Il Nettare dell'Orchidea

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    Saper vedere possibilità dove non ce ne sono


    Chapter XI - Amegakure



    Sì, lo sapeva. Restare in un cimitero desolato avrebbe attirato l'attenzione su di sé. Forse era ciò che desiderava, mosso da quella curiosità che ad Ame conduceva dritti tra le braccia della morte. Se ne sarebbe pentito. Quella missione era ben lungi dall'essere conclusa. Le lacrime scendevano copiose sulle sue guance rugose, sgorgate da un paio di occhi rossi che fissavano malinconici la tomba di una certa Ary Kotsuki.

    All'improvviso, a una trentina di metri dalla sua posizione, egli intravide un giovane ragazzo, senza armi né segni particolari, in compagnia di un'anziana signora che ad occhio e croce sembrava avere duecento anni. Quest'ultima avanzava con difficoltà, trascinando le gambe e i piedi gonfi; sulla mano sinistra sorreggeva un elegante ombrello nero di pizzo, che usava a mò di bastone. Procedevano lungo il corridoio principale, laddove sarebbe stato possibile raggiungere la tomba di Toshiro.
    Sono loro. Hanno superato la mia malia Per un attimo pensò di avvicinarsi ai due con una scusa. La sua mente da tossico fu lenta nell'agire. I due lo avevano già adocchiato. A quel punto decise di continuare la recita.
    La sua esperienza gli suggeriva che il ragazzino fosse sotto Henge, ma sulla signora non si sbilanciò: camminare in quel modo non sarebbe stato semplice per un giovane o un ninja di mezz'età. Più la osservava, più aveva la certezza che i suoi muscoli fossero realmente sull'orlo di cedere, fragili come quelle di un'anziana della sua età. E il suo aspetto, tra l'orrido e il malvagio, non aiutava a passare inosservati.

    I due individui si fermarono a una decina di metri dalla tomba di Toshiro, prudenti come cerbiatti in campo aperto. Osservarono il pacco, bianco come la neve, circondato dai petali profumati che Namae aveva sparso sopra per abbellirlo.
    Non si fidano. E quel dettaglio generava un ventaglio di possibilità.
    Che non sapessero della scatola? O temevano la scelta del ninja che era stato incaricato di portare lì il dono? Il sospetto li aveva resi prudenti, e come aveva desiderato, l'attenzione dei due individui planò su quel bizzarro signore in lacrime. Ma ciò che Namae non poté attendersi, fu la capacità della donna di alzare da terra, con un solo movimento dell'indice, massi e lapidi di marmo pieno.
    La convinzione di avere in mano la situazione si sciolse come neve al sole.
    Alzò lo sguardo e tremò, come un ramo investito dalla bufera. Quella manifestazione di pura forza lo aveva gettato nella paura. Non erano semplici intermediari. Rimpianse di non essersene andato e maledì quella fottuta curiosità a cui continuava a dar corda, come le droghe che la notte gli permettevano di spegnere il cervello e riposare affianco a sua figlia. Molti avrebbero perso il controllo, ma Namae non faceva parte di quel gruppo. Era un ninja dei Fiori da parecchi anni, abituato a vivere ogni giorno come fosse l'ultimo.
    Prima che la donna lo minacciasse una seconda volta, Namae alzò le mani e, senza sciogliere la Henge, iniziò ad avvicinarsi ai due, senza fretta e movimenti bruschi.
    Sono il Fante di Fiori che è stato incaricato di prelevare quel pacco e appoggiarlo davanti a quella tomba. Rivelò, continuando ad avvicinarsi. Presentarsi con nome e cognome equivaleva a sciogliere la Henge. Per il momento, sarebbe stato sufficiente rivelare solo il suo rango.
    E di riferire della consegna Superò una fila di lapidi e si portò a dieci metri dai due individui e lì si fermò. Aveva mentito, perché la sua missione era già terminata da alcuni minuti. Se era lì a curiosare, era solo per saziare il suo desiderio di conoscere tutto, nemmeno fosse una delle Picche del suo amico Ru-Wai.
    Sciolse la tecnica e aggiunse:
    Scusate il genjutsu, piccola precauzione contro i ladri e i malintenzionati

