Nightmare Before Ninjamas![News Natalizia]

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  1. Historia
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    il re d'inverno


    4. Dimostrare il proprio valore

    Harumi rimase ad osservare come il Re dell'Inverno di prendeva gioco di uno dei più potenti shinobi del Continente senza perdere la sua surreale felicità. All'enorme sberla rifilata al di dietro del Mikawa, che si lasciò sfuggire un grido forse più per la sorpresa che per il dolore, la kunoichi arretrò ulteriormente, portandosi le mani davanti alla bocca e fremendo, come se fosse stata lei a subire quell'offesa. Eppure, talmente flebile da poter essere percepito dall'atterrita ragazzina, un singulto di soddisfazione le attraversò le viscere. Per l'essere dentro di lei quella tortura era uno spettacolo. Il suo odio cieco per il Colosso non aveva cessato di ardere neppure nella nuova portatrice, nonostante i buoni sentimenti della giovane tentassero di avvelenare il demone un poco alla volta in una sorta di stillicidio silenzioso. Eppure, rintanata nelle profondità, come una brace nascosta sotto la cenere, la sua malvagità giaceva indomita, aspettando solo il momento giusto per rivelarsi, ancora in là da venire. Nel frattempo il loro premuroso ospite se ne era andato, lasciando dietro di sé un dorato vicario, il significato della forma del quale sfuggiva all'innocente fanciulla. Harumi sobbalzò comunque, tuttavia, quando il superiore richiese a tutti i ninja presenti di unirsi a lui nel tentativo di spezzare un presunto genjutsu. Esitante e piuttosto dubbiosa, la kunoichi unì le dita a formare il sigillo della tigre, senza però che il chakra fluisse nel suo corpo. Per quanto l'intera faccenda fosse assurda, le sembrava impossibile che tutto ciò che la circondava fosse il frutto di un'illusione. Di fatto, nulla accadde, e la risata disperata di Diogene riempì l'aria. Perfino il nekomata, nella sua tana oscura, si sentì a disagio di fronte alla rassegnazione del nemico mortale. Incerta, la kunoichi mosse un passo nella sua direzione, tendendo una mano verso di lui, ma la voce morta del Mikawa la bloccò, tanto più che nel suo delirio si rivolse direttamente alla sottoposta. Diogene...sama... Cosa poteva fare o dire una piccola genin per cercare di mostrare un minimo di speranza ad un uomo della levatura del capoclan tanto piegato da apparire irriconoscibile? Qualsiasi discorso che la sua mente formulava le appariva inadeguato, ed anche il più elementare ragionamento le moriva in gola. Voleva rassegnarsi così facilmente, abbandonarli lì così? Gradualmente, la paura lasciò spazio ad una crescente irritazione. Fu una fortuna che la sua timidezza ed insicurezza le impedirono di gridare direttamente quelle accuse infamanti, per un ninja che era già stato spezzato nell'orgoglio, ad alta voce. D'improvviso però le attraversò la testa un ricordo piuttosto recente, le parole che Diogene le aveva rivolto poco prima di imbarcarsi per quella missione folle. La stava mettendo alla prova. Fissando con un genuino stupore l'uomo in ginocchio davanti a sé, realizzò che anche in quell'occasione il Mikawa le stava affidando una piccola responsabilità. Harumi chiuse e riaprì la bocca ancora un paio di volte, ma quando alla fine si espresse, riuscì a farlo con un tono deciso e insolitamente maturo. Se questo è il suo ordine, Diogene-sama, vedrò di fare del mio meglio. Con graziosi passettini, raggiunse il plastico, facendo vagare lo sguardo finché non individuò la sua eccessivamente realistica riproduzione. Spostandola davanti al padiglione numero cinque, o in un altro libero nel caso quella posizione fosse già stata presa, diede di fatto il suo assenso a partecipare a quell'assurdo gioco. Prima di andarsene, si voltò un'ultima volta, rivolgendo un'occhiata preoccupata al Mikawa. Diogene-sama, non faccia sciocchezze per favore...

    brZhnJa

     
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164 replies since 12/11/2017, 22:20   4395 views
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