Il Nettare dell'Orchidea

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    Bodyguard all'entrata - Jin sei quasi...quasi peggio di Kuso


    Chapter XIII - Amegakure



    CITAZIONE

    Sì, non sono un Ninja di Ame e non conosco i meccanismi e le regole, se non quelle che sto imparando da quando sono con Madama. Mi dispiace averti offeso con le mie domande... Ti posso assicurare che non era mia intenzione. Cercherò di moderare i toni, questa è una promessa


    Si voltò verso Jin con un sopracciglio sollevato per tutte quelle scuse non dovute. Aveva solo dato la sua opinione, non aveva insultato né Namae né sua figlia.
    Rilassati. Esclamò. Una parte di sé credeva che la sua fosse una semplice recita con l'obiettivo di apparire debole e ingenuo, così da colpirlo al momento opportuno, quando le difese dello smemorato si sarebbero abbassate.
    O forse Jin era fatto così. In ogni caso, il nuovo arrivato avrebbe dovuto farci il callo. Ame ti insegnava a non abbassare mai la guardia e a non fidarti di nessuno. Era un mondo a sé, che nulla aveva a che fare con i paesi accademici. Prima lo avrebbe imparato, prima sarebbe stato pronto.
    E con la Madama come mentore, a un prezzo che non conosceva, Jin aveva il miglior aiuto possibile per bruciare le tappe e insediarsi nella Pioggia.
    I Fanti di Ame avrebbero sborsato casse di Ryo per averla come insegnante, compreso Namae; invece, fuori da quella stanza, la realtà era ben diversa: i nuovi arrivati morivano a grappoli al loro primo errore commesso, colpevoli di non aver intuito le leggi di Ame. I loro scheletri giacevano negli angoli più bui delle fogne, dimenticati e umiliati dai fluidi corporei in cui erano immersi.
    Madama non ci andava leggera con i rimproveri, usava la lingua come una spada e con due semplici frasi, pronunciate con la sua voce squillante, aveva umiliato Jin come uno studentello o un Genin alla sua prima missione, ma messo da parte l'orgoglio, l'ex guardiano di Oto avrebbe potuto giovare di quei insegnamenti nei suoi futuri giorni ad Ame.

    CITAZIONE
    Quello lo ha lasciato là mio figlio. Dopo la guarigione e dopo il tradimento di Touya è diventato sicuramente più accorto e si è rafforzato nell'animo, ma ha sempre amato gli enigmi, anche troppo. Suppongo faccia parte del suo fascino.



    Suo figlio? Il secondo pacco? Non riuscì a trattenere le sue emozioni. Non poteva crederci. Fu facile pensare che fosse una stronzata pronunciata da una madre ancora disperata per la scomparsa dei proprio figlio. Com'era riuscito a raggiungere la casa in via dell'arconte privo di cuore? Era assolutamente impossibile.
    Per quanto l'idea che il muscolo cardiaco riuscisse a restare attivo in un'urna riempita con un'acqua speciale fosse difficile da credere, Namae era in grado di percepire i battiti provenienti da quel piccolo contenitore. Ma un uomo vivo anche se privo di cuore?! Nemmeno sotto pesanti sostanze avrebbe pensato qualcosa del genere. In ogni caso, da genitore, non poteva biasimarla o deriderla. Poteva immaginare il suo dolore, quella sofferenza così intensa che la costringeva ad aggrapparsi a qualsiasi speranza che, prima o poi, si sarebbe sgretolata davanti alla dura realtà, gettandola nell'abisso della rassegnazione.
    Con una mano sul mento, Namae cercò di nascondere il suo scetticismo dietro un'espressione sorpresa, mentre davanti a sé Madama Umezawa continuava a dare voce ai suoi sogni, almeno fino a quando Jin non la interruppe, desideroso di sussurrarle qualcosa nell'orecchio destro.