    CITAZIONE
    Sia come sia, fai da bravo e resta qui dove la nonnina può vederti, si? Anzi, avvicinati, non essere ritroso. Madama Umezawa sa quando i suoi bambini meritano caramelle, così come sa quando meritano bastonate. Spero bene che tu non voglia essere uno del secondo gruppo.

    Impiegò qualche istante per posizionare tutti i tasselli al loro posto. Non aveva mai sentito parlare della Madama di Suna, ma quel nome, Umezawa, e la sua età, gli permisero di capire ciò che andava capito molto prima.
    Quella piccola nonnina dallo sguardo penetrante era uno dei cuori che batteva contro Lei. E con Lei si intendeva la loro diretta superiore, con molta probabilità la Regina o l'Asso. E lui gli aveva appena consegnato, senza saperlo, il pacco che avrebbe dovuto condurla alla morte.
    LEI È MADAMA UMEZAWA! Esclamò tra sé e sé, prima che il fuoco avvolgesse entrambi, lei e il suo fidato guardia spalle.
    Issato a metà altezza dai poteri telecinetici dell'anziana, il pacco era esploso con un fragore che sarebbe stato udibile, con il giusto vento, per oltre metà villaggio di Ame.
    Lingue di fuoco erano divampate davanti agli occhi shockati di Namae. L'aria bollente gli ustionò i capelli e l'abito, costringendolo ad arretrare di qualche passo, mentre davanti a lui, le fiamme consumavano qualunque cosa si fosse trovata all'interno del raggio d'azione della bomba. Una bomba che sembrava essere la somma di una decina di cartebombe.
    Ancora shockato da ciò che aveva assistito, con il bruciore che si già esteso al collo e al mento, le sorprese per l'Oleandro erano appena iniziate: vide la donna uscire dalle fiamme, illesa e colma di rabbia. Gli occhi iniettati di sangue gli uscivano dalle orbite. La sua voce squillante risuonò nel cimitero come un grido di battaglia, rivolto verso colei che aveva osato mancare di rispetto a lei e a suo figlio. Nell'ira del momento, Madama riservò un suo pensiero a Namae, colpevole di averle consegnato quel pacco. Voleva afferrarlo e spremergli ogni informazione. Per un momento, si era dimenticato del ragazzo, ancora vivo ma ustionato.
    Merda!Merda!Merda!Merda!Merda! Ci furono altri epiteti, molto più volgari. Era spacciato, qualunque fosse stata la sua decisione. Si era già accorto di avere la migliore occasione per scappare: Madama piangeva ai piedi della tomba del figlio; il ragazzino, immerso ancora nella coltre di fumo, non sarebbe riuscito ad acciuffarlo con quelle ustioni.
    Ma fuggire dove? I Fiori fedeli alla Regina lo avrebbero trovato e scuoiato vivo, mentre l'Umezawa lo avrebbe spappolato insieme a metà delle rocce presenti nel cimitero, considerato che il suo potere aveva una gittata quasi infinita.
    La sua unica speranza di sopravvivere era fuggire, seminare il ragazzo e abbandonare sia Hounko sia Ame alla prima notte utile, senza far più ritorno. Ma lui non avrebbe mai accettato di abbandonare Ame e sua figlia, perché non poteva esistere un Namae Taiyo fuori da Ame. Qualunque fosse stata la ragione.
    Una valanga di dopamina invase la sua mente. La reazione dell'organismo fu immediata: il cuore decelerò, il respiro divenne regolare e dove sembravano esserci solo problemi, difficoltà e una condanna a morte certa, l'Oleandro vide una possibilità. [Dopamina]2 Unità -> Intuito Viola+3 - 1/2 Basso. Calma Indotta

