altrettanto agevole.

    Era lecito aspettarselo, ma sappiate che all'interno della palazzina è pieno di soggetti con riserve di chakra discrete... Mentre, i soggetti più interessanti provengono da quell'altra direzioni... Va beh, io faccio delle copie che mando in giro per il paese a cercare di scoprire qualche informazione, così risparmiamo un po' di tempo, voi agite come meglio ritenete

    Ed avrei quindi indicato la direzione del mercato per far capire la posizione degli altri soggetti rilevati. Dopodichè, avrei creato
    due copieTecnica Superiore della Moltiplicazione del Corpo
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Una (1)
    L'utilizzatore può scindere il proprio corpo in più cloni corporei. Possono essere creati entro 1,5 metri dall'utilizzatore o da un suo clone, potranno allontanarsi fino a 30 metri. Sono esteriormente e potenzialmente uguali all'originale. Possiedono 500 crediti equipaggiamento duplicati; non è possibile duplicare Bombe e Tonici. Se distrutti, rilasceranno una nuvola di fumo che concede occultamento ambientale parziale entro mezzo metro, per 1 slot azione; le informazioni possedute ritorneranno all'utilizzatore. Torneranno all'utilizzatore 1/8 dei danni subiti dai cloni, sotto forma di affaticamento; i tonici utilizzati dai cloni verranno conteggiati nei limiti dei tonici utilizzabili dall'utilizzatore. La vitalità è pari ad una ferita ½ leggera ogni grado ninja posseduto. Il chakra posseduto è diviso equamente tra tutte le copie create e l'utilizzatore; una volta disattivata la tecnica o distrutti tutti i cloni, il chakra residuo tornerà all'utilizzatore. Tutti cloni possono sfruttare la TS se attivata dall'utilizzatore; utilizzare e mantenere la tecnica speciale richiede tutti gli slot tecnica.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Medio)
    [Da chunin in su]
    , una delle quali sarebbe andata sul luogo del magazzino, mentre l'altra si sarebbe diretta al mercato.


    Dunque, siamo venuti qui per aiutare, dobbiamo tenere a mente questo presupposto, anche se loro probabilmente ci considerano solamente una seccatura. Inizierei con un approccio gentile, io adesso entro e parlo con la segretaria o quello che è. Le chiedo se gentilmente posso avere un incontro con il presidente, o se c'è un delegato per parlare dell'accaduto. Penso si aspettino delle indagini, quindi saranno relativamente pronti. Se ci fa incazzare, li ammazziamo tutti...

    Ryoshi parlò con tono serio, anallizando la situazione con attenzione. L'ultima frase era ovviamente ironica, ma lui l'aveva detta in modo serio e calibrato. In tutta onestà, non pensava ci sarebbe stato bisogno alcuno di violenza in quella spedizione, tuttalpiù immaginava che avrebbe dovuto scoprire qualche informazione con metodi non propriamente legali, ma non pensava ci fosse bisogno di far davvero del male a nessuno. In ogni caso, buttarla li, per capire come avrebbero reagito i suoi compagni era una mossa utile. Chi si aspetta una cosa del genere da un bambinetto ?

    Detto ciò, se le sue intenzioni non avessero incontrato obiezioni di sorta, si sarebbe incamminato verso l'interno della palazzina, e si sarebbe diretto al bancone. 

    Mi chiamo Ryoshi Okura, sono uno shinobi del paese del vento. Abbiamo sentito dire che la vostra società ha ricevuto uno spiacevole attentato. Ne sono particolarmente dispiaciuto, questi eventi sono indegni. Ci è anche stato detto che purtroppo, nonostante l'ottimo lavoro svolto nessuno e riuscito a trovare i colpevoli di questo spregevole fatto. Vorremmo poter dare una mano... è possibile parlare con il signor Gatou Warai ? O eventualmente con qualcuno informato sui fatti ? Grazie mille.

    Detto ciò avrei atteso risposta da parte della ragazza, stando ben attento a cercare di capire se stesse mentendo o meno, soprattutto mi sarebbe piaciuto capire se parlava liberamente, o se mi dava l'impressione che le avessero preparato un pappone da rifilare a tutti coloro che chiedevano informazioni sull'attentato. Una volta finito il discorso, mentre ascoltavo le parole di un'eventuale risposta, avrei riutilizzato la mia abilità
    Infiltrarsi 4
    Abile: L'utilizzatore può accorgersi di essere soggetto alle abilità da Sensitivo. Si accorgerà immediatamente delle percezioni di ninja parienergia o inferiori, e con un ritardo di 2 slot azione contro ninja di energia superiore. Nei confronti di parienergia o inferiori si accorgerà delle percezioni anche se in quel momento è attiva una tecnica che nasconda il suo chakra.[Da chunin in su]
    per vedere se l'arrivo di qualche ninja accademico aveva destato l'interesse di qualcuno.


    [...]



    Nel frattempo, una delle due copie si sarebbe diretta al mercato centrale, e sfruttando l'aspetto infantile avrebbe cercato di fare il giro dei nonni del paese, cui avrebbe chiesto gentilmente informazioni. Avrebbe ripetuto la scena più e più volte, finchè non ne avrebbe trovato qualcuno che poteva sembrare particolarmente informato sui fatti.


    [...]



    L'ultima copia infine si sarebbe diretta verso il magazzino. Se avesse trovato le guardie che dovevano guardare i detriti, le avrebbe apostrofate con fare interessato.

    Salve. Sono un ninja di Suna, sarei interessato a sapere se potete dirmi qualcosa riguardo l'accaduto.

    Ryoshi sapeva cosa fosse accaduto, ma chiedere la stessa informazioni a più parti era il miglior modo di capire se vi erano versioni contrapposte. Dopodichè, qualora le eventuali guardie gli avessero risposto, avrebbe cercato di avvicinarsi ai detriti, e di controllare con i propri occhi i resti del magazzino, alla ricerca di chissà quale indizio.
     



    Edited by lNearl - 21/10/2017, 09:32
     
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