    Per quanto avesse provato ad abbassare il tono della sua voce, il messaggio riempì la stanza.
    Un dono. Un dono a cui Lord Goemon è interessato. ll loro patto ruotava attorno a un oggetto o a un potere, qualcosa che nessuno dei due rivelò nel dettaglio.
    Alle spalle di Jin, piegato verso Madama, Namae mantenne un' espressione infastidita e accigliata.
    Quando l'anziana ninja sgridò Jin per la seconda volta, dentro di sé provò grandissima soddisfazione. Era sempre più ovvio che quel tizio fosse un ninja accademico, così abituato a soddisfare i bisogni e i desideri dei suoi superiori, sempre fedeli e pronti a battersi per difendere i loro allievi.
    Ad Ame, era tutto diverso. Non migliore, solo differente. Una giungla in cui si è preda e predatore, a giorni alterni, salvo casi particolari. Lui aveva appena tradito l'Asso di Fiori in persona e un domani forse sarebbe stata Madama ad accoltellarlo alle spalle.
    Tuttavia, per quanto Jin gli sembrasse antipatico e persino stupido, le sue azioni permisero allo smemorato di entrare in possesso di numerose informazioni su Lord Goemon. Con il suo modo di pensare accademico, il nuovo arrivato aveva sicuramente commesso l'errore di considerare Namae come un sottoposto molto vicino al Principe dei Fiori, ma la realtà era ben diversa: Namae non lo aveva mai visto, non conosceva i suoi interessi, i suoi obiettivi e ciò che amava. Ora, grazie a lui e al suo dono, Madama aveva appena rivelato l'obiettivo di Lord Goemon: diventare Re dei Fiori.

    L'attenzione dell'anziana si spostò nuovamente su Namae, elogiandolo per quella sua curiosità che ben si sposava con la capacità di saper stare al proprio posto. Lo smemorato la ringraziò delle belle parole rivolgendogli solo un sorriso fugace. La sua mente era impegnata a immaginare la forza e i poteri in possesso del Lord della Perdizione; poi da buon stratega, ci affiancò la possibilità che Toshiro fosse ancora vivo e ciò significava avere un altro Principe dei Fiori sulla scacchiera, in grado sicuramente di intrecciare i destini dei ninja dei Fiori.
    Ancora non credeva possibile che un uomo fosse in grado di muoversi senza cuore. Ma se la ricostruzione dell'Umezawa si fosse rivelata reale, l'Oleandro avrebbe dovuto colmare la sua ignoranza sulle arti ninja più segrete, anche a costo di investire quel piccolo gruzzolo che era riuscito a mettersi da parte. Per i pesci piccoli come lui, le informazioni costavano caro.

    CITAZIONE

    Mi si dice che non hai un tuo portfolio di affari ancora, ma solo qualche piccolo passatempo con cui grattare qualcosina. E perlopiù fai da galoppino per altri Fiori, sbaglio?


    Alzò nuovamente il capo sulla Umezawa. Le voci circolavano. In realtà, ci stava lavorando a un suo portfolio di clienti, ma preferì non rivelarlo.
    Esattamente.
    Subito dopo si cambiò discorso; Madama aveva nuovamente posato lo sguardo sul secondo pacco che Namae aveva portato fin lì. Nel pieno controllo di sé, l'anziana ninja cedette alla tentazione di scoprire cosa ci fosse all'interno. Per quanto le sembrasse sveglia e astuta, lo smemorato sperò che il giudizio della rigattiera di Ame su Touya non fosse stato influenzato dal suo odio.
    Trattenne il respiro e pregò di poter rivedere sua figlia. Un esplosione in quella piccola stanza avrebbe generato un onda d'urto devastante, uccidendoli sul colpo.
    Furono fortunati. Al contatto con la pelle rugosa di Madama, il chakra fluì nella scatola e questa si illuminò di una luce bianca accecante. Su un lato emerse un sigillo, forse un fuunjutsu, e un secondo dopo l'intero locale fu invaso da un fumo bianco e denso.
    Namae rimase fermo, immobile. Non osò neppure avvicinare la mano alla sua arma. Quando la nube si diradò, perdendo colore, lo smemorato vide un uomo di mezz'età baciare la mano della rigattiera. Un bacio gentile, privo di malizia. Era un tipo alto, mingherlino e con una curiosa coda di cavallo che gli ciondolava sulla schiena.

    CITAZIONE

    Oltre le tende
    una quieta profondità –
    fiori di prugno del Nord.
    L'uomo sorrise alzando lo sguardo sulla donna. E' un piacere reincontrarti, Madre.