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    Uscito dal muro di fumo e fiamme, Jin avrebbe visto davanti a sé un altro uomo. Non il signore in lacrime e la schiena inarcata in avanti, bensì un brutto ceffo alto quasi due metri, avvolto in un lungo abito nero e con un volto deturpato da un vasto tatuaggio. Un uomo che aveva già visto, seppur in compagnia di una bambina dai capelli rosa. Si erano incontrati alle porte di Oto, in una notte piovosa. E se avesse ricordato bene, era stato lui a farli entrare dopo un meticoloso controllo.
    Non considerarmi un nemico, ragazzo. Non scappò. Aveva le mani alzate e la sua espressione sembrava realmente dispiaciuta.
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    Madama Uzemawa, io...non sapevo. Disse, avvicinandosi a lei. Non fu facile muovere le gambe verso colei che lo avrebbe potuto uccidere in un comprensibile scatto d'ira.
    Che possa morire se io avessi saputo che il pacco conteneva una bomba per lei. Sapeva bene cosa fare. Seppur senza memoria, la dopamina gli aveva permesso di trovare una strada dove non sembrava essercene una. Tra i due schieramenti, Sangue o Freddo, una era stata bruciata, ma rimaneva l'altra, quella del Sangue. Rivolgersi a quella fazione, dopo avergli consegnato un pacco esplosivo, sarebbe sembrata una pazzia, o un suicidio, ma non lo stava facendo nei panni di un semplice signore anonimo, bensì come Namae Taiyo, che Madame avrebbe potuto riconoscere come uno dei sottoposti di Lord Goemon. Non uno qualunque. Lui era stato il ninja che aveva spazzato via le bande rivali al suo signore e, circa un anno prima, ucciso il famigerato Kagemashira. Non solo, più voci narravano di una sua amicizia con l'Asso di Picche. Per alcuni era un bene, per altri un male, ma i più furbi avrebbero visto in lui qualcuno da poter sfruttare a proprio piacimento. Vivo, s'intende. Namae era tonto, stupido per certi versi, di nascita o forse a causa delle droghe, ma nella criminalità aveva un buon talento. 
    Ho ricevuto l'incarico, ho preso il pacco all'Esclusivo e l'ho consegnato...non ne sapevo nulla della bomba. Disse, balbettando. La paura iniziava a sopraffare gli effetti della dopamina. Sarebbe sopravvissuto solo se la Madama avesse visto in lui qualcuno da poter schierare contro la sua acerrima nemica. E Namae lo sapeva. .mi dispiace Madama. Gli si avvicinò ancora, generando altra dopamina. [Dopamina]2 Unità -> Intuito Viola+3 - 1/2 Basso. Calma Indotta
    Erano a soli quattro metri. La sua vita era nelle mani dell'anziana, che avrebbe potuto percepire l'odore di bruciato provenire dagli abiti e dalle ciocche di capelli dell'Oleandro. Un enorme prezzo da pagare per una scommessa sbagliata.
    Se vorrà uccidermi, le chiedo gentilmente di risparmiare mia figlia e di salvarla dalla vendetta di chi vorrà punirmi perché lei è ancora in vita. Concluse, con la voce distrutta dalle immagini che la sua mente stava producendo al pensiero che sua figlia potesse cadere in mano della fazione del Freddo. Un autolesionismo indotto allo scopo di creare una connessione tra lui e la Madama, fondato sull'essere genitori.

    Se invece vorrà perdonarmi e risparmiarmi, che mi permetta di aiutarla.

    Chakra: 90.25/100
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Lancia Spiedi × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Doppia Lama × 1
    • Proiettili Leggeri × 5
    • Spiedi × 10

    Note
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47 replies since 5/11/2017, 13:13   1520 views
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