    Gli occhi di Madama brillavano di gioia. Non poteva biasimarla. Chissà da quanto tempo desiderava incrociare lo sguardo del suo amato figlio, tradito da chi ora sedeva al trono dei Fiori.
    I due incrociarono lo sguardo quando quest'ultimo si issò da terra, raggiungendo i due metri di altezza.
    Namae non riuscì a cancellare la sua espressione da babbeo. Davanti a sé aveva un ex Asso del suo seme, vivo seppur privo di cuore, che affermava di essersi trasformato in un pacco, lo stesso che aveva trasportato fino a quella stanza senza alcuno sforzo fisico.
    Impossibile. Impossibile. Quando Toshiro gli prese la mano tra le sue dita calde e morbide, lo smemorato non osò ritrarle, ma continuò a fissarlo, incantato dai suoi modi e dall'Haiuku che citava l'Oleandro, il fiore che aveva adottato come simbolo del suo futuro potere.
    Nuovo germoglio dei Fiori. La reazione dello smemorato avrebbe potuto stupire tutti i presenti: i suoi occhi neri si accesero come due stelle. Tra tutti i ninja dei Fiori, Namae era forse l'unico che desiderava la ricchezza del seme stesso e di Ame.
    Ascoltò con attenzione il discorso di Toshiro e la sua dichiarazione di guerra contro il Fiore Artico. Prima che il suo sguardo lo abbandonasse per scivolare su Jin, Namae prese parola, visibilmente emozionato come un bambino di tre anni davanti al proprio supereroe.
    Io...sono onorato di fare la sua conoscenza. Abbassò il capo.
    E sono felice che lei mi abbia considerato degno della sua attenzione. Avrebbe voluto chiedergli del cuore mancante, dell'Henge no Jutsu, chi fosse quella ragazzina dei Cuori che lui aveva descritto come "vecchia" cara amica e molto altro ancora.
    Dietro al suo aspetto strambo, al suo modo di fare da bonaccione, Namae riusciva a scorgere una mente calcolatrice e criminale.

    CITAZIONE

    Mi pare di capire che anche tu cerchi un colloquio con Goemon, ultimamente, no?


    Alzò lo sguardo su Toshiro.
    Sì, l'ho cercato a lungo. Disse, senza sorprendersi che un ex Asso di Fiori sapesse dei suoi tentativi di incontrarlo.

    [Pre-partenza]

    Namae ebbe la sua missione, la seconda in poco tempo. Questa volta non avrebbe agito da solo. Gli Umezawa lo volevano al fianco di Jin nell'incontro con Lord Goemon al Grand Hotel Senma to Yorokobi. La loro missione era semplice e al tempo stesso complessa: guadagnare tempo al cospetto del Lord della Perdizione.
    Il suo carattere irascibile era ben noto tra i Fiori, ma l'Oleandro si sentiva pronto ad "affrontarlo".
    Dopo anni di onorato servizio, pensava di essere in grado di tenerlo occupato per un bel po' di tempo. Ma quel giorno, forse l'ultimo della sua vita, l'oggetto della discussione sarebbe stato il dono che Jin aveva per lui.

    CITAZIONE

    Fante, perdonami ma se dobbiamo seguire il piano di Toshiro-sama, e di Madama non posso non conoscere il tuo nome, o quello che hai fornito a Goemon.


    Si voltò verso lo sconosciuto sotto Henge.
    Oleandro. Era quello uno dei suoi nomi, insieme a Namae Taiyo, il nomignolo che gli era stato dato prima di rinascere con un nuovo volto. Oleandro di Ame. Accennò un sorriso, giusto per non apparire più burbero di ciò che era. Quel sorriso scomparì in pochi secondi, tempo impiegato da Jin per chiedere al Fante di abbandonare la sala al momento dell'incontro con Goemon.
    Riuscirai a tenere testa a Lord Goemon? Lui non era affatto come Madama. Comunque sì, non sono affari che mi riguardano. Ora come ora, la priorità va a Toshiro Lanciò uno sguardo verso gli Umezawa. Una lisciatina di pelo ci stava bene. In realtà, Namae non si sentiva sicuro al fianco di Jin. In un incontro privato non avrebbe avuto paura, ma se doveva dipendere da quel ninja sconosciuto, lo smemorato preferiva fare un passo indietro e scomparire dallo sguardo di Goemon.
    Quando l'altro rivelò le informazioni che aveva ottenuto da Madama, come prezzo da pagare per la sua richiesta, quest'ultimo sospirò, tra il deluso e l'avvilito.
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    Ok Jin, salviamo un attimo il fatto che non debba menzionare il suo grado Quando mai lo avrebbe chiamato Principe?! ma devi dirmelo tu che non devo sminuirlo, ridicolizzarlo, deriderlo o prenderlo in giro? AHAHAHAHAHAHAHHAAHAHAHAHAAHAAHAHAHAHAHHAAHSi era promesso di non ridere, ma Jin era così stupido da essere divertente. Qua a tutti interessa il denaro. Forse avresti dovuto sganciare 2000 Ryo invece di dirmi ovvietà. Sarà per la prossima volta. Si mise una mano sui capelli, ancora bagnati. Jin, abbi pietà di me. Io ho servito Lord Goemon per anni. Ho ucciso per lui e per certi versi lo conosco. So benissimo cosa fa a tutti quei ninja che lo annoiano o che non gli vanno a genio. Quando i suoi nemici vedono me, sono quasi felici di morire per mano mia Fece una pausa. Comunque, lo ricorderò. Vai tranquillo Continuò a ridere sotto i baffi mentre Jin chiedeva agli Umezawa un'ora di tempo per prepararsi.
    Preparati, nessun problema.


    [Grand Hotel Senmà to Yorokobi]

    Grand Hotel Senmà to Yorokobi.
    Si trattava di un grande hotel nei pressi del Secondo Livello, uno tra i più lussuosi della Pioggia, in cui Namae aveva effettuato qualche consegna.
    Conosceva il direttore, Saboru-sama, e grazie a quell'aggancio, che non avrebbe definito amicizia, i due ninja avevano avuto il permesso di incontrarlo proprio lì.
    Prima di entrare, Jin si raccomandò con Namae di non distrarsi e di prestare massima attenzione.

    CITAZIONE
    Massima concentrazione, Fante di Ame. Per quanto ne posso sapere stiamo giocando una partita pericolossisima. Se Goemon pateggiase per la Regina di Fiori e venisse a scoprire troppo presto le nostre intenzioni ci aspetterebbe la morte, per entrambi.

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    Fortuna ci sei tu a ricordarmelo. Sembri la madre che non ho avuto. Preferiva di gran lunga la compagnia di Hounko. Almeno lei, otto anni di età, non dava fiato alla bocca per dire ovvietà.

    Nella reception placcata d'oro, circondati da poltrone rosse, luci soffuse e mobili costosi, l'Oleandro era calmo, freddo come un blocco di ghiaccio, pur conoscendo il trattamento riservato dal Principe per chi osava fallire le sue missioni: impalamento con rogo.
    L'aria era satura di odori e profumi: vaniglia, pino e mix di flagranze chimiche che potevano essere usate, qualora ce ne fosse stato bisogno, per celare veleni e droghe.
    Davanti alla tenda oscura oltre alla quale si apriva un lungo corridoio, percorso più volte in compagnia di Saboru, l'Oleandro attese in silenzio, senza dire nulla.
    Se Jin avesse desiderato scambiare due chiacchiere, gli avrebbe intimato per l'amore di Dio di restare muto. Era probabile che persino le piante avessero occhi e orecchia. Era troppo tardi per colmare altri dubbi.

    Quando ricevettero il permesso per raggiungere il Principe, Namae fece segno a Jin di seguirlo. Nel tragitto verso la suite, si sistemò i ciuffi di capelli che gli erano scesi sulla fronte, appesantiti dalla pioggia che si era abbattuta nuovamente sulle loro teste.
    Quando la porta della Suite venne spalancata, lo sguardo dell'Oleandro scivolò dalla moquette rossa fino alle giovani fanciulle distese a terra, semi svenute, nel pieno di un orgasmo infinito o degli effetti distruttivi delle droghe che erano sparpagliate a terra come caramelle.
    La distrazione durò solo due, forse tre secondi. Gli occhi dell'Oleandro saettarono verso il trono sul lato opposto della porta d'ingresso, chiusa da Saboru.
    Lord Goemon troneggiava come un Signore della Guerra. Grosso quanto Namae, doveva avere quarant'anni. Avvolto in una camicia da notte, sembrava già adirato. A portata di mano aveva la sua arma.
    Una minaccia diretta a noi o è solo paranoico? Si trattava di un messaggio. Se Lord Goemon non avesse avuto ciò che desiderava, per Jin e Namae sarebbe stata la fine.
    Per quanta dopamina circolasse nel suo corpo, deglutì al pensiero di un impalamento.
    Dietro a Goemon, vi erano due figure incappucciate, irriconoscibili. Che fosse Lashmi-sama? Colei che l'aveva fatto entrare nelle fila di Lord Goemon quattro anni prima?
    Una sola entrata. E un bagno da cui provenivano le risate di ragazze.

    CITAZIONE

    Allora, che cazzo volete?


    La sua voce gutturale echeggiò nella stanza come un ordine impartito da un Titano.
    Namae non trasalì né sobbalzò. Di inchini non ce ne furono. Lord Goemon non era il tipo che perdeva tempo dietro a riverenze o altre stupidaggini.
    Il Principe della Perdizione aveva i modi di chi desiderava chiudere i propri affari alla svelta e con i risultati che auspicava. Il peggior tipo di persona a cui far perdere tempo.
    Sono Namae Taiyo. Indicò Jin. Lui si fa chiamare Jin e ha qualcosa per lei. Spero vivamente possa aiutarla per i suoi scopi. Due frasi in croce. Il minimo indispensabile per presentarsi e spiegare il motivo della loro presenza. Sarebbe stato compito di Jin alimentare la discussione.
    A sorpresa fece un passo indietro, così da scivolare alle spalle dello sconosciuto.
    Cosa voleva dire quel gesto? L'abito di Namae si era aperto. Sul lato destro, visibile allo sguardo di Lord Goemon, vi era l'elsa della sua Doppia Lama. Un messaggio per il suo padrone, indecifrabile per un qualsiasi accademico.
    Lo tengo d'occhio. Gli occhi di Namae erano fissi su Jin. Non sapeva nulla dell'oggetto né del potere posseduto dall'otese. Si fidava di Madama Umezawa, ma sapeva come funzionavano le cose ad Ame.
    Oggi tradisco Touya, domani sarò io il tradito. Per non parlare di quei sessanta minuti di preparativi non giustificati.
    Uno scherzo, o qualcosa che avesse messo a rischio la vita di Namae, e quest'ultimo non avrebbe esitato un secondo a mozzare la testa di Jin.

    Quando Jin chiese a Namae di uscire, il Fiore non chiuse il proprio abito.
    Jin non mente. Con il suo permesso, qui avrei finito. Vi lascio conversare su cose che non è mio diritto sapere. Per qualsiasi cosa, saprà dove trovarmi. Sapeva già come muoversi. La sua mente non si era fermata un solo secondo. Per mettere in moto ciò che aveva ideato doveva uscire da quella stanza. Per farlo, era vitale mostrare a Goemon come la sua uscita di scena fosse un "-1" nella lista degli ospiti indesiderati. Per forza di cose, l'oggetto della sua attenzione sarebbe stato Jin, non Namae, il solito schiavo insignificante, così fedele che un giorno sarebbe morto per portare a termine una sua missione.

    Se Goemon avesse acconsentito alla richiesta di Jin, l'Oleandro avrebbe abbassato il capo in segno di rispetto e se ne sarebbe andato, uscendo dall'unico (probabile) accesso presente nella stanza.
    Bene, iniziamo a far uscire tutti da questo hotel. Nella suite trasformata in un harem, aveva notato un dettaglio importante: la stanza aveva una sola entrata (difficile che il bagno ne avesse una nascosta), accessibile da un lungo corridoio che partiva dalla reception.
    Non era solo importante tenere Lord Goemon occupato, ma evitare che qualche individuo si presentasse per avvertire il Principe dell'attacco a Touya. Così, chiusa la suite alle spalle, avanzò nel corridoio fino alla reception, contando i passi.
    Dodici metri da quella porta nera da cui era appena uscito. Senza comporre alcun sigillo, attivò il suo jutsu preferito. [TA]
    Chiunque si fosse trovato all'interno di un raggio pari a quei dodici metri, contati con molta cura, avrebbe udito una sirena echeggiare fuori dall'hotel, così forte da spingere ciascuno dei presenti ad uscire di fretta e furia.
    Senza avvicinarsi alla Suite, immerso nella penombra del corridoio centrale, Namae incrociò le braccia al petto, pronto a fermare chiunque avesse tentato di raggiungere Jin per informarlo dell'attacco al Fiore Artico.
    Un uomo alto due metri, con spalle larghe come un armadio a quattro ante, dotato di ormoni, veleni e cattiveria. Chi avrebbe osato superarlo con quella malia?

    Ovviamente, non avrebbe concesso un eccezione neanche a Saboru.

    jpg




    Chakra: 92.25/100
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità: 600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Lancia Spiedi × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Doppia Lama × 1
    • Proiettili Leggeri × 5
    • Spiedi × 10

    Note
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    Edited by Roroo 2.0 - 22/4/2021, 01:05
     
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